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Reboa e Gavasso (Avv. De Rossi) c. Bertes e LL. CC. (Prof. Serafini e Avv. Casini)
Author(s): P. Casini
Source: Il Foro Italiano , 1886, Vol. 11, PARTE PRIMA: GIURISPRUDENZA CIVILE E
COMMERCIALE (1886), pp. 789/790-795/796
Published by: Societa Editrice Il Foro Italiano ARL
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maniera e giusta gli articoli 134 n. 2, 158 n. 3,166, La Corte ecc. — Ritenuto che con sentenza del 20
167 a 392 codice di procedura civile, e quindi al settembre 1884 il tribunale civile di Portoferraio,
trettanto e non più ha il dovere di fare il cessionario, facente funzioni di tribunale di commercio, dichiarò
dovere al quale nella specie l'attore cessionario si è il fallimento di Pietrina Reboa, vedova Gavassa ,e
appunto attenuto, seguendo il rito sommario adottato,
siccome assicura la sentenza impugnata allorché afl'annullamento: questa connivenza però la legge non può ragione
volmente presumere: chi l'allega deve provarla. A casi normali dun
ferma che il debitore ceduto ebbe tutta la opportu
que, non ó il debitore che rende possibile la sentenza di condanna,
nità di prendere visione del titolo, alla base del quale e perciò non può dirsi che la relativa ipoteca derivi dal fatto
l'azione fu istituita. di lui.
Per questi motivi rigetta, ecc. Del resto, seguendo 1* ordine delle idee espresse del Vidari chi
non vede che assai più delle ipoteche giudiciali, si potrebbero
ritenere derivanti dal fatto dell'uomo quelle legali, nascenti da un a
CORTE DI CASSAZIONE DI FIRENZEconvenzione che le parti erano libere di fare o di non fare ? Eppure,
10 stesso Vidari esclude qualunque specie d'ipoteca legale dalla pre
sunzione di frode stabilita dalla legge.
Udienza 28 giugno 1886; Pres. Viqliani P. P., Est.
Nulla rileva poi la osservazione di quell'egregio scrittore, che an
Giordano, P. M. Manfredi (conci, conf.); Reboa e
che per mezzo dell'ipoteca giudiciale si possono fraudare i diritti della
Gavasso (Avv. De Rossi) c. Bertes e LL. CC. (Prof.
massa, come nel caso di connivenza fra creditore e debitore per ot
Serafini e Avv. Casini). tenere la sentenza di condanna. Ciò è verissimo; ma qui non si
tratta di vedere se l'ipoteca giudiziale può prestarsi o no alla frode:
Fallimento — Ipoteche giudiziali — Iscrizione dopo si tratta invece di determinare se il legislatore l'abbia o no pre
la cessazione dei pagamenti, ma prima della di sunta affetta da frode. Se la frode c' è stata, se chi l' allega rie
chiarazione del fallimento — Validità (Cod. Comm.sce a provarla, l'ipoteca deve certamente cadere; ma ragioni per
1882, art. 707-710). presumerla fraudolenta quando è iscritta in viitù di un titolo otte
nuto contro il debitore, non ve ne sono davvero, e bene ha fatto
Fallimento — Vendita di mobili pignorati avve
11 nuovo legislatore a stabilire coll'art. 710, quanto alle ipoteche giu
nuta dopo la cessazione del pagamenti, ma prima diziali, una eccezione alla regola consacrata dal precedente art. 709
della sentenza di rallimento — Diritto di prela num. 4.
indistintamente gli atti che si dimostrassero in realtà compiuti in forse» dal debitore, è possibile una segreta intelligenza e quindi una
fraudem cveditorùm. collusione fra debitore e creditore. Ma noi torniamo anco qui a ri
L'art. 709, al n. 4, parla delle ipoteche e dei pegni costituiti sui spondere che, ove il caso si verificasse, non sarebbe preclusa la via
beni del debitore: so dunque, quanto alle ipoteche, è stato già dimo ai creditori che si ritenessero ingiustamente danneggiati, per far
strato che si volle con questa frase unicamente accennare alle ipo dichiarare la nullità del pegno giudiciale, potendo essi insorgere con
teche convenzionali, è d'uopo concludere che, anco quanto ai pegni, l'azione revocatoria, e dimostrare che vi fu collusione e quindi frode,
la presunzione di frode sia limitata a quelli che siano stati posti in e che perciò l'atto non merita più la protezione della legge.
essere coll'opera e col concorso del debitore, vale a dire a quelli Gioverà infine osservare che gli art. 651 e 653, insieme combinati,
convenzionali.
