Sei sulla pagina 1di 2

rae.

uer uuu ~a Settimanale Data 20-10-2019


IaLettura Pagina 15
Foglio 1/2

Lingua 1)ue volumi indagano le strategie percondizionare l'opinione pubblica. Allusioni e l't wntule sollecitano pregiudizi
che restano impliciti. Occorre sapere che chi vuole convincerei di qualcosa ci presenta quella cosa come poco importante

Cosìla propaganda
si prende gioco di noi
nuti espliciti» (in inglese Warning:expli- solite che attribuisce le chiacchiere (per
di GIUSEPPE ,LN'l,()NEl
cit lvrics). In realtà, i contenuti più ,peri- definizione inutili e inconcludenti)ai so-
colosi sono proprio quelli impliciti. Men- liti loro del solito implicito — passato.
chi mente
tre un giudizio, un ordine, un invito La presunta inversione di rotta passa per
vuole. Dtue bei libri usciti da po-
esplicito attivano forme quasi automati- quell'ora che al passato contrappone un
co La razza e la ling a di An- che di difesa («Perché dovrei credere a diverso presente, facendo balenare un
cirea Moro (La nave di Teseo) e quello che mi si dice? Perché dovrei fare futuro dettare. Ma fare cosa? Tutto si reg-
La lingua disonesta di Edoardo quello che mi si chiede?»), le strategie ge sul vuoto stereotipo del «fatti non pa--
Lorr,l,._iali bnllaurï (il Mulino)---tornano
linguistiche basate sull'implicito riesco- role»; quando, invece, tutto sta proprio
a soffermarsi
rmarsi sui nesso tra lingua e pro-
no ad aggirare quella diffidenza e «a con- nelle parole. Tanto che sarebbe il caso di
paganda. Sulle diverse strategie grazie al-
vincere eludendo la vigilanza critica del recuperare la paradossale provocazione
le quali la lingua(o la linguistica) può di-
fatta da Roberto Benigni tanti anni fa,
ventare strumento di persuasione. Le destinatario». Infatti, come Lombardi
Vallami dimostra con grande ricchezza inaugurando un corso di istruzione per
strategie più efficaci, ci spiegano questi
due libri, non sono mai quelle dirette e di esempi,sono le più usate nella propa- adulti: «Tutti vi dicono: fatti, non parole.
frontali. Sono quelle più insinuanti e in- ganda politica e pubblicitaria degli ulti- E io vi dico invece: prima di tutto parole,
sidiose che poggiano su una serie di non mi anni. parole, parole».
detti e presupposti, coincidenti spesso Il presupposto universale
con altrettanti pregiudizi. E riescono a La forza delle presupposizioni nasce Che razza di lingua
mettere in moto riflessi linguistici condi- dal fatto che distolgono l'attenzione da Stereotipi e pregiudizi agiscono anche
zionati: risposte quasi inconsapevoli dal certe informazioni, riuscendo a darle per nella nostra più generale concezione del-
nostro cervello. Anche se non è più di scontate. In una frase come «Tornare an- la lingua. E, ci a\rvcrte Andrea Moro, ri-
moda parlare di demistificazione, è an- cora servi?» il verbo presuppone l'idea di schiano di alimentare forme di razzismo
cora — oggi più che mai decisivo rico- qualcosa che già c'è stato: un governo basate non sui tratti somatici ma su quel-
noscere queste strategie per non ritrovar- precedente, ad esempio. Una parola li linguistici. Sull'idea, potenzialmente
si a subirle passivamente. sgradevole come servi collega a duella fa- pericolosa, che esistano lingue migliori.
se una sensazione di disagio e oppressio- di altre e dunque che i parlanti cli quelle
Attenzione contenuti impliciti ne. Ma non viene detto servi di chi: lingue siano intellettualmente superiori.
«Tornare ancora servi? Diciamogli di «Un'altra condizione che lascia in parte La prima volta che viene usato l'aggettivo
no! Basta con le solite chiacchiere: ora è il impliciti i contenuti trasmessi dai mes- ariano è in un saggio di linguistica del
momento di fare», Frasi simili ci sembra saggi linguistici ricorda Lombardi Val- iBtiq., per definire le lingue indoeuropee
di averle già lette e sentite mille volte. Nei. lauri -- è la vaghezza». Molto meglio ri- considerate più complete e funzionali
tweet di un politico, in un dibattito tele- ferirsi a un astratto loro: quelli che --- la- delle altre. Anche se non era nelle inten-
visivo, sui manifesti di una campagna scia intravedere il messaggio -- coman- zioni dei glottologi, la strumentalizzazio-
elettorale. Magari accompagnate da dano e decidono che cosa si farà a loro ne propagandistica arriva poco dopo e
qualche immagine ad effetto: perché, piacimento. Quelli che sono contro di nel nome di una «razza ariana» --- salda
quando parliamo di strategie della per- noi, secondo la contrapposizione evocata la presunta superiorità linguistica a quel-
suasione, il contenuto verbale conta mol- immediatamente dopo dalla prima per- la fisica, psicologica e sociale. Gli esiti sa-
to meno di quello che passa attraverso i sona plurale di diciamogli: a lui, a lei, ma ranno quelli devastanti del nazismo. Ec-
sensi. Sono frasi. buone per ogni occasio- anche --- con un uso comunissimo nel- co perché è bene avere sempre presente
ne, eppure sempre efficaci: soprattutto l'italiano di tutti i giorni -- a loro. «C'è che «non esistono lingue più semplici o
se - in una congiuntura economica- chi dice no», urlava Vasco Rossi pensan- più complesse», non esistono «lingue
mente difficile fanno leva su un gene- do di cantare fuori dal coro. In realtà, è più evolute o lingue primitive» e neanche
rale malcontento, sulla voglia di rivalsa di molto più facile far dire a qualcuno «no» «lingue geniali e lingue banali».
chi si sente penalizzato. Sono efficaci so-- piuttosto che fargli dire «sì» (ne sanno Co.rne radicale soluzione ai rischi che
prattutto perché veicolano una serie di qualcosa i sostenitori dell'ultima campa- queste gerarchie possono creare, Moro
022439

