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INDICE
1 Scopo
2 Norme di riferimento
3 Definizioni e simboli
3.1 Definizioni
3.2 Simboli
5 Materiali da rivestimento
5.1 Qualifica dei materiali costituenti il rivestimento
5.2 Proprietà del primer epossidico
5.3 Proprietà dell’adesivo
5.4 Proprietà della mescola di poliolefina
9 Ispezioni
9.1 Documenti
9.2 Campionamento
9.3 Valutazione della conformità
9.4 Riprove
10 Riparazioni
11 Marcatura
ISPE
01/12/2003
TUTTI I DIRITTI SONO RISERVATI, INCLUSO IL DIRITTO DI RIPRODUZIONE, PARZIALE O TOTALE, IN OGNI FORMA E MODO. OGNI UTILIZZO ABUSIVO DEL PRESENTE “TESTO NORMATIVO” SARÀ PERSEGUITO A NORMA DI LEGGE.
SPECIFICA PER L'ESECUZIONE A MACCHINA, IN STABILIMENTO, DI RIVESTIMENTI GASD
A BASE DI POLIOLEFINA, ESTRUSI ALL'ESTERNO DI TUBI
C.09.04.01
Foglio 2 di 42
ALLEGATO A
Controllo dello spessore
ALLEGATO B
Continuità di isolamento
ALLEGATO C
Prova d’urto
ALLEGATO D
Prova di aderenza (sforzo di pelatura)
ALLEGATO E
Prova di penetrazione
ALLEGATO F
Resistenza specifica d’isolamento
ALLEGATO G
Resistenza alla luce ultravioletta
ALLEGATO H
Prova di stabilità termica
ALLEGATO K
Prova di distacco catodico
ALLEGATO L
Documentazione per primer epossidici
ALLEGATO M
Documentazione per adesivi polimerici
ALLEGATO N
Documentazione per mescole di poliolefina
ALLEGATO P
Procedimenti di qualifica
ISPE
01/12/2003
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1 SCOPO
I rivestimenti di cui alla presente Specifica sono indicati per la protezione anticorrosiva
di tubi di acciaio con saldatura longitudinale o a spirale e per tubi senza saldatura, con
estremità a saldare, per condotte interrate o immerse.
I rivestimenti di cui alla presente specifica sono classificati, in funzione dei campi di
temperatura di servizio di seguito indicati:
tabella 1
Classe
1 2 3
Campo di
temperatura di -20 ÷ +60°C -40 ÷ +80°C -20 ÷ +110°C
esercizio
2 NORME DI RIFERIMENTO
EN ISO 1133 Plastics-Determination of the melt mass-flow rate (MFR) and the melt
volume-flow rate (MVR) of thermoplastics
ISO 1183 Plastics-Methods for determining the density and relative density of
non-cellular plastics
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Foglio 4 di 42
EN ISO 8501.1 Preparation of steel substrates before application of paints and related
products. Visual assessment of surface cleanliness - Part 1: Rust
grades and preparation grades of uncoated steel substrates and of
steel substrates after overall removal of previous coatings"
EN ISO 8502-3 Preparation of steel substrate for application of paints and related
products. Test for assessment of surface cleanliness – Assessment of
dust on steel surfaces prepared for painting (Pressure sensitive tape
method)
EN ISO 8503-4 Preparation of steel substrate for application of paints and related
products. Surface roughness characteristics of blast cleaned steel
substrates – Specifications and definitions for ISO surface profile
comparatorsfor the assessment of abrasive blast cleaned surfaces
ISO 11420 Plastics pipes and fittings-Method of test for carbon black dispersion in
polyethylene pipes and fittings
3 DEFINIZIONI E SIMBOLI
3.1 Definizioni
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3.2 Simboli
Rz: Parametro per la misura della rugosità secondo quanto indicato nelle EN ISO
8503-4
Il rivestimento, per poter essere conforme alla presente Specifica, deve avere la
seguente costituzione:
• uno strato di primer, a base epossidica liquida o epossidico in polvere (FBE);
• uno strato di adesivo polimerico, applicato per estrusione o spruzzo elettrostatico;
• uno strato di protezione realizzato con mescola PE o PP, applicata per estrusione ad
alta temperatura.
Gli spessori di ciascun singolo strato sono indicati al par. 7.2.
Il primer, l'adesivo e la mescola, applicati su un dato tubo, devono appartenere ad un
ciclo approvato da Snam R.G..
Le proprietà dei diversi componenti del rivestimento, primer, adesivo e mescola
poliolefinica, devono essere in conformità ai requisiti di cui alle tabelle da 3 a 5.
