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1
Koch
Koch R.
R. Die
Die Atiologic
Atiologic der
der Tuberkulose.
Tuberkulose. Berliner
Berliner Klinische
Klinische Wochenschrift
Wochenschrift 1882;
1882; 15:221-30.
15:221-30.
Tubercolosi
Eziologia
2
Mycobacterium tuberculosis
Microbiologia
Bastoncello immobile, privo di
ciglia e di capsula, gram +
Caratteristica tintoriale:
» Alcool-acido-resistenza
evidenziabile con la
classica colorazione di
Ziehl-Nielsen specifica per
i micobatteri
Terreni di coltura:
» Non cresce sui terreni di
coltura comuni,ma
arricchiti con tuorlo d’uovo
e albumina
3
Microbiologia
Aerobio stretto
Optimum di temperatura a 37°C
Sensibile al calore, distrutto in autoclave in
pochi minuti ma non dal freddo
Notevole resistenza all’essiccamento
Discreta sensibilità ai comuni disinfettanti,
soprattutto se inglobato in materiali organici
Elevato contenuto in LIPIDI (grassi neutri,
cere) cui si deve l’alcool acido resistenza
Importanza della componente proteica che
comprende l’antigene (tubercolina) responsabile
dell’ipersensibilità di tipo ritardato dimostrabile
nei soggetti infetti
4
Parete dei micobatteri
Acido micolico
Lipoarabinomannano
(LAM)
Porina
Arabinogalattano
Peptidoglicano
Doppio strato lipidico
Tubercolosi
Epidemiologia
5
6
La TB nel mondo - 2004
2 milioni di morti
98% nei PVS
Oltre 250.000 decessi in pz con
TB/HIV
8.8 milioni di nuovi casi, 80% dei quali
in soli 22 paesi ad elevata incidenza
TB multiresistente (MDR-TB) presente
in 102 su 109 paesi sottoposti a
sorveglianza tra il 1994 ed il 2003
7
2004: Most TB cases were in India and China
Number of cases
< 1 000
1 000 - 9 999
10 000 - 99 999
100 000 - 999 999
1 000 000 or more
No estimate Asia
Africa 59%
24%
Global Tuberculosis Control. WHO Report 2006. WHO/HTM/TB/2006.361
World Health Organization
8
Casi di TB notificati
100,000 US, 1953 - 1998
70,000
*
(Log Scale)
50,000
Cases
*
30,000
20,000
10,000
53 60 70 80 90 98
Year
*Change in case definition
Casi di TB notificati
US, 1982-2008
28.000
26.000
No. of Cases
24.000
22.000
20.000
18.000
16.000
14.000
12.000
10.000
1984 1987 1990 1993 1996 1999 2002 2005 2008
Year
*Updated as of May 20, 2009.
9
Fattori che hanno contribuito
all’aumento dei casi di TB dal
1985 al 1992
Deterioramento delle infrastrutture di
sanità pubblica dedicate alla TB
Epidemia HIV/AIDS
Immigrazione da paesi ad alta endemia
tubercolare
Trasmissione della TB in comunità
20000
15000
10000
5000
0
1993 1996 1999 2002 2005 2008
U.S.-born Foreign-born
10
Trends in TB Cases in Foreign-born Persons,
United States, 1988–2008
Year
Excluding countries with missing or incomplete data for one year - Italy and Andorra (West) and
Georgia and Tajikistan (East).
11
Tuberculosis notification rates
TB cases per 100 000 population
Europe, 2006
Not included
Not reporting to EuroTB
< 11
11 – 20
21 – 50
> 50
Andorra
Malta
Monaco
San Marino
Andorra
Malta
Monaco
San Marino * Source: WHO Mortality Database, October 2007. Data shown for latest available year.
Including only deaths from TB coded ICD-9 010-018 or ICD-10 A15-19.
