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Le reti di distribuzione

Distribuiscono l’acqua a tutte le utenze e per lo spegnimento degli incendi.

Classificazione delle condotte


avvicinamento: doppia condotta (qh /2)
alimentatrici principali o condotte maestre: ossatura della rete
◦ alimentatrici secondarie o di collegamento: ciascuna con diametro
costante, lunghezza ≈ 1 km, a servizio di aree ≈ 1 km2
In alcuni schemi di reti di distribuzione non c’è distinzione fra le
alimentatrici principali e secondarie.
distributrici con servizio antincendio (?): devono formare maglie chiuse
di lato ≈ 200 ÷ 300 m (gli idranti non devono distare oltre 100 ÷ 150 m
l’uno dall’altro). φmin = 100 ÷ 150 mm
distributrici senza servizio antincendio(?): φmin = 60 ÷ 80 mm

(?) I diametri delle condotte distributrici sono assegnati senza calcolo.


Le distributrici (a cui sono allacciate le utenze) passano per ogni strada, anche dove ci
sono già le alimentatrici (costo dei pezzi speciali per allacci alle grosse tubazioni).
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Tipologie reti distribuzione (I): rete a diramazione

Destinata ad insediamenti di piccola estensione, centri rurali, case


sparse.
Relativamente poco costosa per la ridotta lunghezza complessiva
delle condotte.
Rottura di una condotta: interruzione del servizio per tutte le utenze
a valle.
Sensibilità della piezometrica ai prelievi concentrati (es. prelievo per
servizio antincendio).
Ristagni d’acqua e basse velocità in prossimità delle estremità cieche
(è opportuno disporre fontanelle a getto continuo, abbeveratoi, etc.).

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Tipologie reti distribuzione (II): rete ad anello

Destinata a centri già sviluppati, con scarsa possibilità di espansione.


Alimentatrice principale, a diametro costante, disposta ad anello
lungo le maggiori arterie stradali, in modo che le portate erogate
all’interno dell’anello siano circa pari alle portate erogate alle utenze
esterne all’anello.
Fra la alimentatrice principale (anello) e le distributrici sono in
genere interposte delle alimentatrici secondarie (condotte di
collegamento)
Le distributrici hanno entrambi gli estremi collegati a condotte
alimentatrici: non si verificano ristagni d’acqua (punto neutro si
sposta).
Nei piccoli centri l’anello e le condotte di collegamento potrebbero
anche svolgere funzione di distribuzione.
Trasporto dell’acqua con piccole perdite di carico in tutto il centro.

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Tipologie reti distribuzione (III): rete a maglie

Destinata a centri urbani di grande dimensione: possibilità di


espansione.
Facilità di integrazione del servizio di distribuzione per i nuovi
insediamenti nelle zone di espansione.
Le grandi maglie di condotte principali di grande diametro
garantiscono il trasporto dell’acqua su tutto il centro urbano con
piccole perdite di carico.
Le distributrici hanno entrambi gli estremi collegati a condotte
alimentatrici: non si verificano ristagni d’acqua perchè il punto
neutro si sposta nell’arco della giornata.

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Classificazione in base al funzionamento idraulico (I)

Rete aperta (es: a diramazioni): applicando le sole equazioni di


continuità ai nodi si determinano univocamente le portate in tutte le
condotte (sia in fase di progetto che di verifica).
Tra due nodi esiste sempre un unico percorso.

Rete chiusa (es: anello, maglie): non è possibile, con le sole


equazioni di continuità ai nodi, determinare univocamente le portate
su ogni condotta.
Nella rete chiusa ci sono sempre almeno due nodi fra i quali è
possibile individuare più di un percorso.

Rete di tipo misto: una parte di essa è una rete chiusa, ma da


alcuni nodi si dipartono delle sottoreti aperte

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Classificazione in base al funzionamento idraulico (II)

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Scelta dello schema di rete di distribuzione, ubicazione
delle condotte e delle utenze nel tessuto urbano
Larghezza e importanza strade ⇒ gerarchia e diametri condotte
Presenza di altri sottoservizi esistenti (esempio rete gas, rete energia
elettrica, reti telefoniche, rete fognaria, eventuale rete idrica da integrare)
Distribuzione della popolazione futura Pn : utilizzando gli strumenti
urbanistici si definiscono i quartieri già abitati e quelli nuovi, si considera la
massima ricettività e si distribuisce Pn
Determinazione delle portate qhi = fh Pni , erogate
P i da parti i-esime
P della rete
i i
a servizio di popolazioni parziali Pn (qh = i qh , infatti Pn = i Pn )

Eventuale ridefinizione della dotazione pro-capite scorporando la portata qhs per


le utenze speciali
Si sottrae alla portata totale calcolata per l’ora di max consumo qh = fh Pn
(dove fh = fKm Kg Kh ) la portata qhs per le utenze speciali, si calcola la dotazione
da distribuire (da moltiplicare per le frazioni di popolazione Pni ):
=⇒ fh? = (qh − qhs )/Pn

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Predimensionamento e verifica reti di distribuzione: dati


1 Quota minima e massima del/dei serbatoio/i.
2 Quote stradali (zs ) in ogni punto della rete di distribuzione.
3 Massime altezze (HED ) dei fabbricati serviti dalla rete, calcolate da
quota strada a quota piano di gronda.
4 Carico piezometrico minimo hjmin in ogni punto j della rete di
distribuzione, necessario perchè l’acqua venga erogata a tutte le
utenze:
hjmin = zs + HED + f

Il franco f è introdotto per le perdite degli impianti di distribuzione interna e


per garantire una pressione minima (necessaria per una buona erogazione) sugli
apparecchi sanitari. Franco minimo di 5 metri per edifici sino a tre piani fuori
terra, crescente con l’altezza dei fabbricati sino a 8÷10 metri.

