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COLLANA EBOOKECM
EBOOK PER L’EDUCAZIONE CONTINUA IN MEDICINA © 2020
ISBN: 978-88-31253-20-8
Dedicato al Maestro A.O.
1. PREFAZIONE E RINGRAZIAMENTI 10
4. NUTRIENTI E ALIMENTI 43
5.2 Il questionario 85
6.3 Formulazione di una dieta casalinga per un cane adulto sano 106
6.3.1 Stima del fabbisogno energetico del cane 107
6.3.2 Proteine 110
6.3.3 Lipidi 115
6.3.4 Fibre e fonte di amidi 120
6.3.5 Composizione media di una dieta casalinga
per un cane adulto 124
6.3.6 Minerali e micronutrienti 125
6.3.7 Valutazioni in chiusura di una dieta 127
6.3.8 Controllo del piano dietetico per un cane adulto sano 129
6.4 Formulazione di una dieta casalinga per un gatto adulto sano 129
6.4.1 Stima del fabbisogno energetico del gatto 129
6.4.2 Proteine 132
6.4.3 Lipidi 134
6.4.4 Fibre e (eventuale) fonte di amidi 136
6.4.5 Minerali e micronutrienti 140
6.4.6 Integrazioni funzionali 142
6.4.7 Controllo del piano dietetico per un gatto adulto sano 144
8.5 Formulazione pratica di una dieta per cuccioli e gattini in crescita 176
8.5.1 Stima del fabbisogno energetico in accrescimento 176
8.5.2 Proteine in accrescimento 179
8.5.3 Lipidi in accrescimento 179
8.5.4 Fibre e (eventuale) fonte di amidi 180
8.5.5 Minerali e microelementi in accrescimento 181
8.5.6 Integrazioni funzionali in accrescimento 182
8.6 Controlli del piano dietetico e numero di pasti per cuccioli e gattini in
crescita 183
9.5 Valutazione metabolica del paziente anziano per fini nutrizionali 194
9.6 Formulazione di una dieta casalinga di cane e gatto anziani 195
9.6.1 Stima del fabbisogno energetico dell’anziano 195
9.6.2 Proteine per l’anziano 197
9.6.3 Lipidi per l’anziano 199
9.6.4 Fibra e amidi per l’anziano 200
9.6.5 Minerali e micronutrienti 201
9.6.6 Integrazioni funzionali per l’anziano 202
BIBLIOGRAFIA 232
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1.
PREFAZIONE E RINGRAZIAMENTI
R. Steiner
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Tante sono le motivazioni per operare questa scelta: volontà del proprieta-
rio, gusti del paziente, reazioni avverse al cibo, compresenza di patologie per le
quali non sono presenti in commercio alimenti pronti adeguati.
Non sono molti i testi che possono aiutare però ad apprendere le basi ne-
cessarie per operare questo cambiamento. Questo libro è pensato e scritto per
chi vuole apprendere la nutrizione e la dietetica clinica del cane e del gatto,
con un focus in particolare sull’aspetto pratico che libri simili dimenticano: la
formulazione di diete casalinghe.
Per questo motivo il testo è diviso in sezioni teoriche e pratiche. Dopo i
primi capitoli introduttivi, ogni argomento sarà trattato prima dal punto di
vista teorico, poi dal punto di vista pratico, cercando di identificare e risolvere i
problemi che il clinico si troverà ad affrontare al momento della formulazione.
Infine, questo libro ha una presunzione: quella di voler appassionare, ren-
dere vivo l’argomento della nutrizione del cane e del gatto, spesso percepita
come noiosa perché simile alla matematica. È vero: sono tante le formule che
aiutano il clinico a fare un buon lavoro, ma nessuna materia è (credo) più viva
di quella che deve fornire i costituenti stessi della vita.
In questo testo troverete le basi: dalla fisiologia della nutrizione alla scelta e
giusta combinazione degli alimenti. Quasi tutto il resto, ben oltre le formule,
ve lo insegneranno i vostri pazienti, con le loro sorprendenti risposte, ognuna
diversa dall’altra.
Un grazie di cuore va a tutti i miei pazienti, ma anche ai miei clienti, per-
sone fantastiche che mi permettono davvero di fare una bella medicina con i
loro amati cani e gatti.
Grazie alla mia famiglia, tutta, variegata e complessa, composta da familiari
allargati, amici e amiche. Ma soprattutto grazie a Ezequiel: senza il tuo appog-
gio, amore, questo libro non avrebbe mai visto la luce.
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2.
INTEGRARE LA NUTRIZIONE NELLA PRATICA CLINICA
Una vasta fetta di medici veterinari sta dimostrando negli ultimi anni un
interesse crescente per la nutrizione del cane e del gatto. A seguito di cambia-
menti sociali importanti, infatti, cane e gatto hanno assunto un ruolo diverso
dall’animale da compagnia, richiedendo maggiore attenzione anche da parte
dei colleghi su questo aspetto. In questo capitolo di introduzione, quindi, ver-
ranno discusse le basi sociali di questo cambiamento, valutato il contesto in
cui è possibile consigliare un’alimentazione casalinga e come farlo in pratica.