Ove non diversamente richiesto lo spessore minimo del rivestimento applicato deve
corrispondere ai valori indicati nella tabella 2 per ciascuna classe di rivestimento.
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Foglio 6 di 42
5 MATERIALI DA RIVESTIMENTO
La funzione del primer è assicurare il massimo ancoraggio fra gli strati polimerici ed
il metallo anche in presenza di forte polarizzazione negativa del tubo. Il primer
utilizzato deve essere compatibile con l’adesivo polimerico e reagire chimicamente
con esso per massimizzare la reciproca adesione.
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Foglio 9 di 42
Prima della pulizia con abrasivi, la superficie metallica deve essere asciutta e libera
da contaminazioni (oli, grassi, protettivi temporanei, ecc.) e da difetti superficiali
(schegge, laminazioni, ecc.) dannosi per la superficie o per l’adesione e integrità del
rivestimento.
La superficie di tubi e componenti deve essere preparata mediante proiezione di
abrasivi. Il grado di pulizia deve essere Sa 2½ secondo la Norma ISO 8501-1.
La superficie sabbiata deve avere una rugosità superficiale Rz, misurata con cut-off
di 2,5 mm, compresa nel range proposto dal rivestitore nel “Piano di Fabbricazione
e Controllo” e comunque deve essere coerente con quanto indicato dal Fabbricante
del primer.
Dopo la pulizia la superficie di tutti i tubi deve essere ispezionata.
Tutti i tubi con difetti di laminazione, gocce di saldatura e le altre imperfezioni
superficiali rese visibili dopo il processo di sabbiatura dovranno essere accantonati
in attesa di definizione da parte del cliente.
I tubi e gli elementi da rivestire devono essere mantenuti almeno 3°C sopra la
temperatura di dew point prima del loro rivestimento.
I residui dell’abrasivo utilizzato per la preparazione superficiale devono essere
rimossi prima del rivestimento. La contaminazione da polvere della superficie
preparata al momento dell’applicazione del primer non deve risultare maggiore della
classe 2 secondo EN ISO 8502-3.
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Primo strato
Immediatamente dopo la pulizia con abrasivi deve essere applicato un film di
resina epossidica liquida o in polvere. Lo spessore a secco minimo, deve essere
normalmente compreso fra 50 e 100 micron per i primer liquidi e fra 100 e 250
micron per le polveri. Spessori differenti, purchè conformi a quanto indicato dal
Fabbricante del primer stesso e in grado di soddisfare i requisiti di cui al cap. 8,
possono essere considerati in fase di qualifica.
Il primer deve essere applicato sul tubo con le modalità definite nel corso della
qualifica del prodotto e dello stabilimento.
Lo strato di primer deve essere distribuito uniformemente su tutta la superficie.
Secondo strato
Lo spessore minimo deve essere tale da soddisfare tutte le successive prove deve
essere compreso tra 250 e 500 µm. Spessori differenti, purchè conformi a quanto
indicato dal Fabbricante del primer stesso e in grado di soddisfare i requisiti di cui
al cap. 8, possono essere considerati in fase di qualifica. Lo strato deve essere
uniforme e non contenere inclusioni d’aria.
L'adesivo deve essere applicato con le modalità definite nel corso della qualifica
del prodotto e dello stabilimento.
Terzo strato
Questo strato deve essere formato da un foglio di poliolefina estruso sul tubo con
le modalità definite nel corso della qualifica del prodotto e dello stabilimento. Lo
spessore deve essere uniforme e, compresi gli altri due strati, deve soddisfare i
requisiti prescritti in tabella 2.
Le modalità applicative ed i parametri di processo devono comunque soddisfare
quanto indicato dal Fabbricante del prodotto.
In ogni caso il rivestimento deve risultare omogeneo, compatto, aderente, senza
pieghe e/o bolle e privo di mancanze di continuità e di difetti visibili.
E’ richiesta sempre la rullatura del film estruso sul tubo con il metodo a banda
laterale.
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8.1 Generale
Il grado di reticolazione deve essere determinato sul primo strato del rivestimento.
Epossidico liquido
Il grado di reticolazione del prodotto epossidico liquido deve essere determinato
misurando la durezza in accordo con la Norma EN ISO 2815. Il criterio di
accettazione è basato sul valore indicato dal Fornitore del prodotto.
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Deve essere eseguita sia sulla mescola in granuli che sull’estruso secondo ISO
1183. Valgono i requisiti forniti dal Fabbricante e definiti in fase di qualifica del
prodotto di base.
La lunghezza del cut back deve essere di 150 mm±10 mm e i bordi del
rivestimento devono essere smussati formando un angolo fino ad un massimo di
30° rispetto all’asse longitudinale del tubo.
