Il presente e-book è stato scritto con l'obiettivo d'insegnare rapidamente l'Italiano ai Brasiliani.
Confesso che sarebbe stato molto più semplice riscrivere l'ennesimo libro di grammatica
italiana e presentarlo online negli stores selezionati, invece che scriverlo proprio per i
Brasiliani. Anche perché parlare al Brasile in tutta la sua estensione territoriale e culturale non
è una cosa semplice. Infatti anche se Italiano e Portoghese derivano da una stessa antica
cultura, le tradizioni locali hanno personalizzato il linguaggio (in Brasile esattamente come in
Italia) rendendo la grammatica in continuo aggiornamento e spesso, usata in modo differente tra
regione e regione.
Questo è il motivo per cui ho sentito il bisogno di scrivere il primo volume di "Io Parlo Italiano".
Capire il Portoghese e come i Brasiliani lo parlano, per riscoprire molti punti ancora comuni
tra le nostre lingue e sfruttarli a nostro vantaggio per far entrare, con poca fatica e con un
metodo di insegnamento nuovo, rapidamente i Brasiliani in un nuovo paese: L'Italia.
Paolo Mantovani
16 Maggio 2015
Nota do Autor
Este livro eletrônico foi escrito com o objetivo de ensinar italiano rapidamente para brasileiros.
Confesso que teria sido muito mais fácil escrever mais um livro de gramática italiana e
apresentá-lo nas lojas online selecionadas, ao invés de escrever apenas para brasileiros. Mesmo
porque falar para o Brasil em toda a sua extensão territorial e cultural não é uma tarefa
simples. Na verdade, embora a língua italiana e a portuguesa derivarem de uma mesma cultura
antiga, as tradições locais personalizaram a língua (no Brasil, assim como na Itália) fazendo
com que a gramática se atualize constantemente e muitas vezes usando formas diferentes de
região para região.
É por isso que senti a necessidade de escrever o primeiro volume de “Io Parlo Italiano”:
Compreender a língua portuguesa e os brasileiros como eles a falam, descobrir muitos pontos
ainda em comum entre as nossas línguas e explorá-los a nosso favor, para que, com pouco
esforço e com um novo método de ensino, os brasileiros rapidamente possam entrar em um novo
país: a Itália.
Paolo Mantovani
16 Maggio 2015
IO PARLO ITALIANO (A1--B1)
I pronomi personali soggetto
I verbi
Presente (modo Indicativo)
Pronomi riflessivi
Le formule di saluto
Indicativo presente
Aggettivi qualificativi
Grado dell'aggettivo
Uso delle forme: “c'è, ci sono”
I numeri
Articoli determinativi
Articoli indeterminativi
Preposizioni semplici
Preposizioni articolate
Prova n. 1
Prova n. 2
Prova n. 3
Prova n. 4
Prova n. 5
Prova n. 6
Prova n. 7
Prova n. 8
Prova n. 9
Prova n. 10
Aggettivo determinativo - POSSESSIVO
Aggettivo determinativo - DIMOSTRATIVO
Participio Passato
Eccezioni al Participio Passato
Il passato prossimo
Avverbi e espressioni DI TEMPO
Forma c’è stato / ci sono stati
Aggettivo - INTERROGATIVO
Aggettivo INDEFINITO
Avverbi - DI LUOGO
Alcuni verbi di movimento (Presente - Indicativo)
Alcuni verbi di movimento (Passato Prossimo - Indicativo)
Avverbi - DI MODO o di QUALITA’
Avverbi - DI QUANTITA’
Avverbi - DI MODALITA’
Prova n. 11
Prova n. 12
Prova n. 13
Prova n. 14
Prova n. 15
Il futuro (semplificato - parte 1)
Il futuro (semplificato - parte 2)
Il futuro (semplificato - parte 3)
Futuro semplice (modo Indicativo)
Ausiliari: essere, avere e stare
Volere, potere, dovere
Prova n. 16
Le frasi interrogative con quanto e quale
Pronomi personali di complemento
Piacere (Indicativo Presente)
Prova n. 17
Particella pronominale “ne”
L'Imperfetto (modo Indicativo)
Gerundio (presente)
Prova n. 18
Leggiamo
Verbi: DOVERE / POTERE / VOLERE
Momenti della giornata
Você (tu? o Lei?)
Infinito Passato
Leggiamo
Introduzione al Condizionale Presente
Il condizionale presente
Ausiliari al Condizionale Presente
Prova n. 19
Le congiunzioni
Alcuni prefissi
Il Congiuntivo Imperfetto
Congiuntivo imperfetto (ausiliari e alcuni verbi irregolari)
Contemporaneidade no Imperfeito do Subjuntivo
Prova n. 20
Leggiamo
Congiuntivo Presente
Congiuntivo Presente (ausiliari e alcuni verbi irregolari)
Congiuntivo Presente (-ARE, -ERE, -IRE)
Leggiamo
Il passato remoto
Passato Remoto (ausiliari e alcuni verbi irregolari)
Prova n. 21
Leggiamo
Il gattino Piccolo
Il gattino Piccolo
Due amici
Il custode
FINE
Soluzione esercizi
Prova n. 1
Prova n. 2
Prova n. 3
Prova n. 4
Prova n. 5
Prova n. 6
Prova n. 7
Prova n. 8
Prova n. 9
Prova n. 10
Prova n. 11
Prova n. 12
Prova n. 13
Prova n. 14
Prova n. 15
Prova n. 16
Prova n. 17
Prova n. 18
Prova n. 19
Prova n. 20
Prova n. 21
IO PARLO ITALIANO (A1--B1)
para brasileiros
I PRONOMI PERSONALI SOGGETTO
I pronomi personali rappresentano la persona che parla, la persona che ascolta oppure la
persona, l'animale o la cosa di cui si parla, senza specificarne o ripeterne il nome.
maschile femminile
io io
tu tu
egli - lui - esso ella - lei - essa
noi noi
voi voi
essi - loro esse - loro
FAI ATTENZIONE: in italiano l'uso dei pronomi è facoltativo.
I VERBI
Infinito (presente)
I verbi italiani si dividono in 3 coniugazioni.
1a coniugazione ARE -> Esempi: Mangiare, Giocare, Parlare, Provare, Guidare, ecc....
2a coniugazione ERE -> Esempi: Bere, Sapere, Vedere, Tenere, Correre, ecc....
3a coniugazione IRE -> Esempi: Dire, Finire, Sentire, Capire, Proibire, ecc....
__________________
Ausiliari
I verbi ausiliari sono: Essere e Avere (e Stare).
PRESENTE (MODO INDICATIVO)
Pron. Essere Avere Stare 1a 2a 3a
Pers. Sogg. coniug. coniug. coniug.
mangio, bevo, dico,
gioco, so, finisco,
Io sono ho sto parlo, vedo, sento,
provo, tengo, capisco,
guido corro proibisco
mangi, bevi, dici,
giochi, sai, finisci,
Tu sei hai stai parli, vedi, senti,
provi, tieni, capisci,
guidi corri proibisci
mangia, beve, dice,
Lui/Lei gioca, sa, finisce,
Egli/Ella è ha sta parla, vede, sente,
Esso/Essa prova, tiene, capisce,
guida corre proibisce
mangiamo, beviamo, diciamo,
giochiamo, sappiamo, finiamo,
Noi siamo abbiamo stiamo parliamo, vediamo, sentiamo,
proviamo, teniamo, capiamo,
guidiamo corriamo proibiamo
mangiate, bevete, dite,
giocate, sapete, finite,
Voi siete avete state parlate, vedete, sentite,
provate, tenete, capite,
guidate correte proibite
mangiano, bevono, dicono,
Loro giocano, sanno, finiscono,
Essi/Esse sono hanno stanno parlano, vedono, sentono,
provano, tengono, capiscono,
guidano corrono proibiscono
PRONOMI RIFLESSIVI
diretto
mi, ti, si, ci, vi, si
viene di solito usato quando il complemento oggetto di una frase ne è anche soggetto.
indiretto
me, te, sé, noi, voi, loro
(io) mi lavo (io) lavo me
(tu) ti lavi (tu) lavi te
(lui/lei) si lava (lui/lei) lava sé
(noi) ci laviamo (noi) laviamo noi
(voi) vi lavate (voi) lavate voi
(loro) si lavano (loro) lavano loro
RIEPILOGO
io mi me
tu ti te
lui - lei si sé
noi ci noi
voi vi voi
loro si loro
Per chiedere il nome ad una persona devi utilizzare il verbo chiamare nella forma RIFLESSIVA
“chiamarsi” (chiamare sé stessi).
OSSERVA LA TABELLA
io mi chiamo Paolo
tu ti chiami Marta
lui Mario
si chiama
lei Maria
noi ci chiamiamo Paolo e Thais
voi vi chiamate Piero e Piera
loro si chiamano Mario e Maria
LE FORMULE DI SALUTO
Venire
io vengo
tu vieni
lui - lei viene
noi veniamo
voi venite
loro vengono
Es: io vengo alla festa.
Andare
io vado
tu vai
lui - lei va
noi andiamo
voi andate
loro vanno
Es: io vado a casa.
Fare
io faccio
tu fai
lui - lei fa
noi facciamo
voi fate
loro fanno
Es: noi facciamo i medici.
AGGETTIVI QUALIFICATIVI
La maggior parte degli aggettivi italiani ha 4 desinenze. Esistono tuttavia alcune eccezioni con 2
e 3 desinenze o addirittura invariabili.
In sintesi uno schema logico per comprenderli rapidamente:
Singolare Singolare Plurale Plurale
Maschile Femminile Maschile Femminile
4 desinenze
Bello Bella Belli Belle
Buono Buona Buoni Buone
Bravo Brava Bravi Brave
Alto Alta Alti Alte
Basso Bassa Bassi Basse
Biondo Bionda Biondi Bionde
Bruno Bruna Bruni Brune
Magro Magra Magri Magre
Pieno Piena Pieni Piene
Corto Corta Corti Corte
Lento Lenta Lenti Lente
Ecc… Ecc… Ecc… Ecc…
3 desinenze: ista, ota, ita, asta
Egoista Egoista Egoisti Egoiste
Entusiasta Entusiasta Entusiasti Entusiaste
Ipocrita Ipocrita Iprocriti Ipocrite
Idiota Idiota Idioti Idiote
Ecc… Ecc… Ecc… Ecc…
2 desinenze
Giovane Giovane Giovani Giovani
Vivace Vivace Vivaci Vivaci
Veloce Veloce Veloci Veloci
Ecc… Ecc… Ecc… Ecc…
Invariabili
Pari / Dispari / Impari Pari / Dispari / Impari Pari / Dispari / Impari Pari / Dispari / Impari
Lilla / Rosa / Viola Lilla / Rosa / Viola Lilla / Rosa / Viola Lilla / Rosa / Viola
Perbene Perbene Perbene Perbene
Ecc… Ecc… Ecc… Ecc…
GRADO DELL'AGGETTIVO
COMPARATIVO
maggioranza minoranza ugualianza
(+)più (-)meno (=)come, tanto [...] quanto
Alto Antonio è più Sergio è meno Antonio è alto
alto di Sergio alto di Antonio come Sergio
Bello Elena è più Silvia è meno Silvia è bella
bella di Silvia bella di Elena quanto Elena
Intelligente Matteo è più Olivia è meno Olivia è intelligente
intelligente di Oliva intelligente di Matteo tanto quanto Matteo
SUPERLATIVO
Relativo Assoluto
il (la) più -issimo (ultra-,
il (la) meno arci-, iper-, super-)
Bello Elena è Elena è
la più bella bellissima
Intelligente Matteo è il più Matteo è
intelligente intelligentissimo
USO DELLE FORME: “C'È, CI SONO”
Quando vuoi esprimere l'esistenza di qualcuno o qualcosa devi utilizzare la forma c'è (se è una
sola) o ci sono (se sono più di una).
