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LA SUBIRRIGAZIONE, UNA TECNICA INNOVATIVA PER LA SOSTENIBILITÀ IN RISICOLTURA

È in programma per il prossimo giovedì 5 luglio presso la Cacina Confallonera a Ferrera Erbognone (PV) la
visita guidata in campo del progetto SUBRIS dedicata alla subirrigazione del riso.

Lo studio, della durata biennale, pone a confronto presso le 3 aziende risicole ospitanti la gestione
convenzionale con sommersione della risaia e quella basata sulla subirrigazione con pacciamatura con film
biodegradabile e senza.

Sebbene infatti la copertura dell'acqua in risaia ha la funzione di svolgere un'importante azione di volano
termico nei periodi più critici del ciclo colturale, le tecniche gestionali della coltivazione convenzionale
evidenziano tuttavia numerose problematiche, soprattutto di carattere ambientale e agronomico.

Tra queste, merita, in particolare, ricordare:

 la contaminazione delle risorse idriche superficiali e sotterranee da parte dei prodotti fitosanitari;
 le emissioni di gas serra in atmosfera (metano);
 l'impatto sfavorevole sulla biodiversità vegetale ed animale di alcune pratiche colturali;
 la crescente diffusione di malerbe resistenti ai diserbanti;
 i vincoli posti alla risicoltura convenzionale nelle aree poste in prossimità dei centri abitati.

Attraverso l'applicazione della subirrigazione, una tecnica già adottata nelle colture arboree da frutto e in
graduale diffusione anche nelle colture erbacee, si intende affrontare tali criticità.

Questa tecnica, combinata anche alla pacciamatura con film biodegradabili, permette di apportare l'acqua
necessaria a soddisfare le esigenze della coltura mediante una rete di tubazioni posizionate al di sotto della
superficie del suolo, dotate di idonei gocciolatori.

Con questo sistema il progetto SUBRIS si attende di:

a) ridurre la contaminazione delle acque superficiali e profonde da prodotti fitosanitari;

b) contenere le emissioni di gas serra;

c) facilitare la gestione delle malerbe, contrastando il fenomeno delle resistenze ai diserbanti;

d) incrementare la biodiversità della pedofauna e delle comunità vegetali sinantropiche


dell'ecosistema risicolo;

e) migliorare la sostenibilità ambientale della risicoltura in aree naturali protette;

f) favorire la coltivazione del riso in prossimità dei centri abitati;

g) migliorare le caratteristiche qualitative e sanitarie del riso;

h) inserire la coltivazione del riso in sistemi colturali avvicendati;

i) semplificare le operazioni di preparazione dei terreni;

j) aumentare l'efficienza d'uso dell'acqua.

Dalle ore 17.30 i partner coinvolti nello studio daranno il benvenuto ai partecipanti e inizieranno la visita in
campo presentando i risultati ottenuti nel primo anno di sperimentazione, con prime valutazioni
agronomiche e ambientali della subirrigazione in risaia.
Il Progetto, cofinanziato con il contributo della Regione Lombardia (Fondo Europeo Agricolo per lo sviluppo
rurale - Operazione 16.2.01 del PSR 2014-2020), ha visto la collaborazione dell’industria risicola, università
e aziende agricole, con il coinvolgimento dei partner: Parboriz s.p.a (capofila), Università di Torino -
Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari, Università di Pavia - Dipartimento di Scienze della
Terra e dell’Ambiente, Agricola 2000, Soc. Agr. Biemme, Soc. Agr. Pinchiarola, Confallonera Soc. Agr., Coppo
e Garrione Soc. Agr., e con il contributo tecnico di Netafim.

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