12
Proporzione di nati all’estero tra i pz
con TB – Europa 2006
Not included or not reporting to EuroTB
0% – 4%
5% – 19%
20% – 49%
> 49%
Andorra
Malta
Monaco
San Marino
400
300
World
0 exc Afr EEur
13
Tubercolosi in Italia
maschi
Età
Età giovane
totale
femmine
italiani
stranieri
14
Casi italiani e non italiani per anno
10
Non ITALIANI
46 53
62 68 65
81 74
83
90
54 47
38 32 35
ITALIANI
19 26
17
15
Casi di TB extrapolmonare in
Italia 1989-1998
40
% 30
20
10
0
MIG ITA
polmonare 30 40
generalizzata 23 32
extra-polmonare 47 28
16
Tubercolosi
Modalità
di trasmissione
Le particelle infettanti
Goccioline di Sospensione
Evaporazione
Pflügge nell’aria
17
MODALITA’ DI TRASMISSIONE
CONTAGIO INTERUMANO
» via più comune: VIA AEROGENA
SORGENTE D’INFEZIONE:
» Espettorato di soggetti affetti da forme aperte,
» Quando un soggetto espettora o starnutisce elimina
nell’ambiente una miriade di goccioline (DROPLETS)
che evaporando danno origine a particelle residue
(DROPLETS NUCLEI) che rimangono nell’aria per un
lungo periodo in modo particolare nei luoghi confinati
o senza ventilazione
» Un colpo di tosse di un paziente bK positivo dà
origine a 3000 droplet nuclei carichi di germi
VIA GASTROINTESTINALE: BACILLO BOVINO
VIA CUTANEA: RARA
raggi UV
18
È pericoloso il contagio?
Ogni paziente contagioso infetta 7-10
contatti
Il 40-50% dei contatti stretti si infetta
Nei contagiati il 5-10% si ammala di TB
» 3-5% malati nei primi 2 anni
» 2-5% cumulativo per il resto della
vita
Nei malati:
» Probabilità di guarigione = 80%
» Probabilità di morte = 1%
19
Infettività
I pazienti dovrebbero essere considerati
infettivi se:
» Tossiscono
» Vengono sottoposti a procedure che
inducono la tosse o provocano la
formazione di aerosol
» Hanno espettorato positivo per bacilli
acido-resistenti e non sono in terapia
» Hanno iniziato da poco la terapia o
hanno una scarsa risposta clinica alla
terapia
Infettività
I pazienti possono essere considerati
non più infettivi se rispondono a tutti i
seguenti criteri:
» Sono in trattamento adeguato
» Hanno avuto una risposta clinica
significativa alla terapia
» Hanno 3 risultati consecutivi negativi
di ricerca del bK nell’espettorato
20
Tubercolosi
Patogenesi
Patogenesi
Fase prodromica
Inalazione di aerosol infetti
Ingestione da parte dei macrofagi alveolari inattivi
Blocco fusione lisosoma-fagosoma (fattore cordale) e
acidificazione del fagosoma
Moltiplicazione (patogeni intracellulari)
21
Patogenesi
La replicazione intracellulare nei macrofagi
alveolari inattivi genera nuovi bacilli, detriti
cellulari e batterici che inducono fattori
chemiotattici dell’ospite (C5a) e richiamano i
macrofagi e i linfociti circolanti
Infiltrazione di
» macrofagi
» T linfociti
I primi a migrare entro 4 ore sono i neutrofili
che vengono sostituiti entro 12 ore dai
monociti-macrofagi e linfociti T (linfociti CD4+
e CD8+)
22
Patogenesi
23
Evoluzione del granuloma
I tubercoli vanno poi incontro a fibrosi o
calcificazione
Nella zona centrale si instaura una necrosi di
tipo caseoso
Nel granuloma possono persistere per lunghi
periodi, anche decenni, micobatteri vitali
Il contenimento dell’infezione richiede una
continua sorveglianza immunologica ad opera di
macrofagi attivati e specifici linfociti CD4 e
CD8 della memoria
24
Dall’esposizione alla malattia
Esposizione a
caso contagioso Non infezione:
i macrofagi alveolari
Infezione: MTB prolifera nello (mφ) uccidono MTB
spazio extracellulare e vengono
reclutate cellule infiammatorie
nel 95% dei casi le (il 5% va incontro a
cellule T controllano malattia attiva entro
l’infezione, che 1-2 anni)
rimane subclinica
TB attiva e sintomatica:
sintomatica:
Infezione latente:
latente: MTB i soggetti possono trasmettere
controllato dal sistema Riattivazione la malattia ad altri
immunitario per tutto il (5% di rischio
resto della vita durante il resto
della vita)
Patogenesi
Il 10% dei soggetti immunocompetenti
