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C’è chi crede che il corpo sia solo natura (DNA) e chi pensa che sia qualcosa di totalmente socialmente costruito in maniera
consapevole.
Il corpo è sia lo strumento attiverei cui facciamo esperienza è qualcosa che porta i segni delle nostre esperienze sociali (esito).
Socializzazione come incorporazione, lenta assimilazione e somatizzazione di elementi culturale che agiscono sulla nostra
corporeità.
Il nostro corpo porta le tracce di ciò che abbiamo vissuto e distingue ognuno di noi. C’è un processo di costruzione identitaria,
individualizzazione (incorporazione).
Antropo-poiesi—> fare l’uomo. Pratica fondamentale della vita sociale, ogni individuo si costruisce ed è costruito. Dimensione
attiva (disciplinamento delle istituzioni, scelta è decisione individuale e consapevole) e passiva (assimilazione), corpi plasmati
dalla società è frutto di una serie di scelta. Costruzione dell’individuo come membro della società. Processo in cui il corpo
diventa terreno e strumento per la messa a norma, diventiamo membri adeguati di una comunità. Necessità dell’uomo di
forgiarsi e di essere modificato dall’esperienza sociale.
Tecniche del corpo—> pratiche corporee apprese attraverso mimesi e azione pedagogica e poi naturalizzate.
Genere e sesso
Comportarsi come donna o uomo può essere definita come tecnica del corpo.
Tutto ciò che riguarda la differenza tra maschile e femminile è socialmente costruito. Considerare il sesso un dato biologico su
cui investiamo i costrutti sociali di genere significa partire da qualcosa di biologico, classificazione culturale. Il sesso biologico
è comunque frutto di costruzioni sociali. Distinguendo solo tra due possibilità facciamo un atto culturale. La distinzione
solamente tra uomo e donna è semplicistica.
Il genere diventa principio di classificazione, processi culturali attraverso che producono la possibilità di realizzarsi in due sessi
distinti. Il genere precede il sesso. Sono le rappresentazioni che ci permettono di guardare al lato biologico distinguendo due e
solo due generi. La distinzione tra solo due sessi biologici è qualcosa di socialmente costruito. Il genere è processo culturale
che produce la possibilità di realizzarsi in due sessi distinti.
Performance di genere —> giochiamo una performance identitaria, dimostriamo ed affermiamo di essere un determinato tipo
di uomo o donna. Rimanda a tecniche del corpo, pratiche che apprendiamo e lentamente naturalizziamo (habitus di genere ed
hexis). Sia a livello di rappresentazioni sociali (credenze pre -riflessive, ci indirizzano verso alcune preferenze, producono e
riproducono differenze di genere) sia di materialità (ciò che facciamo).
Si impara ad essere uomini e donne. Facciamo sempre riferimento a diversi modelli di mascolinità e femminilità.
Il genere è qualcosa di plurale, ciascuni di noi interpreta alcuni modelli di genere e ne scarterà altri. Esistono diversi modi di
essere uomini e donne.
Il genere è relazionale perché a un modello di mascolinità ne corrisponde uno di femminilità, sono in relazione tra di loro in
base a livelli di reciprocità.
Il genere è situazionale perché è qualcosa che si fa in concrete situazioni sociali, sono modelli riprodotti continuamente in
situazioni sociali.
posterità
VETRINE
Socializzazione —> veniamo esposti dai media a modelli di genere, che possono essere messi in discussione in quanto non
siamo elementi culturali totalmente passivi. Essere socializzati è un processo attivo di selezione e scarto.
Progetti di genere o traiettorie di genere: percorso di vita individuale che si basa anche sulle scelte di genere che compio.
Scelta biografica che implica l’adesione o la messa in discussione di modelli di genere.
Maschilità
Il primo è il modello egemone, non è quello più diffuso ma quello normativo, l’ideale di normalità su cui verge maggiormente il
consenso, utilizzato come termine di paragone per la nostra costruzione identitaria. Base su cui costruire il proprio modello di
maschilità, la propria traiettoria di genere. Riproduce il rapporto di dominio dell’uomo sulla donna. Ci saranno poi diversi
maschilità subordinate e deligittimate.
