Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
2017
AMARA TERRA MIA:
LA STORIA DELL`EMIGRAZIONE ITALIANA NELLE CANZONI
Evgeniya Litvin
Moscow State University of Psychology and Education
ABSTRACT
’elenco delle canzoni presentate nel seguente articolo è stato compilato in modo da
ABSTRACT
A small collection of songs presented and analysed in this paper demonstrates cronologically
several periods of the Italian emigration, from the moment of the Unification of the country
until the last decades, with the ‘brain drain’ phenomenon. They can be used as class material
during lessons of Italian as a foreign language. The corpus shows the importance of the
emigration process in the cultural, social and political history of Italy. The teacher can also use
the texts separately, to draw students’ attention at several phenomena of the Italian history and
culture (the participation of Italy in the Napoleon wars, ‘Little Italy’ quarters, the post-WWII
labour migration, linguistic minorities etc.). In the same time, some text can provide material to
talk about particular regions of Italy, such as Maremma, Campagna, Veneto, Piemont, Salento,
their cultural specifics and the regional history and geography.
KEY WORDS
Italian emigration, glottodidactics, regional Italian, culturology, intercultural communication.
~ 122~
Questo articolo propone una raccolta di canzoni che può essere utilizzata come
materiale didattico per discutere la storia e la cultura italiane durante le lezioni di lingua.
Le canzoni già da tempo vengono impiegate dagli insegnanti di lingue straniere come
un comodo strumento che permette di spiegare determinate strutture morfologiche e
sintattiche del testo, mostrare delle regole grammaticali nella pratica, oppure introdurre
temi lessicali, far conoscere agli studenti alcuni aspetti storico-culturali, ecc. La
sinteticità e la struttura del testo poetico facilitano l’apprendimento della canzone, il cui
motivo musicale crea una conessione emotiva che si rivela anch’essa uno strumento
didattico dal notevole potenziale.
Non è sorprendente, quindi, che i materiali didattici di italiano per stranieri includano
numerose pubblicazioni che si concentrano sulle canzoni (per citarne solo alcune: Naddeo
& Trama (2000); Di Dio & Bellagamba (2012); Costamagna, Marasco & Santeusanio
(2010)). In questa sede proponiamo una piccola rassegna di testi su un unico tema,
accentuandone soprattutto l’utilizzo come fonte di informazioni storico-culturali.
Spesso il programma unversitario non prevede corsi specifici di storia, arte o letteratura
italiana. In questo caso, per l’insegnante che volesse fornire agli studenti informazioni
periodi storici e delle cause che hanno spinto gli italiani ad emigrare. Perciò possono
essere utilizzate anche separatamente l’una dall’altra, per discutere un particolare
contesto storico-geografico.
Infine, il tema dell`emigrazione italiana (ma anche dell’immigrazione in Italia) è stato
scelto perché è un fenomeno relativo a tutta la storia d’Italia dopo l’Unità e molto
~ 123 ~
importante di per sé. L’emigrazione dall’Italia negli ultimi 150 anni ha una portata
veramente impressionante: tra il 1876 e il 1988 sono partiti circa 27 milioni di abitanti
(in seguito ne sono tornati circa 12-14 milioni). Il numero degli abitanti del paese nel
1871 era pari a circa 27 milioni, e nel 1991 era di poco inferiore ai 57 milioni. Il numero
degli immigrati ha superato quello degli emigrati per la prima volta dopo l’Unità d’Italia
solo alla fine degli anni ’80 del Novecento (Gollini & Amato, 2001: 45).
Le discussioni sulla migrazione (sopratutto immigrazione), di grande attualità nell’Italia
contemporanea, presentano un altro fenomeno della vita quotidiana del paese su cui,
secondo la mia esperienza, gli appassionati di lingua e cultura italiana all’estero
riflettono relativamente poco. Ad esempio, in Russia l’interesse nei confronti dell’Italia
è sempre stato altissimo. Ci sono facoltà in diverse università dove si studia la storia
dell’arte e della letteratura italiana. Inoltre, ci sono molte persone che, pur non essendo
specialisti del settore, conoscono abbastanza bene l’arte rinascimentale, la letteratura
classica italiana, la storia del cinema, ecc. C’è sempre stato anche un grandissimo
interesse turistico verso l’Italia, che però spesso si limita alle grandi città d’arte.