Negli edifici eccezionalmente alti non si garantisce il carico minimo hjmin :


si dovranno dotare di impianti di sollevamento privati.
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Condizioni di servizio ordinario della distribuzione
Funzionamento ordinario nell’ora di massimo consumo
si assegna la quota minima del serbatoio (vuoto)
si ripartisce la potata media nell’ora di massimo consumo qh fra le varie
parti (nodi e lati) della rete
si verifica che tale portata qh possa essere effettivamente erogata
all’utenza, si verifica perciò che il carico piezometrico hj in ogni punto j
della rete sia maggiore di hjmin (quota strada + altezza edificio + franco):
hj ≥ hjmin

Funzionamento ordinario in condizioni di minimo consumo


: si assegna la quota massima del serbatoio (pieno)
si ripartisce la potata di minimo consumo fra le varie parti della rete
si verifica che con tale portata il carico piezometrico hj in ogni punto j
della rete sia inferiore alla quota condotta + 70 metri: hj < zc + 70 m.
(appross. piezometrica di min consumo con piano dei carichi idrostatici)
B L’oscillazione del carico durante l’esercizio (fra min e max consumo) deve
essere minore di 15 metri (eccezionalmente, si ammette anche 20 m o più).
B Velocità inferiore a 2 m/s e maggiore di 0.5 m/s (Umin non sempre possibile)
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Condizioni di servizio straordinario della distribuzione


Si considerano i seguenti eventi eccezionali:
a Rottura tratta + portate nell’ora di massimo consumo qh
b Prelievo per spegnimento incendi + portate ora max consumo qh

B Verifico che il carico piezometrico ad ogni nodo sia maggiore di


10÷15? metri rispetto alla quota del piano stradale (i mezzi dei vigili
del fuoco hanno le pompe!);
B in caso negativo, ripeto la verifica con le portate medie nel giorno di
massimo consumo qg , oppure con portate qh /2.
◦ a Condizioni più critiche in caso di rottura: rottura di condotte vicine
al serbatoio =⇒ aumento di portata nei percorsi alternativi.
◦ b Condizioni più critiche per servizio antincendio: idranti più lontani
dal serbatoio =⇒ aumento di portata su tutta la rete.

(?) Il valore di 15 metri può essere eccessivo in zone con edifici di esigua
altezza (es. villette).
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Portate per spegnimento incendi

Carenza di normative specifiche per portate antincendio, suggerimenti:


Conti ha proposto la seguente formula per la portata antincendio:
p
Qi = 6 Pn 10−3 [l/s]
dove Pn è la popolazione futura del centro urbano
Marchetti suggerisce di usare 4 idranti da 5 ÷ 8 l/s che forniscono quindi
la seguente portata antincendio:

Qi = 20 ÷ 32 [l/s]

Ippolito suggerisce il seguente intervallo di portate antincendio a seconda


della dimensione del centro:

Qi = 30 ÷ 200 [l/s]

Normative specifiche per gli impianti antincendio negli edifici a rischio di


incendio, in quelli destinati ad intrettenimento e pubblico spettacolo, ...

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Rete aperta alimentata da un solo serbatoio:
determinazione delle portate
In una rete aperta si possono sempre determinare immediatamente, sia nei
problemi di progetto che di verifica, le portate Qi sulle condotte di trasporto,
nonchè le portate Q1,i e Q2,i alle estremità delle distributrici.

Per una rete aperta vale sempre la relazione L = N − 1


L = numero totale di condotte (trasporto + distribuzione)
N = numero totale di nodi (interni + esterni)

Equazioni di continuità
• N − 1 = equazioni indipendenti di continuità ai nodi
• Ld = equazioni di continuità sulle condotte di distribuzione

Portate incognite
• L = portate Qi condotte trasporto o Q1,i sulla prima estremità distributrice
• Ld = portate Q2,i sulla seconda estremità condotta distributrice

Bilancio incognite - equazioni: L + Ld = (N − 1) + Ld ⇒ Sistema determinato


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Predimensionamento rete aperta (I): equazioni/incognite