Es:
il gatto
c'è la tua amica
un libro
i gatti
ci sono le tue amiche
alcuni libri
I NUMERI
LO (maschile - singolare)
si usa davanti a ogni vocabolo che inizia con:
Z, GN, PS, X, Y
Es: lo zoo, lo gnu, lo pseudonimo, lo xilofono.
S “impura” (S + CONSONANTE)
Es: lo stambecco, lo show, lo stendardo.
VOCALI: A, E, I, O, U (ma con una elisione)
Es: l’aquilone, l’elicottero, l’ulivo.
GLI (maschile - plurale)
Es: gli zoo, gli gnu, gli pseudonimi, gli xilofoni, gli stambecchi, gli show, gli stendardi, gli
aquiloni, gli elicotteri, gli ulivi.
IL (maschile - singolare)
si usa per tutti i vocaboli che iniziano con:
CONSONANTI
Es: il canguro, il bar, il paese, il supermercato, il cane.
I (maschile - plurale)
Es: i canguri, i bar, i paesi, i supermercati, i cani.
LA (femminile - singolare)
si usa davanti a ogni vocabolo:
FEMMINILE
Es: la zebra, la carta, la mucca.
VOCALI: A, E, I, O, U (ma con una elisione)
Es: l’aquila, l’anatra, l’alba, l’elica.
LE (femminile - plurale)
Es: le zebre, le carte, le mucche, le aquile, le anatre, le albe, le eliche.
ARTICOLI INDETERMINATIVI
un, uno, una
DI
indica:
1. a chi appartiene qualcosa: la casa è di mio padre.
2. la provenienza di qualcuno: un ragazzo di Napoli / io sono di Milano.
3. precisa qualcosa: Il libro di italiano.
4. in che periodo accade qualcosa: viaggiava di notte / di giorno / d'inverno.
5. il materiale di cui (con cui) è fatto un oggetto: un foglio di carta.
6. la causa: muoio di fame.
A
indica:
1. la persona a cui è diretta un’azione: ho dato un libro a Laura.
2. il luogo in cui ci si trova: sono a Parigi.
3. il luogo verso il quale ci si dirige: vado a Firenze.
4. il tempo in cui si verifica un’azione: a mezzogiorno / a Luglio.
5. il modo in cui si compie un’azione: vado a piedi.
6. il prezzo: ho comprato una maglia a 20 euro.
DA
indica:
1. da quale luogo si arriva: vengo da Roma.
2. da quale persona si vuole andare: vado da Franco.
3. da chi è fatta un’azione: è amato da tutti.
4. il luogo da dove si passa o la persona che si visita: passo da Bologna / da te.
5. da quanto tempo dura qualcosa: studio Italiano da un anno.
IN
indica:
1. stato in luogo: sono in Italia.
2. un tempo determinato: in Luglio (ou: a Luglio) andrò a Parigi.
3. un modo di essere: sono in dubbio / sono infastidito.
4. il materiale con cui è fatta qualcosa: una poltrona in pelle.
5. la quantità: siamo in tre.
6. il mezzo che si usa: vado in treno / in autobus al lavoro.
CON
indica:
1. una persona con cui si fa qualcosa: vado al cinema con Paolo.
2. il mezzo con cui ci si sposta: vado al lavoro con il treno.
3. il modo in cui si fa qualcosa: faccio il test con calma.
4. una causa: con questo caldo non riesco a dormire.
5. la caratteristica o la qualità di qualcuno o qualcosa: Antonio è quel ragazzo con la barba.
SU
indica:
1. l’argomento di cui si parla: ho letto un libro su Pavia.
2. un punto di riferimento: su quel tavolo trovi il mio cellulare.
PER
indica:
1. una destinazione: parto per Roma.
2. per chi o per cosa si compie un’azione: c'è una lettera per te.
3. un tempo continuato: ieri ho studiato Italiano per due ore.
4. una data / un giorno: penso di scrivere quella relazione per domani.
TRA
indica:
1. una posizione (entro altre): la farmacia si trova tra il ristorante e il giornalaio.
2. una relazione tra persone: tra Mario e Luigi c’è una vera amicizia.
FRA
indica:
1. fra quanto tempo succederà qualcosa: arriverà in stazione fra un'ora.
PREPOSIZIONI ARTICOLATE
Come si formano?
1 - scelta della preposizione semplice: di, a, da, in, su
MAIS
2 - scelta dell’articolo determinativo corretto
Es:
Gli animali sono nello zoo
Infinito
Ausiliari
Fare
Io _______ l'idraulico.
fate
facciamo
faccio
fanno
Tu _____ il meccanico.
faccio
fate
facciamo
fai
Salutare
Scegli la frase corretta in base alla situazione.
Sei a casa con tuo fratello e stai per uscire. Prima di chiudere la porta, lo saluti e gli dici:
Ciao, io esco.
Salve, io esco.
Buongiorno, io esco.
Buonanotte, io esco.
Sei ad una festa, è tardi e hai molto sonno. Saluti tutti e dici:
Io vado a casa, è tardi. Salve a tutti.
Io vado a casa, è tardi. Buonanotte a tutti.
Io vado a casa, è tardi. Buongiorno a tutti.
Io vado a casa, è tardi. Buonasera a tutti.
Sono le otto di mattina e compri il giornale all’edicola sotto casa. Quando arrivi all’edicola,
saluti il giornalaio e gli dici:
Buonanotte, il solito giornale, grazie.
Arrivederci, il solito giornale, grazie.
Buonasera, il solito giornale, grazie.
Buongiorno, il solito giornale, grazie.
Maurizio deve prendere l’autobus, ma non sa dov’è la fermata. Incontra un signore per strada e
gli chiede:
Salve, dov’è la fermata dell’autobus?
Ciao, dov’è la fermata dell’autobus?
Arrivederci, dov’è la fermata dell’autobus?
Dov’è la fermata dell’autobus?
Sei in ufficio e il principale ti presenta un nuovo collega. Dopo una breve conversazione, lo
saluti e gli dici:
Ciao!
Arrivederci!
Salve!
Addio!
Prova n. 6
Riflessivo
Lavarsi tu..........................
Specchiarsi noi
Voltarsi lei
Incontrarsi loro
Vestirsi io
Capirsi voi
Pettinarsi io
Girarsi loro
Appoggiarsi lui
Adagiarsi lei
Prova n. 7
Articoli determinativi
…………….... zuzzurellone
farfalla
arpa
camicia
gnomo
pianoforte
scivolo
balena
balenottero
zanzara
paese
cittadina
giraffa
automobile
moto
edificio
Prova n. 8
Articoli indeterminativi
………….... zuzzurellone
farfalla
arpa
camicia
gnomo
pianoforte
scivolo
balena
balenottero
zanzara
paese
cittadina
giraffa
automobile
moto
edificio
Prova n. 9
Preposizioni semplici
(di, a, da, in, con, su, per, tra, fra)
il l’ lo la i gli le
di del dell’ dello della dei degli delle
a al all’ allo alla ai agli alle
da dal dall’ dallo dalla dai dagli dalle
in nel nell’ nello nella nei negli nelle
su sul sull’ sullo sulla sui sugli sulle
Es.
Il suo cane si chiama Black.
Il tuo libro è vecchio.
I suoi fratelli vivono in Canada.
Le loro foto sono molto belle.
La vostra storia è molto affascinante.
La finestra del mio soggiorno volge a nord.
Attenzione:
quando l’aggettivo determinativo possessivo SOSTITUISCE IL NOME, diventa PRONOME.
Es:
Black è di Paolo? Si, è il suo.
Di chi è quel vecchio libro? E’ il mio.
Sono i tuoi o i suoi fratelli quelli che vivono in Canada? Sono i suoi.
Di chi sono queste belle foto? Sono le loro.
AGGETTIVO DETERMINATIVO - DIMOSTRATIVO
Es:
Qual è il tuo cane? E’ questo.
Qual è il suo libro? E’ quello.
Quali sono i tuoi fratelli? Sono quelli.
Quali sono le tue foto? Sono quelle.
Usiamoli insieme:
Costruzione:
Soggetto + ausiliare “ESSERE O AVERE” all’INDICATIVO PRESENTE + PARTICIPIO
PASSATO DEL VERBO (tutti i verbi)
in sintesi
(ausiliare: AVERE)
tempo soggetto verbo participio note
avere passato
GIOCARE
DIRE
io, tu, ho, hai, ação feita
poco fa, lui/lei, ha, giocato recentemente
prima, noi, abbiamo, detto (passato
oggi, voi, loro avete, hanno prossimo)
io, tu, ho, hai, ação feita quase
ieri, lui/lei, ha, giocato recentemente
l’altro giorno, noi, abbiamo, detto (passato
voi, loro avete, hanno prossimo)
settimana scorsa, io, tu, ho, hai, Se explica
due settimane fa, lui/lei, ha, giocato quanto tempo
un mese fa, noi, abbiamo, detto passou e se aproxima
due anni fa voi, loro avete, hanno ao passado prossimo
Quando ho fatto qualcosa?
