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Brunei,il sultano processa il fratello «Spese

folli, mi devi dodici miliardi»


L' accusa: il principe si è intascato i fondi. Dovrà vendere i
suoi beni
LONDRA - Che venda St John' s Lodge, la lussuosa villa di Regent' s Park dove alloggia quando si
trova a Londra; che si disfi del New York Palace Hotel, cinque stelle a Manhattan, del Bel-Air
Hotel di Los Angeles, degli immobili di Place Vendome, nel cuore di Parigi, nonché della maestosa
residenza di Singapore. Infine, che restituisca alla corona gioielli, quadri e una cifra non specificata
in contanti. Il principe Jefri Bolkiah, 51 anni, fratello minore del sultano del Brunei, è nei guai.
Colpevole di appropriazione indebita di fondi pari a circa 12 miliardi di euro, rischia - lui che fa
parte di una delle famiglie più facoltose al mondo - di finire sul lastrico. E' dal 2000 che il principe
playboy, come è stato soprannominato dalla stampa, si batte in tribunale tra Londra e Bandar Seri
Begawan, capitale del piccolo Brunei, per salvare quello che definisce il suo «patrimonio privato».
L' ultima sentenza, di cui ha dato notizia il Times, sembra lasciargli poche vie d' uscita. Jefri è
liberissimo di fare appello, ma non ha grandi possibilità di riuscire a spuntarla. Chi lo accusa infatti
- suo fratello Hassanal Bolkiah, il sultano del Brunei in persona - ha riscritto la Costituzione nel
2004 autoconferendosi l' infallibilità personale e professionale. Anche su Jefri e il suo «furto»,
dunque, non può che averci visto giusto. Sul trono da 37 anni, discendente di una dinastia che regna
da 600 anni, il sultano è un sovrano pressoché assoluto. Sue le cariche di primo ministro, di ministro
della Difesa e di ministro delle Finanze. Sua maestà Muda Hassanal Bolkiah è comandante delle
forze armate, capo dei fedeli islamici, direttore dell' unità sul petrolio - dal quale deriva la grande
ricchezza del sultanato - nonché dei servizi di telecomunicazione e informazione. Con Jefri ha rotto
cinque anni fa, quando il principe si è rifiutato di ripagare i 4,5 miliardi di euro (spesi, dicono i
detrattori, in donne, lussi e bella vita) che il fratello rivoleva indietro. Dopo il no di Jefri, fra i due è
sceso il gelo: non si parlano da 24 mesi. Secondo l' accusa Jefri si sarebbe appropriato dei soldi
quando era ministro delle Finanze. «A meno che non abbia vinto la lotteria o trovato grande fortuna
sul tavolo da gioco», come ha detto il sultano nel corso dei lunghi procedimenti legali, è difficile
spiegare, senza la presenza di fondi segreti, lo stravagante stile di vita di cui Jefri continua a godere.
Un lusso dell' ordine di più di 400 mila euro al mese. Nel 2001 il principe aveva compiuto un passo
che sembrava indicare l' intenzione di estinguere il debito. Con un' asta di quattro giorni si era
disfatto di una serie scombinata di oggetti, come 400 lampioni vittoriani, due mezzi antincendio
Mercedes mai utilizzati, diverse centinaia di sedie dorate Luigi XIV, gioielli, una pista da bowling e
16 mila tonnellate di marmo italiano. Aveva venduto lo yacht di 60 metri e i due tender (chiamati
rispettivamente Tette, Capezzolo 1 e Capezzolo 2). Se Jefri è famoso per i suoi eccessi, non è meno
leggendaria la ricchezza del suo Paese. Il palazzo del sultano ha qualcosa come 1.788 stanze, i
corridoi sono in oro e marmo. Da quando il Brunei ha ottenuto la piena indipendenza dal Regno
Unito, nel 1984, l' opulenza è solo aumentata, con moschee e minareti tra i più spettacolari del
mondo islamico. I 341.000 abitanti non pagano tasse e hanno un reddito pro capite che è tra i più
alti al mondo. Alla festa per i 50 anni del sultano, nel 1996, si esibì Michael Jackson, mentre al
matrimonio della prima figlia, lo stesso anno, fu la volta di Stevie Wonder e Whitney Houston.
Paola De Carolis 8,4 miliardi il patrimonio (in euro) del sultano. Ma è solo una stima: la cifra reale
sarebbe più bassa 4,2 milioni la spesa per le nozze del figlio Billah: nel segno dell' austerità dopo gli
scandali finanziari 1.788 le stanze del palazzo reale: con i suoi corridoi, tutti in marmo e oro, è più
grande del Vaticano 12 miliardi la cifra in euro che Jefri è accusato dal fratello di aver rubato
quando era ministro delle Finanze 4,5 miliardi quelli sui quali, nel 2001, i due fratelli avevano
trovato un accordo ma che Jefri si è rifiutato di pagare 400 mila la somma in euro che il principe
spende ogni mese per mantenere la sua vita dorata a Londra * LA LEGGE Jefri Bolkiah è chiamato
a rispondere del reato di appropriazione indebita, commesso quando era ministro delle Finanze LA
COSTITUZIONE La denuncia di Hassanal difficilmente verrà smentita: nel 2004 infatti ha
cambiato la Costituzione conferendosi l' infallibilità * Rischia di perdere ville e hotel a Londra,
Parigi e negli Usa LA VILLA Jefri Bolkiah, il principe del Brunei, potrebbe essere costretto a
cedere alcuni beni. Tra questi St John' s Lodge, la villa di Regent' s Park a Londra GLI HOTEL Il
principe possiede anche l' Hotel Palace di New York (nella foto), il Bel-Air Hotel di Los Angeles e
diversi immobili di pregio nel centro di Parigi

