Ogni settimana il meglio dei giornali di tutto il mondo

19 / 25 marzo 1999 N°275 Anno 6

5.000 lire 2,58 euro

Tibet La lunga pazienza

UNIONE EUROPEA
Dopo la crisi
A pagina 6

GERMANIA
Quarant’anni fa cominciava l’esilio del dalai-lama
Reportage da un paese devastato dall’occupazione cinese L’ipoteca Lafontaine
A pagina 6

TELEVISIONE
Una serata
con la spazzatura
A pagina 38

SCIENZA
Dove mi trovo?
A pagina 34

MAURITANIA
Il destino di Leila
A pagina 43

www.internazionale.it
 SULLA CARTA

BRUXELLES. “I Saggi fanno cadere la Commissione europea”,

titola Le Soir, quotidiano belga francofono il 16 marzo. È la più
grave crisi politica nella storia dell’Europa comunitaria.
L’intera Commissione si è dimessa, nella notte tra lunedì 15 e
martedì 16 marzo, dopo che è stato reso pubblico il rapporto del
Comitato di esperti indipendenti – i Saggi – incaricato di
indagare sui casi di frode, cattiva gestione e nepotismo che
hanno coinvolto il governo dell’Unione. I Saggi erano stati
indicati a gennaio dal Parlamento europeo e dalla stessa
Commissione. Il rapporto, nelle sue conclusioni, denuncia la
“pesante responsabilità” della Commissione in quanto organo
collegiale – e della commissaria francese Edith Cresson in
particolare – per “aver perso il controllo dell’amministrazione”.
Il testo del rapporto è disponibile, in italiano, su Internet:
www.europarl.eu.int/experts/it/default.htm

internazionale 275, 19 marzo 1999 3

Le fonti di questo numero
Far Eastern Economic Review. È un settimanale indipendente di Hong
Kong, in inglese. Fondato nel 1946, si occupa di economia, politica e cultu-
“Vi sono più cose in cielo e in
terra, Orazio, di quante se ne
sognano nella vostra filosofia”.
Sommario 19/25 marzo 1999, numero 275, anno 6

ra. Ha corrispondenti in tutta l’Asia. Vende 80mila copie (1996). L’articolo a

Amleto, William Shakespeare
“Siamo come uccelli su un albero che trema:
pagina 24 è uscito l’11 marzo 1999, con il titolo Fear on the farm. possiamo cadere in qualunque momento”
Frankfurter Rundschau. È un quotidiano tedesco. Nato nel 1945, è stato il Redazione Editore Un monaco tibetano, a pagina 17
primo giornale del dopoguerra. Indipendente politicamente ed economi- viale Regina Margherita 294, Internazionale srl
camente, è un giornale liberale di sinistra. I suoi giornalisti si battono per 00198 Roma Consiglio di amministrazione
il rispetto dei diritti umani e delle minoranze. Telefono 06 441 7301 Fax 06 4425 2718 Brunetto Tini (presidente), Emanuele
The Guardian. È un quotidiano britannico di centrosinistra. È uno dei Email r.internazionale Bevilacqua (amministratore delegato),
migliori giornali inglesi. @internazionale.it Giovanni De Mauro, Mauro Miccio,
The Independent. Fondato nel 1986, è uno dei giornali inglesi di qualità. Web www.internazionale.it Carlo Vitiello
Dopo una crisi che ha quasi dimezzato i suoi lettori, è stato acquistato dal re Informazioni sugli abbonamenti Sede legale via Prenestina 685,
della stampa irlandese, Tony O’Reilly. Tel. 030 319 9345, 030 372 0543 00155 Roma
Le Monde. È un quotidiano francese di centrosinistra. Rigoroso e sobrio, è Fax 030 319 8202 Produzione e diffusione
uno dei giornali europei di riferimento. L’articolo a pagina 17 è uscito a Email abbonamenti@mondadori.it Francisco Vilalta
puntate l’1, il 3 e il 4 marzo 1999. I titoli originali erano Ombres chinoises au Numeri arretrati Tel. 02 9210 8312
pays des Neiges, Comme des oiseaux sur un arbre qui tremble e A la santé de Direttore Giovanni De Mauro Amministrazione Tommasa Palumbo
la “tête de serpent”. Comitato di direzione Gian-Paolo Concessionaria esclusiva
New Scientist. È un settimanale britannico di informazione e divulgazio- Accardo, Elena Boille, Giovanna per la pubblicità Editoriale Progetto
ne scientifica. Vende 122mila copie. L’articolo a pagina 34 è uscito il 23 gen- Chioini, Stefania Mascetti, Chiara e Servizi srl
naio 1999, con il titolo Where I am? Nielsen, Alberto Notarbartolo, Tel. 06 2258 2330, 02 5501 9141
The New York Times. È uno dei più importanti quotidiani statunitensi. Jacopo Zanchini Fax 06 2275 4239, 02 5501 9210
L’Observateur Paalga. È il quotidiano più diffuso del Burkina Faso. Nato Segreteria Teresa Censini Acquisizione delle fotografie
nel 1974, si occupa soprattutto di attualità politica interna e regionale. Ben- Traduzioni Marina Astrologo (inglese, &Co, Roma
ché ufficialmente indipendente, esprime posizioni vicine al partito di francese, tedesco), Cristina Biasini Stampa Ilte, Caleppio di Settala (Mi)
governo. (francese), Giuseppina Cavallo (ingle- Distribuzione Arnoldo Mondadori Articoli LE NOTIZIE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10
The Observer. Fondato nel 1791, è il più antico settimanale domenicale del se), Andrea De Ritis (francese), Cateri- Editore, Segrate (Mi) IN COPERTINA. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17 Cosa è successo nel mondo
mondo. Di orientamento liberale e di sinistra, dal 1993 è edito dal gruppo na Donati (inglese), Elisabetta Luchet- Tibet, la lunga pazienza. Quarant’anni fa cominciava LETTERA DALL’ITALIA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 15
editoriale che pubblica anche il quotidiano The Guardian. Vende 450mila ti (spagnolo), Nazzareno Mataldi Numeri arretrati il triplo del prezzo l’esilio del dalai-lama. Reportage di Le Monde dal paese Di Deborah Young, del settimanale Variety
copie. L’articolo a pagina 38 è uscito il 21 febbraio 1999, con il titolo An (inglese, francese, spagnolo), Carla di copertina attuale al momento delle nevi devastato dall’occupazione cinese LE VIGNETTE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 49
audience with Jerry. Patanè (francese), Endro Pulido dell’ordine, indipendentemente POLONIA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 27 Dalla stampa di tutto il mondo
El País. Quotidiano spagnolo di centrosinistra, è uno dei giornali di riferi- (inglese), Francesca Terrenato (ingle- dal numero richiesto. Solidarnosc, oltre la leggenda. Mentre si celebra la caduta IL MONDO IN TV . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 62
mento europei. Vende 440mila copie (1997). L’articolo a pagina 58 è uscito il se), Bruna Tortorella (inglese) Inviare l’importo a: Arnoldo del Muro e la Nato si allarga a Est, Wprost riassume il E Tv
27 febbraio 1999, con il titolo La Perdurabilidad de August Strindberg. Impaginazione Martina Recchiuti Mondadori Editore, ufficio dibattito politico sulla caduta del regime comunista
La Recherche. È un mensile francese di informazione scientifica e tecnica. Disegni Anna Keen. I disegni delle collezionisti, ccp n. 925206. SCIENZA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 34 Cartoline
Fondato nel 1965, stampa 90mila copie, ma può vantare un milione di letto- opinioni sono di Ivan Pericoli Specificare sul bollettino il proprio Dove mi trovo?, New Scientist. Secondo alcuni ricercatori, il AFRICA, MEDIO ORIENTE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 50
ri. Tra i suoi collaboratori ci sono esperti e scienziati di fama internaziona- Consulenza grafica Giovanni Lussu, indirizzo e i numeri richiesti. Per senso dell’orientamento è una facoltà innata del cervello Un voto contro la violenza sulle donne, L’Observateur
le. Pubblica anche molti supplementi tematici. L’articolo a pagina 60 è Daniele Turchi l’estero aumentare l’importo di un TELEVISIONE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 38 Paalga. Le copertine di: Le Nouvel Afrique Asie, The East
uscito sul numero di gennaio 1999, con il titolo Les obscures zébrures du Hanno collaborato Omero Ciai, Ema- contributo fisso di lire 4.000 per le Una serata con la spazzatura. Il programma più volgare e African, El Watan, Al Wasat
zèbre. nuele Coen, Gianluca Costella, Klaus spese postali. violento degli Stati Uniti raccontato dall’Observer AMERICHE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 52
Semana. È un settimanale colombiano. Appartiene a una grande famiglia Davi, Sara Fortuna, Geremia Galloni, Copyright le condizioni di utilizzo MAURITANIA. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 43 Ecuador e Venezuela nella bufera, Semana
liberale del paese. Per resistere alla concorrenza ha fatto delle scelte meno Mirijam Klieber, Alberto Marchi, Giu- dei testi coperti da copyright sono Il destino di Leila, La Vanguardia. Anche se la schiavitù è Le copertine di: Time, Foreign Affairs, Caros Amigos, Semana
rigorose, ma resta comunque un punto di riferimento per seguire l’attua- liano Milani, Monica Morabito, Lore concordate con i detentori prima stata abolita, i rapporti tra le etnie non sono cambiati ASIA, PACIFICO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 54
lità colombiana. L’articolo a pagina 52 è uscito l’8 marzo 1999, con il titolo Popper, Sandra Stoller della pubblicazione. Se ciò non è stato Thailandia, disperazione nelle campagne, Far Eastern
En tierra de ciegos… Chiuso in redazione alle 20 di merco- possibile, l’editore si dichiara disposto Rubriche Economic Review. Le copertine di: Asiaweek, India Today,
Süddeutsche Zeitung. È un quotidiano tedesco colto, liberale e di sinistra. ledì 17 marzo 1999 a riconoscere il giusto compenso. SULLA CARTA. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3 Herald, Far Eastern Economic Review
Indipendente, è uno dei giornali di riferimento del paese. L’articolo a pagi- In copertina una fotografia di Yeo È vietata la riproduzione, anche Le Soir EUROPA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 56
na 56 è uscito il 23 febbraio 1999, con il titolo Ein Volk mit Wundschmerz. Dong-Wan (Grazia Neri). parziale, con qualsiasi mezzo LE FONTI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4 La ferita dei curdi di Germania, Süddeutsche Zeitung
La Vanguardia. È un quotidiano spagnolo pubblicato a Barcellona. Fondato effettuata, compresa la fotocopia, I giornali di questo numero Le copertine di: The Economist, Der Spiegel, Tysol, L’Hebdo
nel 1881, è il giornale di riferimento della borghesia catalana. L’articolo a anche a uso interno o didattico. LE OPINIONI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6 CULTURA E SPETTACOLI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 58
pagina 46 è uscito il 24 gennaio 1999, con il titolo Leila, con el destino escrito. Registrazione tribunale di Roma Europa, avanti oltre la crisi; l’ipoteca di Lafontaine; Innamorati di Strindberg, El País
Per collegarsi a tutti i giornali
Wprost. È un settimanale polacco, che stampa 350mila copie. “Dritti alla n. 433 del 4 ottobre 1993 Cermis, un gesto verso l’Italia; la Nato è più grande; Le copertine di: Libération, Cahiers du cinéma, Spin, Lire
che hanno una versione online
meta”, che all’inizio si rivolgeva a un pubblico medio-alto, è diventato uno www.internazionale.it Issn 1122-2832 le scuse all’America Centrale SCIENZA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 60
dei giornali più popolari del paese. Riunisce personalità di destra e di sini- Direttore responsabile MASS MEDIA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9 Le oscure strisce della zebra, La Recherche
stra, e si occupa di economia e degli altri problemi dell’attualità polacca. Giovanni De Mauro Il mondo dell’informazione Le copertine di: Discover, Nature, Upside, New Scientist

4 internazionale 275, 19 marzo 1999 internazionale 275, 19 marzo 1999 5

 Le opinioni
Europa, avanti oltre la crisi
LE MONDE, FRANCIA
E
sistono sacrifici forieri di salvezza. colpita
a morte dal verdetto senza appello del Comitato
dei saggi, la Commissione Santer non aveva altra
scelta che dimettersi. Il suo gesto senza precedenti
apre la più grave crisi istituzionale che l’Europa ab-
bia mai conosciuto in 42 anni di esistenza comunitaria. Se-
gna uno spettacolare riequilibrio dei poteri europei a fa-
vore del Parlamento di Strasburgo. Ma soprattutto, questo
suicidio collettivo dell’esecutivo di Bruxelles offre all’U-
nione, al di là del travaglio immediato, un’opportunità
inedita: conciliare meglio moralità ed efficienza, etica e
democrazia, dinamismo e trasparenza. Soffocata dai re-
golamenti, macchiata dagli scandali, assopita nell’immo-
bilismo, l’Europa può, grazie a questa ardua prova, trova-
re una nuova e salutare giovinezza politica e morale.
Il commissario per la moneta unica, Yves Thibault de
Silguy, ostinato artefice dell’euro, ha espresso “sgomento”
per essere costretto alle dimissioni “dopo aver sgobbato
come una bestia per quattro anni”. La sua amarezza è com-
prensibile. Non solo ci sono alcuni commissari del tutto
privi di demeriti, ma nel suo complesso la Commissione
può vantare, sotto certe voci, un bilancio onorevole: dal-
l’avvento della moneta unica all’avvio delle trattative sul-
l’allargamento dell’Unione. Persino i peccati di gestione
che le vengono rimproverati potrebbero apparire venia-
li di fronte alle malversazioni di cui si rendono colpevoli
certi governi, o certe autorità locali, dei suoi Stati membri.
Un’occasione di democrazia e trasparenza
Ma è proprio qui che Bruxelles ha commesso il suo più
grave errore politico: sottovalutare l’evoluzione del senso
della cosa pubblica dei cittadini europei. L’opi-
nione pubblica europea chiede infatti l’osser-
vanza di una morale pubblica senza macchia.
“Eurocritica” senza essere eurofoba, come dimostra-
no i sondaggi, pretende di più dalle istituzioni del-
l’Unione che da quelle dei governi. Vuole una Com-
missione “inappuntabile” ed è pronta a chiamarla,
attraverso i suoi rappresentanti a Strasburgo, a ren-
der conto delle sue azioni. E ha la legittima impres-
sione che la Commissione abbia cercato a lungo di
soffocare lo scandalo scoppiato al suo interno.
6 internazionale 275, 19 marzo 1999
Editoriali e commenti
Quando giungerà l’ora del cambio della guardia, a
Bruxelles ognuno dovrà prendersi le sue responsabilità.
La futura Commissione dovrà risanare i propri circuiti
amministrativi e finanziari, snellire i processi decisionali
e soprattutto ritrovare l’ispirazione e lo slancio perduti.
Forse, per far ciò, occorrerà anche potenziare i suoi mez-
zi. Per progredire l’Europa ha infatti bisogno di una Com-
missione forte e unita, come anche di un Parlamento com-
battivo. Quanto ai governi, dovranno finalmente accor-
darsi su una riforma delle istituzioni. Nonostante gli eu-
roscettici che cercheranno di strumentalizzarla, occorre
servirsi di questa crisi per andare avanti verso un’Europa
di democrazia e di trasparenza. (m.a.)
L’ipoteca di Lafontaine
FRANKFURTER RUNDSCHAU, GERMANIA
N
on poteva funzionare, e quel che sorprende
della rottura è soprattutto che sia arrivata così
presto. La doppia leadership che Gerhard Schrö-
der e Oskar Lafontaine hanno brillantemente
messo in scena nella campagna elettorale non ha
retto alla prova della vita quotidiana del governo. Ma co-
me avrebbe potuto? A contrapporsi non erano soltanto
due forti personalità con limitate riserve di rispetto reci-
proco, ma anche due linee politiche. E finora non è mai
successo che i conflitti si risolvessero rimuovendoli.
E invece è proprio quel che Schröder e Lafontaine han-
no tentato di fare nei primi sei mesi di governo. A Bonn
non sono state composte le divergenze d’opinione e non
sono state prese decisioni di indirizzo politico. Il risultato
è stata l’immagine di una coalizione poco decisa che da un
giorno all’altro annulla i programmi e trasforma i disegni
di legge in carta straccia. Il conflitto inespresso
fra le due linee ha fatto apparire quello rosso-
verde come un progetto privo di veri obiettivi e
irresponsabile.
La cosa particolarmente sciocca è che il ritiro di Oskar
Lafontaine risolve il problema della doppia linea del
governo, ma forse ne crea di nuovi e maggiori. Fino-
ra Gerhard Schröder, il cancelliere eletto dal popolo
(e di rado la decisione è stata tanto legata alla persona
quanto nell’autunno scorso), non ha dovuto doman-
darsi di quanta stima godesse nel partito: all’appoggio di
LE OPINIONI
quest’ultimo ci pensava Lafontaine. Adesso, però, nella
Spd il conflitto fra le due linee che è stato camuffato sotto
la doppia leadership potrebbe esplodere apertamente.
Un’ipoteca davvero pesante per il cancelliere. (m.a.)
Cermis, un gesto verso l’Italia
T H E N E W YO R K T I M E S , S TAT I U N I T I
P
er molti americani, e probabilmente anche
per gran parte degli europei, il proscioglimento
del capitano Richard Ashby da parte di un tribu-
nale militare può sembrare un aborto della giu-
stizia. L’anno scorso venti turisti innocenti hanno
perso la vita sulle Alpi italiane, quando un jet dei marines
pilotato da Ashby ha tranciato il cavo della funivia su cui
viaggiavano. Ma le prove presentate al processo alla cor-
te marziale hanno dimostrato che Ashby condivide-
va la sua responsabilità con molti altri componen-
ti della catena di comando del corpo dei marines.
Questo ha indotto il tribunale a non giudicarlo pe-
nalmente responsabile. Al capitano Ashby e al suo
equipaggio è stato permesso di decollare con pia-
ni di volo poco chiari, mappe superate dove la fu-
nivia non era segnalata, altimetri radar difettosi e
comunicazioni inefficienti con gli ufficiali dell’Air Force
in servizio presso la base di Aviano, dove Ashby e l’equi-
paggio si addestravano. È perfettamente possibile che l’ae-
reo volasse troppo basso, troppo veloce e nel posto sba-
gliato, ma la responsabilità di questi errori non era solo
sua.
Serve un impegno chiaro di Washington
Questo offuscamento della responsabilità individuale non
riduce minimamente la responsabilità delle forze armate
statunitensi. Washington deve corrispondere generosi in-
dennizzi ai familiari delle vittime. Inoltre il Pentagono de-
ve evitare che in futuro altri piloti commettano l’errore di
interpretare il verdetto sul caso Ashby come un’autorizza-
zione all’indifferenza per le norme di sicurezza.
Gli Stati Uniti hanno già rimborsato l’Italia per gli in-
dennizzi di 60mila dollari corrisposti alla famiglia di cia-
scuna delle vittime, aggiungendovi altri cinquemila dol-
lari a testa per le spese di trasporto e di inumazione. Han-
no inoltre acconsentito a pagare fino al 75 per cento degli
ulteriori indennizzi civili che venissero eventualmente ri-
conosciuti ai familiari da tribunali italiani per l’omicidio
colposo delle venti persone. Ma prima che quei tribunali
prendano una decisone rischiano di passare molti anni, e
alcune delle famiglie colpite sono in condizioni di biso-
gno. Il presidente Clinton ha giustamente dichiarato che
l’America “si assumerà senza ambiguità la responsabilità
dell’accaduto”. Occorre che mantenga la sua promessa of-
frendo senza indugio un sostanziale aumento degli in-
dennizzi. (m.a.)
La Nato è più grande
T H E I N D E P E N D E N T , G R A N B R E TA G N A
S
ono tempi difficili per la nato: da quando è
finita la Guerra fredda, che era il motivo della sua
stessa esistenza, e l’Unione Sovietica non c’è più,
l’Alleanza è in cerca di una dottrina nuova, o ad-
dirittura di una nuova ragion d’essere. Ma noi tut-
ti non possiamo che rallegrarci per la cerimonia che si è
svolta il 12 marzo a Independence, nel Missouri.
L’ingresso ufficiale della Polonia, della Repubblica Ce-
ca e dell’Ungheria nella Nato viene a correggere, anche se
tardivamente, una delle grandi ingiustizie della storia del-
l’Europa moderna. Per questi “paesi di mezzo”, intrappo-
lati fra la Germania e la Russia, il secolo che volge al ter-
mine è stato terribile: invasioni, guerre, occupazioni e
assoggettamento all’ideologia estranea e disastrosa
del comunismo. Tutti e tre sono adesso saldamente
ancorati al loro posto, nel centro geopolitico d’Euro-
pa, come membri a pieno titolo della comunità atlan-
tica. È un fatto storico.
Ma adesso? Altri nove paesi vorrebbero entrare nella
Nato: dalle nazioni baltiche a nord, alla Romania, alla
Slovenia e alla Bulgaria a sud. Questi outsider vanno
in cerca del prestigio che accompagna l’appartenenza a
tutti i club più in vista. E per giunta sono convinti che l’in-
gresso nella Nato sia una sorta di corsia preferenziale per
entrare nell’Unione europea. Ma soprattutto, come i tre
neoiscritti, considerano la Nato come l’unica ferrea ga-
ranzia di protezione che possono avere contro ogni futu-
ra minaccia russa.
Ma non c’è fretta. Non molto tempo fa era in voga il ti-
more che l’allargamento della Nato avrebbe tracciato
un’altra linea divisoria attraverso l’Europa a est dell’ex Cor-
tina di ferro. E invece non è successo niente del genere. An-
zi, la stessa forza di gravità dell’Alleanza ha fatto sentire
più al sicuro gli outsider e li ha spronati a comporre di-
spute che un tempo avrebbero potuto degenerare in con-
flitti. Un altro fattore che offusca le distinzioni è il grande
successo del programma Partnership for Peace avviato dal-
la Nato per rafforzare la collaborazione fra la stessa Al-
leanza atlantica e i suoi vicini che non ne fanno parte.
Seppure a malincuore, la Russia ha dovuto riconoscere
che l’ingresso dei primi tre ex paesi del Patto di Varsavia
era inevitabile. Ma dobbiamo prendere Mosca in parola
quando dice che non tollererà l’ingresso delle tre nazioni
baltiche o di altre ex repubbliche sovietiche. È possibile
che queste dichiarazioni non siano che vuota retorica e ab-
biano a che fare più con l’eterna paranoia russa della si-
curezza che con legittime considerazioni strategiche.
Oggi la Nato è impegnata a ricercare una nuova “con-
cezione strategica” e intanto discute se allargare ancora la
sua zona di operazioni. Ma a lungo andare la sfida più
grande sarà quella di trovare un’intesa durevole con il suo
internazionale 275, 19 marzo 1999 7