(ausiliare: ESSERE)
tempo soggetto verbo participio note
essere passato
STARE
ANDARE
io, tu, sono, sei, stato(a) ação feita
poco fa, lui/lei, è, andato(a) recentemente
prima, noi, siamo, stati(e) (passato
oggi, voi, loro siete, sono andati(e) prossimo)
io, tu, sono, sei, stato(a) ação feita quase
ieri, lui/lei, è, andato(a) recentemente
l’altro noi, siamo, stati(e) (passato
giorno, voi, loro siete, sono andati(e) prossimo)
settimana scorsa, io, tu, sono, sei, stato(a) Se explica
due settimane fa, lui/lei, è, andato(a) quanto tempo
un mese fa, noi, siamo, stati(e) passou e se aproxima
due anni fa voi, loro siete, sono andati(e) ao passado prossimo
AVVERBI E ESPRESSIONI DI TEMPO
Ricorda:
il gatto
c'è la tua amica
un libro
i gatti
ci sono le tue amiche
alcuni libri
al passato, dopo la particella "ci", usiamo il participio passato del verbo stare: STATO (che
prendendo l'ausiliare ESSERE cambia in genere e in numero)
RISULTATO
c'è il gatto
ci sono le tue amiche
c’è un'automobile
c'è stato il gatto
ci sono le tue amiche
state
c'è stata un'automobile
Es:
C'è il gatto -> C'è stato il gatto
C'è la gatta -> C'è stata la gatta
Ci sono i gatti -> Ci sono stati i gatti
Ci sono le gatte -> Ci sono state le gatte
AGGETTIVO - INTERROGATIVO
Es:
Che film hai visto?
Quale attore preferisci?
Quante volte vai al cinema?
Dimmi che lavoro intendi svolgere.
Dimmi in quale città abiti.
Dimmi quanto tempo pensi di restare.
Si usano anche per costruire un'esclamazione. In questo caso sono detti aggettivi esclamativi:
Io sono andato(a), tu sei andato(a), lì, là, (al) centro, (a) destra,
Andare(ir) lui/lei (egli ella) è andato(a), davanti (a), dietro (a / di), su,
noi siamo andati(e), voi siete andati(e), giù, lassù, laggiù,
loro (essi esse) sono andati(e) dove, ovunque, vicino (a)
São formados de várias maneiras, mas o grupo mais importante leva o mesmo adjetivo ao
gênero feminino e acrescenta "-mente."
forte (fem: forte) fortemente
deciso (fem: decisa) decisamente
energico (fem: energica) energicamente
veloce (fem: veloce) velocemente
rapido (fem: rapida) rapidamente
saggio (fem: saggia) saggiamente
onesto (fem: onesta) onestamente
sincero (fem: sincera) sinceramente
sciocco (fem: sciocca) scioccamente
Negativo:
nulla, niente, poco, appena, meno, affatto, ancora, neanche, neppure.
Positivo:
molto, assai, troppo, tanto, quanto, più, alquanto, parecchio, abbastanza, ancora.
Comparativo:
circa, quasi, anche, almeno, altresì, pure, inoltre, perfino.
AVVERBI - DI MODALITA’
Affermativa:
sì, appunto, sicuro, sicuramente, certo, certamente, già, proprio, proprio così, giusto,
precisamente, naturalmente, senza dubbio, sì certo, certo che sì, sì proprio.
Negativa:
no, non, neanche, neppure, nemmeno, né (e non...).
Dubitativa:
forse, ma, probabilmente, quasi quasi, magari.
Alcune frasi che svolgono la stessa funzione:
Sarà?! - Può essere - Può darsi.
Prova n. 11
Aggettivi
R: Molto interessante.
Come sono gli articoli?
Com’è l’articolo?
Come sono le sigarette?
Com’è la casa di Mario?
R: E’ davvero buona.
Com’è il gelato?
Com’è la minestra?
Come sono i cioccolatini?
Come sono le caramelle?
R: Sono simpatici.
Che cosa pensi di Claudio?
Che cosa pensi della casa?
Che cosa pensi di Maria?
Che cosa pensi dei miei amici?
R: Spaziosa e luminosa.
Com’è la cucina?
Come sono le stanze?
Com’è il soggiorno?
Com’è l’ingresso?
R: Stretto e lungo.
Com’è la camera da letto?
Come sono i balconi?
Com’è il corridoio?
Come sono i soffitti?
Prova n. 12
Aggettivi
Completa le seguenti frasi scegliendo tra gli aggettivi che ti presentiamo.
La macchina è _______.
rosso
rossa
rossi
rosse
Giovanni è _______.
alta
alti
alto
alte
Questa pizza è _____.
buone
buoni
buono
buona
Prova n. 13
Passato Prossimo
Ieri Simona ed io[Pietro] ................ (essere) andati al cinema. Quando .............. ....................
(arrivare) davanti alla biglietteria del multisala ci ................... ........................ (fermare) un attimo
per guardare quali film erano disponibili. .................... .......................... (scegliere) il film nella
sala numero 1, .............. .................... (comprare) il biglietto e .................... .........................
(entrare) in sala. Alla fine dello spettacolo .................. ...................... (uscire) e ....................
.................... (incontrare) Paolo.
Paolo ci .............. .................... (chiedere) che film ............... .................. (noi - vedere). Il nostro
amico ci ................ ...................... (dire) di averlo già visto ma non gli ................ ...................... (il
film - piacere) molto.
Paolo e i suoi amici, invece, ................... ..................... (vedere) il film in sala numero 2 e ci
................ ................ (lui - dire) che a tutti loro ................. ........................ (il film - piacere)
molto.
Dopo pochi minuti ................. .................. (arrivare) un'altra nostra amica che ci .................
................... (chiedere):" venite in pizzeria con noi? C'è una pizzeria qui vicino. Sono
..................... (andare) a mangiare ieri e mi ................. ....................... (trovare) molto bene".
il
le
la
lo
il
la
lo
l'
la
lo
le
il
la
il
le
i
una
un
uno
un
una
uno
__________ matita è “um lápis" in Portoghese mentre __________ biro è “uma caneta".
un - una
una - un
una - una
IL FUTURO (SEMPLIFICATO - PARTE 1)
Per costruire rapidamente il futuro semplice si può usare il verbo di moto (che esprime
movimento) ANDARE (all’INDICATIVO PRESENTE) + PREPOSIZIONE SEMPLICE “A” +
l’INFINITO del verbo che identifica l’azione che si vuole compiere.
INDICATIVO PRESENTE DELVERBO:ANDARE
soggetto ANDARE
io vado
tu vai
lui/lei (egli, ella) va
noi andiamo
voi andate
loro vanno
alcuni esempi (CORRERE / DORMIRE / MANGIARE)
Es.
Fra un minuto vado a telefonare a Paolo per sentire come sta.
Simona e Lucia hanno deciso che domani vanno a mangiare una pizza.
IL FUTURO (SEMPLIFICATO - PARTE 2)
Puoi anche usare alcuni avverbi di tempo e espressioni temporali per costruire un futuro
semplificato (per mezzo dell'l'indicativo Presente dei verbi).
Es:
Io domani parto per il Brasile.
Loro fra tre giorni partono per un viaggio.
Altri esempi:
Fra una settimana comincia il corso di danza.
Fra 2 ore arriva in stazione il treno di Laura.
Quando (dopo) torno a casa, mi faccio la doccia e vado a dormire.
IL FUTURO (SEMPLIFICATO - PARTE 3)
Un altro modo per costruire il futuro (oltre a quello costruito con gli avverbi di tempo o
espressioni temporali) è usare il "vero" FUTURO DEL VERBO ANDARE + “a” +
l’INFINITO DEL VERBO che identifica l’azione.
Es:
Domani io andrò a vedere un film al cinema con Paolo.
Fra una settimana, Luisa e Simona andranno a comprare il biglietto per il Brasile.
Dopodomani andrete a vendere l'automobile.
--------------------
Nota bene:
non è corretto formulare il futuro con il verbo andare quando il secondo verbo usato esprime un
altro movimento tipo: andare, partire, venire, arrivare, tornare.
Não!
io vado andare in Brasile,
io vado partire per le vacanze,
tu vai a venire domani al cinema con noi?
lei va arrivare alle 12:00,
Loro vanno a tornare in Italia l'anno prossimo.
FUTURO SEMPLICE (MODO INDICATIVO)
Verbi regolari
-are (IMPARARE = aprender) -ere (CREDERE) -ire (GIOIRE)
io imparerò crederò gioirò
tu imparerai crederai gioirai
egli imparerà crederà gioirà
noi impareremo crederemo gioiremo
voi imparerete crederete gioirete
essi impareranno crederanno gioiranno
AUSILIARI: ESSERE, AVERE E STARE
L'idea ................. (passato prossimo: essere) ottima; infatti comprare il biglietto dell'aereo
qualche mese prima della partenza, di solito ..................... (presente: costare) meno.
---------------------------
Tudo no "futuro"
1. Se (tu) non (fare) ................. tardi stasera, io e te (andare) ...................... a prendere un bel
gelato.
2. Se la gente non (cominciare) .......................... a rispettare di più l'ambiente, il mondo non
(migliorare)....................... .
3. Tu (vedere) ....................... che tutto (andare) .................. bene.
4. Un giorno mio figlio (sposare) ...................... una bella ragazza.
5. Se noi (riuscire) ............................. a prendere il treno delle 10.25, (potere) .........................
essere al mare all'ora di pranzo.
6. (venire) ............................ anche i bambini al museo con noi?
7. Credo che Sara (dovere) .............................. risparmiare di più per poter andare in vacanza!
8. Quest'anno voi (iniziare) .................................. un nuovo corso di danza?
9. Da oggi noi ci (ricordare) .............................. sempre di pagare le bollette prima della
scadenza.
10. Giulia, (tu - rimanere) ......................... sempre nel mio cuore.
LE FRASI INTERROGATIVE CON QUANTO E QUALE
Chiedere informazioni.
quanto?
Es:
quanto costa questo vestito?
quanto viene quella giacca?
quale (qual)?
Es:
qual è la strada per arrivare a Roma?
PRONOMI PERSONALI DI COMPLEMENTO
gli, (si,)
loro [*glieli, gliele, glielo, parlano (a) loro,
gliela, li, le, la, lo] (a) sé
Es:
Eu tiro a camisa
= io tolgo la camicia a me = io mi tolgo la camicia (a me) = io me la tolgo (la camicia a me) [la
camicia -> femminile]
Piacere Piacersi
Io piaccio Io mi piaccio
Tu piaci Tu ti piaci
Lui (lei) piace Lui (lei) si piace
Noi piacciamo Noi ci piacciamo
Voi piacete Voi vi piacete
Loro piacciono Loro si piacciono
Es:
Io piaccio a te = io ti piaccio
Io piaccio a lei = io le piaccio
Io piaccio a lui = io gli piaccio
Io piaccio a voi = io vi piaccio
Io piaccio a loro = io gli piaccio
Tu piaci a me = tu mi piaci
Tu piaci a lei = tu le piaci
Tu piaci a lui = tu gli piaci
Tu piaci a noi = tu ci piaci
Tu piaci a loro = tu gli piaci
Lei/lui piace a me = lei/lui mi piace
Lei/lui piace a te = lei/lui ti piace
Lei/lui piace a noi = lei/lui ci piace
Lei/lui piace a voi = lei/lui vi piace
Lei/lui piace a loro = lei/lui gli piace
Noi piacciamo a noi = noi ci piacciamo
Noi piacciamo a te = noi ti piacciamo
Noi piacciamo a voi = noi vi piacciamo
Noi piacciamo a loro = noi gli piacciamo
Voi piacete a me = voi mi piacete
Voi piacete a lei/lui = voi le/gli piacete
Voi piacete a noi = voi ci piacete
Voi piacete a loro = voi gli piacete
Loro piacciono a me = loro mi piacciono
Loro piacciono a te = loro ti piacciono
Loro piacciono a lei/lui = loro le/gli piacciono
Loro piacciono a noi = loro ci piacciono
Loro piacciono a voi = loro vi piacciono
Loro piacciono a sé = loro si piacciono
-----------------------
Nota: GOSTAR
Eu gosto de você = tu mi piaci.
