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Settimanale di Preghiera Domenica 11 ottobre 2020 28^ settimana tempo ordinario anno XXII n.

959

Non di solo Pane

28^ Se consideri le nostre colpe, Signore,


chi potrà resistere?
Tempo Ma presso di te è il perdono,
o Dio di Israele. (Sal 130,3-4)
Ordinario
Apostolato
della preghiera

“Lode a te,
gloria a te, fonte di misericordie.
Io mi facevo più miserabile,
e tu più vicino.
Ottobre Ormai, ormai era accostata la tua mano,
Primo venerdì 02/10
che mi avrebbe tolto e levato dal fango,
e io lo ignoravo”.
(Sant’Agostino)

Essere capaci di dare Cristo agli altri


La nostra missione è una missione d’amore. E’ l’esterno, dobbiamo viverla nelle nostre
una missione di bontà, soprattutto oggi in cui c’è famiglie. L’amore comincia in casa e dob-
tanta fame di Dio. Sento che con il tempo, ognu- biamo essere capaci di guardarci intorno e
no di noi si trasformerà in messaggero dell’amore di dire: “Si l’amore comincia nella famiglia”. Per
di Dio. Per ottenere questo, dobbiamo approfon- questo il nostro primo sforzo deve essere
dire la nostra vita d’amore e di preghiera, di sacri- quello di fare delle nostre famiglie altret-
ficio. E’ molto difficile dare Gesù agli altri, se tante Nazaret dove regnino l’amore e la
non lo abbiamo nei nostri cuori. Se questo non ci pace. Questo si ottiene solo quando la fa-
interessa stiamo perdendo il nostro tempo, per- miglia si mantiene unita e prega unita. Voi
ché limitarsi a lavorare non è un motivo suffi- avete una magnifica opportunità con la
ciente: lo è, invece portare la pace, l’amore, e la grande missione di vivere questa vita di a-
bontà al mondo di oggi e per questo non abbia- more, di pace, di unità e facendo questo, di
mo bisogno né di mitragliatrici né di bombe. Ab- proclamare ai quattro venti che Cristo è
biamo bisogno di un amore profondo e di una vivo.
profonda unione con Cristo per essere capaci di (Santa Teresa di Calcutta, La gioia di darsi agli altri,
dare Cristo agli altri. Roma 1981,1982-84 Passim)

Ma prima di poter vivere questa vita con

Non di solo pane Ventottesima settimana Tempo Ordinario - Numero 959 pagina 2
I santi del giorno: San Filippo, diacono; san
Firmino di Uzes.

“La bontà è l’unico investimento che non


fallisce mai.”
Domenica
Ottobre
28^ tempo ordinario
11
TO

Parola di Dio Il Santo del giorno: san Giovanni XXIII


in briciole I segni «del volgersi delle anime affaticate dalla vanità e disilluse»
verso «la sorgente più pura della verità e della vita si moltiplicano
innanzi agli occhi nostri»: così san Giovanni XXIII il 23 novembre
1958 nella Basilica Lateranense poche settimane dopo l'elezione,
Il banchetto di nozze di avvenuta il 28 ottobre, chiedeva alla Chiesa di accogliere l'intera
Dio
Pagina curata da Don Luciano umanità. Lui veniva dall'esperienza di due guerre mondiali, e le u-
mili origini facevano battere il suo cuore in sintonia con gli ultimi.
“Il Signore preparerà un banchetto Angelo Giuseppe Roncalli era nato a Sotto il Monte, nella Berga-
e asciugherà le lacrime su ogni
volto.” (Is 25,6-10a) masca, il 25 novembre 1881; prete nel 1905, fu cappellano militare
nel primo conflitto mondiale. Nel 1921 era visitatore apostolico in
Il banchetto è simbolo estre- Bulgaria e poi in Turchia; nel 1944 arrivò a Parigi come nunzio.
mamente eloquente della bon- Nel 1953 divenne patriarca di Venezia. La sua eredità più preziosa
tà e della longanimità di Dio il da Pontefice è di certo il Concilio Vaticano II. Il "Papa buono"
quale desidera fare festa con morì il 3 giugno 1963.
tutti gli uomini. Uno dei regali
più grandi che egli possa fare
all’umanità, secondo il Profeta,
è quello di eliminare la morte. Vangelo Mt 22,1-10
Dunque, nella festa di Dio alla
quale tutti siamo chiamati non In quel tempo, Gesù, riprese a parlare con parabole [ai capi dei
c’è più spazio per il dolore né sacerdoti e ai farisei] e disse: «Il regno dei cieli è simile a un re, che
per il pianto poiché egli vuole fece una festa di nozze per suo figlio. Egli mandò i suoi servi a
chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non volevano venire.
donarci la gioia piena e senza
Mandò di nuovo altri servi con quest’ordine: Dite agli invitati:
fine. Quest’immagine raggiun-
“Ecco, ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e gli animali ingras-
gerà il suo apice nella persona
sati sono già uccisi e tutto è pronto; venite alle nozze!”. Ma quelli
di Cristo: è grazie a lui che Dio
non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri
celebrerà il suo banchetto di
affari; altri poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero. Al-
nozze con tutta l’umanità. At-
lora il re si indignò: mandò le sue truppe, fece uccidere quegli as-
traverso di lui anche la morte sassini e diede alle fiamme la loro città. Poi disse ai suoi servi: “La
verrà sconfitta per sempre. festa di nozze è pronta, ma gli invitati non erano degni; andate ora
Tutto ciò che Dio ci chiede ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle
dunque è che noi accettiamo nozze”. Usciti per le strade, quei servi radunarono tutti quelli che
di fare festa con lui; se accette- trovarono, cattivi e buoni, e la sala delle nozze si riempì di com-
remo, nemmeno la morte avrà mensali».
più potere di su noi.