Essendo non solo insegnante di italiano, ma anche antropologa, e rientrando nei miei
LA STORIA DELL`EMIGRAZIONE ITALIANA NELLE CANZONI
1
PhD in Slavistica, insegnante di lingua italiana presso l`università ‘Higher School of Economics’ di Mosca,
traduttrice all’Ambasciata d’Italia di Mosca.
2
PhD in Slavistica, traduttore all’Ambasciata d’Italia ed insegnante all’Istituto Italiano di Cultura a Mosca.
3
https://www.facebook.com/seratepoetiche/?fref=ts
~ 124 ~
degli eventi in questione è non solo far conoscere al pubblico russo diversi aspetti della
cultura italiana, ma anche creare un corpus di materiali didattici su temi meno studiati, che
possano essere utili per gli insegnanti di italiano oppure diventare letture per gli autodidatti.
I materiali vengono pubblicati sul sito Italiano ConTesti4, anch’esso frutto di un lavoro
collettivo volontario e autofinanziato sotto la guida di Alina Zvonareva5. Di seguito
riportiamo l’elenco delle canzoni presentate all’evento, con brevi commenti in merito al
loro eventuale utilizzo didattico.
Le canzoni sono ordinate cronologicamente e allo stesso tempo secondo un criterio
geografico, dal Nord al Sud Italia. E non è un caso, perché i primi gruppi di viaggiatori
verso i due continenti americani alla fine dell’Ottocento partivano dai porti veneti e
liguri. Le ondate dei migranti provenienti da Campania e Sicilia diventano molto più
consistenti all’inizio del Novecento (Marucco, 2001: 79). Tuttavia, i primi e più antichi
esempi di canzoni sull’emigrazione, risalenti alla prima metà dell’Ottocento,
provengono dalla Toscana. Queste canzoni mettono in evidenza un ampio spettro dei
motivi che hanno spinto i loro protagonisti all’emigrazione.
La canzone Partire partirò6 di Anton Francesco Menchi (anche chiamata Il Canto dei
4
http://italianocontesti.ru/chi-siamo/
5
PhD in Filologia Romanza, http://italianocontesti.ru/alina-zvonareva-it/
6
https://www.youtube.com/watch?v=-pCGowdCG8w
7
https://www.youtube.com/watch?v=8RA3ePzwiiM
8
https://www.youtube.com/watch?v=OHDMauIARhY
~ 125 ~
Maremma, che descrive la vita dei lavoratori stagionali un secolo dopo e in una
situazione politico-sociale abbastanza diversa: la Leggera9.
A questo punto ci spostiamo dalla Toscana verso il Nord Italia, per mostrare alcuni
esempi della rifessione poetica popolare sulla Grande Emigrazione, ovvero
l’emigrazione verso l’America, che è durata dagli ultimi decenni dell’Ottocento fino alla
Seconda guerra mondiale. Come esempio di testo sull’emigrazione politica e sull’esilio
può essere scelta Addio Lugano bella10, anche se si trovano tanti altri esempi
appartenenti alle varie epoche. Questa canzone degli anarchici dell’Ottocento può essere
utilizzata per parlare del movimento anarchico italiano e dei suoi rapporti internazionali
con i politici dell’Europa Occidentale (in primo luogo quelli francesi e svizzeri) e della
Russia. L’autore del testo è Pietro Gori, e questa canzone è dedicata al momento in cui
venne accusato da una parte della stampa di essere l’ispiratore dell’omicidio del
Presidente della Repubblica Francese Sadi Carnot in quanto amico e avvocato difensore
dell’omicida, Sante Caserio -protagonista di un’altra canzone famosa dello stesso
autore, la Ballata di Sante Caserio11- (Pivato, 2005: 67-69). Inoltre, questa canzone
evidenzia un fenomeno frequente per le canzoni popolari: il loro ‘riutilizzo’ e
LA STORIA DELL`EMIGRAZIONE ITALIANA NELLE CANZONI
l’adattamento del testo agli eventi attuali: la musica ed il testo di questa canzone sono
stati mutuati dall’aria di una canzone popolare, Addio a San Remo bella12. In seguito
vedremo anche altri esempi simili.