Le portate Qi (trasporto), Q1,i e Q2,i (distributrici) sono determinate.
Il predimensionamento consiste nella determinazione di tutti i diametri
Equazioni
• L = equazioni del moto su ogni condotta
Incognite
• L = diametri Di da determinare
• N − 1 = carichi piezometrici incogniti hj ai nodi (eccetto serbatoio)
Sugli N − 1 nodi ci sono solo dei vincoli sui carichi piezometrici minimi:
hj ≥ hjmin = zstrada + Hedificio + franco
Trasformando le diseguaglianze in eguaglianze potrebbe non essere garantita
l’erogazione di tutte le portate (il carico deve diminuire nel verso del moto).
Determinazione dei diametri
• Equazioni di minima passività (N − 1), come per adduzione.
• Si stabiliscono arbitrariamente i carichi piezometrici (N − 1).
• Metodi speditivi.
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Predimensionamento rete aperta (II): carichi ai nodi
Il sistema è reso determinato diminuendo il numero di incognite, ovvero
assegnando arbitrariamente i carichi piezometrici hj su tutti i nodi:
rispettando tutti i vincoli hj ≥ hjmin
compatibilmente ai versi delle portate in condotta (il carico deve
diminuire sempre nel verso del moto)
limitando le escursioni della piezometrica tra min e max consumo a
12÷15 metri, max 20 metri (sollecitazione di giunti e allacci utenze)
evitando le escursioni della piezometrica tra min e max consumo
troppo ridotte (sovradimensionamento)
Le L equazioni del moto forniscono i diametri teorici Di delle L condotte:
  1/ni
αi
 Q i
 li ki kh1,i − h2,i k solo trasporto



Di = " αi +1 αi +1
#1/ni i = 1, · · · , L
 li ki (Q1,i − Q2,i )
distribuzione


 Pi (αi + 1) h1,i − h2,i

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Predimensionamento rete aperta (III): metodi speditivi

Si fissano le velocità in condotta (es. U = 1 ÷ 1.5 m/s):


nota la portata Qi su ogni condotta, si ricava Ωi = Qi /U e quindi Di
Si assegnano direttamente i diametri commerciali in ogni condotta

Problemi che potrebbero insorgere:


◦ Potrebbero non risultare verificati i vincoli di carico ai nodi hj ≥ hjmin
◦ Potrebbe risultare una escursione di piezometrica fra condizioni di minimo
e massimo consumo troppo elevata o troppo ridotta

Il predimensionamento si conclude con l’assegnazione dei


diametri commerciali
Evitare di disporre condotte a monte con φ minore delle condotte di valle.
Procedere quindi alle verifiche in funzionamento ordinario e straordinario.
Verificare l’escursione della piezometrica fra max e min consumo.
Verificare le velocità in condotta (0.5÷2 m/s). Potrebbe comunque non
essere possibile garantire la velocità minima in prossimità delle estremità
cieche.
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Verifica rete aperta
Tutte le portate Qi sulle condotte di trasporto, nonchè le portate Q1,i e
Q2,i alle estremità delle distributrici sono determinate utilizzando tutte le
equazioni di continuità disponibili.
Tutti i diametri commerciali Di sono stati assegnati
Si assegna il carico piezometrico h al nodo serbatoio (es. quota min)
Si determinano i carichi hj sui restanti N − 1 nodi utilizzando le L
equazioni del moto, partendo dal nodo serbatoio verso i nodi di estremità:
 αi
Qi
 δi li ki ni solo trasporto


Di
h1,i −h2,i = ki li 1 i = 1, · · · , L
αi +1 αi +1
(Q1,i − Q2,i ) distribuzione

 ni

Di Pi (αi + 1)

B Le soluzioni dei carichi piezometrici hj sui nodi vengono utilizzate per le


verifiche in funzionamento ordinario e straordinario.
B In caso di verifiche negative si cambiano opportunamente i diametri e si
ripetono le verifiche.
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Predimensionamento reti chiuse

Rispetto ad una rete aperta, ogni maglia aggiunge un grado di libertà


(una infinità di soluzioni) nella determinazione delle portate Qi ,Q1,i e Q2,i
utilizzando le sole equazioni di continuità. La differenza fra numero di incognite
(L + Ld) e di equazioni ((N − 1) + Ld) è pari al numero di maglie.

L M = L−(N−1) N−1 Ld
EQ. DEL MOTO EQ. CONT. NODI EQ. CONT. DIST. EQUAZIONI
N−1 L L Ld
CAR. hj NODI DIAMETRI Di PORTATE Qi o Q1,i PORTATE Q2,i INCOGNITE

In una rete chiusa, infatti, vale sempre la relazione: M = L − (N − 1)


M = numero di maglie indipendenti (es. maglie elementari)
L = numero totale di condotte (trasporto + distribuzione)
N = numero totale di nodi (interni + esterni)
Metodo Conti per il predimensionamento
• Si fissano arbitrariamente M punti neutri
• Si aprono le maglie in corrispondenza di essi
• Si utilizzano i metodi di predimensionamento delle reti aperte
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Verifica reti chiuse: bilancio equazioni/incognite


Il problema di verifica
◦ Tutti i diametri commerciali Di sono stati assegnati
◦ Si assegna il carico piezometrico h al nodo serbatoio (es. quota minima)

Incognite
N − 1 = carichi hj ai nodi (al serbatoio il carico è imposto)
L = portate Qi condotte trasporto o Q1,i sulla prima estremità distributrice
Ld = portate Q2,i sulla seconda estremità condotta distributrice

Equazioni
L = equazioni del moto su ogni condotta
N − 1 = equazioni indipendenti di continuità ai nodi
Ld = equazioni di continuità sulle distributrici

Numero incognite = numero equazioni =⇒ il sistema è determinato.


