SABATO 1 3 DICEMBRE 2003
INTERCONTINENTALE
Paura Nesta
Ma lui ci prova
Una fitta al ginocchio blocca il difensore
Ancelotti e il giocatore restano ottimisti
dal nostro inviato
YOKOHAMA Un allarme tira l’altro, come se non bastasse
lo sbalzo di tensione per la coppa Intercontinentale: nel
Milan è a rischio la partecipazione di Alessandro Nesta
nella finale di domani. Il difensore, dopo metà allena-
mento è uscito dal campo scuro in volto. Si è fermato
per il riacutizzarsi del dolore al menisco del ginocchio
sinistro, che da sabato non gli dà tregua. Una sofferenza
che non gli impedisce di correre e di svolgere gli allena-
menti, ma va gestita. Nella partitella di ieri, il 13 rossone-
ro ha avvertito una fitta, dopo aver controllato un pallo-
ne a mezza altezza. Si chiama subito fuori per evitare
altri rischi, ma il dubbio sulla effettiva presenza in cam-
po contro il Boca Juniors è legittimo.
Nei primi giorni in Giappone, Nesta ha rincuorato lo
staff tecnico del Milan e Ancelotti stesso. La complica-
zione al ginocchio, che per ora si può gestire con una
terapia conservativa, cioè senza interventi, pian piano
sembrava scomparsa.
Nell’allenamento di mercoledì, Nesta è stato in grado
di partecipare a tutte le esercitazioni, ma allo stesso
tempo si è accorto che, non appena sposta la gamba per
i cambi di direzione, avverte ancora fastidio. Ieri Nesta
è andato avanti per circa un’ora, senza mai saltare un
esercizio, poi è andato via di malumore.
Sarà una coincidenza, ma le avventure in Estremo
Oriente per Nesta sono sempre state corse a ostacoli.
Lo scorso anno, durante il Mondiale in Giappone e Co-
rea, l’ex laziale era stato messo fuori causa da un forte
malanno al piede, attorno al quale si era poi scatenato
un caso diplomatico tra la federcalcio e la Lazio stessa,
che aveva diffidato i dirigenti azzurri dallo schierare il
forte centrale di difesa. Adesso il caso è più semplice,
ma occorre attendere sempre l’ultimo istante per avere
la sicurezza che Nesta scenda in campo.
Pensare che, a vedere l’ultima sessione di lavori prima
delle partite in famiglia, niente avrebbe fatto sospetta-
re uno stop di Nesta. Prima gli allunghi, poi gli esercizi
di tecnica, quindi la sgambata
sul campo grande, sino alla
nuova fermata. Il malanno,
Un’ora di senza correre nuovi rischi, do-
vrebbe permettere a Nesta di
allenamento senza disputare la finale, ma Ance-
lotti deve provare la soluzione
saltare un alternativa.
La più probabile è l’innesto
esercizio, poi lo di Costacurta al centro: un ri-
stop. Costacurta in tocco quasi automatico, data
la grande ispirazione che sor-
preallarme regge l’esperto rossonero. Ma
Nesta serra le mascelle, tenta
di sottrarsi a una beffa del de-
stino: oggi sosterrà il test decisivo, anche se nello staff
milanista in parecchi temono il forfait.
Il numero 13 rossonero resiste, anche oggi cercherà di
convivere con il dolore al ginocchio sinistro. Ma prima o
poi dovrà affrontare l’operazione. Si tratterà di un inter-
vento di routine, in artroscopia, che va fatto e basta per
dribblare sorprese e dolori. Nell’entourage di via Turati
si accenna anche all’eventuale data dell’operazione,
che sarebbe fissata per la prossima settimana.