Dopo la rimozione del rivestimento, la superficie del tubo non deve presentarsi
danneggiata, e lo smusso non deve presentare alcun distacco o rigature
grossolane
Eventuali residui di primer sporgenti dal rivestimento sono ammessi per una
lunghezza massima di 25 mm.
L’eventuale protettivo temporaneo deve essere sovrapposto allo smusso del
rivestimento.
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Tabella 6: urto
Classe rivestimento Resistenza all’urto a temperatura ambiente (23°C±3°C)
Classe 1 5 J/mm
Classe 2 7 J/mm
Classe 3 10 J/mm
Non è accettata una frattura adesiva tra il metallo e lo strato di primer epossidico
Non è accettata una delaminazione entro lo strato epossidico.
Nel caso lo strato di poliolefina non possa essere pelato dal tubo, si assumerà il valore
registrato di resistenza a rottura del provino come valore di aderenza.
(1): E’ richiesto il distacco coesivo, ovvero la frattura dell’adesivo all’interno dello stesso strato
su almeno l’80% della superficie del provino/tubo.
La prova di resistenza alla penetrazione deve essere eseguita in accordo con quanto
riportato nell’Allegato E.
Il valore di penetrazione non deve essere più alto di quanto riportato nella tabella 8.
Tabella 8: penetrazione
Classe Penetrazione in mm a temperatura Penetrazione in mm a T max ±3°C
rivestimento ambiente (23°C±3°C)
Classe 1 0,3 0,5 a 70 °C
Classe 2 0,1 0,2 a 80°C
Classe 3 0,1 0,4 a 100°C
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seguenti requisiti:
• il valore di Rs dopo 100 giorni deve essere maggiore di 10 8 Ωm²;
• il valore di Rs dopo 70 giorni deve soddisfare il seguente requisito: Rs
100giorni/Rs 70 giorni deve essere maggiore di 0,8
In alternativa il valore di indice di fluidità a caldo non deve variare del ±35%, quando il
test è effettuato secondo quanto indicato nell’Allegato G.1
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9. Ispezioni
9.1 Documenti
I risultati delle prove di cui al punto 9, devono essere certificati in accordo alla ISO-EN
10204 (3.1B). Snam RG si riserva di richiedere una certificazione 3.2
9.2 Campionamento
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Foglio 16 di 42
I test distruttivi devono essere condotti sulla parte di tubo da sottoporre alla
spazzolatura (cut back).
9.4 Riprove
In caso di conferma, dopo la ripetizione della prova, della non conformità del
rivestimento ai requisiti della presente specifica, la produzione corrispondente è da
intendersi rifiutata. Il fornitore dovrà effettuare una ricerca per stabilire le cause del
difetto e la sua estensione nella produzione, dovrà individuare le opportune azioni
correttive e monitorare la loro efficacia sul processo produttivo.
I tubi il cui rivestimento risulti comunque non conforme devono essere considerati
scartati.
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10 Riparazioni
I tubi con danneggiamenti localizzati ed i tubi sui quali sono state eseguite delle prove
distruttive devono essere riparati.
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Foglio 19 di 42
I sistemi che Snam R.G. considererà per essere qualificati devono consentire di:
• ripristinare lo spessore del rivestimento
• avere buona aderenza al supporto metallico
• avere buona aderenza e potere sigillante sul rivestimento circostante
Il materiale di rivestimento che può essere utilizzato per le riparazioni dei difetti deve
soddisfare due condizioni:
• essere preventivamente approvato da Snam R.G.;
• essere compatibile con il rivestimento preventivamente applicato.
Le riparazioni devono soddisfare quanto dichiarato dal Fabbricante del prodotto nelle
schede tecniche.
11 Marcature
Dovrà essere riportata la marcatura originale del tubo grezzo, (secondo Snam Spec
Tubi 4-97 o edizioni successive).
In particolare, se lo stoccaggio dei tubi è richiesto per un lungo periodo, deve essere
previsto un protettivo per la luce ultravioletta. La protezione antisolare è obbligatoria
per il rivestimento di polipropilene qualora il periodo di stoccaggio sia superiore ai sei
mesi.
Per periodi di conservazione presso gli Applicatori maggiori di sei mesi devono essere
previste, attuate e registrate ispezioni per la verifica dello stato di integrità del
rivestimento. Eventuali danneggiamenti riscontrati devono essere riparati prima della
spedizione. Snam R.G. si riserva di richiedere la verifica dello stato di integrità
dell’isolamento dei tubi all’atto della spedizione.
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ALLEGATO A
A2. Apparecchiatura
Deve essere utilizzato uno strumento in stato di taratura con accuratezza di misura
di ±2%.