Verranno inoltre accennate alcune problematiche di comune riscontro come
il confronto con il web e l’approccio al cliente.
Questo libro nasce perché anche se è vero che non tutti i medici veterinari
devono essere esperti in nutrizione del cane e del gatto, è pur vero che la mag-
gior parte dei colleghi che si occupano di clinica dei piccoli animali troverà
utile conoscerne almeno le basi. Delle nozioni di nutrizione e dietetica clinica
sono infatti utili per consigliare il cliente sul miglior metodo alimentare per il
proprio animale. Queste nozioni vengono in aiuto anche quando è presente
una patologia, per sapere come e quanto è possibile incidere sull’ outcome o
anche semplicemente sulla qualità di vita del paziente con l’alimentazione.
Inoltre, a fronte di un confronto con il web sempre più intenso (“Dr.Google”,
scherzosamente), poter offrire una risposta professionale ai dubbi dei clienti
può migliorare molto la reputazione. Inoltre, dato che non solo la conoscenza
teorica è importante questo il libro si indirizza anche sul saper fare, tramite le
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pet un’alimentazione fresca: secondo Eurispes circa il 37,3% degli Italiani con
cani e gatti, dato sicuramente importante anche se ancora inferiore rispetto a
quello che indica chi sceglie prodotti pronti [9].
La diatriba su quale sia “la dieta migliore” è certamente la spina nel fianco
della nutrizione umana moderna. Regimi dietetici fra i più disparati emergono
ciclicamente, volendo costantemente dimostrare di poter migliorare la qualità
di vita di tutte le persone disposte ad abbracciare le indicazioni che li contrad-
distinguono, diminuirne il grasso corporeo, offrire un migliore stato di salute
etc. La prova utilizzata con più frequenza è probabilmente quella degli antena-
ti: gli uomini di Neanderthal, i cacciatori-raccoglitori, i nostri nonni si nutriva-
no così... Non appare quindi strano che anche in alimentazione animale ci si
fermi a discutere su questa ricerca del Sacro Graal della nutrizione perfetta per
tutti e per ogni circostanza.
Un articolo molto interessante del 2015 pubblicato su Cell, riferiva i dati
del monitoraggio di un gruppo di 800 persone per una settimana, seguendole
attraverso 46.898 pasti, integrando abitudini alimentari, attività fisica, parame-
tri ematici, microbioma intestinale a parametri antropometrici. Tramite mo-
delli matematici i ricercatori hanno dimostrato in sostanza come la risposta ai
singoli alimenti/pasti fosse totalmente individuale. Un alimento/pasto che in
una persona o gruppo di persone può causare delle risposte considerate positi-
ve per la salute, può avere l’effetto opposto in altre e viceversa. Riassumendo le
parole dei ricercatori stessi, l’unico modello alimentare perfetto sarebbe quello
individualizzato [10]. Non esiste, quindi, neanche in medicina umana, la dieta
ideale per tutti e per ogni circostanza.
Premesso questo e tornando ai pet, esistono sporadici studi che tentano
di dimostrare una miglior qualità di vita e maggiore longevità di cani e gatti
alimentati con una dieta fresca non meglio specificata [11], così come esistono
report che negano con sicurezza assoluta che questo possa essere vero [12]. Più
che concentrarci quindi su una generica ricerca di superiorità di un regime
dietetico rispetto ad un altro, irreperibile attualmente in letteratura e che co-
munque soffrirebbe dei dubbi enunciati previamente per quel che riguarda la
dieta ideale per l’essere umano (oltre ad un possibile conflitto di interessi se
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Digeribile + ++
Appetibile + +++
Sicura/Priva di tossicità ?? ++
Prezzo/economicità ++ ++
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Impossibile stare dietro a tutte queste eventualità. L’unico modo per poter
dirigere il cliente è quello di essere preparati, saper rispondere alle domande,
spiegare e chiarire dubbi. Ciò può essere noioso a volte, specialmente in nu-
trizione, ma potrebbe essere presa come una piacevole, anche se difficile, sfida
personale per la propria crescita.
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3.
ANATOMIA DEL DIGERENTE, FISIOLOGIA E
COMPORTAMENTO DELLA NUTRIZIONE
Pur essendo entrambi carnivori, cani e gatti hanno antenati molto diversi
fra loro dal punto di vista etologico e hanno per questo svolto ruoli molto
diversi nella co-evoluzione con l’essere umano.
Il lupo grigio (Canis lupus), probabile progenitore del cane domestico (C.
lupus familiaris) ha un percorso evolutivo assieme all’uomo non ancora chiaris-
simo, cominciato con tutta probabilità in diverse zone del mondo in un’epoca
compresa fra 10.000 e 36.000 anni fa [21, 22]. Animale gregario, con tutta pro-
babilità il suo ruolo inizialmente fu quello di protezione e aiuto nella caccia.