Ci sono numerose canzoni popolari sulla Grande Emigrazione che possono essere usate
separatemente oppure come ciclo tematico. Alcune esistono in diverse versioni: più
dialettali, che mostrano certi elementi dei dialetti veneti e piemontesi, oppure più
letterarie. Da queste canzoni possiamo imparare:
- che il popolo analfabeta immaginava che il continente americano (sia Settentrionale
che Meridionale) fosse chiamato ‘La Merica’ (vedi la Benedizione a Cristoforo
Colombo, diffusa in molte versioni e più nota come Merica Merica (Pivato, 2007:
cap. VII), che descrive il viaggio verso il continente sudamericano13);
- che il viaggio era molto lungo (30-40 giorni sulla nave), le condizioni sanitarie
pessime e molti viaggiatori morivano prima di arrivare alla meta. Spesso le navi non
AMARA TERRA MIA:
la raggiungevano neppure (si pensi alla canzone Il tragico naufragio della nave
9
https://www.youtube.com/watch?v=ltetXkZK5x4
10
https://www.youtube.com/watch?v=k84G4ODpBsE
11
https://www.youtube.com/watch?v=HPQS-0c0g3M
12
https://www.youtube.com/watch?v=S4ou1pNZPMs
13
https://www.youtube.com/watch?v=HPAEJHW3phs
~ 126 ~
Sirio14, dedicata al naufragio del cosidetto “Titanic dei poveri” nel 1907 vicino alla
costa spagnola (Pivato, cap. VII);
- che – come avevamo già accennato prima – le canzoni popolari ‘si adattano’ ai temi
attuali del contesto storico che le circonda. Un esempio del genere può essere
utilizzato in classe per creare un compito di analisi filologica. Così, la versione
precedente della canzone Mamma mia dammi cento lire15 si chiamava La bella del
Re di Francia e raccontava una storia d`amore in cui una giovane ragazza lasciava la
madre contro la volontà di quest’ultima per raggiungere il proprio innamorato
lontano (Pivato, cap. VII). Dopo la maledizione della madre la protagonista muore:
cade da cavallo attraversando il fiume. La struttura della canzone originale, i
personaggi principali (la madre, la figlia, i suoi fratelli), alcune strofe intatte e infine
il motivo della morte causata dal mare / fiume rimangono anche nella versione della
canzone diffusa qualche decennio più tardi. Si modifica solamente il motivo del
viaggio: la protagonista parte per raggiungere non il suo amante ma una meta più
astratta: la vita felice nel nuovo mondo, la lontana America. La presenza della
protagonista femminile è, senza dubbio, influenzata dalla versione precedente della
14
https://www.youtube.com/watch?v=aDbuCqS_wm8
15
https://www.youtube.com/watch?v=fjimYWYeY0o
16
https://www.youtube.com/watch?v=jwOWVzDxLu0
~ 127 ~
quartieri etnici, le Little Italies, violavano le regole della segregazione razziale, perché gli
italiani insediavano le periferie urbane vicino ai ghetti afroamericani. L’immagine
stereotipata della malavita italiana può essere trovata in molti film e libri americani. Nella
prima metà del Novecento molti immigrati hanno trovato il proprio posto congeniale e sono
saliti nella scala sociale, ma un nuovo periodo di crisi ha avuto luogo durante il periodo del
fascismo e la Seconda Guerra mondiale con i pogrom anti-italiani e leggi sugli “enemy
aliens” (Stella & Franzina 2002: 310-311; Boncompagni 2002:114).
La Guerra ha portato con sé nuovi tipi di migrazione: da un lato c’erano i soldati
italiani, prigionieri o feriti e rimasti in altri paesi dopo la fine del conflitto (cfr. il film I
Girasoli di Vittorio De Sica, 1970); dall’altro i soldati, soprattutto americani, che erano
venuti a liberare l’Italia e avevano portato con sé a casa donne che si chiamavano
proprio ‘le spose di guerra’ (Cassamagnaghi, 2014). E poi, nell’Italia del secondo
dopoguerra, la cultura e il modo di vivere all’americana erano talmente alla moda che
portavano a una sorta di ‘emigrazione immaginaria’, quella sbeffeggiata da Renato
Carosone nella sua canzone Tu Vuò Fa' L'Americano17 (Gundle 1995: 242).
Il periodo del secondo dopoguerra ha portato con sé un tipo di emigrazione molto
LA STORIA DELL`EMIGRAZIONE ITALIANA NELLE CANZONI
diverso: non transcontinentale, ma dal Sud verso il Nord della stessa Italia e più lontano,
verso l’estero, nei paesi dell’Europa centrale: Germania, Svizzera, Austria, ecc.
Uno degli esempi di famiglia emigrata al nord può essere quello immortalato nel film
Rocco e suoi fratelli di Luchino Visconti del 1960, dove una madre con quattro figli si
trasferisce dal Sud a Milano. La colonna sonora del film contiene una canzone
sull’emigrazione, Bel paese mio18 (musica di Nino Rota, parole di Gian Domenico Giagni).