Você gosta de mim = io ti piaccio.
Ela gosta de min = io le piaccio.
Eles gostam de você = tu gli piaci (a loro).
Ecc……..
Prova n. 17
Pronomi personali di complemento
verbo soggetto particella verbo (para complem.
pronomin. quem?) di termine
parlare
(falar) io ………... ………... (a te) -
colpire
(bater) Anna ………... ………... (a noi) -
graffiare
(riscar) Pietro ………... ………... (a loro) l’auto
lavare Simona e le
(lavar) Giovanni ………... ………... (a sé) camicie
capire
(entender) loro ………... ………... (me) -
vedere
(ver) io e te ………... ………... (lei) -
pensare
(pensar) tu ………... ………... (a me) sempre
capire molto
(entender) lei ………... ………... (lui) bene
proporre buoni
(propor) voi ………... ………... (a noi) cibi
riempire la
(encher) (tu) ………... ………... (a me) bottiglia?
portare quel
(trazer) Andrea ………... ………... (a noi) libro?
sorridere per
(sorrir) Simone - ………... (a me) favore!
PARTICELLA PRONOMINALE “NE”
(Atenção que não é: "né")
Para marcar uma quantidade e não repetir o objeto pode-se usar o pronome: "ne"
Es:
Quanti libri ci sono su quel tavolo?
Ce ne sono 2. (= ci sono 2 libri)
Frases comum:
Quando ce ne andiamo? (Quando vamos embora?)
Te ne vai? (Vai embora?)
Ce ne occupiamo noi! (Nos vamos fazer isso!)
Te ne occupi tu? (Você cuida disso?)
Ne vuoi (ne vuole) ancora? (Quer mais?)
Alcuni nomi di attività commerciali e di professioni
rosso verde
nero giallo
blu bianco
Variazioni: chiaro / scuro,
Es: Rosa chiaro, rosa scuro - Grigio (cinza) chiaro, grigio (cinza) scuro, ecc. ecc…
L'IMPERFETTO (MODO INDICATIVO)
L’imperfetto serve per identificare un’azione “in corso” che si svolgeva nel passato (non ben
definito).
io ero
tu eri
ESSERE lui/lei era
noi eravamo
voi eravate
loro erano
io avevo
tu avevi
AVERE lui/lei aveva
noi avevamo
voi avevate
loro avevano
io parlavo / dormivo / bevevo
PARLARE tu parlavi / dormivi / bevevi
DORMIRE lui/lei parlava / dormiva / beveva
BERE noi parlavamo / dormivamo / bevevamo
voi parlavate / dormivate / bevevate
loro parlavano / dormivano / bevevano
Per definire meglio il tempo in cui si svolgeva quell’azione, si usano gli AVVERBI di TEMPO o
alcune espressioni temporali (già viste).
Es.
- mentre gli parlavo, vedevo che non era molto attento,
- ieri, gli parlavo, ma vedevo che non era molto attento.
- mentre ero sul treno che mi portava al lavoro, giocavo con il cellulare,
- Questa mattina, sul treno che mi portava al lavoro giocavo con il cellulare.
Esiste anche un metodo più semplice per costruire l’imperfetto. Per capirlo, prima devi
imparare l’imperfetto del verbo STARE:.
io stavo
tu stavi
STARE (estar) lui/lei stava
noi stavamo
voi stavate
loro stavano
Es:
Mangiare - Mangiando / Bere - Bevendo / Dire - Dicendo / Giocare - Giocando / Spostare -
Spostando / Sapere - Sapendo / Finire – Finendo,
C’era (1) in Vestfalia, nel castello del signor barone di Thunder-ten-tronckh, un giovane al quale
la natura aveva conferito i più miti costumi. Il suo aspetto ne rivelava (1) l’anima. Possedeva (1)
un giudizio abbastanza retto, unito a una grande semplicità; per ciò, credo (4), lo chiamavano (1)
Candido. I vecchi domestici del castello sospettavano (1) fosse figlio della sorella del signor
barone e di un onesto e buon gentiluomo dei pressi che madamigella non volle mai come marito
perché non aveva potuto provare che settantun quarti: il resto del suo albero genealogico era
stato distrutto dalle ingiurie del tempo.
Il barone era (1) uno dei più potenti signori della Vestfalia, perché il suo castello aveva (1) una
porta e delle finestre. Il salone era (1) ornato d’arazzi. Tutti i cani dei suoi cortili, all’occorrenza,
potevano (1) formare una muta; i palafrenieri gli facevano (1) da bracchieri, il vicario del
villaggio da cappellano. Tutti lo chiamavano (1) monsignore, e ridevano (1) quando raccontava
(1) storielle.
La signora baronessa, che pesava (1) circa trecentocinquanta libbre, era (1) grazie a ciò assai
considerata, e faceva (1) gli onori di casa con una dignità che la rendeva (1) ancora più
rispettabile. La figlia Cunegonda, diciassettenne, aveva (1) un bel colorito, era (1) fresca,
grassottella, appetitosa. Il figlio del barone pareva (1) in tutto degno del padre. Il precettore
Pangloss era (1) l’oracolo della casa, e il piccolo Candido ne ascoltava (1) le lezioni con tutta la
buona fede della sua età e del suo carattere.
"E’ dimostrato" diceva (1), "che le cose non possono (4) essere altrimenti:
giacché tutto è fatto (4) per un fine, tutto è (4) necessariamente per il miglior fine. Notate che i
nasi sono stati fatti (3) per portare occhiali; infatti abbiamo (4) gli occhiali. Le gambe sono (4)
visibilmente istituite per essere calzate, e noi abbiamo (4) le brache. Le pietre sono state formate
(3) per essere tagliate e farne dei castelli; infatti monsignore ha (4) un bellissimo castello: il
massimo barone della provincia deve (4) essere il meglio alloggiato; e poiché i maiali sono fatti
(4) per essere mangiati, noi mangiamo (4) maiale tutto l’anno. Perciò, quanti hanno asserito (3)
che tutto va (4) bene, hanno detto (3) una sciocchezza: bisognava (1) dire che tutto va (4) per il
meglio".
Candido ascoltava (1) attentamente, e innocentemente credeva (1): perché trovava (1)
madamigella Cunegonda estremamente bella, anche se non si prese mai la libertà di dirglielo.
Concludeva (1) che, dopo la felicità di essere nato barone di Thunder-ten-tronckh, il secondo
grado di felicità era (1) d’essere madamigella Cunegonda; il terzo di vederla tutti i giorni, e il
quarto di ascoltare mastro Pangloss, il massimo filosofo della provincia, e quindi di tutta la terra.
Un giorno Cunegonda, passeggiando (2) nei pressi del castello, nel boschetto che chiamavano (1)
parco, vide tra i cespugli il dottor Pangloss che impartiva (1) una lezione di fisica sperimentale
alla cameriera di sua madre, una brunetta assai graziosa e docilissima. Poiché madamigella
Cunegonda aveva (1) grande disposizione per le scienze, osservò senza fiatare le esperienze
reiterate di cui fu testimone; vide con chiarezza la ragion sufficiente del dottore, gli effetti e le
cause, e se ne tornò indietro tutta agitata, tutta pensosa, piena del desiderio di essere istruita,
pensando (2) che lei poteva ben essere la ragion sufficiente del giovane Candido, il quale poteva
essere la sua.
Ritornando (2) al castello incontrò Candido, e arrossì; anche Candido arrossì; lei gli disse
buongiorno con voce rotta, e Candido le parlò senza sapere quel che dicesse. L’indomani, dopo il
pranzo, alzatisi da tavola, Cunegonda e Candido si trovarono dietro un paravento; Cunegonda
lasciò cadere il fazzoletto, Candido lo raccolse; lei gli prese innocentemente la mano, il giovane
baciò innocentemente la mano della giovinetta con una vivacità, una sensibilità, una grazia tutta
particolare; le bocche si incontrarono, gli occhi s’accesero, le ginocchia tremarono, le mani si
smarrirono. Il signor barone di Thunder-ten-tronckh passò vicino al paravento, e, vedendo (2)
quella causa e quell’effetto, cacciò Candido dal castello a gran calci nel sedere.
Cunegonda svenne: appena rinvenuta fu presa a schiaffi dalla signora baronessa, e tutto fu
costernazione nel più bello e piacevole dei castelli possibili. ..........................
mattina manhã
pomeriggio tarde
sera noite
notte madrugada
alba amanhecer
tramonto pôr do sol
mezzogiorno meio-dia
mezzanotte meia-noite
1) Em italiano, quando se fala com um amigo ou alguém conhecido, deve-se usar o pronome
“Tu”,
exemplo:
Mi sai dire (TU) quando passa il prossimo bus?
Você pode me dizer quando passa o próximo ônibus?
2) Quando se fala com uma pessoa desconhecida ou mais velha, só se pode usar o pronome
"Lei" (tão para homens quanto para mulheres),
exemplo:
Mi sa dire (LEI) quando passa il prossimo bus?
Você pode me dizer quando passa o próximo ônibus?
Portanto
- no primeiro caso (quando você fala com um amigo) o verbo deve ser usado na segunda pessoa
singular do Indicativo Presente.
- no segundo caso (pessoa não conhecida ou mais velha) o verbo deve ser usado na terceira
pessoa do Indicativo Presente, como se fosse “Ele/Ela”.
Nota: Com "Vocês" na forma plural ("Voi"), o verbo deve SEMPRE ser usado na segunda
pessoa do plural (amigos, pessoas não conhecidas, homens e mulheres).
INFINITO PASSATO
Attenzione:
con alcuni verbi di movimento o con un'azione che si riflette su sé stessi (verbo riflessivo) o che
si subisce (passiva), si usa l'ausiliare ESSERE.
