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he GRD ATTI DEL XVII CONVEGNO NAZIONALE DI GEOTECNICA Taormina, 26-28 Aprile 1989 ESTRATIO - VOLUME | ASSOCIAZIONE GEOTECNICA ITALIANA 3 245-03) 81 ESPERIENZE IN VERA GRANDEZZA SUL COMPORTAMENTO DI PALI PER LA STABILIZZAZIONE DI UN PENDIO P. CARRUBBA Dottorando, Facolta di Ingegneria, Universita di Padova M. MAUGERI Professore Associato di geotecnica, Facolta di Ingegneria, Universita di Catania E, MOTTA, Ricereatore di Geotecnica, Facolta di Ingegneria, Universita di Catania SOMMARIO: Nel corso dei lavori di stabilizeazione della frana avvenuta nel centro abitato di Tu (ME) sono stati strumentati alcuni pali utilizzati per la stabilizzazione del pendio, unitamente ad altre opere consistenti in micropail tipo berlinese, tiranti di ancoraggio, drenaggi suborizzontali, pozzi drenanti. I pali sono stati strumentati con inclinonetri e celle di carico per 1a misura delle Pression totali. I dati forniti dalla strunentazione hanno permesso di seguire i1 comportamento det pali nella fase intermedia, in cui non erano stati ancora realizzati né i tiranti di ancoraggio né Je opere di drenaggio, © nella situazione definitiva ad opere ultimate. Le esperienze in vera gran- dezza hanno evidenziato che, nel caso in esane, Ia fase intermedia @ risultata la pii gravosa. E stato altresl evidenziato 1 meceanisao di rotttira che ha consentite una valutazione dei fattor: i capacita portante. 1. PREMESSA Liimpiego dei pali per 1a stabilizzazione di pendii in frana @ una prassi corrente nel campo Gell 'ingegneria geotecnica, tuttavia, nonostan= te 12 largo impiego di tali strutture, 11 lore comportanento e I'interazione con il terreno presenta sensibili incertezze. La maggior parte degli studi teorici e sperimentali det pali soggetti a carichi orizzontali @ relativa al caso di pali caricati da forse orizzonvali e/o coppie in testa per 1 quali esiste una estesa bibliografia (BROMS, 1972); in tal caso comun- que si parla di pali attivi in terreno ferno. TL comportamento dei pali in un terreno in mo= Vimento (pali passivi) puo' essere tuttavia sensibilmente differente, dipendendo, oltreché dalla deformabilita del palo ¢ del terreno, an- che dallo spostanento relative tra palo e ter reno. Daun punto di vista teorice non mancano soluzion’ per determinare 1a spinta esercitata dal terreno sui pali utilizzati per 11 concoli- danento di frane (IT © MATSUI, 1975; DE DEER e CARPENTIER, 1975; FUKUOKA, 1977; ITO @ MATSUI, 1977); in genere tali soluzioni vanno verifica~ te alla luce dei risultati di esperienzé con- dotte in vera geandezza su pendii in frana. In effetti 1a difficolta di modellare in Laborato Tio un fenomeno che intereasa materiali di di- verse caratteristiche, rende le esperienze in situ su opere in vera grandesza di grande inte resse per la comprensione del meccanisme di in terazione del complesso palo-terreno. In tale ordine di idee i ritiene utile ri- portare i risultati di una indagine strunents le eseguita su uno dei pali realizzati per sta bilizzare un pendio in frana nel Comune di Tusa (ME). Ci si riferisce in particolare alla frana che ha intereasate 11 centro abitato nella zona 4i Via 8.Stefano, in prossimita del macello co- munale, © che ha determinato 1'intervento del Ministero per i1 Coordinamento della Protezione Civile che né ha disposto il consolidamento. Una frana di assai piu’ vaste proporzion{, che ha lambito 11 centro abitato, ha contribuite ad innescare il movimento nella zona di Via S.Ste~ fano, ed un ulteriore movimento nella zona di Via Li Volsi; 1o studio della frana principale @ al di fuori della portata del presente lavo- ro, anche per 11 fatto che 1a successiva evolu- zione dei movimenti del terreno nella zona di monte delle frane di Via 5.Stefano e di Via Li Volsi si 8 dimostrata, in una certa misura in Gipendente dalla frana principale. Notizie