“LEONARDO DA VINCI”
BISCEGLIE (BT)
NORMATIVA DI RIFERIMENTO:
Direttiva ministeriale 27 dicembre 2012 e CM n. 8 del 06/03/13 Strumenti d’intervento per alunni con
Bisogni Educativi Speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica. Indicazioni
operative e Nota MIUR del 22/12/2013 Strumenti d’intervento per gli alunni con Bisogni Educativi
Speciali anno scolastico 2013-14 – Chiarimenti;
Legge n. 104 del 05/02/92, Legge quadro per l’assistenza e l’integrazione sociale dei diritti delle
persone handicappate, e successive modificazioni e integrazioni;
Legge n. 170/2010, Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in
ambito scolastico;
D.M. 12 luglio 2011, Linee guida per il diritto degli alunni con disturbi specifici di apprendimento;
L.R. n. 4 del 2.02.2010 Disposizioni in favore dei soggetti con disturbi specifici di apprendimento;
Decreto Ministeriale attuativo n. 5669 del 12 luglio 2011 con allegate Linee Guida per il diritto allo
studio degli alunni e degli studenti con disturbi specifici dell’apprendimento
I Bisogni Educativi Speciali
L’attenzione verso i Bisogni Educativi Speciali (BES) si è sviluppata all’indomani della Direttiva ministeriale del
27 dicembre 2012 Strumenti di intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali e organizzazione
territoriale per l’inclusione scolastica. Nel testo della Direttiva si legge: «in ogni classe ci sono alunni che
presentano una richiesta di speciale attenzione per una varietà di ragioni: svantaggio sociale e culturale,
disturbi specifici di apprendimento e/o disturbi evolutivi specifici, difficoltà derivanti dalla non conoscenza
della cultura e della lingua italiana perché appartenenti a culture diverse. Nel variegato panorama delle
nostre scuole la complessità delle classi diviene sempre più evidente. Quest’area dello svantaggio scolastico,
che ricomprende problematiche diverse, viene indicata come area dei Bisogni Educativi Speciali. Vi sono
comprese tre grandi sotto-categorie: quella della disabilità, quella dei disturbi evolutivi specifici e quella dello
svantaggio socioeconomico, linguistico e culturale». I Bisogni Educativi Speciali non sono, dunque,
necessariamente relativi a condizioni permanenti più o meno invalidanti, ma spesso sono conseguenza di
stati che un alunno attraversa, con continuità o per determinati periodi, per ragioni fisiche, fisiologiche o
anche di natura psico-sociale, e che richiedono adeguata e personalizzata risposta.
Parte I – Analisi dei punti di forza e di criticità
Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che
riguardano l’organizzazione delle attività educative
Per quanto riguarda il coinvolgimento della famiglia, si sottolinea non solo la necessità che essa sia
informata dei bisogni rilevati dai docenti, ma che sia consapevole anche del proprio ruolo di
corresponsabilità educativa e di collaborazione con la scuola. La modalità di contatto e di presentazione
della situazione alla famiglia è determinante ai fini della realizzazione di un percorso condiviso. In accordo
con la famiglia, dovranno essere individuate le modalità di intervento e le strategie specifiche, adeguate alle
reali capacità dell’alunno, nel rispetto della normativa vigente.
Le famiglie contribuiranno al processo decisionale:
• partecipando ai GLHO per la stesura del PEI;
• partecipando agli incontri con la Asl per monitorare la situazione dell’alunno in relazione al percorso
didattico pianificato.
Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi
I curricoli vengono redatti sulla base delle caratteristiche individuali del singolo alunno con la condivisione
delle famiglie e, in caso siano presenti diagnosi o certificazioni, nel rispetto delle indicazioni dell’Azienda
Sanitaria Locale. L’obiettivo del processo di insegnamento/apprendimento è quello di adattarsi ai vari stili di
apprendimento al fine di soddisfare i bisogni di tutti e di ciascuno, in modo che ogni alunno consegua il
successo formativo.
In tale ottica, sono preferibili percorsi laboratoriali e/o interdisciplinari per favorire il learning by doing,
sollecitare la motivazione, il pensiero critico, la creatività, per sviluppare le competenze socio-relazionali e
l’apprendimento significativo. Tutto ciò è valido per tutti gli studenti ed in particolare per quelli con BES.
Valorizzazione delle risorse esistenti
L’eterogeneità dei soggetti con BES e la molteplicità delle risposte possibili, richiedono un progetto che
valorizzi le risorse (umane e strumentali) della comunità scolastica e definisca la richiesta di risorse
aggiuntive per realizzare interventi precisi.
Per quanto concerne le risorse umane, l’intera comunità educante (docenti curricolari, docenti specializzati,
personale ATA e DS) deve impegnarsi ed essere coinvolta nel piano dell’inclusione.
Per quanto concerne le risorse strumentali: la scuola dispone di cinque laboratori e 34 LIM e smart TV
presenti nelle aule (di supporto a una didattica inclusiva).
Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la
continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo
L’istituto “da Vinci” mette in atto azioni di orientamento in entrata per le classi prime e accompagna gli
studenti delle classi quinte nella delicata fase dell’uscita dalla scuola, favorendo esperienze di alternanza
scuola-lavoro a partire dalle classi terze.