Partire ---> essere partiti
Venire ---> essere venuti
Arrivare ---> essere arrivati
Andare ---> essere andati
Lavarsi (lavare sé) ---> essersi lavati
Vestirsi (vestire sé) ---> essersi vestiti
Pettinarsi (pettinare sé) ---> essersi pettinati
ecc....
In tutti gli altri casi si usa l'ausiliare AVERE.
Es.
Il topolino si era nascosto per non essere mangiato dal gatto --->>> (azione passiva)
Il gatto era contento di avere mangiato il topo --->>> (azione attiva)
Visto la forte pioggia non c'era speranza per la partita di essere giocata --->>> (azione passiva)
Il giocatori erano contenti di avere giocato almeno il primo tempo della partita --->>> (azione
attiva)
Sapere di essere amati è una cosa molto bella --->>> (azione passiva)
Non rimpiango di avere amato così tanto --->>> (azione attiva)
Sono felice di avere sentito la tua voce --->>> (azione attiva)
La sua voce è così alta da essere sentita in tutta la via --->>> (azione passiva)
Aviso: Lembre-se que com o auxiliar "ESSERE" o "Participio Passato" muda em gênero e
número (olhe aqui).
Leggiamo
In una caverna sotto terra viveva (1) uno hobbit. Non era (1) una caverna brutta, sporca,
umida, piena di resti di vermi e di trasudo fetido, e neanche una caverna arida, spoglia, sabbiosa,
con dentro niente per sedersi o da mangiare: era (1) una caverna hobbit, cioè comodissima.
Aveva (1) una porta perfettamente rotonda come un oblò, dipinta di verde, con un lucido pomello
d'ottone proprio nel mezzo. La porta si apriva (1) su un ingresso a forma di tubo, come un tunnel:
un tunnel molto confortevole, senza fumo, con pareti foderate (5) di legno e pavimento di
piastrelle ricoperto (5) di tappeti, fornito (5) di sedie lucidate, e di un gran numero di attaccapanni
per cappelli e cappotti: lo hobbit amava (1) molto ricevere (6a) visite. Il tunnel si snodava (1),
inoltrando[si] (2) profondamente anche se non in linea retta nel fianco della collina (o meglio la
Collina, come era (1) chiamata da tutta la gente per molte miglia all'intorno) e molte porticine
rotonde si aprivano (1) su di esso, prima da una parte e poi dall'altra. Niente piani superiori per lo
hobbit: le camere da letto, i bagni, le cantine, le dispense (molto numerose), i guardaroba
(c'erano (1) camere intere destinate (5) ai vestiti), le cucine, le sale da pranzo, erano (1) tutte sullo
stesso piano, anzi sullo stesso corridoio. Le camere migliori erano (1) tutte sul lato sinistro
(entrando (2)), perché erano (1) le sole ad avere (6a) finestre: finestre rotonde profondamente
incassate che davano (1) sul giardino e sui campi dietro di esso, lentamente degradanti verso il
fiume.
Questo hobbit era (1) uno hobbit veramente benestante, e il suo nome era (1) Baggins. I Baggins
avevano vissuto nella zona attorno alla Collina da tempi immemorabili, e la gente li
considerava (1) molto rispettabili, non solo perché in generale erano (1) molto ricchi, ma anche
perché non avevano mai avuto nessuna avventura né fatto niente di imprevedibile: si poteva
presupporre l'opinione di un Baggins su un problema qualsiasi senza che ci fosse bisogno
di chiedergliela (6a) ( = chieder[(:e)-gliela]). Questa è (4) la storia di come un Baggins ebbe
un'avventura e si trovò a fare (6a) e dire (6a) cose del tutto imprevedibili. Può anche aver
perso (6b) il rispetto del vicinato, ma in cambio ci guadagnò... bene, vedrete se alla fine ci
guadagnò qualche cosa.
La madre di questo nostro hobbit, così diverso dagli altri - ma che cos'è (4) uno hobbit?
Credo (4) che al giorno d'oggi gli hobbit abbiano bisogno di essere (6a) in qualche modo descritti,
dal momento che sono diventati (3) rari e timorosi della Gente Grossa, come ci chiamano (4).
Sono (4) (o erano (1)) gente piccola, alti circa la metà di noi, e più minuti dei nani barbuti. Gli
hobbit non hanno (4) barba. Del resto, poco o niente di magico c'è (4) in loro tranne il modo
comunissimo con cui spariscono (4) silenziosamente e velocemente quando gente grossa e
stupida come me e voi capita (4) lì attorno, facendo (2) il rumore di un elefante che essi
possono (4) sentire a un miglio di distanza. Tendono (4) a metter [mettere] (6a) su un po' di pancia;
vestono (4) di colori vivaci (soprattutto di verde e di giallo); non portano (4) scarpe, perché i loro
piedi sviluppano (4) piante naturalmente dure come il cuoio e un vello fitto, caldo e scuro come
quello che hanno (4) in testa (che è (4) riccioluta); hanno (4) lunghe, abili dita scure, facce gioviali,
e ridono (4) con risa profonde e pastose (specialmente dopo il pranzo, che consumano (4) due
volte al giorno, se ci riescono (4)). Adesso ne sapete (4) abbastanza per andare (6a) avanti. Come
dicevo (1), la madre di questo hobbit - di Bilbo Baggins, cioè - era (1) la famosa Belladonna Tuc,
una delle tre notevoli figlie del Vecchio Tuc, capo degli hobbit che vivevano (1) di là dall'Acqua,
cioè oltre il piccolo fiume che scorreva (1) ai piedi della Collina. Si diceva (1) spesso (in altre
famiglie) che molto tempo addietro uno degli antenati dei Tuc doveva (1)aver preso (6b) in moglie
una fata. Naturalmente questo era (1) assurdo, ma certo v'era (1) ancora qualcosa di non
tipicamente hobbit in loro, e di tanto in tanto qualche membro del clan Tuc partiva (1) e
aveva (1) avventure. Spariva (1) discretamente, e la famiglia metteva (1) tutto a tacere; ma
rimaneva (1) il fatto che i Tuc non erano (1)così rispettabili come i Baggins, pur
essendo (2) indiscutibilmente più ricchi.
Non che Belladonna Tuc avesse mai avuto una qualsiasi avventura dopo aver sposato Bungo
Baggins. Bungo, cioè il padre di Bilbo, costruì per lei (e in parte col denaro di lei) la più lussuosa
hobbit-casa che si potesse trovare sotto la Collina, o sopra la Collina o di là dall'Acqua, e
rimasero lì fino alla fine dei loro giorni. Tuttavia, è (4) probabile che Bilbo, l'unico figlio di
Belladonna, sebbene fosse e si comportasse esattamente come una seconda edizione del suo
solido e tranquillo padre, avesse ereditato dalla parte dei Tuc qualcosa di strano nella sua
formazione, qualcosa che aspettava (1) solo l'occasione per venire (6a) alla luce. L'occasione
arrivò solo dopo che Bilbo fu cresciuto, quando aveva (1) circa cinquant'anni, e viveva (1) nella
bella casa di suo padre che vi ho appena descritto (3): quando cioè si era sistemato', in apparenza
per sempre.
..............
(1) Indicativo Imperfetto
(2) Gerundio Presente
(3) Indicativo Passato Prossimo
(4) Indicativo Presente
(5) Participio Passato
(6a) Infinito Presente
(6b) Infinito Passato
prego,
si figuri (pessoa desconhecida ou mais velha),
figurati (amigo),
non c'è di che,
niente, (ou: di niente),
nulla, (ou: di nulla).
IL CONDIZIONALE PRESENTE
Vamos falar agora do condicional; uma forma verbal muito utilizada em Italiano. Às vezes, por
aqueles que estudam a língua italiana, o condicional pode ser um problema. Pode apresentar
algumas inseguranças sobre quando usá-lo e combiná-lo. Vamos procurar o método correto de
aprendizagem!
Dovresti andare subito dal dottore. (Eu estou falando que seria uma coisa boa que você fosse
imediatamente ao médico).
Mi prenderesti il telefonino sul tavolo? (Eu estou perguntando se você poderia pegar pra mim o
telefone em cima da mesa, para me fazer um favor).
Vorrei parlare con l’avvocato. (Eu estou falando que gostaria de falar com o advogado).
2) fazer suposições,
Al lunedì la dottoressa dovrebbe essere disponibile. (Na segunda-feira, a
médica poderia atender).
Potrebbe essere una cosa da niente: non preoccuparti. (Poderia ser uma coisa sem importância:
não se preocupe).
4) por expressar incerteza, ou seja, uma coisa que você não pode dar por certa,
"Chi vincerà le elezioni?" "Non saprei!". ("Quem vai ganhar a eleição?" "Eu não teria como
saber!").
"Secondo te Luca è innamorato?" "Direi di si, non l’ho mai visto così!" ("Você acha que Lucas
está apaixonado?" "Eu diria que sim, eu nunca o vi assim!)"
Alcuni verbi al Condizionale Presente
Io che cosa (FARE) ____________ senza di te? Ah, la mia vita non (AVERE) ____________
senso!
Le tue idee (POTERE) _______________________ essere molto utili alla nostra azienda.
in-
si usa per indicare negazione di qualcosa o privazione di qualcosa,
es:
felice – infelice,
sicuro – insicuro,
mini-
si usa per indicare qualcosa di piccolo formato,
es:
gonna – minigonna,
semi-
si usa per indicare 'una parte’ o 'non completamente’,
es:
pieno – semipieno,
freddo – semifreddo,
anti-
si usa per indicare “una cosa opposta (coisa oposta) a un’altra”,
es:
furto – antifurto,
gelo – antigelo.
IL CONGIUNTIVO IMPERFETTO
Es:
Eu estou falando que:
seria uma coisa boa que você fosse imediatamente ao médico,
Sarebbe una cosa buona che tu andassi immediatamente dal medico.
Potere Bere
Volere Subire (sofrer)
(che) io potessi (che) io bevessi
(che) io volessi (che) io subissi
(che) tu potessi (che) tu bevessi
(che) tu volessi (che) tu subissi
(che) lui / lei potesse (che) lui / lei bevesse
(che) lui / lei volesse (che) lui / lei subisse
(che) noi potessimo (che) noi bevessimo
(che) noi volessimo (che) noi subissimo
(che) voi poteste (che) voi beveste
(che) voi voleste (che) voi subiste
(che) loro potessero (che) loro bevessero
(che) loro volessero (che) loro subissero
CONTEMPORANEIDADE NO IMPERFEITO DO SUBJUNTIVO
Indicativo Imperfetto:
• desideravo (domenica scorsa) che tu (domenica scorsa) venissi a trovarci → contemporaneità
• speravo (quando quiser) che tu (quando quiser) fossi più buono → contemporaneità
Mix
• ho tagliato l'erba del prato (tre giorni fa) perché (io) speravo che i bambini (da tre giorni fa a
oggi) giocassero col pallone → contemporaneità
• (ieri) l'ho osservata attentamente (io ho osservato lei attentamente) mentre
(lei) guidava, affinché non facesse incidenti → contemporaneità
Prova n. 20
Congiuntivo Imperfetto
Non sono uscito perché avevo l'impressione che fuori (fare).............. troppo freddo.