Non di solo pane Ventottesima settimana del tempo Ordinario - Numero 959 pagina 3
“...tutto posso in colui che mi dà la forza…” meditazione di don Luciano Vitton Mea -

Come posso lasciarmi ad-


Vengo da un crocicchio di dosso gli abiti sdruciti e lo-
strade, là dove si confondo- gori del mio peccato?
no i passi della gente attor- Come posso …..se Dio
no al mio stare immobile in stesso colma ogni bisogno
quell’angolo che conosce le secondo la sua ricchezza,
mie miserie, gli affanni ed i con magnificenza, in Cristo
malanni che, mi rendono Gesù mio Signore?
incapace a sollevarmi.
Ma se mi capita l’invito a
nozze …..tutto posso in co-
“La festa di nozze è pronta, lui che mi dà la forza, mi
ma gli invitati non erano de- prepara davanti una mensa
gni; andate ora ai crocicchi del- e mi asciuga dal volto le la-
crime che raccontano la mia
le strade e tutti quelli che tro-
impotenza, libertà e vita.
verete, chiamateli alle nozze”.
Come posso non credere
all’Amore?

Preghiamo la Contemplo: Sofferenza divina


Parola

Signore, tante volte Bisogna arrivare a intuire che Dio fino al punto da soffrire per i pec-
ho sperimentato not- sta dalla nostra parte e partecipa al cati del mondo. Un Dio tenero
ti lunghe e ango-
scianti; ho vissuto dolore per il male che devasta la come un padre e una madre che
momenti vuoti di terra. Egli non se ne sta come uno non rinnega mai i suoi figli. Un
speranza e la tenta- spettatore disinteressato ma soffre Dio umile, che manifesta la sua
zione di crogiolarmi per noi e con noi. La sofferenza onnipotenza e la sua libertà pro-
in un passato nostal- divina non è incompatibile con le prio nella sua apparente debolez-
gico e senza futuro.
Aiutami a ricono- imperfezioni divine: è la sofferen- za. Un Dio che per amore accetta
scerti nella normalità za dell’amore che si fa carico con di subire il peso del peccato e del
del mio cammino la com-passione attiva e libera. dolore che esso introduce nel
affidandomi sempre, Sempre più nel cammino della vi- mondo.
con fiducia, alla tua ta, alla luce del Vangelo, Dio di (C.M. Martini, Regola di vita)
Parola che è salvez-
za. Gesù Cristo mi è apparso come il
Dio capace di tenerezza e di pietà

Non di solo pane Ventottesima settimana Tempo Ordinario - Numero 959 pagina 4
Santi del giorno: Santi Felice, Cipriano e com-
pagni, martiri; beato Romano Sitko, martire.

“Cadere è esperienza. Lottare è carattere. Non


arrendersi è vita.”
Lunedì
Ottobre
28^ settimana tempo ordinario
12
TO
Il Santo del giorno: san Serafino da Montegranaro
Parola di Dio
in briciole Ognuno sperimenta ogni giorno limiti e difficoltà insor-
montabili che ci fanno sentire spesso inadeguati e destinati
al fallimento. Eppure il Vangelo ci insegna a cogliere la
luce di Dio anche là dove il mondo vede solo
La libertà che il Signore ci "inefficienza". E così san Serafino da Montegranaro, inca-
ha donato pace di soddisfare i superiori nei compiti che gli assegna-
Pagina curata da Don Luciano V. M. vano nonostante l'impegno, trovò la via alla santità viven-
do a fondo le proprie qualità: mitezza, disponibilità, umiltà
“Non siamo figli di una schiava, ma della e bontà. Nato in povertà nel 1540 a Montegranaro, nelle
donna libera.”
Marche, fece il custode di greggi fino all'età di 18 anni,
(Gal 4,22-24.26-27.31-5.1)
quando entrò come religioso fratello nell'Ordine dei Frati
Ci sono due diversi tipi di li- Minori Cappuccini. Le sue difficoltà lo portarono a spo-
bertà. Quella vera, che Gesù ci starsi in diversi conventi delle Marche. Nel 1590 si stabilì
ha donato attraverso il suo sa- ad Ascoli Piceno, dove morì nel 1604. Coltivò in partico-
crificio, è soprattutto la libertà lare la devozione al Crocifisso e al Rosario.
dal peccato; tutte le altre forme
di essa se non riconducono a
questa, sono effimere e non
vere. Al più possono sembrare
una pallida imitazione, ma non Vangelo Lc 11,29-32
ci danno quella pienezza di
vita di cui ci parla Gesù. Do- In quel tempo, mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a
vremmo fare molta attenzione dire: «Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca
nelle scelte esistenziali che fac- un segno, ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di
ciamo affinchè tale libertà non
Giona. Poiché, come Giona fu un segno per quelli di Nìnive, così
ci sia tolta in nessun modo. Si
può anche soffrire e portare la anche il Figlio dell’uomo lo sarà per questa generazione.
croce, ma nulla deve offuscare Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro gli uo-
il senso della libertà che il Si- mini di questa generazione e li condannerà, perché ella venne da-
gnore ci ha donato a prezzo gli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomo-
del suo sangue. Quando si sce- ne. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone. Nel giorno del
glie in base a questo criterio
riusciamo a essere felici anche giudizio, gli abitanti di Nìnive si alzeranno contro questa genera-
nelle situazioni avverse: anzi zione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona
persino in esse questo senso di si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona».
libertà cresce e si fortifica sem-
pre di più.