messaggi impliciti, veementi ma vaghi: gna referendaria). L sempre più facile indica la teoria del linguista americano
perfetti per suscitare in noi una reazione mettere d'accordo le persone su una cri- Noam Chomsley, convinto da tempo «che
istintiva, senza passare per il vaglio della tica destruens che su una proposta con- tutti gli esseri umani nascano esattamen-
razionalità. struens. te con le stesse .istruzioni geneticamente
Capita spesso, ultimamente, di leggere Allo stesso modo infatti — in «Ba- determinate per arrivare a costruire e in-
nelle piattaforme che distribuiscono mu- sta alle solite chiacchiere» c'è quel basta terpretare tutte le lingue possibili».
sica l'avviso che certi testi hanno «conte- che è un'altra maniera di dire no, e quel
E pensare che c'era il pensi
Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
Dnu m i DELLA ELae Settimanale Data 20-10-2019
IaLettura Pagina 15
Foglio 2/2
La sfida è oggi — per le teorie tinuri linguaggio presenta diversamente». Gli che chi vuole convincerci di qualcosa, ci
stiche di Chomsky, ma anche per le stra- esperimenti comportamentali confer- presenta quella cosa come meno impor-
tegie della persuasione trovare confer- mano che le informazioni «contrabban- tante. Come l'illusionista che svia il no-
ma in evidenze sperimentali di tipo neu- date» in modo implicito tendono a esse- stro sguardo dal trucco o come quel con-
rologico. «I dati neurobiologici sulla sin- re accettate con maggiore ,passività; gli trabbandiere di biciclette che, per ingan-
tassi --- scrive Moro — corroborano esperimenti neurofisiologici sembrano nare i doganieri, portava sempre pacchi
l'ipotesi che per lingue diverse si attivi es- dare risultati diversi, forse perché «i cor- ingombranti sul manubrio. Sta a noi
senzialmente la stessa rete neuronale».13 relati cerebrali della vigilanza epistemica mantenere alta la soglia d'attenzione:
Lombardi Vallauri dedica un intero capi- restano da scoprire». evitare di pensare con la pancia e cercare
tolo alla verifica dell'ipotesi per cui «il Ma è proprio su quella vigilanza che di pensare col pensiero, Perché la lingua
cervello processa diversamente ciò che il bisogna lavorare: sulla consapevolezza batta dove la mente vuole.
lì,,RiD(!LK)FsE ,fJAÏ,1

L'immagine
Virgil Abloh (Rockford, Usa, 1980), Figures of
Speech (2019,installazione), courtesy
Museum of Contemporary Art, Chicago,foto
di Nathan Keay. La scritta in alto dice:
«Siamo ovviamente nel posto sbagliato»

ANDREA MORO
La razza e la lingua.
Sei lezioni sul razzismo
LA NAVE DI TESEO
Pagine 186, €17

EDOARDO
LOMBARDI VALLAURI
La lingua disonesta.
Contenuti impliciti
e strategie di persuasione
IL MULINO
Pagine 286, €16

Bibliografia
La battuta di Roberto
Benigni fu ricordata da Tullio
De Mauro sull'«Unità» (21
febbraio 2011). Una sintesi
aggiornata delle idee di
Noam Chomsky sulla lingua i' sì la propaganda
è nel suo Il mistero del ti-i pren( },ri000 di ai~ ui
022439

linguaggio (Cortina, 2018). Il


presupposto universale
ricalca il titolo del libro Il
pregiudizio universale
(Laterza, 2017). E pensare
che c'era il pensiero riprende
un titolo di Giorgio Gaber e
Sandro Luporini (1994)
Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.

Potrebbero piacerti anche