Lo strumento deve essere calibrato sulla superficie sabbiata dove il rivestimento
verrà applicato e nel range entro cui verrà applicato il rivestimento.
Il controllo della taratura deve essere eseguito almeno ogni 4 ore di lavoro ed ogni
volta ci siano dei dubbi sulla taratura dello strumento.
A3 Procedura
Su ogni tubo campione, devono essere eseguite almeno 12 misure.
Sulla saldatura, dei tubi SAW, devono essere verificate almeno altre 4 zone, per
ognuna di queste 4 zone il rilievo deve essere ripetuto più volte al fine di individuare
l’effettivo spessore minimo nella zona della saldatura.
I punti di misura devono essere distribuiti a distanze eque sulla linea longitudinale, a
120° sulla circonferenza una dall’altra e ad una distanza di 200 mm dall’estremità
del rivestimento.
A4 Risultati
Nessuno dei valori ottenuti deve essere inferiore al minimo richiesto.
Nel caso alcuni dei valori ottenuti risultino inferiori al minimo, potranno essere
effettuate delle riprove.
La riprova consiste nell’esecuzione di 5 misure da eseguirsi nella stessa zona del
punto non conforme. Il tutto dopo aver verificato la taratura dello strumento.
Il risultato della prova è da considerarsi positivo se nessuno dei valori è sotto il
minimo richiesto per più del 10% e la media dei 5 valori è superiore al minimo
richiesto.
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ALLEGATO B
Continuità di isolamento
B1 Generale
Il test consiste nella ricerca delle porosità del rivestimento con un elettrodo ad alto
voltaggio.
La porosità viene rilevata da una scintilla che scocca tra il metallo del tubo e
l’elettrodo posto sul rivestimento, accompagnato da un suono e una luce provenienti
dallo strumento.
B2 Apparecchiatura
L’apparecchiatura consiste in uno strumento Holiday Detector a voltaggio variabile,
equipaggiato con segnali sonori e luminosi;
l’elettrodo può avere la forma di una spazzola in metallo, di una spirale, o di un
elettrodo gommoso conforme alla forma del tubo, dovrà essere comunque di
dimensioni tali da garantire il completo controllo del rivestimento su tutta la
circonferenza del tubo.
B3 Procedura
Per gli impianti non automatici, prima della prova, si dovrà verificare che sul
rivestimento non siano presenti corpi estranei
Nel momento della prova, il voltaggio deve essere di 25 Kv.
Deve essere assicurato il collegamento alla terra del tubo da controllare.
Deve essere verificato che alla velocità di esecuzione della prova il sistema sia in
grado di individuare un foro campione di diametro pari a 1mm.
B4 Risultati
Devono essere registrati i tubi controllati e il numero di difetti rilevati.
Eventuali altri difetti campione potranno essere concordati con il fornitore.
Negli impianti automatici dovrà essere previsto un sistema automatico di
segnalazione visiva sulla superficie del rivestimento in prossimità del difetto rilevato.
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Foglio 22 di 42
ALLEGATO C
Prova d’urto
C1 Generale
La prova consiste nella verifica della resistenza del rivestimento ad un impatto con
un punzone di forma definita fatto cadere da una altezza conosciuta e a temperatura
nota . Questa prova non può essere condotta su tubi aventi un diametro minore di
50mm.
C2 Apparecchiatura
L’apparecchiatura consiste in:
• guida con L>1 m
• un punzone di metallo duro, con una testa semisferica con un diametro di
25 mm
• pesi addizionali richiesti per la prova
• pesi addizionali
C3 Procedura
La prova deve essere eseguita in un range di temperatura compresa tra 23° ± 2° C.
Il tubo rivestito deve essere posto su un supporto rigido e stabile
Prima di eseguire la prova d’urto, deve essere eseguita la prova di continuità
elettrica per individuare gli eventuali difetti e evitare la prova d’urto in queste zone;
se il numero di difetti è troppo alto, deve essere preso un altro elemento rivestito.
Devono essere eseguite N. 3 serie di 10 urti ciascuna con. I punti di impatto devono
essere selezionati e lo spessore del rivestimento misurato in modo da evitare la
zona della saldatura e la zone di sovrapposizione delle fasce. I valori di spessore
misurati devono essere utilizzati per il calcolo dell’energia di impatto.
La distanza tra il punto di impatto, il successivo e la fine del tubo deve essere
almeno di 200mm.
Deve essere eseguita la prova di continuità elettrica di isolamento in ogni punto.
Il punzone deve essere controllato ogni 30 urti. Se danneggiato deve essere
sostituito.