Un altro esempio di canzone sull’emigrazione che è diventata, forse, più famosa fuori
dall’Italia che in patria, è scritta in Griko, il dialetto greco della Puglia. Il titolo della
canzone originale è Klama (Lamento), ma è diffusa anche con il titolo di Andra mou
paei (Mio marito parte)19. Il suo autore, Franco Corlianò, ha cercato di riflettere
sull’abbandono del Salento dovuto ai flussi dei migranti in cerca di lavoro, ma la
canzone, scritta nel 1970 e subito dopo diffusa anche in Grecia, dove era appena finito
quel regime dei Colonnelli che aveva spinto molte persone alla fuga all’estero, cominciò
AMARA TERRA MIA:
17
https://www.youtube.com/watch?v=BqlJwMFtMCs
18
https://www.youtube.com/watch?v=t1S79HmYdpM
19
https://www.youtube.com/watch?v=y5FoAzUKD-E
~ 128 ~
dolore. La canzone è ricca di allusioni alle tragedie greche antiche e ai lamenti funebri
popolari presenti in Salento.
Spostandoci cronologicamente, arriviamo agli anni ‘80-‘90, quando in Italia hanno
cominciato ad arrivare le prime ondate di immigrati. E lo stesso Sud Italia all’improviso
si è trasformato da punto di partenza a punto di accoglienza dei nuovi arrivati. Non è
sorprendente che le barche, piene di persone in cerca di fortuna, hanno ricordato agli
italiani i tempi in cui loro stessi partivano per l’America sulle navi: nel film LAMERICA
del 1994, diretto da Gianni Amelio, su una nave partita dall’Albania per la Puglia c’è un
personaggio particolare, ovvero un vecchio signore italiano che immagina di stare
andando negli Stati Uniti20.
L’Italia contemporanea ci mostra un nuovo fenomeno dell’emigrazione: “la fuga dei
cervelli”. Sulla ‘fuga dei cervelli’ non è stato scritto ancora molto, però abbiamo trovato
una canzone del cantautore contemporaneo Luca Bassanese, La Ballata
dell'Emigrante21 che proponiamo come illustrazione di questo fenomeno e come ultimo
esempio del nostro elenco.
Il tema dell’emigrazione non rientra spesso nei “classici” temi storico-culturali che si
BIBLIOGRAFIA
Boncompagni, A. (2002). In Australia. In Bevilacqua, P., De Clementi, A. & Franzina, E. (a
cura di), Storia dell’emigrazione italiana. Vol. 2. (pp. 111–119). Roma: Donzelli.
AMARA TERRA MIA:
20
https://www.youtube.com/watch?v=xagdflbbfgs&t=4s
21
https://www.youtube.com/watch?v=JhL8cBElJqE
~ 129 ~
Cotturi, P., Doni, G., Pratesi, S. & Vergari D. (2009). Partire partirò, partir bisogna:
Firenze e la Toscana nelle campagne napoleoniche, 1793-1815. Firenze: Sarnus.
Di Dio, L. & Bellagamba, R. (2012).“Senti che Storia! ”:
Storia d’Italia attraverso le
canzoni. Villa Musone: ELI s.r.l.
Golini, A. & Amato, F. (2001). Un sguardo a un secolo e mezzo di emigrazione italiana.
In Bevilacqua, P., De Clementi, A. & Franzina, E. (a cura di), Storia
dell’emigrazione italiana. Vol. 1. (pp. 45-60). Roma: Donzelli.
Gundle, S. (1995). I comunisti italiani tra Hollywood e Mosca: la sfida della cultura di
massa (1943-1991). Trad. it. di R. Amrosini. Firenze: Giunti.
Marucco, D. (2001). Le statistiche dell’emigrazione italiana. In Bevilacqua, P., De
Clementi, A. & Franzina, E. (a cura di), Storia dell’emigrazione italiana. Vol.
1.(pp. 61-76). Roma: Donzelli.
Naddeo, C. M. & Trama, G. (2000). Canta che ti passa: imparare l’italiano con le
canzoni. Firenze: Alma.
Pivato, S. (2005). Bella ciao: Canto e politica nella storia d’Italia. Bari: Laterza.
Romero, F. (2001). L’emigrazione operaia in Europa (1948-1973). In Bevilacqua, P.,
LA STORIA DELL`EMIGRAZIONE ITALIANA NELLE CANZONI
~ 130 ~