LE OPINIONI
grande vicino orientale. Attualmente la Russia non è una
minaccia, ma chi dice che le cose rimarranno così? Fiu-
tando nuovi contratti, la potente industria bellica ameri-
cana sta facendo forti pressioni per l’allargamento della
Nato. Ma l’Alleanza, saggiamente, preferisce approfittare
del periodo di bonaccia per creare un nuovo rappor-
to con Mosca, anziché abbandonarsi a gesti provo-
catori che potrebbero portare al potere un re-
gime più nazionalista e antioccidentale. È da
prevedere quindi che non verranno spediti nuovi inviti al-
la festa di compleanno dell’Alleanza che si terrà il mese
prossimo in occasione del vertice di Washington.
L’onere grava invece sull’Europa. È ingiusto criticare
l’Unione europea per la lentezza con cui procedono i ne-
goziati con i paesi dell’ex blocco orientale candidati al-
l’ammissione. Entrare in un’alleanza militare è cosa sem-
plice e molto meno costosa che entrare in un blocco eco-
nomico fatto di paesi molto più avanzati, con tutte le trat-
tative spaventosamente complesse che questo comporta.
Tuttavia, non bisogna lasciare che venga meno lo slancio
verso l’allargamento dell’Unione europea, né che venga-
no meno gli sforzi attualmente in corso per dotare l’Unio-
ne, in materia di affari esteri e di sicurezza, di una politica
comune che sia degna di questo nome.
Per Mosca, l’Europa è un’entità molto meno minaccio-
sa della Nato. Ma un’Unione europea ampia e forte, capa-
ce di farsi carico della propria difesa, costituirebbe una ga-
ranzia non meno allettante di quella attualmente rappre-
sentata dalla Nato. (m.a.)
Le scuse all’America Centrale
T H E G U A R D I A N , G R A N B R E TA G N A
L
e inattese scuse presentate da bill clinton per
quello che ha definito l’“errore” del terrorismo e
della repressione promossi dagli Stati Uniti in Ame-
rica Centrale durante gli ultimi quarant’anni rap-
presentano una storica ammissione ufficiale di una
delle pagine più crudeli della politica estera americana del
dopoguerra. Ancor più bene accetta, e non soltanto per
quella regione afflitta dalla miseria e dalla violenza, è la
promessa di evitare che gli Usa ripetano lo stesso errore.
L’ultima volta che un presidente americano si era reca-
to in visita in America Centrale era nel 1982, al culmine del-
la sporca guerra americana contro i movimenti guerri-
glieri e i governi di sinistra; all’epoca Ronald Reagan era
andato a prodigare elogi e dollari alle dittature militari
della regione. In Nicaragua gli Stati Uniti stavano condu-
cendo una guerra per procura contro il regime sandini-
sta, destinata a mietere quasi 60mila vittime entro la fine
del decennio e a spianare il cammino al ritorno della vec-
chia guardia al potere nel 1990. Nel Salvador e in Guate-
mala, dove in trent’anni sono state uccise duecentomila
persone, forze addestrate dalla Cia assassinavano, tortura-
8 internazionale 275, 19 marzo 1999
Mass media
vano e rapivano sostenitori reali o immaginari degli in-
sorti, che fossero contadini, studenti, sindacalisti o religiosi
e religiose che lavoravano fra i diseredati. Il mese scorso
la commissione istituita in Guatemala per la ri- Il mondo dell’informazione
cerca della verità, a cui è stato consentito l’acces-
so a documenti segreti, ha concluso che dietro al lanciato il primo canale digita- INTERNAZIONALE
genocidio di Stato contro le comunità maya indi- le di informazione continua, ADOTTA SAN SAN NWEH
gene c’era la politica americana. In Serbia imperversa l’articolo 67 Svt24. Per problemi tecnici, fino
Sotto ogni punto di vista, gli effetti della guerra-om- L’articolo 67 fa parte della nuova legge serba sull’informazione. al prossimo autunno trasmet- Per aderire alla campagna
bra di Reagan contro il comunismo in America Centrale Permette alle autorità di censurare la stampa che “mette in terà solo durante il giorno [15]. in favore della scrittrice birmana in
sono vergognosi, e le loro ripercussioni continuano a far- pericolo la sicurezza dello Stato”. Dall’inizio di marzo, in base a carcere dal 1994, collegarsi a
questa legge sono finiti in tribunale giornali indipendenti ser- PROCESSI. Hocine, il fotografo www.internazionale.it
si sentire in tutta la regione. Nonostante tutti gli accordi di
pace patrocinati dall’Onu, la parziale democratizzazione bi e in lingua albanese. Slavko Curuvija, Srdjan Jankovic e dell’Afp vincitore del World
e le riforme, certe élite restano indiscutibilmente al pote- Zoran Lukovic, rispettivamente editore e giornalisti del quoti- Press Photo 1997 per la “madon-
re. In Salvador l’Arena, cioè il partito degli squadroni del- diano indipendente serbo Dnevni Telegraf, sono stati condan- na di Algeri”, è stato prosciolto se e gli uffici dei giornalisti
la morte, ha appena vinto le elezioni presidenziali. nati a cinque mesi di prigione per diffamazione, con l’accusa di dalla procura di Algeri dall’ac- freelance senza preavviso uffi-
Le guerre sono ormai finite, ma quasi tutta la regione è aver collegato il vicepremier serbo, Milovan Bojic, all’omicidio cusa di diffamazione, presenta- ciale. La Federazione dei gior-
di un fisico. I quotidiani indipendenti Blic, Glas Javnosti e ta dalla donna ritratta nella foto nalisti europei ha criticato la
ripiombata nella miseria e nella diseguaglianza che ave-
Danas sono stati condannati a pagare complessivamente [11]. sentenza, che dà ai freelance
vano fatto da innesco per quelle guerre. Sprofondata nei
770mila dinari (circa 118 milioni di lire) per aver pubblicato le una minore protezione legale
debiti (ogni anno il Nicaragua spende per il servizio del
dichiarazioni di un partito dell’opposizione sul coinvolgimen- LIBERTÀ DI STAMPA. Secondo rispetto a quella offerta agli or-
suo debito undici volte più di quanto spenda per la sanità
to di alcuni funzionari di Belgrado in un caso di corruzione. Reporters sans frontières alme- gani di stampa e colpisce la
pubblica), l’America Centrale vacilla sotto l’impatto del- L’editore e il caporedattore del quotidiano in albanese Kosovo no dieci giornalisti sono dete- metà dei giornalisti tedeschi [9]
l’uragano Mitch dell’autunno scorso, la catastrofe natura- Sot sono stati accusati di “aver fomentato l’odio etnico e religio- nuti nelle carceri siriane per p La Duma ha approvato una
le più grave che l’abbia colpita in questo secolo. Nel frat- so” dopo aver stampato un calendario con le foto dell’Esercito di “attività non violente come la legge sulla stampa che prevede
tempo, il Congresso sta bloccando aiuti umanitari per un liberazione del Kosovo. Anche la rivista Gazeta Shqiptare è stata presunta appartenenza a grup- un organo di controllo dei me-
miliardo di dollari e le politiche commerciali americane accusata di “provocare l’odio etnico e religioso”, mentre il quo- pi politici o di difesa dei diritti dia. Il Cremlino ha criticato la
minacciano i produttori locali di cereali per proteggere i tidiano Rilidnja, tornato in edicola dopo nove anni, è accusato umani non autorizzati”. I gior- legge definendola un attentato
mercati nazionali statunitensi. di non essersi registrato. nalisti hanno subìto un proces- alla libertà di espressione [11]
so a porte chiuse davanti alla p Quattro giornalisti del quoti-
Retorica e passi avanti ASSUNZIONI. La Bbc cerca un ca il Financial Times e controlla Corte per la sicurezza dello Sta- diano zambiano The Post sono
In Guatemala si è fatto un gran parlare, alla Clinton, di nuovo direttore generale e ha l’editore spagnolo Recoletos e i to, un tribunale speciale, e de- stati arrestati e poi rilasciati.
“primavere di rinnovamento” e speranze che il gigante
nordamericano possa essere ormai considerato nella re-
pubblicato l’annuncio sul Sun-
day Times e sul Guardian [15].
britannici Penguin e Simon &
Schuster, ha annunciato un at-
vono scontare dagli otto ai dodi-
ci anni che comprendono spes-
L’arresto è stato causato da un
articolo che metteva in dubbio
gione come “un partner e un amico”. È facile fare del ci- tivo di 629 milioni di sterline so lavori forzati [12] p La Corte la capacità dello Zambia di di-
LICENZIAMENTI. Il New Straits (circa 1.730 miliardi di lire) nel suprema tedesca ha stabilito fendersi da un eventuale attac-
nismo su simili luoghi comuni, come anche sulle scuse del
Times Press Malaysia Bhd, il il 1998, con un aumento dell’uti- che si possono perquisire le ca- co di truppe angolane [13].
presidente per il “periodo buio e doloroso”. Gesti del ge-
nere non costano nulla, si potrebbe sostenere, in una nuo- maggior editore malese, ha an- le rispetto al 1997 di 500 milio-
va struttura di potere internazionale, dove non ci sono più nunciato il licenziamento di ni di sterline [10] p Il settima-
rivali ideologici né superpotenze nemiche. In questo qua- 540 persone (il 15 per cento del- nale statunitense New Yorker MASS MEDIA NELLA NOTIZIA THE WALL STREET JOURNAL
la sua forza lavoro). È la prima ha rivelato l’esistenza di una
dro, gli Stati Uniti e i loro più stretti alleati non hanno più Senza specificare la cifra, il vice-
volta che accade nella storia del trattativa tra il network televisi-
bisogno della loro vecchia clientela fatta di dittatori e del- presidente del Wall Street Jour-
gruppo che pubblica il quoti- vo Nbc e la Sony: la Nbc (che ap-
le scuole di addestramento per torturatori: ci pensa il nal online (www.wsj.com) ha
diano The New Straits Times e partiene alla General Electric)
trionfo dell’economia di mercato globalizzata ad assicu- annunciato che il 1999 sarà in
che nel 1998, per il secondo an- potrebbe sfruttare la produzio-
rare che al potere ci siano leader filoccidentali, cui ogni attivo. Lanciato nel 1995, il sito
no consecutivo, ha chiuso in ne cinematografica e televisiva
tanto dà man forte, naturalmente, un episodio di diplo- del quotidiano finanziario statu-
perdita [23]. degli studi hollywoodiani della
mazia dei raid aerei, quando occorre imporre la discipli- nitense si distingue per il suc-
Sony; mentre la Sony avrebbe
na agli Stati più riottosi. cesso ottenuto con gli abbonamenti. Diversamente dal New
MERCATO. Il gruppo editoriale accesso alla rete di diffusione
Ma reagire così significherebbe non tener conto dell’e- York Times e dal Washington Post, infatti, collegarsi alle pagi-
britannico Pearson, che pubbli- della Nbc: canali analogici, via
norme significato simbolico di questo rifiuto di un passa- ne del Wsj costa 59 dollari l’anno (circa 97mila lire). Gli abbona-
cavo e online. Un portavoce del-
to buio, affermato senza ambiguità dal capo di una nazio- ti sono 265mila. Al Wsj online lavorano 125 persone a tempo pie-
la Sony ha confermato che il
BAROMETRO DELLA LIBERTÀ no, tra cui 60 giornalisti. Gli abbonati, secondo una ricerca del-
ne che, non essendo mai stata una potenza coloniale si- mese scorso c’è stato un incon-
DI STAMPA NEL MONDO la Mercer Management, sono attirati dall’“informazione finan-
gnificativa nel senso ottocentesco del termine, non ha mai FEBBRAIO 1999, RSF
tro tra i dirigenti delle due so-
ziaria a forte valore aggiunto del sito”. Il motore di ricerca per-
dovuto fare i conti sul serio con la sua storia quasi-impe- Giornalisti uccisi 1 cietà [15].
mette di trovare rapidamente informazioni su un settore speci-
riale. Se è davvero giunto il momento della resa dei conti, Giornalisti in carcere 82 fico dell’industria o su una delle diecimila società inserite nella
bisogna dire che Clinton ha reso al suo paese, oltre che al- Media censurati 15 FIOCCO ROSA. Il servizio radio-
banca dati.
l’America Centrale, un servizio prezioso. (m.a.) televisivo pubblico svedese ha
www.internazionale.it/massmedia.html internazionale 275, 19 marzo 1999 9
 LE NOTIZIE

Le notizie
Cosa è successo nel mondo
Hamrouche, ex primo mini-
stro riformista; e Hocine Ait-
Ahmed, storico oppositore ca-
bilo. Gli altri tre candidati, che
secondo gli analisti non do-
vrebbero superare il primo tur-
no, sono Youssef El Khatib, con-
siderato vicino al presidente
Liamine Zeroual; Mokdad Sifi,
ex primo ministro; e l’islamista
Abdallah Djaballah. L’islamista
moderato cheikh Mahfoud
Nahanah ha contestato la sua
esclusione, dovuta al fatto di
non aver potuto produrre il
certificato di partecipazione al-
la guerra d’indipendenza chie-
sto dalla legge elettorale [11]. Sei
Le dimissioni della Commissione europea civili sono stati uccisi e una de-
I venti commissari europei si sono dimessi in blocco dopo la pre- cina feriti a Sidi el Kebir da pre-
sentazione del rapporto del Comitato di esperti indipendenti no- sunti fondamentalisti [15].
minati dal Parlamento e dalla Commissione europei nel gennaio
scorso per indagare sulle frodi, il nepotismo e le irregolarità nella Austria. Un tribunale di Graz
gestione dei fondi europei compiuti dall’esecutivo comunitario. Il ha condannato all’ergastolo in
rapporto accusa la Commissione di aver “perso il controllo del- un istituto psichiatrico Franz
l’amministrazione che dovrebbe gestire” ed evidenzia le responsa- Fuchs per aver commesso una
bilità singole e collegiali dei commissari, in particolare della fran- serie di attentati xenofobi, tra il
cese Edith Cresson, commissario alla Ricerca. La Commissione di- 1993 e il 1996, con delle lettere-
missionaria dovrebbe esercitare l’ordinaria amministrazione fino bomba che provocarono quat-
a quando i capi di Stato e di governo sceglieranno il successore del tro morti e diversi feriti [10].
lussemburghese Jacques Santer (nella foto) alla presidenza e i go-
verni nomineranno i nuovi commissari. La questione sarà discus- Autorità Palestinese. Due per-
sa al Consiglio europeo straordinario di Berlino del 24 e 25 marzo. sone sono morte e un’ottantina
La vicenda era cominciata il 24 agosto 1998 con le rivelazioni del sono rimaste ferite a Rafah, nel-
quotidiano belga La Meuse sul personale esterno cui faceva ricorso la striscia di Gaza, in due giorni
l’ufficio della Commissione per gli aiuti umanitari [16]. di scontri tra le forze di sicurez-
za e i sostenitori del movimen-
Afghanistan. I taliban, che con- nunciato il ritorno in Afghani- to di resistenza islamico Ha-
trollano oltre l’85 per cento del stan dei suoi operatori, che ave- mas. I disordini sono scoppiati
paese, hanno raggiunto un ac- vano lasciato il paese nell’ago- dopo che un tribunale di sicu-
cordo di pace con l’opposizione sto scorso, dopo l’uccisione di rezza ha condannato a morte il
del comandante Ahmed Shah un collaboratore [14]. militante di Hamas Raed al-At-
Massud, arroccata nel nord del tar per l’uccisione di un poli-
paese. L’intesa è stata siglata ad Algeria. Il Consiglio costituzio- ziotto, il 1˚ febbraio. Il presiden-
Ashgabat, in Turkmenistan, nale ha pubblicato l’elenco dei te Yasser Arafat ha annunciato
con la mediazione delle Nazio- candidati ammessi alle elezioni che “rivedrà” la decisione del
ni Unite e prevede la creazione presidenziali del 15 aprile. Sono tribunale [11].
di un governo di unità naziona- l’ex ministro degli Esteri Abde-
le. I negoziati, che dovrebbero laziz Bouteflika, considerato vi- Bangladesh. Due bombe esplo-
mettere fine a quasi vent’anni cino ai militari al potere; Ah- se durante un concerto orga-
di guerra civile, riprenderanno med Taleb Brahimi, un altro ex nizzato dal’Udichi Shilpi Gosh-
all’inizio di aprile. L’Onu ha an- ministro degli Esteri; Mouloud ti, un’organizzazione culturale
comunista, hanno provocato
dieci morti a Jessore. La polizia
ha arrestato una cinquantina di
membri del partito fondamen-
talista musulmano Jamaat-e-
islami, che ha però negato ogni
coinvolgimento nell’attentato
[7]. A Chhatak una bomba lan-
ciata contro la casa del deputato
Mahibur Rahman Manik, della
Lega Awami (al potere), ha pro-
vocato due morti. La nuova on-
data di violenza politica che col-
pisce il Bangladesh e che ha pro-
vocato venti morti in un mese ha
spinto il premier Sheikh Hasina
a destituire il ministro dell’In-
terno Rafiqul Islam e a nomina-
re al suo posto Mohammad Na-
sim, già titolare delle Poste e te-
lecomunicazioni [15].
Bosnia Erzegovina. Il vicemini-
stro dell’Interno della Federa-
zione croato-musulmana Jozo
Leutar è rimasto gravemente
ferito nell’esplosione di un’au-
tobomba a Sarajevo. L’attentato
non è stato rivendicato, ma il
membro croato della presiden-
za collegiale bosniaca, Ante Je-
lavic, ha accusato la dirigenza
bosniaca musulmana [16].
Cina. Gli imprenditori Hu Yin-
feng e Lu Huaming, entrambi
della provincia di Zhejiang, so-
no stati giustiziati per aver eva-
so oltre 115 milioni di yuan (ol-
tre 22 miliardi di lire) al fisco
tra il 1995 e il 1996 [8]. Nella se-
duta di chiusura della sua ses-
sione annuale l’Assemblea na-
zionale del popolo (Anp, il Par-
lamento) ha deciso di ricono-
Gli abbonati possono ricevere
la rubrica Le notizie il giovedì via
email. Per sapere come, collegarsi a
www.internazionale.it
scere nella Costituzione il ruo- 1945) e sulle numerose aperture
lo del settore privato nell’eco- fatte dall’attuale presidente, il
nomia e il diritto alla proprietà nazionalista Franjo Tudjman,
privata. Il voto dell’Anp forma- agli ex ustascia [15].
lizza una situazione di fatto: il
settore privato rappresenta il 45 Cuba. Un tribunale dell’Avana
per cento dell’economia cinese ha condannato i leader della
[15]. dissidenza Vladimiro Roca, Fé-
lix Bonne, René Gomez Manza-
Croazia. È cominciato a Zaga- no e Marta Beatriz Roque ri-
bria il processo all’ex ufficiale spettivamente a cinque, quat-
ustascia Dinko Sakic per crimi- tro, ancora quattro e tre anni e
ni contro l’umanità. Sakic, 77 mezzo di reclusione. I quattro
anni, è accusato di aver fatto uc- avevano già trascorso 19 mesi in
cidere oltre duemila persone prigione dopo il loro arresto,
quando, tra l’aprile e il novem- nel luglio 1997, per aver pubbli-
bre 1944, comandava il campo cato un libro critico nei con-
di concentramento di Jaseno- fronti del regime castrista inti-
vac, dove sono morte diverse tolato La patria è di tutti. La Kosovo, ultimo vertice per la pace
decine di migliaia di persone condanna ha provocato minacce Sono ripresi a Parigi i negoziati di pace sul Kosovo tra i rappresen-
(oltre 500mila secondo il cen- di ritorsioni da parte di molti tanti della Serbia e della maggioranza albanese, interrotti il 23 feb-
tro Simon Wiesenthal, 40mila paesi, fra cui il Canada e la braio a Rambouillet. L’Esercito di liberazione del Kosovo (Elk), la
secondo le autorità croate), tra Spagna, alleati tradizionali del- guerriglia albanese, ha annunciato che firmerà il protocollo d’in-
serbi, ebrei, zingari e antifasci- l’Avana [15]. tesa per il Kosovo elaborato dal Gruppo di contatto (Francia, Ger-
sti croati. Sakic, che si era rifu- mania, Gran Bretagna, Italia, Russia e Stati Uniti). Questo prevede
giato in Argentina prima di es- Ecuador. L’ex presidente Fa- in particolare una “sostanziale autonomia” per la regione e l’invio
sere estradato nel giugno 1998, bián Alarcón è stato arrestato di una forza d’interposizione della Nato. Su quest’ultimo punto la
si è dichiarato non colpevole. per aver assunto un migliaio di delegazione serba ha finora basato il suo rifiuto di firmare l’accor-
Rischia vent’anni di reclusione. impiegati-fantasma mentre, tra do. Mentre la Nato si mantiene pronta a intervenire se il rifiuto
Le udienze, previste per il 4 l’agosto 1995 e il febbraio 1997, serbo dovesse persistere oltre il 18 marzo, continuano gli scontri
marzo, erano state rinviate a era presidente del Congresso tra l’Elk e le forze di sicurezza serbe, che hanno lanciato una nuova
causa delle sue condizioni di sa- [17]. offensiva e rafforzato la loro presenza nella regione. A Klina sono
lute. Il processo a Sakic, primo morti quattro ribelli dell’Elk, mentre il 13 marzo tre bombe non ri-
ustascia processato dall’indipen- Eritrea/Etiopia. L’Eritrea ha vendicate hanno provocato complessivamente sette morti e 58 feri-
denza della Croazia, nel 1991, annunciato di aver respinto ti – per la maggior parte albanesi – in un mercato di Kosovska Mi-
dovrebbe aprire il dibattito sulle una nuova offensiva etiope sul trovica e a Podujevo [17] (nella foto, donne albanesi ai funerali di
responsabilità del regime filona- fronte di Alitena-Mereb. Asma- quattro parenti uccisi vicino a Grajkovac, il 16 marzo).
zista di Ante Pavelic (1941- ra accusa Addis Abeba di aver
ripreso i combattimenti nella delle due banche, l’operazione,
zona di frontiera contesa dopo di un valore di 61mila miliardi
SCIENZA E MEDICINA una settimana di tregua e dopo di lire, darà vita alla più grande
che l’Eritrea aveva accettato il banca d’Europa, con oltre
Salute. Un’équipe di ricerca dello Zimbabwe e degli Stati Uniti
cessate il fuoco dell’Organizza- 134mila dipendenti e riserve
scrive su The Lancet che l’aceto potrebbe essere usato come un
zione dell’unità africana, il 6 proprie per 52mila miliardi di
efficace, semplice ed economico test per il dépistage del cancro
marzo. Mentre testimoni parla- lire [9].
al collo dell’utero nei paesi poveri, in alternativa al Pap test [12].
no di oltre tremila morti fra gli
Spazio. La Nasa ha annunciato una missione d’emergenza per
etiopi, l’Etiopia ha smentito di Giappone. La Commissione go-
riparare tre dei sei giroscopi del telescopio spaziale Hubble [13].
aver lanciato nuove offensive, vernativa per la ricostruzione
Nuovi dati inviati dalla sonda Lunar Prospector confermereb-
citando solo “scontri minori” finanziaria ha autorizzato lo
bero la teoria secondo cui la Luna si è formata a partire da ma-
[14]. Stato a versare 7.460 miliardi di
teriale terrestre dopo una collisione interplanetaria [16].
yen (circa 110mila miliardi di
Epidemie. Dodici persone sono morte nei Paesi Bassi a causa
Francia. La Banque Nationale lire) a 15 banche minacciate di
della malattia del Legionario. Avevano tutte visitato la Westfrie-
de Paris ha lanciato un’offerta fallimento. In cambio gli istitu-
se Flora, una fiera di fiori. Si pensa che il contagio sia avvenuto
pubblica di scambio di azioni ti si sono impegnati a licenzia-
attraverso l’acqua di alcune fontane [17]. In Nepal, nelle ultime
con le concorrenti Paribas e So- re oltre 20mila dipendenti e a
due settimane, l’influenza ha ucciso 200 persone [16].
ciété Générale, che avevano de- chiudere 422 filiali. Secondo l’A-
Ambiente. Il ministro dell’Agricoltura francese, Jean Glavany,
ciso di fondersi all’inizio di feb- genzia per la pianificazione
ha ammesso che il divieto sulle farine animali, deciso nel 1990,
braio. Se sarà autorizzata dal economica il prodotto interno
non è stato rispettato. Questo spiega perché si continuano a re-
Consiglio dei mercati finanzia- lordo (Pil) è calato dello 0,8 per
gistrare casi di mucca pazza [12].
ri e sarà seguita dagli azionisti cento nel quarto trimestre del