Gli antichi pensavano che la terra (essere).............. piatta e non (girare)................ su sé stessa.
I genitori vorrebbero sempre che i figli (impegnarsi)................. di più e (stare)......................... più
attenti a scuola.
I miei amici volevano che io (andare) ............................... con loro al parco.
Era proprio necessario che loro (chiedere) ............................... un prestito in banca?
Avevamo prenotato il volo in aereo prima che (essere) ............................... troppo tardi.
I tifosi speravano che la loro squadra (vincere) ............................... la coppa.
Le dispiaceva che voi (andare) ............................... via così presto.
Da bambino pensavo che le zebre (essere) ............................... animali feroci.
Era giusto che anche voi (mangiare) ............................... una fetta di torta.
Temevamo che l'estate (finire) ............................... prima del solito.
I nostri genitori vorrebbero che noi (essere) ............................... i ragazzi più felici del mondo.
Leggiamo
Dario entra (1) in un bar e incontra (1) un suo amico che non vedeva (3) da parecchio tempo....
Você percebeu que o Subjuntivo é usado para expressar dúvidas, sentimentos, medos,
esperanças, emoções, opiniões, etc... e normalmente é introduzido por "che" (ou: "affinché",
"perché", ecc...)
Alcune frasi tipiche sono:
Io penso (opinião) che tu debba studiare di più!
Lui spera (esperança) che lei lo ami.
Vi ho chiamati affinché (voi) sappiate la verità.
Non capisco perché loro insistano nel vedere quelle persone.
ecc..........
CONGIUNTIVO PRESENTE (AUSILIARI E ALCUNI VERBI IRREGOLARI)
Es:
"Sapessi (2) cosa fare ti giuro (4) che non perderei (3) neppure un minuto. Gli telefonerei (3) e gli
direi (3) quello che penso (4)."
"Che tu telefoni (1) o meno, non credo (4) che la situazione cambierebbe (3) ma
direi (3) proprio che sia (1) l'ora giusta di affrontare l'argomento. Infatti sono stato (6) il primo a
proporre la cosa; ho detto (6) e (ho) fatto (6) di tutto affinché potessimo (2) avviare il progetto e
sono (4) sicuro che anche lui voglia (1) guadagnare di più! Ma sembra (4) che (lui) non trovi (1) il
coraggio di iniziare."
"(Che) Faccia (1) quello che vuole! Noi andremo (5) avanti con quanto già deciso."
"Si! E se potessi (2) tornare indietro non gli direi (3) niente!."
Passato Remoto
Parlasti con Simona riguardo quella cosa? --->> Você falou com Simona sobre aquela coisa?
(não esta e essa mas: aquela)
Si, 3 anni fa parlai con lei riguardo quel progetto, ma non ricevetti alcuna risposta! --->> Sim,
há três anos eu tinha falado com ela sobre aquele projeto, mas eu não recebi (ou tinha
recebido) nenhuma resposta!
Passato Prossimo
Hai parlato con Simona riguardo quella (ou questa) cosa? --->> Você falou com Simona
sobre essa (ou esta) coisa? (não aquela mas: esta ou essa)
Si, le ho parlato un anno fa riguardo quel progetto, ma non ho ricevuto alcuna risposta! --->>
Sim, há um ano eu falei com ela sobre esse (ou este) projeto, mas eu não
recebi nenhuma resposta!
----
Não há uma regra geral que determine quanto tempo é necessário para definir se o evento deve
ser considerado próximo (Passato Prossimo)" ou mais "distante no tempo" (Passato Remoto),
pois isso depende da "distância psicológica" de quem está falando.
Es:
"Caro Paolo, ti assicuro che proprio una settimana fa ho ripetuto a Elena che parlai con Simona
riguardo questo (ou quel) progetto!"
"Querido Paolo, eu o asseguro que há apenas uma semana eu repeti para a Elena que eu tinha
falado com a Simona sobre este (ou esse, aquele) projeto!"
Siga a lógica temporal:
você está falando com o Paolo agora: "Caro Paolo, (io) ti assicuro (presente) che...
e você está dizendo que uma semana atrás você falou novamente com a Elena: proprio una
settimana fa ho ripetuto (passato prossimo) a Elena che...
sobre algo que aconteceu antes de agora e de uma semana atrás: (io) parlai (passato remoto)
con Simona riguardo questo (porque na verdade você está falando agora) [ou: quel (porque na
verdade você está também falando sobre uma coisa mais distante no tempo)] progetto!"
- >> usa-se livremente o Passato Prossimo ou o Passato Remoto (dependente da sua distância
psicológica percebida com o assunto).
2) quando você não pode determinar o período certo para um tempo passado mas a
ação está fechada
--- >> usa-se só o Passato Remoto.
Nota: nel centro/sud Italia il Passato Remoto è usato molto più frequentemente del Passato Prossimo.
PASSATO REMOTO (AUSILIARI E ALCUNI VERBI IRREGOLARI)
Passato Remoto Passato Prossimo Presente
io fui io sono stato(a) io sono
tu fosti tu sei stato(a) tu sei
Essere egli/ella fu egli/ella è stato(a) egli/ella è
noi fummo noi siamo stati(e) noi siamo
voi foste voi siete stati(e) voi siete
loro furono loro sono stati(e) loro sono
io ebbi io ho avuto io ho
tu avesti tu hai avuto tu hai
Avere egli ebbe egli ha avuto egli ha
noi avemmo noi abbiamo avuto noi abbiamo
voi aveste voi avete avuto voi avete
essi ebbero essi hanno avuto essi hanno
io stetti io sono stato(a) io sto
tu stesti tu sei stato(a) tu stai
Stare lui/lei stette lui/lei è stato(a) lui/lei sta
noi stemmo noi siamo stati(e) noi stiamo
voi steste voi siete stati(e) voi state
loro stettero loro sono stati(e) loro stanno
Passato Remoto Passato Prossimo Presente
io feci io ho fatto io faccio
tu facesti tu hai fatto tu fai
Fare egli fece egli ha fatto egli fa
noi facemmo noi abbiamo fatto noi facciamo
voi faceste voi avete fatto voi fate
essi fecero essi hanno fatto essi fanno
io volli io ho voluto io voglio
tu volesti tu hai voluto tu vuoi
Volere ella volle ella ha voluto ellavuole
noi volemmo noi abbiamo voluto noi vogliamo
voi voleste voi avete voluto voi volete
esse vollero esse hanno voluto esse vogliono
io potetti io ho potuto io posso
tu potesti tu hai potuto tu puoi
Potere lui potette lui ha potuto lui può
noi potemmo noi abbiamo potuto noi possiamo
voi poteste voi avete potuto voi potete
loro potettero loro hanno potuto loro possono
Passato Remoto (-ARE, -ERE, -IRE)
Passato Remoto Passato Prossimo Presente
io telefonai io ho telefonato io telefono
tu telefonasti tu hai telefonato tu telefoni
Telefonare lui telefonò lui ha telefonato lui telefona
noi telefonammo noi abbiamo telefonato noi telefoniamo
voi telefonaste voi avete telefonato voi telefonate
loro telefonarono loro hanno telefonato loro telefonano
io scrissi io ho scritto io scrivo
tu scrivesti tu hai scritto tu scrivi
Scrivere lei scrisse lei ha scritto lei scrive
noi scrivemmo noi abbiamo scritto noi scriviamo
voi scriveste voi avete scritto voi scrivete
esse scrissero esse hanno scritto esse scrivono
io sentii io ho sentito io sento
tu sentisti tu hai sentito tu senti
Sentire egli sentì egli ha sentito egli sente
noi sentimmo noi abbiamo sentito noi sentiamo
voi sentiste voi avete sentito voi sentite
loro sentirono loro hanno sentito loro sentono
io pensai io ho pensato io penso
tu pensasti tu hai pensato tu pensi
Pensare egli pensò egli ha pensato egli pensa
noi pensammo noi abbiamo pensato noi pensiamo
voi pensaste voi avete pensato voi pensate
essi pensarono essi hanno pensato essi pensano
io bevvi io ho bevuto io bevo
tu bevesti tu hai bevuto tu bevi
Bere egli bevve egli ha bevuto egli beve
noi bevemmo noi abbiamo bevuto noi beviamo
voi beveste voi avete bevuto voi bevete
essi bevvero essi hanno bevuto essi bevono
io partii io sono partito(a) io parto
tu partisti tu sei partito(a) tu parti
Partire lui/lei partì lui/lei è partito(a) lui/lei parte
noi partimmo noi siamo partiti(e) noi partiamo
voi partiste voi siete partiti(e) voi partite
loro partirono loro sono partiti(e) loro partono
Prova n. 21
Passato Remoto
Non (uscire) .......................... perché avevo l'impressione che fuori facesse troppo freddo [--->>
contemporaneidade com o "Congiungivo Imperfetto" (che facesse)].
Gli antichi pensavano che il Sole girasse intorno alla Terra fino a quando nel 1543 Copernico
(dimostrare) ........................... il contrario [--->> contemporaneidade com o "Indicativo
Imperfetto" (gli antichi pensavano) e com o "Congiuntivo Imperfetto" (che il sole girasse)].
I genitori (volere) ............................. che i figli si impegnassero di più e stessero più attenti a
scuola [--->> contemporaneidade com o "Congiungivo Imperfetto" (che loro si
impegnassero/stessero)].
I miei amici mi (chiedere) .................. se mi fosse cosa gradita andare al parco con loro [--->>
contemporaneidade com o "Congiuntivo Imperfetto" (che fosse)].
(Egli) Mi (domandare) --------------------- se allora fosse davvero necessario chiedere un prestito
in banca [--->> contemporaneidade com o "Congiuntivo Imperfetto" (se fosse)].
Rischiava di non trovare più posto sull'aereo quindi (prenotare) ..................... con urgenza [--->>
contemporaneidade com o "Indicativo Imperfetto" (lui/lei rischiava)].
I tifosi hanno sperato fino all'ultimo minuto ma alla fine la loro squadra (perdere)
............................. [--->> contemporaneidade com o "Indicativo Passato Prossimo" (hanno
sperato)].
