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Nel testo avrai letto come le braccia siano costituite per i 2/3 dal muscolo tricipite. Di conseguenza
continuare a sfondarsi di curl e trascurare i muscoli che maggiormente costituiscono gli arti superiori è un
enorme errore.
Perché molte persone che si allenano hanno braccia piccole? Un motivo lo abbiamo già detto. Perdono
troppo tempo ad allenare il bicipite trascurando il tricipite. Un altro motivo è che viene trascurato
totalmente il loro allenamento.
C’è una tendenza che vuol far credere che i grandi esercizi multi‐articolari siano sufficienti per sviluppare le
braccia. Si può dire che questa affermazione è quasi del tutto falsa. Perché ho usato il quasi?
Il motivo risiede nella conformazione fisica. I soggetti con le clavicole lunghe spesso hanno braccia corte e
hanno la tendenza a spingere molto con le braccia e deltoidi piuttosto che col pettorale nelle distensioni su
panca piana. Queste persone sono facilitate nello sviluppo di braccia grandi perché il tricipite verrà molto
sollecitato e di conseguenza avrà la tendenza a crescere. Chi non ha questo vantaggio‐svantaggio è solito
trovarsi con un gap da colmare ed ecco che un lavoro specifico è assolutamente necessario.
A ciò si aggiunge l’esecuzione sbagliata di esercizi importanti come le trazioni. Spesso le trazioni vengono
“tirate” letteralmente di braccia, il busto dall’inizio della ripetizione si trova lontano dalla sbarra per poi
avvicinarcisi come se fosse un curl. Se i gomiti non vanno a fianco del tronco ma rimangono al suo interno
allora è un esercizio per i bicipiti vero e proprio. A ciò si aggiunge le spalle chiuse e le scapole non addotte.
E’ un esercizio non diretto per i bicipiti ma molto sollecitante per questi, soprattutto quando fatto nella
versione con i palmi supini (che guardano verso il basso). E allora Jury Chechi, come faceva ad avere braccia
enormi? Sono quattro i motivi principali.
‐ Il talento
‐ Le ore di allenamento
‐ L’alta frequenza
‐ Le infinite trazioni e varianti
Ricordo inoltre che l’ipertrofia è adattamento locale, quindi, se è vero che tricipiti e bicipiti sono sollecitati
in esercizi non propriamente nati per loro, è anche vero che lo stimolo non è così specifico e si disperde.
Braccia grandi? Si, se sono piccole allenale diversamente
Non si sfugge a questa regola. Se fino ad ora non sono cresciute è evidente che continuare a fare quello che
è stato fatto non ha senso, quindi serve cambiare strada.
Il primo passo da fare è allenarle spesso, spessissimo. Chi vuole braccia grandi ed è una persona normale
prenda la cosa sul serio e dedichi 10 minuti in ogni workout per allenarle, anche quasi in tutti gli
allenamenti. Si, hai capito bene.
Un passo indietro però: ad eccezione degli allenamenti per gli arti inferiori dove le braccia vengono escluse,
in tutti gli altri esercizi vengono tirate in ballo. Abbiamo visto come da un lato per qualcuno non è
sufficiente per avere una stimolazione completa però dobbiamo aggiungere un tassello. La forza che si è in
grado di esprimere nei grandi esercizi multi‐articolari è dipendente dalla capacità di attivazione,
reclutamento delle fibre muscolari e di coordinazione tra i muscoli. Questo vuol dire che eseguire bene,
diventare bravi tecnicamente e spingere forte sulla panca, nella military press o nelle trazioni, significa
essere in grado di attivare anche le unità motorie degli arti. Non solo quindi questo è uno stimolo “più o
meno diretto” alla crescita ma più che altro è un investimento da sfruttare per esercizi specifici. Quindi i
multi‐articolari servono per far crescere le braccia? Si, ma non per quello che le persone comunemente
credono.
A questo si aggiunge quello ripeto sempre. La propriocezione. Un paio di serie lente prima di iniziare e
controllo dei movimenti, in ogni sua fase è il miglior modo per far gravare quel benedetto manubrio sui
muscoli. Non ha veramente senso fare quelle esecuzioni tutte di slancio, con le spalle incassate in avanti e a
velocità flash. Specialmente in muscoli così, serve sentire male durante l’esecuzione, il bruciore ti deve
accompagnare praticamente in ogni serie ed in ogni allenamento.
Tricipiti e bicipiti non sono uguali
Sono muscoli piccoli ma non uguali. Il bicipite è molto più piccolo del bicipite, è poco più di un wrustel.