10 internazionale 275, 19 marzo 1999 internazionale 275, 19 marzo 1999 11

LE NOTIZIE LE NOTIZIE

troamerica il presidente statu-
nitense Bill Clinton, durante
un discorso a Città del Guate-
mala, ha chiesto scusa per l’ap-
poggio che gli Stati Uniti han-
no fornito alla repressione dei
regimi militari centroamerica-
ni a partire dagli anni Cin-
quanta. Clinton ha tuttavia de-
luso quanti si aspettavano aiuti
più massicci dei 956 milioni di
dollari (circa 1.550 miliardi di
lire) per la ricostruzione delle
devastazioni provocate in di-
cembre dall’uragano Mitch e
un ammorbidimento delle mi-
sure contro l’immigrazione
clandestina [11].
La crisi provoca sommosse in Ecuador
L’Ecuador sta attraversando la peggiore crisi economica degli ulti- Indonesia. Il governo indone-
mi settant’anni: per restituire fiducia agli investitori e risanare le siano e quello portoghese han-
casse dello Stato, il presidente Jamil Mahuad ha annunciato un au- no concluso un’intesa sul futu-
mento del prezzo della benzina del 165 per cento e un aumento ro di Timor Est, l’ex colonia
dell’Iva, che passerà dal 10 al 15 per cento. Le banche hanno riaper- portoghese invasa e annessa
to dopo dieci giorni di chiusura imposta dal governo per evitare dall’Indonesia nel 1975. In base
che eventuali ritiri dei risparmi provocassero il fallimento degli all’accordo i timoresi dovranno
istituti. Nel paese si sono moltiplicate le proteste e diversi settori scegliere tra l’autonomia e l’in-
hanno cominciato scioperi a tempo indeterminato. Il Fonte pa- dipendenza durante una con-
triottico, che riunisce sindacati, associazioni popolari e organizza- sultazione popolare che si svol-
zioni politiche di opposizione, ha lanciato un appello alla disobbe- gerà nel corso di luglio sotto l’e-
di lire) dell’economia [13].
Iraq. Una bomba è esplosa il 9
marzo davanti alla residenza di
un funzionario locale del Pro-
gramma mondiale per l’ali-
mentazione, a Ebril, ferendo
tre guardie. Un altro ordigno è
esploso vicino ai locali dell’Or-
ganizzazione delle Nazioni
Unite per la scienza, la cultura
e l’educazione e dell’Organizza-
zione mondiale della sanità, a
Dohuk. L’esplosione ha provo-
cato la morte dell’attentatore
[10]. Otto persone accusate di
aver ucciso diversi alti dignitari
sciiti nel sud del paese tra il
1996 e il 1998 sono state giusti-
ziate a Kerbala e a Najaf [13]. Il
Consiglio superiore della rivo-
luzione islamica, un movimen-
to dell’opposizione, ha rivelato
che una ventina di ufficiali ac-
cusati di aver complottato con-
tro il regime di Saddam Hus-
sein sono stati fucilati all’inizio
del mese [13]. Mentre continua-
no gli attacchi dell’aviazione
agloamericana contro postazio-
mento congolese per la demo- e dell’Industria [14].
INTERNET E TECNOLOGIE crazia (Rcd) hanno ucciso un
centinaio di persone in diversi Sierra Leone. Le truppe della
Cina. La Microsoft ha concluso un accordo con Hong Kong Tele- attacchi a Mazozo, Lutunda, Comunità dei paesi dell’Africa
communications per la diffusione nell’ex colonia dei suoi ser- Kenge, Lulimba e Kabukungu, Occidentale (Ecomog) hanno
vizi via Internet. Chiamato Zoom, l’accordo permetterà agli e nei quartieri di Tangila e Ke- riconquistato Lunsar, nel nord,
utenti di disporre di servizi web, email, film, e-commerce, vi- le, nella città mineraria di Ka- in mano ai ribelli del Consiglio
deoconferenze e giochi video direttamente dal computer o dal mituga. L’offensiva sarebbe una rivoluzionario delle forze ar-
televisore [9]. risposta all’attacco dei guerrie- mate e del Fronte unito rivolu-
Francia. Dal 19 al 21 marzo si svolge la seconda Festa di Internet ri tradizionali mai-mai, che ap- zionario [15].
(www.fete-internet.org), organizzata dalla sezione francese del- poggiano il governo, contro un
l’lnternet Society p È nato iAgora (www.iagora.com), il forum convoglio dell’Rcd [5]. Il gover- Stati Uniti. Elizabeth Dole, mo-
multilingue d’incontro e di dibattito tra coloro che “vogliono no ha espulso quattro diploma- glie del candidato repubblica-
andare all’estero, ci sono vissuti o stanno per trasferirsi, e che si tici e funzionari britannici e no alla Casa Bianca nel 1996, ha
interessano a tutto ciò che è internazionale”. uno statunitense con l’accusa di annunciato la creazione di un
Germania. Dal 18 al 24 marzo si svolge ad Hannover il CeBIT 99 spionaggio e di tentativo di sa- “comitato esplorativo”, primo
(www.messe.de/cb99), il più importante salone europeo del- botaggio [12]. Il presidente Lau- passo verso la sua candidatura
l’informatica. rent-Désiré Kabila ha nomina- alla nomination repubblicana
Stati Uniti. La versione 4.5.1 di Communicator, il software di na- to un nuovo governo, dopo per le elezioni presidenziali del
vigazione e creazione di pagine web della Netscape, è disponi- aver destituito il precedente il 2000. La Dole, 62 anni, è stata se-
bile gratuitamente in rete: www.netscape.com/download [12] 21 febbraio. Fra i neoministri gretario di Stato al Lavoro e ai
p La Apple e la casa di produzione cinematografica Lucasfilms c’è il miliardario Bemba Saolo- trasporti tra il 1983 e il 1990, pri-
hanno messo su Internet un estratto di 180 secondi del trailer na, un ex socio in affari del de- ma di diventare presidente del-
del primo episodio della serie Guerre Stellari, The Phantom posto presidente Mobutu Sese la Croce rossa statunitense [10].
Menace (www.lucasfilm.com) [12] Seko, incaricato dell’Economia Charles Bakaly, il portavoce del
salemme ha giudicato Aryeh stenti disaccordi sul piano di Islanda
Deri, il leader del partito ul- pace delle Nazioni Unite. Previ-
traortodosso sefardita Shas, col- sto inizialmente per il 1992, il
Paesi già membri della Nato Norvegia
pevole di corruzione, appro- referendum era stato rinviato (non compaiono Stati Uniti e Canada)

dienza civile e ha chiesto le dimissioni di Mahuad, il cui braccio gida delle Nazioni Unite [11]. Il ni antiaeree nelle zone di esclu- priazione indebita e abuso di fi- l’ultima volta al dicembre 1999. Nuovi membri Candidati

destro, Jaime Durán, si è dimesso [16] (nella foto, correntisti davanti governo ha chiuso 38 banche, sione al volo, due aerei che tra- ducia. Deri era accusato di aver Mohamed Abdelaziz, il presi- Estonia
a una banca di Quito). preso il controllo di altre sette e sportavano pellegrini sono de- versato denaro alle istituzioni dente dell’autoproclamata Re- Gran Bretagna
Lettonia
Danimarca
annunciato la ricapitalizzazio- collati per la Mecca, violando religiose del suo partito usando pubblica sahraui e leader del Lituania
Paesi Bassi
1998 rispetto ai precedenti tre tentato è stato rivendicato dai ne di altre nove. Le misure fan- l’embargo sui voli imposto dal- fondi prelevati sul bilancio de- Fronte Polisario, ha minacciato
mesi. È il quinto trimestre conse- Red Hand Defenders, un grup- no parte di un piano di l’Onu nel 1990 [17]. gli enti locali quando era mini- di riprendere le armi se il Ma- Belgio Germania
Polonia

cutivo di recessione [12]. Il Parla- po protestante contrario all’ac- risanamento da 30 miliardi di stro dell’Interno, nel 1988. La rocco “continuerà a bloccare il Lussemburgo Repubblica
Ceca
Slovacchia

mento ha approvato la finanzia-
ria 1999-2000, per un valore di
81.900 miliardi di yen, destina-
ta in gran parte a rilanciare
consumi e opere pubbliche [17].
Gran Bretagna. La polizia ha
arrestato l’imam della moschea
londinese di Finsbury Park,
Abu Hamza al-Masri, conside-
rato uno dei principali respon-
sabili della propaganda fonda-
mentalista in Gran Bretagna e
ricercato dalle autorità yemeni-
te per aver organizzato diversi
attentati nello Yemen [15]. Rose-
mary Nelson, un’avvocatessa
cattolica nota per aver difeso
molti militanti nazionalisti ir-
landesi, è stata uccisa da una
bomba collocata nella sua auto-
mobile mentre usciva di casa, a
Lurgan, vicino a Belfast. L’at-
cordo di pace del 10 aprile 1998.
L’attentato interviene in un mo-
mento di stallo del processo di
pace dovuto ai contrasti tra i
nazionalisti del Sinn Féin e il
primo ministro dell’Ulster, il
protestante David Trimble, sul
disarmo dell’Ira. Le due parti
devono trovare un accordo entro
il 2 aprile, data in cui dovrà in-
sediarsi il nuovo governo misto
della regione [15]. La Camera dei
Lord ha annunciato che ren-
derà noto il 24 marzo il suo ver-
detto sulla legittimità dell’arre-
sto dell’ex dittatore cileno Au-
gusto Pinochet, fermato il 16 ot-
tobre in una clinica di Londra
su ordine della magistratura
spagnola [17].
Guatemala. Al termine di una
visita di quattro giorni in Cen-
dollari (circa 50mila miliardi Israele. Un tribunale di Geru- sentenza ha riacceso le rivalità processo di autodeterminazio- Francia Ungheria
tra l’élite ashkenazita di origine ne” della regione [11]. Italia Romania
europea e gli ebrei sefarditi, ori- Bulgaria
CULTURA E SPETTACOLI ginari dei paesi arabi, che accu- Paesi Bassi. Quattro Stati
Portogallo
Spagna
Slovenia
Macedonia
Turchia
sano i primi di discriminarli. Se- membri dell’Organizzazione
Musica. Lord Yehudi Menuhin è morto a Berlino, dove si trova-
condo Libération il Shas, i cui dei paesi esportatori di petrolio Albania Grecia
va per dirigere un concerto. Violinista, direttore d’orchestra,
dieci deputati sono stati essen- – Arabia Saudita, Algeria, Iran,
didatta e attivista per i diritti umani, era nato a New York il 22
aprile 1916 da genitori ebrei russi. Era cittadino britannico [12].
ziali per i governi negli ultimi Venezuela – e il Messico, riuniti La Nato si allarga a Est
dieci anni, dovrebbe uscire all’Aja, hanno deciso di ridurre Il 12 marzo a Independence, nel Missouri, si è svolta la cerimonia
p Tania, nome d’arte di Ana Luciano Divis, è morta a Buenos
rafforzato dalla vicenda [17]. la produzione del greggio di di adesione di Polonia, Repubblica Ceca e Ungheria alla Nato. Sono
Aires. Era una delle più grandi cantanti di tango argentine.
“oltre due milioni di barili al i primi Stati del disciolto Patto di Varsavia ad aderire all’Alleanza
Aveva 99 anni [1].
Malesia. L’Organizzazione na- giorno a partire dal 1˚ aprile”. atlantica, che passa così a 19 membri. La Russia, dopo essersi oppo-
Cinema. Terry Gilliam sta preparando un seguito a I banditi del
zionale malese unita del primo La misura dovrebbe permette- sta con forza all’allargamento della Nato, ha accettato l’adesione
tempo. Sceneggiatore sarà Charles McKeown, che ha già colla-
ministro Mahathir Mohamed re la risalita del corso del petro- dei tre ex alleati. L’Alleanza si è in cambio impegnata a non pro-
borato con Gilliam in Brazil e Le avventure del Barone di Mün-
ha vinto la maggioranza dei lio, sceso ai livelli più bassi de- porre nuove adesioni a breve termine. L’allargamento richiederà
chhausen [11].
seggi nelle elezioni del Parla- gli ultimi vent’anni. I mercati ai nuovi membri l’adeguamento delle legislazioni nazionali alla pre-
Letteratura. Lo scrittore mozambicano Mia Couto, 43 anni, ha
mento dello Stato di Sabah [13]. hanno reagito positivamente e senza di truppe straniere sul proprio territorio e la formazione di
vinto il premio Vergilio Ferreira, uno dei più importanti rico-
il corso del barile, sceso sotto i ufficiali di collegamento bilingui (la lingua di lavoro della Nato è
noscimenti letterari portoghesi. Il premio, assegnato dall’uni-
Marocco. Il governo ha rinvia- dieci dollari all’inizio dell’an- l’inglese), ma soprattutto massicci investimenti per allineare gli ar-
versità di Evora, è stato consegnato dal presidente portoghese
to al marzo 2000 il referendum no, ha superato i 13 dollari [12]. senali agli standard in vigore negli altri Stati membri. Questo do-
Jorge Sampaio e dal Nobel José Saramago [3].
sull’autodeterminazione del vrebbe richiedere decenni, date le difficoltà economiche dei nuovi
Spettacoli. Indrani Bjapai, una delle più grandi danzatrici in-
Sahara Occidentale con il Fron- Repubblica Democratica del aderenti. Gli investimenti rischiano anche di far esplodere casi di
diane, è morta a New York. Aveva 68 anni [5].
te Polisario a causa dei persi- Congo. I ribelli del Raggruppa- corruzione legati alle importanti commesse pubbliche [12].

12 internazionale 275, 19 marzo 1999 internazionale 275, 19 marzo 1999 13

LE NOTIZIE L E T T E R A D A L L’ I T A L I A

tito democratico cristiano [12]. della consegna ai servizi turchi

di Öcalan, mentre un pool di
Turchia. La Corte costituziona- magistrati greci ha accusato 18
Sette giorni in Italia visti da Deborah Young,
le ha respinto la richiesta del persone di aver fatto entrare corrispondente del settimanale statunitense di spettacolo Variety
procuratore generale di mette- clandestinamente Öcalan in
re fuorilegge il Partito demo-
cratico del popolo (Hadep), l’u-
nico movimento nazionalista
Grecia durante il suo periplo al-
la ricerca di una terra d’asilo
[13].
Roberto Benigni
curdo autorizzato, permetten-
dogli così di partecipare alle Unione europea. I ministri del-
verso la notte degli Oscar
elezioni legislative del 18 aprile l’Agricoltura hanno annuncia-
[8]. Una serie di attentati attri- to un accordo sul finanziamen- in un crescendo di emozioni, a cui la not te degli rale intransigente. Accusando Benigni
buiti a movimenti filocurdi ha to della politica agricola comu- di trattare gli spettatori come bambini,
provocato 14 morti nell’ultima ne (Pac) tra il 2000 e il 2006. Il
Oscar del 21 marzo promette di aggiungere una massiccia ha suggerito che il successo del film
settimana nel centro di Istan- compromesso, che sarà sottopo- copertura televisiva, la campagna di Roberto Benigni per fosse dovuto alla negazione della nau-
bul. Un tassista è rimasto ucciso sto ai capi di Stato e di governo seante brutalità dell’Olocausto, che sol-
il 10 marzo da una bomba ri- dei Quindici e al Consiglio eu-
vincere uno o più premi Academy con La vita è bella do- leva il pubblico dalla necessità di mi-
vendicata dall’Esercito maoista ropeo del 24 e 25 maggio a Berli- mina le pagine degli spettacoli dei giornali italiani. E le surarsi con verità inquietanti. So che
Germania, Lafontaine lascia il governo di liberazione dei contadini e no, prevede tra l’altro una ridu-
ragioni non mancano. anche altri critici americani hanno
Oskar Lafontaine si è dimesso a sorpresa da ministro delle Finanze degli operai turchi (Tikko), zione degli interventi comuni- avuto la stessa reazione e che detestano
e da presidente del Partito socialdemocratico (Spd). Al suo posto il un’organizzazione affiliata al tari a sostegno dei prezzi di al- La vita è bella ha più nomination di qual- pa, più appropriato per i campionati di cordialmente questo film. Ma è chiaro
cancelliere Gerhard Schröder ha nominato l’ex ministro-presi- Partito dei lavoratori del Kurdi- cune derrate e un aumento siasi altro film straniero nella storia di calcio. Riecheggiando la pubblicità del- che sono una minoranza.
dente dell’Assia, Hans Eichel, mentre Schröder stesso guiderà la stan (Pkk), mentre tredici per- progressivo delle quote di pro- questo premio. Ed è solo il sesto film la Miramax – “Un moderno capolavo-
Spd fino al congresso straordinario del partito, il 12 aprile. Lafon- sone sono morte in un incen- duzione di latte e vino per alcu- straniero, e il primo in trent’anni, a es- ro!” (Chicago Tribune), “Un film raro e Non è un complotto
taine (nella foto) ha motivato le dimissioni con “il cattivo spirito di dio nel centro commerciale del ni paesi [11]. sere candidato come miglior film. straordinario!” (Washington Post) – Curiosamente, quello che i giornali ita-
squadra che regnava” nel governo e con i ripetuti contrasti con quartiere Goztepe, colpito da Delle sue sbalorditive sette candida- un’intervista con il giovanissimo inter- liani non dicono è che il New Yorker,
Schröder sulle politiche economiche. Con la partenza di Lafontai- alcune bombe molotov. Que- ture all’Oscar – miglior prete Giorgio Cantarini, una rivista eccellente letta dagli aman-
ne, esponente della sinistra della Spd, si rafforza l’orientamento cen- st’ultimo attentato non è stato film, migliore regia, mi- In Italia sembra definisce La vita è bella “il ti della cultura, esiste in un mondo a sé,
trista del governo, mentre i Verdi perdono un importante alleato [11]. rivendicato, ma la stampa turca gliore sceneggiatura ori- film capolavoro di Rober- lontano dalla maggioranza dei votanti
ha accusato i Falchi vendicatori ginale (insieme a Vincen- prevalere il to Benigni”. degli Oscar, che tendono a vivere in Ca-
procuratore indipendente Ken- 4 marzo era stato assolto anche di Apo, soprannome di Abdul- zo Cerami), migliore co- Naturalmente, non esiste lifornia e a passare molto tempo ac-
patriottismo
neth Starr, si è dimesso dopo il pilota dell’aereo, il capitano lah Öcalan, il leader del Pkk lonna sonora, miglior una bella storia senza un canto alle piscine. È molto più probabi-
che Starr lo ha accusato di aver Richard Ashby. I due saranno catturato il 15 febbraio a Nairo- montaggio, miglior film della stampa, più conflitto, e a questo ha le che siano influenzati dalla stampa
fatto filtrare alla stampa infor- ora processati per aver distrut- bi e detenuto nel carcere dell’i- Le notizie sono aggiornate alle 19 straniero – la più stupefa- provveduto il portavoce popolare e dai critici televisivi. Lungi
mazioni sulle sue indagini sul- to un video girato durante quel sola di Imrali. Il Pkk ha intanto di mercoledì 17 marzo 1999. Tra cente è quella di miglior appropriato per i dell’Academy, Ric Robert- dall’essere un meschino complotto del-
la relazione tra il presidente volo [16]. Per la prima volta l’in- annunciato che l’intero territo- parentesi quadre è indicato il attore protagonista. Se Be- campionati di son, che ha ventilato la la “stampa americana” per sabotare un
Bill Clinton e l’ex stagista Moni- dice borsistico Dow Jones di rio turco è ormai “terreno di giorno al quale si riferisce la noti- nigni vincesse, sarebbe la possibilità di aprire un’in- candidato straniero all’Oscar, i com-
ca Lewinsky [12]. Il treno Am- New York ha superato i dieci- guerra” e ha chiesto ai turisti zia. Fonti: Afp, Ap, Financial Ti- prima statuetta ad andare calcio chiesta sulle tecniche pub- menti di Denby dovrebbero essere pre-
track Chicago-New Orleans è mila punti [16]. stranieri di evitare la Turchia. mes, Foreign Report, Le Monde, all’interprete di un film blicitarie utilizzate dalla si sul serio in Italia e promuovere un
deragliato dopo aver urtato un Il Parlamento greco ha creato Libération, Lusa, El País, Misna, straniero. I bookmaker londinesi Miramax, soprattutto a favore di Shake- vero dibattito.
autoarticolato a un passaggio a Sudan. L’Esercito popolare di una commissione d’inchiesta sul Pana, Reuter, La Vanguardia. scommettono 8 a uno contro di lui: il fa- speare in Love ma anche per una cena a Ma la migliore risposta a Denby cre-
livello a Bourbonnais, nell’Illi- liberazione del Sudan, la guer- ruolo della Grecia nella vicenda Foto: agenzia Reuters. vorito è Nick Nolte. Ma con una vittoria Los Angeles in onore di La vita è bella, do sia stata offerta proprio dal comico.
nois. Tredici persone sono mor- riglia cristiana che combatte estremamente significativa, Benigni è che si presume sia stata organizzata Alla cerimonia dell’European Film
te e oltre un centinaio sono ri- per l’indipendenza del Sud Su- stato nominato attore dell’anno dalla (no!) per influenzare i membri dell’A- Awards, Benigni ha detto che il succes-
maste ferite [15]. Nell’aprire la dan, ha liberato due operatori STORIE VERE Screen Actors Guild, l’associazione de- cademy. Il vero problema sembra esse- so del film è dovuto “alla semplicità e
prima conferenza intermini- svizzeri della Croce rossa e un gli attori americani. Molte di queste re che a Hollywood tutti vogliono in- all’universalità della storia e all’anima
Svezia. Bizzarro tentativo di rapina in una banca di Kalmar, nel
steriale Stati Uniti-Africa, a Wa- operatore sudanese della Mez- persone parteciperanno anche alla vo- contrare Benigni, e il capo della Mira- degli italiani: anzi, il film devo dedi-
sud della Svezia: un uomo si è presentato alla cassa travestito da
shington, Clinton ha proposto zaluna rossa rapiti il 18 febbraio tazione per gli Oscar. max, Harvey Weinstein, è felice di ac- carlo agli italiani… Il nostro è un po-
pollo e con una mazza da baseball in mano. Non ha ottenuto
ai paesi creditori di cancellare nella regione di Bahr el-Ghazal Un grande aiuto è venuto dalla cam- contentarli. polo che ha conosciuto profondamen-
nulla, ma ha sfasciato una finestra a mazzate e seriamente tur-
70 miliardi di dollari di debito [12]. pagna pubblicitaria da due milioni di Un brivido di paura ha percorso la te il dolore ed è potuto uscirne grazie a
bato un’impiegata [14].
dei paesi africani [16]. Nella ba- dollari della casa distributrice, la Mira- stampa la settimana scorsa quando è un’immensa gioia di vivere. E non si
Canada. Una donna è andata in giro in bicicletta completa-
se di Camp Lejeune un tribuna- Svizzera. Il Parlamento ha elet- max, e dalle apparizioni di Benigni ai apparsa la stroncatura di David Denby tratta tanto dell’arte di arrangiarsi
mente nuda con una temperatura sotto zero, un uomo ha divo-
le militare ha assolto il capita- to la giurista Ruth Metzler e l’e- più popolari talk show del piccolo sul New Yorker. La recensione è stata quanto di una poetica italiana”. (g.c.)p
rato un piatto di scarafaggi e vermi e un altro ha cambiato no-
no dei marines Joseph Schweit- conomista Joseph Deiss, en- schermo, dove ha conquistato i cuori ampiamente ripresa dai giornali italia-
me trasformandolo in una pesante oscenità: sono tutti concor-
zer dall’accusa di omicidio col- trambi democratico cristiani, dell’America televisiva e dimostrato un ni e poi commentata nei giorni succes- Chi è Deborah Young
renti per “il concorso più duro del mondo”. La gara è lanciata
poso. Il 3 febbraio 1998 il Prow- rispettivamente a consigliere talento per l’autopromozione che ha sivi con il ritornello che “Gli ebrei ita-
da radio Power 97 di Winnipeg, tranquilla città del Canada cen-
ler ea-6b di cui era il navigato- federale (ministro) della Giu- stupito e irritato i suoi ammiratori ita- liani difendono il film di Benigni”. È corrispondente da Roma del setti-
trale, e assegnerà diecimila dollari canadesi, circa 12 milioni di
re aveva tranciato i cavi della stizia e degli Esteri al posto dei liani. Denby è uno dei migliori critici e intel- manale statunitense Variety. Nata in
lire, a chi si segnalerà per il gesto più assurdo ed eclatante. Il
funivia di Cavalese, provocan- dimissionari Arnold Koller e A parte questo, in Italia sembra pre- lettuali che scrivono in America, e ha Missouri, è a Roma dal 1980.
concorso si concluderà a fine mese [12].
do la morte di venti persone. Il Flavio Cotti, anche loro del Par- valere il solito patriottismo della stam- giudicato il film da una posizione mo-

14 internazionale 275, 19 marzo 1999 www.internazionale.it/corrispondente.html internazionale 275, 19 marzo 1999 15

 IN COPERTINA

Tibet
LA LUNGA PAZIENZA
Quarant’anni fa cominciava l’esilio del dalai-lama. Reportage
dal paese delle nevi, devastato dall’occupazione cinese
B R U N O P H I L I P, L E M O N D E , F R A N C I A . F O T O G R A F I E D I C A R L D E K E Y Z E R