Le dispiaceva di non averli aiutati; ma quando li (vedere) ........................... non (sapere)
...................... cosa fare [--->> contemporaneidade com o "Indicativo Imperfetto" (le dispiaceva)
e com o "Infinito Passato (avere [/lì] aiutato [/i] = avere aiutato loro = averli aiutati)].
Vedendo brutto tempo, (io) (prendere) ........................... per sicurezza l'ombrello [--->>
contemporaneidade com o "Gerundio Presente" (vedendo)].
Anche se erano a dieta, non (resistere) .................................. e (mangiare) ...............................
una fetta di torta [--->> contemporaneidade com o "Indicativo Imperfetto" (erano)].
L'estate scorsa (finire) ............................... prima del solito.
I nostri genitori (volere) ............................ che noi finissimo gli studi prima di entrare nel mondo
del lavoro [--->> contemporaneidade com o "Congiuntivo Imperfetto" (che noi finissimo)].
Rivederla, (essere) ................ un sogno! [--->> contemporaneidade com o "Infinito Presente"
(rivedere [/la] = revedere lei = rivederla)].
"Se sapessi (7) cosa dire, credimi (1) che le risponderei (5) per le rime! Ti assicuro (1) che
provai (4) molte volte a spiegare il suo errore ma non sono ancora riuscito (2) a farle cambiare
opinione. Pensa (1)che mentre le parlavo (3), ripetevo (3); -- Immagina (1) come sarebbe (5) bello se
imparassi (7) a collaborare con i tuoi amici...-- ma la sua solita risposta fu (4): -- Quando
riterrò (8) opportuno cambiare le mie idee, lo farò (8)... Ma ora no! --. Credi (1) sia (6) facile aver a
che fare con una persona così?"
"Suppongo (1) che sarebbe (5) meglio lasciarla sola nel suo mondo. Che tu mi creda (6) o meno,
una bella punizione la porterebbe (5) a capire che in questo modo non andrà (8) molto avanti nella
vita. Sarà(8) isolata da tutti! E questa è (1) la giusta fine per chi pensa (1) di essere migliore degli
altri".
Il gattino Piccolo
Un pomeriggio di primavera, Paolo, mentre stava andando a fare le prove di musica in una
casetta affittata appena fuori città, trovò una sorpresa.
Procedendo lentamente con il suo motorino rosso nella corte della cascina, vide, poco più avanti,
saltellare qualcosa.
Sembrava un piccolo batuffolo di lana bianco, sporco di terra del cortile, che il vento spostava
leggermente prima a destra e poi a sinistra.
Più gli si avvicinava e più cambiava forma. Sembrava un foglio di carta stropicciato. Un fungo.
Un coniglio.
No… Era un gatto!
Quando il motorino gli fu vicino, Paolo spense il motore e restò immobile a guardarlo.
Stava accovacciato sulle zampe posteriori, e teneva alto un simpatico musino, appoggiandosi su
quelle davanti. Era bianco con macchie arancioni sparse per il corpicino. Così piccolino che
probabilmente sarebbe stato tutto in una mano di Paolo (e anche comodamente).
Lo fissava con i suoi occhietti verdi. Ogni tanto chinava la testolina a sinistra, studiando la
situazione, come se la strana figura che aveva davanti fosse un marziano.
Paolo avrebbe voluto scendere dal motorino per accarezzarlo, ma aveva paura che un movimento
non previsto dal gattino lo avrebbe fatto scappare.
Provò quindi a tranquillizzarlo con una serie di bacini e parole affettuose “mhmp mhmp
mhmp…, micio…, mhmp mhmp…, piccolino…” mentre, questa volta, il gattino chinò la sua
piccola testolina a destra; probabilmente domandandosi che razza di marziano avesse davanti.
Paolo, vedendo che il micio non era impaurito, scese dal motorino rosso che mise sul cavalletto e
piano piano gli si avvicinò. Arrivato vicinissimo a quella bella creatura, si abbassò piegandosi
sulle ginocchia e avvicinò la mano destra (molto lentamente) al suo nasino.
Il micetto allungò leggermente il collo per avvicinarsi alla mano di Paolo e la annusò. Dopo
pochi secondi il batuffolo si issò anche sulle zampette posteriori, alzò la sua codina (più
arancione che bianca), e strofinò il suo musetto e suoi baffetti contro il dorso della mano.
Paolo ruotò leggermente la mano e con due dita gli toccò delicatamente la testa. Poi accarezzò il
collo sul lato sinistro. Infine, piano piano, iniziò a massaggiargli la gola mentre il cucciolo alzava
il muso verso l’alto, come se avesse finalmente capito che Paolo non era un marziano, anche se
ancora non capiva da dove venisse.
Un minuto dopo erano già in sala prove. Paolo seduto su un divano e il micetto sdraiato sulle
gambe dello strano amico che lo stava riempiendo di coccole.
Due amici
Paolo, mentre accarezzava il gattino sul divano, si chiedeva come dargli da mangiare. Cosa
mangiano i gatti? Si domandava. Boh! Doveva scoprirlo. Per diventare grandi bisogna mangiare,
e un gattino tanto piccolo come avrebbe potuto trovare il cibo? Non poteva comprarlo perché
non aveva i soldini. E non parlava Italiano. Cosa fare?
Paolo pensò di chiuderlo in sala prove giusto il tempo di andare a comprargli la pappa.
Dopo dieci minuti che girava per le corsie del supermercato non capendo cosa avrebbe potuto
mangiare il suo gattino, finì in quella per animali. C’era cibo per cani, gatti, pesci e pappagalli. Si
avvicinò ad alcune scatole con foto e disegni di gatti. Non sapendo i gusti del suo nuovo amico,
prese la scatola con la foto del gatto che gli somigliava di più. Questo gli piacerà pensò; l’hanno
preparato per lui. Pagò il cibo alla cassa del supermercato e tornò in sala prove.
Paolo, aperta la porta della casina, restò a bocca aperta per lo stupore. Molti pannelli di gomma e
polistirolo, che servivano a insonorizzare la stanza, erano stati staccati dalle pareti. Uno si era
incastrato di traverso tra i tamburi della batteria. Uno si trovava sulla tastiera di Paolo. Due dietro
il frigorifero delle bibite. C’erano bicchieri di carta sul divano, matite in terra, fogli di musica
ovunque.
Sembrava fosse passato un uragano.
Paolo non capiva dove fosse il suo piccolo amico finché, girandosi alla sua sinistra, lo trovò
appeso a un pannello di polistirolo, a due metri d’altezza, mentre guardava in basso preoccupato.
Sembrava sapesse di essere stato un po’ cattivello e di essere anche stato colto sul fatto.
Paolo, guardando il disordine, si sentiva un po’ arrabbiato con il suo micio; ma quando gli volse
lo sguardo e lo ritrovò ancora appeso alla parete, scoppiò a ridere.
In realtà Paolo si stava chiedendo se non fosse stato lui il cattivone a lasciare un micetto
rinchiuso in una stanza da solo. Però, generare tutto quel disordine in soli 40 minuti è una cosa
da fenomeni! E fortuna che Paolo scelse di andare a comprare il cibo nel supermercato più caro
della zona ma più vicino alla casina; perché se fosse andato in quello dall’altra parte della città ci
sarebbero voluti più di 60 minuti.
Probabilmente, al suo ritorno in sala prove, avrebbe trovato un gatto batterista.
Per chiedere scusa al micio, Paolo tirò fuori dal sacchetto della spesa la scatola di cibo. La
mostrò all’amico ancora appeso alla parete e aspettò che si verificasse qualcosa. Ma nulla. Il
gatto la guardava senza capire la situazione.
Paolo, allora, pensò di scuoterla energicamente vicino al proprio orecchio destro come per fargli
sentire il rumore dei croccantini che sbattevano contro la scatola. Lì si verificò l’impossibile.
Il micetto si staccò dal muro con un’eleganza e una precisione da campione olimpico. Allargò le
quattro zampette come se volesse trasformare il suo corpicino in un uccellino che, stanco di aver
volato troppo, voleva posarsi a terra. Una volta atterrato, puntò Paolo e, con uno scatto da
piccolo felino, si lanciò contro di lui.
Paolo non ebbe il tempo di capire cosa stesse succedendo. In meno di un secondo il micio lo
raggiunse, si arrampicò sui pantaloni e la camicia entrambi di jeans, gli si aggrappò con le sue
piccole (ma pungenti) unghie al collo, e annusò la scatola.
Paolo restò immobile come un albero. Era più terrorizzato che stupito. Con la coda dell’occhio
guardava il gattino che, fortunatamente, pensava solo a trovare il modo di aprire la scatola.
Con molta calma, Paolo riuscì a staccarselo dai vestiti (e dal collo) e posarlo a terra. Si abbassò
per aprire la confezione di croccantini e ne rovesciò un po’ sul pavimento. In quel momento
Paolo capì quanta fame aveva il suo piccolo amico e lo lasciò mangiare fino a saziarsi.
A pancia piena, poi, il gattino si staccò dal cibo rimasto a terra, si allungò sulle zampette e,
spostando il suo corpicino verso sinistra con fare ammaliante, si avvicinò a Paolo. Questi lo
prese in braccio e avvicinò il suo musetto al viso. Il gattino gli si strofinò contro per un tempo
che a Paolo sembrava infinito ma pieno di emozioni.
Alla fine il micetto si allontanò dalla guancia destra dell’amico. Guardò Paolo dritto negli occhi e
gli disse: “Miaaao”.
Il custode
Erano già trascorsi 3 giorni da quando Paolo e il micetto si vedevano tutti i pomeriggi in sala
prove.
Appena terminata la scuola, infatti, Paolo tornava a casa a pranzare, prendeva i suoi libri e
andava a studiare nella casetta. Aveva anche trovato il modo di lasciare una finestra della stanza
aperta (la sala prove era al piano terra), così il gattino poteva entrare e uscire liberamente. Era
facile, con il suo corpicino, passare attraverso le inferriate che proteggevano l’ingresso dagli
estranei. Dentro la stanza il piccolo amico poteva contare su una ciottola di croccantini e una di
acqua (le più belle che Paolo avesse trovato) che gli venivano riempite tutte le sere quando
l’amico tornava a casa con il suo motorino. Oltre al fatto che in sala prove il micio poteva
ripararsi dalla pioggia e dal freddo.
Il quarto giorno, durante una pausa di studio, Paolo decise suonare un po’ la batteria del suo
amico Filippo. Il gattino stava dormicchiando sul divano.
Alla prima rullata sui tamburi il cucciolo schizzò in aria col pelo irto, coda e orecchie alzate, le
zampine allargate, le unghie fuori e gli occhietti spalancati urlando
“mmmiiiiiiiiaoooooooooooooohh!!!” come un elicottero in fase di decollo.