sul- la frana ai Via S.Stefano sono altresi! fornite Linitatamente alle finalita del presente studio. Nel progetto delle opere di intervento @ prevista l'esecuzione di micropali tipo berii- ese ancorati in testa nella parte sommitale del pendio, entre piu’ a valle sono stati pre- visti pall del diametro di 1200 mm ancorati in testa; per abbassare 11 Livello di falda sono stati utilizeatt dreni suborizzontali e pozzi Grenanti. In relazione ai ristretti tempi di ‘ASSOCIAZIONE GEOTECNICA ITALIANA ~ XVI CONVEGNO NAZIONALE DI GEOTECNICA —TAORMINA 2628 APRILE 1989 intervento previsti ed al modesto finanzianento per superare l'energenza, il criterio dt inter- Vento & stato mirato a migliorare le condizioni Gi stabi1ita della sola area pertinente al cen tro. abitato, permettendo alla frana di conti- huare 1a gua’ naturale evoluzione a valle. Tale Situazione poneva aspetti delicati per 1a pro- gettazione dei pali, essendo possibili movinen- ti del terreno a valle dei pali medesimi. 2. CARATTERISTICHE GEOTECNICHE DET TERRENI IN FRANA Nella zona di Via $.Stefano 1a frana inte ressa lo strato piu! superficiale di argille alterate sovrastanti 1a formazione di base del~ Le argille scagliose. Conplessivanente sono stati eseguiti 29 son- ages di cui quattro nel corpo della frana principale ed { rimanenti 25 nella due frane Che hanno interessato 11 centro abitato. I son= Gagei ricadenti nella zona di interesse, ai ¢i- i del presente studio, sono riportati in fig. 2, tutti 1 sondaggi sono stati attrezzati con tubi inelinometriet © con piezonetri. Da un punto di vista granulonetrico i terre ‘ni sono costituiti da argilla, medianente nella percentuale del 70%, e da limo e sabia rispet- Eivamente per 11 20K © 10. I limite liquide & compreso tra 41 46% e 11 61% con valore medio dei SS%; 11 limite plastico varia tra 1'8% ¢ i1 32K con’ media pari al 21%; 1'indice di plasti- ektd € compreso tra il 15% © 41 59x con valore medio pari al 36%. Tl peso specifico det _grani Gel terreno 8 pari a 26.7 KN/me, mentre il peso Gellfunita di volume risulta part a 19.5 KN/mc. T campioni analizzati in laboratorio per 1a @eterminazione dei paranetri di resistenza mec~ canica del terreno, prelevati a profondita va- Tlebile da 1 419 m, hanno evidenziato una cer- ta disperaione dei risultati. La resistenza di piceo, valutata con l'apparecchio di taglio ai~ Fetto, ha mostrate valori di coesione ¢' com- presi tra 17 e 31 KPa e valori dell'angolo di Bttrito #! compresi tra 17.6" ¢ 20.6%; le medic Sono risultate rispettivanente dic! = 24 KPa e = 19.3. Le prove triassiali hanno fornito valori dt c! compresi tra 13. 49 KPa e di ¢* compress tra 16.7* © 18.5, con valori medi c' = 20 KPa et = 17.6. La resistenza al taglio non drenata @ risul- ‘tata compresa tra 30 e 47 KPa, con valore medio cur 36 KPa. 13. INDAGINT INCLINOMETRICHE & PIEZOMETRICHE, Dopo evento franoso sone stati dispost foul pendio 12 ineLinonetri e 15 plezonetri, 1a cui ubicazione @ riportata in fig. 1. Per la maggior parte degli inclinometri le letture hanno avuto inizio nel maggio 1987. In fig. 2 ets. by) sono riportate le deformate dei tubi inclinome~ trict RET, R7I e ROI mentre in fig.9 & riportaq ta la sezione piu' rappresentativa del pendio nella zona di Via S.Stefano, con 1'ubicazione Gegii inelinonetei eitati e Gon 1a ricostruzio— ne della superficie di scorrimento valutata Bttraverso l'indieazione degli inelinonetri me deaimi ‘All‘inizio della canpagna di indagini sono stati disposti 15 piezonetri a tubo aperto. La Misurazione dei livelli di falda 2 stata ese~ guita periodicanente dal maggio 1987 all'aprile 1988. T piezometra che aggiorsente interessano 1a zona in studio sono quelli ubicati nei fors R9, Rio e R14. Complessivanente i plezonetri R19 P @ R14 P mostrano una falda variabile tra 1 2 © { 4m di_ profondité dal piano di campagna con oscillazioni dell‘ordine di pochi decinetri per $1 piezometro R10 Pe di 2m circa per il pie zometro Rid P. Tl piezometro R9 P mostra un livello di fal- da variabile tra gli 8. me i 12 m di profondita ai piano di campagna per tutto i pertodo di 4A, CARAPTERISTICHE DEL PALO STRUMENTATO ta difficoita di valutare a priori 1tentita Gi spinta del terreno sui pali da realizzare onché 1a possibilita di affinare le tecniche Gi progettazione, hanno consigliato di misurare fn situ le azioni trasmesse dal terreno ai pa~ 11, Complessivamente sono stati strunentati tre pali, di cui due cono stati ubicati rispettiva- mmente nelle frane di Via S.Stefano e di Via Li VYolsi; 11 terze palo strumentato @ stato ubica- to in una zona di transizione tra le due frane. Soltento i risultati forniti dalla strunen- tazione per i1 palo 34, che ha mostrato valori degli spostamenti maggiori degli altri due. Verranne forniti e discussi nei successivi pa- agra. In fig. 48 riportate 1'intervento di stabi- Lizzazione del pendio nella zona di Via 5.Ste- fano. 11 palo 34, che 2 stato strumentato, nd tun dianetro nominale di 1200 mm, una lunghezza Gi 22 med é stato realizzato in calcestruzzo farmato con barre longitudinali a simmetria ra~ Giale. Ltarmatura é costituita da 18 9 24. 1 momento d'inerzia della sezione onogeneizzata & part a I= 3.2107 mt. Ti modulo di elastieita puo' assumersi pari a E = 20.000 MPa per cui la rigidezza flessio- hale risulta EX = 640.000 KNn*. I1 momento di Completa plasticizzazione @ valutato in My = 1900 Kin circa, mentre il massino momento in campo elastic & pari a circa 1150 Kin. Un tubo inelinometrico ¢ stato collocato al~ Ltinterne della sezione per tutta la profondita del palo, mentre 3 coppie di celle di pressione sono state poste sulle facce di monte © di val- ie dello steaso a quote -3.50, -7.00 € -19.00. Fig.a ~ tné FIG.9 ~ Sezione della frana che ha interessato 1a Via S.Stefano Untaitra cella di pressione, solo aul lato valle & stata posta a -15 mdi” profondita. La superficie di scorrimento del pendio in frana, neli'intorno del palo strunentato, ha una pro- fondita di 9.50 m circa cosi' come’ desunto dai rilievi inclinonetrict. 5. CONTROLLE NON DISTRUTTIVI DEE PALI Per controllare le caratteristiche meccani- ‘che © geometriche dei pali sono state condotte prove non distruttive di propagazione degli in- Puls soniei nel caleestruzzo © prove di vibra: zione per 1a determinazione deli ‘anmettenza meccanica del palo (PAQUET, 1968; BRIARD, 1970). Le prove di propagazione degli impulsi soni- et sono state condotte attraverso 1a tecnica eress-hole in pali opportunanente predisposti; prove di questo tipo forniscono indicazioni sulla integrita del palo e sulla qualita del calcestruzzo in termini di rigidezza mobilitata nella propagazione delle onde Vp di compressio- In fig. si riporta, a titolo di esempio per tun singole palo, la serie i tre prove cross- hole, evidenziando il tempo di transito della onda’ longitudinale e 1'ampiezza del segnale ri- cevuto in funzione della profendita del palo: AL materiale cosi' spezionato presenta una ve~ locita di propagazione delle onde i compre: Sione dell 'ordine di 3800-4800 m/s che denota luna buona qualita del calcestruzzo, escludendo 1a possibilita ai interruzione dei palo o di presenza di tronchi di palo danneggiati o meno Feaistentt. Le prove di vibrazione in sito congentono di determinare l'amettenza meceanica del palo in funzione della frequenza di vibrazione. Questo tipo di prova puo' formire indicazioni sulla geonetria dei palo, sulla natura dei vincoli, sulla rigidezza del complesso palo-terreno, sulla natura ed imperfezioni del aateriale co- stituente {1 palo e sulla natura del terreno eineostante. IL gran numero di parametri da cui dipende la risposta del palo rende particolarmente com plessa 1'interpretazione di una prova di questo genere. TL principio sul quale si basa 1'analiei delitammettenza meccanica @ quello ai eccitare la testa del palo con una forza ciclica verti- cale F = Ma (essendo a l'accelerazione ciclica ed M 1a massa posta in movimento) © di misurar- ne 1a risposta in termini di velocita verticale v Facendo variare l'ampiozza e la trequenza dell'accelerazione cielica in modo da mantenere costante 11 valore massino Fmax della forza ci- elica verticale, si rappresenta in diagranma i1 rapporto [Vmax/Fmax] in funzione della frequen- za, grossomodo variabile tra 20 Hz e 1000 fiz. 1 rapporto [Vmax/Fmax] prende 11 nome di amettenza meccanica e per un sistema privo di Gay snorzanento & asintotica all'infinito in corrs- ‘spondenza delle frequenze di risonanza del si— stena. Dai momento pero’ che 1‘ampiezza della vi- brazione risulta smorzata dagli effetti di as— sorbimento di energia da parte del terreno cir- costante, si determina una attenuazione della configurazione asintotica dell'armettenza in corrispondenza delle frequenze di risonanza, & Lieffetto finale @ quello di ottenere un dia granna dove le frequenze naturali di vibrazione del sistema sono evidenziate da un mascimo re— lative dell'annettenza meccanica. In fig.6 si riportano alcuni diagram’ eipi- 41 deti'ansettenza meccanica evidenziata dai pali impiegati nel consolidanento della frana. Per un palo che esplica portanza prevalent: mente di punta su terreno infinitaente rigido si ottiene 11 campo ai frequenze comprese tra 45 Hz © 55 Hz rappresentativo della prima fre- quenza di risonanza per pali di lunghezza pari a cirea 20 m (campo A di fig.6). Per un palo che esplica una portanza preva lentemente di punta su terreni deforaabili, 11 canpo i valori relativo alla prina frequenza i risonanza risulterebbe conpreso tra 0 liz e 45 Hz (campo B di fig.6). Per pali che lavorand quasi esclusivanente per attrito laterale, come quelli in oggetto, Si ottiene quindi i1’campo di valori compreso tra 95 Hz @ 110 Hz rappresentativo della secon- da frequenza di risonanza (campo ¢ di fig.8) Tmassimi di annettenza risultano interval- late “di 4u = Vp/2 L, indipendentemente dalla natura del vineolo, essendo L la lunghezza del palo che partecipa alla vibrazione. 11 @iagramna (a) i fig. 6 8 caratteristico i un palo a comportamento sospeso, per il qu le tutte 1e frequenze di risonanza risultano intervallate dalla quantita tw 104 He; per una velocita media delle onde longitudinal nel calcestruzzo Vp = 4500 a/s ai ottiene L = 21.4 m. La sezione del palo viene ricavata dalla espressione Ac = L/eeVpll dove ec & 1a densita del calcestruzzo, Ac @ l'area della sezione trasversale del palo ed Nil valore medio di impedenza riportato in fig. 6. Per 41 caso in esane @ stato determinato il valore del diane tro del palo D= 1.21 m. TL diagranma (b) di fig. 6 @ relative ad un palo che presenta un intervallo tra due massiat di risonanza di 235 fiz denotando 1a presenza i una sbulbatura ad 8.5 m di profondsta. La sbulbatura costituisce un forte grado di lancoraggio ¢ induce una frequenza fondanentale i risonanza pari a 117 Hz. A causa della sbul- batura, che presunibilmente si estende fino ad interessare i pali adiacenti, 1a sezione del palo, fittiziamente, aumenta gradualmente con Ja profendita, cose’ denunckato dall'attitudine alla crescenza del diagranna di annettenza (DA- VIS e DUNN, 1974). I Gtagrammi (c) ¢ (a) sono relativi a palit ‘che possiedono un vineolo di base parzialmente rigido; in particolare 11 diagranma (e) indica tn intervalle di frequenza tra picehi di riso- hanza pari a aw= 120 Hz dovuto presumibiinente fad una sbulbatura a 17 m di profondita. Dai risultati complessivanente ottenuti con le prove di impedenza si puo' affermare che 1 pali non sono interrotti ed hanno una lunghezza Gd un diaaetro conforse alle ipotesi progettua~ ii. Limttate sbulbature, peraltro, frequentt nei pali accostati, non incidono negativanente Sulla. resistenza flessionale del palo. 6. MESURE