far pensare cioè ad una forma vocale o alla Canzone strumentale cin-
pitolo sul Ricercare). E' vero che tale nome denuncia chiaramente la
sua derivazione vocale, ma nell’accezione strumentale indica la forma
tesi su di una sola idea. Essa perciò s'identifica col tema: forma, dun-
que, che è ancora totalmente sostanza. Il giro armonico, in generale, è
zione di quattro misure che subisce nella ripetizione, si può essere indotti
a considerarla bipartita).
Es. 71°
SE a_frase
arie ottenendo così un effetto di (apparente) ripresa che
com € e indurredallo
tripartita un osservatore
schema poco
ABA: attento a tale forma
F. Telemann - Polonaise.
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to è vero che vediamo di frequente nelle forme bipartite il segno di
ripetizione posto alle due parti, così come in alcune forme tripartite la
prima parte viene ripetuta a sè, nel mentre che la seconda e la terza
vengono riunite in una sola ripetizione dando così la sensazione di tro-
varsì di fronte ad una bipartizione con parti disuguali).
Vi sono inoltre delle forme bipartite con aggiunta una breve coda
quenza è quello ABA vale a dire che fra la parte iniziale e _la_sua ri-
misure, A 8 misure).
E' bene notare come nella musica moderna non sempre sia cosa
facile una divisione netta delle varie parti e per l’irregolarità struttu-
rale del periodo a causa dell'uso assai frequente d’artifizî quali la di-
col quale inizia B può essere considerato anche come nota conclusiva
di cui ne è l’ultima.
forme bi- e tripartite possono essere anche ampliate, sia con la ripeti
zione delle singole parti ottenendo così gli schemiABAB [Zoltan Ko-
daly - Op. 11 n. 3 « Il pleut dans la Ville ». A di 9 (1+8) misure, B di
11 (4+5+2), A di 8, B di 12 (4+5+3)] 0 ABABA (vedi Schumann -
tizione, così anche queste forme ampliate a mezzo d'una molteplice ri-
nica € unitaria.
E' bene precisare che le forme della Canzone così come più sopra
sono state descritte, cioè così schematiche, tutte sostanza, regolari nel-
giori in cui ogni parte è composta di più periodi i quali non sempre
sono sostanziati esclusivamente di elementi tematici e non presentano
(è sottinteso che non è possibile fare una netta distinzione fra queste
a queste piuttosto che a quelle del Rondò o della Sonata per la presen-
sono ancora molte altre possibilità oltre alle sopra citate, ma essendo
quasi impossibile elencarle tutte così è bene limitarsi alle più usate.
139
schema AB o ABA. Il condizionare quest’appartenenza anche al fatto
Anche qui come nelle forme minori ed ancor più che in quelle, e.
difficile stabilire una netta separazione fra forme bi- e forme tripar-
tite. Decisivo è se si considera qualitativamente, come determinante,
caso la prima parte presenta il tema nel suo primo sviluppo, la secon-
l’arco.
nerale è divisa dalla prima dal segno di ripetizione, riporta alla fine solo
parzialmente o non riporta affatto la prima. E' questo il caso dei tempi
di Sonata o di Suite del XVII e XVIII secolo. In questi, di regola, la
anche al relativo maggiore). La seconda parte inizia nel tono della Do-
min., Mi min., Re magg.) e viene mantenuto sirio alla fine della prima
140
con elementi tematici tratti dalle misure 17 - 18 e 25 - 26. Con la mi-
sura 100 si ritorna nel tono principale che non sarà più abbandonato.
superiore delle misure 37-75 della prima parte, e come l'elemento te-
matico con cui inizia la Sonata (misura 1-16) non si ripresenti più
durante il corso della composizione, fatti questi assai comuni nelle So-
misure 9-16).
Essenziale invece per la forma tripartita è il ritorno della ‘prima
idea, anche se variata, ma non sempre, nel tono principale ; la parte cen-
trale, come già più sopra s'è detto, può derivare tematicamente dalla
prima, il che è assai in uso nella musica classica, oppure avere carat-
tere contrastante, come s'incontra assai di frequente roman-
alle prime 4 misure della prima parte. Questo periodo serve di ponte
maggiore. Schema:
A B A
AE aan
(8 12) (8 8 4) (8 12) (4)
Parte principale s'alterna con una parte a carattere più cantabile (Trio),
Questa del Rondò. Data perciò l'impossibilità di poter fare una netta di-
144
stinzioné fra forme di Canzone tripartita e forme minori di Rondò è com
uno. i
forme di danza del XVII e XVIII secolo (in generale a forma bipartita) e
mossi (vedi per es. il Notturno « Fétes » di Debussy), ferme invece restan-
142
Ha la forma di Canzone tripartita ABA a due temi con.
A È B A
+ Coda
18
(pedale di tonica)
Chi poi voglia avere altri esempi consulti per gli Improvvisi l'op, 90
problema postosi (doppie terze, quarte, ottave, cinque dita, tasti neri,
ecc.) al denominatore comune, cioè ad una formula subito evidente, la
quale, trasferita sul piano dell’espresisone musicale, suggerisca una
forma esteticamente valida, sintesi tecnica e contemporaneamente li
rica, in quanto la formula nella sua esplicazione attinge all'architet-
tura che è sintesi lirica. Dopo quanto s'è detto si potrebbe anche sup-
a formula unica e tali sono infatti nella loro stragrande maggioranza gli
segna che non solo vi sono numerosi esempi di composizioni non didat-
tiche che si servono della formula unica (per es. « Mouvement » — dalle
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« Images » di Debussy), ma vi sono anche molti studî — come quelli di ;
assunta dallo Studio sarà ora di Canzone, come gli Studî di Chopin in
cui lo schema di Canzone tripartita è assai frequente, ora di
esse uno scopo didattico così come Bach include il suo « Concerto In
lino solo in cui sono palesi gli scopi didattici ed altro non sono sé non
questa, del resto assai frequente. E anche la forma della Variazione non
è infrequente come ce lo dimostrano gli « Studi sinfonici » di R. Schu-
tende ad una certa uniformità ritmica che rende poco agevole l’analisi
gno di crome; B (11 misure) anch'esso divisibile in due parti (4+5 mi-
sure) oltre alle due ultime misure che servono da ponte per allacciarsi
alla terza parte C di 15 misure che comprende un primo episodio di 6
144
Nelle
viamo trovadorica) in cui, nell'ambito dell’Innodia, gli sarà
affidato il compito pratico di indicare ai cantori o allà massa dei fedeli
l'orbita modale dell’Inno mediante la presentazione di elementi tematici
del cantico che successivamente dovrà essere intonato. Dapprima com-
ponimento estemporaneo in cui la fantasia ha libero giuoco nel come
e quando questi elementi dovranno essere presentati, diventa con l’anda-
secolo, entrerà a far parte della Suite e della Partita per cembalo, €,
accoppiatosi alla Fuga, formerà il binomio Preludio - Fuga che così me-
ravigliosi frutti darà nell'opera clavicembalistica e organistica di Bach.
Il Preludio assume qui ora le_forme dell'Invenzione a 2ea 3 voci (ve-
come nel Preludio in Fa min. della II parte del Clav. b. temp., ora,
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