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Comincia a definirsi tra gli anni tra anni ‘70 e ‘80 del novecento.

Inizialmente negli USA, poi


con larga diffusione in Europa (poco in Italia). Tra i primi esponenti gli americani George
Lakoff e Ronald Langacker. Da subito la LC si pone in forte contrapposizione con l’allora
dominante (in part. negli USA) Grammatica Generativa. Il fondatore della GG Noam
Chomsky, già dalla fine degli anni ‘50 propone una visione molto astrattista e formalizzata
della lingua, di cui pone al centro il livello della Sintassi) contrapponendosi alle teorie
psicologiche e linguistiche di stampo comportamentista e allo strutturalismo
distribuzionalista e behaviorista americano (Bloomfield: Language 1933) e, ancor prima,
europeo (de Saussure in poi). Malgrado la forte contrapposizione con il Generativismo, è
proprio all’interno di questa scuola che si sono inizialmente formati i primi tra i
rappresentanti della LC:
Lakoff partecipa al progetto della Semantica Generativa (SG, metà anni ‘60) insieme a
studiosi come P. Postal, J. McCawley, ed altri, cui in una fase più matura si avvicina anche
Langacker.
In effetti la Grammatica Generativo-Trasformazionale di Chomsky non dava spazio allo
studio del significato, e la Semantica Generativa, nasce, pur all’interno dello stesso
paradigma teorico, con l’intento di colmare questa lacuna.
Inizialmente questo avviene in modo compatibile con gli assunti chomskiani. (v. anche
Casadei, Significato ed esperienza p. 119-110)
Però poi si arriva al discatto dal modello generativista.
L’insoddisfazione con i limiti imposti da un trattamento generativista del significato porta
alcuni degli esponenti della Semantica Generativa a abbandonare questa cornice teorica e
a fondare un nuovo approccio alla lingua e al significato, che porti in primo piano il suo
rilievo concettuale, comunicativo e esperenziale, e restituisca così alla Semantica (lessicale
e non) quella piena dignità scientifica che per diverse motivazioni le era stata negata già da
prima nella storia del pensiero linguistico. George Lakoff, anche il collaborazione con il
filosofo Mark Johnson, comincia a concentrarsi sulla natura concettuale della
fenomenologia linguistica, riportando in primo piano fenomeni marginalizzati quali la
Metafora e la Metonimia (Metaphors we live by, 1980, tradotto da Patrizia Violi, Metafora e
vita quotidiana, 1988). Umberto Eco fu uno dei primi ad interessarsi di cognitivismo. La
linguistica cognitiva non inventa ma si rifà a delle teorie linguistiche più orientate verso la
naturalità, con un approccio più pragmatico. L’etichetta di cognitiv-o/-ista è in realtà
potenzialmente ambigua in quanto applicabile anche all’approccio di Chomsky. Poichè lui
da una dimensione concettuale alla lingua.
Infatti, in contrapposizione al “comportamentismo” imperante nella prima metà del 900
(Skinner) e che aveva improntato di sé la linguistica descrittiva di Bloomfleld: non fanno
ipotesi sulla strutturazione mentale della lingua, apprendimento della lingua è una mera
risposta a stimoli esterni. Chomsky propone una visione “mentalista” (V. anche Casadei,
Significato ed esperienza). Inoltre egli si oppone allo strutturalismo di De Saussure, pure
tacciato di occuparsi della lingua come fatto “esterno” alla mente (visione peraltro riduttiva
del pensiero di De Saussure)
[LEGGERE da Damiani, p. 16, 1.2, da riga 4
V. anche Casadei p. 88]
VEDI DAMIANI: PG 20 → problema di cos'è il cognitivismo
La scrittura nasce per motivi burocratici, amministrativi. La lingua è eminentemente
lineare, al di sotto esiste una struttura grammaticale complessa che spesso viola questa
linearità. Esiste una grammatica universale, il concetto di testa del sintagma ecc ecc.
Differiscono per alcuni carattere, ad esempio esistono lingue prodrop o no. Un parametro
universale è la deissi, l'uso dei pronomi.

Morfologia naturale (vedi sua dispensa)


Saussure: langue e parole
La lingua è uno strumento sociale ma esiste anche una dimensione mentale.

Semantica componenziale (appunti prof p26.c) CAPITOLO 2 DI TAYLOR


Il modello si basa sulla distinzione dei tratti a livello fonologico. Il fonema è una entità
astratta perchè poi ci sono le diverse realizzazione. Quello che è pertnente nei suoni è
quello di opporsi ad altre unità foniche ad esempio /p/ e /b/ si oppongono: P sorda e B
sonora ma sono entra, è bilabiali (si distinguono da /t/ e /d/) e occlusiva (di distingue da
/m/ e /n/). 4 tratti: - vocalico, + consonantico. Il modello descrive le caratteristiche che
rappresentano i tratti oppositivi,
Significati delle parole descritte attraverso i tratti. Risolvere il significato attraverso i confini
linguistici. Gatto: + animato; + felino; + domestico; + piccole dimensioni. La teoria della
semantica componenziale assorbe la teoria dei campi semantici. Era meramente
oppositiva, uomo si opponeva a cavallo per il tratto + umano, rispetto a bambino: + adulto.
Giungiamo a paradossi, es. donna: + umano, - maschio, + adulto. Un numero limitato di
tratti può rappresentare un numero illimitato di concetti. Ma mentre i sistemi fonologici
sono limitati, io posso in maniera esaustiva tramite i tratti definirli, ed economica. Ma le
parole sono un repertorio aperto e quindi la materia significabile e significante è
ampissimo. Il numero dei tratti finisce per moltiplicarsi, il principio di economicità salta
mentre quello dell'esaustività può essere raggiunta tramite una parafrasi di una definizione
referenziale dei concetti che descrivo. La grammatica componenziale è stata fatta propria
della linguistica generativa. Con Chomsky che parla del LED, si arriva a ipotizzare che i tratti
semantici stessi siano dei campi innati e universali che i bambini ereditano. Se Saussure
diceva che il pensiero è amorfo, qua si sposta. Il significato linguistico prescinde
dall'esperienza, il bambino eredita dei primitivi semantici → Anna Wierzbicka (primitivi
semantici: possesso, maschio/femmina, io/tu). Casadei: Assunti generativisti pg 89