C4 Risultati
Al termine della prova dovrà essere redatto un verbale in cui siano riportati i
seguenti valori:
Spessore misurato
Energia totale applicata in joule
Numero degli impatti con esito negativo
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Foglio 23 di 42
ALLEGATO D
D2 Apparecchiatura
L’apparecchiatura consiste in un dispositivo con cui sia possibile serrare una estremità
del provino e registrare lo sforzo di pelatura operando ad una velocità costante di
10mm/min mantenendo il provino ad un angolo di 90° dal tubo. L’apparecchiatura deve
consentire la visualizzazione istantanea dei valori misurati e la loro registrazione
continua su carta.
La calibrazione della cella di carico dovrà essere verificata settimanalmente.
D.3 Procedura
La prova deve essere eseguita ad una temperatura di 20÷35°C; ove la temperatura del
tubo-campione sia diversa dal campo sopra citato, dovranno essere presi opportuni
provvedimenti affinché questa rientri nel campo consentito. Ove si tratti di una
determinazione a temperatura elevata, si riscalda il tubo campione alla temperatura di
prova utilizzando un sistema adeguato.
Per la determinazione dell'aderenza del rivestimento, si procede come segue:
• praticare, due incisioni circonferenziali parallele, distanziate fra loro di 25±2 mm e
aventi una lunghezza di almeno 200 mm per tubi senza saldatura, e di almeno 250
mm per tubi saldati; eseguire una terza incisione perpendicolare che le intersechi.
Su tubi saldati, le incisioni parallele devono interessare anche la saldatura, a metà
circa della loro lunghezza.
• si solleva l'estremità della provetta, per un tratto di circa 30 mm di lunghezza si
misura la temperatura sul supporto metallico sottostante (temperatura di prova) e
se ne annota il risultato;
• si fissa al dispositivo di prova il lembo libero della provetta, in modo che lo sforzo di
trazione applicato alla provetta sia mantenuto costantemente perpendicolare alla
superficie del rivestimento; la velocità deve essere di 10mm/min; la lunghezza utile
di provetta staccata almeno 100 mm sul corpo del tubo; nel caso di tubi saldati
deve avere una lunghezza utile di almeno 140 mm, e la saldatura deve essere
centrale rispetto alla provetta; gli sforzi di trazione, devono essere registrati con
continuità in un grafico.
• sul grafico ottenuto si elimina la banda iniziale, per una lunghezza corrispondente
ad un tratto di 20 mm di provetta, per i tubi saldati, si mette in evidenza la fascia
corrispondente alla saldatura, tenendo separati fra loro i risultati relativi al corpo
del tubo e alla saldatura; i valori ottenuti devono essere espressi in Newton per
mm di larghezza della provetta, arrotondati al 0,1 N/mm;
• si annota infine il valore minimo, sia sul corpo del tubo, sia sulla sua eventuale
saldatura. Questi valori costituiscono il risultato numerico della prova.
D.4. Risultati
Il riscontro del distacco tra primer e metallo non è accettabile e sarà causa di rifiuto del
rivestimento.
Il risultato della prova di aderenza è da considerare positivo se il valore minimo di
aderenza risulta uguale o maggiore di quello ammesso per il rivestimento in esame alla
temperatura considerata.
Come valore minimo si intende il minore fra quelli misurati sul provino, ed esclusione di
picchi dovuti a chiare cause esterne quali il movimento della macchina di. In questi
casi, se la lunghezza utile del provino non consente una chiara e definitiva valutazione
la prova deve essere ripetuta.
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ALLEGATO E
Prova di penetrazione
E1 Generale
La prova consiste nella misura della penetrazione di un ago nel rivestimento in
particolari condizioni di temperatura e di carico applicato.
E2 Apparecchiatura
L’apparecchiatura consiste in:
• una camera termostatica controllata con una precisione di ± 2°C
• un comparatore
• un ago cilindrico avente il diametro di 1,8 mm (un’area con sezione di 2,5
mm 2)
• un peso di 25 N.
E3 Procedura
La prova deve essere eseguita su 3 campioni di poliolefina prelevato dal
rivestimento.
L’equipaggiamento della prova con il penetrometro devono essere in una camera
con temperatura controlla e impostata. I campioni devono essere stabilizzati per
un’ora alla temperatura di prova su cui è stato posizionato l’ago cilindrico privo del
peso aggiuntivo.
Deve essere registrata la lettura.
Il punzone e il peso aggiuntivo di 2,5 kg devono essere posizionati
sull’apparecchiatura. Il test deve avere una durata di 24 ore. Al termine della prova
deve essere registrata la lettura sul quadrante graduato.