INCLINOMETRICHE NEL PALO STRUMENTATO Le misure inclinonetriche nel palo strunen- tato sono atate eseguite periodicanente dal Febbraio al giugno 1988, effettuando complessi- Yanente 5 letture. Allo scopo @ stato utilizza~ Youn Digitilt della Slope Indicator Company modelie $0309-M. Le letture piu' significative, che si. riportano, sono relative alle date del 18 febbraio 1988" (lettura 1) ¢ del 7 aprile tose (1ettura 2). Otto giorni dopo 1a lettura 2 ‘Sono stati posti in opera gli ancoraggi alla testa del palo, cosicché non si sono osservate variazioni significative di rotazioni e di spo~ Stamenti durante le fasi di lettura successive. In fig.7 sono riportate le rotazioni del tu- bo inclinometrico per le due letture in que~ stione. 11 confronto tra i valori delle rota Ziont relative alle due letture evidenzia com Si stanomantfestate nel tempo deformazioni progressivanente crescenti. Per 1a lettura 2 si Sono "regolarizzati" i valori sperimentali co- Struendo una curva continua attraverso un poli nomic interpolatore (MARCHETTI, 1973) realizza~ to attraverso 11 metodo di minimi quadrati. E* stato utilizzato un polinomio di decimo grado, tenuto conto delle difficoltA di interpolare 1 Valort sperimentali con polinomi di grado infe- Pore alltottavo nell'aabito di tali spplica~ zioni (ESU © D'ELTA, 1974). ‘Tn fig. @ sono riportati i valor! degli spo- stamenti lungo {1 fusto del palo misurati nel Ja direzione di massina pendenza del pendio, per la lettura 1 lo spostanento valutato alla testa del palo @ di circa 3.7 om verso valle, entre i1 vergo dello spostanento si inverte ad una profondita di cirea 14m. Alla data della lettura 2 gli spostasenti risultano considere- volmente aunentati, raggtungendo 11 valore di 28.5 cm alla testa, mentre il fenomeno di in— versione del movimento si conserva all*incirea alla stesea profondita della prima lettura. Durante tutto 11 successive periods di os- servazione, a seguito della posa in opera dello fancoraggio alla testa del palo, avvenuta otto giorni dopo 1a lettura 2, 1 valori degli spo- Stanenti, calcolati attraverso le letture 3, 4 5 risulteranno praticanente immutati, deno- tendo 'attitudine del palo ancorato ad assol~ vere alle funzioni progettuali cul é stato de~ atinato. 7. CARATTERISTICHE DI SOLLECITAZIONE E CARICO DEDOTTY DALLE MISURE INCLINOMETRICHE Le caratteristiche di sollecitazione ed il carico lungo i1 palo sono stati desunti attra- Verso. la derivazione analitica del polinomio Interpolatore delle rotazioni relative alla se- ‘conda lettura inclinometrica. In particolare si 8 dapprima derivata anali- tieanente 1a funzione H(z) del momento fletten— te, imponendo graficanente l'annullarsi della sollecitazione alla testa del palo (palo libero @i-ruotare e di traslare); successivanente dal- Ya funzione momento si @ derivata la funzione ai taglio T(z) e da quest'ultima si é infine Ottenuta per ulteriore derivazione la distribu- gione del carico P ripartito sul palo. Tn fig. 9 sono riportati i diagranmi del mo- mento, dei taglio e del carico ripartito sul palo, ricavati- con 11 suddetto procedimento, Pelativanente alla seconda lettura inclinone~ Erica. Il valore di momento massimo @ pari a Cirea 2400 KN/m ad una quota di cirea 12.50 e @al piano di campagna, cio? 3.m al disotto della superficie di scorrinento. =" da osserva~ re comunque che tale valore risulta maggiore Gel massimo momento sopportabile dalla sezione in campo elastico nonehd dello stesso momento Limite della sezione. ‘Tali considerazioni lasciano prevedere 1a formazione di una cerniera plastica nel palo al disotto della superficie di scorrimento. T diagranai di fig. 9, sono sufficienterente indicativi fino ad una profendita di 8.80 = dal piano di campagna, in quanto da tale quota vie~ he superato 11 valore del momento massino sop~ portabile dalla sezione in campo elastico; al Gteotte di deta quota le sollecitazioni