è una bella strada che si dà delle arie da cina. come se, all’estremo nord del
Nepal, a meno di un centinaio di chilometri dall’impero di Mezzo, bastasse un niente
per dare al paesaggio la classica nostalgia da stampa orientale: il tetto ricurvo di una pa-
goda appena intravista, una montagna dove si aggrappa, altissimo, un albero solitario e
spoglio, una certa qualità di bruma sfilacciata nel cielo.
Per il momento, niente ancora dimo- aver attraversato le ultime colline che la solidità delle relazioni sino-nepalesi.
stra che il minibus partito allo spunta- circondano la valle di Katmandu, ci sia- Sono stati infatti degli ingegneri cine-
re dell’alba da Katmandu ci stia por- mo concessi il lusso di un ultimo e for- si a progettare, negli anni Settanta, la
tando direttamente verso la Ci- midabile colpo d’occhio sul- strada Katmandu-Kodari, ma nascon-
na. Contadini nepalesi al lavo- l’Himalaya e sui suoi picchi dendo accuratamente al governo ne-
ro dietro ai bufali nelle risaie; lontani avvolti dalle nuvole. palese che essa avrebbe potuto even-
tricicli gialli e neri di marca in- Poi il bus si è tuffato in una val- tualmente sopportare il peso di carri
diana che scoppiettano nei lata tropicale irta di cactus, ha armati. Sicuramente questo vantaggio
grossi villaggi; lungo la strada, costeggiato un fiume e, poche non era inserito nelle previsioni di spe-
agenti motociclisti con in testa ore dopo, si è fermato al posto sa.
il topi, il cappelletto incurvato a forma di frontiera: siamo arrivati al borgo di Una volta, vent’anni fa, il posto si
di montagna che è il copricapo ufficia- Kodari e al ponte dell’Amicizia che at- ammantava del velo di mistero tipico
le del governo di Sua Maestà il re del traversa il largo torrente, suggellando dei luoghi al confine fra due mondi.
Nepal; languida inoperosità di una
gendarmeria armata di bastoni. È l’A- Il Tibet prima e dopo l’occupazione cinese
sia, ma con l’apparenza noncurante del
Nepal, bruscolo di regno stretto nella
Xinjiang
morsa fra due giganti, la Cina a nord e Golmud
Lago Lanzhou
l’India a sud. Pakistan
Kokonor
Xining
La Cina? Sì e no… Questa Cina che Qinghai
Monastero
di Labrang
Islamabad
si avvicina è in realtà il Tibet. Il Tibet ci- Gansu
nese. Il Tibet occupato da quasi mezzo
Dharamsala
secolo dai soldati di Pechino. Il Tibet
che immigranti e funzionari trasfor- Sichuan
Regione Autonoma
mano ogni anno un po’ di più in colo- India del Tibet Chengdu
nia dell’impero. Alziamo lo sguardo: Chongquing
quel monastero isolato, aggrappato al Nuova Delhi Lhasa
fianco della montagna, quei monaci in Nepal Nyalam

veste rossa, con la testa rasata, che sal- Kodari Thimphu

Katmandu Bhutan
gono una scala interminabile tagliata Attuali confini provinciali
Yunnan
nella roccia, sì, è proprio il “paese del- Il Tibet prima che la Cina ne
ridisegnasse i confini
Gauhati Birmania
250 km
le nevi” quello che si annuncia. Dopo

internazionale 275, 19 marzo 1999 17

L A L U N G A PA Z I E N Z A IN COPERTINA

Tibet
La cronologia
569-794 Regno di Songtsen-Gampo,
che fonda Lhasa; il buddismo
predicato dall’indiano Padma-
Sambhava diventa religione di Stato
1200-1600 Occupazione mongola
1391-1475 Geddun-Truppa, primo
dalai-lama (oceano di saggezza)
1642-1682 Ngawang Lobsang
Gyatso, quinto dalai-lama, consolida
il potere teocratico dei dalai-lama;
costruzione del Potala a Lhasa
1911-1914 Cade la dinastia Manciù
che controllava il Tibet dal
Settecento; il Tibet cerca l’appoggio
inglese per contrastare l’influenza
cinese, e dichiara l’indipendenza,
non riconosciuta da Pechino
1938 Tenzin Gyatso, tre anni, è il
quattordicesimo dalai-lama
7 ottobre 1950 400mila soldati
cinesi invadono il Tibet
1951-1954 Il dalai-lama e il
panchem-lama sono nominati
membri della Conferenza consultiva
“Checkpoint Charlie” dell’Himalaya,
Kodari era l’ultimo punto di passaggio
– e uno dei pochi esistenti – fra il “mon-
do libero” del subcontinente indiano e
la fortezza cinese. Da quando i valorosi
militari dell’Esercito popolare di libe-
razione avevano invaso il Tibet, nel
1950, e poi represso nel sangue la solle-
vazione popolare di Lhasa, nel marzo
1959 – costringendo il dalai-lama a ri-
fugiarsi in India – la regione era ridi-
ventata la terra incognita che era stata
per decenni, allorché il “paese al di so-
pra delle nuvole” eccitava la fantasia di
generazioni di esploratori, di avventu-
rieri e di spie.
Il Tibet è di moda
Ci si fermava dunque al ponte di Ko- Dopo almeno un’ora di calvario, ecco
dari, minuscolo villaggio
costruito sulla riva di un
fiume. Ci si trovava da- I turisti vanno
vanti a un’immensa mon-
tagna che s’innalzava, in
all’assalto
verticale, proprio di fron- dell’antico
te. Si scrutavano le case e
gli edifici pubblici del pri- regno, con in
tali e quelli delle star hollywoodiane
che si dichiarano seguaci del buddi-
smo. Si arrampica lassù con la speran-
za di riscoprire, nel fumo delle lampa-
de alimentate col burro di yak, il pro-
fumo dimenticato delle religioni ar-
caiche e l’antica saggezza del buddismo
lamaico.
Passiamo la frontiera. In camion, in
piedi e aggrappati alle sponde dell’au-
toarticolato che fa rotolare il suo carico
umano da una parte all’altra del veico-
lo. La strada è stata talmente rovinata
dalle piogge torrenziali dell’ultimo
monsone, che questo è l’unico modo –
per quelli che non possono concedersi
il lusso di un fuoristrada – di arrampi-
carsi verso il posto di frontiera cinese.
finalmente Zhangmu, il
suo moderno ufficio im-
migrazione dotato di
computer, i suoi funziona-
ri di entrambi i sessi in
uniforme bianca o blu, i
suoi cambiavalute in nero
e i primi bar-ristorante-ka-

della Repubblica Popolare Cinese;
nasce il comitato per amministrare il
Tibet come regione autonoma
19-20 marzo1959-1968 Rivolta
anticinese repressa nel sangue,
muoiono diecimila persone; il dalai-
lama e 80mila tibetani fuggono in
India; a Dharamsala nasce il governo
in esilio. La Cina nomina il dalai-lama
presidente del Tibet; nel 1964 lo
dichiara traditore; templi e
monasteri distrutti, stragi di monaci
1987-1995 Continua la repressione
delle manifestazioni anticinesi; viene
imposta la legge marziale, in vigore
per un anno; in due anni muoiono
600 persone e ne spariscono 25mila;
nel 1989 il dalai-lama riceve il premio
Nobel per la pace; dichiara di
combattere per l’autonomia politica
del Tibet, e non per la piena
indipendenza; nomina l’undicesimo
panchem-lama (Gendum Choekyi
Nyima, sei anni); i cinesi esiliano il
bambino e ne scelgono un altro
1998 Thupten Ngodup, attivista
tibetano, si uccide dandosi fuoco; tra
i tibetani cresce l’insofferenza per i
metodi di protesta pacifica; il dalai-
lama si dice pronto al dialogo con la
Cina “senza precondizioni, sempre e
ovunque”.–Quid, Reuter
MAGNUM/CONTRASTO
mo villaggio sino-tibeta- raoke.
no, Zhangmu, appollaiato mente le star Visione sorprendente per
in alto, misterioso e inac- il viaggiatore avido di eso-
cessibile. All’altra estre- hollywoodiane e tismo e di spiritualità. Vi-
mità del ponte, stava di sione insolita per chi ha Tibet. Monastero Sera a Lhasa. I cinesi contadini che dà da mangiare ai suoi Ritorno nel “centro” della città. Nel-
guardia un soldato – ber-
i loro discorsi conosciuto il Tibet dieci o ne hanno distrutti più di seimila yak. la drogheria principale, una tibetana
retto verde, stella rossa e quindici anni fa, quando Nella “città nuova”, un karaoke-bor- in tchuba tradizionale – la lunga veste
un kalashnikov. No, non era un sogno: la “Regione autonoma del Tibet”, ter- plicemente illusoria: la nostra prossi- dello getta vivide luci nella sera che ca- coperta all’altezza delle anche dal
a pochi metri c’era il Tibet, lo Shangri- minologia pechinese per indicare ma destinazione, la città di Nyalam, è de, con le sue insegne al neon lampeg- grembiule a righe orizzontali – officia
la proibito e prigioniero dietro la “cor- quella che ormai è soltanto una delle molto più su, a 3.800 metri di altitudi- gianti e gli ideogrammi luminosi che dietro il banco sorridendo agli stranie-
tina di bambù”. C’era anche la Cina del province della Repubblica popolare ci- ne, là dove una breccia nella catena hi- promettono abissi di pura felicità. Si ri. “Tashidele!”, “buongiorno” in tibe-
dopo Mao, che socchiudeva appena le nese, si era davvero aperta agli stranie- malayana permette finalmente alla viene accolti da una giovane e bella ra- tano. In fondo alla stanza, due indige-
sue porte. Il Tibet, invece, restava chiu- ri. strada di penetrare in questo austero e gazza tibetana: “Balla?”. Il luogo è sini- ni col cappello floscio sono metodica-
so agli stranieri. Fino a quando le rivolte anticinesi, immenso paese. stro. C’è solo un uomo intento a vuota- mente indaffarati a vuotare bottiglie di
Kodari è molto cambiata: turisti, tec- cominciate a Lhasa nel 1987, hanno Nyalam: una volta era solo un pic- re una bottiglia. Qualche entraîneuse birra cinese. Di tanto in tanto, brinda-
nici cinesi e commercianti tibetani si portato le autorità a riaffermare con colo borgo con le case bianche irte di solitaria valuta il nuovo venuto con oc- no facendo tintinnare i bicchierini.
affollano, in una grande confusione, al- forza il loro controllo sul turbolento Ti- bandiere da preghiera, con le finestre chio spento e vagamente lu- Non dicono nulla e fissano il
l’esterno del piccolo posto di dogana, bet centrale. Reprimendo brutalmen- incorniciate da una striscia di vernice brico. Sul soffitto, una palla di vuoto. Quando sorridono, i lo-
dove si dà da fare un pugno di funzio- te ogni velleità “separatista” e limitan- nera e sormontate, secondo l’uso tibe- vetro opaco gira proiettando ro denti falsi lampeggiano di
nari dell’immigrazione nepalesi obe- do di nuovo, per anni, la libertà di cir- tano, da una piccola tenda multicolore. lampi di luce scintillanti sulla riflessi ramati.
rati di lavoro. Ci sono francesi, italiani, colazione degli stranieri. Ancora oggi Il vecchio villaggio è rimasto lo stesso. pista da ballo. Accanto, altra drogheria, altra
americani, israeliani e persino un non si può entrare in Tibet se non Ma, come capita spesso ormai in Tibet, Il programma musicale è epoca, altre usanze. Alcuni
gruppo di brasiliani in partenza per unendosi a un gruppo organizzato, sia gli si è affiancato un quartiere cinese una mescolanza di sciroppose giovani tibetani e dei poliziot-
Pechino. Tutti vogliono provare il bri- da Katmandu sia da Chengdu, capitale moderno. L’aria è fredda e nebbiosa. canzoni d’amore alla cinese e ti cinesi vuotano bicchierini di
vido dell’ignoto attraversando il “pae- della provincia cinese del Sichuan. Nella strada principale coesistono remake di vecchi successi discografici. arak, il liquore di riso, con lo sguardo
se delle nevi”. botteghe tibetane e cinesi. Al centro A quando la technomusic? Senza dub- fisso su un televisore ultramoderno da
Il Tibet è di moda: il 1998 resterà una Abbracci a pagamento del vecchio villaggio, delle lampade bio non tarderà. No, “non vogliamo cui trasmettono un film di Hong Kong
buona annata per le agenzie di viaggio Ora dobbiamo nuovamente cambiare brillano nel lakhang, il tempio dove ve- ballare, grazie”. Qui c’è solo tristezza, che racconta le dolorose avventure di
che mandano in massa i turisti all’as- veicolo, arrampicarci su un minibus di gliano, nella semioscurità, alcune enig- noia, e abbracci a pagamento. Il Tibet? una giovane donna che uno screanza-
salto dell’antico regno. La gente ci cor- marca cinese e proseguire la lenta matiche statue del bodhisattva. Ma il Sicuramente un altro pianeta. All’usci- to si ostina a schiaffeggiare selvaggia-
re portando con sé delle immagini di ascensione verso l’altopiano. Perché ne luogo è deserto. Non c’è anima viva nei ta, un uomo anziano avverte: “Non re- mente.
paese occupato. Ci va avendo in mente siamo ancora lontani, e l’impressione dintorni, a parte due soldati cinesi, con sti qui. La sera, i soldati ubriachi litiga- Urla, musica dalle tonalità dram-
i discorsi dei “tibetomaniaci” occiden- di dominare le colline del Nepal è sem- la sigaretta in bocca, e una famiglia di no per le ragazze…”. matiche, visi immobili degli spettatori.

18 internazionale 275, 19 marzo 1999 internazionale 275, 19 marzo 1999 19

L A L U N G A PA Z I E N Z A IN COPERTINA

Tibet sprovvisti di denaro). Molti altri sono

Sicuramente, le delizie di una nuova
“rivoluzione culturale”.
Cala la notte. L’oscurità è propizia al-
le confidenze. In fondo a un bar, un uo-
mo parla di Nyalam e dei suoi coloni:
“Ho la sensazione che i cinesi si com-
portino con noi un po’ meglio di pri-
ma. Avranno ricevuto istruzioni? Mi
arrestati dalle pattuglie cinesi e resta-
no per mesi nella piccola prigione di
Nyalam. Per il momento è verso est,
verso Lhasa, che si dirige il bus cinese,
con il suo autista dagli occhiali scuri e
la sigaretta in bocca, che guida il vei-
colo con mani esperte, infilate in guan-
ti di lana bianca.
città che è diventata la moderna capi-
tale del Tibet cinese. Sulla strada na-
zionale che porta in città, un cementi-
ficio emette nuvole di fumo bianco. So-
no stati costruiti interi quartieri di case
popolari, file di blocchi privi di qual-
siasi attrattiva, deprimenti, grigiastri,
che ospitano soldati e ufficiali dell’E-
sercito popolare di liberazione, i cui
predecessori hanno “liberato” il Tibet

chiedo quanto tempo durerà. Abbiamo
passato momenti terribili con loro”. Ta-
ce bruscamente all’ingresso di un ci-
nese nel caffè. Fine della discussione a
cuore aperto. Conversazione neutra
sulle bellezze da “mozzare il fiato” dei
paesaggi tibetani.
L’esilio mancato
Lasciamo Nyalam all’alba gettando
un’occhiata, attraverso i finestrini ap-
pannati del minibus, a un “monumen-
to” a cui l’azienda di soggiorno locale
non fa alcuna pubblicità: la
prigione. È una piccola costru-
zione bianca fatta di argilla
mescolata a paglia, con un cor-
C
’è stato un tempo in cui, anche
da molto lontano, non si vedeva
che lui: il Potala, il palazzo dei da-
lai-lama, monumento inverosi-
mile, sublime castello kafkiano
costruito, nel Diciassettesimo secolo,
sul monte Marpori e che si erge da al-
lora alla periferia del centro storico di
Lhasa. Nessun viaggiatore innamorato
del Tibet, nessuno dei pochi avventu-
rieri che hanno avuto la fortuna di ar-
rivare nella città santa quando il paese
delle nevi era ancora indipendente e
isolato dal resto del mondo, è
mai riuscito a guardare questi
luoghi senza provare una sen-
sazione di timore e di ammira-
quasi cinquant’anni fa.
La Lhasa del Duemila
Il primo contatto con Lhasa è tale da di-
sgustare qualsiasi turista. Resta assai
poco, a prima vista, della misteriosa e
un tempo “inaccessibile” capitale del
paese delle nevi. Il viale Pechino si al-
lunga, interminabile, fra due file di
edifici moderni, con i suoi negozi di
“lusso”, i suoi parrucchieri, i suoi risto-
ranti, i suoi larghi marciapiedi, dove si
accalca una folla di funzionari cinesi,
di businessmen e di “personaggi alla
moda” dell’impero che, col cellulare
incollato all’orecchio, si pavoneggiano
al fianco di ragazze imbellettate e im-

MAGNUM/CONTRASTO
tile rettangolare di modeste di- zione di fronte alla vastità di pavide.
mensioni che resta illuminato questo colossale gioiello archi- Ecco la Lhasa del Duemila. Anche se
tutta la notte, come si può ve- tettonico, che domina la città ci avevano avvertito, sembra di sogna-
dere alla luce del giorno na- con la sua massa bianca e color re. Superata una “superba” statua mol-
scente. È qui che sono rinchiusi i can- sangue di bue, sormontata dall’oro dei to kitsch di due yak che dovrebbero Tibet. Fabbrica di mattoni a Lhundrup. Qui, nel 1987 e poi nel 1988, sono tanti, sette volte di più che nel 1959, ha
didati all’esilio mancato. I circa due o suoi tetti. simboleggiare la fauna del Tibet, ci si I lavori più pagati spettano ai cinesi scoppiate delle sommosse. Nel marzo segnalato recentemente l’agenzia di
tremila tibetani che ogni anno conti- Dicevamo, non si vedeva che lui, il ferma sbalorditi davanti all’immenso 1989, dopo una nuova serie di manife- stampa ufficiale Nuova Cina. E l’afflus-
nuano a correre il rischio di attraver- Potala, con i suoi centodiciotto metri di spazio aperto dai cinesi di fronte al Po- aver percorso centinaia di chilometri stazioni, le autorità cinesi hanno pro- so dei coloni – han o musulmani – pro-
sare l’Himalaya per raggiungere la “li- altezza e trecentotrentasei di larghezza. tala. Al centro, in cima a un pennone, strisciando sulle ginocchia in segno di clamato, temporaneamente, la legge venienti dalle vicine province del Gan-
bertà” in Nepal (le virgolette sono di ri- Ancora oggi, lo si scorge da molto sventola la bandiera a cinque stelle del- devozione. Con le mani giunte sopra la marziale. È sempre qui che monaci e su, del Qinghai e del Sichuan, conti-
gore, perché la polizia nepalese è spes- lontano. Ma basta entrare a Lhasa per- la Repubblica popolare cinese. Come testa, si inginocchiano, si gettano per monache hanno, in seguito, moltipli- nua. Secondo le stime, gli immigranti
so in agguato per ricattare – o addirit- ché scompaia. La sua massa è alterata una sfida alla storia rappresentata dal- terra, si risollevano, rinnovano le loro cato le sfide, sollevando il pugno al gri- dell’impero di Mezzo, ormai maggiori-
tura rimandare in Cina – i rifugiati dalle altezze e dalle brutture di una l’antico palazzo del dalai-lama in esilio. genuflessioni e così di se- do di “Viva il Tibet libe- tari nel complesso dei grandi agglo-
Una fontana con molti getti d’acqua guito per centinaia o mi- ro!”. Ma da due anni non merati tibetani, rappresenterebbero il
completa un quadro recentemente ab- gliaia di volte, fino allo sfi- Il Potala c’è più nessuno che osi ur- 40 per cento della popolazione dell’in-
Tutto il Tibet in cifre bellito, in fondo alla piazza, da uno dei nimento.
è il palazzo dei lare apertamente la pro- tera Regione autonoma del Tibet.
più grandi locali notturni della capita- Il complesso religioso è pria ribellione: al minimo
I
l Libro bianco pubblicato dal governo tibetano in esilio (www.tibet.com)
spiega che le statistiche ufficiali cinesi non permettono di conoscere il numero
le. La sera, il luogo è tutto un rutilare di circondato da una strada, dalai-lama, slogan, la polizia si impa- Girare instancabilmente
insegne. Jeep a quattro ruote motrici, intasata da una folla com- dronisce dei manifestanti, Qui, resistere significa girare. Girare,
esatto di cinesi han e di tibetani che vivono nella Regione autonoma del Tibet, e
che, inoltre, nascondono le cifre sul trasferimento di popolazione han di questi
quando non sono Mercedes, vi deposi- patta di compratori, di monumento passibili di quattro o cin- sempre nel senso delle lancette di un
tano una folla di nuovi ricchi – tibeta- pellegrini, di commer- que anni di internamento orologio, per chiudere più volte il cer-
anni. Il governo in esilio, aiutato da stime e studi provenienti da diverse fonti,
calcola che gli han in Tibet siano sette milioni e mezzo, mentre i tibetani
ni e cinesi – che vengono a mescolarsi cianti, di mendicanti, di inverosimile, in una delle prigioni di chio dei perimetri sacri della città san-
alla moltitudine di giovani che balla al monaci e monache che Lhasa. ta. Girare instancabilmente intorno al
sarebbero sei milioni. A causa delle politiche forzate di sterilizzazione e di
suono della techno fra i lampi fram- chiedono l’obolo, il tutto sublime castello I tibetani sembrano aver Jokhang per completare il Barkhor, per-
aborto la popolazione tibetana è in costante diminuzione. Oggi vivono in esilio
mentati dei laser. dominato dalle note di scelto la via più prudente corso del circuito intermedio intorno
120mila tibetani. Lhasa ha 150mila abitanti, di cui centomila han e 50mila
Ma la vecchia Lhasa vive ancora. Ed una musica cinese acuta e
kafkiano della resistenza passiva. alla cattedrale, dove i monaci salmo-
tibetani. Nel paese il 70 per cento della popolazione è analfabeta, la speranza di
è forte il contrasto tra la città tibetana e ossessiva. Davanti al Una resistenza discreta, diano i loro mantra. Girare instanca-
vita è di 45 anni, e la mortalità infantile è del 150 per mille. Nel 1950 i monasteri
la città cinese. Soprattutto intorno al Jokhang è stata costruita una piazza muta, di ordine culturale e religioso, bilmente intorno al centro della città,
erano 6.200, in gran parte abitati; nel 1980 ne restano 45. I monaci erano
Jokhang, la grande cattedrale, il sanc- moderna dove, fra i chioschi dei mer- che sembra essere l’unica risposta pos- costeggiare il fiume Kyichu, passando
500mila nel 1950, nel 1987 circa 15mila. L’agricoltura è di tipo tradizionale: si
ta sanctorum di Lhasa. Lì, davanti al- canti, si aggirano poliziotti in unifor- sibile alla sinizzazione di una città in davanti all’“isola dei ladri” – luogo di
coltiva l’orzo, le famiglie allevano yak e capre. Nel 1994 il reddito medio annuo
l’ingresso del tempio, si prosternano i me o in borghese. In cima a un edificio, cui i cinesi sono ormai il 60 o il 70 per picnic per gli abitanti di Lhasa, dive-
era di 1.200 yuan (circa 220mila lire). Dal 1971 la Cina ha aperto diversi centri
pellegrini arrivati talvolta dalle lonta- una telecamera non si lascia sfuggire cento della popolazione: l’agglomera- nuto oggi isola-casinò grazie ai capitali
militari nucleari e nel 1982 ha compiuto alcuni test.–Quid, Libro Bianco
ne province del grande Tibet, dopo nulla degli andirivieni della folla. to conta attualmente duecentomila abi- dei mafiosi di Macao –, girare prose-

20 internazionale 275, 19 marzo 1999 internazionale 275, 19 marzo 1999 21

L A L U N G A PA Z I E N Z A IN COPERTINA

Tibet senti un soldato cinese un po’ alticcio. dimenticare la Cina.

