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IMMUNOLIGIA
La neuro-psico-endocrino-immunologia
Il sistema biologico di qualsiasi organismo vivente è un sistema complesso (non complicato) cioè
un insieme di parti, le cellule, che sono tutte in interazione tra di loro e che a loro volta
costituiscano tessuti che a loro vola costituiscono organi che a loro volta costituiscono apparati.
L’idea che ci siano organi esclusivamente neurologici, altri esclusivamente immunologici e altri
esclusivamente endocrini è fuorviante.
In realtà ogni cellula e organo ha delle funzioni che racchiudono i 4 sistemi delle 4 bilance.
Ad esempio un tempo l’intestino era l’organo deputato alla espulsione delle feci, quindi un organo
minore, considerato addirittura volgare Oggi sappiamo, Grazie agli studi del 1917 della peristalsi
indipendente, dei neuroni scollegati e nel 1980 della serotonina intestinale, che l’intestino contiene
più neuroni di quanti non ne abbia il midollo spinale.
Quindi l’intestino p secondo solamente al cervello per la quantità di neuroni. La quantità di neuroni
è tale che nell’intestino si possono sviluppare processi cognitivi. Questo vuol dire che non pensiamo
solamente con la testa ma anche con la pancia.
Inoltre l’intestino contiene oltre il 60 % di tutto il tessuto immunitario. Questo ne fa anche un
organo immunitario. Ancora ogni cellula intestinale è in grado di produrre tutti gli ormoni che è in
grado di produrre l’ipofisi oltre che possedere tutti i recettori di tali ormoni.
Quindi fatte tutte le dovute differenze possiamo dire che anche il rene, il polmone, il cuore, hanno
queste caratteristiche di base. “Il vecchio pensiero degli organi con funzioni integrate tra di loro è
ormai superato. L’asse dello stress ipotalamo-ipofisi –surrene è ormai superato “afferma il
Dottor.Genovesi medico chirurgo specialista in Endocrinologia e Malattie metaboliche, psichiatra,
immunologo-allergologo, era ricercatore di Medicina Sperimentale nel Policlinico Umberto I
dell’Università di Roma (sua anche la cattedra di Endocrinologia, scomparso nel 2018)
In realtà l’integrazione non è inter-organo ma addirittura inter cellulare.
Lo possiamo verificare anche tra essere vivente e essere vivente. Pensiamo che in pnei si parla
anche di interazione tra le piante. Loro hanno un sistema simile al nostro con differenze oggettive a
causa del sistema metabolico.
Le piante medicinali per esempio, che sono le più studiate ( visitare il sito gaian studies.org ideato
da Stephen Harrod Buhner ) sono state sperimentate per vedere se per caso ci fossero dei
riferimenti scientifici da esaminare durante un rituale sciamanico dei pellerossa.
Il rituale consisteva nel portare il malato affetto da una determinata patologia dalla pianta che cura
quella determinata patologia, anziché raccoglierla e dargliela, l’uomo medicina pregava la pianta di
sviluppare il massimo del suo potere terapeutico e di dirlo anche alle altre piante.
Dopo il ringraziamento, lo sciamano raccoglieva la pianta e la somministrava al malato. In questo
studio è stato usato uno strumento che si chiama spettrometro di massa di assorbimento atomico che
consente di rilevare su un monitor la variazione dei principi attivi terapeutici attraverso dei sensori.
I principi attivi terapeutici variano normalmente con le fasi del buio della luce, delle fasi lunari,
delle stagioni, a seconda delle piante vicine eccetera. Cosa è emerso?
Premessa, dice il dottor Genovesi “Noi siamo abituati a pensare che la comunicazione biologica sia
scandita solo e soltanto da eventi biochimici, quindi attraverso neurotrasmettitori, recettori, ormoni
eccetera. In realtà prima ancora dell’evento biochimico la comunicazione è biofisica perché il DNA,
che è una doppia elica non a caso, produce una radiazione elettromagnetica di bassa frequenza che
modula gli eventi biochimici che risultano secondari. Noi sappiamo che la radiazione
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elettromagnetica di un soggetto sano è diversa dalla radiazione elettromagnetica emessa da un
soggetto malato…. (su questo potremmo introdurre l’argomento di come avere paura del covid 19
chiami per risonanza ad attrarre il covid 19)
Quindi da questo esperimento è emerso che la pianata ha fatto un veloce e significativo aumento dei
principi terapeutici al momento che ha avuto davanti il malato. L’ipotesi è che la pianta abbia
percepito la radiazione elettromagnetica del malato. Ma la vera domanda è: PERCHE’ LE PIANTE
LO FANNO?
Alcuni medici hanno fatte delle considerazioni del perché avviene questo fatto asserendo che forse è
un ‘evento casuale quello degli esperimenti poiché le piante non hanno un cervello. E quindi non
possono avere compassione.
Ma non è possibile perché questi esperimenti sono replicati da 2003 e quindi ampiamente verificati
e studiati su numeri tali da essere riconosciuti come esperimenti attendibili.