che vengono a contatto con il bK
svilupperanno la malattia
L’infezione da HIV è il principale
fattore di rischio per lo sviluppo della
TB
» Rischio del 7-10% per anno
Esistono alcune condizioni che aumentano
il rischio di progressione della malattia
25
Rischio aumentato di progressione
della malattia tubercolare
Infezione da HIV
Tossicodipendenza
Infezione recente
Reperti radiografici suggestivi di
pregressa TB
Diabete mellito
Silicosi
Terapia corticosteroidea prolungata
Altre terapie immunosoppressive
26
Meccanismi responsabili dello
sviluppo di tubercolosi
nel migrante
Riattivazione di
infezione latente
Nuova infezione
esogena
27
Acquisizione di nuova
infezione-malattia tubercolare
Il rischio di trasmissione è correlato a:
» alta prevalenza di forme tubercolari
polmonari aperte in comunità
» precarie condizioni di vita
» cofattori (HIV, tossicodipendenza)
La base dell’iceberg
TBC attiva
– 8 milioni di nuovi casi per anno
– solo la punta dell’iceberg
28
Infezione latente Fase attiva
Tubercolosi
Clinica
29
Infezione latente
L’infezione latente da Mycobacterium
tuberculosis complex è un’infezione
“sub-clinica” da bacilli tubercolari senza
segni clinici, batteriologici o radiologici o
sintomi di malattia manifesta
Tipicamente: soggetto con test
tubercolinico positivo ed una radiografia
del torace normale. Può essere un
contatto noto di un precedente caso di
tubercolosi
30
Tubercolosi primaria
In soggetti non immuni
Malattia autolimitata
Focolaio di Ghons, complesso primario
Prevalentemente nei campi medi ed
inferiori, più spesso a destra;
linfoadenopatia ilare
TB primaria progressiva
» TB miliare e meningite TB
» Frequente in bambini malnutriti
» 10% negli adulti immunocompromessi
31
Complesso primario
E’ l’espressione del primo insediamento di una carica
infettante di micobatteri tubercolari nell’organismo
Qualunque sia la sede dove si verifica esso è costituito
da:
» FOCOLAIO VISCERALE (focolaio di Kuss e Ghon)
» FOCOLAIO ADENOPATICO (adenopatia satellite)
» LINFOANGIOITE INTERMEDIA
Sede
» 85-95% polmone
» 5-10% intestino
» 3-5%: mucosa cavo orale, cute, congiuntiva, mucosa
organi genitali
Spesso concomita versamento pleurico
Tubercolosi primaria:
anatomia patologica
Focolaio viscerale
» Volume: grano di pepe, pisello, nocciola
» In genere unico nodulo nettamente
demarcato
» Superficie giallo-chiara o bianca
» Consistenza pastosa dovuta al nucleo caseoso
» Va incontro a trasformazione calcifica totale
– fenomeni successivi flogistici su base fibrinosa e
leucocitaria
– nucleo centrale di calcificazione
– successive calcificazioni attorno al nucleo
32
Tubercolosi primaria:
anatomia patologica
Focolaio ghiandolare
» fenomeni istopatologici simili a quelli del
focolaio viscerale
» linfonodi nell’immediata tributarietà ed i
successivi su 2-4 centri, fino a quelli
parailari e talora tracheo-bronchiali
» evoluzione necrotico-caseosa o calcifica
Linfoangioite intermedia
» si interpone tra la componente viscerale e
quella adenopatica
» esprime l’interessamento delle vie linfatiche
indotto dai batteri
33
Focolaio viscerale di complesso primario del
polmone
Al centro del nucleo caseoso vi è un’incipiente
deposizione calcifica
34
Tubercolosi primaria:
adenopatia ilare isolata
Massiccia compromissione di alcuni
gruppi linfoghiandolari, con fenomeni di
estesa caseificazione e talora di
colliquazione
» Adenopatie tisiogene mediastiniche
» Adenopatie tisiogene mesenteriche
» Adenopatie tisiogene periferiche
Colpisce più frequentemente i bambini
35
Evoluzione della forma primaria
Fibrosi
Calcificazioni
Tubercoloma: localizzazione TBC a
grosso nodo solitario
Progressione in tubercolosi secondaria
(cavitazione, miliare)
Fibrotorace
Empiema
36
Tubercolosi primaria:
evoluzione tisiogena
Tubercolosi post-primaria
In soggetti immuni
Reinfezione o riattivazione endogena
Apici o parte superiore dei lobi inferiori – O2