Nelle viuzze della città vecchia, Ma non dimenticano. Una vecchia
guendo il cammino per più di un chi- gruppi di giovani in giubbotto di aristocratica incontrata in fondo a un
lometro, girare ancora costeggiando cuoio, con berretti da baseball inclina- cortile ricorda le sedute di tanzim, le au-
una caserma di polizia e i suoi altopar- ti sull’orecchio e facce da malandrini, tocritiche forzate, che si svolgevano du-
lanti che emettono una musica mar- tengono misteriosi conciliaboli. Alcu- rante la rivoluzione culturale. Quando
ziale, girare sempre e chiudere infine ni uomini alti, con i capelli raccolti da i suoi “servitori, i vicini e gli amici do-
il cerchio del secondo perimetro, il una specie di sciarpa rossa fatta di fili vevano insultarla e sputarle in faccia”.
Lingkor. di cotone, giocano a biliardo all’aperto. Sorride con tutte le sue rughe: “Ero si-
Tutte le vecchie signore sdentate e Sono forse i fieri khampa, i tibetani del- cura che non lo facessero a cuor legge-
sorridenti, che agitano con gesto auto- l’est dalla reputazione marziale che si ro”.
matico i loro mulini da preghiera, tut- sono ribellati, a partire dalla fine degli Un uomo, un ex funzionario della
ti i giovani tibetani in co- anni Cinquanta, con l’aiu- cerchia del dalai-lama, è rimasto anche
stume e gli uomini matu- to della Cia e la benedizio- lui a Lhasa dopo la fuga in India del ca-
ri vestiti di pelli di monto- “Ricordo quando ne di Washington. Poi l’A- po della Chiesa tibetana, il 19 marzo
ne, tutti questi pellegrini
in marcia che avanzano
servitori, amici e merica e il mondo intero 1959. Ha vissuto i tre giorni terribili del-
hanno finito per ratificare la rivolta armata che ne è seguita. Tre
attraverso i rifiuti accu- vicini dovevano il dominio di Pechino sul giorni di furiosi combattimenti a colpi
mulati nei cunicoli lungo Tibet. E i khampa hanno di mitragliatrici e mortai fra soldati ci-
i saloni di massaggio dei insultarmi. Sono rinfoderato i loro fucili. nesi e insorti. I tibetani furono schiac-
quartieri di piacere, sem- Un giovane cerca di batte- ciati. Bilancio: almeno tremila morti.
brano ignorare i bulldo- sicura che non lo re il suo avversario, im- “Il buddismo è una religione che
zer che scavano lunghe mobilizzato, con la stecca predica la compassione. Ma mi è co-
trincee, futuri grandi via- facessero a cuor in mano, davanti al tappe- munque difficile perdonare i cinesi”,
li destinati a fare della to verde in mezzo a un ammette il vecchio. Ha scontato ven-
città una capitale moder-
leggero” gruppo di curiosi diverti- tun anni di prigione per aver parteci-
na. Rimangono indiffe- ti. Una porta sbatte nel pato all’insurrezione. Ha conosciuto i

MAGNUM/CONTRASTO
renti al caos della circolazione, mor- vento. Dai bar escono le voci concitate campi di lavoro, quelli in cui “si parti-
morando, in una sorta di lamento, le lo- dei film di Hong Kong o la musica zuc- va in trecento e solo una trentina riu-
ro preghiere e i loro voti, e gettando, cherosa dei lungometraggi in hindi sciva a sopravvivere”.
agli angoli delle strade, dei piccoli sas- importati da Bombay.

si che diventeranno piramidi sacre, co-
me se ne vedono dovunque in Tibet. e la sigaretta in bocca, si scolano im- Se la repressione è cominciata real-
No, Lhasa non è morta. Qui la devozio- pressionanti quantità di bottiglie di bir- mente dopo quelle giornate nere del
ne è una manifestazione di identità.
Non si riesce a perdonare
Di sera si scopre un’altra Lhasa. Bar e Per calmare quei turbolenti tibetani. pubblico, quando si moltiplicavano le
karaoke accendono le loro insegne. Molti si sono calmati. Molti bevono per esecuzioni sommarie e i monasteri ve-
Nella luce smorzata delle case di ap-
puntamenti, le “magliaie” aspettano i
clienti. Perché queste signore lavorano
a maglia con una passione e una perse-
veranza che non cessano di stupire il
viaggiatore. Ci sarebbero mille bordel-
li a Lhasa. Ossia, circa tre, quattromila
prostitute. Nel suo box tappezzato di te-
la rossa, sgranocchiando noccioline,
Hui, una cinese di diciotto anni, alta e
sottile, in pantaloni bianchi e gilet ne-
ro, racconta la sua vita: “Vengo da
Chongquing, nel Sichuan. I miei geni-
tori erano disoccupati. Mi hanno detto
che a Lhasa c’era lavoro”. Si ferma e ri-
de, un po’ imbarazzata davanti all’in-
terprete tibetano: “Non mi piace Lha-
sa”. E aggiunge: “No, non prendo clien-
ti tibetani”.
Sola nel suo box, sorseggiando una
birra insipida, Hui aspetta che si pre-
Gli spettatori, con lo sguardo vuoto Rambo e Buddha Tibet. Sala da biliardo a Lhasa, vicino
al santuario di Jokhang
ra Lhasa. Si racconta che un giorno marzo 1959, poi è stata ancora più terri- nivano distrutti. Il quotidiano indiano
Deng Xiaoping abbia incoraggiato le bile. Quando i cinesi costringevano The Times of India, citando fonti del
birrerie della città “a produrre di più”. monaci e monache ad accoppiarsi in governo in esilio del dalai-lama, pub-
blicava recentemente delle cifre elo-
quenti, che ci riferisce oggi lo storico
francese Laurent Deshayes. “Fra il 1951
e il 1983, sapendo che il decennio 1966-
Il governo tibetano in esilio 1976 è stato quello più cruento,
sono state uccise 432mila per-
I
l governo tibetano in esilio ha sede nella città indiana di Dharamsala, dove
sone nel corso di scontri. Dal-
nel 1959 si rifugiarono il dalai-lama e 80mila tibetani, scappati
l’occupazione cinese ne sono
dall’occupazione cinese. Il dalai-lama è il capo dello Stato e leader spirituale del
morte di fame altre 343mila e
Tibet. In esilio il dalai-lama ha creato l’Amministrazione centrale tibetana
173mila sono finite in prigio-
(Cta),composta da tre commissioni autonome: elettorale, di revisione contabile
ne; 157mila sono state giusti-
e della funzione pubblica; da sette dipartimenti: religione e cultura, affari
ziate, 93mila sono state tortu-
interni, educazione, informazione e relazioni internazionali, sicurezza, e sanità;
rate a morte e novemila si sarebbero
e da un Consiglio per la pianificazione. La comunità tibetana in esilio è gestita
suicidate”. In totale, un milione di ti-
in accordo con la Carta per i tibetani in esilio ed è amministrata dal Kashag, il
betani avrebbe perso la vita dopo l’in-
consiglio dei ministri, nominato dall’Assemblea dei deputati del popolo
vasione cinese: un abitante su sette del
tibetano, che è elettiva ed è il più alto organo legislativo. Quella attuale è
paese delle nevi.
l’undicesima ed è composta da 46 membri che rappresentano tre regioni e
La scena si svolge in un monastero,
cinque delle maggiori comunità religiose del Tibet. Si vota a 18 anni e possono
in un punto imprecisato della valle in
candidarsi tutti i tibetani e tutte le tibetane che abbiano compiuto i 25 anni. Le
cui sorge Lhasa. Nella cella monastica
leggi sono approvate con il consenso del dalai-lama. L’Alta commissione
dai muri anneriti sono in tre: un guar-
tibetana di giustizia, creata nel 1992, è l’organo giudiziario, indipendente,
diano di mezza età, un adolescente e un
della Cta. Si occupa solo di cause civili interne alla comunità dei rifugiati.
giovane di una ventina d’anni. A sini-
stra una grande foto: il dalai-lama tro-
neggia sotto le lampade alimentate con
burro di yak. Se la polizia la scoprisse,
i monaci verrebbero sicuramente in-
carcerati. È proibito portare con sé o
appendere al muro un’immagine del
capo religioso.
Di fronte al viso sorridente della
reincarnazione vivente del Buddha
Avalokiteshvara, il buddha della com-
passione, è appesa una ripro-
duzione di altro genere: un
Rambo che mette in mostra i
suoi bicipiti. “Se i cinesi ver-
ranno a darmi noia, gli spac-
cherò la faccia, farò finta di es-
sere Rambo”, scherza il giova-
ne monaco in abiti borghesi,
mostrando i muscoli. Improvvisamen-
te l’uomo cambia tono. “Qui abbiamo
paura. Sempre. Noi tibetani siamo co-
me uccelli su un albero che trema: pos-
siamo cadere in qualsiasi momento”.
L’uomo si è infilato un eskimo blu e
si è messo in testa un berretto da base-
ball. Affiancato dai due colleghi, scom-
pare nella notte. Sembrano tre tibetani
come gli altri, in cammino verso il cen-
tro di Lhasa, una sera d’inverno.
S
e la tristezza fosse una città,
si chiamerebbe Golmud. Qui ci
troviamo nell’estremo nord de-
sertico del mondo tibetano. A so-
li 2.800 metri di altitudine, questa
città di transito, questa città di pionieri
cinesi costruita frettolosamente ai pie-
di dell’altopiano schiera i suoi viali
vuoti, le sue case popolari di cemento,
il suo mercato coperto dove si affac-
cenda una popolazione di operai in tu-
ta da fornace, di macellai che tagliano
le teste di pollo, e di poche signore ele-
ganti coi tacchi alti che sbrigano le lo-
ro commissioni lasciando errare sul
popolino lo sguardo francamente alte-
ro dei nuovi ricchi. Anche qui, in que-
st’angolo di deserto, nessuno sfugge al-
la Cina postmaoista e al suo imperati-
vo “Arricchitevi” predicato dal defun-
to Deng Xiaoping.
Dalla lontana Lhasa ci sono voluti
due giorni di viaggio per raggiungere
questo luogo sperduto. Siamo vicini al-
le frontiere del mondo tibetano, in una
regione che la teocrazia dei dalai-lama
non riusciva a controllare perfetta-
mente. Una volta il Tibet era un vasto
paese. Un enorme impero che è stato,

22 internazionale 275, 19 marzo 1999 internazionale 275, 19 marzo 1999 23

L A L U N G A PA Z I E N Z A
Tibet
La rabbia degli esiliati
T
ra i tibetani in esilio c’è da tempo
una vivace minoranza pronta a
prendere le armi per ottenere
l’indipendenza. Il dalai-lama ha
cercato di mantenere le distanze da
questo gruppo. Ma dopo che due
generazioni di tibetani hanno dato
fiducia alla non violenza, aumenta la
rabbia per i pochi passi avanti verso
un Tibet libero. Riferendosi al
suicidio di Thupten Ngodup, che si è
dato fuoco a Nuova Delhi, il
giornalista Vijay Kranti, che ha
scritto una biografia del dalai-lama,
afferma: “Se qualcuno può
immolare se stesso, non c’è ragione
di non credere che la prossima volta
scoppi una bomba”.
Tseten Norbu, 38 anni, è il presidente
del Tibetan Youth Congress (Tyc),
l’organizzazione politica più vasta e
rispettata nella comunità degli
esiliati: “Noi, popolo del Tibet,
abbiamo bisogno di una risposta:
per quanto tempo ancora dovremo
aspettare, aspettare e aspettare?”. Il
Tcy è stato fondato nel 1970 da
quattro giovani tibetani, educati in
scuole pubbliche inglesi, e in
disaccordo con il governo del dalai-
lama, accusato di essere formato da
un’élite burocratica, povera
intellettualmente e troppo timida
per chiedere l’indipendenza del
Tibet. Era nata così la prima forma di
opposizione politica nella storia
tibetana. Oggi il Tyc ha 65 sezioni e
13mila aderenti in tutto il mondo. Le
relazioni tra il dalai-lama e il suo
popolo sono paradossali:
privatamente, molti dichiarano di
volere una riduzione dei poteri
politici del loro leader supremo;
pubblicamente, ne chiedono sempre
il sostegno per ogni iniziativa. Lo
scontro tra il Tyc e il governo in esilio
si basa sulla disponibilità del dalai-
lama ad accettare l’autonomia
all’interno della Cina.
Lo scrittore Jamyang Norbu pensa
che questa posizione abbia “creato
un clima di rassegnazione nella
comunità. Per esempio sono
aumentati i divorzi e il rendimento
dei bambini a scuola è diminuito”.
–Ajay Singh, Asiaweek
24 internazionale 275, 19 marzo 1999
IN COPERTINA
fra il Settimo e il Nono secolo, uno dei
più potenti, col Califfato e la Cina. E
re le “orecchie” di eventuali microfoni:
“Sono fra quelli che hanno sostenuto il
che poi ha finito per sgretolarsi un po’ principio della rivoluzione in Tibet”
più di mille anni fa. [cioè l’invasione del paese da parte del-
le truppe cinesi nel 1950], mi aveva spie-
La città della tristezza gato. “Senza quella rivoluzione, io, fi-
Per arrivare a Golmud abbiamo dun- glio di contadini, non sarei mai diven-
que dovuto percorrere un migliaio di tato quello che sono. Non sarei un in-
chilometri su un autobus stracolmo, tellettuale. Ma devo riconoscere che la
un viaggio interminabile attraverso l’a- cultura tibetana oggi rischia di scom-
ridità ripetitiva e sterminata dell’alto- parire. È vero che la propaganda cine-
piano, dove solo le macchie nere delle se ha ragione quando afferma che ci so-
mandrie di yak e la sagoma cubica del- no sempre più individui alfabetizzati.
le piccole fattorie isolate riescono a Ma il tibetano in quanto lingua viene
rompere la monotonia del paesaggio. insegnato sempre meno e quindi la sua
A più di 5.000 metri, nella bettola di utilità è minore rispetto a prima. Sono
un’ostessa bisbetica che serve la sua mi- molto preoccupato. Non solo sono ri-
nestra di verdura e maiale, Tenzing, un diventato buddista e ammiratore del
passeggero di vent’anni in viaggio per dalai-lama, io che non avevo mai visto
la provincia di Sichuan ha approfittato un monastero prima del 1980, poiché,
dell’occasione per raccontare, con pa- fino alla morte di Mao e alla caduta del-
role velate, le sue recenti disavventure la ‘banda dei quattro’, ogni attività reli-
con le autorità cinesi. giosa era vietata. Ma sono ormai con-
Una quindicina di giorni prima ave- trario alla politica cinese nei confronti
va cercato di fuggire dal delle minoranze etniche”.
Tibet per raggiungere il L’uomo si era fermato per
Nepal. Per una settimana “Il 95 per cento un momento quando si
MAGNUM/CONTRASTO
aveva fatto finta di fare era parlato della repres-
trekking ai piedi dell’Hi-
degli iscritti al sione contro i dirigenti
malaya, sperando di sfug- Partito non sa del partito, sospettati di
gire alle guardie di fron- avere in casa degli altari
tiera, provvisto solo di un scegliere fra buddisti e di essere fin Tibet. Piazza Jokhang a Lhasa. La montagne brulle, vicine e nude. In lon- in una moltitudine di trecce, che si riu-
sacco a pelo e vestito di un troppo religiosi. capitale è stata sfigurata dal cemento tananza si ergono i chorten – monu- niscono in fondo alla schiena, legate
giubbotto di cuoio. “Mi Marx e Buddha. Il Aveva riflettuto e poi ave- menti-reliquari che s’incontrano do- con un sapiente nodo prolungato da
hanno arrestato quando va ammesso con un mez- mata in protettorato dalla dinastia vunque in Tibet – fiancheggiati da ban- una composizione di turchesi e coralli.
ero ormai vicino al Nepal. conflitto interno zo sorriso: “Devo confes- Manciù nel 1724. diere da preghiera multicolori, che un Incrociamo dei lama d’assalto, a caval-
Per otto giorni mi hanno sarle che il 95 per cento de- Se i comunisti hanno continuato a forte vento fa sbattere con violenza. Ci lo di moto, con le giacche di broccato
rinchiuso in una cella sen-
è molto forte” gli iscritti al partito non smantellare, dopo il 1950, quello che è fermiamo in una città, lungo il lago al vento, venuti ad approvvigionare
za finestre e mi hanno in- riesce a scegliere fra Marx stato il grande Tibet, non sono stati i Kokonor. lontani monasteri.
terrogato, accusandomi di essere un e Buddha. La politica cinese ha provo- primi né gli unici: l’impero dei figli del
fuggiasco. Alla fine mi hanno rilascia- cato un conflitto molto forte all’inter- cielo ha avuto, per lustri e ben prima di Benvenuti in terra tibetana Bookmarks
to. Forse hanno creduto alla storia del no del partito”. Aveva concluso con Mao, l’ambizione di annettersi parti di Scendiamo dal pullman. Si avvicina
trekking. Poi sono tornato a Lhasa e ho queste parole: “Continuo a sperare che quel Tibet diviso dove, da un castello al- un poliziotto in divisa blu, col berretto www.tibet.com
deciso di scappare comunque dal Ti- la mia cultura sopravviverà. Siamo ar- l’altro, ci si faceva la guerra fra feudi. su cui campeggia l’inevitabile stella Qui si possono seguire le vicende del
bet”. Sorride tristemente, sorbendo ru- rivati ormai sul far della notte, appena Ragion per cui, e questa è una strana ri- rossa. La sua uniforme è cinese, ma lui governo tibetano in esilio. Ci sono le
morosamente la zuppa: “Ma ora fuggo prima dell’alba e della promessa di un vincita della Storia, l’invasione cinese è tibetano. Sorriso e cortesie d’uso. Ci dichiarazioni del dalai-lama, una
verso la Cina”. E aggiunge con un so- rinnovamento. Ma prima che rispunti ha finito per riunire tibetani aspettiamo che voglia infor- ricca rassegna stampa e un’ampia
spiro. “Non c’è molto da sperare dal Ti- la luce della cultura tibetana, rischia- provenienti da province un marsi sulle ragioni della pre- parte dedicata ai problemi
bet cinese, quando si è giovani e si vive mo di sprofondare sempre più nell’o- tempo antagoniste, dando for- senza di questi stranieri venu- ambientali del Tibet.
a Lhasa. Sembra che anche i dirigenti scurità”. se origine a una sorta di riven- ti a perdersi in queste terre
www.tibet.cyborganic.com
del Partito comunista siano anticinesi”. dicazione d’identità pantibeta- lontane. Nulla di tutto questo.
È l’indirizzo del Tibet Online
Quest’affermazione, sostenuta dalle Da un castello all’altro na, che supera le divisioni re- “Benvenuti in terra tibetana!
Resource Gathering gestito dal Tibet
dichiarazioni di diverse persone in- Torniamo a Golmud e alla sua tristez- gionali tradizionali. Che piacere vedere degli stra-
Support Group. Fornisce dettagliate
contrate a Lhasa o altrove, mi era stata za. Siamo capitati qui quasi per caso. Adesso puntiamo dritti ver- nieri, per noi che viviamo sot-
informazioni sulla situazione del
confermata due giorni prima da un Usciti dalla Regione autonoma del Ti- so il Kokonor. Questo lago, uno dei più to il tallone cinese”.
paese, spiega come visitarlo e serve
funzionario di una trentina d’anni, du- bet, dovevamo passare di lì per inol- grandi serbatoi d’acqua dell’Asia, è leg- Terra tibetana, dunque.
da spazio virtuale del movimento
rante un incontro discreto e imprevisto trarci nell’Amdo, una delle quattro gendario. Per i tibetani è un lago sacro. Qui vive una popolazione eteroge-
che chiede negoziati senza
nella capitale tibetana. grandi province del Tibet originale. Sole abbagliante su una sorta di mare nea: vediamo donne dell’Amdo, vesti-
precondizioni tra i cinesi e il governo
L’uomo aveva alzato al massimo il Una regione battezzata oggi Qinghai, azzurro opalescente, al centro di una te di tchuba azzurre, verdi, malva, con in
tibetano.
volume della televisione, per assorda- ma sinizzata da molto tempo e trasfor- pianura rasata e gialla, dominata da testa un fazzoletto rosa e i capelli divisi
internazionale 275, 19 marzo 1999 25
L A L U N G A PA Z I E N Z A POLONIA

Tibet
Vediamo altri tibetani, imbacuccati
nelle loro pelli di montone, con una
manica vuota, ondeggiante, spostata
sulla schiena, come un terzo braccio.
nazionalismo etilico, crollando sui let-
ti da campo della piccola caserma. For-
tunatamente per loro, la stanza è vuota
e quella coraggiosa dimostrazione di
orgoglio tibetano rimarrà ignorata dal
resto della popolazione.
SOLIDARNOSC
distrutti durante gli anni neri della ri-
voluzione culturale.
Un breve soggiorno a Labrang è suf-
ficiente per rendersi conto di questa ri-
nascita del buddismo. Oggi è festa. Nel
grande complesso religioso che ospita