non Sono piu! significative percné andrebbero cor- Fete tenendo conto della ridotta rigidesza flessionale del palo stesso. Tl diagranma del taglio presenta un massimo ad 8m di profondita con un valore di 600 KN Circa, mentre nella sezione corrispondente al- Ya superficie di scorrimento ha un valore at 950 KN circa. Ti carico distribuito inverte 11 proprio verso dt azione alla quota di 2me di 8m. Ta~ Ye andamento puo' servire per avere una infor- mmazione qualitativa sull'entita degli sposta- enti relativi tra palo e terreno. Fino ad una Quota di 2m di profondita, a partire dalla te- Sta del palo, si osserva una reazione del ter- Peno all‘avanzamento del palo; cio! fa ritenere Che in questo tratto lo spostamento del palo Sia maggiore dello spostanento del terreno. La ‘stessa situazione si verifica al disotto degli 8m di profondita. Ad una quota compresa tra 2 fe 6 m di profondita, si ha invece untazione del terreno sul palo; conseguentemente si deduce che lo spostanento del terreno in tale tratto Sia maggiore dello spostanento del palo. Non @ stato poseibile comunque verificare quantitativanente quanto affermato, potcn® t ittora 11189 #8)° 8 Gorm lttora 2 (74 88:198 gir FIG.7 ~ Rotazione del palo @ relativo polinonio interpolatore L | L . 2 oe spostamenti (em) FIG.8 - Spostamenti del palo strunentato FIG.9 ~ Carattertstiche di sollecttazione © carico sul palo dedottt dalle misure inclinometriche tubi inelinometrict instatlatt nelle vicinanze del palo, che avrebbere potuto dare informazio- ni sul movimento del terreno, #i sono reat in Servibili, a causa delle elevate deformazioni, ancor prina della realizzazione del palo mede~ sino. 8. MISURE EFFETTUATE CON LE CELLE DI PRESSIONE La misura delle pressioni indotte dal terre- no sul palo @ stata soguita per un arco di tem po di oltre 5 mesi, dal dicenbre 1977 al maggio 1988. La fig. 10 illustra 1'andanento delle pres- sioni nel terreno misurate con le celle at pres~ Stone poste a quote -3.50, -7.00, -19.00. Nel complesso si osserva un aumento piu! marcato nel tempo delle pression nelle celle di monte particolarmente per le colle poste a quota 3.50 e -7.00. La fig. 11 mostra 1a differenza tra le pres- Sion di” monte edi valle alle ‘varie quote per differenti periods di lettura. La differenza fra pressioni di monte © i valle a quota’-3.50 passa da un valore di -50 KPa della 1° lettura, eseguita 9 giomi dopo 1a eseguita 195 giorni dopo la data di realizza. zione del palo. E' tuttavia da osservare che il valore massino di 90 KPa é stato ottenuto nel corso della 4° lettura eseguita dopo 78 giorni. TL maggior valore delle pression’ di valle a tale quota, riscontrato nel primo periodo di lettura, @ probabilmente da attripuirsi ad un differente valore di pinta iniziale tra le due celle di monte e di valle; d'altra parte una certa spinta era necessaria per garantire 11 contatts tra celle e terreno, al fine di evi- tare che 11 calcestruzz0, nella fase di getto potesse inglobare le celle stesse, falsandone le letture. A quota ~7.00 1a differenza tra le pression i monte ¢ di valle passano da un valore di 15 Pa nella 1* lettura ad un valore di 95 KPa nella 6* lettura, con un massimo di 60 KPa nel~ la 4 Lettura, A quota ~13.00 le difterenze passano da -25 KPa nella 1* lettura a -30 KPa nella 6° lettu- 9. ANALIST DET RISULTATE Dal confronto tra i valori del carico ripar- tito desunti dalle misure {nclinometriche ¢ quelli ricavati dalle misure delle celle. i Pressione, si evince una certa divergenza. At- traverso le misure inclinonetriche #1 ottengo- no valori massimi di carico ripartito pari a 290 KN/m ad una profondita di 4 m circa. Tale valore sembra poco verosimile in consi- derazione del fatto che comporterebbe un fatto— re di capacitA portante, tenuto conto delia re- sistenza non drenata del terreno in esame cu = 30 KPa, pari aK, = 8.05, valore che appare elevate