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A1Garetto.

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1)Pianifica una sessione di scrittura di mezz'ora e crea un registro di scrittura di sei minuti. Quali
comportamenti di scrittura hai identificato che potrebbero ridurre la tua produttività?

Durante la sessione di scrittura la mia produttività è stata ridotta da diverse distrazioni quali:
i social media e le notifiche del telefono; gli stimoli ambientali come per esempio rumori
provenienti da dentro o da fuori casa; i bisogni fisiologici come aver fame e sete che mi
hanno diminuito la concentrazione. Queste distrazioni, se pur minime, sommandosi una a
una hanno influenzato drasticamente la mia prestazione durante la sessione di 30 minuti.

2) Per un progetto di scrittura che hai in corso, e considerando la teoria TMT e identifica alcune
azioni specifiche che potresti intraprendere per aumentare l'attrattiva della scrittura. Includi
almeno un'azione che sia in grado di manipolare le componenti di expectancy, value, discounting e
delay.

L’ “Attractiveness” dipende da 4 fattori: Expectancy; Value; Discounting ; Delay.


L’attrattività è direttamente proporzionale all’ Expectancy, se sei più “confident” nel finire
la task allora è più probabile che tu la inizi; è direttamente proporzionale anche al “value”
del premio (per esempio è importante per la tua carriera). Un’azione che può manipolare
l’Expectancy: se il risultato finale da ottenere sembra troppo da affrontare, si può provare
a scrivere una versione meno complessa e poi affrontare il testo da scrivere a sezioni. Per
manipolare il Value: non possiamo manipolare i “reward” che ci vengono dati da altri, però
possiamo darci dei piccoli “reward” da soli, come una mezz’ora di pausa dopo una certa
quantità di pagine finite, oppure un pezzo di dolce. Per manipolare il Discounting: per
diminuire l’effetto del “dscounting” bisogna far si che i “reward” futuri siano più chiari e
precisi. Per manipolare il Delay: manipolare i tempi dei “reward” dati da parti esterne è
molte volte impossibile, quindi un modo per restare motivati è usare piccoli premi come il
prendere la giornata libera una volta che si è finito di scrivere quello che dovevamo
scrivere.

3) Scegli un'analisi di dati che intendi eseguire e, usando dei dati fittizi che incorporano le predizioni
di un modello teorico (es., il modello cognitivo della depressione di Beck), crea una figura o una
tabella che confermano le predizioni della teoria.

L’analisi che voglio effettuare è di verificare se il test condotto nell’articolo proposto possa
essere utilizzato anche davanti a facce non-estranee al soggetto (e non la faccia stessa del
soggetto) scegliendo I genitori dei soggetti in questione. Prendendo 100 partecipanti, essi
sono stati divisi in 4 categorie: 1) coloro che hanno superato la media sia nel test CSQ che
nel VAS-dif (con un “self-face” advantage più marcato per facce tristi ma non per quelle
felici), quando sono sotto un’induzione di “Sad Mood” mostrano un bias di memoria
autoreferenziale negativo. 2) coloro che hanno superato la media sul test CSQ ma che
sono risultati sotto la media nel test VAS-dif (con un “self face” advantage per facce felici
ma non per le tristi), quando non sono sotto stress non mostrano un bias autoreferenziale
negativo (questo risultato è in linea con i modelli di schema, che dicono che gli schemi
negativi latenti diventano attivi solo in situazioni di stress). 3) coloro che hanno avuto
risultati sotto la media nel test CSQ e sopra di essa nel test VAS-dif (con un “Self-face”
advantage più marcato per le facce felici che per quelle tristi), favoriscono l’informazione
positiva negli individui psicologicamente resilienti (in linea con gli studi che mostrano che
un mood triste in combinazione con l’Arousal, incrementa l’attenzione verso sé stessi in
individui sani). 4) coloro che hanno avuto score inferiori alla media sia nel test CSQ che nel
test VAS-dif (non mostrano nessuno tipo di “Self-face” advantage)

Prendendo in considerazione il primo gruppo “hCRsR” (partecipanti con alto rischio


cognitivo con risposta forte all’induzione di un mood triste) misuriamo il “d’ “(sensitività
per il riconoscimento dell’orientamento del viso) come funzione di condizione (“self-
happy”; “other-happy”; “self-sad”; “other-sad”)

Come si può vedere nel caso del gruppo hCRsR (con il face delle madri) I risultati sono in
linea con l’esperimento condotto col “Self-face”.

*per comodità ho tenuto i termini “Self-face”, “Self-happy”, …, …. anche se in questo


esperimento mi riferisco alle facce di una persona conosciuta dal soggetto.

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