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LUDWIG ART BEETHOVEN

Quasi estemporanea di musica e pittura

Per un teatro dei gesti espressivi


Una pianista che esegue due Sonate di Beethoven, (apparentemente) tra le più conosciute,
attorniata da artisti che, contemporaneamente, completano le loro opere ispirandosi alle note del
compositore tedesco, un pubblico incuriosito e attento che fruisce di questo “teatro dei gesti
espressivi”.

Questa è l’essenza della performance artistico-musicale che propongo alla vostra attenzione,
chiedendo che possa essere realizzata sotto l’egida della vostra prestigiosa istituzione.

Sono Augusta Dall’Arche, pianista e docente di Pedagogia musicale presso il Conservatorio “U.
Giordano” di Foggia.

Ascoltare con gli occhi

L’ascolto di musica dal vivo è profondamente diverso dall’ascolto “addomesticato” e “autogestito”


cui siamo abituati, al servizio, più che altro, dei nostri moti emotivi, dei nostri desideri di evasione
e quindi preservato dal faticoso coinvolgimento dell’intenzionalità, del pensiero produttivo.
L’ascolto di musica classica dal vivo richiede silenzio, solitudine fantasticante, come quella,
probabilmente, dell’artista che realizza la propria opera.

Nel campo dell’arte visiva siamo abituati alla fruizione dell’opera compiuta; qualche notizia sulla
sua genesi viene magari riportata nel catalogo della mostra di cui fa parte. In realtà la sua versione
“pubblica” implica uno spazio sempre diverso da quello originale, con luci, ombre, contesti decisi a
posteriori dal curatore di turno. Possiamo solo immaginare, per esempio, l’esitazione o la
decisione, lo slancio o la prudenza, la delicatezza o l’energia della gestualità che ha prodotto i
segni, le forme, gli spessori.

Ludwig Art Beethoven è una proposta “teatrale”, nella quale l’esperienza del gesto musicale si
traduce contemporaneamente nell’esperienza del gesto artistico, conferendo segno, forma e
colore all’impalpabilità del suono, in un “teatro dei gesti espressivi”.

Istruzioni per l’uso

Gli artisti che intendono partecipare alla performance dovranno:

- scegliere in anticipo il movimento di Sonata sul quale creare la propria opera, considerata
la peculiarità di ciascun brano
- cominciare a realizzare l’opera in studio
- completare la realizzazione dell’opera durante la performance.
L’esecuzione del programma musicale prevederà tempi adeguati tra un movimento di Sonata e
l’altro per permettere l’avvicendamento degli artisti. Vista e udito convergeranno partecipando
alla creazione, in tempo reale, di opere musicali e artistiche. Ogni artista illustrerà, alla fine del
concerto, la propria opera, comunicando al pubblico come le suggestioni musicali abbiano attivato
il pensiero fantasticante in grado di “guidare” la mano creatrice. La pianista presenterà i brani
musicali in programma. La performance si concluderà con l’esposizione delle opere nella sala per
permetterne una visione più attenta.

Programma del concerto

Sonata quasi una Fantasia op. 27 n. 2 (Chiaro di luna)

Adagio sostenuto, Allegretto, Presto agitato

Sonata op. 13 (Pathétique)

Grave, Adagio cantabile, Allegro

Obiettivi

Favorire contaminazioni produttive ed estemporanee tra musica e linguaggi diversi, valorizzando il


ruolo attivo del pubblico.

Periodo di realizzazione

Da concordare in base alle esigenze didattiche.

Esigenze tecniche

Spazio opportunamente illuminato e che permetta una buona visione, contemporanea, della
pianista e degli artisti

Pianoforte a coda.

Preventivo spese

Noleggio pianoforte a coda (IVA compresa) € 350

Eventuali spese di promozione € 350

Cachet pianista € 350

Totale € 1050
Beethoven, perché

250 anni fa, nel 1770, a Bonn, nasceva Ludwig van Beethoven. Beethoven è noi, sintesi di tutti gli
sviluppi storici secolari della nostra storia, di tutte le raffigurazioni del nostro senso, di tutti
gl’incitamenti perenni del pensiero e del sentimento, di tutte le rivelazioni trascendenti dell’Ideale,
di tutti i misteri inviolati dall’essere nostro. Beethoven è noi, alfa e omega, labaro e viatico, sogno
e luce, realtà e mistero, fonte e custodia di tutto quanto noi, nascendo, ereditiamo nella vita e noi,
morendo, raccomandiamo alla vita.

Beethoven non è un classico. Beethoven non solo non è un classico, ma non è neppure un
romantico. Beethoven è il Romanticismo, perchè la musica di Beethoven non è una musica, non è
la musica di Beethoven: la musica di Beethoven è la Musica, colla iniziale maiuscola. E la Musica
non è nè classica nè romantica, e non è nè un classicismo nè un romanticismo. La Musica è
movimento, eccitamento, sconvolgimento, dissolvimento. La Musica è Aspirazione eterna.
Passione eterna, Evoluzione eterna. (Giuseppe Vannicola)
De profundis clamavi ad te" di Giuseppe Vannicola Stab. tip. della Biblioteca di cultura italiana. Firenze, 1905

La musica è il suono elettrizzato in cui lo spirito vive pensa e crea. Ogni elemento elettrico eccita lo
spirito a fluide effuse creazioni musicali. Il mio temperamento è elettrico. ( Ludwig Van Beethoven)
Source: Rivolto a Bettina Brentano; citato in Luigi Magnani, Beethoven nei suoi Quaderni di conversazione, Laterza, 1970, p. 228.

Contatti

Augusta Dall’Arche tel. 3406117254.

Indirizzo email dallarcheaugusta@gmail.com

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