Il lupo, abituato a vivere in gruppi-famiglia, è in grado di cooperare, con alte
capacità di apprendimento e una spiccata intelligenza sociale [23].
Nel processo di addomesticamento, uno dei fattori chiave è l’atto del nu-
trire. Inizialmente, il lupo viveva probabilmente ai margini dei gruppi uma-
ni mangiandone i resti (alimenti e feci), condividendo quindi la dieta con i
cacciatori-raccoglitori [24]. Il passo successivo è stato quello della selezione dei
cuccioli più docili e quindi della completa domesticazione.
Nella relazione fra Canis lupus e Homo sapiens, l’aumento del numero di
copie del gene amilasi del primo è testimone di un processo di addomestica-
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dell’alimento, che porta poi quel singolo animale a rinnovare o meno la sua
scelta per quell’alimento.
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Sebbene una piccola parte di di- e tripepetidi possa essere assorbita, tra-
mite meccanismi carrier, nel sangue passano solo singoli aminoacidi. È bene
specificarlo per ragionare sul razionale di utilizzo di alcuni integratori che
prevedono all’interno molecole complesse, che dovrebbero andare ad agire a
distanza in siti dell’organismo ben oltre la barriera intestinale (es. i così detti
“condroprotettori”).
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Infine gli scarti, arricchiti di muco, cellule sfaldate, batteri e altri microrga-
nismi presenti nel lume, si trasformano nel prodotto di rifiuto che chiamiamo
feci.
Focus 3.2 – Ruolo del microbiota intestinale nella digestione degli alimenti
Sebbene i ruoli del microbiota intestinale siano tanti e vari da meritare senza dubbio alcuno
una trattazione a parte, è bene riportare, anche in un testo di nutrizione base, il ruolo fonda-
mentale che questo gioca nei processi digestivi e di assimilazione dell’alimento. Si intende at-
tualmente con la definizione di microbiota intestinale quella popolazione di batteri, protozoi,
virus e funghi presente all’interno dell’intestino [39].
Il microbiota intestinale è passato dall’essere considerato un componente quasi passivo dell’or-
ganismo, la cui presenza veniva tollerata o al massimo “sfruttata” dall’organismo ospite, ad
essere considerato fondamentale in molteplici meccanismi della fisiologia e nella patologia.
Fra questi, come dicevamo, gioca anche un ruolo chiave sulla degradazione e biodisponibilità
di alcuni nutrienti [39], fra cui anche farmaci e integratori [40, 41]. Inoltre regola il metabo-
lismo dell’ospite, arrivando, a parità di apporto calorico, a determinare l’accumulo di più o
meno tessuto adiposo [42, 43]. Agendo, infine, sul sistema nervoso enterico, può facilitare
o alterare i meccanismi di peristalsi [44-46] e arrivare a determinare l’umore e il comporta-
mento del nostro paziente (Gut-Brain-Axis), giocando un ruolo fondamentale nelle patologie
psichiatriche [47, 48]. Fondamentale sarà quindi la sua modulazione con la dieta, sia per il
bilancio energetico dell’organismo sano, che per la prevenzione e la cura di diverse patologie.
Come vedremo nel prossimi capitoli, una dieta deve soddisfare i fabbisogni
nutrizionali del soggetto al quale la stiamo somministrando. Tenendo conto
delle peculiarità dei singoli individui, possiamo comunque, generalizzando,
individuare alcuni macro-fabbisogni in riferimento alla specie di appartenenza,
mentre nei capitoli successivi analizzeremo alcuni bisogni specifici per età o
fase fisiologica della vita (gestazione, età matura, crescita etc.). Non sarà l’unica
generalizzazione che dovremo fare però. Nel parlare di fabbisogni dobbiamo
infatti tenere presente che nessun nutriente interagisce con il sistema organi-
smo da solo, con una relazione lineare, ma, piuttosto, interagisce fittamente
con quella che potremmo considerare una rete di interazioni molto complesse.
Nel discutere di fabbisogni in questo libro si terranno come riferimento le
linee guida FEDIAF (Federazione Europea dell’Industria degli Alimenti per
Animali da Compagnia) [49], elaborate da associazioni nazionali e multinazio-
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nali del pet food, la cui versione più recente è scaricabile sul sito www.fediaf.
org, essendo quelle in uso in Europa. Esistono altre tabelle cui fare affida-
mento, come ad esempio la AAFCO (Association of American Feed Control
Officials) o quelle della NRC (National Research Council), fatto importante
da conoscere soprattutto quando si intenda leggere articoli scientifici.
Qualunque sia la scelta, dobbiamo ricordare che quelli riportati in tabella
sono dati che si riferiscono a intervalli di valori minimi e massimi: scegliere
i valori minimi potrebbe quindi portarci a formulare una dieta sul filo della
carenza, mentre per i valori massimi, nella maggior parte dei casi, è opportuno
non andare oltre perché oltre tali valori mancano studi di tossicità.
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