OLTRE LA LEGGENDA
Portano berretti maoisti e prediligono una scuola di dialettica, dove filosofia
grandi occhiali da sole quadrati che La foto proibita e matematica vengono ancora inse-
danno loro un curioso aspetto da ma- Lungo la strada che porta molto più a gnate a un migliaio di monaci, i pelle-
fiosi dell’estremo lembo del mondo. sud, verso il monastero di Labrang, grini affluiscono a centinaia per com-
Altri vanno in giro infagottati in cap- uno dei più grandi del Tibet, altre lin- memorare il ritorno del Buddha nel
potti militari color kaki, i gue si scioglieranno. Così, paradiso del Tushito, quando, in tempi
cui bottoni recano im- sulla scorta degli incontri mitici, venne sulla terra per rivedere la
pressa la stella rossa. Fra Brindiamo che avremo con monaci e madre.
Gli scioperi a Danzica, le trattative tra governo e opposizione,
loro, passeggiano coloni
ripetutamente giovani uomini e donne, La folla si accalca per depositare le la caduta del comunismo. Mentre la Polonia entra nella Nato, nel paese
cinesi e alcuni hui, i mu- un fatto finirà per appa- sue offerte nella buia cattedrale. C’è
sulmani che portano in te- alla salute della rirci evidente: anche all’e- una moltitudine di gente dell’Amdo, si discute se il 1989 fu una piccola rivoluzione o un grande bluff
sta delle calotte bianche. sterno della Regione auto- vestita di superbe tchuba dai risvolti di
Le loro donne sono velate “testa di noma del Tibet, ai confini pelle di leopardo, calzata di stivali di
A N T O N I D U D E K , W P R O S T, P O L O N I A . F O T O G R A F I E D I R I C H A R D K A LVA R
e i cavalli coperti da una dell’impero, dove finiva cuoio come per una parata. Alcuni tra-
mantiglia nera che li fa so- serpente”, come un tempo il grande Tibet sportano lampade a burro di un metro
migliare a vedove porto- storico, la stessa resistenza di altezza. Tutti, uomini, donne e bam- da dieci anni uomini politici, storici e giornalisti di- un cambiamento immediato. Erano
ghesi. viene chiamato passiva, lo stesso discorso bini, ne portano almeno una, che an- presenti però dichiarazioni sul prose-
“Qui siamo in Tibet!”, sull’identità minacciata dranno a deporre ai piedi dei grandi
scutono sul vero significato dei negoziati-maratona del 1989, guimento della politica di piena occu-
ripetono i due poliziotti,
il dalai-lama sembra unire i tibetani in Buddha. la “tavola rotonda” che riunì il regime polacco e l’opposizio- pazione e sull’aumento delle spese per
gesticolando davanti a un rifiuto talvolta discreto E in città, sui muri dei caffè e dei ri- la previdenza sociale. Qualche mese
una folla di curiosi. Categorici, persino ma tenace del dominio cinese sulla lo- storanti, la foto di un uomo dal leggero
ne, e che portò alla formazione del primo governo demo- dopo quei propositi si riveleranno ana-
inquietanti. Dopo aver trascinato i visi- ro terra. sorriso contempla i clienti: è l’immagi- cratico dell’Europa orientale. Per due mesi, a quelle discus- cronistici. Di fatto gli accordi della ta-
tatori nelle loro camerate, daranno Esistono, ovviamente, delle eccezio- ne di Tenzin Gyatso, il quattordicesimo vola rotonda si sono limitati a istituzio-
prova di un comportamento sempre ni. Come il rimpoce di Labrang (lama dalai-lama che, esattamente qua-
sioni parteciparono circa cinquecento rappresentanti del- nalizzare l’economia agonizzante del
più sorprendente. di alto rango), l’abate capo del mona- rant’anni fa, ha dovuto lasciare il suo l’apparato del Partito comunista polacco (Poup) e i suoi sa- socialismo reale. Si credeva ancora nel-
Innanzitutto svelano, su una parete stero, che soggiorna spesso a paese. La foto, come sappiamo, la riforma dell’economia dirigista e
della stanza, un grande ritratto del da- Pechino e la cui fedeltà al regi- è proibita. Ma qui i tibetani
telliti da un lato e dell’opposizione democratica raccolta in- nell’utopia della cosiddetta “terza via”.
lai-lama, il sommo pontefice tibetano me permette la rinascita del sembrano infischiarsene. Tut- torno a Solidarnosc (ancora illegale) dall’altro. E se per riformare l’economia Leszek
in esilio, di cui è vietato mostrare im- buddismo tibetano in questa ti conservano forse nella me- Balcerowicz (padre della terapia d’urto
magini e fotografie. In seguito, dopo valle sacra. Se la pressione di moria l’antica predizione di Per alcuni fu la svolta che segnò l’inizio mescolano alle interpretazioni sogget- e attuale viceprimo ministro dell’Eco-
aver stappato qualche bottiglia di birra Pechino sui religiosi è forte, a Padma-Sambhava, colui che della “rifoluzione” (un’unione tra tive al servizio della politica. Niente di nomia) si fosse basato sul programma
e di liquore di riso, finiscono per tene- nessuno in realtà viene impe- introdusse in Tibet l’insegna- “riforme” e “rivoluzione”) e portò la Po- strano: la maggior parte dei grandi av- elaborato nel corso della tavola roton-
re un discorso politicamente assai po- dito di praticare il buddismo. mento del Buddha, tredici se- lonia alla democrazia e all’economia di venimenti della storia ha subìto la stes- da, la Polonia avrebbe effettuato la sua
co corretto. “Siamo tibetani e orgoglio- A condizione, per i monaci, di rinun- coli fa: “Il giorno in cui il cavallo di fer- mercato: la “tavola rotonda” fu dunque sa sorte. È quindi interessante studiare transizione sull’esempio del modello
si di esserlo”, sbraita uno di loro, be- ciare fra l’altro a sostenere il dalai-lama ro volerà nel cielo di Lhasa”, avrebbe una sorta di catalizzatore senza il quale da vicino gli argomenti a favore o con- bulgaro, russo o ucraino.
vendo tutto d’un fiato. “Siamo pronti a e di ammettere che il Tibet è parte in- profetizzato il sant’uomo, “il nostro po- i popoli dell’Europa dell’Est non avreb- tro queste tesi. Nessuno mette in discussione l’im-
morire in nome del dalai-lama”, ag- tegrante della “madrepatria” cinese. In polo sarà disperso e il dharma, la reli- bero mai potuto liberarsi dal comuni- portanza della tavola rotonda ai fini
giunge l’altro, col bicchiere in mano. cambio, le autorità si danno un gran da gione buddista, rinascerà all’estero”. smo. Per altri, invece, fu uno spettaco- La leggenda bianca della caduta del comunismo in Polo-
“Non esiste un dignitario più elevato di fare per ricostruire monasteri e templi (c.p.) p lo di propaganda, una sorta di cortina La tesi secondo cui le discussioni han- nia. Il problema è che in seguito si è sa-
Sua Santità il dalai lama”, rincara il pri- di fumo che nascondeva un accordo tra no rappresentato il momento decisivo puto che i vertici del Poup avevano de-
mo, riempiendo i bicchieri. Un libro le élite comuniste e la sinistra di Soli- dello smantellamento del comunismo ciso quei cambiamenti già diversi mesi
Ed eccoci a brindare ripetutamente darnosc. Lo scopo era quello di trasfe- in Polonia è alla base della leggenda prima dei negoziati. Il 3 giugno 1988, in
La voce che ricorda
alla salute di Sua Santità, della “testa di rire una parte del potere nelle mani “bianca”. “L’accordo che abbiamo fir- una conversazione con il portavoce del-
di Ama Adhe (Sperling & Kupfer 1999, 29.500 lire)
serpente”, definizione in vigore per in- dell’opposizione moderata in mato non parlava di un cam- l’episcopato Alojzy Orszulik, il segreta-
dicare il capo della Chiesa tibetana in cambio dell’impunità e del biamento di regime, ma con- rio del Comitato centrale Stanislaw Cio-
Q
uella che state per leggere è una storia davvero non comune di cui è difficile
esilio. Quello che il numero uno del trovare l’uguale. È quella eroica di una donna che, costretta in condizioni di mantenimento dei privilegi teneva comunque gli elemen- sek definiva così i progetti del governo:
Partito comunista della Regione auto- estremo degrado e di enorme sofferenza, ha mantenuto la dignità, l’integrità e economici della nomenklatu- ti chiave che lo hanno per- “È allo studio un progetto per la crea-
noma del Tibet, un cinese di nome la compassione. Imprigionata per ventisette anni per aver resistito ra. messo”, spiega Bronislaw Ge- zione di una Camera alta, il Senato. Nel-
Chen Kuiyuan, accusa di non essere al- all’occupazione cinese del Tibet, questa donna straordinaria, Adhe Tapontsang, Questi giudizi diametral- remek, all’epoca consigliere la Camera bassa, la Dieta, la coalizione
tro che il capo di “una cricca feudale, ci offre attraverso la sua esperienza personale una testimonianza diretta della mente opposti costituiscono di Solidarnosc e oggi ministro tra i comunisti e i loro satelliti conser-
stupida e reazionaria”. tragedia, ancora in atto, del popolo tibetano. Purtroppo la situazione descritta la base della leggenda “bian- L’Europa degli Esteri. Geremek non verà dal 60 al 65 per cento dei seggi. Al
Ma gli alcolici, purtroppo, avranno in questo libro non è mutata; le condizioni di cui parla Adhe sono tutt’oggi una ca” e di quella “nera” sulla ta- dell’Est precisa quali sono questi ele- Senato sarà il contrario. Questo organi-
presto ragione dei due poliziotti, che realtà per i milioni di tibetani che vivono ancora in Tibet. vola rotonda. In entrambi i ca- dieci anni menti, ma quasi nessuno dei smo avrà il diritto di rinviare alla Dieta
soccombono all’entusiasmo del loro si i fatti certi e incontestabili si dopo il Muro punti dell’accordo implicava i progetti di legge controversi, che in
Primo di una
26 internazionale 275, 19 marzo 1999 serie di articoli internazionale 275, 19 marzo 1999 27
POLONIA
questo caso dovranno essere approvati
con una maggioranza dei due terzi”.
Ciosek aggiungeva: “La situazione ri-
chiede la costituzione di un governo di
coalizione con l’opposizione”.
Altri documenti del 1988 conferma-
no che i negoziati a Magdalenka, nei
pressi di Varsavia, dove si riuniva il
gruppo di lavoro della tavola rotonda,
sono serviti solo a precisare i dettagli di
cambiamenti decisi in precedenza dal-
la direzione del Poup. Nel febbraio 1989
Wojciech Jaruzelski spiegava al suo col-
lega cecoslovacco Milos Jakes che lo
scopo di quella “grande esperienza sto-
rica” – che avrebbe potuto essere utile
La cronologia
1980, 14 agosto. Comincia lo
sciopero ai cantieri navali di Danzica.
Le manifestazioni conquistano
l’appoggio della popolazione.
31 agosto. Accordo in 21 punti (tra
cui pluralismo sindacale e
attenuazione della censura) tra il
governo e gli scioperanti.
17 settembre. Nascita del sindacato
Solidarnosc.
1981, 13 dicembre. Il generale
Wojciech Jaruzelski decreta lo stato
d’assedio. Circa diecimila persone –
tra cui Lech Walesa, presidente di
Solidarnosc – vengono arrestate.
1983, 16-23 giugno. Visita del papa
in Polonia.
22 luglio. Sospensione dello stato
d’assedio.
Dicembre. Lech Walesa riceve il
premio Nobel per la pace.
1984, 19 ottobre. La polizia politica
rapisce e uccide padre Popeluszko.
1986, 11 settembre. Liberazione di
tutti i prigionieri politici.
1988, aprile-agosto. La crisi
economica provoca nuove ondate di
scioperi.
1989, 6 febbraio-5 aprile.
Negoziati della “tavola rotonda”,
che si concludono con un accordo
tra il regime comunista e
l’opposizione raccolta attorno a
Solidarnosc.
4 giugno. Le prime elezioni
legislative libere sono vinte
dall’opposizione.
19 agosto. Tadeusz Mazowiecki è
nominato primo ministro.
28 internazionale 275, 19 marzo 1999
POLONIA
anche fuori dalla Polonia – era quello ancora per qualche mese, ma il loro al-
di associare l’opposizione alla moder- lontanamento non avrebbe avuto quel
nizzazione del regime, senza danneg- carattere ambiguo prodotto dalla tavo-
giare il suo principale beneficiario, la rotonda.
cioè l’establishment comunista. In altre
parole rendere Solidarnosc correspon- Il ruolo del “grande fratello”
sabile dell’inevitabile terapia d’urto, I negoziati di Varsavia hanno certa-
conservando al tempo stesso un con- mente avuto grande influenza sulla si-
trollo comunista sul paese. Gli uomini tuazione di altri paesi del blocco sovie-
del generale erano consapevoli che la tico. E non avrebbero mai potuto avere
popolazione avvertiva il luogo senza un accordo
declino dell’autorità del preventivo da parte di Mo-
Poup, e per questo non si L’apertura dei sca. Nell’ottobre del 1988
esigeva più alcuna dichia- Georgi Chakhnazarov, al-
razione sul “ruolo pre-
negoziati ha to funzionario presso il di-
ponderante” del Partito. coinciso con le partimento degli Esteri
Ma la “grande espe- del Comitato centrale del
rienza storica” ha preso difficoltà interne Pcus, sosteneva in un rap-
una direzione che il gene- porto per Mikhail Gorba-
rale Jaruzelski non avreb- e la crisi ciov che l’Unione Sovieti-
be mai immaginato. Il ca doveva mettere fine al
tentativo di innestare l’op- economica di suo ruolo di “grande fra-
posizione democratica sul tello” e diventare il leader
corpo già malato della Re-
Mosca dei paesi socialisti. Gorba-
pubblica popolare non ha ciov decise di mettere in
fatto altro che accelerarne la decom- pratica questo consiglio e nel dicembre
MAGNUM/CONTRASTO
posizione, con una velocità che ha sor- 1988, durante la sessione plenaria delle
preso gli stessi negoziatori. Le elezioni Nazioni Unite, affermò che l’Urss non
del giugno 1989 hanno messo in evi- avrebbe più minacciato militarmente
denza il rifiuto di massa del socialismo altri paesi, compresi quelli comunisti.
reale da parte della popolazione. La vit- Una rottura definitiva con la dottrina Varsavia. Entro il 2002 la Polonia destra nazionalista populista) ne dà mico di ieri che accetta di firmare un
toria schiacciante dei Comitati civici di Breznev, che era servita all’Urss co- potrebbe entrare nell’Unione europea una descrizione ancora più fantasiosa: accordo. Si è imposta all’opinione pub-
(formazioni dell’opposizione), la ribel- me giustificazione in occasione dell’in- “Si aveva l’impressione di un grande blica una rappresentazione della so-
lione nelle fila dei satelliti comunisti e tervento in Cecoslovacchia nel 1968. volgimento del Kgb. Sarebbero l’esem- spettacolo accuratamente preparato. cietà – in realtà autoproclamata – che
la formazione dell’esecutivo di Tadeu- In più occasioni Mosca ha manife- pio di come Mosca tentava di influen- Tutto era fatto per persuadere la popo- di fatto difendeva solo i propri interes-
sz Mazowiecki (primo capo del gover- stato simpatia per “l’esperienza polac- zare la trasformazione dell’intero bloc- lazione: ecco la storica svolta, ecco il ne- si”.
no designato dall’opposizione nel 1989) ca”. All’inizio del luglio 1989, un mese co. Tuttavia questo processo le sarebbe
costituiscono un momento decisivo prima che Tadeusz Mazowiecki diven- sfuggito di mano durante l’inverno
nella caduta del comunismo. Gli studi tasse primo ministro, Vladimir Zagla- 1989-90, anche se in parte il piano sa- I protagonisti, dieci anni dopo
e i sondaggi realizzati sistematicamen- din, consigliere di Gorbaciov, non rebbe riuscito. La prova è che i partiti
te dal 1981 indicavano il crescente mal- escludeva la presa del potere da parte neocomunisti hanno potuto mantene- Lech Walesa. L’uomo che conquistò le prime pagine di tutti i
contento della popolazione e annun- di Solidarnosc. Di fronte a una situa- re una posizione forte sulla scena poli- giornali del mondo, l’elettricista dei cantieri navali che ha fatto
ciavano un’imminente esplosione che zione interna sempre più difficile e al- tica e conservare una certa influenza cadere il comunismo ed è poi diventato presidente, oggi è una figura
minacciava il monopolio del potere la crisi economica, Mosca cercava di li- nella vita economica e nei servizi se- incredibilmente triste. Forse perché Walesa, 55 anni, non ha un lavoro decente.
del Poup. I sostenitori della leggenda mitare i costi, ormai esorbitanti, “del- greti. Si tratta certamente di un’affer- Sente ancora l’amarezza di essere stato respinto dagli elettori per un secondo
“bianca” ritengono che la tavola roton- l’impero estero”. Questo spiega perché mazione interessante, ma difficile da mandato presidenziale, nel 1995, e il “tradimento” di alcuni suoi compagni di
da abbia permesso una transizione pa- l’annuncio del ritiro dall’Afghanistan provare: di fatto quasi tutti i paesi della Solidarnosc. Siede nervosamente dietro una grande scrivania all’Istituto Lech
cifica in un momento in cui lo spargi- dell’Armata rossa e la riduzione degli regione si sono rivolti alla Nato e all’U- Walesa di Danzica, a trecento metri dai cancelli degli allora cantieri navali
mento di sangue sembrava inevitabile. effettivi militari sovietici in Europa nione europea. Lenin. Fa un orario breve e torna a casa presto.
Ma questa tesi perde valore se si osser- centrale hanno coinciso con l’apertura Molti più sostenitori ha invece la leg- Wojciech Jaruzelski. Il generale emana un’aria di soddisfazione, quasi un
va che in tutti i paesi del blocco sovieti- dei negoziati a Varsavia. genda secondo la quale la tavola roton- accenno di trionfo. L’uomo che invase il suo stesso paese e proclamò la legge
co – tranne la Romania – la caduta del da sarebbe stata solo un complotto tra i marziale spera di essere ricordato per i servigi resi alla Polonia. È stato il primo
regime ha avuto un carattere pacifico. La leggenda nera “rossi” e i “rosa”. I “rosa” sarebbero gli ex leader comunista ad avviare dei colloqui con l’opposizione ed è stato l’ultimo a
Contrariamente a quanto afferma la Al contrario i sostenitori della leggen- membri del Poup che negli anni Ses- dimettersi, nel 1990. Si definisce un uomo di sinistra, “sensibile alle sofferenze
leggenda “bianca”, erano possibili del- da “nera” preferiscono dare un’altra let- santa e Settanta si sono trovati nelle fi- dei poveri, contrario alla polarizzazione tra ricchi e poveri”. Critica i “colleghi
le alternative. Si poteva lasciare che la tura delle difficoltà dell’impero sovie- la dell’opposizione democratica, anche più giovani, i post-comunisti, che seguono politiche economiche neoliberiste
situazione si deteriorasse ancora per tico. Secondo loro lo svolgimento della se non hanno mai rinnegato le loro ra- perché vogliono prendere le distanze dalle loro radici”. Il suo punto debole è il
una decina di mesi, sullo stile della “ri- “rivoluzione di velluto” cecoslovacca e dici “revisioniste”. Jan Olszewski (uno rifiuto di presenziare al processo di Danzica dove è imputato per l’uccisione da
voluzione di velluto” cecoslovacca. I co- soprattutto quello della rivoluzione ru- dei negoziatori dello schieramento de- parte delle forze di sicurezza di quaranta operai.–The Guardian
munisti avrebbero conservato il potere mena di dicembre dimostrano il coin- mocratico, oggi rappresentante della
internazionale 275, 19 marzo 1999 29
MAGNUM/CONTRASTO POLONIA
Varsavia. Secondo il 70 per cento dei
polacchi la Nato è garanzia di libertà
Questa tesi veniva avvalorata sottoli-
neando la politica attendista del gover-
no di Mazowiecki, che si è dimostrato
tollerante verso le imprese controllate
dalla nomenklatura e ha rifiutato la
“purificazione”, cioè l’epurazione dei
comunisti nella pubblica amministra-
zione. A ciò si aggiungono le afferma-
zioni di uno dei leader di Solidarnosc,
che spiegano la necessità di un “atter-
raggio morbido” per le persone dell’e-
stablishment comunista. “Se i membri
della nomenklatura entrano nel capi-
tale delle imprese, se diventano pro-
prietari accanto ad altri azionisti,
avranno tutto l’interesse a difendere
queste imprese”, ribadiva un giornali-
sta della Gazeta Wyborcza.
La tesi del complotto delle élite pia-
ce molto ai radicali anticomunisti, ma
i documenti interni della direzione del
Poup la contraddicono. La maggioran-
za dell’apparato guardava con diffi-
denza alla “grande esperienza storica”.
“Ci stiamo mettendo la corda al collo
da soli, corriamo incontro alla nostra
sconfitta”, affermava il 16 febbraio 1989
30 internazionale 275, 19 marzo 1999
il generale Czeslaw Kiszcak, all’epoca il risultato di accordi firmati con il Par-
ministro comunista degli Interni. Ka- tito comunista. Questa politica era an-
zimierz Cypryniak, altro negoziatore che un frutto della paura delle reazio-
alla tavola rotonda del Partito comuni- ni dell’Urss; dopotutto le sue truppe
sta, prevedeva giustamente: “Si è dato erano ancora presenti in Polonia. È ve-
il via a un processo che non si potrà più ro però che durante i negoziati i due
arrestare”. schieramenti hanno fraternizzato. Le
La politica attendista di Mazowiecki immagini dei brindisi al ricevimento
era più il risultato del timore della ri- della Magdalenka, pubblicate nel 1991,
volta di dipendenti dell’amministra- lo dimostrano con evidenza. In altre
zione, di funzionari dei servizi segreti, parole, lo spirito della tavola rotonda si
di generali frustrati all’idea di dover es- è dimostrato molto più tenace degli ac-
sere messi in pensione anticipata, che cordi che sono stati conclusi. (a.d.r) p
Un libro
Il libro nero del comunismo
di AA.VV. (Mondadori 1998, 32.000 lire)
A
lla fine dell’estate del 1986, per influenza della perestrojka, della glasnost e
della stagnazione dell’economia polacca, l’équipe del generale Jaruzelski
tentò di individuare nell’opposizione polacca alcuni gruppi con i quali fosse
possibile arrivare a un compromesso. L’11 settembre 1986 il ministro degli
Interni annunciò la liberazione di tutti i prigionieri politici: 225 persone in
tutto.Si decise che qualsiasi partecipazione a un’organizzazione illegale e
qualsiasi pubblicazione clandestina sarebbe stata punita con un’ammenda o
con la detenzione in un carcere giudiziario, e non più in una normale prigione
coma accadeva prima. Si tornava, quindi, al livello di repressione degli anni
1976-1980. Con questa differenza: ormai il potere doveva fare i conti non più
con centinaia, ma con decine di migliaia di militanti.
SCIENZA SCIENZA

DOVE
MI TROVO?
Molti pensano che per trovare la strada di casa basti una buona
memoria. Ma forse non è così semplice e secondo alcuni ricercatori
il senso dell’orientamento è una facoltà innata del cervello
H E L E N P H I L L I P S , N E W S C I E N T I S T, G R A N B R E TA G N A

non c’è niente da fare: rispetto a molti animali, gli Secondo Ranck, possiamo supporre
che nel cervello ci sia un meccanismo
esseri umani hanno un senso dell’orientamento piuttosto capace di registrare la nostra posizione
scarso. La capacità di orientarsi degli uccelli migratori è anche quando le informazioni senso-
riali sono limitate ai segnali nervosi
leggendaria. Le api vanno a cercare il cibo a diversi chilo- provenienti dal sistema che regola l’e-
metri dal loro alveare e al ritorno riferiscono con preci- quilibrio situato nell’orecchio interno.
Ranck lo definisce un senso dell’orien-
sione alle loro compagne dove sono state. Non sono mol- tamento incorporato, ma che cos’è e co-
te, invece, le persone che possono dire di non aver mai me funziona?
smarrito la strada di casa. Tipi selettivi
Se riusciamo a orientarci in una città o e chiedergli di ruotare non sia un espe- Una domenica sera del 1984, Ranck sta-
in un edificio è solo perché il nostro rimento scientifico all’avanguardia, ma va origliando con un elettrodo i neu-
cervello ha memorizzato una serie di a volte sono proprio gli esperimenti roni di una struttura profonda del cer-
strade, palazzi, corridoi e altri “punti di più semplici a essere i più rivelatori. vello. In uno dei ratti prese male la mi-
riferimento”, e non perché possediamo Quando James Ranck, dell’Health ra e scoprì, invece, delle cellule che si
un misterioso e innato senso dell’o- Science Center della State University di comportavano in un modo che non
rientamento. New York, e i suoi colleghi hanno chie- aveva mai visto. Mentre il ratto si spo-
La maggior parte degli animali mi- sto ai loro volontari rotanti di fermarsi stava, Ranck notò che alcune cellule si
gratori sente il campo magnetico della nella stessa posizione da cui erano par- attivavano solo quando la testa del rat-
Terra o è dotata di circuiti nervosi in titi, hanno scoperto che siamo abba- to era rivolta in una particolare dire-
grado di registrare i cambiamenti di di- stanza bravi nel calcolare la nostra po- zione.
rezione. Sembra invece che noi mam- sizione. E questi calcoli sono ancora più Il fatto che alcuni neuroni siano in-
miferi non abbiamo né l’una né l’altra accurati se ai soggetti viene permesso credibilmente selettivi nelle loro ri-
cosa. Oppure sì? Alcuni neuroscienzia- di girare su se stessi stando in piedi o di sposte non era una novità. Nel sistema
ti ne sono convinti da anni. Forti dei da- togliersi la benda. Ma anche seduti, sen- visivo del cervello, per esempio, ci so-
ti ottenuti con le tecniche di visualiz- za alcun punto di riferimento visivo, i no cellule che si attivano solo alla vista
zazione del cervello e gli studi detta- volontari riuscivano a fermarsi, per di- di particolari colori e altre che vengo-
gliati sulle cellule cerebrali che per- verse volte consecutive, a meno di 30 no sollecitate dalle linee verticali piut-
mettono a ratti e scimmie di orientarsi, gradi di distanza dal punto in cui era- tosto che da quelle orizzontali. Già nel
questi ricercatori sostengono che è ar- no partiti. 1971, allo University College di Londra
rivato il momento di rivedere le nostre Anche i ratti sono capaci di fare una (Ucl), il neuroscienziato John O’Keefe
teorie. Anche se siamo sprovvisti di un cosa simile. Se ne mettiamo uno su una aveva scoperto che i ratti hanno delle
sensore magnetico, noi mammiferi piattaforma girevole di fronte a del ci- cellule che sembrano seguire i cambia-
avremmo una sorta di senso dell’o- bo l’animale di solito si dirige senza esi- menti di posizione rispetto alle pareti
rientamento innato. tazione verso di esso. Anche se si spe- di una stanza, di una gabbia o di un la-
Si potrebbe pensare che bendare gne la luce, il ratto sembra comunque birinto. Ma ciò che Ranck aveva trova-
qualcuno, legarlo a una sedia girevole capace di mantenere l’orientamento. to era la prima prova della capacità di Orientamento. Le cellule della direzione sono come una bussola. Illustrazione di Gianluigi Toccafondo per Internazionale