Per la coppa Intercontinentale lo sforzo va fatto, poi
Nesta andrà sotto i ferri: sarebbe inutile attendere ol-
tre, con la trasferta all’Olimpico contro la Roma, il 6 gen-
naio. Il proposito sarebbe di riavere Nesta giusto in tem-
po per la sfida in trasferta con la capolista. Programma
impegnativo, ma possibile: ricordate quando Franco
Baresi si infortunò anche lui al ginocchio, sempre al me-
nisco, durante i Mondiali del 1994 negli Stati Uniti. Bare-
si si rialzò giusto in tempo per rendersi disponibile due
giorni prima della finale contro il Brasile. Per Nesta la
vera scadenza adesso è l’Intercontinentale, perciò è ne-
cessario resistere, non ascoltare troppo il dolore, saper-
ci convivere per altri due giorni. Alessandro così si ri-
sparmia, appena scatta un minimo allarme non forza
più, non si spinge oltre la soglia di rischio. I medici scel-
gono la linea della cautela, non vogliono illudere nessu-
no, tantomeno il diretto interessato. La sosta forzata di
ieri viene considerata una precauzione, perché Ancelot-
ti conta di schierare Nesta dall’inizio.
Non c’è soltanto Nesta, però, a rendere più difficile la
vigilia. Nell’allenamento di giovedì, Giuseppe Pancaro
ha avuto un risentimento che lo ha costretto a restare a
riposo per la giornata di ieri. Pancaro stesso tranquilliz-
za tutti, compreso il padre che lo ha seguito a Yokoha-
ma, conta oggi stesso di riprendere a lavorare con il
gruppo. Se non dovesse essere in buone condizioni, Pan-
caro verrebbe sostituito sulla fascia sinistra dal solito
Costacurta. Il muro di difesa in ogni caso aspetta Nesta
e Pancaro: l’attrazione della coppa Intercontinentale è
troppo forte, Ancelotti per ora non fa scaldare nessuno.
Andrea Masala
13GZ005NACB
L’ARBITRO
E buon ultimo Kakà: «Vinceremo
arriva anche Ivanov con gol di Maldini»
YOKOHAMA — L'arbitro
russo Valentin Ivanov,
42 anni, arriverà in
Giappone soltanto oggi.
Rispetto alle due
squadre, il direttore di
gara avrà meno ore di
viaggio, «appena»
cinque da Mosca, e
meno ore di fuso orario
da smaltire, «appena»
sei. Ivanov, che la
stagione scorsa diresse
benissimo il primo
derby milanese in
Champions League
finito 0-0, è stato scelto
secondo regolamento
dalla confederazione
sudamericana
(Conmebol), che lo ha
preferito in una «rosa»
di cinque ai suoi
colleghi Barber
(Inghilterra), Frisk
(Svezia), Meier
(Svizzera) e Merk
(Germania). Ogni anno,
infatti, per dirigere
questa finale c'è
alternanza tra arbitri
europei e sudamericani,
e quando tocca ai
sudamericani spetta
all'Uefa il diritto di
scelta. Ivanov, il 29
giugno scorso, ha
diretto anche la finale
della coppa delle
Confederazioni tra
Francia e Camerun (1-0).
Una rotta giapponese per navigare con la Gazzetta
In un libro di 240 pagine come muoversi per trovare tutte le notizie più interessanti nel sito Internet della rosea
SOL LEVANTE Copertina del libro in giapponese
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La Gazzetta dello Sport 5
MILAN-BOCA IL CASO
LA PARTITA DELLE SPIE
Gli 007 di Carletto:
«Boca senza segreti»
dal nostro inviato
YOKOHAMA I fantasmi agitano le notti giapponesi.
Soprattutto quelle dei tifosi. Nei sogni, piuttosto
sconclusionati per via del fuso orario, appare il vol-
to deluso e sconfitto di Fabio Capello che qui, sulla
panchina del Milan, ha perso due finali e, a far da
contraltare, ci sono gli occhietti furbi e felici di Arri-
go Sacchi che per due volte guidò i rossoneri sul tet-
to del mondo. «Speriamo che Carletto abbia preso
anche questa buona abitudine dal suo maestro Arri-
go» dicono i Buzzi Brothers che non sono un com-
plesso di musica rock, ma più semplicemente i fra-
telli Gianni e Marco Buzzi, di professione fotografi
ufficiali del Milan. La tensione della vigilia si misura
anche da questi ricordi.