Il genere rimanda a come noi ci mettiamo in gioco nelle scene di vita quotidiana.
- Relazioni di produzione: mondo del lavoro. Divisione tra lavori da uomo e da donna, visione del mondo del lavoro
prettamente maschile
- Relazioni di potere: viviamo in una società patriarcale dominata dal dominio dell’uomo sulla donna, uomini come classe
sessuale dominante.
- Relazioni emotive: anche nella sfera privata c’è una riproduzione di gerarchie, società dominata dall’ideologia dell’amore
romantico e del matrimonio, pone in posizione marginale posizioni omosessuali
- Relazioni simboliche: rappresentazioni sociali che si riflettono in tutti gli altri ambiti
Sessualità
Script o copione sessuale: approccio drammaturgico, vita quotidiana come rappresentazione. Modelli e scenari culturali,
insieme di pratiche e informazioni che danno forma al nostro modo di agire. Definiscono gli attori, i contesti e le azioni
socialmente appropriate.
- Lo scenario culturale, rappresentazioni sociali nell’ambito sessuale. Ciò che ci viene trasmesso dalla famiglia, dalla
scuola e dai media. Ciò che ritengo possibile e adeguato.
- Copione interpersonali, fa riferimento alle nostre concrete interazioni sociali. Ciò che concretamente metto in atto.insieme
di credenze che danno forma a dinamiche interazionali.
- Opzione intra-psichico, riguarda le motivazioni, ciò che ci spinge ad agire in una certa maniera, a selezionare alcuni
comportamenti e mi porta ad interagire in una certa maniera piuttosto che un altro.
Cambiato sotto la sfera delle rappresentazioni sociali. Nell’antica Grecia non era stigmatizzata, qualcosa di occasionale. Nel
medioevo e nell’era moderna inizia ad essere considerata come peccato o reato. Dal 1700 viene interpretata come
caratteristica che riguarda gruppi, identità e progetti di vita di gruppi di d’ordine, progressivamente stigmatizzati e
criminalizzati. Omosessualità come malattia e reato. 1800, leggi e criminalizzazione. 1900, malattia mentale. 1973,
associazione americana di psichiatria toglie l’omosessualità dall’elenco delle malattie psichiatriche. Solo l’anno scorso
l’omosessualità non è più considerata come reato.
Azioni del corpo sul corpo, che facciamo su noi stessi, interventi tesi a modificare o conservare uguale nel tempo il nostro
corpo.
Azioni intenzionali, sono consapevole di stare agendo sul mio corpo. Atteggiamento riflessivo su di me. Modo di controllare e
gestire in modo d’esperto il corpo.
Nucleo centrale: si riferisce alle tecniche che appartengono al senso comune corporeo, qualcosa che tutti noi condividiamo
(es. vestirsi, truccarsi)
Nucleo intermedio: pratiche che si riferiscono ad appartenenze sub culturali, marginali nella società (es. farsi tatuaggi)
*Mary Douglas —> sporco come costruzione sociale, classificazione tra puro e impuro.
Tecniche riflessive e cornici del flusso culturale. Esempio: minigonna anni 60-70
- Stato: provvedimenti presi dai presiti per il divieto dell’uso della minigonna a scuola
- Mercato: creata da uno stilista inglese e diffusa dalle grandi case di moda in tutta Europa
- Movimenti: significato simbolico della minigonna nel movimento del ’68 e in quello femminista
Ogni aspetto del nostro corpo, anche quelli più biologici, possono essere intesi come prodotti culturali.
Per nascere come individui all’interno della società, non occorre solo nascere a livello biologico ma anche sul piano sociale.
Distinzione tra l’essere generati dalla carne e dalla parola.
Aborto: pratica sui generis, universale. In ogni società si è praticato. È però sempre stata oggetto di biasimo, condannato, non
qualcosa di positivo. Nonostante ciò è sempre stata tollerata, permettendo di persistere nel tempo. Tollerato come il non detto
della società, mai esplicitamente affrontato e discusso. Ci dice qualcosa su come diventiamo esseri sociali.