34 internazionale 275, 19 marzo 1999 internazionale 275, 19 marzo 1999 35

SCIENZA SCIENZA

Se nel nostro cervello le cellule sen- probabilmente perché il lato sinistro è cellule producono nell’ippocampo no probabilmente fissati dalla nascita.
sibili alla direzione della testa sono ciò specializzato nelle abilità linguistiche. non somiglia a una mappa. Funziona E anche alcune delle connessioni sem-
Uomini e donne: problemi di geometria che più si avvicina a una bussola, le cel- Ma a volte si attiva anche il lato sinistro, solo per gli spazi ampi delimitati da pa- brano essere innate. Per O’Keefe, la
lule di posizione sono ciò che più so- forse quando i soggetti ricordano det- reti uniformi e va fuori regi- conclusione che possiamo
L
e differenze nel modo di orientarsi di uomini e donne sembrano non essere
innate. Secondo uno studio della Cornell University, i bambini piccoli usano miglia a una mappa. Situate nell’ippo- tagli come nomi di persone, monu- stro facilmente. Quello che trarre da tutto questo è chiara:
la geometria – e non dei punti di riferimento visivi – per orientarsi in una stanza. campo, una struttura che contribuisce menti e strade. O’Keefe vede negli schemi di il cervello dei mammiferi non
Le ricercatrici Linda Hermer ed Elizabeth Spelke hanno nascosto, di fronte a un alla formazione di nuovi ricordi, que- attivazione delle cellule di po- fa affidamento solo sulla me-
gruppo di bambini tra i 18 mesi e i due anni, degli oggetti in un angolo di una ste cellule non sembrano proprio carte Collaborazioni sizione non sono le reazioni in moria per trovare la strada. È
stanza rettangolare con una delle pareti vivacemente colorata. Sebbene i geografiche convenzionali. Eppure L’équipe di O’Keefe ha passato molto tempo reale di un sensore in- dotato di un ulteriore mecca-
bambini venissero spostati e fatti girare su loro stessi prima di poter cercare ogni punto di una stanza o di una stra- tempo a controllare il comportamento corporato, ma l’attivazione di nismo che registra la posizio-
l’oggetto, il muro colorato avrebbe dovuto aiutarli a trovare l’angolo giusto. da è fedelmente rappresentato da una delle cellule di posizione di un ratto memorie spaziali. La tesi di ne e la direzione.
Ma i bambini non lo usavano. Molti andavano a cercare nell’angolo opposto, cellula. Ma mentre le cellule di dire- che si muove in uno spazio ristretto. Rolls è ancora più estrema: l’ippocam- Più o meno sulla stessa linea, Taube
probabilmente perché geometricamente equivalente all’angolo giusto. La zione conservano le stesse preferenze Per registrare la posizione dell’anima- po è un sistema di memoria generale e ipotizza che le cellule di direzione del-
capacità di usare punti di riferimento visivi si sviluppa crescendo e sembra che le anche se si prende il ratto e lo si sposta le, si potrebbe pensare che le cellule non un sistema spaziale. la testa e quelle di posizione si sono evo-
donne dimentichino più degli uomini la loro precoce padronanza della altrove, le preferenze delle cellule di non facciano altro che reagire a stimo- lute per permettere al cervello di regi-
geometria, in favore dei riferimenti visivi.–New Scientist posizione sono legate all’ambiente. li visivi come la posizione delle pareti e Ratti disorientati strare la posizione di un animale senza
A Oxford, Rolls ha trovato qualcosa gli angoli. Ma poiché continuano a far- Nessuno nega che la memoria svolga aver bisogno di troppi dati forniti dai
alcune cellule di percepire una dire- Taube è dell’opinione che queste di simile nell’ippocampo delle scim- lo anche al buio, forse non è così. Pro- un ruolo importante nell’orientamen- meccanismi che regolano l’apprendi-
zione specifica. Negli anni successivi, cellule sensibili alla direzione esistano mie, ma con una differenza importan- prio come le cellule della to. Spiega come fanno gli mento e la memoria. Probabilmente il
Ranck e i suoi colleghi Jeffrey anche nel cervello dei primati, te: le cellule che ha scoperto non regi- direzione della testa, le esseri umani a progettare sistema primordiale, in senso evoluti-
Taube e Robert Muller scopri- compresi gli esseri umani. Per strano il punto in cui si trova l’animale, cellule di posizione sem- I primati tendono un percorso prima ancora vo, registrava in continuazione le infor-
rono intere reti di queste “cel- anni sono mancate le prove, ma dove sta guardando. Secondo Rolls brano combinare infor- di uscire di casa. E nessu- mazioni che arrivavano dagli occhi e
lule della direzione della te- ma qualche mese fa Edmund questa differenza ha una spiegazione mazioni provenienti da di-
a esplorare no dubita che le capacità dagli altri sensi, oltre ai movimenti del
sta”. Oggi Taube prosegue il la- Rolls e i suoi colleghi dell’Uni- piuttosto ovvia. I ratti esplorano cor- versi sensi. Inoltre, anche lo spazio d’orientamento dei ratti corpo. E se non aveva ricordi a cui ap-
voro nel suo laboratorio del versità di Oxford hanno an- rendo in giro e annusando. I primati, quando non ci sono og- siano aiutate dalla memo- poggiarsi per aggiustare la rotta, ten-
Dartmouth College, nel New nunciato la scoperta di queste invece, tendono a esplorare lo spazio getti né punti di riferi- circostante ria – perché i farmaci che deva a commettere errori, oltre a con-
Hampshire, dove ha scoperto cellule nei macachi. Come av- circostante senza muoversi, guardan- mento, queste cellule sono bloccano l’apprendimen- sumare risorse. Perciò, quando il cer-
che queste cellule sono presenti in cin- viene nei ratti, le cellule delle scimmie dosi intorno. Per loro ha senso avere un in grado di distinguere tra senza muoversi, to li disorientano e altera- vello si è evoluto, questo metodo della
que diverse regioni del cervello. si attivano più rapidamente quando la sistema che registra la posizione degli pareti e angoli che sem- no il comportamento del- registrazione continua ha ceduto il pas-
testa dell’animale è rivolta in una dire- oggetti esterni piuttosto che quella in brano identici. Secondo guardandosi le cellule di posizione. No- so a una strategia più economica e pre-
Direzioni obbligate zione precisa. Rolls è convinto che sia- cui si trovano loro stessi. O’Keefe non è una coinci- nostante questo, O’Keefe cisa che coinvolge la memoria.
I ricercatori hanno visto che le prefe- no un buon modello di ciò che succede Nel caso degli esseri umani, la con- denza che tutte le cellule
intorno rimane convinto che non Taube è convinto che senza questo
renze direzionali delle cellule riman- nel cervello umano. ferma del ruolo fonda- di direzione della testa stu- esistano prove sufficienti sviluppo, il cervello farebbe molta più
gono immutate sia se l’animale corre Naturalmente per mentale nell’orientamen- diate da Taube si trovino in regioni del per sostenere la teoria di McNaughton. fatica a orientarsi. Noi diamo troppo
sia se sta fermo, sia se la stanza è gran- orientarsi non basta sape- Ci sono cellule to svolto dall’ippocampo è cervello collegate con l’ippocampo. So- O’Keefe fa inoltre notare che alcuni per scontata la possibilità di aggiorna-
de sia se è piccola, quadrata o rettango- re da che parte è rivolta la stata fornita dalle imma- no nella situazione ideale per influire aspetti del comportamento delle cellu- re il nostro senso interiore della posi-
lare, piena di oggetti o vuota. Perfino al testa. Per andare dal pun-
cerebrali che si gini del cervello. Lavoran- sulle cellule di posizione e aiutarle a le di posizione e di quelle di direzione zione semplicemente usando punti di
buio, ciascuna cellula sembra ricorda- to a al punto b abbiamo attivano solo alla do con Burgess e O’Keefe, orientarsi. non cambiano con l’apprendimento, e riferimento familiari. “Basta guardare
re la sua direzione preferita e si attiva anche bisogno di conosce- Eleanor Maguire dell’In- O’Keefe sostiene che questa combi- quindi sembrano innati. Le angolazio- la Torre di Londra ogni tanto”, dice
solo quando la testa è rivolta da quella re la nostra posizione nel- vista di certi stitute of Neurology di nazione di due tipi di cellule dà al cer- ni alle quali si attivano le cellule di di- Taube. “Non c’è bisogno di continuare
parte. L’aspetto curioso, però, è che di- lo spazio. È qui che entra- Londra ha usato la Pet (to- vello dei mammiferi una capacità che rezione della testa sono così costanti a fissarla, per conoscere la nostra posi-
versamente dalle bussole magnetiche, no in gioco le cellule che colori, altre sono mografia a emissione di si avvicina molto a un senso dell’orien- che i collegamenti tra queste cellule so- zione”. (b.t.) p
questi schieramenti di cellule decido- O’Keefe ha scoperto nei positroni) per individuare tamento innato, che ci permette di im-
no arbitrariamente qual è il “davanti” o ratti. È impossibile com- sollecitate dalle quali regioni del cervello parare le posizioni di certi luoghi, del Un libro
il “nord”. Quando l’animale si gira da prendere il senso dell’o- sono più attive quando cibo o della nostra casa.
una parte o dall’altra, le cellule con rientamento dei mammi-
linee verticali cerchiamo di orientarci. Tutto ciò è molto più controverso di
Deserti
di Carla Perrotti (Corbaccio 1998, 26.000 lire)
preferenze diverse si eccitano e si cal- feri senza conoscere que- Nel corso di un esperi- quanto possa sembrare. Molte persone
mano, e il centro dell’attività si sposta ste cellule sensibili alla posizione. Al- mento ha fotografato il cervello di al- direbbero istintivamente che per orien-
C
on Michael verifico ancora la rotta; il percorso in direzione sud-est dovrebbe
da una cellula all’altra dei vari schiera- l’Ucl, O’Keefe e il suo collega Neil Bur- cuni volontari mentre cercavano di tarsi basta una buona memoria. E alcu- incrociare numerosi “pan”; sulle carte sono indicati come invitanti
menti man mano che cambia l’angola- gess le stanno ancora studiando. orientarsi in una serie di ambienti vir- ni ricercatori sarebbero d’accordo. Le macchioline azzurre d’acqua, ma è tutta un’illusione. Controlliamo i dati di
zione della testa. Mentre i neuroni scoperti da Ranck tuali, tra cui la piantina di una città. Un cellule studiate da Taube e da O’Keefe latitudine e longitudine sul mio Gps Magellan e su quello sistemato in una delle
Alcune cellule anticipano addirittu- sembrano avere una preferenza per di- altro esperimento consisteva nel foto- sembrano comportarsi come bussole e macchine: corrispondono. In questo modo, quando con il collegamento radio
ra i movimenti della testa di circa un rezioni specifiche, le “cellule di posi- grafare il cervello dei tassisti londinesi mappe, ma forse non sono altro che trasmetterò le mie coordinate, potranno sapere l’esatta posizione in cui mi
decimo di secondo. Questo, secondo zione” di O’Keefe mostrano invece del- mentre cercavano di ricordare alcuni elaborati congegni per memorizzare: è trovo e verificare la distanza che ci separa. Non resta che pensare all’acqua;
Taube, fa pensare che oltre a ricevere le preferenze per posizioni specifiche, percorsi. In entrambi i casi l’ippocam- l’opinione di Bruce McNaughton, del- riempio le borracce fino all’orlo e Kase fa lo stesso con le sue uova di struzzo;
informazioni dall’occhio e dal mecca- per esempio rispetto alle pareti. I neu- po risultava essere la regione più attiva. l’Università dell’Arizona a Tucson, un abbiamo sette litri di acqua a testa e contiamo di trovarla lungo il percorso tra
nismo che regola l’equilibrio, le cellu- roni se ne stanno tranquilli finché il La principale differenza tra ratti ed altro scienziato che ha dedicato anni al- due giorni. (…) Mentre sistemo lo chèche penso che questa è la terza volta che
le recepiscono anche i segnali nervosi ratto non si dirige verso una porzione esseri umani sembra essere che nelle lo studio delle cellule di posizione dei mi preparo ad affrontare una distesa desertica: prima il Sahara, poi il Salar de
inviati dal cervello ai muscoli del collo di spazio ben definita, e a quel punto si persone l’attività è prevalentemente ratti. Uyuni e adesso il Kalahari.
per controllare i movimenti della testa. attivano. confinata al lato destro del cervello – McNaughton sostiene che ciò che le

36 internazionale 275, 19 marzo 1999 internazionale 275, 19 marzo 1999 37

TELEVISIONE
Una serata con
la spazzatura
Jerry Springer conduce il talk show più volgare e violento degli Stati Uniti.
Lui si considera un paladino del popolo. Ma il suo programma è assetato di sangue
J O H N S W E E N E Y, T H E O B S E R V E R , G R A N B R E TA G N A
G
iù, giù, giù, molto più in basso degli angoli
acuti dei grattacieli a specchi di Chicago, al mo-
desto secondo piano della Nbc Tower, c’è il car-
rello del guardaroba dello show più famoso del
mondo. Il Jerry Springer Show crede alla libertà di parola,
ma per avere successo i produttori devono esercitare un cer-
to controllo. Per questo il nostro primo errore è stato di fo-
tografare quello che stava appeso al carrello del guardaro-
ba: tre uniformi del Ku Klux Klan (Kkk) nella migliore imi-
tazione della seta sul mercato. Una blu, una nera, una bian-
ca. Vicino alle uniformi del Klan c’è un ferro da stiro a va-
pore, per garantire che gli stupidi soldati del gruppo razzi-
sta americano appaiano sul video, freschi di lavanderia e
senza brutte pieghe.
Nella sala d’attesa dell’ufficio dello show arriva un grup-
po di biondone, passando sotto un poster di Jerry. Il mani-
festo lo fa sembrare un simpatico professore: ghigno ironi-
co; volto pallido e carico di sofferenza intellettuale; occhia-
li tondi da primo della classe. Ma Jerry – evidentemente po-
co colpito dalle recenti dichiarazioni di Oprah Winfrey, se-
condo la quale prima o poi qualcuno finirà per rimanere uc-
ciso in una rissa da talk show – offre all’America violenza ex-
traconiugale e ospiti che rilasciano dichiarazioni come: “I
nani sono uomini anche loro”, o “Mi sono tagliato la virilità”,
o il trionfale “Ho sposato un cavallo”.
CINQUE EMOZIONI. Una delle biondone chiacchiera con due sta-
gisti: “Il problema con i transessuali è quando stanno a metà
strada. Sono truccate benissimo e sono davvero belle ma
hanno i peli da uomo”. Klan più transessuali: Jerry ci ha
chiaramente preparato delle belle sorprese. In una bache-
ca, sono in bella mostra diversi scatti del nostro eroe in com-
pagnia di varie celebrità di serie B e di alcune delle strane,
tormentate anime che telefonano sperando di partecipare
allo show. Quando i candidati chiamano, risponde un mes-
saggio registrato del tipo: “Se lei è veramente un uomo che
vive come una donna, premere 1; se vuole incontrare in di-
retta l’amante di sua moglie, premere 2”.
Quando arriva l’ora dello show, un pubblico di tipi ano-
38 internazionale 275, 19 marzo 1999
TELEVISIONE
nimi, bellezze esangui e ciccioni viene filtrato da un metal
detector e fatto sedere nell’imitazione di uno studio sovra-
dimensionato di un grande avvocato da romanzo. Si accen-
dono le luci e l’addetto al riscaldamento del pubblico, Todd
Schultz, spiega agli spettatori che nelle loro reazioni si de-
vono limitare a “cinque emozioni”: “oooh”, “aaah”, “buuu”,
“batti le mani”, “batti i piedi”; più “Jee-rriiii, Jee-rriiii”, que-
st’ultima accompagnata da un movimento circolare della
mano, come quella di un provetto pescatore che lancia l’a-
mo, ben al di sopra della testa.
Finalmente arriva Jerry. In carne e ossa, Jerry sembra più
vecchio che nel poster, e la faccia pesantemente truccata luc-
cica alla luce zenitale dello studio. Il suo discorsetto per rom-
pere il ghiaccio è vecchio, convenzionale e sciocco: non s’im-
pegna neanche. “Mia moglie è scappata con il mio migliore
amico”. Il pubblico: “Aaah”. Jerry: “Mi manca – lui. Avevo ap-
pena preso la tv via cavo”. Il pubblico reagisce con entusia-
smo. Non gli importa che le battute siano fiacche, che Jerry
sembri andare con il pilota automatico. Lo amano, lo ri-
spettano; sanno che in fondo lui, a tutto questo, ci tiene.
Lo show comincia con una raffica di applausi e gridolini.
Entra Mike, 23 anni, che vuole confessare al suo ragazzo,
Brian, 24 anni, che lo ha tradito: “Aaah”. Mike chiede scusa,
Brian è chiaramente scosso. Poi entra la Michelle di Mike,
uno scaricatore di porto in tubino rosso. Lei/lui si strappa il
vestito e agita sotto gli occhi di Brian un seno di dimensioni
come se ne vedono solo sulle copertine dei libri di fanta-
scienza di serie C. Poi si abbassa le mutande e dimostra, no-
nostante la stazza monumentale, di essere una donna a tutti
gli effetti. Brian si avventa su Michelle. Il pubblico dà in
escandescenze, prima di sfogare la propria eccitazione al-
l’urlo di “Jee-rriiii, Jee-rriiii”. Il capobuttafuori dello show,
un amabile pelato di nome Steve
Wilkos, si precipita a separare i due Jerry Springer
in diretta. Show. “Ogni tanto
INTERFOTO/GRAZIA NERI
Appena Michelle ha finito di lot- qualcuno mi dice:
tare con il proprio seno costringen- ‘Il tuo show è scan-
dolo a rientrare nello striminzito tu- daloso!’. Beh, vuole
bino, veniamo a scoprire che Brian esserlo!”
internazionale 275, 19 marzo 1999 39
TELEVISIONE
tradisce Mike con Mercedes. Entra la suddetta Mercedes. In cosa crede, oggi? “Sempre nelle stesse cose. Il razzismo
Lei/lui non ha solo il nome della famosa automobile: ne ha è ancora il problema principale nella nostra cultura. Trop-
anche la carrozzeria. Mike le salta addosso e la parrucca di pa gente rimane esclusa dalla corrente ascensionale della
lei finisce per terra. Tutti distolgono lo sguardo. Io e il foto- forza economica nel paese. Ci dovrebbero essere cibo, casa e
grafo dell’Observer Andy Hall ci guardiamo. Le nostre boc- servizi sanitari garantiti”. E cosa ci dice di Monica? “Questa è
che si aprono e chiudono ma non ne esce alcun suono. Il re- roba da talk show, non da governo. In primo luogo non era-
sto del pubblico ruggisce. Solo due uomini rimangono per- no affari nostri. Abbiamo anche danneggiato gravemente il
fettamente calmi. Uno è Jerry. L’altro è Richard Dominick, diritto alla privacy nella nostra società”. Lo dice con la fac-
il produttore dello show, un’entità statica e barbuta che do- cia seria.
mina il caos da dietro a un podio. Mercedes lancia le sue pro- Gli chiedo se non ci sia un problema quando lo spettaco-
tesi a Michelle, prima una e poi l’altra. Michelle le acchiap- lo – il chewing gum – si imbatte in persone vere nella vita
pa e proclama in un grave falsetto: “Riprenditi le tue tette”, vera. E lui diventa tutto moralistico: “È per questo che noi
e lo studio si trasforma un’altra volta in una rissa da bar, con non facciamo mai, dico mai, i nostri servizi sulla gente sen-
tanto di pugni e sedie rotte. “Jee-rriiii, Jee-rriiii”. Pubblicità. za il loro permesso. A differenza degli show scandalistici e
dei giornali, noi non parliamo mai di nessuno contro la sua
CHEWING GUM. Si può scovare qualche indizio sul successo di volontà. Nessuno interviene ai nostri show se non lo vuole.
Jerry Springer scorrendo il suo nuovo libro, Ringmaster!, che Sono loro a chiamarci. Possono usare un falso nome, ma-
non è un vero e proprio libro ma una serie di brillanti cita- scherarsi. Noi difendiamo nella maniera più assoluta la pri-
zioni di Jerry e di riempitivi a cura della sua équipe. Le di- vacy degli ospiti, se questo è quello che vogliono”. È possibi-
dascalie sono particolarmen- le, tuttavia, che qualche ospi-
te illuminanti. A pagina 126
c’è una fotografia di Carol,
Gli confesso di non essere un grande te si dichiari disposto a svela-
re la propria identità prima
una donna spaventosamente estimatore del suo spettacolo. E lui: dello show, ma che si senta
grassa, e la didascalia è un meno sicuro sul momento?
epitaffio calzante: “Carol pe- “Bravo, significa che ha buon gusto” Jerry comincia ad avere l’aria
sava quasi 700 chili. Purtrop- impaziente.
po è morta poco dopo la registrazione dello show”. A pagi- Qual è la sua puntata preferita? “Credo che siano tutte stu-
na 172, una fotografia mostra un uomo dall’aria squallida pide”. Ridacchia. “La puntata più assurda era quella di quel
con un paio di occhiali alla Generale Jaruzelski che sba- tipo che era stato rimorchiato da un gay, e non gli era pia-
ciucchia un pony: “Mark ci ha mandato delle fotografie mol- ciuto, e allora si era tagliato il suo stesso pene”. Il mutilato,
to esplicite di lui e Pixel che praticano sesso orale e si accop- pare, era venuto in trasmissione per dire al paese che, preoc-
piano”. cupato dalle attenzioni dell’omosessuale, si era tagliato la vi-
Nel suo ufficio, tra uno show e l’altro, Jerry dà le spalle al rilità con un affilatissimo attrezzo da giardinaggio e aveva
profilo dei grattacieli, si accende un grosso sigaro cilindri- buttato il resto nel gabinetto. “Per me è una storia per lo me-
co e si adagia in una poltrona da manager nera. no insolita”, osserva Jerry. Torna al sesso e a Clin-
Con un imbarazzo tutto inglese, gli confesso di ton, e spiega che sta leggendo una biografia di
non essere un grande estimatore del suo spetta- Thomas Jefferson: “Jefferson mentì, ma nessuna
colo. E lui attacca con l’autodenigrazione: “Bra- persona sana di mente avrebbe fatto a meno di
vo, significa che ha buon gusto”. Dichiara spesso lui, rinunciando così alla Dichiarazione di Indi-
a chi lo intervista che lo show è solo “chewing pendenza, che è il documento più completo del-
gum”. Lo stuzzico facendogli vedere una dida- l’idea ‘America’. E forse il documento politico più
scalia a pagina 205, per una foto di Jerry che vende un cap- completo che sia mai stato scritto nel mondo”.
pello da baseball Springer alle masse – “Qui promuovo sen- Queste verità, dette da quest’uomo, non suonano del tut-
za ritegno i gadget Jerry Springer” – e suggerisco che ha to convincenti. Da una parte c’è Jerry che fa fortuna sfrut-
sempre la tendenza a prendersi in giro. “Me lo merito, di es- tando i patemi d’animo della gente, dall’altra c’è la stessa per-
sere preso in giro”. La sua autodenigrazione è blindata. sona che non riesce a leggere la frase “Tutti gli uomini sono
Un tempo però c’era un altro Jerry Springer. Negli anni uguali” senza commuoversi. E parla con la retorica che pia-
Sessanta si batteva contro il Vietnam e faceva campagna per ce tanto agli americani benestanti: “Dio è stato buono con
rieleggere Bobby Kennedy. Era un autentico liberal, mem- me. Non ci sono molte persone al mondo…”. Lui continua
bro del consiglio municipale di Cincinnati, Ohio. Poi la sua con il suo bla bla, ma ho spento l’interruttore. Mi chiedo ad
carriera politica ebbe una battuta d’arresto, quando fu tro- alta voce se il suo show non stia instupidendo la nostra cul-
vato un suo assegno in un bordello. È tornato alla politica, si tura. La domanda non gli piace: “Sono stato accusato di con-
è candidato a governatore, ha perso, e a quel punto ha la- tribuire alla fine della civiltà occidentale. Francamente, ne
sciato la politica per davvero e si è lanciato nel giornalismo abbiamo avuto di tempo, diamo un’opportunità anche alla
televisivo. Infine, lo show. Si è mai pentito di non aver fatto civiltà orientale! La mia trasmissione punta allo scandalo.
qualcosa di diverso nella vita? “Ho sempre fatto qualcosa di Non riesco a immaginare come potrebbe essere più scanda-
diverso nella vita. Questa è come una piccola vacanza. Sono losa. Ogni tanto qualcuno mi dice: ‘Il tuo show è scandalo-
sempre stato un dipendente statale. Ho semplicemente de- so!’. Beh, vuole esserlo! È così difficile da capire?”.
ciso di prendermi una piccola pausa. Tutta la mia vita è sta- Intanto è arrivato il turno del Kkk. Questa volta guardia-
ta dedicata ai lavori seri. Voglio solo divertirmi un po’”. mo la trasmissione protetti dalla sicurezza della cabina di
40 internazionale 275, 19 marzo 1999
controllo. Ecco Jee-rriiii su 32 schermi, mentre il regista Greg
schiaccia i bottoni e chiama le telecamere: “Vai con la 2, la 3,
ora la 2, la 2, vai con la 4”. Quelli del Kkk marciano sul palco,
stupidi, sgradevoli. La cosa migliore è la stiratura delle loro
tuniche. Entrano le nuove reclute: Dave, 21 anni, è uno
skinhead con lo sguardo ebete, un foruncolo sul labbro e
una svastica sulla maglietta. Thumper, 21 anni, è un altro
skinhead, e se ne sta seduto a ringhiare. Un si-
gnore del pubblico grida, stranamente: “Se foste
vissuti ai tempi di Hitler, vi avrebbero sbattuto in
una bella camera a gas”. Il regista: “Vai con la 2”.
Jerry affronta il Kkk: “Sinceramente, fate ver-
gognare di essere qui quelli di noi che sono bian-
chi”. Maglietta con la svastica: “Sei un ebreo del
cazzo”. Quello con il cappuccio nero mostra al
pubblico un cartello: “Negri, tremate”. Ci fanno vedere un
film dell’arcivescovo del Kkk, J.D. Alder, che chiede agli
aspiranti membri: “Sei europeo, di discendenza non ebrai-
ca?”. Vediamo una bambina bianca di dodici anni, figlia di
madre Kkk, considerare con-
fusa il suo caffelatte: “Non si
può fare diventare bianco un
“Randy, perché vuoi entrare
negro”. Stacco su Jerry: “Do- nel Ku Klux Klan?”
po la pausa pubblicitaria in-
contreremo l’uomo che ha “Perché odio i negri”
celebrato questa disgustosa
cerimonia”.
PAURA DEL SANGUE. Jerry ci dà il benvenuto dopo la pausa e ci
presenta l’arcivescovo J.D. e Hater The Gator, un uomo ve-
stito con un promettente completo di finto coccodrillo gial-
lo e verde, con una svastica sul ventre. Poi fa il suo ingresso
Randy, che vuole entrare nel Klan. Jerry: “Randy, perché
vuoi entrare nel Klan?”. Randy: “Perché odio i negri”. Il pub-
blico lo copre di insulti. Il redattore che sta con noi nella ca-
bina di controllo ci confida: “Randy non aveva mai lasciato
la sua contea prima d’ora”. È evidente dalla faccia un po’ ac-
cartocciata e l’andatura da bebè che Randy è un ritardato
mentale. Il pubblico, che ormai si è trasformato in un bran-
co di lupi, chiede il suo sangue. Jerry lo colpisce con una se-
rie di bastonate verbali, con lo stesso eroismo di quei pezzi
grossi dell’Ottocento che andavano in giro a bastonare i po-
veracci nei bar di Londra. Jerry: “Randy…”. Il regista: “Vai
con la 2, la 3, la 2, la 2”. Jerry: “Il Klan può averti”.
Entrano due neri, padre e figlio. Il padre è stato cacciato
di casa dai razzisti e non riesce a trattenere la sua rabbia alla
vista del nemico. Si avventano su quelli del Kkk, il pubblico
urla, il regista salta in piedi – “2, 2, 2, 4, la doppia, 2” – ed, ev-
viva!, abbiamo finalmente il sangue, che sgorga dalla testa
dell’uomo con la maglietta con la svastica. La folla ne chie-
de ancora (sto già pensando all’allarme di Oprah). Ma il san-
gue è già troppo per lo show, troppo per il network e per gli
sponsor che temono che il gioco dell’odio si spinga troppo
in là. In regia, l’atmosfera è carica di tensione. Il Jerry Sprin-
ger Show per un attimo ha perso il controllo.
Nel corridoio si sentono urla furiose. Linda, responsabile
delle pubbliche relazioni, ci rinchiude nell’ufficio, fuori dal
casino, ma non prima che Andy Hall abbia fotografato una
minuscola macchia di sangue nel corridoio. Gli attacchi con-
tro i talk show come quello di Jerry tendono a mettere in
TELEVISIONE
dubbio l’autenticità di alcuni degli ospiti. Si tratta di un at-
teggiamento miope. Gli ospiti possono anche essere “auten-
tici”, ma l’intera trasmissione è artificiale, dai costumi del
Kkk stirati ai boati orchestrati del pubblico. E l’artificiale
odia la realtà.
Nell’ufficio, Jerry è svanito ma la Pr Linda batte furiosa-
mente sui tasti del suo computer per redigere una lettera: le
parti si accordano perché non vengano pubbli-
cate le fotografie del corridoio – cioè il sangue.
Mai. Andy è invitato a firmarla. Mi ritrovo a dire:
“Con che autorità legale ci potete costringere a
firmare questa roba?”. Linda: “Non vorrei veder-
mi costretta a chiamare il dipartimento di poli-
zia di Chicago”. Non firmiamo niente e lei chia-
ma l’avvocato del Jerry Springer Show, Andrew
Savage. Il suo sorriso sembra il coperchio di una bara di ar-
gento. Gli dico che è paradossale che lo show offra libertà di
parola al Kkk e la neghi all’Observer. Risponde che non c’è
proprio niente di paradossale, che lui è un sostenitore del
Primo emendamento, e ag-
giunge che un tempo lavora-
va per Playboy.
Non firmiamo niente. L’av-
vocato se ne va e il tempo pas-
sa. Torna, scuote la testa e ci
spiega che siamo liberi di an-
darcene, ma che è stata presa nota della nostra scortesia. Al-
l’uscita, Linda giura “sulla testa di sua nipote” che rischia di
perdere il posto se pubblichiamo la foto del sangue. Ci tie-
ne la porta aperta, con l’aria afflitta, emotivamente scossa,
distrutta. Proprio come un’ospite del Jerry Springer Show.
Ma che c’è di male, mi dico. Tanto, come dice il capo, è solo
chewing gum… (c.d.) p
Un libro
Box Populi. Il sapere e il fare della neotelevisione
di Renato Stella (Donzelli 1999, 32.000 lire)
I
l talk show è la porta di ingresso maestra dei saperi
quotidiani e costituisce, in termini generali, uno dei due
tipi puri di trasmissione neotelevisiva. L’altro riguarda la
presa diretta di avvenimenti che accadono nella realtà di
ogni giorno (la tv-verità), mentre i restanti sottogeneri
sono il prodotto della combinazione tra ciascun “tipo-
puro” e specifici contesti di rappresentazione (la trash-tv;
la tv del dolore), oppure tra generi già esistenti
(l’infotainment, i programmi contenitore, ecc.).
Cominciato in sordina nel 1976 con Bontà loro di Maurizio
Costanzo, il talk show si è poi differenziato in una miriade
di format diversi, toccando la tv-verità (Sfoghi, 1989), la tv
del dolore (Mixer: le ragioni del cuore, 1992, Caffè
italiano, 1992), il varietà-contenitore (Pronto Raffaella?,
1984, I fatti vostri, 1990), la tv di servizio (Agenzia
matrimoniale, 1989), la divulgazione (Che fai mangi?,
1983), l’infotainment (Samarcanda, 1987, L’istruttoria,
1991), la trash-tv (A boccaperta, 1980, Lui, lei, l’altro,
1992), persino la satira con le trasmissioni di Chiambretti e
Ippoliti (Prove tecniche di trasmissione, 1989, Capolinea,
1990).
internazionale 275, 19 marzo 1999 41
 M A U R I TA N I A

