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La psicologia delle folle

di G.Le Bon

Successivamente alla lettura del brano tratto dalla “Psicologia delle folle” di
Gustav Le Bon, si comprende come la folla non sia obbligatoriamente un numero
immenso di persone riunite nello stesso luogo, ma è piuttosto uno stato d’animo
comune, è un momento in cui il singolo si disfa della sua particolarità per fare
proprie caratteristiche nuove che lo rendono partecipe di un’anima collettiva.
L’intelligenza individuale si perde immediatamente nella folla, ogni intelligenza
si abbassa ad un grado intellettivo minore. La folla, in poche parole, è limitata.
In essa le peculiarità si appiattiscono verso il basso, i sentimenti e le emozioni
verso un punto preciso ed uguale per tutti. All’interno della folla, dunque, in cui
sussiste la sola caratteristica dell’anonimato, vi è a tutti gli effetti un
fenomeno di deresponsabilizzazione dell’individuo, che viene mosso non più dalle
sue istanze regolatrici o censorie , ma propriamente dall’inconscio. Ed è proprio
attraverso quest’analisi di Le Bon,che è facilmente tacciabile un filo conduttore
con ciò che è la società che descrive lo psicologo e la nostra società. Infatti, le
istanze che muovono le folle, pur cambiato il contesto storico, sono sempre le
stesse. Si è in effetti trasformato il mezzo con il quale si adula la folla, così
come sono cambiate le dinamiche di questa, sicché il singolo individuo, dinanzi ad
un programma televisivo, può considerarsi parte della folla e soggetto alle stesse
condizioni.
Ed è successivamente alla possibilità di tracciare questo filo conduttore che è
facile affermare, come gli studi di fisiologia di Le Bon siano stati fondamentali
allo studio del comportamento umano; Essendo che per la prima volta vi si definisce
il concetto di folla, vi si studia il comportamento e le tendenze, le istanze
psichiche che muovono la sua approvazione o la sua disapprovazione, vi di spiega
come dominarla e persuaderla.Ed è per questo che ancora oggi la psicologia delle
folle viene apprezzata, con tutti i suoi limiti, dai maggiori psicologi e progressi
per la genialità intuitiva dell'autore e per la sua funzionalità sul piano del
consenso politico.

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