La presenza di equazioni non lineari (eq. moto) rende difficoltosa la soluzione

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Verifica reti chiuse: Metodo di Cross (bilanciam. carichi)

Step 1 Step 3 Step 2


L N−1 Ld
EQ. DEL MOTO EQ. CONT. NODI EQ. CONT. DIST. EQUAZIONI
N−1 L Ld
CAR. hj NODI PORTATE Qi o Q1,i PORTATE Q2,i INCOGNITE
M = L−(N−1) NUOVE EQUAZ.

INCOGNITE ∆ Q NUOVE INCOGNITE

1. Eliminazione degli N − 1 carichi incogniti ai nodi; sostituzione delle L eq.


del moto con M combinazioni lineari indip. nelle sole portate incognite.
2. Introduzione di M nuove incognite ”portate correttive nelle maglie”.
Si determinano arbitrariamente L + Ld portate di primo tentativo che
soddisfino tutte le equazioni di continuità, che vengono eliminate.
3. Si risolve il sistema ridotto delle sole M equazioni definite al punto 1 nelle
M incognite ”portate correttive nelle maglie” introdotte al punto 2.
4. Determinate le portate corrette su tutte le maglie, si determinano i carichi
piezometrici in tutti i nodi mediante le eq. del moto e si esegue la verifica.

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Verifica reti chiuse: Metodo di Cross (bilanciam. carichi)

1. Eliminazione degli N − 1 carichi incogniti ai nodi;


sostituzione delle L eq. moto con M combinazioni lineari indipendenti
• Si individuano M maglie indipendenti (es. maglie elementari)
• Si sceglie arbitrariamente un verso di percorrenza di ciascuna maglia m
• Un osservatore che percorre una maglia m vede la linea dei carichi piezometrici
partire e arrivare alla stessa quota; sommando le variazioni di carico:
X ki li αi X ki li αi +1 αi +1
δim ni Qi + ni (Q1,i − Q2,i )=0 m = 1, · · · , M (1)
Di Di Pi (αi + 1)
i∈Ct (m) i∈Cd (m)

Ct (m) = insieme di condotte con funzione di solo trasporto percorse dalla maglia m
Cd (m)= insieme di condotte con funzione di distribuzione uniforme percorse dalla maglia m
+1 se la portata Qi è concorde al verso di percorrenza della maglia m
δim =
−1 se la portata Qi è discorde rispetto al verso di percorrenza della maglia m

=⇒ Il sistema è ancora determinato:


M + (N − 1) + Ld equazioni = L + Ld portate incognite

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Verifica reti chiuse: Metodo di Cross (bilanciam. carichi)
2. Introduzione di M incognite ”portate correttive nelle maglie”;
Eliminazione delle equazioni di continuità (I)
• Si individuano L + Ld portate di tentativo Qi0 ,Q1,i0 0
e Q2,i che soddisfino le
(N − 1) + Ld eq. di continuità ai nodi e sulle condotte con distribuzione.
In generale queste portate di tentativo non soddisfano il sistema (1).
Questa soluzione di tentativo è una scelta arbitraria fra ∞M possibili soluzioni:
M gradi di libertà (diff. incognite - equazioni = L + Ld − (N − 1) − Ld = M).
• Le ∞M soluzioni del sistema di equazioni di continuità si ottengono
aggiungendo M ”portate correttive nelle maglie” ∆Qk (positive nel verso di
percorrenza della maglia k):
PM
Qi = Qi0 + k=1 δik ∆Qk
0
PM
Q1,i = Q1,i + k=1 1,ik ∆Qk
0
PM
Q2,i = Q2,i + k=1 2,ik ∆Qk

=⇒ Le portate Qi ,Q1,i e Q2,i soddisfano anch’esse tutte le equazioni di


continuità che possono perciò essere eliminate dal sistema.
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Verifica reti chiuse: Metodo di Cross (bilanciam. carichi)

2. Introduzione di M incognite ”portate correttive nelle maglie”;


Eliminazione delle equazioni di continuità (II)

se la portata Qi0 è concorde al verso di percorrenza della maglia k



 +1
δik = −1 se la portata Qi0 è discorde rispetto al verso di perc. maglia k
0 se la condotta i non è percorsa dalla maglia k

0

 +1 se la portata Q1,i è concorde al verso di percorrenza della maglia k
0
1,ik = −1 se la portata Q1,i è discorde rispetto al verso di perc. maglia k
0 se la condotta i non è percorsa dalla maglia k

0

 +1 se la portata Q2,i è concorde al verso di percorrenza della maglia k
0
2,ik = −1 se la portata Q2,i è discorde rispetto al verso di perc. maglia k
0 se la condotta i non è percorsa dalla maglia k

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Verifica reti chiuse: Metodo di Cross (bilanciam. carichi)

