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LE

MIGRAZIONI

P R O F. S S A F R A N C E S C A O S TO R E R O
C I T TA D I N A N Z A E C O S T I T U Z I O N E
LE MIGRAZIONI SONO
UN FENOMENO ANTICO
• Da sempre gli uomini sono stati spinti a lasciare il luogo in cui
vivevano per cercare migliori condizioni di vita o per sfuggire ai
pericoli.
• Le prime grandi migrazioni di massa si verificarono quando i primi
membri del genere Homo sapiens lasciarono l'Africa per popolare gli
altri continenti (quasi 2 milioni di anni fa).
• Fino a 12 mila anni fa gli esseri umani hanno vissuto da nomadi,
sostenendosi con la raccolta e la caccia.
• Con l'invenzione dell'agricoltura l'umanità ha cominciato a
sedentarizzarsi, cioè a stabilirsi in un luogo.
LE MIGRAZIONI
NELL’OTTOCENTO
• A partire dalla seconda metà dell’Ottocento ci fu
un’emigrazione di massa dall’Europa agli Stati Uniti, causata dalla
grande crisi agraria. La finalità era la ricerca di un lavoro negli ambiti
industriali americani molto più sviluppati di quelli europei.
• Dal 1861 sono emigrati all’estero circa 25 milioni di italiani: una
delle più grandi migrazioni internazionali dell’epoca contemporanea,
che ha formato comunità italiane in tutti i continenti e connotato
profondamente la società di Paesi come Argentina, Brasile, Stati
Uniti.
LE MIGRAZIONI
NELL’OTTOCENTO
LE MIGRAZIONI OGGI
• I forti squilibri socioeconomici esistenti tra regioni
economicamente più sviluppate e regioni meno sviluppate sono
all’origine di un forte flusso migratorio che dai Paesi meno
sviluppati, come Africa, Asia, America Latina ed Europa
Orientale si dirige soprattutto verso l’Unione europea e il
Nord America.
• Si registrano anche forti flussi migratori tra aree meno sviluppate
e aree più sviluppate all’interno di una stessa regione o di
uno stesso Paese.
• Secondo le stime ONU, a metà del 2019, 272 milioni di
persone hanno lasciato il loro Paese per trasferirsi in un altro.
EMIGRATO IMMIGRATO
Colui che ha Colui che, provenendo da
lasciato il proprio un paese straniero o da
paese per vivere altra regione dello stesso
altrove. Paese, si sia
temporaneamente o
definitivamente stabilito in
MIGRANTE un luogo.
Colui che, per cause diverse, lascia il suo luogo
di residenza per trasferirsi in un altro luogo.
Il fenomeno della migrazione è più generico e
non scandisce il punto di partenza
(emigrazione) o di arrivo (immigrazione).
PERCHÉ SI EMIGRA?
DISUGUAGLIANZE

I migranti economici si spostano


per cause economiche e sociali:
• povertà
• disoccupazione
• salari bassi
• mancanza di prospettive per il futuro
• mancanza di servizi in grado di
consentire una vita
• forte natalità
PERCHÉ SI EMIGRA?
GUERRE E PERSECUZIONI

I profughi migrano a causa di: PROFUGO


• guerre chi lascia il proprio
Paese a causa di guerre,
• scontri etnici persecuzioni o catastrofi
• regimi dittatoriali naturali.
• persecuzioni religiose o politiche
RIFUGIATO
Persona cui è
Secondo la legge internazionale i profughi riconosciuto lo status di
hanno diritto di richiedere asilo politico in rifugiato perché se
un Paese straniero, che può concedere lo tornasse nel proprio
status di rifugiato. Paese d’origine
potrebbe essere vittima
di persecuzioni.
PERCHÉ SI EMIGRA?
I CAMBIAMENTI CLIMATICI

I migranti climatici si spostano a causa di calamità naturali:


• desertificazione
• carestie
• inondazioni dovute all’innalzamento del livello del mare
• terremoti
LE MIGRAZIONI
NELL’AGENDA 2030

Obiettivo 10: Ridurre l'ineguaglianza all'interno di e fra


le Nazioni
10.7 Facilitare la migrazione ordinata, sicura, regolare e
responsabile e la mobilità delle persone.