Gli approcci agli studi del linguistica generativa e strutturalista ha portato a una progressiva
decontestualizzazione. In Saussure abbiamo sia la dimensione astratta (la langue) sia la sua
realizzazione sociale (la parole).

IL PROBLEMA DEL SIGNIFICATO NELLA SEMANTICA


Il significato è stata percepita una zona problematica nella quale la lingua si confronta con il
pensiero e con il mondo. Damiani p. 28.
Arbitarietà radicale → slide 42 e casadei p 81-82. Prima e indipendentemente dal segno
non esiste né suono né significato. Non esistono significati pre-linguistici. Abbiamo visto
come in questo senso il valore del significato non è esiste in sé ma solo in opposizione ad
altri. Damiani p.30 Il lessico se la vede con il lessico. Le oppositive si realizzano allo stesso
livello linguistico.
La struttura del lessico è definita all'interno della lingua → Campo semantico.

Tratti semantici come universali e innati


Nello strutturalismo non c'era l'idea di parlare di tratti linguistici universali, innati e astratti,
l'idea inizia a svilupparsi con il generativismo (Taylor pg 71- 75). Il bambino nasce con un
inventario di concetti e l'apprendimento linguistico è solo dare dei nomi a concetti che già
si posseggono, essi sono indipendenti dall'esperienza e quindi la semantica è astratta,
universale e innata. (Casadei 89-92). Nel generativismo interessa la combinabilità
semantica e tutto quello che esula dalla combinabilità (come la metafora) non è
interessante, sono viste come anomalie. Contro questa teoria dei tratti semantici come
universali e innati si erano già spesi degli studiosi all'interno del movimento strutturalista e
generativista (Taylor pg 82). Cruse nasce come strutturalista ma inizia già a considerare la
dimensione dell'uso linguistico. Già in Cruse (1986, Lexical Semantics), un semanticista che
poi aderirà al progetto cognitivista, vi è la considerazione dell’uso, almeno nel senso di
combinazioni sintagmatiche di parole che pur grammaticalmente corrette non sono
probabili e in quanto non veicolatrici di senso perché confliggono con la nostra conoscenza
del mondo. (v. esempi in Taylor p. 83)
Quella di Cruse (1986), pur essendo una semantica strutturalista e componenziale, non
concepisce in tratti come “primitivi” (nel senso di componenti minime di contenuto), né
come “astratti”.
Cruse dichiara che «ogni tentativo di tracciare una linea di confine fra il significato di una
parola e i fatto “enciclopedici” relativi ai referenti extralinguistici di una parola sarebbe
decisamente arbitrario »
Cfr. Taylor p. 83-84 (docente illustra fino a p. 84) poi casadei pg 92

Critica della nozione di autonomia del linguaggio da parte degli strutturalisti e die
generativisti.

Categorizzazione del colore


Importanza della fisica del colore, colore è una unità continua, non ci sono confini netti tra
queste catergorie.

Area Azzurro-Blu in italiano


germaninsmo, introdotto per influsso del francese: bleu
azzurro: orgine persiana entrato attraverso l'arabo
celeste: derivazione latina → cielo
Frame e script
frame come „insieme di conoscenze“ usato per prima da Minsky, informatico che si
occupava di scienza cognitiva. Frame e script sono modelli generali di esperienza che
servono per l'interpretazione di singole istanze di certi oggetti o eventi e delle loro
etichette linguistiche che evocano quei concetti e quegli eventi,
es. motocicletta → trasporto, due ruote, può andare veloce, divertirsi e spostarsi. Se dico la
frase „ieri mi sono proprio spassato, sono andato a 180, ho fatto i cavalli sul lungomare“ →
non ho parlato di motocicletta ma ho evocato parte del frame di motocicletta. Provando a
dare al computer questa frase, se ha solo la struttura bottom-up e non quella top-down il
computer non riesce a interpretare correttamente la frase. Nella prima parte dello studio
sull'intelligenza artificiale si tentava di utilizzare la semantica a tratti con scarsi risultati.
Questo ha stimolato degli studi su come ricostruire ke strutture di conoscenze della mente
e innestarle in un softwer
Frame : una struttura di conescenze relativa a concetti centrali in modo che la voce lessicale
che denota il concetto evoca tipicamente l'intero frame
script struttura di conoscenze che concerne un evento tipico, sstrutturato secondo una
sequenza attesa di azioni subordinate (es andare a ristorante)
Questi concetti sono stati utilizzati anche da Dressler, teorico della linguistica testuale,
interpretazione degli enunciati implica l'attivazione di pacchetti di conoscenze. Inserire solo
i significati dizionariali nei computer non gli permette di una corretta interpretazione, IA
che si è occupata di linguaggio ha iniziato a concentrarsi sulla linguistica dei corpora.

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