2. Introduzione di M incognite ”portate correttive nelle maglie”;


Eliminazione delle equazioni di continuità (III)
• Il sistema di M equazioni (1) si riscrive nelle sole M incognite ∆Q ”portate
correttive nelle maglie”:

P ki li 0
PM αi
i∈Ct (m) δim D ni (Qi + k=1 δik ∆Qk ) +
i h
P ki li 0
PM αi +1
i∈Cd (m) ni
Di Pi (αi +1)
(Q 1,i + k=1 1,ik ∆Qk ) − m = 1, · · · , M
PM i
0
(Q2,i + k=1 2,ik ∆Qk )αi +1 = 0
(2)

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Verifica reti chiuse: Metodo di Cross (bilanciam. carichi)

3. Risoluzione del sistema ridotto delle sole M equazioni (2)


nelle M incognite ”portate correttive nelle maglie” (I)
• Cross propone un metodo iterativo per la soluzione del sistema (2) che
consiste nel considerare in ciascuna equazione
P m-esima la sola portata correttiva
∆Qm relativa alla maglia m (eliminiamo le k ). Sistema approssimato:

δim Ki (Qi0
+ δim ∆Qm )αi +
P
i∈C t (m)
0 0
P  αi +1 αi +1

i∈Cd (m) W i (Q 1,i +  1,im ∆Q m ) − (Q2,i +  2,im ∆Qm ) =0
(3)
m = 1, · · · , M

ki li ki li
dove si è posto Ki = e W i =
Dini Dini Pi (αi + 1)
=⇒ La generica equazione m-esima contiene la sola incognita ∆Qm .
Il sistema si riscrive in forma compatta: fm (∆Qm ) = 0 m = 1, · · · , M

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Verifica reti chiuse: Metodo di Cross (bilanciam. carichi)

3. Risoluzione del sistema ridotto delle sole M equazioni (3)


nelle M incognite ”portate correttive nelle maglie” (II)
• Si linearizzano le m equazioni fm (∆Qm ) = 0, sviluppando in serie di Taylor in
un intorno di ∆Qm = 0 e troncando al primo ordine:

∂fm
fm (∆Qm ) = fm (0) + ∆Qm + O[(∆Qm )2 ] = 0
∂∆Qm (∆Qm =0)

da cui si ottengono le portate correttive ∆Qm di ciascuna maglia m:

fm (∆Qm = 0)
∆Qm = − m = 1, · · · , M
∂fm
∂∆Qm (∆Qm =0)

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Verifica reti chiuse: Metodo di Cross (bilanciam. carichi)

3. Risoluzione del sistema ridotto delle sole M equazioni (3)


nelle M incognite ”portate correttive nelle maglie” (III)
Posto ∆Qm = 0 nella m-esima equazione del sistema (3) otteniamo:
X X h i
fm (∆Qm = 0) = δim Ki (Qi0 )αi + 0 αi +1
Wi (Q1,i ) 0 αi +1
− (Q2,i )
i∈Ct (m) i∈Cd (m)

Derivando la m-esima equazione del sistema (3) rispetto a ∆Qm si ottiene:

∂fm 2
Ki αi (Qi0 + δim ∆Qm )αi −1 +
P
= i∈Ct (m) δim
∂∆Qm
0 αi 0
+ 2,im ∆Qm )αi
P  
i∈Cd (m) Wi (αi + 1) 1,im (Q1,i + 1,im ∆Qm ) − 2,im (Q2,i


∂fm X 0 αi −1
X  0 αi 0 αi 
= K α
i i (Qi ) + Wi (αi +1) 1,im (Q1,i ) − 2,im (Q2,i )
∂∆Qm (∆Qm =0)

i∈Ct (m) i∈Cd (m)

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Verifica reti chiuse: Metodo di Cross (bilanciam. carichi)

3. Risoluzione del sistema ridotto delle sole M equazioni (3)


nelle M incognite ”portate correttive nelle maglie” (IV)
h i
 0 αi 0 αi
 0 αi 2,im 0 αi
Considerazioni sui segni: 1,im (Q1,i ) − 2,im (Q2,i ) = 1,im (Q1,i ) − 1,im
(Q2,i )

0 0
 0 α 0 αi

A Q1,i > Q2,i 1,im = +1 2,im = +1 + (Q1,i ) i − (Q2,i ) >0
Q’1,i Q’2,i

0 0
 0 αi 0 αi 
B Q1,i < Q2,i 1,im = −1 2,im = −1 − (Q1,i ) − (Q2,i ) >0
Q’1,i Q’2,i | {z }
 0 α <0 0 α 
C 1,im = +1 2,im = −1 + (Q1,i ) i + (Q2,i ) i
Q’ Q’
1,i 2,i
VERSO PERCORRENZA MAGLIA m

 0 αi
in generale si può scrivere: 1,im (Q1,i 0 αi
) − 2,im (Q2,i )
 0 α 0 αi
= (Q1,i ) i ± (Q2,i )


dove il segno + vale solo nel caso C di condotta con sezione neutra.
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Verifica reti chiuse: Metodo di Cross (bilanciam. carichi)

