Vogliamo determinare quali sono i parametri caratteristici dei sistemi di produzione. Tali
parametri permettono una corretta gestione e una corretta progettazione del sistema di
produzione e per poterli identificare, ritorniamo alla definizione di impianto industriale.
IMPIANTO INDUSTRIALE : è un sistema complesso, ovvero un insieme di risorse (macchine,
attrezzature…) ed è possibile suddividerlo in IMPIANTI TECNOLOGICI, perché possono
essere coordinati tra loro per costituire degli insiemi omogenei, e IMPANTI DI SERVIZIO. Un
impianto industriale è anche quello che si avvale per svolgere le attività di trasformazione
delle in . Gli impianti tecnologici e gli impianti ausiliari sono interconnessi tra di loro
anzi, la progettazione di uno, condiziona la progettazione dell’altro e di conseguenza, è
necessaria una visione più sistematica dell’impianto industriale . Questo perché un buon
impianto nel suo complesso, non può non prescindere sia dalla progettazione adeguata
degli impianti tecnologici, sia da quella degli impianti ausiliari.
Tale argomento è il dominio del corso di impianti meccanici ed esso appunto, guarda
congiuntamente a queste due facce degli impianti di produzione:
Quello che prima avevamo schematizzato come una black box, che era schematicamente
indicato come processo di produzione, adesso si è leggermente esploso entrando più nel
dettaglio.
Tale fig.in alto, schematizza quello che avviene all'interno del nostro sistema di produzione
e possiamo notare che all'interno rientrano quelle che prima abbiamo definito con il
termine operations, ovvero le attività di trasformazione. Si possono identificare due box,
uno a monte e uno a valle, che sono due attività fondamentali per un qualunque processo
di trasformazione, e soprattutto di per un sistema di produzione. Esse sono indicate con i
termini: PROCUREMENT (approvvigionamento) questo termine indica tutte quelle attività
legate all'approvvigionamento dei materiali, che poi fluiranno attraverso il nostro sistema
di produzione, mentre abbiamo incluso anche all’interno del dominio, la parte di
distribuzione a valle, DISTRIBUTION, che indica tutte quelle attività che sono necessarie per
mettere a disposizione il prodotto che abbiamo realizzato ai nostri clienti.
In conclusione, possiamo dire che le Operations, nella frontiera delle attività di
trasformazione, sono identificate a monte dalla fase di approvvigionamento dei materiali e
a valle dalla distribuzione.
L’identificazione precisa delle attività di trasformazione dell'azienda, ovviamente avviene
anche a valle di quello che il suo perimetro di influenza. Cioè è una scelta strategica
dell'azienda, identificare quali sono le attività che decide di integrare, ovvero di fare sul
prodotto che vuole offrire al proprio mercato di riferimento, e di conseguenza, dare
all'esterno i materiali o parti e componenti che acquista, e le fasi a valle della distribuzione.
Quindi è una scelta dell'azienda definire che cosa fare complessivamente del processo
logistico produttivo del prodotto: se integrare questo processo verso monte, ovvero
integrare le fasi di produzione, per esempio di materie prime, o integrare eventualmente
attività a valle, come ad esempio succede nella produzione casearia, dove viene integrata
anche la filiera.
Come già detto questo sistema di produzione esteso, è attraversato da un flusso di materie
prime e a tale flusso fa riscontro un flusso inverso di informazioni. Ovvero il sistema di
produzione è attraversato da sinistra verso destra dai materiali, (si passa da materie prime
a prodotto finito), e allo stesso modo, esiste un flusso (informativo) che va nella direzione
inversa, e non è un flusso di materiale, ma è un flusso di informazioni che ovviamente sono
legate a quelle che sono le richieste del mercato, ovvero gli ordini che provengono da valle.
Questi flussi di materiali sono e devono essere attivati da opportuni flussi informativi, cioè
è preferibile che vengono attivati da flussi informativi provenienti da valle, perché ciò
significherebbe che attiviamo le fasi di produzione sulla base della soddisfazione degli
ordini che derivano del mercato di riferimento. Questo significa dire che mettiamo in
campo attività di produzione, quando queste sono ordinate dal mercato o quando sono
ordinate da fasi del processo di produzione a valle del processo.