Ogni governo dovrà fare in modo che la mobilità


delle persone e i flussi migratori siano “ordinati,
sicuri, regolari e responsabili”.
UN ALTRO TIPO DI
MIGRAZIONE
• Sempre più spesso accade che siano scienziati, lavoratori qualificati o
studenti a spostarsi, soprattutto dall’Europa e dall’Asia verso gli Stati Uniti.
• Ci si sposta per motivi di lavoro, per aver maggior possibilità di far
carriera. Questo fenomeno è definito.
• Si sceglie di studiare all’estero per fare nuove esp«fuga di
cervelli»erienze ed incrementare le proprie competenze (Erasmus +).
GLI STRANIERI IN
ITALIA
• Secondo i dati aggiornati al 1° gennaio 2019, gli stranieri regolari in
Italia sono 5.255.503 e rappresentano l'8,7% della popolazione
residente.
• Circa la metà degli stranieri in Italia è di origine europea, in
particolare dell’Europa orientale. La comunità rumena, infatti, è la più
numerosa.
• Le altre comunità straniere principalmente presenti in Italia sono
quella albanese, marocchina, cinese e ucraina.
• Una distinzione che spesso viene fatta riguardo agli stranieri è tra
comunitari (cioè che provengono da Paesi all’interno dell’Ue) ed
extracomunitari (cioè al di fuori dell’Ue).
LE LEGGI ITALIANE
Per entrare in Italia uno straniero deve:
• presentare alla frontiera un passaporto, il documento che attesta la
sua identità e provenienza;
• aver ottenuto il visto di ingresso rilasciato dalle rappresentanze
diplomatiche o consolari italiane presenti nello Stato di origine;
• se ottiene il visto, recarsi in Questura per chiedere il permesso di
soggiorno temporaneo (da 3 mesi per turismo a 2 anni per studio o
lavoro). Questo documento permette di vivere in Italia fino alla
scadenza, ma poi deve essere rinnovato.
LE LEGGI ITALIANE
• Il Governo italiano ogni anno stabilisce con il «decreto flussi» quante
persone straniere possono entrare in Italia e da quali Paesi.
• L’intento è quello di prevenire l’immigrazione clandestina e
aprire le porte a quei lavoratori che possono colmare la mancanza
di personale con mansioni specifiche.
• Poiché le quote stabilite sono basse, la conseguenza è che aumentano
le persone che cercano di entrare in Italia illegalmente.
• Se si è già in Italia e si ha un lavoro per regolarizzarsi bisogna aspettare
che ci sia una sanatoria.

legge con cui lo Stato permette di


regolarizzare situazioni considerate illegali.
I CLANDESTINI
• Oltre agli stranieri regolari residenti in Italia, esistono anche gli
stranieri «irregolari» o clandestini, cioè le persone che entrano in
Italia senza avere il visto di ingresso o il permesso di soggiorno.
• In Italia la percezione del fenomeno dell’immigrazione clandestina è
maggiore della sua reale entità: la maggior parte delle persone
straniere presenti sul nostro territorio infatti è regolarmente
residente.
• I clandestini presenti in Italia sono soprattutto persone che sono
entrate nel nostro Paese avendo i documenti in regola e poi si
sono fermate anche quando il loro permesso di soggiorno è scaduto.
• Solo un quarto degli irregolari ha passato le frontiere di
nascosto, in modo illegale.
ILLEGALITÀ E
SFRUTTAMENTO
• Le migrazioni illegali sono spesso gestite da mafie e
trafficanti che trasportano clandestinamente i migranti
in cambio di ingenti somme di denaro.
• Chi arriva in un nuovo Paese senza permesso è un
immigrato illegale e rischia di essere rimpatriato.
• Questa situazione di debolezza lo espone al pericolo di
essere coinvolto in attività criminali o costretto per
sopravvivere ad accettare lavori in nero.
I «NUOVI ITALIANI»
• La cittadinanza italiana è la condizione della persona fisica alla
quale l’ordinamento giuridico dell’Italia riconosce la pienezza dei
diritti civili e politici.
• Ci sono diversi modi per diventare cittadini della Repubblica.