Non di solo pane Ventottesima settimana Tempo Ordinario - Numero 959 pagina 5
La fiducia: madre della vita meditazione curata da don Luciano

Il Vangelo è scuola di segno di tal genere a


fiducia. questa generazione.
Ci racconta i gesti e le Non a causa della sua
parole di un uomo, Ge- malvagità, che si espri-
sù, che ha voluto entrare me appunto nella ricerca
in relazione con chiun- di segni.
que abbia incontrato. Un segno così non sa-
Si è mostrato affidabile rà dato ad alcuno, perché
nella sua umanità, rifiu- impedisce lo sgorgare
In quel tempo, mentre le tando di porre segni che della fiducia, come un
folle si accalcavano, Gesù attraverso il colore della masso posto alla foce di
cominciò a dire: “Questa forza, della straordinarie- una sorgente.
generazione è una genera- tà, dell’evidenza schiac- E la fiducia è la madre
zione malvagia; essa cerca ciante. della vita.
un segno, ma non le sarà Da qui nasce il rimpro-
dato alcun segno, se non il vero del brano di Vange-
segno di Giona.” lo odierno.
Non sarà dato alcun

Preghiamo la
Parola Contemplo: Legami di reciproco amore

Accompagna, Signo- Chi vive in Dio è un fedele se- Da tutto il messaggio evangeli-
re, questo mio gior- guace di Cristo; guarda con at- co infatti risulta che il Signore è
no con la grazia della tenzione il comportamento del venuto per unire gli uomini a
tua vicinanza, e do- suo Signore; da lui si lascia ispi- Dio e congiungerli tra loro con
nami di ascoltare la rare e guidare attraverso le risor- legami di reciproco amore; ci
tua voce riconoscen- se della sua proprietà. assicura che dove è lo Spirito
dola amica, come Ciò opera in lui lo Spirito santo Santo lì si crea comunità e si vi-
quella del pastore per
la cui azione affina la sensibilità ve come fratelli nella fede.
le sue pecore. Fa’che
del cristiano, ne trasforma il (J. Janssen - M. Ledrus, I frutti dello Spirito
possa attraversare la
cuore, lo rende forte e genero- pp.8 –9)
porta della tua mise-
ricordia attingendo a so, amabile e mite.
te che ne sei la fonte. Ma ciò non è tutto: ha una ri-
percussione sui suoi rapporti
umani di ogni genere.

Non di solo pane Ventottesima settimana Tempo Ordinario - Numero 959 pagina 6
Santi del giorno: San
Teofilo di Antiochia, vescovo;
beata Alessandrina Maria da Costa, laica.

“Chi conosce il prossimo è saggio, chi conosce se


stesso è illuminato.”
Martedì
Ottobre
28^ settimana tempo ordinario
13
TO
Il Santo del giorno: Santa Chelidonia di Subiaco
Parola di Dio
in briciole Eremiti e claustrali oggi parlano ancora al cuore del
mondo, anche se il mondo ha spesso le orecchie piene
di rumori di fondo, di parole chiacchierate e ripetute
Vivere il Battesimo fino alla noia nel circuito fin troppo ridondante dei so-
Pagina curata da Don Luciano V. M. cial network. Santa Chelidonia di Subiaco oggi, invece,
“Non è la circoncisione che vale, ma la ci ricorda la sacralità del silenzio, la ricchezza che può
fede che si rende operosa per mezzo della sgorgare anche dalla solitudine, dalla ricerca dell'essen-
carità.”
(Gal 5,1-6) ziale e della verità. Nata in Abruzzo verso il 1077, all'e-
C’erano dei sedicenti apostoli i tà di 15 anni sentì forte il desiderio di ritirarsi a vita e-
quali avevano instillato il dubbio remitica e coltivare il dialogo con Dio. E così fece, fis-
nel cuore dei Gàlati: essi aveva- sando la propria dimora in una spelonca sui monti
no detto che, per essere dei veri Simbruini, vivendo in quel luogo per quasi 60 anni. La-
cristiani, si dovevano riprendere
le usanze giudaiche, compresa la sciò la sua grotta solo per recarsi da pellegrina a Roma:
circoncisione. Tale pratica, in di ritorno dal viaggio a Subiaco, nel monastero di Santa
realtà rimandava a una proble- Scolastica ricevette l'abito benedettino. Morì nel 1152.
matica ben più profonda che
riguardava la legge mosaica. Co-
sa implicava ciò? Il pericolo era
di credere che la salvezza pro-
venisse dall’osservanza della leg-
ge e non dalla fede in Cristo e
nella potenza dello Spirito! Ma, Vangelo: Lc 11,37-41
attenzione! Come per la circon-
cisione, la garanzia della salvez- In quel tempo, mentre Gesù
za non era data dal semplice se- stava parlando, un fariseo lo
gno esterno, ma dalla fede. Così invitò a pranzo. Egli andò e
oggi non basta essere battezzati,
partecipare ai riti, credere a de- si mise a tavola. Il fariseo
terminate verità, ma è necessario vide e si meravigliò che non
vivere il Battesimo, e cioè aderi- avesse fatto le abluzioni pri-
re in modo incondizionato a ma del pranzo. Allora il Signore gli disse: «Voi farisei puli-
Gesù e al suo messaggio. E’ la
fede operante nella carità la ga- te l’esterno del bicchiere e del piatto, ma il vostro interno
ranzia di salvezza già qui e ora. è pieno di avidità e di cattiveria. Stolti! Colui che ha fatto
Ciò implica decidere di impe- l’esterno non ha forse fatto anche l’interno? Date piutto-
gnarsi in una ricerca quotidiana sto in elemosina quello che c’è dentro, ed ecco, per voi
continua della sua voce, che ci
chiama a seguirlo in mezzo agli tutto sarà puro».
eventi della vita.