Ma in secondo luogo le piante sono su questo pianeta da 750 milioni di anni. Hanno avuto il tempo
per sviluppare la loro interazione. Noi come Sapiens Sapiens siamo qui da 70 mila anni, se proprio
vogliamo imparentarci con l’australopiteco diciamo che siamo qui da poco più di un milione di
anni. Siamo qui da un tempo infinitamente minore di una pianta ma ci arroghiamo il diritto di
sapere come comunica una pianta.
Credo che le piante stiano cercando di comunicare con noi da molto tempo.
MA dopo un breve periodo di 3800 anni di risveglio, siamo tornati ad essere di nuovo sordi al
richiamo di questi esseri così saggi.
E quindi ritornando alla frase la pianta non ha un cervello il Dott. Genovesi ci dice che il loro
cervello è semplicemente dappertutto.
La pianta è essa stessa un cervello.
Se compariamo l’albero con le sue radici, il tronco e i rami e lo compariamo ad un neurone
ingrandito, troviamo i dendriti (le radici,) il corpo cellulare, (il tronco) e gli assoni (i rami). Sono
uguali!! La pianta non ha un cervello, è il cervello” nel suo funzionamento lo è, e ha comunicazione
con le altre piante e con gli altri animali.
Un'altra domanda da porci, visto che non è verificabile è: dato che la pianta varia il suo campo
elettromagnetico, sarà forse il campo stesso ad essere terapeutico per il malato? Questo sarebbe
interessante da approfondire, dal momento che gli uomini e le donne medicina e gli sciamani
possono curare a distanza senza somministrare la pianta ma solamente invocandola. Anche la terra
ha un suso sistema biologico e una sua radiazione magnetica che ora si aggira intorno a 3°-35 Hz.
(fino a 15 anni fa era a 8) È stato dimostrato che gli astronauti hanno dei gravi problemi perché si
allontanano dalla vibrazione della terra.
In questo tipo di interazione è importante rivisitare il concetto di realtà. Perché noi la realtà la
basiamo sui nostri sensi. In particolare quello della vista.
La stragrande maggioranza delle persone crede che tutto ciò che non si vede non esiste ma esiste
solo ciò che si vede. Anche se noi sappiamo che ci sono degli studi sui campi magnetici che non si
vedono ma che però esistono. In realtà, noi vediamo solo in un renge compreso tra circa 400 e circa
800 nanometri di lunghezza d’onda cioè tra l’infrarosso e l’ultravioletto che è una riga sottile nel
grande campo elettromagnetico esistente.
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Quindi noi non vediamo tutto ciò che emana lunghezze d’onda differenti da questo limite pur
esistendo.
Avete mai visto gatti e bambini piccoli che a volte guardano cose che noi non vediamo?
LS scienza dell’astrofisica ha definito con precisione la percentuale del visibile dell’occhio umano.
QUESTA PERCENTUALE è MENO DELL’1% DEL TOTALE.
Questo vuol dire che il 99 per cento di ciò che esiste non vediamo. Questo parlando solo della vista.
Potremmo parlare anche del tatto. Gli elettroni che compongono le molecole del nostro dito
vengono in contatto con gli elettroni dell’oggetto che tocchiamo. Ma gli elettroni sono particelle
cariche negativamente, e le cariche dello stesso segno si respingono, quindi quello che noi
percepiamo come tatto in realtà è una repulsione elettronica che il cervello valuta come se fosse
tatto.
Afferma il Dottor Genovesi: “I limiti della percezione sono anche i limiti del metodo scientifico,
perché il metodo scientifico in medicina si fonda su strumenti di valutazione che si basano sulla
percezione (nostra) “.
QUESTA PREMESSA ERA DOVEROSA per parlare di pnei cioè delle interazioni che si
sviluppano non solo tra parti di uno stesso sistema biologico ma da sistemi biologici diversi.
Detto questo parliamo della psiche.
LA PSICHE
Comunicazione corpo-MENTE
Il corpo e la mente sono in relazione vicendevole. Ogni pensiero è manifesto
nel corpo, un’azione del corpo si dirige alla mente. La mente decide e dirige:
Chi pensa che il caffè gli fa male (a prescindere da reali problematiche
fisiche), starà male bevendo consapevolmente il caffè, e al contrario non avrà
reazioni quando lo assumerà nascosto in altri alimenti. Nel caso del corpo
verso la mente: se ci bruciamo sul dito, il corpo trasmette alla mente il dolore
e scatta la reazione di paura, si scatena l’impulso di ritrarre la mano come
atto di protezione. Ma se il dolore è troppo forte, accade il contrario, la mente
agisce più velocemente e interrompe la comunicazione e la percezione del
dolore.
Nel rapporto con la malattia o con il dolore è dimostrato che oltre ad avere
un atteggiamento propositivo verso la guarigione, risultano efficaci tecniche
di rilassamento come lo yoga, la meditazione, le arti manuali creative (pittura, bricolage, cucina etc.), che
scaricano le tensioni psico-fisiche e le
manifestazioni di disagio interiore.