LA CITTADINANZA PER
LA CITTADINANZA
«NATURALIZZAZIONE»
PER NASCITA

È cittadino per nascita: a) dopo aver trascorso 10 anni


a) chi nasce da genitori senza interruzioni nel territorio
cittadini italiani; della Repubblica italiana;
b) chi nasce nel b) per avere prestato servizio
territorio della militare o civile nelle istituzioni
Repubblica e i suoi italiane;
genitori sono ignoti. c) per aver contratto matrimonio
con un/una cittadino/a italiano/a
I DIRITTI DEGLI
STRANIERI IN ITALIA
• Per gli stranieri che vivono in Italia si applicano le leggi dello Stato
italiano; per quanto riguarda, invece, i diritti, alcuni sono
riconosciuti solo a chi ha ottenuto la cittadinanza italiana.
• La Costituzione, in armonia con i principi stabiliti dalla
Dichiarazione universale dei diritti umani del 1948,
riconosce a tutti i diritti inviolabili della persona.
I DIRITTI DEGLI
STRANIERI IN ITALIA
• I loro diritti e i loro doveri sono riassunti nella «Carta dei valori,
della cittadinanza e dell’immigrazione» emanata dal
Ministero dell’Interno» nell’aprile 2007.
• È redatta secondo i principi della Costituzione italiana e delle
principali Carte europee e internazionali dei diritti umani.
• La normativa europea, a cui anche l’Italia si attiene, è contenuta nel
Testo Unico sull’immigrazione.
I DIRITTI DEGLI
STRANIERI IN ITALIA
Art. 10
L'ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto
internazionale generalmente riconosciute.
La condizione giuridica dello straniero è regolata dalla legge in conformità
delle norme e dei trattati internazionali.
Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle
libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo
nel territorio della Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalla legge.

• I diritti degli stranieri sono regolati dai trattati


internazionali, cui si conforma la Costituzione.
• La Costituzione garantisce il diritto di asilo.
I DIRITTI DEGLI
STRANIERI IN ITALIA
• Diritti di famiglia: la tutela e il ricongiungimento
• Diritto allo studio dell’immigrato e dei suoi figli
• Diritto alla salute
• Diritto all’assistenza pubblica
I LIMITI PER GLI
STRANIERI
• Hanno una limitata possibilità di
movimento sul territorio italiano ed
europeo, dovendo comunicare alle
autorità di pubblica sicurezza i loro
spostamenti.
• Possono lavorare e diventare
imprenditori, ma non possono esercitare
come liberi professionisti.
• Non possono votare e candidarsi alle
elezioni nazionali.
• Per godere di tutti i diritti essi devono
richiedere la cittadinanza italiana.
L’IMMIGRAZIONE
COME RISORSA
• Le correnti migratorie hanno importanti ricadute positive sui Paesi di
arrivo, portando una serie di vantaggi, sia economici che sociali.
• Contribuiscono attivamente allo sviluppo economico del Paese in
cui arrivano: gli immigrati sono una forza lavoro giovane e
motivata.
• Soddisfano le richieste più umili del mercato del lavoro,
accettando anche mansioni inferiori alla loro qualifica.
• Dal punto di vista demografico l’arrivo di persone giovani rallenta
l’invecchiamento della popolazione.
UNA SOCIETÀ
MULTICULTURALE
• A livello sociale, l’immigrazione crea un contatto quotidiano tra
gruppi appartenenti a culture diverse, creando una nuova ricchezza
culturale basata sul confronto e sulla condivisione di idee, usi e
costumi diversi.
• Le nostre società sono diventate multietniche e multiculturali, in
cui convivono nello stesso luogo persone di etnie, nazioni e culture
diverse.
• Se le interazioni tra i diversi gruppi etnici sono costanti e c’è una forte
integrazione fra le diverse culture, si parla di interculturalità.
UNA SOCIETÀ
MULTICULTURALE
La convivenza all’interno di una società multiculturale richiede uno sforzo
da ambo i lati: adattamento da parte degli immigrati e apertura da parte
dei locali. Questa è la base dell’integrazione e dell’inclusione.

Inclusione:
Integrazione: inserimento di ciascun individuo
processo con cui all'interno della società
individui di culture indipendentemente dalla presenza di
diverse si inseriscono elementi limitanti.
in una comunità già L'inclusione sociale rappresenta la
costituita. condizione in cui tutti gli individui vivono
in uno stato di equità e di pari
opportunità.
UNA SOCIETÀ
MULTICULTURALE

«Inclusione non significa accaparramento


assimilatorio, né chiusura contro il diverso.
Inclusione dell'altro significa piuttosto che i
confini della comunità sono aperti a tutti».