Non di solo pane Ventottesima settimana Tempo Ordinario - Numero 959 pagina 7
Dare in elemosina quel che c’è “dentro”…. a cura di don Luciano

Tuttavia non sono essi a zionismo esteriore.


determinare in ciascuno Se si mette in moto “la
di noi il grado di realiz- fede che opera per mezzo del-
zazione dell’ideale purez- la carità”, se si dà “in ele-
za a cui la santità di Dio mosina quel che c’è dentro”,
ci provoca e che essa de- bruciando nella carità
sidera per noi. quel che finirebbe per
La radice originaria del marcire se lasciato fer-
peccato si sviluppa mentare nell’egoismo del
I dieci comandamenti, le nell’intimo del nostro cuore, ecco che “tutto sa-
leggi e le prescrizioni, spirito, nel nostro cuore, rà mondo”, ecco che po-
anche quelle della chiesa, anche se Dio ci ha fatti tremo attendere “dalla
hanno senso e valore in belli, dentro e fuori, e fede la giustificazione che spe-
quanto ci mettono in tali ci vuole. riamo.”
guardia dalle cattive in- Non serve dunque a nul-
clinazioni e dagli istinti la, anzi è dannoso , affi-
spesso perversi che sono darci alla finzione di un
in noi. perbenismo, di un perfe-

Contemplo: Amare ed essere amabili


Essere figli di Dio (H.J.M. Nouwen, Vivere nello Spirito)
Preghiamo la
Parola
In ogni uomo esiste un po’ di re e di creare rapporti significa-
Signore, “tu non sei un tristezza, in quanto è sottoposto tivi con gli altri.
giudice che condanna, ancora al peccato, cioè all’uomo Nessuno è in grado di consolar-
ma un salvatore. Tu
vecchio; e chi se ne rende conto ci se non siamo certi di poter
non perdi, ma trovi.
Non uccidi, ma doni la deve combatterla con le forze amare e di essere amabili.
vita. Non mandi in dell’animo, perseguendo valori Perciò è molto importante rile-
esilio, ma riconduci a
alti e creandosi degli interessi vare che la gioia, dono del Cri-
casa. Non tradisci, ma
liberi. Non anneghi, seri all’interno della propria vita. sto risorto non è una “cosa” da-
ma salvi. Non maledi- La gioia e la serenità del cuore ta ai discepoli, ma una presenza,
ci, ma benedici. Non ti
per quanto siano essenzialmente cioè la presenza del Cristo risor-
vendichi, ma perdoni.
(san Gregorio di Narek) una realtà intima e spirituale, to.
dipendono anche e spesso, so- (J. Janssen - M. Ledrus, I frutti dello Spirito
pp.56-57)
prattutto, dalla capacità di ama-

Non di solo pane Ventottesima settimana Tempo Ordinario - Numero 959 pagina 8
Santi del giorno: San
Callisto I, Papa dal 217 al
222; beato Romano Lysko, sacerdote.