Lo stress: la bilancia a 4
Lo stress in PNEI rappresenta un asse fondamentale tra psiche e sistema
nervoso centrale. L'ipotalamo coordina le risposte emozionali e le reazioni
di stress, che influenzano la produzione di alcuni ormoni quali l'ACTH, il
cortisolo, il GH, la prolattina e le catecolamine, che a loro volta intervengono
nella regolazione di varie risposte immunitarie.
In conclusione una situazione di stress sovraccarica il sistema nervoso e
porta il sistema immunitario in una condizione depressiva, con conseguenti
alterazioni funzionali ormonali (dell'asse ipotalamo-ipofisi-surrene) a carico
del sistema endocrino.
I casi più diffusi dello stress cronico che compromette tutto il sistema e
rappresentato dai soggetti che hanno subìto una perdita (affettiva,
lavorativa, economica, di identità, fallimenti personali etc.), dove le
conseguenze possono essere ben curate e interpretate dalla Pnei, per la sua
azione integrata sulla problematica.
I fattori che determinano lo stress si divido in due categorie: cognitivi che
scatenano una reazione emotiva e non cognitivi. L’intensità di sovraccarico
è individuale e soggettiva, ovvero dipende da come la persona affronta una situazione, alla capacità di
adattamento e alla predisposizione negativa o
positiva verso gli avvenimenti della vita.
I cognitivi:
• relazioni interpersonali non soddisfacenti, tra cui discussioni, litigi e
contrasti.
• Preoccupazioni o eventi dolorosi
• Difficoltà finanziarie
• Malattie
• Disagi psicologici e condizionamenti in base al proprio aspetto fisico
• Abitazione non confortevole, traslochi (inadattabilità al
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cambiamento), ambiente circostante o luoghi non soddisfacenti, disagi
di integrazione sociale.
• Limitata esposizione alla luce solare, fattori climatici non adatti alla
persona.
• Solitudine e senso di incomprensione.
Non cognitivi:
• assunzione frequente di farmaci
• assunzione eccessiva di alcool, caffè e sostanze eccitanti
• dipendenze da fumo
• inquinamento ambientale, esposizione a campi elettromagnetici
(cellulari, computer, antenne, tv, Wi-Fi etc.)
• assunzione di cibi con elevati contenuti di pesticidi, conservanti e
coloranti. Assunzione di acqua non oligominerale.
• Viaggi frequenti in aereo e fusi orari
sintomi dello stress cronico e primari gli effetti sulla
salute
Quando il sistema va in iperattività si manifestano stanchezza cronica,
fisica e mentale. e mentalmente si è meno concentrati e più irritabili.
Stress ossidativo
Un processo di ossidazione oggetto di valutazione è quello indotto da agenti
estranei alle funzioni organiche che producono Radicali liberi in eccesso. I
fattori esterni responsabili della produzione di radicali liberi sono legati
all’accumulo di metalli pesanti che ne facilitano la formazione, ad eccessi
alimentari, fumo, alcool, droghe, abuso di farmaci (soprattutto cortisonici),
eccesso di attività sportive, alcuni additivi negli alimenti, stress psicofisico,
nonché i processi di infiammazione.
La mancanza di antiossidanti induce i radicali liberi a colpire i principali
componenti cellulari quali lipidi, proteine, carboidrati e DNA, generando
uno stress ossidativo che comporta una serie di patologie come
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invecchiamento precoce, malattie cardiovascolari, diabete, cancro, malattie
neurodegenerative
Si definisce stress ossidativo l’azione dello stress cronico sul corpo umano,
generato da un disequilibrio intracellulare tra le sostanze ossidanti prodotte
durante i processi metabolici e il sistema immunitario che produce sostanze
antiossidanti per neutralizzarle. Quando i due sistemi non sono in equilibrio
si producono radicali liberi.
Si è constatato che nei normali processi metabolici, ogni cellula produce da
1 a 3 miliardi di Radicali Liberi al giorno, che vengono eliminati dagli antiossidanti prodotti dalle cellule
stesse, prima che possano causare
disfunzioni cellulari, pertanto l’attenzione va al loro eccesso che causa
invecchiamento precoce e dell’insorgere di varie malattie come
infiammazioni, infezioni, rallentamento dei processi di riparazione cellulare
etc.
I Radicali Liberi sono molecole costituite da atomi fortemente instabili, in
quanto mancano di un elettrone. Per avere la stabilità questi atomi
attaccano le altre molecole al fine di sottrarre l’elettrone mancante. Il
problema è che la molecola derubata, diventa a sua volta un radicale libero.
Questo processo si chiama ossidazione e si innesca così la Reazione
Radicalica a Catena.
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QUINDI COSA FARE?
La mia risposta personale in quanto ricercatrice e naturopata l’ho trovata in un alimento completo.
il SUCCO DI QUESTA PIANTA ED IL SUO GEL PURIFICATORE CONTNEGONO 200 composti attivi
che la rendono quasi un alimento completo di cui 75 nutrienti che rientrano tutti nei nostri processi biologici
di omeostasi (EQUILIBRIO FISIOLOGICO)
Di questo parlerò e introdurrò l’argomento nei prossimi file.