considerate che 11 palo 2 inmerso in un terreno in movimento (DE BEER, 197). Tale anomalia puo' dipendere dalle incertez— ze intrinseche nel metodo di determinazione dei carichi da misure inelinometriche ehe, dovendo- si eseguire attraverso procedimenti 41 deriva- zioni successive risentono degli effetti di propagazione degli errors. Attraverso le celle di pressione si sono de~ terminati valori massimi di differense ai pres— sione pari a 90 KPa corrispondenti a carichi di 110 KN/m circa. Se #i assume che 11 massimo valore di carico misurato dalle celle di pressione rappresenta il valore limite, & possibile eseguire una sti- ima dei fattori di capacita portante al disopra ed al disotto della superficie di scorrimento, lutilizzando 11 modello proposto da VIGGIANT (1981) sulla base dei concetti sviluppati da BROMS (1964). La conoscenza della resistenza on drenata del terreno (cy= 30 KPa cirea) uni- tanente alla conoscenza della quota alla quale si @ formata la cerniera plastica (z = 12.50 a) Permette di ricostruire 10 schema illustrate in fig. 11. Per un carico distribuito part a 110 KN/m, nel tratto sopra la superficie di scor- rimento si ricava un fattore di capacita por- tante del terreno, Ki = 3.05. Sulla superficie i scorrimento 11'taglio valutate con 11 model- io @ pari a T = 605 KN, valore peraltro in buon accordo con quello ricavato dalle misure ineli- nonetriche (7 = $50 XN). Poich’ 11 taglio deve annullarsi in corrispendenza della cerniera plastica a quota 12.50, ciod 3m al disotto della superficie ai scorrimento, si ricava che 41 carico deve essere pari a 202 KN/m circa da cui si ottiene un valore del fattore di capaci- ‘A portante, nel tratto al disotto della super- ficie di scorrimento pari a Kz = 5.60. T valori di Ky e di X; dedottt con tale ana- isi sono in buon accordo con quelli ricavati a altri autori e riportati da DE BEER (1977). VIGGIANT (1981), utilizzando esperienze in vera grandezza compiute da altri autori determina valori di Kj compresi tra 3.1 ¢ 4,3 ed un valo- re di Kz = 7.6. 10. CoNCLUSTONZ La strumentazione applicata au uno dei pali realizzati per stabilizzare una frana in ato, hha permesso di studiare le interazioni tra ter reno e palo e di seguire mel tempo 1'andanento delle pressions agenti sul palo stesso. Le mi- surazioni inelinometriche hanno permesso .di evidenziare 1a formazione di una cerniera pla stica e di comprendere 1 meccanismo di rottu- ra. Nel caso in esane la cerniera plastica ai & fornata a circa 3m al disotto della superficie i scorrinento, corrispondenti a 2.5 volte {1 FIG.11 ~ Differenze tra pression i monte e di valle agenti sul palo arco (RM /m) ‘moment (rm) Ta FIG.12 - Analisi de1 meccanismo ai rottura del palo strumentato 245.59 dianetro del palo. 11 valore massimo dello sforzo di taglio determinato dalle misure in clinometriche si osserva ad una quota superiore alla superficie i scorrimento e cio! é imputa bile ad uno spostanento del palo, maggiore del- 1o spostanento del terreno nell'intomo al di Sopra della superficie di scorrimento medesina eon conseguente reazione del terreno diretta da Proc. ASCE, vol.90, SM2, pp.27-63. valle verso monte. DAVIS A.G., DUNN C.8. (1974), From Theory to L'iniziale aumento dei valori delle difte- field experience with the non-destructive vi- renze di pressione nel tempo ¢ la successiva bration testing of piles. Proc. Inst. Civ. Eng. diminuzione fa ritenere che almeno in qualene Part 2, n.57, Dec. 1974, pp.S71-593. quota lungo 11 fusto del palo sia stata rag DE BEER E.E, (1977). State-of-the-art Report: giunta la resistenza limite nel terreno. Sotto Piles subjected to static lateral loading-Proc. Questa ipotesi sono stati determinati due fat Spec. Sess. 10, 9th Int. Conf. Soil Mech.Found. tori di capacita portante differenziati per Eng-, Tokyo, pp.1-4. terreno in movimento al disopra della superfi- DE BEER E.E., CARPENTIER