Ma non bastano i nomi e i ricordi per far passare
queste ore maledette che separano il popolo rosso-
IL DESIDERIO nero di Tokyo dal grande evento. Qui bisogna sape-
re qualcosa di più sul Boca, sugli argentini: ma co-
me diavolo giocano? Chi è il più pericoloso? E’ vero
che il terzino sinistro fa l’ala? Domande che trovano
una risposta immediata se si ha la fortuna d’incro-
ciare lo sguardo di ghiaccio di Gigi Lasala, uno di
quegli uomini che stanno sempre nascosti e non si
YOKOHAMA — Il posto vogliono far vedere ma il cui lavoro è fondamentale
per il risultato finale. Lasala, 41 anni, è uno dei due
da titolare non è sicuro,
osservatori personali di Carlo Ancelotti; l’altro è Gi-
ma Kakà mette lo stesso gi Balestra, 63 anni, aiutante di campo di Carletto.
in cartellone il numero Bene, Lasala è stato per dodici giorni a Buenos Ai-
che nelle ultime due res, all’inizio di novembre, ha visto le partite e gli
partite gli è riuscito allenamenti del Boca e ora può essere definito il
meglio: «Adesso tiro maggior esperto italiano
della materia. Dice: «Il Bo-
molto di più da fuori ca è una formazione mol-
area perché ho più to europea e poco suda-
Balestra e Lasala
fiducia in me stesso
rispetto ai tempi del
mericana. Reparti stretti
e compatti. Tevez è il loro
studiano gli
Brasile. In Italia si deve miglior elemento, ma a avversari: «Tevez è
concludere più spesso me non dispiace nemme-
da lontano perché è più
no Battaglia, che fa il cen- forte, ma occhio a
trocampista di destra. E
difficile entrare in area. poi c’è Perea, difensore di Battaglia e Perea»
Se anche venissi destra, e gli attaccanti Iar-
utilizzato da attaccante, ley e Schelotto sono da tenere d’occhio. Non mi fido
di questi argentini e gliel’ho detto a Carlo».
non ci sarebbe
Lasala è di fianco ad Ancelotti dal 1991. Lui, diplo-
problema, come non ci mato all’Isef, ha lasciato il lavoro precedente e si è
sarà problema a giocare
messo a girare l’Italia, l’Europa e il mondo per con-
con Rui Costa». Sul to di Carletto. Squadre, giocatori, partite: la sua te-
sta è una specie di computer.
Boca Juniors: «Hanno
«L’importante è saper vedere le cose nel modo in
una difesa molto
cui vuole Ancelotti». Prima quando era assistente
compatta, sfruttano il di Sacchi in Nazionale, poi alla Reggiana, quindi al
contropiede. Avranno
Parma e alla Juve e adesso al Milan: Lasala sa tutto
molta rabbia, ma non mi dell’Ancelotti pensiero. «Ho visionato tanti giocato-
preoccupo. Prima, da ri per lui. Io scrivo relazioni dividendo le squadre in
ragazzo, mi arrabbiavo tre blocchi: difesa, centrocampo e attacco. E metto
quando mi picchiavano, tutto: se i difensori fanno il fuorigioco, se sono alti o
adesso no. Non sono
bassi, se sono forti di testa, se i centrocampisti fan-
no pressing o sono statici, se gli attaccanti sono rapi-
mai stato espulso per di o giocano di sponda. Insomma, cerco di vedere
fallo di reazione. In ogni cosa. E poi scrivo due righe su ogni giocatore».
Italia il gioco è duro, ma E qui sorride, spiegando il perché. «Mi ricordo quel-
lo che scrissi di Samuel, il difensore della Roma. Io e
mai sleale. Quando c’è
Ancelotti eravamo alla Juventus, andai a vedere Sa-
Brasile-Argentina,
diventa spesso sleale.