De Carolis Paola

Pagina 27
(9 marzo 2006) - Corriere della Sera

Conclusa con un accordo extragiudiziale la causa che ha spaccato la ricchissima monarchia del
piccolo Paese asiatico

Il fratello del sultano restituisce 80 mila


miliardi
Il sovrano del Brunei aveva trascinato il principe in tribunale
con l' accusa di aver sperperato il denaro pubblico.
FRATELLI NABABBI
Conclusa con un accordo extragiudiziale la causa che ha spaccato la ricchissima monarchia del
piccolo Paese asiatico Il fratello del sultano restituisce 80 mila miliardi Il sovrano del Brunei aveva
trascinato il principe in tribunale con l' accusa di aver sperperato il denaro pubblico Il sultano lo ha
messo a stecchetto: 600 milioni al mese di appannaggio, non una lira di più. E lui è crollato. Si può
«strangolare» così un fratello minore? E può sopravvivere con 20 milioni al giorno un padre di
famiglia con cinque mogli e 35 figli da mantenere, un playboy con quaranta alcove da gestire in
giro per il mondo, per non parlare delle duemila auto e dei 17 aeroplani e dei numerosi yacht tra cui
uno pagato mille miliardi? No, in coscienza non si può, anche se si vive in uno dei Paesi più ricchi
del mondo, una monarchia asiatica (il Brunei è uno spicchio di Borneo grande come la Liguria)
fondata sul petrolio e sul polo (la passione sportiva del sultano), dove non si pagano le tasse e i
prestiti sono a tasso zero. Ma 600 milioni di lire al mese sono una miseria per uno che era abituato a
spendere una media di un miliardo e mezzo al giorno (per dieci anni) solo in spese personali:
disperato, dopo tre mesi passati agli arresti domiciliari in un buco di palazzo con solo qualche
centinaio di stanze (quello del fratello ne ha 1744), il principe Jefri Bolkiah, 46 anni, dal 1986 al
1997 ministro delle Finanze nonché capo dell' Agenzia per gli Investimenti del Brunei, ha chinato il
capo davanti al fratello più grande, Hassanal, 53 anni, il sultano del Brunei, che nel febbraio di
quest' anno gli aveva fatto causa accusandolo di aver scialacquato 40 miliardi di dollari (80 mila
miliardi di lire) di denaro pubblico. La notizia, che nel sito ufficiale del Brunei (www.gov.bn) ha
praticamente lo stesso spazio del torneo di boxe all' aperto che si è tenuto questo week-end nella
capitale Bandar, ha fatto il giro del mondo: fine del processo, raggiunto un accordo tra Sua Maestà e
Sua Altezza, il principe restituisce tutto, Allah è grande e tanti saluti a quanti (compresi gli avvocati
inglesi di entrambi i contendenti) si aspettavano che il match durasse mesi se non anni. Certo
sarebbe stato un bello scontro, se si fosse potuto vedere all' aperto come il torneo di boxe. Ma in un
Paese retto da una monarchia assoluta ispirata alla legge islamica, dove le ultime elezioni
parlamentari si sono svolte nel 1968, anche la giustizia - come la politica e il bilancio dello Stato - è