“Ci sarà sempre qualcuno che non comprenderà


Mercoledì
Ottobre
28^ settimana tempo ordinario
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una tua scelta. Ma si sceglie per proseguire, non
per essere compresi.” (J. Dicker)
TO
Il Santo del giorno: san Gaudenzio
Parola di Dio La Chiesa sa quanto dolore e quante ferite abbiano
in briciole provocato le spaccature dottrinali, soprattutto quando
la dottrina è diventata il pretesto per altri tipi di batta-
glie. Quella provocata da Ario nei primi secoli fu, for-
se, la ferita più dolorosa, che causò anche martiri. Tra
questi vi fu anche san Gaudenzio, che per la tradizio-
Vivere con le caratteristi-
ne fu il primo vescovo di Rimini. Difficile tracciarne
che del cristiano
le origini, ma pare provenisse da Efeso; giunto a Ro-
Pagina curata da Don Luciano V. M.
ma fu inviato a Rimini e qui divenne pastore della gio-
“Quelli che sono di Cristo Gesù hanno
crocifisso la carne con le sue passio-
vane comunità locale, lottando contro paganesimo ed
ni.” ( Gal 5,18-25) eresie. Al Concilio di Rimini nel 359 appoggiò la con-
danna dell'arianesimo, ma venne costretto a rifugiarsi
Molto spesso i nostri esami di
con altri vescovi in una località che poi venne chiama-
coscienza sono davvero fatti
ta la "Cattolica". Tornato al Concilio per combattere
male. Infatti, ci limitiamo a
l'arianesimo fu arrestato e linciato dai seguaci di Ario
considerare se abbiamo pecca-
nel 360.
to mortalmente e non ci ren-
diamo conto che chi vive nello
Spirito dovrebbe impegnarsi a
vivere secondo un elenco di
virtù e di atteggiamenti estre- Vangelo Lc 13, 42-46
mamente pratici. Chi di noi
esamina la propria coscienza In quel tempo, il Signore disse: «Guai a voi, farisei, che pagate
riguardo alla gioia, alla mitezza, la decima sulla menta, sulla ruta e su tutte le erbe, e lasciate da
o al dominio di sé? Eppure parte la giustizia e l’amore di Dio. Queste invece erano le cose
sono proprio queste le caratte- da fare, senza trascurare quelle. Guai a voi, farisei, che amate i
ristiche del cristiano di cui c’è primi posti nelle sinagoghe e i saluti sulle piazze. Guai a voi,
maggiormente bisogno oggi. perché siete come quei sepolcri che non si vedono e la gente vi
Solo quando ci impegniamo a passa sopra senza saperlo». Intervenne uno dei dottori della
vivere nello Spirito di Dio at- Legge e gli disse: «Maestro, dicendo questo, tu offendi anche
traverso queste virtù la nostra noi». Egli rispose: «Guai anche a voi, dottori della Legge, che
testimonianza di vita diviene caricate gli uomini di pesi insopportabili, e quei pesi voi non li
efficace. L’invito che oggi ci
toccate nemmeno con un dito!».
viene dalle parole dell’apostolo
è quello di non trascurare, ma
anzi di coltivare con attenzio-
ne, queste piccole, grandi virtù.

Non di solo pane Ventottesima settimana Tempo Ordinario - Numero 959 pagina 9
Il “guai” di Gesù a cura di don Luciano Vitton Mea

to, non una maledizione; E’ un richiamo valido e


il suo grido di dolore ci attuale anche per noi, un
mette in guardia dal ri- invito a essere vigilanti e a
schio di una pratica reli- restare in una disposizio-
giosa contraddittoria. ne costante a discernere
Il motivo dell’accusa è l’essenziale e a orientarvi
chiaro: l’osservanza minu- tutte le nostre energie e
“Guai a voi, farisei, che pa-
ziosa di particolari margi- facoltà.
gate la decima sulla menta,
nali e l’amore per sé e per La testimonianza evange-
sulla ruta e su tutte le erbe, e
la propria immagine sono lica riconduce sempre al
lasciate da parte la giustizia
accompagnati dalla man- cuore dell’annuncio:
e l’amore di Dio.”
canza di giustizia e di a- l’autentica volontà del Pa-
more per Dio e per il dre è il comandamento
Il “guai” di Gesù è un ap- prossimo. dell’amore.
pello accorato, un lamen-

Preghiamo la
Parola Contemplo: La pace del cuore
Noi stavamo smarren-
doci nel buio, e lui ci Ogni cristiano, in virtù del bat- to; accompagna solo la vita di
ha dato la luce. Come
un padre ci ha chiama- tesimo e della sequela di Cristo, colui dal quale Dio è veramente
ti figli suoi. Noi erava- è chiamato ad essere un uomo amato in modo totale.
mo ciechi nella mente,
ci eravamo venduti ad di pace, cioè un uomo che vive Il suo modo di essere e di agire
opere umane. Niente nella pace e per la pace che por- mostra palesemente che egli è
altro che morte era
tutta la nostra vita. Lui ta la pace in sé e la diffonde in- un figlio di Dio; che quando egli
si è accorto di noi e
mosso a pietà ci ha
torno a sé. ha ed è proviene dalla grazia di
salvati. Lui ha visto in Vivere nella pace, avere la pace Dio, il cui spirito lo anima e gui-
noi la rovina, ha visto
che non avevamo nes- del cuore è una grazia. da: Cristo e il Vangelo sono la
suna speranza, e ci ha Essa infatti avvolge il cuore sua vita e gli stanno a cuore più
regalato la sua speran-
za. Ci ha chiamati dell’uomo ed emerge dall’anima di qualunque interesse e ideale.
quando eravamo nien- stessa, in cui vive lo Spirito san- (J. Janssen - M. Ledrus, I frutti dello Spirito
te, e da niente ha volu- pp.75-76)
to farci esistere.

