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Lo stato delle nostre finanze è connesso con molti aspetti della nostra vita ed
è quindi naturale che accentri l’attenzione più di altri fattori. Tuttavia, la
nostra attenzione sembra a tal punto monopolizzata dalla preoccupazione per
la situazione materiale che il nostro stato d’animo sembra una bandiera al
vento. Se le cose vanno bene, ci sentiamo bene anche noi. Quando, come in
questo periodo, ci sono difficoltà economiche, anche noi ci sentiamo in
difficoltà, anzi, ci sentiamo proprio male. Nella nostra vita si insinua sempre
di più la paura, quell’antica signora che è stata padrona delle nostre esistenze
per secoli. In una delle sue manifestazioni multidimensionali la signora
prende ancora una volta le sembianze di paura per la sopravvivenza.
E come arriva ad insinuarsi nelle nostre vite? Quale via nascosta segue?
Sono per lo più negative, di parte, insomma di quelle che ci fanno entrare e
poi restare nel campo della paura e delle sue figlie rabbia e depressione.
Vi sembra plausibile che nel nostro mondo di quasi sette miliardi di persone
accadano solo dis-grazie, che ci siano solo difficoltà d’ogni genere specie di
tipo economico? En passant, in Asia, dove mi trovo in questo momento,
l’economia sembra piuttosto florida, ma di questo se ne parla poco.
Certo, nessuno nega che vi sono anche notizie negative ma ci sono solo
quelle?
Nella vita di ognuno di noi accadono fatti di ogni genere, ci sono “gioie e
dolori”, perché dunque enfatizzare solo i dolori?
Quale che sia, sembra non si sia colto un fatto sociale della massima
importanza: siamo in overdose di notizie negative! E che cosa si fa con chi è
in overdose? Rincariamo la dose? Per un po’ forse, ma il rischio è la perdita
del consumatore-tossico. Possiamo arrivare a tra-passare al punto che,
qualsiasi notizia venga fornita dagli spacciatori autorizzati non abbia più
alcun effetto. Tra- passiamo! Andiamo oltre… in cerca di qualcosa che ci
faccia stare meglio!
Ad esempio, ci parlano tanto del PIL. Ma che cos’è questo PIL, e quanti di noi
sanno che cosa viene misurato o come viene calcolato? Sappiamo solo le
percentuali- vere o presunte- che ci vogliono far conoscere.
“Il PIL misura tutto tranne quello che rende la vita degna di essere vissuta”.
Il PIL terrebbe conto in teoria, del valore di tutti i beni e servizi prodotti da un
paese in un anno. A prescindere dal fatto che é poco plausibile che si possa
tenere conto proprio di tutto -economia sommersa dixit- ciò che conta è il
valore che questo indice misura: quanto produciamo. Parafrasando Cartesio
si può dire che ciò che conta é: produco dunque… sono!
Chi detiene il potere si guarda bene dall’informarci che ci sono altri parametri
di valutazione alternativi al PIL come ad esempio il GPI, l’Indicatore di
Progresso Genuino o Autentico nato negli USA, che combina gli standard
materiali di vita con altri aspetti di una società sana e valuta il benessere
complessivo. Oppure l’FNL, ovvero l’Indice di Felicità Nazionale Lordo,
adottato in Bhutan. Non sarà il caso di prenderlo in considerazione?! Che
cosa accadrebbe se valutassimo la Felicità nazionale lorda anziché la sola
produttività?
Una delle teorie che ci tengono ancorati nella paura sostiene che le risorse
economiche siano limitate e quindi bisogna combattere per accaparrarsele. E
se questa teoria fosse ‘di parte’? Oppure se tenesse conto di un modello del
mondo limitato, sorpassato e pure dannoso per tutti noi?
Uno dei modi per uscire dalle grinfie della vecchia signora e ritornare in uno
stato di libertà e benessere ce lo suggerisce il caro vecchio Einstein:
Questa rivoluzione è già in atto. Ed é partita niente meno che dalla madre di
tutte le scienze: la Fisica. E’ molto più ampia e profonda di qualsiasi altra mai
esistita: è una Ri-voluzione intesa in senso etimologico di ‘volgere verso il
nuovo’, quindi verso un altro livello di coscienza e precisamente uno
planetario al posto di quello individualistico e separativo in cui abbiamo
vissuto fin’ora.
In mondo e tutto ciò che chiamiamo realtà ha come ‘materia prima’ energia e
informazioni. In altre parole, tutta la manifestazione esistente, dal cosmo al
nostro universo, il pianeta su cui viviamo insieme con tutti i regni esistenti, è
nato da idee, pensieri e da campi di energia.
Un maestro buddhista leggeva un bellissimo testo. Alla fine della lettura, gli
chiesero:
Il maestro rispose:
Come emerge da questa storia, per molto tempo ci siamo preoccupati dello
status del messaggero e abbiamo trascurato la cosa più importante, il
messaggio.
Infatti, questo livello di coscienza sta già dando i suoi frutti e sono
abbondanti.
Dal momento che ciascuno di noi ha già avuto modo di sperimentare la gioia
in campioni omaggio, non abbiamo bisogno di esperti per sapere come ci
sentiamo, come sono le nostre relazioni, come cambia la percezione di noi
stessi e della vita quando siamo gioiosi. Ciò che serve è scegliere
consapevolmente di attivare la gioia quando lo desideriamo e sapere come
farlo.
Collegandoci con il Campo della Gioia, seppure per pochi minuti al giorno, ne
avremo enormi benefici in ogni settore della nostra vita.
La gioia però anche in questo caso dipende da noi visto che per qualcuno le
stesse notizie possono essere foriere di sofferenza o di rabbia. Come dice
l’antico detto: spazza davanti a casa tua e … la città sarà pulita.
La nostra scelta di vivere la vita con gioia è quindi attuabile visto che dipende
da noi e non dai governi o chiunque altro. E’ arrivato il momento di
riprenderci il nostro potere personale per creare la nostra vita e viverla con
gioia.
La gioia è anche un emozione di base, una di quelle che vengono fornite nel
pacco omaggio quando ci incarniamo su questo pianetta. Infatti, il nostro
cervello, oltre a produrre le endorfine chiamate le molecole della felicità,
produce anche le anandamidi ovvero le molecole di ananda cioè beatitudine o
gioia intensa.
Collegarsi con Joyfield e vivere ogni giorno momenti di gioia é un po’ come
prendere dosi di un farmaco di cui siamo produttori e consumatori: la gioia.
E’ economico, facile da realizzare, ha effetti collaterali estremamente positivi
in ogni ambito della vita sia per chi lo usa sia per chi è in contatto con
JoyWoMan – la donna e l’uomo della gioia.
Joywoman
Giulia Jordan
www.joyfield.it
email: joyfield@virgilio it