Caseificazione, cavitazione
» con la formazione di caverne, il contenuto
necrotico viene eliminato nelle vie aeree e
dà luogo a lesioni satelliti
» l’interessamento massivo di segmenti o di
lobi polmonari causa la polmonite tubercolare
Rare adenopatie
Diffusione locale o sistemica
» miliare
» » tubercolosi extra-polmonare
37
TBC post-primaria
Forma essudativa e forma produttiva: risposte
diverse dell’organismo allo stesso stimolo
batterico
Forma essudativa: infiltrato precoce di
Assmann-Redeker, lobite TBC, broncopolmonite
a localizzazioni multiple, caverna TBC
Forma produttiva: opacità nodulari dei lobi
superiori
Forme essudative e produttive spesso
coesistono rendendo più complessi i quadri
radiologici
Tubercolosi post-primaria
Infiltrato precoce di Assman
» Processo tubercolare circoscritto, in sede
retroclaveare o sottoclaveare
» Esordio: manifestazione nodulare con tendenza alla
colliquazione
» Spesso il primo segno è l’emottisi, in quanto i disturbi
compaiono solo dopo la formazione della caverna
» Talora sono presenti sintomi simil-influenzali (astenia,
febbre, sudorazione, anoressia)
Polmonite caseosa
» Si caratterizza per la presenza di lesioni caseose a
carico dell’intero polmone
» Andamento francamente pneumonitico
» Inizio brusco: febbre elevata e stato tossiemico
» I segni obiettivi e radiologici possono far pensare ad
una forma non tubercolare, ma la presenza del bK
nell’espettorato e delle caverne permette la diagnosi
38
Tubercolosi post-primaria
Broncopolmonite tubercolare a focolai disseminati
» Broncoalveolite caseosa a focolai multipli che tendono
a confluire ed escavarsi (tisi galoppante)
» Esordio iperacuto, febbre elevatissima,
compromissione dello stato generale, tosse, dispnea,
frequente emottisi ed espettorato positivo per bK
» RX torace: differenziazione da broncopolmoniti
batteriche e metastasi
Caverne
perdita di tessuto
polmonare
disseminazione dei bacilli
al polmone, ad altri
organi quali trachea,
laringe, ed in seguito a
deglutizione all’apparato
digerente
erosione dei vasi ematici
con emottisi
emissione dei bacilli
all’esterno con saliva
(fonte di contagio)
39
40
41
Diffusione per via broncogena:
broncopolmonite
42
TB extrapolmonare: principali
localizzazioni
Polmoni
Pleura
Sistema nervoso centrale
Linfonodi
Apparato genitourinario
Ossa ed articolazioni
Disseminata (TB miliare)
Tubercolosi miliare
Tipica manifestazione del periodo post-primario
Si tratta di una vera e propria sepsi
tubercolare a partenza da un focolaio
colliquato che si rompe in un vaso sanguigno o
linfatico
MILIARE DIFFUSA
MILIARE CIRCOSCRITTA
MILIARI ACUTE
MILIARI SUBACUTE
MILIARI CRONICHE O MILIARI FREDDE
43
44
Tubercolosi miliare
45
Miliare acuta del periodo primario
Insorgenza acuta
Esteso carattere disseminativo
Focolai elementari di tipo miliarico
Febbre elevata (38-39°C)
Fenomenologia respiratoria
Compromissione condizioni generali: astenia, anoressia,
ipotensione, abbondanti sudorazioni, dispnea,
tachicardia, cianosi, obiettività toracica scarsa
46
TB miliare
Esordio aspecifico e insidioso: febbre anche elevata,
malessere, anoressia, calo ponderale
Miliari acute: abbondanza di segni e sintomi generali,
scarsità di quelli respiratori. Ipertensione endocranica
(cefalea, vomito, deviazione oculare, scosse tonico-
cloniche), epato-splenomegalia, turbe gastrointestinali
Miliari a decorso lento: colpiscono soprattutto soggetti
provenienti da zone ad elevata endemia o soggetti
autoctoni di età avanzata. Segni e sintomi di ordine
generale presenti ma sfumati, rara una focalità evidente
Considerazioni: discrasie ematiche → aspirato midollare
spesso bK+, epatosplenomegalia → biopsia epatica + per
granulomi
Febbre ad andamento non tipico: è possibile febbricola
Sintomi sistemici di TB
Febbre
Brividi
Sudorazione notturna
Inappetenza
Perdita di peso
Astenia
47
Sintomi di TB polmonare