E4 Risultati
La penetrazione è la differenza tra il valore letto sulla scala graduata prima e dopo
la durata del test di 24 ore. Deve essere calcolata una media aritmetica su 3 prove.
Devono essere registrate le seguenti informazioni:
• temperatura del test
• identificazione del campione
• durata del test
• condizioni di prova
• spessore del rivestimento
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ALLEGATO F
F2 Apparecchiatura
L’apparecchiatura consiste in
• un recipiente contenente acqua demineralizzata con cloruro di sodio per
formare una soluzione di NaCl con concentrazione CB=0,1 mol/l. Il recipiente
deve essere coperto con un materiale elettrico isolante
• un elettrodo di riferimento di rame
• un alimentatore di corrente continua, con un voltaggio minimo di 50V
• un adatto megahometro, o voltmetro e un microamperometro
• conduttori con cui è possibile collegare il campione e l’elettrodo di riferimento
all’alimentatore di corrente
• materiale per isolare il contenitore dal campione
F3 Procedure
La prova deve essere eseguita alla temperatura di 23 ±2°C. Se si intende eseguire
tale prova a temperature diverse, il metodo descritto può essere variato, dopo
accordi tra il rivestitore e il committente.
Deve essere utilizzata una sezione cilindrica del tubo che è stato rivestito come
minimo da 24 ore in modo da avere una superficie da provare immersa nella
soluzione salina di almeno di 0,03m 2.
L’area immersa (S) deve essere calcolata e registrata, in m 2.
A intervalli regolari dopo 3 giorni dall’immersione e ad ogni fine settimana, devono
essere misurati con il megahometro il voltaggio U, la corrente I della sorgente a
corrente continua o la resistenza R. Al momento della misura, usando un conduttore
il polo positivo della sorgente della corrente o il megahometro devono essere
collegati con la sezione cilindrica del tubo e il polo negativo deve essere collegato
all’elettrodo di riferimento, con un voltaggio di 50V applicato solo al momento della
misura.
Il test deve continuare per 100 giorni
F4 Risultati
La resistenza specifica di isolamento del rivestimento Rs, misurata al tempo t, deve
essere espressa come
U(V)xS(m2)
Rs (ohm.m2) = ---------------
I(A)
Dove
Tra il 70esimo e il 100esimo giorno, dai valori misurati deve essere creata una retta
di regressione lineare. La pendenza della linea deve essere determinata e
confrontata con il valore all’inizio della prova.
Dove Rs (100 giorni)
------------------- = α
Rs (70 giorni)
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ALLEGATO G
G1.2 Apparecchiatura
L’apparecchiatura consiste in una camera equipaggiata per emettere radiazioni con
una lampada allo xeno.
G1.3 Campionamento
La prova deve essere eseguita su un campione di polietilene prelevato da tubo.
Il polietilene deve essere applicato senza adesivo in modo da facilitarne il prelievo.
G1.4 Procedura
Un campione di rivestimento deve essere tagliato dal tubo, longitudinalmente alla
direzione di estrusione del rivestimento.
La sezione del campione deve essere presa, se possibile da 5 provette del tipo 1B,
5A o 5B(vedi EN ISO 527).
I campioni devono essere esposti alle seguenti condizioni:
• degradazione artificiale (metodo A in ISO 4892-2 Tabella 1)
• temperatura standard di prova BST di 65±3°C
• umidità relativa di 65 ± 5%
• ciclo di 18± 0,5 minuti spruzzo/102±0,5 minuti secco
• energia totale della radiazione 5GJ/m 2
• esposizione continua
Deve essere misurato l’allungamento a rottura tra 5 campioni irradiati. La velocità di
prova deve essere in accordo con quanto indicato nell’ALLEGATO E.
Può essere utilizzata una procedura alternativa. Su un campione prima e dopo
l’irradiazione con le condizioni definite sopra, devono essere eseguite 3 prove di
indice di fluidità a caldo in accordo con al norma EN ISO 1133.
G1.5 Risultati
L’allungamento dopo irraggiamento deve essere espresso in percentuale usando
l’equazione
L1-Lo
A1 = ------- x 100
Lo
Dove
L1= distanza tra le due estremità di prova al momento della rottura
Lo= distanza tra le estremità di prova iniziali
Deve essere calcolata la media aritmetica dei risultati ottenuti (A1) e la variazione in
allungamento a rottura percentuale rispetto all’allungamento iniziale, deve essere
calcolato usando la formula
A1-Ao
A%= --------- x100
Ao
Dove
Ao è l’allungamento iniziale (vedi Allegato H)
A1 è l’allungamento dopo l’esposizione
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ALLEGATO H
H.1 Generale
La prova consiste in campioni di poliolefina presi dal rivestimento e sottoposti ad un
effetto di calore secco in un forno termostatato controllato.