Non di solo pane Ventottesima settimana Tempo Ordinario - Numero 959 pagina 10
Santi del giorno: San Barses di Edessa, ve-
scovo; beato Narciso Basté Basté, sacerdote

“Il dolore di ieri e la paura del domani sono due


Giovedì
Ottobre
28^ settimana tempo ordinario
15
ladri che ti rubano l’oggi.”
TO

Il santo del giorno: Santa Teresa d’Avila


Parola di Dio Solo quando si costruisce nell'anima un luogo aperto alla
in briciole vita di Dio, si può contribuire a dare forma al mondo se-
condo l'autentico spirito evangelico. Al di là della grande
eredità lasciata alla famiglia religiosa carmelitana, è questo il
più profondo messaggio spirituale lasciato da santa Teresa
Siamo tutti figli di Dio d'Avila, monaca, mistica e dottore della Chiesa. Nata nel
Pagina curata da Don Luciano V. M. 1515 ad Avila, al secolo Teresa de Cepeda y Ahumada, vie-
ne ricordata per la sua opera riformatrice del Carmelo, radi-
“ In lui ci ha scelti prima della creazione cata in un desiderio di ritorno alla purezza delle origini. Ma
del mondo.” (Ef 1,1-10)
giungono a noi anche i suoi scritti che rappresentano un
La lettera di cristiani di Efeso patrimonio fondamentale della mistica e della spiritualità. Il
si apre con un inno solenne, suo cammino in alcuni momenti conobbe anche grossi o-
nel quale san Paolo riferisce stacoli, superati con costanza e coerenza. Morì nel 1582.
ad una grande benedizione da
parte di Dio, il quale, per mez-
zo di suo Figlio estende la sua
benevolenza su ogni uomo.
Quella benedizione è arrivata Vangelo Lc 11,47-54
anche a noi: grazie ad essa an- In quel tempo, il Signore disse: «Guai a voi, che costruite i
che noi possiamo considerarci sepolcri dei profeti, e i vostri padri li hanno uccisi. Così
figli di Dio e possiamo sperare voi testimoniate e approvate le opere dei vostri padri: essi
nei beni che ogni figlio attende li uccisero e voi costruite. Per questo la sapienza di Dio ha
dal Padre. Questa eredità è sta- detto: “Manderò loro profeti e apostoli ed essi li uccide-
ta preparata per noi sin ranno e perseguiteranno”, perché a questa generazione sia
dall’eternità: è questo il motivo chiesto conto del sangue di tutti i profeti, versato fin
per cui dovremmo riflettere un dall’inizio del mondo: dal sangue di Abele fino al sangue di
po’ più spesso sulla nostra di- Zaccarìa, che fu ucciso tra l’altare e il santuario. Sì, io vi
gnità di figli di Dio. Certamen- dico, ne sarà chiesto conto a questa generazione.
te non assumeremmo tanti at- Guai a voi, dottori della Legge, che avete portato via la
teggiamenti contrari alla vo- chiave della conoscenza; voi non siete entrati, e a quelli
lontà del Padre e che ci met- che volevano entrare voi l’avete impedito». Quando fu u-
tono nella situazione di perde- scito di là, gli scribi e i farisei cominciarono a trattarlo in
re la grazia. Dio ci ha scelto sin modo ostile e a farlo parlare su molti argomenti, tenden-
dall’eternità: non deludiamolo dogli insidie, per sorprenderlo in qualche parola uscita dal-
con i nostri atteggiamenti ri- la sua stessa bocca.
belli e lontano dal suo amore.

Non di solo pane Ventottesima settimana Tempo Ordinario - Numero 959 pagina 11
“Un’impronta d’amore stampata in ogni creatura” pagina curata da Don Luciano

Gridiamo, esultiamo, di una bellezza incompa-


battiamo le mani, danzia- rabile.
mo e cantiamo al nostro Puzzle di Dio è il creato e
Dio che vede al di là del- sarà ricomposto solo
le nostre miserie e picco- grazie all’amore che uni-
lezze, conosce la vera sce ogni tessera alle altre
misura del nostro cuore fino a formare, alla fine
e in ciascun uomo egli dei tempi, il volto amato
legge, come in uno spec- ed amante di Cristo Ge-
chio, il Volto Amato del sù.
Benedetto il Signore Dio
suo Figlio Gesù.
che ci ha benedetti sce-
Un’impronta d’amore
gliendoci come figli, rias-
assoluto è stampata in
sumendoci in Cristo, il Fi-
ogni creatura, l’impronta
glio Amato.

Contemplo: Purifica il nostro cuore


Preghiamo la
Parola O Signore, purifica il nostro cuo- scorgere il riflesso dello splendore
re e la nostra vita da ogni chiusu- del tuo volto sul volto di ogni uo-
O Dio, Padre buono,
accresci in me la fede ra e da ogni risorgente tentazione mo e ogni donna: sul piccolo
nel Figlio tuo che hai di affermare noi stessi, anche a volto triste di chi è colpito dalla
mandato per nutrirmi costo di non riconoscere e non malattia e dal dolore, dalla solitu-
di lui, cibo che rimane
per la vita eterna e rispettare la dignità e la vita dine e dall’emarginazione.
che spalanca alla mia dell’altro. O Dio, amante della vita, infondi
esistenza gli orizzonti Con il dono del tuo Spirito, apri la tua grazia in quanti spendono
della perennità. Il mio
cuore si impegni nelle la nostra libertà all’amore che sa ogni giorno le loro energie al ser-
cose che passano, ma farsi dono senza riserve e trasfor- vizio del fratello.
sia sempre proteso marci a immagine di Gesù, che (C.M. Martini, Invocare, pp. 42-43)
verso quelle che ri-
mangono per sempre. sulla croce si dona liberamente
per dare la vita ai fratelli.
Illuminati da te, o Signore, che sei
luce del mondo, fa che sappiamo