Tosse produttiva (durata >3 settimane)
Dolore toracico
Emoftoe o emottisi
TB postprimaria
Generalmente sintomi e segni aspecifici
Insidioso → mesi
Decorso
Tumultuoso
Segni presenti quando coesistono lesioni
importanti
Complicazioni: febbre persistente espressione
di una malattia in rapida evoluzione. Può
richiedere l’impiego di steroidi
Reazione pleurica: solitamente espressione di
coinvolgimento di TB primaria. Possibile anche
nella TB post-primaria
Empiema: per colonizzazione bacillare del
liquido pleurico
48
TB postprimaria
Laringite: coinvolgimento laringeo da parte di
secrezioni bronchiali ampiamente bacillifere:
raucedine e afonia
Possibile coinvolgimento del tubo gastro-
enterico
Poliartrite (artropatia di Poncet) da reazioni
immunitarie
Stenosi bronchiale fissa da rimaneggiamento
fibrotico
Esiti invalidanti da lesioni specifiche →
insufficienza respiratoria. Ripercussioni
funzionali da postumi di interventi chirurgici
MENINGITE TUBERCOLARE
diffusione linfoematogena
periodo prodromico: febbricola, astenia,
sonnolenza
insorgenza subdola dei segni meningei
frequente compromissione dei nervi
cranici (meningite della base)
liquor limpido, iperteso, ipoglicorrachia
ed ipoclorurorrachia, iperprotidorrachia,
cellule di tipo linfocitario
49
PLEURITE TUBERCOLARE
più frequente causa di pleurite
TB primaria o post-primaria
diffusione per contiguità dai polmoni
forma secca o essudativa
sintomi: febbre, dolore toracico, tosse
non produttiva
50
51
TBC RENALE
diffusione ematogena
spiccata tendenza all’escavazione
eliminazione di BK con urine
interessamento secondario di vie urinarie
e genitali
sintomi: disuria, piuria acida ed
ematuria
52
TBC LINFOGHIANDOLARE
SUPERFICIALE (SCROFOLA)
stazioni laterocervicali e
sottomandibolari
istologia: formazioni granulomatose e
caseificazione
obiettività: linfonodi dapprima
parenchimatosi e mobili, poi zone di
rammollimento (caseificazione),
formazione di pacchetti fissi alla cute,
fistolizzazione
53
54
TBC OSSEA
diffusione ematogena
quadro clinico più tipico: spondilite
(morbo di Pott)
sintomi: dolori ossei, plegie e paralisi
nel morbo di Pott la distruzione dei
corpi e dei dischi intervertebrali può
provocare deformazione della colonna
(gibbo) ed ascessi ossifluenti
55
56
Tubercolosi vertebrale
57
Coinfezione tubercolosi–HIV
Maggior rischio di sviluppo di malattia
tubercolare
Causa principale di decessi AIDS-correlati nel
mondo
» 1/3 di tutti i decessi AIDS-correlati
TB accelera il decorso dell’infezione da HIV
» Aumento HIV-RNA
» Maggiore incidenza di infezioni
opportunistiche
» Aumento della mortalità
58
Coinfezione tubercolosi–HIV
400
Lymphatic, serous tuberculosis
100
0
Duration of HIV infection
59
Tubercolosi
Diagnosi
60
Diagnosi
Clinica
Radiologica
Batteriologica
» esame diretto + in pochi casi
» coltura
» metodo radiometrico (BACTEC)
» PCR
Immunologica
Anamnesi
Sintomi
Storia di esposizione, infezione o
malattia TB
Pregresso trattamento anti-TB
Fattori di rischio demografico per TB
Situazioni cliniche che aumentano il
rischio di malattia tubercolare
61
Raccolta dei campioni
Raccogliere almeno 3 campioni di
espettorato da inviare per esame
diretto e coltura
Se il paziente non è in grado di
espettorare il bK può essere ricercato
su espettorato indotto, broncoscopia o
aspirato gastrico
Ricordarsi di seguire sempre le
precauzioni per la prevenzione delle
infezioni durante la raccolta dei
campioni
62
Esame colturale
Usato per confermare la diagnosi di TB
Coltivare tutti i campioni, anche se
negativi all’esame diretto
63
Esame colturale
Eseguita classicamente su terreni
solidi, è ancora il gold-standard per
la diagnosi
Tempi di crescita:
» terreni solidi: 40-60 giorni
» terreni liquidi:
– BACTEC radiometrico: 20 giorni
– MGIT (fluorimetrico): 10 giorni
Gli antibiogrammi richiedono gli
stessi tempi
Importante il controllo di qualità
interno ed esterno
Test più sensibile e poco costoso.
