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Analessi

Il termine deriva dal greco antico e significa letteralmente ripresa.


Si tratta di una figura retorica che, soprattutto nella cinematografia e nella
narrativa, consiste nel raccontare fatti precedenti il punto della storia raggiunto
in quel momento. Il contrario della prolessi che racconta ciò che avverrà nel
seguito, nel futuro.
L'uso dell'analessi, pertanto, riguarda tutto ciò che è narrazione. Nella poesia
può avere senso nei poemi, dove gli avvenimenti hanno uno svolgimento abbastanza
prolungato nel tempo.
Ecco un esempio di analessi:

"Riccardo era seduto sulla spiaggia e osservava il mare, lontano con gli occhi come
con il pensiero. Ormai aveva i suoi bei trentacinque anni, lui si diceva.
Era un bambino, la barchetta si era rovesciata, tutti urlavano, i suoi genitori.
Poi nulla più. Soltanto il rumore di un motore e le braccia che lo prendevano sotto
le ascelle, quasi morto. Sputava acqua dalla bocca. E il lungo periodo di sonno,
così gli sembrò, durato mesi, tanti mesi.
Scosse la testa, qualcuno si era avvicinato e lo chiamava, si era destato da quel
ricordo."

Un passo non molto lungo per chiarire, con poche frasi, come ci possa essere un
ritorno al passato e descrivere ciò che era successo una volta.
L'autore usa questa figura retorica per inserire momenti particolari dentro una
situazione anch'essa delicata. In maniera da dare risalto alle due scene descritte
e arricchire il racconto con passaggi immediati nel tempo.
Una tecnica molto raffinata di narrare, interessando il lettore con la storia che
si dipana un po' per volta.
Qualora desiderassi verificare che cosa sono le figure retoriche e come si possano
utilizzare nella narrativa, in un esempio di romanzo che ti aiuti nella stesura del
tuo, vai a questa pagina. Se, invece, già hai un manoscritto e ti occorre
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