3. Risoluzione del sistema ridotto delle sole M equazioni (3)


nelle M incognite ”portate correttive nelle maglie” (V)
La m-esima equazione del sistema (3) linearizzato si riscrive:

X X
δim Ki (Qi0 )αi
 0 αi +1 0 αi +1

+ Wi (Q1,i ) − (Q2,i )
i∈Ct (m) i∈Cd (m)
∆Qm = − X X (4)
Ki αi (Qi0 )αi −1
0 α 0 αi
+ Wi (αi + 1) (Q1,i ) ± (Q2,i )
i

i∈Ct (m) i∈Cd (m)


P
• Nella prima P al denominatore non c’è il segno di δ
• Nella seconda al denominatore vale il segno + solo se la condotta contiene
il punto neutro, diversamente vale il segno −
B In genere occorre più di una iterazione per ottenere delle portate che
bilancino i carichi con approssimazione accettabile (condizione di uscita).
ki li ki li
B Si ricorda che Ki = ni e Wi = ni
Di Di Pi (αi + 1)

Acquedotti e Fognature - A.A. 11-12 - R. Deidda B.3 - Reti chiuse ( 12 / 13 )


Verifica reti chiuse: Metodo di Cross (bilanciam. carichi)
4. Determinazione dei carichi piezometrici negli (N − 1) nodi
• Tutte le portate Qi ,Q1,i e Q2,i sono determinate.
• Si assegna il carico piezometrico h al nodo serbatoio (es. quota min)
• Si determinano i carichi hj sui restanti N − 1 nodi utilizzando le L equazioni
del moto, partendo del nodo serbatoio verso i nodi di estremità:

Qiαi

 δi li ki ni solo trasporto


Di
h1,i − h2,i = ki li 1 i = 1, · · · , L
αi +1 αi +1
(Q1,i − Q2,i ) distribuzione

 ni

Di Pi (αi + 1)

Le eq. del moto sono in sovranumero rispetto alle incognite hj (L > N − 1):
se i calcoli sono corretti otteniamo gli stessi hj indipend. dal percorso.
B Le soluzioni dei carichi piezometrici hj sui nodi vengono utilizzate per le
verifiche in funzionamento ordinario e straordinario.
B In caso di verifiche negative si cambiano opportunamente i diametri e si
ripete tutto il procedimento di verifica con i nuovi diametri.
Acquedotti e Fognature - A.A. 11-12 - R. Deidda B.3 - Reti chiuse ( 13 / 13 )
Verifica reti con più serbatoi (I)
Condizioni al contorno per gli N nodi della rete e corrispondenti incognite:

Condizione imposta Incognita


A) carico piezometrico portata concentrata
B) portata concentrata carico piezometrico

Nei nodi serbatoio si impone la condizione A carico piezometrico Hs mentre


sono incognite le portate di alimentazione Rs .
In tutti gli altri nodi si impone la condizione B portata concentrata Qjc (che è
nulla in assenza di erogazione): sono incogniti i carichi piezometrici hj .

Nel caso di rete con 1 serbatoio la portata di alimentazione R al nodo serbatoio


è facilmente determinabile a priori. Reintroducendo R come incognita:
Equazioni Incognite
L moto N − 1 carichi ai nodi hj
N − 1 cont. ai nodi L portate Qi , Q1,i
Ld cont. distrib. Ld portate Q2,i
1 cont. nodi 1 portata R
Acquedotti e Fognature - A.A. 11-12 - R. Deidda B.4 - Verifica delle reti con più serbatoi ( 1 / 10 )

Verifica reti con più serbatoi (II)

Consideriamo una rete con S serbatoi oltre il primo (in totale S + 1 serbatoi):
Equazioni Incognite
L moto N − 1 − S carichi ai nodi hj
N cont. ai nodi L portate Qi , Q1,i
Ld cont. distrib. Ld portate Q2,i
S + 1 portate Rs di alimentazione ai nodi serbatoio

L + N + Ld equazioni = L + N + Ld incognite =⇒ sistema determinato

L N−1 +1 Ld
EQ. DEL MOTO EQ. CONT. NODI EQ. CONT. DIST. EQUAZIONI
N−1−S S L 1 Ld
CAR. hj NODI PORT. Rs PORTATE Qi o Q1,i Ro PORTATE Q2,i INCOGNITE
S M = L−(N−1) NUOVE EQUAZ.