uno spettacolo a porte chiuse. Le uniche due notizie uscite dal tribunale (e riportate dal Washington
Post) sono queste. La prima: Jefri aveva chiesto un appannaggio mensile di un miliardo, ma il
giudice gliel' ha negato, rinfacciandogli l' acquisto recente «di un lenzuolo matrimoniale costato 4
milioni». La seconda: gli avvocati del principe durante un' udienza hanno accusato il sultano di aver
sottratto allo Stato 16 mila miliardi di lire. Comunque spiccioli, rispetto agli 80 mila miliardi
«malversati» dal fratellino. Ma spiccioli che avranno avuto una qualche importanza, forse, nella
decisione di chiudere la battaglia giudiziaria. Jefri dunque restituirà allo Stato quanto acquistato in
qualità di ministro e responsabile dell' Agenzia investimenti. Cominciando dagli alberghi: il Palace
Hotel di New York, il Plaza Athenee hotel di Parigi, l' hotel Bel-Air di Los Angeles. E poi una delle
gioiellerie più famose del mondo, Asprey & Garrand di Londra, la stessa che rifornisce di ori la
Famiglia Reale inglese. E poi ancora le partecipazioni azionarie, i terreni (un ranch in Australia
grande due volte il Brunei), i palazzi. Tra questi, «la reggia» di Londra al numero 45 di Park Lane, l'
edificio dove Hugh Hefner fondò il «Playboy club» e che Jefri, per restare in tema, adibì ad alcova
di lusso per feste e festini. Champagne, fotomodelle e quadri di Modigliani alle pareti. A proposito
di Modigliani (grande passione del principe spendaccione), si chiamava «Amedeo» (dal nome dell'
artista italiano) la società creata da Jefri per utilizzare i fondi dell' Agenzia investimenti. Direttore
generale di «Amedeo» era il figlio di Jefri, Hakeem. Anche Hakeem è stato trascinato in tribunale
dallo zio, insieme con altre 70 persone dell' entourage di Jefri accusate di corresponsabilità nello
sperpero dei 40 miliardi di dollari. Una cifra enorme (pari a quasi sette volte il prodotto interno
lordo del Brunei) anche per uno degli uomini più ricchi del mondo. Che però non naviga in ottime
acque: cinque anni fa il sultano aveva una ricchezza personale valutata proprio 40 miliardi di
dollari. Oggi sarebbe sotto i 10 miliardi. Anche da qui, la decisione di mettere in riga il fratello. E
quella, appena presa, di far pagare ai sudditi il ticket sanitario: duemila lire a prestazione. Michele
Farina FRATELLI NABABBI IL SULTANO Hassanal Bolkiah, 53 anni, ricchezza personale: 20
mila miliardi di lire (5 anni fa erano 80 mila) IL MINISTRO Jefri Bolkiah, 46 anni, ministro delle
Finanze dal 1986 al 1997, è accusato di avere sperperato fondi pubblici per 80 mila miliardi di lire
SPESE PERSONALI Jefri ha dilapidato 2,7 miliardi di dollari in 10 anni (una media di un miliardo
e mezzo di lire al giorno) AUTO Nelle rimesse di Jefri: duemila auto, 17 aerei, decine di yacht

Farina Michele

Pagina 13
(15 maggio 2000) - Corriere della Sera

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