Possibilità logica: necessario perché si possa nascere sul piano sociale, indica la negazione di questa possibilità. La possibilità
dell’aborto è necessaria per la costruzione del feto come essere umano. (identità: possibilità dell’opposto. Per essere
riconosciuti sul piano sociale ci deve essere la possibilità di non esserlo, questa è l’aborto: feto nato a livello biologico ma non
a livello sociale)
Arrangiamenti che rendono possibile che gli esseri generati nella carne possano generarsi nella parola, regolano il rapporto tra
sessualità e generazione e determinano la legittimità del parto. Condizioni che rendono possibile nascere sul piano sociale.
L’autorità della donna di scegliere se partorire rimanda a più alte dinamiche di legittimazione.
- Arrangiamento religioso: nascita sociale dopo il battesimo, aborto vietato perché contro la religione
- Arrangiamento parentale: occorre essere riconosciuti all’interno di una rete parentale, famiglia casata o stirpe.
- Arrangiamento istituzionale: forme di legittimazione sancite e regolate dalle istituzioni statali. (controllo dello stato sul
corpo e la struttura della popolazioni, messe in atto raramente ma teorizzate). Intervento dello stato, politiche di natalità…
- Arrangiamento del progetto personale: per avere un figlio una coppia deve decidere di farlo
Morte —> esperienza sociale (differenti riti funebri, morire sul piano sociale è diverso dal morire sul piano biologico)
Il sapere medico, quello religioso e culture differenti interpretano la morte in maniera diversa, sia a livello sociale che biologico.
VETRINEHarmony
Medicalizzazione
Parla di come tendiamo a leggere in chiave medica aspetti e processi del nostro corpo che prima non venivano interpretati
come malattie. A monte, l’idea che il mondo della medicina produce rappresentazioni sociali su cosa è normale e cosa è
patologico. Queste si diffondono e si traducono nel nostro modo di sentirci sani o malati. Modo in cui interpretiamo aspetti o
processi del nostro corpo in chiave medica, rilettura, come un problema da affrontare attraverso l’apparato della medicina che
prima o non necessariamente deve essere interpretato in questo modo.
Es. Depressione, obesità (corpo deviante, differente dalla norma), iperattività nei bambini
3 diversi termini per parlare della malattia in inglese, riflettere sulla corruzione sociale di sano e malato
- Sickness: rappresentazioni sociali che costruiamo sull’idea della malattia e del malato
• Individualizzazione: l’individuo si costruisce la sua individualità in modo libero dalle tradizionali appartenenze sociali (di
classe, religiose...). Siamo esposti a informazioni e possibilità differenti che ci rendono possibile fare progetti di vita diversi
da quelli della famiglia. La libertà di scelta non è mai libertà totale, siamo condizionati da ciò che ci trasmette il contesto
cosiate di appartenenza.
• Processo riflessivo: tendo a diventare riflessivo su di me, a chiedermi cosa voglio diventare. La società ci invita a riflettere e
a scegliere che tipo di persona vogliamo essere, la traiettoria di vita.
Biopotere
Nella modernità le istituzioni statali si sono interessate a tutto ciò che riguarda il corpo dei cittadini.
Tutto ciò nasce nel XIX secolo, quando iniziano ad affermarsi entità statali nazionali.
Il controllo sui cittadini rimanda allo sviluppo delle discipline (medicina) ma anche qualcosa di micro.
Un potere che arriva a controllare il corpo dei cittadini. Ogni fase della vita è gestita dalle autorità statali, fabbriche dell’ordine
(scuole, carcere...).
Istituzione panottica: disciplina e ordina la società, potere che agisce su di me ma non posso identificare come qualcosa che
mi controlla (panopticon —> celle in cerchio, una sola torre con un sorvegliante, i detenuti non possono vedere se sono
controllati, creazione di disciplina)
Il potere nella modernità diventa invisibile, ma ci addestra come cittadino docile e utile per lo stato.