Jürgen Habermas ,“Sotto il segno dell'inclusione”, 2011)


LA DIVERSITÀ: UNA
RICCHEZZA
• Per essere «cives», cittadini rispettosi della
Costituzione, occorre essere anche educati a
fare tesoro della diversità, a salvaguardarla e
tutelarla perché costituisce un patrimonio
condiviso.
• Ogni essere umano è diverso dall’altro e
difendere questa specificità è un diritto, così
come è un dovere rispettare la diversità degli
altri.
LA PAURA DELLO
STRANIERO
STEREOTIPO:
è una PREGIUDIZIO: ETNOCENTRISMO:
rappresentazione giudizio precedente
semplificata della all’esperienza, Dall’Enciclopedia Treccani:
realtà, ovvero il basato non sulla «Tendenza a giudicare i
complesso delle conoscenza diretta, membri, la struttura, la
conoscenze che ma sul pensiero cultura e la storia di
ritraggono gli comune. gruppi diversi dal proprio,
appartenenti a una con riferimento ai valori,
certa categoria. alle norme e ai costumi ai
quali si è stati educati».
LE PAURE DEGLI
ITALIANI
• Stereotipi e pregiudizi alimentano la paura e il senso di insicurezza
dei cittadini.
• Gli stranieri vengono accusati di essere dei delinquenti. È vero che
alcuni stranieri commettono dei crimini, ma la stessa cosa può
succedere a cittadini italiani. Dire che tutti gli stranieri sono dei
delinquenti è uno stereotipo, privo di verità o validità scientifica.
• Il pregiudizio, inoltre, è spesso alimentato dalla disinformazione o dalla
cattiva informazione dei media.

Secondo alcune statistiche, gli italiani sono


un popolo che ha paura dell'immigrazione.
ATTEGGIAMENTI
STEREOTIPI PREGIUDIZI
ETNOCENTRICI

IGNORNZA PAURA

SONO CAUSA DI:

INTOLLERANZA
DISCRIMINAZIONE RAZZISMO
EMRGINAZIONE XENOFOBIA
IL RAZZISMO

• Per razzismo s’intende l’insieme delle idee e dei comportamenti che


affermano la superiorità «naturale» di una razza sulle altre.
• Le sue radici affondano nella paura del «diverso», nell’egoismo e in
una smisurata superbia, nell’ignoranza.
• Le teorie sulla superiorità di una razza o di un popolo nei confronti
degli altri non hanno alcun fondamento scientifico.
• Le differenze somatiche oggi riscontrabili sono frutto di un
millenario processo di adattamento delle persone all’ambiente
in cui vivono.
COME AGISCE IL
RAZZISMO
 Estrapola una differenza relativa a un gruppo;
 valuta tale differenza in negativo;
 stabilisce che tale differenza è definitiva e
appartiene indistintamente a tutti i componenti
del gruppo;
 stabilisce che tale differenza rende inferiori;
 giustifica la propria posizione di superiorità e i
comportamenti scorretti che ne conseguono in
base alla presunta «inferiorità» attribuita agli
altri.
La diffidenza e il pregiudizio devono lasciare
spazio alla conoscenza, alla tolleranza e al
rispetto per gli altri, che costituiscono la chiave
per la costruzione di una serena società
multiculturale.
I CONTRASTI IN
EUROPA
• Le migrazioni di profughi hanno messo in difficoltà i sistemi di
accoglienza europei e impongono un cambiamento nelle politiche per la
concessione della cittadinanza, per l’accoglienza dei rifugiati e per
favorire la convivenza multiculturale.
• Nell’Ue sono nati contrasti tra Paesi che non vogliono più accogliere
così tanti migranti (come Germania, Francia e Svezia) e Stati come Italia,
Grecia e Malta che per la loro posizione geografica sono più coinvolti
dai flussi migratori.
I CONTRASTI IN
EUROPA
• Secondo la Convenzione di Dublino i migranti devono presentare
domanda di asilo nel primo Stato europeo in cui sono arrivati.
Questo Stato deve esaminare la domanda e, in caso di accoglimento,
offrire protezione.
• I Paesi “di confine” si trovano in seria difficoltà nel gestire un flusso
migratorio sempre più consistente e vorrebbero che gli altri Stati
europei li aiutassero prendendosi carico di una "quota” di nuovi
arrivati.
MEDICI SENZA
FRONTIERE
Medici Senza Frontiere è un'organizzazione
non governativa (ONG) nata il 22 dicembre
del 1971 con lo scopo di fornire assistenza
medica a popolazioni vittime di conflitti,
catastrofi naturali, epidemie oppure senza
accesso a cure mediche. All'inizio del 2000,
Medici senza Frontiere ha lanciato la Missione
Italia con cui si occupa dell'assistenza medica e
psicologica dei migranti.
«Abbiamo imparato a volare come
gli uccelli e a nuotare come i pesci,
ma non abbiamo imparato la
semplice arte di vivere come
fratelli.»

(dal discorso di Martin Luther


King a Oslo, in occasione della
consegna del Premio Nobel per la
pace 1964)

GRAZIE PER L’ATTENZIONE.

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