Limite: il tempo
64
Test di sensibilità ai farmaci
tempi richiesti: 3/8 settimane
inizialmente isoniazide, rifampicina ed
etambutolo
se vengono rilevate resistenze o se il
paziente non risponde alla terapia è
necessario testare anche altri antibiotici
sono ormai disponibili test molecolari per
l’identificazione rapida delle resistenze
Diagnosi
Diagnosi di malattia attiva
» dimostrazione di M. tuberculosis in
campioni biologici
65
Screening immunologico
Il più vecchio
test diagnostico
ancora in uso
(100 anni)
66
Iniezione intradermica di 5 U.T. di
tubercolina (PPD) proteina
purificata derivata da bacilli
tubercolari; dopo 48-72 h
comparsa di una reazione
indurativa locale legata alla
proliferazione di linfociti T verso
antigeni specifici (reazione di
Mantoux) positiva se supera i 10
mm in soggetti normali ed i 5 mm
nei soggetti HIV positivi
67
Lettura della reazione alla
tubercolina
Leggere la reazione 48-72 ore dopo
l’inoculazione
Misurare solo l’indurimento
Registrare la reazione in millimetri
TST:limiti
Bassa specificità: cross-reattività con
micobatteri atipici e BCG (falsi positivi in 5-
60% vaccinati)
68
L’alternativa: nuovi test immunologici
“in vitro”
2. Mix ed incubare
per 16-24 ore Gel
plug
Ag
Neg specifici Mitogeno
4. ELISA
5. Tramite il
QuantiFERON Gold Automatizzabile
software, il computer
determina i risultati
dei test
69
Accuratezza diagnostica
Sensibilità: 78-98% (calcolata su
pazienti con TB attiva)
Caratteristiche
E’ un test ex vivo, eseguito su campione
di sangue, e quindi non necessita di una
seconda visita del paziente
Non induce “boosting”
Non cross-reagisce con NTM e BCG
Può essere automatizzato
Presenza di 2 controlli della reazione:
» valutazione della risposta alla
stimolazione (mitogeno)
» valutazione dell’ IFN-γ basale
70
Indicazioni per l’uso di TB-Gold
Sospetto Microscopia Diagnosi TB Utilità test
_
Alto Presuntiva Alta
_
Basso Improbabile Bassa
Tubercolosi
Terapia
71
Punti critici per il controllo della TB
Vaccinazione Esposizione a
anti-TB caso contagioso Non infezione:
i macrofagi alveolari
Infezione: MTB prolifera nello (mφ) uccidono MTB
spazio extracellulare e vengono
Trattamento reclutate cellule infiammatorie
preventivo
TB attiva e sintomatica:
sintomatica:
Infezione latente:
latente: MTB i soggetti possono trasmettere
controllato dal sistema la malattia ad altri
immunitario per tutto il
resto della vita
Trattamento
terapeutico
Terapia
TB non trattata:
» morte entro poche settimane o mesi
» remissione spontanea
» malattia a decorso cronico,
progressivamente debilitante
Dopo meno di 2 settimane di trattamento
efficace e ben condotto, la contagiosità si
annulla
Punti cardine della terapia antitubercolare:
» almeno due farmaci (per evitare resistenze)
» lunghi periodi di trattamento (per evitare
ricadute)
72
Principi di trattamento
Fornire la terapia più sicura ed efficace
nel più breve tempo possibile
Utilizzare farmaci battericidi
Utilizzare più farmaci ai quali il
microrganismo sia sensibile
Non aggiungere mai un singolo farmaco
ad un regime in fallimento
Assicurare l’aderenza alla terapia
Farmaci anti-tubercolari
Farmaci maggiori Altri farmaci
Isoniazide Altri aminoglicosidi
Rifampicina Polipeptidi
Pirazinamide Tioamidi
Etambutolo Cicloserina
Streptomicina Acido para-amino salicilico
Tiacetazone Chinoloni
Linezolid
Macrolidi
73
Terapia della tubercolosi
Regime standard
Fase iniziale Fase successiva
Isoniazide
Rifampicina
Pirazinamide
Etambutolo*
0 1 2 3 4 5 6
*oppure streptomicina mesi
Conversione batteriologica nel 98-100% dei casi e recidive al di
sotto del 5% a 5 anni
Dosi consigliate
Farmaco Dose/die Dose massima
giornaliera
Isoniazide (INH) 5 mg/kg 300 mg
74
