Questo paradigma che prevede una diffusione di concause e una rete di singoli
elementi che si relazionano fra loro in una maglia in cui varie forze giocano un
ruolo importante (NOTA
Michael De Certeau "Practice of Everyday Life" Chapter IX Spatial Stories p.211
"Spaces" and "places") è parte di un generale cambio di prospettiva avvenuto nella
seconda metà del Novecento, da cui emerge un rinnovato approccio estetico di cui
l'arte installativa è testimone.
citare Claire Bishop "Installation Art" per un discorso sull'approccio post-
coloniale e strutturalista della pratica installativa, e del valore dell'esperienza
e dello spazio.
Il suono, per sua stessa natura, supera i confini tipici della vista, oltrepassa le
pareti e attraversa i materiali; contemporaneamente, esso rende percepibile il
tempo: lo spazio è inestricabilmente interconnesso al tempo.
Ciò che è stato detto in relazione alla installation art è addirittura più valido e
riconoscibile se applicato al ramo della sound installation art.
Il compositore e docente Di Scipio scrive: ...
"and the visual sense, remember, is the only one that allows us to detach; all
other senses involve us" M. McLuhan Playboy Interview
citare Julie Reiss "From Margin to Center: The Spaces of Installation Art" (1999)
per essere uno dei testi di riferimento che ha esplorato i confini della pratica
artistica