muel in Argentina e mi impressionò: feci una relazio-
ne che mi sembrava bella e invece ai dirigenti della
Per vincere, il primo Juve non piacque e non presero il giocatore. Devo
giocatore che prenderei aver sbagliato qualche aggettivo...». O forse, visto
quello che sta facendo Samuel, devono aver sbaglia-
è Ronaldo. Il gol della
to i dirigenti della Juve a leggere... «Comunque ades-
partita vorrei lo so c’è il Boca — conclude Lasala — e a me questo
segnasse Maldini, da nome sta già facendo venire il mal di testa. Per vince-
eroe». SOFFRE Alessandro Nesta, 27 anni, seconda stagione in rossonero, colore con cui ha disputato 18 re questa coppa darei l’anima». Mica solo lui.
gare di Champions League, 14 lo scorso anno, 4 in questo. Con la Lazio ne ha giocate 23 (Reuters) Andrea Schianchi
Che il sito della Gazzetta dello teressano loro. Naturalmente il ti-Emre», «Zambrotta sbaglia il toc-
Sport fosse un sito di «culto» per
tanti appassionati di sport in Italia
massimo dell'interesse è per le pagi-
ne della sezione calcistica di Gaz-
co per Del Piero», «Totti pennella
un passaggio per Montella», e ci pia-
LO SPECIALE
era cosa nota. Che fosse un punto di
riferimento per chi dall'estero vuole
zetta.it, ma l'analisi comincia dalla
home page, la pagina di ingresso,
cerebbe proprio sapere come spie-
gano a Tokyo una «pennellata» di
GAZZETTA.IT LA VIVE COSI’
dare una sbirciatina a ciò che acca- che viene spiegata pezzo a pezzo. Totti. Yokohama non è lontana con Gazzet-
de nel mondo sportivo italiano (ma Proseguendo nella lettura (paro- Ma la vera apoteosi arriva nelle ul- ta.it. Lo «Speciale» sulla sfida Milan-Bo-
non solo), anche. Quello che non ci la grossa in questo caso, visto che time pagine. Facendo riferimento a ca Juniors si arricchisce ogni giorno di
aspettavamo è che da qualche par- gli ideogrammi giapponesi offrono un indirizzo Internet dove si posso- notizie, articoli e audio dal Giappone,
te nel mondo qualcuno si prendes- poca possibilità di comprensione a no ascoltare delle audio-interviste,
noi occidentali) si scopre quanto gli autori del libro propongono la con le testimonianze dei protagonisti.
se la briga di scrivere un libro (un
meticolosa sia quest'opera: gli auto- trascrizione delle medesime. Tra- IL RICORDO DI PRATI
vero libro, di 240 pagine a colori!)
ri entrano nei minimi dettagli, tra- scrizione in italiano poi tradotta (e Da non perdere i video di Costacurta e
per spiegare a chi l'italiano non lo ducendo e cercando di spiegare (im- spiegata) in giapponese. Ebbene
capisce come muoversi e dove tro-
Cafu e il ricordo di Pierino Prati sulla
maginiamo) anche concetti onesta- un intero capitolo è dedicato a un'in- notte della Bombonera (era il 1969),
vare le informazioni sul sito Inter- mente di difficile comprensione. tervista rilasciata da Mazzone e la
quando il Milan vinse a caro prezzo la
net della Gazzetta dello Sport. Ad Fanno bella mostra di sé una sfilza doppia traduzione diventa gio-
avere questa bizzarra (ma a quanto Coppa contro l’Estudiantes, dopo una
di frasi tratte dalle cronache delle co-forza tripla: «Io so chi è Capello,
pare anche fortunata) pensata so- partite della serie A, con evidenzia- merita rispetto perciò nun me (non caccia all’uomo passata alla storia. Le
no stati i giapponesi che hanno let- zioni sui termini meno semplici, se- mi) sembra er (il) caso, già 'na foto più belle e l’albo d’oro introducono
teralmente vivisezionato le pagine guite pedissequamente da una teo- (una) volta ho dato un consiglio e alla grande finale di domenica, con la
del nostro sito Internet per spiega- ria di ideogrammi. Qualche esem- s'è offeso subito Giovanni Trappat- cronaca in tempo reale, il commento e
re agli utenti come navigare al suo pio: «Seedorf allarga per Sheva», toni (Trapattoni)». Straordinario! le dichiarazioni di fine partita.
interno e come trovare i dati che in- «Splendido uno-due Zanet- Diego Antonelli
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