Socializzazione dei corpi: addestrati e conformi a degli ideali che ci pone il mercato, ideale di benessere. Siamo noi che ce lo
imponiamo (non più lo stato).
Dispositivi di sapere e potere: ci spingono a vederci come corpi imperfetti che potrebbero essere migliorati.
Corpo e potere
A chi appartiene il nostro corpo?
La gestione e la possibilità di intervenire sul corpo altrui riflette dinamiche di potere. In generale il nostro corpo racconta il
nostro habitus, la nostra hexis (chi siamo, da dove veniamo). Anche le malattie possono inserirci in una classe sociale diversa,
anche solamente il fatto di ritenerci o meno malati.
Lavoro emotivo: corpo formati e genderizzato dal datore di lavoro, richiesta un immagine in termine di dress code ma anche di
controllo delle emozioni, mercificazione delle emozioni.
*TESINA, SISTEMA SANITARIO UGUALE PER TUTTI MA SI MUORE IN MANIERA DIVERSA RISPETTO ALLA CLASSE
SOCIALE (servizio iene, morto scambiato per clochard)
Letture
Genere come processo culturale che produce la classificazione fra i sessi biologici
«Non sono perciò le conseguenze sociali delle differenze sessuali innate a dover essere spiegate, ma il modo in cui queste
sono state (e sono) poste a garanzia dei nostri ordinamenti sociali e, soprattutto, il modo in cui l’operare delle istituzioni sociali
assicura che queste spiegazioni appaiano ben salde in qualsiasi società tutti i neonati sono situati in una o nell’altra delle due
classi sessuali»
«sentiamo che la dualità maschio-femmina è una divisione sociale che opera in completa e realistica armonia con la nostra
eredità biologica»
«con il termine classe sessuale intendo utilizzare una categoria che è puramente sociologica, che proviene da questa
disciplina e non dalle scienze biologiche»
Come è che nelle società moderne queste irrilevanti differenze biologiche tra i sessi diventano di così grande importanza
sociale ? Come è che, pur senza una giustificazione biologica, queste differenze biologiche vengono socialmente elaborate?
Le differenze fra maschi e femmine sono un prodotto culturale che rimanda ai fondamenti dell’organizzazione sociale della vita
moderna. Le differenze si articolano nei diversi aspetti della vita quotidiana (esempi di riflessività istituzionale e delle micro
dinamiche interattive, relazioni di genere nella famiglia, nel lavoro e così via…)
«Il posizionamento nella classe sessuale [fa sì che le persone] siano sottoposti a una socializzazione differenziale: sono trattate
in modo diverso, acquisiscono esperienze diverse, godono e soffrono di aspettative differenti»
«Questo processo può essere chiamato genere sebbene il genere sia quasi totalmente la conseguenza sociale e non biologica
dell’operare sociale, queste conseguenze sono oggettive»
«Ogni società sembra elaborare ciò che è caratteristico o essenziale delle due classi sessuali, concezione che include sia gli
attributi apprezzati sia quelli disprezzati. Si tratta di ideali di mascolinità e di femminilità»
«Laddove l’individuo costruisce il senso di chi e di cosa è riferendosi alla sua classe sessuale e giudicando se stesso in termini
dell’ideale di mascolinità (o femminilità) si può parlare di una identità di genere»
Pratiche del corteggiamento e sistema della cortesia: riflessioni un po’ inattuali ma in cui troviamo in nuce l’idea ripresa e
sviluppata nel concetto di «copione sessuale» di Simon e Gagnon Genderismo: espressione ed esibizione dell’identità di
genere, che rimanda a tutta una serie di stereotipi appresi e condivisi: Fragilità/forza, dipendenza/ comando…
Esempi che mettono in luce la produzione culturale delle differenze fra sessi biologici
«è del tutto evidente che la biologia non costituisce uno strumento preciso e sistematico per ordinare l’appartenenza; le
circostanze e le reazioni che sembrano conseguire così naturalmente lungo la stessa linea di divisione sono una conseguenza
dell’organizzazione sociale»
Riflessività istituzionale: la vita sociale è organizzata di modo da richiedere e predisporre l’acquisizione e la riproduzione di
genderismi, rappresentazioni ed esibizioni di genere.