del codice di procedura civile, anziché esser d'ostacolo al principio
Ed è ben naturale che sia cosi. L'art. 555 del codice passato da noi propugnato, lo suffragano in un modo sicuro ed incontra
comminava la nullità dei pegni, delle ipoteche e delle anticresi, sol stabile.
perchè verificatesi dopo la cessazione dei pagamenti o nei dieci Infatti, se malgrado la dichiarazione del fallimento, validamente
giorni precedenti, nè ammetteva alcuna eccezione in contrario. L'art. ponno proseguirsi gli atti esecutivi sui beni del debitore dichiarato
709 invece del codice vigente ha voluto ricondurre il sistema della fallito dopoché tali atti fossero stati intrapresi (art. 699 cod. di
annullabilità degli atti compiuti dal fallito dopo la cessazione deicomm.), è manifesto che rimangono sempre applicabili anche nello
pagamenti ai principii generali che regolano l'azione pauliana, crestato di fallimento le disposizioni dei citati art. 6M e 653, ultimo
ando soltanto una presunzione di frode allo scopo di esonerare capov., la della procedura civile, dalle quali rilevasi in modo ben chiaro
massa dei creditori dall'obbligo della prova, che, seconJo le norme che il prezzo ricavato dalle vendite di beni mobili pignorati si di
comuni del diritto civile, le sarebbe spettata. Ma noi sappiamo che stribuisce in ragione dei crediti respettivi tra i creditori istanti e i
negli atti a titolo oneroso, onde la pauliana sia esperibile, la frode creditori opponenti, senza che gli altri creditori possano partecipare
deve risultare dal canto di ambedue i contraenti. Dunque se al pegno alla ripartizione del prezzo medesimo, in pregiudizio di coloro che
giudiciale, come alla ipoteca giudiciale, è estranea, per la naturafecero valere le loro ragioni prima della vendita.
stessa di questi atti, l'opera del debitore, in quanto essi sorgono adImperocché, se fosse diversamente, e dovesse ritenersi che il prezzo
onta della volontà del debitore e per autorità della legge, diveniva ricavato dalla vendita degli oggetti pignorati profittasse alla massa
irragionevole qualsiasi sospetto di frode, e, venendo a mancare dei la creditori, la facoltà concessa dal citato art. 699 di proseguire,
ragione su cui era fondata la presunzione, rimaneva questa del
anche avvenuta la dichiarazione del fallimento, gli atti esecutivi
tutto ingiustificata, e più non poteva logicamente ammettersi. intrapresi prima di essa, non avrebbe pratico scopo, né condurrebbe
Si è obiettato, al solito, che anco di fronte ad una esecuzione mo
ad alcun utile resultato.
biliare, in apparenza subita, ma in realtà consigliata e suggerita Avv. P. Casini.
« precedenti », il nuovo codice invece, con un sisteé colpito dalla presunzione di frode e, in mancanza
ma più razionale, dichiara, nel n. 4 dell'art. 709, della prova contraria, deve annullarsi il titolo co
sospette di frode a danno della massa de' creditori stitutivo della ipoteca, quando sia stato posto in
e, in mancanza della prova contraria, vuole quindi essere dopo la cessazione dei pagamenti.
annullate le ipoteche costituite sui beni del debitore, Con questo obietto, che in fondo si risolve in una
ma soggiunge nel successivo art. 710 che: « le iscri petizione di principio, il ricorso pretende da una
« zioni ipotecarie, prese in virtù di un titolo rico premessa vera di far dipendere una conseguenza
« nosciuto valido, non sono comprese nelle disposi clie colla stessa non ha alcun nesso logico, e che per
« zioni degli articoli precedenti, purché siano ante di più contrasta colla lettera e collo spirito della
« riori alla sentenza dichiarativa del fallimento ». legge. Se, nome dianzi si è notato, la legge nella
Ora, in presenza di siffatte disposizioni, massime espressione
se ipoteche costituite non comprende altro
letta senza perdere di vista i motivi che determi che le ipoteche convenzionali, né si estende alle al
narono il legislatore a modificare così profondamente tre specie di ipoteche derivanti dalla legge o dalla
il sistema della nullità derivanti dalla cessazione autorità del giudice, la sola conseguenza veramente
dei pagamenti (e che trovansi accennati logica nei verbali
e giuridica che se ne può indurre è, che per
della commissione compilatrice del dettoqueste nuovo ipoteche
co deve starsi alla, regola ; ossia in
dice, nella relazione con cui il Ministro di grazia e altri termini, che in ordine alla sentenza da cui
giustizia presentò, nella tornata del 2 luglio 1880, fu prodotta la ipoteca ed in virtù della quale fu
alla Camera dei deputati il progetto di legge per presa la iscrizione, vale il principio generale del
dare facoltà al Governo di pubblicare e mettere in l' articolo 708 dello stesso codice di commercio che :
esecuzione il codice stesso, e nella relazione della « tutti gli atti fatti in frode dei creditori, in
commissione della Camera dei deputati sul detto « qualunque tempo abbiano avuto luogo, devono
progetto di legge); e quando d'altra parte si consi « essere annullati secondo le disposizioni dell'arti
deri che l'art. 709, stabilendo una presunzione di « colo 1235 del codice civile », coli' obbligo in chi
frode, ed invertendo l'onere della prova, costituisce allega la frode di provarla ; ciò che nel caso con
una disposizione eccezionale e quindi di stretta in creto non si è fatto.