INC. ∆ R INC. ∆ Q NUOVE INCOGNITE

Acquedotti e Fognature - A.A. 11-12 - R. Deidda B.4 - Verifica delle reti con più serbatoi ( 2 / 10 )
Verifica reti con più serbatoi (III): Cross

Vale con lievi modifiche quanto visto con un serbatoio (M eq. maglie).
Si individuano S percorsi indipendenti ed orientati (verso arbitrario) fra
serbatoi (es. dal serbatoio s = 0 al serbatoio s).
Un osservatore che percorre un percorso s vede la linea dei carichi
piezometrici partire con carico H0 nel serbatoio s = 0 ed arrivare con carico
Hs nel serbatoio s. Sommando le variazioni di carico otteniamo:

X ki li αi X ki li αi +1 αi +1
H0 − Hs = δis ni Qi + ni (Q1,i − Q2,i ) s = 1, · · · , S
Di Di Pi (αi + 1)
i∈Ct (s) i∈Cd (s)
(1)
Ct (s) = insieme di condotte con funzione di solo trasporto attraversate nel percorso s
Cd (s) = insieme condotte con funz. distribuzione uniforme attraversate nel percorso s

+1 se la portata Qi è concorde al verso del percorso s
δis =
−1 se la portata Qi è discorde rispetto al verso del percorso s
Non rimangono carichi incogniti ai nodi =⇒ Il sistema è ancora determinato:
M + S + N + Ld equazioni = L + Ld + S + 1 portate incognite
Acquedotti e Fognature - A.A. 11-12 - R. Deidda B.4 - Verifica delle reti con più serbatoi ( 3 / 10 )

Verifica reti con più serbatoi (IV): Cross

• Si individuano L + Ld + (S + 1) portate di tentativo Qi0 ,Q1,i 0 0


e Q2,i , e Rs0 che
soddisfino tutte le N + Ld eq. di continuità ai nodi e sulle condotte con
distribuzione. In generale queste portate di tentativo non soddisfano i carichi
delle equazioni sulle maglie e le nuove equazioni sui percorsi (1).
Questa soluzione di tentativo è una scelta arbitraria fra ∞(M+S) possibili
soluzioni: M + S gradi di libertà (diff. incognite - equazioni =
L + Ld + (S + 1) − N − Ld = M + S).

Le ∞(M+S) soluzioni del sistema di equazioni di continuità si descrivono


aggiungendo M + S ”portate correttive” ∆Qk (positive nel verso di
percorrenza della maglia k) e ∆Rr (positive nel verso del percorso r ):
PS
Rs = Rs0 + r =1 δsr ∆Rr s = 0, · · · , S
PM PS
Qi = Qi0 + k=1 δik ∆Qk + r =1 δir ∆Rr
0
PM PS
Q1,i = Q1,i + k=1 1,ik ∆Qk + r =1 1,ir ∆Rr i = 1, · · · , L
0
P M P S
Q2,i = Q2,i + k=1 2,ik ∆Qk + r =1 2,ir ∆Rr

Acquedotti e Fognature - A.A. 11-12 - R. Deidda B.4 - Verifica delle reti con più serbatoi ( 4 / 10 )
Verifica reti con più serbatoi (V): Cross

 +1 se la portata Qi0 è concorde al verso del percorso r


δir = −1 se la portata Qi0 è discorde rispetto al verso del percorso r


0 se la condotta i non è attraversata dal percorso r

0

 +1 se la portata Q1,i è concorde al verso del percorso r
0
1,ir = −1 se la portata Q1,i è discorde rispetto al verso del percorso r
0 se la condotta i non è attraversata dal percorso r

0

 +1 se la portata Q2,i è concorde al verso del percorso r
0
2,ir = −1 se la portata Q2,i è discorde rispetto al verso del percorso r
0 se la condotta i non è attraversata dal percorso r

=⇒ Le portate corrette Qi ,Q1,i e Q2,i , Rs soddisfano anch’esse tutte le


equazioni di continuità che possono perciò essere eliminate dal sistema.

Resta un sistema di M equazioni nelle maglie ed S nei percorsi in:

M incognite ∆Q ”portate correttive nelle maglie”


S incognite ∆R ”portate correttive nei percorsi”

Acquedotti e Fognature - A.A. 11-12 - R. Deidda B.4 - Verifica delle reti con più serbatoi ( 5 / 10 )

Verifica reti con più serbatoi (VI): Cross

.... la s-esima equazione del sistema (1) linearizzato si riscrive (s = 1, · · · , S):

X X
δis Ki (Qi0 )αi
 0 αi +1 0 αi +1

+ Wi (Q1,i ) − (Q2,i ) − (H0 − Hs )
i∈Ct (s) i∈Cd (s)
∆Rs = − X X
Ki αi (Qi0 )αi −1 +
0 α 0 αi

Wi (αi + 1) (Q1,i ) i ± (Q2,i )
i∈Ct (s) i∈Cd (s)
(2)
P
• Nella prima P al denominatore non c’è il segno di δ
• Nella seconda al denominatore vale il segno + solo se la condotta contiene
il punto neutro, diversamente vale il segno −
ki li ki li
B Si ricorda che Ki = ni e Wi = ni
Di Di Pi (αi + 1)
B Se la rete con più serbatoi è aperta si utilizzano solo le equazioni (2), se è
chiusa occorre utilizzare anche le equazioni che forniscono le correzioni alle
maglie ∆Qm

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Simulazione dei livelli nei serbatoi (I)

Nelle reti con più serbatoi non è sufficiente eseguire la verifica per la sola
portata nell’ora di massimo consumo.
Occorre simulare il comportamento della rete ed i livelli nei serbatoi
nell’arco delle 24 ore del giorno di massimo consumo.

Q(t) Rs(t) Hs(t) Hs(t)=?


