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| falciatori Col crescere del sole, la Ince s'info- scava come d’un’invisibile nebbiosit’, & Paria era umida sul prato ricco di umori © piogge recenti. Ogni tanto uno dei falciatori si fer mava, rivoltava la falce nitida al sole, la puliva con una manata d’erba, perché umi- da e grasa com’era, s'attaccava alla lama. Riprendendo, affrettava per recuperare la distanza dietro gli altri due che avevano proceduto. Le falci volavano, guidate dal- Je mani agili e ferme; vibravan le punte nello spessore dell’erba, tagliavano raso terra, leggiere e sicure ed avide, nel trat- to di gito a cui le liberava l'impulso del braccio e della spalla. Riccardo Bacchelli da « II mulino del Po » - Ed. Mondadori, Milano - rid. ¢ adatt. Serata estiva in citta Davanti ai caffé, tra quattro palme im- polverite nelle loro cassettine verdi, un ca- meriere innaffia il marciapiede con una unga canna di gomma; le famiglie sedute ai tavolini guardano il suolo bagnato co- me a respirarvi un po’ di frescura.... A po- co a poco la piazza si fa deserta, Vasfalto par sempre pit acre, vaporante ¢ molle sotto i passi... nelle case le luci si spen- gono; fantasmi grigi appaiono subito ai davanzali e sui balconi, a godere, final- mente, un po’ di frescura, Da qualche sa- lotto scende il suono rauco della radio. Una guardia notturna viene a sedersi su una panchina, sola nella piazza immen- sa, ¢ rimane assorta come in una grande ricchezza, ‘i Giovan Battista Angioletti da «Ritratto del mio paese » - Ed. Ceschina, Milano - rid. adate. Inno al sole Tu, sole, che vedi tutte le cose, tu, i cui raggi splendenti penetrano attraverso la nube nera, sole, a te questo omaggio! Davanti al tuo sguardo che folgora, e davanti alle rapide frecce della tua faretra infocata, pavida la notte s’inabissa costernata nell’oscuro profondo, Coi tuoi colpi scintillanti di luce le strappi il mantello, il nero mantello, foderato di fuoco, seminato di stelle lucenti, le strappi il nero mantello! Tu, sole, che vedi tutte le cose, tu, i cui raggi splendenti penetrano attraverso la nube nera, sole, a te questo omaggio! anonimo africano dla « Poesia dei popoli primitivi » Ed. Guanda, Parma Fanciulle del grano maturo Fanciulle del grano maturo qui nei campi, macchie di fagioli in fiore, campi tutti fioriti, acqua che brilla dopo la piogeia, nubi azzurre che appaiono in alto. Ora, guarda! fra splendenti grappoli di fiori, farfalle gialle Sinseguono giocando; e fra i fagioli fioriti, farfalle azzurre 'inseguono giocando. da « Canti indiani del Nord-America » trad. A. Celli - Ed. Sansoni, Firenze Ecco; 2 piena la spiga ¢ la falce & nel pugno. Il buon sole di gingno rallegra la fatica. Or Ia canzone sale dal campo del lavoro e S’accompagna a wn coro’ stridulo di cicale. E sale il canto anelo dalle bocche lontane lodando, in terra, il pane ed il buon Padre in cielo. Marino Moretti da «1 ciuchino » Ed. S.E.1., Torino Quando arriva giugno... E arrivato l'ultimo mese di scuola. Un ultimo sforzo, e poi le vacanze. Giugno infatti @ il mese dei raccolti: per gli scolari e per i contadini. Chi ha seminato e curato con assiduo lavoro il suo campo avra un buon raccolto. Coraggio, impegniamoci durante questi pochi giorni che restano, rinunciamo a qualche ora di gioco se vogliamo trascorrere allegramente e serenamente le va- canze ormai prossime. Mesi di giochi all’aria aperta ci attendono, ma ricordiamoci, ogni tanto, anche dei libri. Le vacanze sono fatte per riposare, ma non per un ozio completo. Ogni giorno dobbiamo cercare di fare un piccolo progresso, perché chi non progredisce, solitamente perde del tutto anche quello che aveva faticosamente acquistato a poco a poco. Paesaggio di giugno Giugno é il mese che sta nel mezzo dell’anno come il trion- fatore. Ora grano, ora frutta, ora splendidi fiori e piante aroma- tiche, ora canto di uccelli e di insetti notte e giorno. Nei buchi delle mura le rondini hanno posato il nido, e da quelli l’uccello implume si affaccia tentando il volo. Una vita immensa e tenace si é sparsa su tutta la terra. Tra le macchie di mirto scivolano le lucertole e i ramarri, saltano i grilli e volano come frecce gli uc- celli. Su tutto le cicale cantano battendo il tempo minuto per minuto, ¢ il loro canto dura fino a notte. La pianura é diventata gialla, rasata. Ogni giorno il sole di- venta piti forte; fa brillare la pula e il grano che spande per l’aria la pala e il tridente dei trebbiatori, fa risaltare il verde metal- lico delle piante cariche di frutta e il lucido verde delle viti. Il paesaggio si anima e si popola di gente accorsa nei campi. Si le- vano i covoni con la croce sulla cima, in atteggiamenti strani sulle aie poste sulle colline alle imboccature delle valli, dove il vento da un po’ di refrigerio ai mietitori e forza alla pula per distaccarsi dal grano. Corrado Alvaro da « Come parlano i grandi e altri racconti » - Ed. Bompiani, Milano - rid. e adatt Acquazzone Faceva caldo. C’era un’afa in- sopportabile: ho rinfrescato |’aria. La terra aveva sete, tanta sete da spa- lancare mille bocche: ¢ le piante, as- setate anch’esse, lasciavano ciondo- lare le foglie polverose. Ho abbeverato la terra, che esa- Ja ora un grato umido odore. Ho dis- setato le piante; ho lavato quelle po- vere foglie che ora sembrano di smal- to; ho reso pitt belle le corolle pro- fumate. Piero Bianchi da « L'Educatore Italiano » - 1/6/1967 - Ed. Flli Fabbri, Frescura dell’orto Doveva riempire due panieri di pomidoro: erano per farci la conser- va. Poi aveva da annaffiare il riqua- dro dell’insalata e le canne dei fa- gioli. Ma tanto non c’era fretta. Si stava cosi bene, laggit: sol- tanto il fruscio dei pioppi dava un senso di frescura. Gli altri orti erano come il loro, un breve appezzamento di terra cin- to da uno steccato e chiuso da un cancelletto. Si susseguivano lungo il folto della macchia, da cui sbucavano i tronchi dei pioppi, altri, diritti e nu- di, con appena un ciuffo di foglie in cima. Carlo Cassola da « La ragazza di Bube » - Ed. Einaudi, Torino D’estate Le cavallette sole sorridono in mezzo alla gramigna gialla; i moscerini danzano nel sole trema uno stelo sotto una farfalla. Giovanni Pascoli da « Tutte le opere » - Ed. Mondadori, Milano - framm. L’alba sale L'alba sale. Batte qualche porta, qualche imposta; i primi carri del latte traballano, fanno sosta. Lialba sale. Affiorano antenne nell’aurora, sottolineano i fili il nuovo giorno e contro ai fili i pali e sopra i pali i tetti allineati rettangoli e quadrati, e sopra i tetti le ciminiere delle officine, e in alto, ancor piit in alto, come un fiore sullo stelo tra le aiuole delle nuvole, il sole, il sole, il sole! Nino Oxilia da « Antologia degli. scrittori morti in guerra » - Ed, Vallecchi, Firenze

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