È chiaro che questi ordini potrebbero non necessariamente essere quelli a cui possiamo far
riferimento normalmente, ovvero gli ordini di acquisto da parte dei consumatori finali, ma
potrebbero anche essere degli ordini interni di produzione, cioè quegli ordini tra i vari
stabilimenti se guardiamo la filiera ovvero la catena di fornitura, oppure quelli tra i vari
reparti degli stabilimenti, se stiamo guardando un singolo impianto ovvero sistema di
produzione.
Tale modalità di produzione è definita come MODELLO PULL, cioè produzione fatta tirare
dal mercato a valle. La produzione all'inverso è detta modalità di tipo PUSH, inversa della
pull, cioè non si aspettano gli ordini ma, si produce in anticipo.
NOTA: le due modalità di produzione non sono esclusive, ovvero una esclude l'altra, ma ci
sono delle situazioni in cui le due sono costrette a convivere.
L’area di stoccaggio riportata in alto a sinistra nella fig., viene chiamata Supermarket
perché a differenza di altre aree di stoccaggio presenti all'interno del sistema di
produzione, tale magazzino ha la configurazione tipica di un Supermarket dove andiamo a
fare la spesa.
In questo magazzino intermedio gli operatori, allestendo un sistema di movimentazione
interna, ovvero un treno logistico, fanno “la spesa” e allestiscono così, i vari processi di
assemblaggio.
Un'altra modalità di stoccaggio dei materiali è la modalità attraverso delle tipiche
scaffalature. Tale particolare configurazione di magazzino, essendo una soluzione più
intensiva (si sfrutta l'altezza del nostro magazzino), è evidente che essa potrebbe essere
una tipica soluzione di stoccaggio che andiamo a utilizzare per i magazzini, da un lato di
materie prime e semilavorati e dall'altro di prodotti finiti.
In questo caso, la sosta dei materiali all'interno dell'area di stoccaggio è sicuramente più
lunga di quella che potrebbe avvenire all'interno di un supermarket, perché appunto il
supermarket stocca materiali per garantire la continuità del funzionamento del processo di
produzione, e un magazzino di questo tipo, tiene una quantità di materiale molto
superiore e quindi, non garantisce solo la continuità del processo di produzione, ma
potrebbe garantire anche tutto il tempo di approvvigionamento dei fornitori.
Una volta visto come può essere organizzato uno stabilimento, ovvero un sistema di
produzione, vediamo adesso quali sono i parametri che governano un sistema di
produzione.
Per poter definire tali parametri, dobbiamo identificare quali sono gli obiettivi che ha
qualunque sistema di produzione. In modo del tutto generale diciamo:
UN SISTEMA DI PRODUZIONE HA L’OBIETTIVO DI MASSIMIZZARE IL LIVELLO DI SERVIZIO AL
CLIENTE.
Per noi il CLIENTE non è solo il consumatore finale (ovvero quello che riceve l’output del
sistema di produzione), ma da un punto di vista dei sistemi di produzione, potrebbe essere
anche un reparto a valle.
Potremmo avere quindi CLIENTI ESTERNI e CLIENTI INTERNI (i DIVERSI REPARTI).
Dall'esempio possiamo capire immediatamente una cosa, ovvero che il tempo naturale di
processamento dovrà essere coerente con quello che è il tempo disponibile per il
processamento.
DISPONIBILITÀ (A ) (Availability)
È la frazione di tempo, su un intervallo totale, per la quale la macchina può lavorare, in
quanto non si trova in una condizione di fermo dovuta ad un gusto. È quindi la disponibilità
è legata alla capacità di funzionare della macchina.