Variazioni nel polietilene devono essere misurati come modifiche nel suo MFI
H2 Apparecchiatura
L’apparecchiatura deve consistere in una camera termostatica controllata a ricircolo
di aria che deve mantenere una precisione nella temperatura di ±2°C.
H.3 Campionamento
La prova deve essere eseguita su campioni di poliolefina prelevati da tubo e da
estrusore.
H.4 Procedura
La prova deve essere eseguita ad una temperatura di 100°C per PE e 149°C per
PP.
Il campione per il test deve essere posto nel forno alla temperatura indicata e
mantenuto per una tempo di esposizione di 2400 ore.
Devono essere eseguite tre prove di indice i fluidità a caldo su ogni pezzo prelevato
ogni 400 h in accordo con EN ISO 1133.
Deve essere calcolata la media aritmetica dei risultati ottenuti MF1. Il valore di
indice di fluidità a caldo MF0 deve essere calcolato in accordo con la EN ISO 1133
su campioni identici che non sono stati posti nel forno.
H5 Risultati
La variazione dell’indice di fluidità a caldo dopo 2400 ore deve essere espressa in
percentuale usando l’equazione
MF1-MFo
---------- x100
MFo
Dove
MF1 è l’indice di fluidità a caldo misurato dopo lo stazionamento in forno
MFo è il valore di indice di fluidità a caldo (misurato prima dell’esposizione al calore)
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ALLEGATO K
K2 Apparecchiatura
K2.3 Elettrodi
K2.4 Elettrolita
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K2.4.2 Il pH a temperatura ambiente durante la prova deve essere compreso tra 6 e 8,5.
K3 Campionamento
K3.1 Il campione per eseguire la prova deve essere tagliato dall’elemento tubolare e
deve avere una sezione minima di 80x80mm; in ogni caso il campione deve essere
scelto sul corpo del tubo rivestito, ad esclusione eell’area dove si trova la saldatura.
K3.2 Per ogni campione deve essere misurato e registrato lo spessore del rivestimento
nell’area di prova.
K3.3L’integrità del rivestimento deve essere controllata con un holiday detector (vedi
Allegato C).
K3.4 Si deve eseguire un foro del diametro di 6mm sul rivestimento al centro della zona
dove deve essere eseguita la prova, utilizzando un trapano autocentrante.
La profondità del foro nel metallo non deve essere superiore a 0,5mm. All’inizio
della prova la superficie totale deve essere libera da residui.
K3.5 L’area della prova deve essere sgrassata usando un adatto solvente e poi
risciacquato con acqua potabile e successivamente asciugata.
K4 Procedura
K4.1 Il tubo di plastica costituisce la cella elettrolitica e deve essere fissato usando un
sigillante, ad esempio un adesivo sigillante inerte. Il difetto artificiale deve essere
posto al centro della cella.
K4.3 Deve essere applicato un potenziale catodico negativo tra l’elettrodo di riferimento
e l’elettrodo di lavoro con una precisione di ± 10mV. Se viene usato un elettrodo a
calomelano saturo il potenziale deve essere di -1,5mV.
K4.4 Il livello dell’elettrolita deve essere aggiustato con acqua distillata o deionizzata, se
necessario.
I seguenti parametri devono essere registrati:
• la corrente tra l’elettrodo ausiliario e l’elettrodo di lavoro (catodo)
• la densità di corrente tra l’elettrodo ausiliario e quello di lavoro
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K5 Procedura investigativa
K5.1 Alla fine del test la cella contenente l’elettrolita deve essere rimossa, il campione
deve essere lavato con acqua potabile e il foro deve essere pulito con carta
assorbente.
K5.2 Dopo l’asciugatura, l’area del rivestimento sottoposta alla prova deve essere
esaminata in accordo con il seguente metodo.
La superficie metallica, senza aver rimosso il rivestimento, deve essere
preferibilmente divisa in segmenti radiali con angoli di 60°, marcandoli con un
pennarello.
Il distacco superficiale deve essere definito come l’area del rivestimento che risulta
facilmente staccabile dal substrato metallico.
I raggi, che formano settori circolari aventi angoli di 60°, devono essere determinati
dal centro del difetto artificiale in direzione dell’area da staccare.
K6 Risultati
Il risultato della prova di distacco catodico è definitoi come il massimo valore di
incremento del raggio, misurato sull’area distaccata.