Questo ci fa fare delle considerazioni importanti. Tanto più un muscolo è grande, tanto più può essere
stimolato profondamente, ma tanto più ha bisogno di recupero. Rapportato al bicipite si capisce come
quest’ultimo non necessiti di chissà quanto stimolo nella seduta di allenamento, ma anche che di
conseguenza può essere allenato spesso, più spesso del tricipite. Inoltre entra il gioco il sistema nervoso in
maniera importante. Un curl o una french press può mai essere così tassante come uno squat? Ovvio che
no e questo è fondamentale capirlo perché è un motivo in più per allenare le braccia spesso.
Quante volte vai in palestra? Tre volte? Cinque volte? Non ha importanza, allena sempre i bicipiti con
almeno due esercizi e nei giorni in cui alleni il dorso con movimenti di trazione (lat machine o rematori) con
solo uno.
I tricipiti, con un discorso contrario rispetto a quello appena fatto, devono essere allenati con una alta
frequenza, ma non così alta come quella dedicata ai bicipiti. Ora, c’è da aggiungere una cosa. Se ti alleni tre
volte allora i tricipiti (come i bicipiti) possono essere allenati anche in tutte le sedute, mentre se ti alleni di
più non supererei comunque i tre giorni di allenamento con uno o due esercizi diretti.
Indicazioni per l’allenamento verso braccia grandi
‐ Allenale in modo specifico
‐ Allena i bicipiti tutti i giorni
‐ Allena i tricipiti non oltre tre volte a settimana
‐ Usa esercizi in cui percepisci il lavoro a carico delle braccia
‐ Rallenta le esecuzioni
‐ Riduci al minimo le oscillazioni, slanci e bari
‐ Enfatizza la fase eccentrica
‐ Utilizza tecniche di intensità
‐ Fai l’80% del lavoro al di sopra delle 8 ripetizioni
‐ Fai una media di 20 serie settimanali per i bicipiti e poco meno per i tricipiti
‐ Allena i bicipiti quanto più frequentemente possibile
‐ Allena i tricipiti non oltre le tre volte a settimana
‐ Allena i bicipiti insieme ai pettorali con due esercizi
‐ Allena i tricipiti insieme al dorso con due esercizi
‐ Cura la tecnica dei multi‐articolari che li coinvolgono sinergicamente
‐ Recupera non oltre il minuto e mezzo
‐ Cura di ogni fase dell’alzata. Concentrica, isometrica ed eccentrica
‐ Cura della presa
‐ Stai attendo al dolore ai gomiti ed ai polsi: non ti incaponire. Se il curl col bilanciere dritto ti dà
fastidio ai polsi smetti di farlo e prediligi il bilanciere EZ. Se il fastidio persiste passa ai manubri. La
stessa cosa si può dire con per la french press col bilanciere o al multipower o l’esercizio dello
spaccacranio. Se c’è dolore, interrompere subito e passare ai manubri.
In merito alla presa, questa può essere un limite. Capita infatti che il dolore alla mano o
all’avambraccio sia così forte da far interrompere l’allenamento. Questo è un problema, ma per
fortuna può essere risolto. Il mio consiglio in questo caso è di ridurre l’allenamento per tricipiti e
bicipiti a una o due volte a settimana come se fossero a mantenimento, per curare i muscoli
dell’avambraccio. Per allenare la presa e l’avambraccio rimanere appesi come salami alla sbarra
delle trazioni è ottimo. In particolar modo è utile stare appesi passando continuamente da presa
prona e supina. 4 serie a fine di ogni seduta di allenamento, per 8 settimane danno già molta più
forza e resistenza. Se ciò non bastasse eseguire l’esercizio del wrist curl con una impugnatura larga
(anche con delle spugne) ad alte ripetizioni (15‐20) e con tempi di recupero non oltre i 30 secondi,
per almeno 3 volte a settimana aiuta a migliorare la prensione e la resistenza dei piccoli muscoli
dell’avambraccio.
Con una fase preparatoria così, il successivo allenamento specifico per le braccia sarà molto più
produttivo.
L’allenamento per grandi braccia
Bicipiti
Settimana 1‐2
*Dropset: con questa tecnica serve passare da un esercizio all’altro, senza recuperare e senza cambiare il
peso. Il secondo esercizio è più facile del primo e permette di far durare la serie più a lungo.
**Variante dips: ginocchia dietro, busto e testa in verticale mantenendo i gomiti quanto più vicini al busto.
Buon allenamento e buona crescita!