Condividiamo un insieme di credenze di senso comune, rappresentazioni sociali, sulle differenze di genere che ci guidano in
ogni frangente della vita quotidiana e che si basano su una supposta garanzia «biologica».
«Il corpo umano non può che essere sessuato, il lavoro per rendere il corpo sessuato, per fabbricarlo in quanto tale, è
un’impresa di lungo respiro, cominciata molto presto, a dire il vero dai primi secondi di vita, e mai realizzata, poiché ogni atto
dell’esistenza ne è coinvolto e ogni età della vita introduce un capitolo nuovo di questa formazione continua. E include ogni
cosa: riflessi, abitudini, gusti e preferenze devono essere conservati con attenzione, preservati metodicamente mediante
l’ambiente materiale tanto quanto attraverso il controllo esercitato dagli altri attori sociali»
Attraverso pratiche quotidiane «in-visibili» e Mediante le tecniche del corpo riflessive: «gli interventi meccanici sul corpo, la
maggior parte dei quali sono mutilanti, agiscono per lo più sul corpo femminile, o lo modificano in modo più profondo. Si tratta
di modifiche attuate attraverso la chirurgia, l’uso di utensili, di oggetti, che tendono a indurre o a mantenere precise
trasformazioni corporee [e tutti] i modi di presentare il proprio aspetto [moda]» Alimentazione, Corporatura, Postura.
«Le ingiunzioni o i divieti concernono in primo luogo il modo di mantenere il corpo in posizione, retto da codici di buona o
cattiva postura. Non si tratta tanto di regole di buona educazione, ma piuttosto di una forma più diffusa e profonda
dell’imperativo di conformità all’essere degli individui. Ossia ciò che concerne i «modi» propri a ogni sesso di gestire il proprio
corpo e di farne uso, del muoverlo nel camminare o di metterlo a riposo, di porlo in relazione con gli altri. Ci sono modi
specifici di camminare per gli uomini e per le donne, così come ci sono modi specifici di sedersi, di tenere le gambe quando si
è seduti, di afferrare le cose ferme o di prenderle al volo»
Socializzazione alla postura e all’uso dello spazio che rimanda ai giochi infantili
Uso dello spazio e genere «Tali aspetti hanno effetti reali sulla postura del corpo, sulla sua scioltezza, sull’audacia e
sull’ampiezza dei movimenti spontanei. [Le donne] occupano uno spazio minore degli altri, lo occupano meno liberamente, e
marcano una propensione a farsi da parte, a restringere il movimento delle proprie gambe, delle proprie braccia. Gli altri, al
contrario, tendono ad accrescere lo spazio occupato, attraverso le ginocchia visibilmente aperte, le braccia posate sulle
spalliere delle sedie attorno a loro, i movimenti rapidi nel camminare, dove gli uomini occupano il centro degli spazi disponibili,
respingendo le donne nello spazio periferico, dove d’altronde esse stesse spesso si confinano per automatismo (quando non è
davvero per loro volontà). Ben inteso, queste caratteristiche differenziali sono più marcate fra gli uomini delle classi popolari e
fra le donne delle classi più agiate»
Spazio, potere e genere «si può vedere l’effetto concreto di una fabbricazione corporea che ha insegnato agli uni la
padronanza dello spazio e la proiezione del corpo verso l’esterno, alle altre il ripiegamento sul proprio spazio corporeo,
l’evitare il confronto fisico..»
«La strada, i caffé, gli spazi pubblici sono degli spazi rumorosi. [sono] il luogo della produzione volontaria dei rumori azionati o
emessi dagli individui maschi» Altri esempi: armi, auto, sport. Dinamiche quotidiane attraverso cui si producono corpi che
esprimono rapporti di dominio e in cui la donna è subalterna
• Hockey e James