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Positivismo, Illuminismo e Romanticismo

Per comprendere adeguatamente il positivismo è indispensabile coglierne le connessioni


con l’Illuminismo da un lato e con il Romanticismo dall’altro. La rete di rapporti che col-
lega il positivismo a questi due fenomeni culturali è infatti molto più stretta di quanto
possa apparire a un primo sguardo.
Che il positivismo sia “geneticamente” congiunto (tramite Comte) all’Illuminismo è ormai Il positivismo
un fatto assodato. Anzi, per certi versi esso si configura come una ripresa originale del pro- come ripresa
dell’Illuminismo
gramma illuministico all’interno della nuova situazione storico-sociale post-rivoluzio-
naria, caratterizzata dall’avvento del capitalismo industriale e dallo sviluppo delle scienze e
della tecnica. Questa tesi presuppone quindi delle affinità tra positivismo e Illuminismo, ma
anche delle differenze. Vediamo analiticamente quali sono, soffermandoci soprattutto sulle
diversità, che servono a delineare meglio la specificità storica del movimento in esame.
Innanzitutto, positivismo e Illuminismo presentano degli schemi generali di pensiero piut- Positivismo
tosto simili: e Illuminismo:
affinità…
a) la fiducia nella ragione e nel sapere, concepiti come strumenti di progresso a servizio
dell’uomo e della pubblica felicità;
b) l’esaltazione della scienza a scapito della metafisica e di ogni sorta di sapere non verifi-
cabile;
c) la visione tendenzialmente laica e immanentistica della vita.
Nello stesso tempo, positivisti e illuministi si differenziano per alcuni atteggiamenti di fondo. … e differenze
a) Sebbene gli idoli polemici del positivismo siano in parte identici a quelli contro cui si La diversa
era battuto l’Illuminismo (ad esempio la tradizione metafisica e religiosa, o il parassiti- carica
polemica
smo di certa aristocrazia agraria, considerata un ostacolo per il progresso), il momento
storico in cui vivono i positivisti della seconda metà del secolo è molto diverso.
Mentre gli illuministi avevano combattuto contro forze culturali e sociali ancora domi-
nanti, facendosi promotori oggettivi degli interessi economico-politici di una borghe-
sia in ascesa, i positivisti agiscono in una mutata situazione intellettuale e sociale, che
vede, da un lato, uno sviluppo sempre più accentuato del pensiero scientifico e della
mentalità laica, e, dall’altro, l’ormai consolidato potere della borghesia. Ciò spiega la
minor carica polemica dei positivisti, portati a considerare le vecchie forme culturali e
sociali come semplici realtà anacronistiche, destinate a essere spazzate via dal progresso
immancabile della storia. Inoltre, mentre l’Illuminismo si configurava come un rifor-
mismo tendenzialmente gravido di rivoluzionarismo (tradotto in atto dalla Rivoluzio-
ne francese), il positivismo si presenta come un riformismo consapevolmente anti-
rivoluzionario, ossia come un atteggiamento politico che, pur lottando contro la tra-
dizione politica e culturale, si oppone alle nuove forze rivoluzionarie rappresentate dal
proletariato e dalle dottrine socialiste.
b) Illuminismo e positivismo si diversificano anche per il modo di intendere il compito La diversa
della filosofia nei confronti della scienza. Infatti, mentre gli illuministi, preoccupati di concezione
legittimare il sapere positivo, sulla scia degli empiristi avevano indirizzato la riflessione della filosofia

filosofica verso una fondazione gnoseologica e critica della scienza (che era culminata,

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come sappiamo, nel kantismo), i positivisti danno per scontata la validità del pensiero
scientifico e, di conseguenza, ritengono che il compito della filosofia sia quello di ordina-
re il quadro complessivo delle scienze, o di proporre una sintesi unificatrice e genera-
lizzatrice dei loro risultati. Questo spiega perché nel positivismo ottocentesco il proble-
ma gnoseologico non metta capo a impostazioni originali, ma si nutra per lo più di
soluzioni formulate in altri contesti, o perché in esso, in opposizione a un certo agnosti-
cismo illuministico e kantiano, si miri a una visione scientifica del mondo nella quale
spesso, soprattutto nelle correnti materialistiche, rivive il vecchio ideale metafisico di una
spiegazione complessiva della realtà.
c) Illuminismo e positivismo si differenziano inoltre per la maniera di rapportarsi alla Il diverso
scienza. Infatti, mentre per gli illuministi l’appello al sapere sperimentale è prevalente- rapporto
con la scienza
mente in funzione di una dissoluzione delle antiche credenze della metafisica e della re-
ligione, per i positivisti il richiamo alla scienza si concretizza talvolta (si veda Comte) in
una riedificazione di alcune certezze assolute, che vengono presentate in modo esplicito
come la forma moderna e positiva delle antiche religioni e metafisiche. Inoltre, mentre
l’Illuminismo, erede della gnoseologia empiristico-lockiana e della metodologia di New-
ton, appare lontano da una dogmatizzazione dei poteri della scienza (che in Hume, tra
l’altro, vengono scetticamente confutati e in Kant criticamente delimitati), il positivismo
si nutre invece – soprattutto all’inizio – di un’esplicita assolutizzazione della scienza,
che rappresenta l’analogo, in campo gnoseologico, dell’assolutizzazione romantica del
sentimento e dell’arte.
Quest’ultimo punto, di basilare incidenza per la comprensione dell’intero fenomeno positi-
vistico, ci porta a esaminare il rapporto tra pensiero positivista e cultura romantica.
L’idealismo romantico e il positivismo sono, per molti aspetti, due filosofie profondamente Romanticismo
diverse, che presuppongono un dissimile retroterra culturale, un dissimile contesto teorico- e positivismo:
linguistico e dissimili condizionamenti economici e sociali. L’uno nasce in Germania e si differenze…

sviluppa in relazione ai problemi suscitati dal pensiero kantiano; l’altro invece nasce in
Francia e si riconnette all’eredità illuministica. L’uno parla in termini di filosofia speculati-
va, di Spirito e di dialettica; l’altro in termini di scienza, di Umanità e di progresso. L’uno si
afferma in una società, come quella tedesca, in cui non ha avuto luogo la rivoluzione bor-
ghese; l’altro muove i primi passi in una società, come quella francese, che ha conosciuto
uno dei più grandi rivolgimenti politici del mondo moderno. L’uno è collegato al ceto me-
dio di una società sostanzialmente pre-industriale; l’altro esprime interessi e ideologie della
borghesia industriale e capitalistica.
Tutte queste diversità, e altre che si potrebbero aggiungere all’elenco, non escludono però … e analogie
l’esistenza di forti analogie categoriali tra Romanticismo e positivismo, e di sotterranei o
aperti influssi del primo sul secondo. Infatti, colto nel suo nucleo storico-filosofico più si-
gnificativo, il positivismo si rivela sostanzialmente come il “romanticismo della scienza”,
ossia come l’esaltazione, o l’infinitizzazione, del sapere positivo, assunto come unica verità
e come unica guida della vita umana, in tutti i campi. Così come i romantici e gli idealisti,
presi dalla brama dell’infinito, tendevano a caricare la poesia o la filosofia di significati as-
soluti, allo stesso modo i positivisti, partecipi di un’analoga mentalità, tendono ad attribui-
re alla scienza una portata assoluta e di tipo religioso.

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