Non di solo pane Ventottesima settimana Tempo Ordinario - Numero 959 pagina 12
Santi del Giorno: . Santa Margherita Maria
Alacoque, vergine; san Gerardo Maiella, reli-

“Credi sempre in te stesso, sono i tuoi sogni a


Venerdì
Ottobre
28^ settimana tempo ordinario
16
darti la forza.”
TO

Il Santo del giorno: santa Edvige


Parola di Dio L'autorevolezza di chi occupa le posizione più "prestigiose" si mi-
in briciole sura nella capacità di saper farsi compagni degli ultimi, degli e-
marginati e dei bisognosi. Così santa Edvige, duchessa di di Sle-
sia, non sfruttò la propria posizione per alimentare i privilegi ma
preferì offrire una testimonianza coerente al Vangelo, favorendo-
Siamo tutti figli di Dio ne la diffusione, senza temere di vivere l'autentica carità in mezzo
Pagina curata da don Luciano al suo popolo. Nata in Baviera nata nel 1174, Edvige aveva sposa-
“Noi, che già prima abbiamo sperato nel to il futuro duca di Slesia, Enrico I detto il Barbuto, con il quale
Cristo, siamo stati fatti eredi; e anche voi ebbe sei figli. Il suo stile umile ed austero ben presto le valse l'am-
avete ricevuto il sigillo dello Spirito Santo.”
mirazione della gente. Usò i propri beni per costruire alcuni ospi-
(Ef 1,11-14) zi per i poveri e nel 1202 a Trzebnica, su alcuni terreni di proprie-
Dio non fa preferenze di per- tà della famiglia, fondò un monastero nel quale si ritirò dopo es-
sone, predestina tutti a essere sere rimasta vedova nel 1238. Qui morì nel 1243.
suoi figli adottivi. Per San Pao-
lo questo dono che Dio ci fa è
molto di più di un semplice
fatto giuridico. Essere figli a-
dottivi implica il fatto di acce-
dere a una grande dignità. Si- Vangelo : Lc 12,1-7
gnifica infatti che Dio ricono-
sce in noi gli stessi tratti del In quel tempo, si erano radunate migliaia di persone, al
suo figlio Gesù e ci ama pro- punto che si calpestavano a vicenda, e Gesù cominciò a
prio come ama lui. Questo per dire anzitutto ai suoi discepoli: «Guardatevi bene dal lievi-
noi è davvero un grande dono: to dei farisei, che è l’ipocrisia. Non c’è nulla di nascosto
scegliamo già nel Battesimo di che non sarà svelato, né di segreto che non sarà conosciu-
corrispondere a questo dono to. Quindi ciò che avrete detto nelle tenebre sarà udito in
di Dio con una vita piena di piena luce, e ciò che avrete detto all’orecchio nelle stanze
amore per lui e per gli altri. più interne sarà annunciato dalle terrazze. Dico a voi, ami-
Questo impegno gioioso poi lo ci miei: non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo e
mettiamo in pratica nella vita
dopo questo non possono fare più nulla. Vi mostrerò in-
di ogni giorno. E’ proprio lì
vece di chi dovete aver paura: temete colui che, dopo aver
che manifestiamo appieno tale
dignità. Dunque non dobbia- ucciso, ha il potere di gettare nella Geènna. Sì, ve lo dico,
mo trascurare la quotidianità temete costui. Cinque passeri non si vendono forse per
quasi che la nostra santità sia due soldi? Eppure nemmeno uno di essi è dimenticato
possibile soltanto astraendosi davanti a Dio. Anche i capelli del vostro capo sono tutti
da essa. E’ proprio lì invece contati. Non abbiate paura: valete più di molti passeri!».
che si rivela pienamente la di-
gnità di Figli di Dio.

Non di solo pane Ventottesima settimana Tempo Ordinario - Numero 959 pagina 13
“Io sono con te….….” Meditazione curata da don Luciano -Parroco di Bovegno

mano dalla madre, ac- canto a ogni creatura,


compagnati dalla sua vo- con lo sguardo, con i ge-
ce amorevole. sti e le parole di Gesù: le
nostre mani siano le sue,
“Coraggio” ci dice oggi
batta al ritmo del suo il
Gesù, non abbiate paura,
nostro cuore.
state sereni nella limpi-
dezza dell’annuncio. Io Veri, senza doppiezze,
sono con te, non temere, lievito nella pasta del
Diversi, dobbiamo esse-
abbi fiducia, ricostruia- mondo. Sicuri, certissi-
re diversi.
mo insieme un mondo mi di essere sempre, tut-
Uomini e donne dagli dove possa rifiorire ti, profondamente amati.
occhi limpidi e sinceri, l’amore, per la gioia degli
dalla parola incisiva, leg- uomini.
geri, amabili, contenti.
Un bel respiro e tuffia-
Fiduciosi e tranquilli co- moci nelle lotte, nelle
me bambini tenuti per miserie degli uomini, ac-

