Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Un lungo viaggio
Cara nonna, ma allora tu forse esisti davvero da qualche parte del mondo.
Tu lo sai che sono stato adottato. Lo sai che sono vivo? Lo sai che forse
vengo a prendere un fratellino? Lo sai che ti penso sempre? Lo sai che mi
manchi? Nonna, chi sei? Dove stai? Mi vorresti bene? Forse mi aspetti
anche tu da tanto tempo. Forse sei tu che mi vieni a trovare la notte e mi
chiami, mi chiami. Ma io non capisco quello che dici. Forse il bosco con la
neve mi ricorda la tua casa, la mia casa. Nonna, vorrei che tu mi
abbracciassi forte forte, vorrei riavere la sicurezza che ho perduto tutto a
un tratto, anche se prima c’erano delle cose strane che ora piano piano
mi si chiariscono. Ma mi sento diverso. Diverso dagli altri bambini. Loro
sanno bene da dove vengono, chi li ha sempre amati. Ma io? Sono passati
alcuni mesi, per me abbastanza difficili. Difficili perché ho dovuto
accettare una realtà completamente diversa da quella in cui stavo seduto
tranquillo. Ho dovuto accettare di non essere come gli
altri bambini. Ho dovuto imparare a guardare gli occhi di chi mi parla, per
vedere se dietro a quello sguardo c’è pietà, o meraviglia, o condanna, o
disprezzo. È cambiato tutto. È come se fossi precipitato da in cima a una
montagna. Adesso cammino in pianura e davanti a me c’è uno spazio
vuoto, da ricominciare a riempire. Sto meglio, adesso che conosco il
paese da cui sono arrivato. Ho fiducia nei miei genitori, ma dentro c’è
come una nuvola bianca in movimento. Sono triste e sono allegro, sono
felice che mi portino a vedere il mio paese, ma in fondo all’anima tremo
di paura. Vorrei e non vorrei arrivare là. Ho paura, anche se la mamma mi
abbraccia con più tenerezza di sempre e mi dice che non devo aver paura.
E tu, nonna, ci sarai? E tu, piccolo bambino che mi aspetti, come sarai? Ti
piacerò? Il viaggio in treno è stato molto lungo. Passavano campi e campi
biondi di grano maturo. Casine bianche sparse qua e là.
P.70
QARDA UÇMAQ İSTƏRDİM, Luçia Tumiati
UZUN SƏYAHƏT
gəlib balaca qardaş götürəcəm özümə? Bilirsən ki, elə hey səni
saralıb. Gecə mənə baş çəkən, məni çağıran sənsən? Ancaq, heyif ki, nə
dediyini anlamıram. Bəlkə də, qarla örtülü meşə mənə sənin evini,
mənim evimi xatırladır. Nənə, istərdim ki, sən məni bərk-bərk qucasan,
qəribə gələn şeylər artıq getdikcə aydınlaşırdı. Amma özümü fərqli hiss
edirəm. Digər uşaqlara bənzəmirəm. Onlar haradan gəldiklərini, onları
Bu bir neçə ay getsin gəlməsin. Bunu qəbul etmək çox çətindir, sakit,
atdılar.
doldurmalıyam.
Gəldiyim ölkəni tanıdığım üçün indi özümü daha yaxşı hiss edirəm.
getmək istəyirəm, həm yox. Anam məni nə qədər şəfqətlə qucaqlasa da,
mənə qorxma desə də, bacarmıram, elə bil qorxu bütün bədənimi
bürüyüb.
Nənə, sən də orada olacaqsan? Bəs sən, məni gözləyən balaca uşaq,