Corse impaurito in lungo e in largo per tutta la stanza. Si arrampicò ancora sulle lastre di gomma
e polistirolo e ne staccò una dozzina. Cadendo sul pavimento, provava a arrampicarsi su quelle
rimaste appese fino a quando non si ricordò della finestra aperta e fuggì all’esterno.
Paolo ci rimase proprio male. Aveva capito che l’amichetto si era spaventato e pensava di non
rivederlo mai più. Smise di suonare e rimase seduto sul seggiolino per un minuto buono,
guardando in direzione della finestra. Era triste. Non sapeva cosa fare.
Dopo qualche istante, vide spuntare tra le inferriate la testolina del micetto.
Guardava nella direzione di Paolo. Occhi e orecchie ancora in allerta. Spingeva verso l’alto il suo
musetto come se volesse fiutare la presenza di qualche pericolo. Guardingo girava la testolina in
ogni angolo della stanza che potesse essere raggiunta con lo sguardo. Si assicurò che tutto fosse
tornato alla normalità e sotto controllo.
Quando ebbe compreso che tutto fosse tornato in uno stato di quiete, con un’espressione che più
avanti Paolo avrebbe capito essere tra l’indispettito e l’arrabbiato, guardò il suo padrone dritto
negli occhi e gli disse: “Mh Miaoooo!!”.
FINE
Io Parlo Italiano (A1--B1)
para brasileiros
___________________
Obrigado
SOLUZIONE ESERCIZI
Prova n. 1
Infinito
Ausiliari
ha
hai
hanno
avete
siamo
siete
sono
è
siete
è
sono
siamo
siamo
siete
è
sono
Prova n. 3
io vado a casa.
io
tu
egli
noi
Fare
Io faccio l'idraulico.
fate
facciamo
faccio
fanno
fate
faccio
fai
facciamo
fate
facciamo
fanno
fai
Tu fai il meccanico.
faccio
fate
facciamo
fai
fanno
fai
faccio
facciamo
Prova n. 5
Salutare
Scegli la frase corretta in base alla situazione.
Sei a casa con tuo fratello e stai per uscire. Prima di chiudere la porta, lo saluti e gli dici:
Ciao, io esco. ----> OK
Salve, io esco.
Buongiorno, io esco.
Buonanotte, io esco.
Sei ad una festa, è tardi e hai molto sonno. Saluti tutti e dici:
Io vado a casa, è tardi. Salve a tutti.
Io vado a casa, è tardi. Buonanotte a tutti. ----> OK
Io vado a casa, è tardi. Buongiorno a tutti.
Io vado a casa, è tardi. Buonasera a tutti.
Sono le otto di mattina e compri il giornale all’edicola sotto casa. Quando arrivi all’edicola,
saluti il giornalaio e gli dici:
Buonanotte, il solito giornale, grazie.
Arrivederci, il solito giornale, grazie.
Buonasera, il solito giornale, grazie.
Buongiorno, il solito giornale, grazie. ----> OK
Maurizio deve prendere l’autobus, ma non sa dov’è la fermata. Incontra un signore per strada e
gli chiede:
Salve, dov’è la fermata dell’autobus? ----> OK
Ciao, dov’è la fermata dell’autobus?
Arrivederci, dov’è la fermata dell’autobus?
Dov’è la fermata dell’autobus?
Sei in ufficio e il principale ti presenta un nuovo collega. Dopo una breve conversazione, lo
saluti e gli dici:
Ciao!
Arrivederci! ----> OK
Salve!
Addio!
Prova n. 6
Riflessivo
Lavarsi ti lavi
Specchiarsi ci specchiamo
Voltarsi si volta
Incontrarsi si incontrano
Vestirsi mi vesto
Capirsi vi capite
Pettinarsi mi pettino
Girarsi si girano
Appoggiarsi si appoggia
Adagiarsi si adagia
Prova n. 7
Articoli determinativi
lo zuzzurellone
la farfalla
l' arpa
la camicia
lo gnomo
il pianoforte
lo scivolo
la balena
il balenottero
la zanzara
il paese
la cittadina
la giraffa
l' automobile
la moto
l' edificio
Prova n. 8
Articoli indeterminativi
uno zuzzurellone
una farfalla
un' arpa
una camicia
uno gnomo
un pianoforte
uno scivolo
una balena
un balenottero
una zanzara
un paese
una cittadina
una giraffa
un' automobile
una moto
un edificio
Prova n. 9
Preposizioni semplici
(di, a, da, in, con, su, per, tra, fra)
il l’ lo la i gli le
di del dell’ dello della dei degli delle
a al all’ allo alla ai agli alle
da dal dall’ dallo dalla dai dagli dalle
in nel nell’ nello nella nei negli nelle
su sul sull’ sullo sulla sui sugli sulle
Io abito a Roma.
Roma è in Italia.
Devo ammettere che da un certo punto di vista hai anche tu le tue ragioni.
Tu credi in Dio?
In bocca al lupo!
Arrivi al momento giusto. La tua presenza qui è come il cacio sui maccheroni.
Se nessuno mi mette il bastone tra le ruote dovrei concludere fra poco il mio lavoro.
Non continuare a parlare senza dire niente: si vede che ti stai arrampicando sugli specchi.
La mela è sull'albero.
Tutti i giorni alle 7 di mattina Andrea prende il treno per andare al lavoro.
Prova n. 11
Aggettivi
R: Molto interessante.
R: E’ davvero buona.
Com’è il gelato?
Com’è la minestra? ------------------->>> OK
Come sono i cioccolatini?
Come sono le caramelle?
R: Sono simpatici.
R: Spaziosa e luminosa.
R: Stretto e lungo.
Aggettivi
Completa le seguenti frasi scegliendo tra gli aggettivi che ti presentiamo.
La macchina è _______.
rosso
rossa -------------->> OK
rossi
rosse
Giovanni è _______.
alta
alti
alto -------------->> OK
alte
vengo
sto ------------------>> OK
vado
sono andato
sono stato ------------------>> OK
ho stato
sto
vengo ------------------>> OK
vado
sono stato
ho andato
sono andato ------------------>> OK
state
venite
andate ------------------>> OK
stai ------------------>> OK
vai
vieni
hanno stato
vengono
sono stati ------------------>> OK
Prova n. 14
Passato Prossimo
Ieri Simona ed io[Pietro] siamo andati al cinema. Quando siamo arrivati davanti alla biglietteria
del multisala ci siamo fermati un attimo per guardare quali film erano disponibili. Abbiamo
scelto il film nella sala numero 1, abbiamo comprato il biglietto e siamo entrati in sala. Alla fine
dello spettacolo siamo usciti e abbiamo incontrato Paolo.
Paolo ci ha chiesto che film abbiamo visto. Il nostro amico ci ha detto di averlo già visto ma non
gli è piaciuto molto.
Paolo e i suoi amici, invece, hanno visto il film in sala numero 2 e ci ha detto che a tutti loro è
piaciuto molto.
Dopo pochi minuti è arrivata un'altra nostra amica che ci ha chiesto:" venite in pizzeria con noi?
C'è una pizzeria qui vicino. Sono andata a mangiare ieri e mi sono trovata molto bene".
il
le
la ------------->>> OK
lo
il
la
lo
l' ------------->>> OK
la
lo
le
il ------------->>> OK
la
il
le ------------->>> OK
i
una
un ------------->>> OK
uno
un
una ------------->>> OK
uno
__________ matita è “um lápis" in Portoghese mentre __________ biro è “uma caneta".
un - una
una - un
una - una ------------->>> OK
Prova n. 16
La prossima estate Roberta e Sonia faranno un viaggio in Europa. Mi hanno detto che le città che
visiteranno sono Roma, Parigi e Londra. Le mie amiche sono così impazienti di partire che
hanno comprato i biglietti degli aerei tre mesi fa.
L'idea è stata ottima; infatti comprare il biglietto dell'aereo qualche mese prima della partenza, di
solito costa meno.
Il loro viaggio durerà circa 30 giorni ma hanno deciso che a Roma resteranno un po' di più
perché lì vivono alcuni parenti di Sonia.
Io ho chiesto a loro se possono portarmi un piccolo ricordo da Parigi e (io) sono sicuro che non si
dimenticheranno di me.
------------- ---------------------
Tudo no "futuro"
parlare
(falar) io ti parlo (a te)
colpire
(bater) Anna ci colpisce (a noi)
graffiare
(riscar) Pietro gli graffia (a loro) l’auto
lavare Simona e
(lavar) Giovanni si lavano (a sé) le camicie
capire
(entender) loro mi capiscono (me)
vedere
(ver) io e te la vediamo (lei)
pensare
(pensar) tu mi pensi (a me) sempre
capire molto
(entender) lei lo capisce (lui) bene
proporre buoni
(propor) voi ci proponete (a noi) cibi
riempire la
(encher) (tu) mi riempi (a me) bottiglia?
portare quel
(trazer) Andrea ci porti (a noi) libro?
sorridere per
(sorrir) Simone - sorridi[mi] (a me) favore!
Prova n. 18
Condizionale Presente
Io che cosa farei senza di te? Ah, la mia vita non avrebbe senso!
Noi non vorremmo dirvelo, ma forse voi dovreste sapere come stanno realmente le cose.
[FORMALE] Ingegnere, mi potrebbe mandare una e-mail con un preventivo sui costi?
Congiuntivo Imperfetto
Non sono uscito perché avevo l'impressione che fuori facesse troppo freddo.
Gli antichi pensavano che la terra fosse piatta e non girasse su sé stessa.
I genitori vorrebbero sempre che i figli si impegnassero di più e stessero più attenti a scuola.
I nostri genitori vorrebbero che noi fossimo i ragazzi più felici del mondo.
Prova n. 21
Passato Remoto
Non uscii perché avevo l'impressione che fuori facesse troppo freddo.
Gli antichi pensavano che il Sole girasse intorno alla Terra fino a quando nel 1543 Copernico
dimostrò il contrario.
I genitori vollero che i figli si impegnassero di più e stessero più attenti a scuola.
I miei amici mi chiesero se mi fosse cosa gradita andare al parco con loro.
(Egli) Mi domandò se allora fosse davvero necessario chiedere un prestito in banca.
Rischiava di non trovare più posto sull'aereo quindi prenotò con urgenza.
I tifosi hanno sperato fino all'ultimo minuto ma alla fine la loro squadra perse.
Le dispiaceva di non averli aiutati; ma quando li vide non seppe cosa fare.
Vedendo brutto tempo, (io) presi per sicurezza l'ombrello.
Anche se erano a dieta, non resistettero e mangiarono una fetta di torta.
L'estate scorsa finì prima del solito.
I nostri genitori vollero che noi finissimo gli studi prima di entrare nel mondo del lavoro.
Rivederla, fu un sogno!