Tossicità dei farmaci anti-TB
Farmaco Principali effetti collaterali
75
Monitoraggio della risposta al
trattamento
Monitoraggio batteriologico mensile dei
pazienti fino a negativizzazione delle
colture
Al 3° mese di terapia, in caso di
persistenza di colture positive o dei
sintomi clinici, rivalutare:
» Farmaco-resistenza
» Non aderenza
Multiresistenza
Il bacilli multiresistenti (MDR) sono
quelli che presentano resistenza almeno
a isoniazide e rifampicina
Il riscontro di una multiresistenza
primaria è un evento del tutto
infrequente (1%), nel soggetto
immunocompetente
La stragrande maggioranza dei casi di
TB-MDR sono rilevati in soggetti già
sottoposti a uno o più trattamenti: MRD
secondaria
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Fattori clinici correlati alla MDR
Compliance terapeutica
» La terapia medica dovrebbe associarsi ad
una sorta di “educazione” del paziente
riguardo la malattia ed i rischi connessi a
comportamenti arbitrari
Congruità terapeutica
» L’errore medico più comune risulta essere
l’aggiunta di un singolo farmaco ad uno
schema che abbia comportato un fallimento
o in caso di “recidiva”
L’insorgenza della TB MDR è comunque il
risultato di una cattiva gestione del caso clinico
Quando sospettare la
farmacoresistenza
Storia di trattamento anti-TB
Contatto con persone con TB
farmacoresistente
Immigrati da paesi ad elevata
prevalenza
Persistenza di positività dell’espettorato
dopo almeno 2 mesi di trattamento
Pazienti che hanno effettuato
trattamenti inadeguati per >2 settimane
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TB multiresistente
Scarso successo terapeutico (in Italia il
40% raggiunge guarigione clinica)
Utilizzo di farmaci di seconda linea per
lunghi periodi (maggiori effetti
collaterali)
La gestione dovrebbe essere affidata a
centri specializzati
Utile l’impiego della directly observed
therapy (DOT) per migliorare l’aderenza
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Tubercolosi
Prevenzione
Mascherina chirurgica
Viene utilizzata in:
» Sala operatoria
» Sala medicazione
» Camere
d’isolamento
» Sul paziente in
isolamento
respiratorio
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Maschere facciali filtranti
Si adottano per
proteggere le vie aeree
dell’operatore sanitario
da goccioline presenti
in sospensione o da
microrganismi presenti
nell’aria, che per le
piccole dimensioni
potrebbero raggiungere
gli alveoli
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Maschere facciali filtranti
Il campo di applicazione riguarda:
» Assistenza al paziente con TBC o altra
malattia a trasmissione aerea
» Durante l’esecuzione di broncoscopie
CHEMIOPROFILASSI
Primaria
» somministrazione di isoniazide in
individui sani, Mantoux negativi, a
contatto con soggetti ammalati di TB,
a rischio di infezione tubercolare
Secondaria
» somministrazione di isoniazide in
individui senza segni di tubercolosi in
atto, Mantoux positivi, a contatto con
soggetti ammalati di TB
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Trattamento dell’infezione latente
Escludere la presenza di malattia attiva
Deve essere mirata a specifici gruppi a rischio
di TB
» soggetti con infezione tubercolare recente
» soggetti ad alto rischio di progressione verso
la malattia
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BCG VACCINE
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Normale reazione alla
vaccinazione con BCG
Controindicazioni
Deficit immunitario per:
» Infezione da HIV
» Immunodeficienza congenita
» Leucemia
» Linfoma
» Neoplasie metastatizzate
» Terapia steroidea ad alte dosi
» Chemioterapia
» Terapia radiante
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