terpretazione; che la detta presunzione mal si con Attesoché, dopo quanto si è superiormente osser
cilia colla solennità di una pronunzia giudiziaria; e vato, ben poco rimane a dire in confutazione del
che la espressione ipoteche costituite, dal legislatoreterzo motivo, col quale si denunzia la violazione
adoperata nel citato n. 4 dell'art. 709, nella soggettadegli art. 699 e 713 del codice di commercio, la falsa
materia di atti presunti fraudolenti, non può rife applicazione degli art. 651 e 653 del codice di pro
rirsi che alle ipoteche sorte dalla libera costituzione cedura civile, e sostanzialmente si censura la sen
per parte del debitore fallito, ossia alle convenzio tenza impugnata per avere ritenuta valida la ese
nalii, è forza concludere che nella predetta disposi cuzione mobiliare dalla Di Giacomo vedova Ferrini
zione non sono comprese le ipoteche giudiziali, e che fatta in danno dei falliti nell'intervallo fra la data
queste, se anche il giudicato da cui emanano fosse della cessazione dei pagamenti e la sentenza dichia
posteriore alla data della cessazione dei pagamenti, rativa del fallimento; e quindi, in applicazione dei
purché siano state iscritte prima della sentenza di citati art. 651 e 653, ammesse la stessa Di Giacomo
chiarativa del fallimento, sono valide ed efficaci fin e l'altra creditrice opponente prima della vendita,
ché efficace e valido rimane il titolo, ossia il giudi signora Francesconi, vedova Gavassa, ad essere pa
cato, in virtù del quale furono prese, giusta il di gate con prelazione di fronte agli altri creditori sul
sposto dell'art. 710. prezzo ricavato dalla vendita.
Laonde, torna evidente come a torto, con questo La insussistenza di quest'ultimo motivo, che mette
secondo mezzo, il ricorso censuri la denunziata sen capo nel medesimo errore che travaglia i primi due
tenza per avere ritenuto valide ed efficaci le iscri e che al pari di essi si aggira sempre in un circolo
zioni prese dagli intimati Bertes, Di Giacomo, vedova vizioso, apparirà manifesta, ove soltanto si consideri
Ferrini, e Francesconi, vedova Gavassa, anterior che l'art. 699, quello stesso che si pretende violato
mente alla sentenza dichiarativa del fallimento, ed disponendo che dal giorno della dichiarazione del
in virtù di giudicati, pronunziati bensì dopo la ces fallimento nessun atto esecutivo sui beni mobili o
sazione de' pagamenti, ma la cui validità non era immobili del fallimento può promuoversi o prose
stata minimamente scossa, perché mai si era par guirsi, se non contro il curatore, implicitamente sì,
lato di collusione intervenuta tra i creditori che li ma necessariamente, viene a presupporre ed am
ottennero ed il fallito. mettere la validità degli atti esecutivi compiuti
Né si dica, come dice il ricorso, che l'art. 710 del prima di quella dichiarazione. Ma Sb, compiuta pri
codice di commercio « non sanziona altro che la ma della dichiarazione di fallimento, e quindi va
« validità di una iscrizione di una ipoteca efficace, lida fu la esecuzione mobiliare fatta dalla Di Gia
« ma non regola affatto la quistione della efficacia como, non poteva non ammettersi a favore di lei,
« o meno del titolo costitutivo della ipoteca, per cuicreditrice istante, nd a favore della Francesconi,
« questa quistione non può essere regolata che dal creditrice opponente prima della vendita, la prela
« u. 4 del precedente art. 709 », a tenore del quale zione stabilita dai citati art. 651 e 653 del codice