Preghiamo
Contemplo: Non devi avere paura
la Parola

Donami, Signore, di Devi aprirti al mistero di Dio. Dio sta al termine del nostro
mettermi in ascolto
profondo dei tuoi te-
Non c’è altra strada. Correresti cammino, anzi, cammina con
stimoni, di quei fratel- invano per deserti senza meta. noi, si ricorda di noi che credia-
li e sorelle che hanno
Devi fidarti di Cristo, lui solo ha mo nell’adempimento della sua
attraversato l’oscurità
del sospetto e sono in mano il segreto della mia e promessa, che vogliamo resiste-
approdati alla gioia della tua libertà, e di Cristo non re alle forze del male, della cor-
dell’incontro con te.
Accresci la mia fede devi avere paura. ruzione, alle forze della violenza
perché su questo gior- Non ti ruba nulla dei tuoi più e del dominio, si ricorda di noi
no possa rimanere
impressa l’immagine profondi sospiri di vita, te li pu- che diamo fiducia alle sue paro-
dell’eternità. rifica e nobilita a grandezze i- le.
nimmaginabili. (C.M. Martini, Aprirsi, p.22)

Non di solo pane Ventottesima settimana Tempo Ordinario - Numero 959 pagina 14
I santi del giorno:Sant'Ignazio di Antio-
chia, vescovo; beato Pietro Casani, religioso.

“Nei momenti bui della vita, prendi esempio dal


girasole: alza la testa e cercalo tu il tuo raggio di
Sabato
Ottobre
28^ settimana tempo ordinario
17
sole.”
TO

I santi del giorno: sant’Osea


Parola di Dio
in briciole La fede cristiana è prima di tutto un'esperienza del cuore,
che inizia da una relazione, quella con Cristo. Ecco per-
ché da secoli essa viene espressa attraverso l'immagine
dell'unione tra coniugi. E, come tra sposi, anche il rap-
porto con Dio conosce momenti luminosi e ferite dolo-
Vangelo: Lc 12,8-12 rose, che però, grazie alla fedeltà del Signore, non minano
In quel tempo, Gesù disse ai suoi la stabilità del legame. Questo messaggio fu offerto a I-
discepoli: «Io vi dico: chiunque sraele già dal profeta Osea, che visse nell'VIII secolo pri-
mi riconoscerà davanti agli uomi- ma di Cristo. Sposato a una prostituta da cui ebbe tre fi-
ni, anche il Figlio dell’uomo lo gli, fu tradito ma il suo amore riportò la moglie nell'ab-
riconoscerà davanti agli angeli di braccio domestico: proprio come accadde al popolo di
Dio; ma chi mi rinnegherà da- Dio. Violenze, ingiustizie, idolatria, ricorda il profeta san-
vanti agli uomini, sarà rinnegato to nel libro biblico che ne porta il nome, allontanano dal
davanti agli angeli di Dio. Chiun- Signore, ma lui non abbandona mai gli uomini.
que parlerà contro il Figlio
dell’uomo, gli sarà perdonato; ma
a chi bestemmierà lo Spirito San-
to, non sarà perdonato. Quando
vi porteranno davanti alle sinago- Medita:
ghe, ai magistrati e alle autorità,
Noi, Figli di Abramo, sua discendenza, nati dalla sua fede che
non preoccupatevi di come o di
che cosa discolparvi, o di che co- sperò contro ogni speranza. Abbiamo gli occhi che scrutano
sa dire, perché lo Spirito Santo vi nl buio delle cose per riconoscere i passi leggeri del Figlio di
insegnerà in quel momento ciò Dio e dell’uomo; perché sia sulle nostre labbra e nelle nostre
che bisogna dire».
mani e dentro i nostri passi e nel nostro pensiero; perché, ve-
dendo noi, gli uomini e le donne che non conoscono la via
possano comprendere e mettersi anch’essi in cammino. Santa
operazione dello Spirito che ci conduce alla verità tutta intera,
che ci consola nella paura e ci incoraggia quando gli uomini
pretendono da noi il tempo, la parola, la vita.
E’ una scuola a ogni passo: lo Spirito ci insegna, racconta nel
cuore il si dell’obbedienza.

Non di solo pane Ventottesima settimana Tempo Ordinario - Numero 959 pagina 15
Scheda del n°923
di Non di solo Pa-
ne

Sussidio di preghiera per la famiglia

Coordinatrice
Fiorella Elmetti
Anno XXII - n. 959
Redazione
Domenica 11 ottobre 2020 don Luciano Vitton Mea,
Chiuso il 05/10/2020 don Carlo Moro, don Fabio Marini,
don Diego Facchetti, Fiorella Elmetti,
Numero copie 950
Tiziana Guerini, Cristina Sabatti e Marina Tanfoglio
Stampato in proprio
Grafica e stampa
don Luciano Vitton Mea
333/3390059
don Luciano Ideato da
don Luciano Vitton Mea

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