R. (1977). Discussion cie di scorrimento © per terreno ferma al di- of the paper by Ito and Matsui (1975). soils sotto della superficie di scorrinento. I risul- land foundations, vol.16, n.1, pp-68-82. tati ottenuti sono in buon accordo on quelli ESU F., DELIA B. (1974). Interazione terreno- determinati da altri autors. struttura in un palo sollecitato da una frana Dopo 1'applicazione degli ancoragg: alla ve- tipo colata, Riv. It. Geot., vol-VIII, nel, pp. sta dei palie l'esecuzione dei drei suboriz— 27-38. zontali non si sono osservate variazioni di de— BIBLIOGRAFIA BRIARD M, (1970). Controle des pieux par 1a ‘those des vibrations. Annal. Inst. Tech. Batin, 18.270, pp.105-107. BROMS'8.B. (1964). Lateral resistance of piles in cohesive soils. Journ.So{l Mech.Found. Div. formazioni per cui 1a situazione piu’ gravosa si 2 avuta in fase prowisoria. Considerato che ia realizzazione degii ancoraggi alla testa dei Pali in linea generale riduce lo stato i sol- lecitazione, @ necessario che per tali tipolo— gie di intervento lo stato di. sollecitazione indotto nei pali sia attentanente verificato in fase prowvisoria per consentire 41 raggiungi— mento delle prevision: progettuali in fase di esereizio. FUKUOKA M. (1977). The effects of horizontal loads on piles due to landslides. Proc. Spec. Sess. 10, Sth Int. Conf, Soil Mech. Found. Eng. Tokyo, pp.27-42. 170 T., MATSUI T. (1975). Method to estimate lateral Forces acting on stabilizing piles. Soils and Foundations, vol.15, n.4, pp.81-86. 170 T., MATSUI T. (1977). The effect of piles ina ‘Fow on the slope stability. Proc. Spec. Sess. 10, 9th Int.Conf-Soil Mech. Found, Tokyo, pp.81-86. MARCHETTI S. (1973). Metodi a1 osservazione del comportanento dei pali. Riv. Ital. di Geotecni- ca, 7, 2-3, pp-87-104. PAQUET J. (1968). Etude vibratoire des pieux en beton, response hargonique ed impulaionelle ap- plication au controle. Annal.Inst.Tech. Batin. 1.245, pp.787-803. VIGCTANT C. (1981). Ultimate lateral 10ad_on piles used to stabilize landslides. Proc.Xx Int. Conf. Soil Hech. Found. Eng., Stoccolma, vol.3, pp-S55-560. RINGRAZIAMENTT Gli autori ringraziano 1" Ing. Ugo Lupo, Tspet— tore Tecnico dell'Ass.to dei LL.PP. della Re gione Siciliana; 1'Ing. Carmelo La Piana, Inge- gnere Capo dei lavori e 1'Ing. fenedetto Dra- gotta direttore dei lavori, per 1a disponibili- tA e 1a collaborazione offerta, nonené 1a Rodio S.p-A.che ha curato la strumentazione dei pali sumuany i On the occasion of a landslide in a clayey slope occurred in Tusa (ME), stabilization works were performed and a pile test was instrumented to investigate the behaviour of these structures laterally loaded by the flowing soil action. Stabilization works included anchored piles and drains. Geotechni- cal properties of the soil were determined by means of site investigations and laboratory tests. The test pile was 1200 am in dianeter and 22 m long. Pressure celle were inserted along the pile shaft and were located at different depths; one inclinoneter also was inserted into the pile section for the full length. Slope measurements Of the casing, carried on over a period of 5 month before an choring the pile, were utilized to deduce bending monents, shear forces and distribuited loads along the pile. The analysis showed that a plastic hinge occurred in the pile at a depth of 12.50 m, i 3m below the slip surface. The displacement at the pile head was more than 28 cm large. Pressure cells measurements were used to evaluate the bearing capacity factors for the cohesive soil either for the pile into the flowing soil, or for the pile into the non-moving soil. A good agreement with findings of other authors was found. After the anchorage insertion and the drains construction, pile deformations stopped, thus the temporary stage was found to be the most dangerous condition.

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