Considerano un periodo di osservazione abbastanza lungo:
sommatoria di tutti gli intervalli di tempo in cui la macchina è nello stato
funzionante ;
sommatoria di tutti gli intervalli di tempo in cui la macchina è ferma per un guasto
Esso è dato dal rapporto di quanto tempo ci mettiamo a lavorare una certa parte, che
abbiamo chiamato tempo effettivo di processamento, con quello che il tempo disponibile
per realizzare questa parte, ovvero il tempo disponibile per il processamento.
L'utilizzazione può assumere valori pari a nel caso in cui non stiamo lavorando, o valori
molto bassi di utilizzazione quando il tempo effettivo di processamento è molto piccolo
rispetto al tempo disponibile. Ciò vuol dire che la risorsa di produzione ha un tasso di
produzione molto elevato rispetto a quella con la quale ci viene chiesta la produzione
stessa.
Allo stesso modo si potrebbero trovare anche valori di utilizzazione pari ad e ciò significa,
che stiamo producendo a ritmo della domanda e quindi la risorsa è usata per tutto il
tempo disponibile. Il caso in cui ci possiamo permettere un utilizzazione , ovvero la
risorsa di produzione si trova in condizioni di saturazione, è nel caso dei sistemi
deterministici. In questo caso è una situazione rischiosa, perché l'eventuale variabilità del
tempo di produzione da un lato, così come una riduzione del tempo disponibile dall'altro,
potrebbe portare ad avere utilizzazione , che è una situazione in cui ci troviamo in una
cosiddetta sovrasaturazione, ed è problema perchè la risorsa viene utilizzata per un tempo
superiore alla sua disponibilità.
Una risorsa che viene utilizzata per un tempo superiore alla sua disponibilità,
(SOVRASATURA ), è una risorsa che viene battezzata con il nome a COLLO DI
BOTTIGLIA.
Abbiamo visto che l'utilizzazione indica che una risorsa e ferma per casa interne, ma le
cause che potrebbero tenere ferma tale, potrebbero anche essere esterne. Una risorsa di
produzione che inserita all'interno di un flusso di produzione, potrebbe anche avere, oltre
alle inefficienze interne, anche delle inefficienze esterne ad essa.
Inefficienza esterna (cause) :
EFFECTIVE PROCESSING RATE TEMPO DI PRODUZIONE EFFETTIVO
È la produttività effettiva di una risorsa (es: ). È la massima produttività che la
risorsa riesce a raggiungere quando è continuamente alimentata di pezzi da lavorare. Tiene
anche in considerazione dei detrattori.
DETRATTORI: perdite interne (detrattori del tempo). Non tiene conto delle inefficienza
esterne. Ipotizza che la macchina sia continuamente alimentata.
Quando si vanno a considerare più risorse di produzione, ognuna di esse può essere
caratterizzata dal tasso
Quindi un sistema di produzione in cui convivono un certo numero di risorse collegate tra
di loro, poiché esso realizza un certo ciclo di trasformazione delle materie prime in
prodotto finito, si può fare riferimento ad un FLUSSO DI PRODUZIONE e così, si possono
definire ulteriori grandezze.
Grandezze viste finora : singola risorsa di produzione (o risorsa vista nel suo complesso)
In un flusso articolato ( risorse di produzione) quindi, si definisce:
BOTTLENECK RATE PRODUTTIVITÀ DEL COLLO DI BOTTIGLIA
In un flusso produttivo, il BOTTLENECK RATE è la produttività (es: ) della risorsa
produttiva (es: macchina) che ha il più elevato tasso di utilizzo.
Più risorse collegate tra di loro, hanno valori diversi di produttività e ci sarà sicuramente
una più BASSA DELLE ALTRE (più alto tasso di utilizzo tasso di produttività del collo di
bottiglia). La risorsa con il più alto tasso di utilizzo e la più lenta del flusso ( maggiore).
RAW PROCESS TIME TEMPO TOTALE DI PROCESSAMENTO
È la somma dei tempi medi effettivi di processamento che una parte subisce
nell'attraversare il sistema. Esso, è la sommatoria di tutti i , e non è da confondere con
.