Devono essere registrate le seguenti informazioni:
• condizioni del test
• temperatura di prova
• referenze sul campione
• durata di prova
• tensione di prova
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ALLEGATO L
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ALLEGATO M
essere fornito in granuli pronto per l'uso ed essere destinato alla sola applicazione per
estrusione. SNAM RG si riserva di valutare l'utilizzo di adesivo in polvere in relazione
alle caratteristiche del processo di produzione.
avere un basso tenore di acidità libera, non essere fragile a temperature maggiori di -
30°C ed essere costituito da polimeri che presentino buona affinità e compatibilità con
la mescola costituente lo strato di protezione (polietilene).
I componenti del ciclo, escluso l’adesivo, devono essere già omologati da SNAM RG.
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ALLEGATO N
Ogni mescola utilizzata per la formazione dello strato di protezione deve essere
costituita, per almeno il 95% in massa, da omopolimeri o da copolimeri dell'etilene e
del propilene o da loro miscele, ed avere un colore nero (solo PE).
La dispersione del nerofumo e degli additivi nella matrice polimerica deve essere
effettuata a cura del Produttore della mescola. Il nerofumo deve avere un numero di
iodio maggiore di 110 (secondo Norma ISO 1304) e gli additivi devono essere
compatibili con i polimeri in cui sono dispersi e non devono presentare una sensibile
perdita di massa per effetto di prolungata esposizione della mescola al calore.
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ALLEGATO P
PROCEDIMENTI DI QUALIFICA
La presente appendice si applica ad integrazione della procedura Q.00.01.00 nei seguenti casi:
• qualificazione di nuovi fornitori...................................................... si applica P1
• estensione a nuovi prodotti........................................................... si applica P2
• modifiche sostanziali a prodotti/processi già qualificati ............... si applica P3
Ciascuna classe di prodotto deve essere qualificata in conformità alla seguente specifica.
P1 Nuovi fornitori
Le prove di qualifica ed i controlli potranno essere effettuati su un ordine prova o su altre produzioni purchè in
conformità alla presente specifica.
P 1.1 Documentazione
Almeno 30 giorni prima dell'inizio della produzione, il fornitore deve presentare:
• un Piano di Fabbricazione e Controllo (PFC) redatto in accordo alla "Guida per la compilazione del PFC"
Prima dell'inizio della produzione il fornitore deve definire:
• i parametri caratteristici di processo, stabilirne i valori nominali e i relativi campi di tolleranza ammessi
• una tempistica dettagliata della produzione della campionatura e delle diverse fasi ad essa connesse
• la documentazione tecnica del prodotto proposto (ove non già approvato da Snam RG)
P 1.2 Prove e controlli
La campionatura di materiale da rivestimento dovrà essere conforme ai requisiti della presente specifica.
P2 Estensioni di qualifica a nuovi prodotti
L’estensione di una qualifica a prodotti non precedentemente approvati da Snam RG prevede l’esecuzione del
processo di qualifica a partire dal paragrafo P 1.2 precedente, con la presentazione della documentazione relativa
al nuovo prodotto e di cui nel seguito.
Un Fabbricante di prodotti da rivestimento che intenda far qualificare uno o più dei propri prodotti, deve farne
richiesta ad un Rivestitore che stabilirà se tale qualifica risulta di suo interesse.
Snam RG provvederà presso i propri laboratori all’esecuzione di prove di valutazione preliminare, verificando la
conformità del prodotto ai requisiti della presente specifica.
In caso di valutazione positiva, il Rivestitore provvederà, a sua cura e spese, all'esecuzione delle prove di
laboratorio (Tabelle da 3 a 5 della presente specifica), tenendo informata Snam RG degli sviluppi di esse e dei
risultati ottenuti. Le prove di qualifica di nuovi materiali devono essere eseguite presso laboratori accreditati e
seguite da una prova di applicazione presso l’impianto del Rivestitore (tabella 11 della presente specifica).
Snam RG si riserva di inviare propri incaricati, per assistere all'esecuzione delle prove e ripeterà al suo interno
alcune o tutte le prove di cui alla presente Specifica e attuerà tutte le verifiche tecniche che riterrà necessarie.
In particolare Snam RG si riserva di eseguire prove di invecchiamento e di esposizione per una più approfondita
valutazione dei nuovi materiali e cicli di rivestimento, con modalità concordate con il Rivestitore e il Fabbricante.
All'atto della richiesta di qualifica, il Rivestitore dovrà inviare a Snam RG la documentazione di cui agli allegati
L, M, N, integrata dai certificati di prova attestanti le proprietà del materiale .
P3 Modifiche sostanziali a prodotti /processi già qualificati
Nel caso di modifiche sostanziali a prodotti o a processi già qualificati, Snam RG deciderà caso per caso il tipo e
l'estensione delle prove da effettuare.
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