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PROCESSO A FORLI’
Da più parti viene pubblicizzata con tutti gli strumenti possibili la
lotta all’antiracket ed antiusura.
Anche stamane vedo una e-mail pervenutami relativa ad un
comunicato stampa di “SOS Impresa – Rete della legalità”, dove
si legge: “Il nostro obiettivo è spingere le vittime alla denuncia”.
Poi bisogna preoccuparsi anche della fine che fanno le denuncie,
ma in pochi lo fanno.
In questo periodo appunto c’è una occasione a proposito del reato
di usura bancaria scaturito dalla denuncia anni addietro di due
piccoli imprenditori cesenati, che in molti stanno perdendo, a
causa dell’occultamento della notizia, nonostante sia di cronaca
giudiziaria e di interesse e carattere generale.
Al processo iniziato a Forlì presso il Tribunale penale, in seguito a
rinvio a giudizio del GUP in data 19.05.2010, rappresento che alla
prima udienza pubblica, tenutasi in data 15 novembre 2010,
rinviata al 24 gennaio 2011, non era presente nessuno, né
personalmente, né tramite delegati, pur essendo un argomento
interessante per quanti sbandierano la lotta all’usura.
Questo processo vede alla sbarra due ex legali rappresentanti ed
un direttore di filiale della Banca Antonveneta (ora Monte dei
Paschi di Siena) con l’accusa di USURA BANCARIA
AGGRAVATA ai danni di una società denominata Transmar srl
di Cesena operante nel settore degli autotrasporti, dichiarata fallita
nel 2006, i cui soci erano il sig. Nisi Antonio (cell.346.3660696)
ex legale rappresentante e suo fratello sig. Nisi Terzo, purtroppo
venuto a mancare di recente prematuramente.
Rappresento che nessuna associazione di quante pubblicizzano
quotidianamente la lotta all’usura ed al racket era presente, quindi
volutamente la questione vuole essere tenuta nascosta.
Nessun giornalista o cronista era presente.
Il processo, sentiti i testimoni ed i consulenti tecnici, nonché un
imputato che ha ritenuto di rilasciare dichiarazioni, è stato
aggiornato al 7 marzo 2011 alle ore 9 sempre presso il Tribunale
penale di Forlì.
Siccome questa era una occasione per quanti predicano tali cose in
astratto di poter presenziare in quanto i processi penali in italia in
genere sono pubblici salvo qualche eccezione a porte chiuse, di
poter ascoltare il contraddittorio di tutte le parti chiamate in causa
per l’accertamento e la verifica dei capi di imputazione che sono
riferiti all’usurarietà emersa in un rapporto di conto corrente e
conto anticipi, nell’esercizio di attività imprenditoriale, quindi a
qualsiasi imprenditore può interessare la questione, ma in
pochissimi erano presenti alla udienza del 24 gennaio scorso.
E’ auspicabile che oltre a voler spingere le vittime dell’usura
(ricordandosi che esiste anche l’usura bancaria) alla denuncia, si
possa mettere in condizione i cittadini ed imprenditori e
consumatori ad assistere a processi penali come quello che si sta
svolgendo a Forlì presso il Tribunale penale con prossima e forse
ultima udienza che si terrà il 7 marzo 2011 alle ore 9, in maniera
che possano ascoltare con le proprie orecchie e vedere con i propri
occhi lo svolgimento del processo.
I processi sono pubblici, è una notizia di interesse generale ma i
giornali vogliono evitare di dare la notizia e quindi occultare
volutamente una notizia ai cittadini.
Se se persone non ne sanno niente è ovvio che non parteciperanno,
e conosceranno gli esiti in base a quanto viene scritto e detto da
altri, ma gli è stato sottratto il diritto di poter presenziare
personalmente attraverso questa sorta di occultamento mediatico.
Anche SOS Impresa può partecipare, così come pure l’On.le
Scilipoti, il 24 gennaio era assente.
Stampa Messaggio http://webmailvtin.alice.it/cp/ps/mail/SLcommands/PrintPopup?d=virgi...
Da: biancalarocca@sosimpresa.it
Inviato il: 28-gen-2011 12.28 AM
A: "Sos Impresa"<biancalarocca@sosimpresa.it>
Cc:
Oggetto: Comunicato stampa: La Rete per la Legalità incontra il Commissario antiracket
Allegati:
1 di 2 28/01/2011 8.20
Stampa Messaggio http://webmailvtin.alice.it/cp/ps/mail/SLcommands/PrintPopup?d=virgi...
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2 di 2 28/01/2011 8.20