Rs(t)=? max
Hs
qg
q sg
min
Hs

0 9 21 24 t 0 9 21 24 t 0 9 21 24 t

Consumi di tutta la rete erogazione serbatoio s livelli serbatoio s


(noti o scelta di progetto)

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Simulazione dei livelli nei serbatoi (II)

1. Si sceglie un passo temporale ∆t (es. 1 ora)


2. Inizio simulazione al tempo t0
3. Si assegna il livello iniziale Hs (t0 ) ad ogni serbatoio (s = 0, · · · , S).
Se non si conosce il livello iniziale, si può porre pari al livello
massimo per ogni serbatoio, scegliendo per t0 un’ora della notte
(minimo consumo)
4. Si distribuisce su tutta la rete il consumo totale Q(t0 ) (noto, perchè
si assume un diagramma dei consumi di progetto) relativo al tempo
t0
5. La verifica della rete al tempo t0 fornisce, oltre alle portate Qi (t0 ),
Q1,i (t0 ), Q2,i (t0 ) su tutti i lati, anche le erogazioni Rs (t0 ) di tutti i
serbatoi

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Simulazione dei livelli nei serbatoi (III)

6. Per ogni serbatoio s (s = 0, · · · , S) si scrive l’equazione di


continuità (regolazione):

dVs dHs
= σs = Qsi − Rs (t0 )
dt t0
dt t0

dove il pedice s si riferisce al serbatoio s, assunto cilindrico, Vs è il volume invasato,σs è


l’area della sezione orizzontale, Hs il carico piezometrico, Rs è l’erogazione del serbatoio,
Qsi è la portata in ingresso (assunta costante, la somma delle portate in ingresso di tutti
i serbatoi dovrebbe essere pari alla portata nel giorno di massimo consumo).

7. Si integra l’equazione differenziale (con uno schema alle differenze


finite in avanti):
Hs (t0 + ∆t) − H(t0 )
σs = Qsi − Rs (t0 )
∆t
∆t  i 
Hs (t0 + ∆t) = H(t0 ) + Qs − Rs (t0 )
σs

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Simulazione dei livelli nei serbatoi (IV)


8. Si aggiornano (anche sui grafici) i livelli Hs di tutti i serbatoi al
tempo t0 + ∆t.
9. Si ripete il calcolo relativo al passo temporale ∆t successivo,
ripartendo dal punto 3 e ponendo ovviamente come livelli iniziali Hs
i valori aggiornati al termine dell’ultimo passo temporale ∆t.

Quando dovesse risultare Hs (t0 + ∆t) > Hsmax si pone


Hs (t0 + ∆t) = Hsmax , in quanto interviene il galleggiante che chiude
l’alimentazione Qsi proveniente dall’adduzione. Terminato il
transitorio non dovrebbe più accadere.
Se la rete è ben dimensionata, la condizione Hs (t0 + ∆t) < Hsmin
non dovrebbe MAI verificarsi, perchè significherebbe che uno o più
serbatoi si sono vuotati completamente. Dal punto di vista idraulico,
questa condizione cambia la condizione al contorno al nodo da
carico imposto (incognita Rs ) a portata nulla (incognita Hs )
Se la rete è ben dimensionata al termine della simulazione di 24 ore
il livelli dei serbatoi dovrebbero essere pari ai livelli iniziali.
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Idranti antincendio

Acquedotti e Fognature - A.A. 11-12 - R. Deidda B.5 - Opere d’arte e manufatti della distribuzione ( 1 / 9)

Idrante antincendio a colonna (soprasuolo)

Acquedotti e Fognature - A.A. 11-12 - R. Deidda B.5 - Opere d’arte e manufatti della distribuzione ( 2 / 9)
Bocchetta antincendio sottosuolo (antigelo)

Acquedotti e Fognature - A.A. 11-12 - R. Deidda B.5 - Opere d’arte e manufatti della distribuzione ( 3 / 9)

Bocchetta antincendio sottosuolo (non antigelo)

Acquedotti e Fognature - A.A. 11-12 - R. Deidda B.5 - Opere d’arte e manufatti della distribuzione ( 4 / 9)
Pozzetto di incrocio con idrante antincendio

Acquedotti e Fognature - A.A. 11-12 - R. Deidda B.5 - Opere d’arte e manufatti della distribuzione ( 5 / 9)

Pozzetto di incrocio (senza idrante antincendio)

Acquedotti e Fognature - A.A. 11-12 - R. Deidda B.5 - Opere d’arte e manufatti della distribuzione ( 6 / 9)
Pozzetto di incrocio e di scarico con idrante antincendio

Acquedotti e Fognature - A.A. 11-12 - R. Deidda B.5 - Opere d’arte e manufatti della distribuzione ( 7 / 9)

Pozzetto di scarico con idrante antincendio

Acquedotti e Fognature - A.A. 11-12 - R. Deidda B.5 - Opere d’arte e manufatti della distribuzione ( 8 / 9)
Prese per le utenze

Acquedotti e Fognature - A.A. 11-12 - R. Deidda B.5 - Opere d’arte e manufatti della distribuzione ( 9 / 9)

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