Nel 1980 è stata l’ultima nazione africana ad abolire la schiavitù.

Ma nella vita quotidiana i rapporti tra la comunità araba e quella nera
non sono cambiati molto. Reportage dalla capitale Nouakchott

IL DESTINO
DI LEILA
D AV I D S E R R A , L A VA N G U A R D I A , S PA G N A . F O T O G R A F I E D I K I M M A N R E S A

siamo nel mese di maggio. il caldo è intenso e mal- denti perciò da guerrieri e uomini di
lettere. Un tempo la Mauritania era
grado all’interno dell’abitazione la temperatura sia più mi- culla di una solida cultura araba, come
te, se non si è abituati è molto difficile sopportarla. La pro- dimostrano le vastissime collezioni di
testi provenienti da tutto il mondo ara-
tagonista della nostra storia si chiama Leila. È una ragaz- bo che sono state ritrovate nelle biblio-
za mauritana di 17 anni che appartiene a un clan familia- teche di Chinguetti (una delle città
sante dell’islam) e in altre località sper-
re di Nouakchott. Il clan è composto da due gruppi: i bey- dute.
dan, discendenti dai mauritani che combatterono nel
La vita nel clan
nord dell’Africa, e gli haratin, discendenti dagli schiavi Il clan proviene da Guerou, un villag-
catturati da quei guerrieri. gio all’interno del deserto mauritano.
È immigrato nella capitale da poco più
Vivono insieme da generazioni. L’at- di un decennio, a causa dei lunghi pe-
Marocco
tuale capo del clan, Mohammed, com- Algeria riodi di siccità che hanno colpito la re-
mercia stoffe e ha un banco al mercato gione negli anni Settanta e Ottanta.
Cinquième della capitale, Nouakchott. Bir-Moghrein
L’esistenza di Leila è da sempre vin-
Sahara
Leila è una haratin, discendente degli Occidentale colata a quella del clan. Appartiene a
El-Mreiti
schiavi che le prime popolazioni della una famiglia che discende dagli schia-
Mauritania catturarono durante le lo- Mauritania vi e non conosce nessun’altra forma di
ro incursioni nell’Africa subsahariana. Chinguetti vita. Non ha alcun rapporto con il pa-
Akjoujt
Indipendentemente dalle loro origini Oceano
dre naturale; la madre è rimasta al vil-
Nouakchott
e dai tratti etnici differenti (pelle scu- Atlantico Oulata laggio quando si sono spostati e forse è
ra, labbra marcate, corpi alti e snelli, Néma già morta. Leila non lo sa con certezza,
capelli molto ricci), gli haratin si sono ma questo non deve sorprendere, per-
completamente integrati nella religio- Senegal
Mali ché qui il concetto di famiglia è molto
ne e nella cultura dominante, l’etnia diverso da quello che abbiamo in Occi-
mauri: sono e si considerano mauri e dente. La sua famiglia è il clan, la sua
parlano tutti la stessa lingua, l’hassa- pali di Leila, una giovane graziosa e casa è quella del clan. Eppure c’è una
niya, un dialetto arabo. simpatica, che sembra aver assunto con differenza sostanziale rispetto al passa-
Gli haratin provengono dalle tribù serenità e naturalezza il ruolo che le è to: Leila può rompere la relazione
wolof, pular, tukulor e soninke, stan- toccato in sorte di vivere. L’altra parte quando lo desidera, può andar via da
ziate a sud del fiume Senegal. Si dedi- del clan è composta da mauri beydan, casa o sposarsi e lasciarsi il clan alle
cano all’allevamento del bestiame e al- che hanno la pelle più chiara degli ha- spalle.
le faccende domestiche: cercare acqua, ratin. I beydan detengono il potere po- L’organizzazione della famiglia in
fare il tè, cucinare e così via. litico ed economico, e sono il frutto del- clan fortemente uniti è una delle ca-
Questi sono anche i compiti princi- la fusione tra arabi e berberi, discen- ratteristiche principali della Maurita-

internazionale 275, 19 marzo 1999 43

M A U R I TA N I A M A U R I TA N I A

Nouakchott. Leila appartiene alla bolizione della schiavitù venne nuova- Leila è nata, è stata allevata ed è cre- Nouakchott. Mohammed, sul divano, Nel Nordafrica, tanto nelle zone saha-
comunità haratin, discendente dagli mente proclamata nel 1980. sciuta nel clan, non conosce nessun al- è figlio del capo del clan. La sua etnia, riane quanto in quelle subsahariane,
ex schiavi neri affrancati Oggi si va verso la sua totale scom- tro universo e questo è tutto il suo oriz- beydan, è di origine arabo-berbera l’infuso importato dagli arabi dall’O- L’opposizione in pericolo
parsa, ma il peso di tradi- zonte vitale. Non ha uno sti- riente è molto importante. Si prende a
D
opo le ultime elezioni
nia. Le scarse risorse e il clima estremo zioni e costumi ancestrali è pendio. Per il suo lavoro riana. È il caso dei tuareg e della loro qualsiasi ora e la sua preparazione è presidenziali del 12 dicembre
obbligano la popolazione a protegger- molto forte e influenza tut- non riceve nessuna remu- relazione con i bella, un popolo origi- lenta, rituale, quasi una cerimonia. Il 1997, vinte dal presidente uscente
si con una forte struttura gerarchica. to il sistema delle relazioni nerazione, né esiste un con- nario dell’Africa nera. I tuareg sono tempo non conta, anche perché in Maaouyia Ould Taya, in Mauritania
La Mauritania è stata l’ultima nazio- familiari o di clan. tratto di lavoro; la situazio- nomadi che transitano Africa il suo valore non si la tensione politica ha continuato a
ne africana ad abolire ufficialmente la I rapporti di Leila con la ne è simile a quella di altri per il Mali, il sud dell’Al- fonda sugli stessi parame- crescere. Nel gennaio 1998, in
schiavitù. Dopo l’indipendenza, nel famiglia vengono accettate come un paesi africani che non hanno vissuto lo geria, la Nigeria, il Burki- In Africa capita tri dell’Occidente. seguito alla trasmissione sul canale
1961, il governo mauritano dichiarò il- fatto naturale, normale. Non hanno sviluppo industriale. na Faso, la Libia, e sono le- In Mauritania, come in televisivo France 3 di un
legale questa pratica, ma la decisione nessun carattere di costrizione o di im- gati al gruppo dei bella,
spesso di Nigeria, in Mali e in altri documentario sul persistere della
non produsse risultati significativi. Do- posizione e hanno generato compor- Famiglie poligame che provvede agli insedia- incontrare paesi sahariani e subsaha- schiavitù nel paese, molti oppositori
po lunghe tensioni tra neri e arabi, l’a- tamenti naturali di affetto reciproco. In Africa capita spesso – soprattutto a menti e agli accampa- riani il tè si prende ristret- e attivisti sono stati arrestati. Tra
causa della poligamia – di incontrare menti ed è perfettamente ragazzi e ragazze to, denso, concentrato, questi Boubacar Ould Messaoud,
ragazzi e ragazze che non conoscono i integrato nel complesso dolce e con un’abbondan- leader di Sos-Esclaves, e Cheikh
L’Africa di Kim Manresa e David Serra loro genitori naturali, ma che sono co- della società tuareg. che non te schiuma. In alcuni po- Saad Bouh Kamara, presidente
munque strettamente legati a un grup- Esistono comunque an- sti si aggiungono delle fo- dell’Associazione mauritana dei
Kim Manresa, 39 anni, è un fotoreporter spagnolo. Ha vinto il Visa or del
po familiare allargato, il clan appunto, che altri rapporti meno conoscono i loro glie di menta. La sua pre- diritti umani. Dopo una campagna
Festival internazionale di fotogiornalismo di Perpignan e molti altri premi in
nel quale sono cresciuti, sono stati edu- armoniosi. Ad esempio,
Spagna. Le sue foto, scattate in più di sessanta paesi, sono state esposte in
cati e al quale possono prestare i loro in Sudan, gli arabi di fede
genitori naturali parazione comporta con-
versazioni, relazioni uma-
di mobilitazione internazionale i
due hanno ricevuto la grazia. Il 16
diverse città, tra cui Parigi, Berlino, Madrid e Città del Messico.
servizi. L’assenza di questi vincoli li po- musulmana sono in conti- ne, pettegolezzi e chiac- dicembre 1998 è stato arrestato
David Serra, 35 anni, ha cominciato a viaggiare in Africa a 15 anni in
trebbe facilmente trasformare in emar- nuo contrasto con la popolazione nera chiere. Una volta pronto, il tè viene ser- Ahmed Ould Daddah, leader
compagnia di sua madre, specialista di gioielli etnici. Da allora ha continuato a
ginati, vittime della povertà e costretti di origine nilotica, che cercano in ogni vito secondo un rigoroso ordine gerar- dell’Unione delle forze
interessarsi a questo continente, organizzando spedizioni e collaborando con
alla prostituzione o al furto, come ac- modo di dominare: ci sono prove del- chico, con precedenza assoluta per gli democratiche e fratello del primo
musei, fondazioni culturali e giornali.
cade così di frequente nel nostro civi- l’esistenza di schiavi. invitati presenti. presidente della Mauritania, insieme
Kim Manresa e David Serra hanno cominciato a lavorare nel 1996 a un
lizzato Occidente. Il clan ha una buona situazione eco- ad altri tre militanti del suo partito.
progetto sull’Africa vista nei suoi aspetti più intimi e quotidiani. In questi
La struttura gerarchica della società La preparazione del tè nomica e possiede uno dei pochi tele- Rilasciati, saranno processati per
anni hanno percorso più di centomila chilometri attraverso 34 paesi da un lato
mauritana ha molte caratteristiche in Torniamo a Leila. Tra i suoi compiti visori del quartiere, che viene condivi- incitamento all’odio e turbativa
all’altro del continente. I loro reportage, pubblicati da La Vanguardia, saranno
comune con altre etnie del continente, quotidiani c’è quello di preparare il tè, so con i vicini tutte le sere. dell’ordine pubblico.–Reuter
raccolti in un libro di prossima pubblicazione.
soprattutto con quelle della fascia saha- e lo fa con estrema grazia ed eleganza. La Mauritania, paese relativamente

44 internazionale 275, 19 marzo 1999 internazionale 275, 19 marzo 1999 45

M A U R I TA N I A
Nouakchott. Leila, senza il tipico velo
che le copre la testa, aspetta che sua
sorella le tolga i pidocchi dai capelli
isolato fino a poco tempo fa, inizia ad
aprirsi al mondo occidentale.
La cerimonia del tè lascia ora il po-
sto a un’altra attività abituale, per la
quale Leila si è tolta la sua melehfa, il te-
lo leggero tipico delle donne maurita-
ne che copre parte del corpo, la testa e
in alcune occasioni il viso e che a volte
serve per proteggere dalla sabbia sol-
levata dal vento del deserto, l’harmat-
tan. Una sorella – Leila non sa se è una
sorella di sangue, ma è comunque del-
la sua stessa etnia – le toglie meticolo-
samente i pidocchi, tra le risa e i giochi
dei presenti.
Un altro rito
Presto arriverà l’epoca delle piogge e
benché durerà solo un paio di mesi,
tutta la famiglia si trasferirà a Guerou.
Lì monteranno l’haima, la tenda utiliz-
zata dai nomadi, e si dedicheranno al-
l’allevamento.
Le greggi dei mauri sono composte
essenzialmente da cammelli, capre e
agnelli. Il gruppo si divide alla ricerca
dell’acqua e i percorsi vengono stabili-
46 internazionale 275, 19 marzo 1999
ti in funzione delle necessità: mercati, latte di cammella raccolto in recipien-
sale, acqua e così via. ti di legno. Questo tipo di alimentazio-
Nei periodi di siccità si installano ne e di regime di vita darà loro l’ener-
nelle oasi degli altipiani, vicino alle zo- gia per il resto dell’anno.
ne in cui sanno di trovare il ne- In Africa si vive soprattutto nel
cessario. Quando le condizioni presente. Il futuro non conta,
lo permettono, smontano gli o conta poco. Il passato e le tra-
accampamenti e caricano tut- dizioni sono talmente radicati
ti i loro bagagli i sui rahlas, i fi- che rimangono incorporati
nimenti dei cammelli. E per nel presente, sono vivi, come
un po’ il deserto si trasforma una presenza permanente.
in un immenso pascolo. Leila fa parte di questa nuova
Recuperando i costumi ancestrali generazione che vive nel presente, e
dei nomadi, si integreranno con la na- che deve affrontare un futuro incerto.
tura e si alimenteranno con lo srir, il (e.l.) p
Un libro
Schiave d’Occidente
di Emanuela Moroli e Roberta Sibona (Mursia 1999, 24.000 lire)
L
e storie di vita raccolte con lucidità e passione da Emanuela Moroli e Roberta
Sibona in questo volume costituiscono una testimonianza significativa su un
fenomeno tuttora largamente sconosciuto non solo alla comunità scientifica,
ma anche al pubblico più ampio. Il traffico internazionale di donne destinate ai
mercati della prostituzione dei principali paesi occidentali rappresenta
un’attività criminale in costante espansione che coinvolge ampie aree
dell’Europa centrale ed orientale. Secondo una stima effettuata
dall’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, circa 500.000 donne,
provenienti da questi paesi si trovano attualmente coinvolte nei mercati del
sesso dell’Europa occidentale.
 DEAR SIR
Sono stufo
Sono deluso e stufo della pagi-
na delle lettere di Harper’s. Me-
se dopo mese, un giornalista
dopo l’altro viene personal-
mente attaccato per la sola col-
pa di aver raccontato la sua sto-
ria. A novembre abbiamo letto
che Vince Passaro sarebbe ripu-
gnante perché ci ha fatto cono-
scere le sue peripezie per so-
pravvivere a New York con uno
stipendio più che decente. Un
po’ di tempo prima ci eravamo
dovuti sorbire l’accusa di disgu-
stoso egocentrismo lanciata
contro un vostro collaboratore
reo di aver parlato del fascino
giornalistico del Libano e della
Cecenia sconvolti dalla guerra.
E se i vostri lettori non avessero
già maltrattato a sufficienza
questi poveri giornalisti, sem-
pre a novembre abbiamo assi-
stito all’ultimo strascico di indi-
gnazione contro la coppia steri-
le che ha avuto l’ardire di con-
dividere con i lettori di Har-
per’s la sua storia di sofferenza
fisica e psicologica. Nel mio me-
stiere di medico di famiglia, ho
imparato ad accettare la soffe-
renza dei pazienti. Quando un
atleta viene da me lamentando
un dolore al ginocchio, non gli
48 internazionale 275, 19 marzo 1999
dico che non ha motivo di ge-
mere perché i malati di cancro
soffrono molto di più. Non pos-
so dire a un depresso che non
ha motivo di affliggersi perché
le sofferenze di altri sono ben
peggiori o perché è in parte re-
sponsabile del proprio male.
Non mi prendo gioco dell’inca-
pacità di un paziente obeso di
resistere alla tentazione di ab-
buffarsi, e certamente non lo
rimprovero perché altri
muoiono di fame.
Joshua Steinberg,
harper’s magazine
Mr India all’estero
L’approvazione e gli elogi ri-
scossi sulla scena internaziona-
le dal regista indiano Shekhar
Kapur dimostrano, oltre ogni
possibile dubbio, che in India il
talento è spesso costretto a
prendere la via dell’aeroporto
internazionale. È un peccato
che una persona, tacciata all’i-
nizio di essere solo un sognato-
re e censurata per essere andata
oltre i limiti consentiti nel film
The Bandit Queen, debba otte-
nere i suoi primi riconosci-
menti all’estero. In India il si-
stema è tale che personaggi co-
me Kapur, per mettere in mo-
krauze, the guardian, gran bretagna
stra il loro talento, devono
aspettare un’opportunità in un
altro paese. Se questa tendenza
continuerà, potremo dire ad-
dio a tanti altri Mr India.
Ankur Singh Bisen,
india today
Mangiare al Cairo
Vado spesso in Egitto e sono
una lettrice abituale di Al Ah-
ram Weekly, di cui apprezzo
l’alto livello degli articoli e la
professionalità. Tuttavia la pa-
gina dei ristoranti nel numero
del 4 febbraio è stata un’eccezio-
ne: non era né utile né diver-
tente. Mi aspettavo una recen-
sione, non una diatriba contro
il popolo egiziano e la sua sto-
ria, infiorettata di aggettivi irri-
levanti a proposito del cibo ser-
vito al ristorante La Casetta. Il
signor Snowdon sembra essere
rimasto disgustato dalla “guar-
nizione pacchiana e precaria
della pizza”, per non parlare
dei clienti (con le mani tra i ca-
pelli, in attesa di chiamate al te-
lefonino, e così via). Alla fine, i
commenti della sua compagna
(la Bionda) – “Il Cairo è così:
una delusione dopo l’altra” –
suggerirebbero che, per il bene
loro e per quello di chi vive in
Egitto, i due debbano tornarse-
ne a casa loro. Qui forse trove-
ranno formaggio a basso tasso
di colesterolo e guarnizioni in-
tonate sulle pizze.
Non dovranno vivere con l’ere-
dità del presidente Nasser – che
secondo loro è la causa per cui
la gente è così grata per tanto
poco – o incontrare giovani e
ricchi egiziani con le mani tra i
capelli.
Susan Hanafi, al ahram
Ortodossia balcanica
Nell’articolo “Dal Kosovo a Mo-
sca: la polveriera dell’ortodos-
sia” leggo che per gli ortodossi
dei Balcani “la storia, la religio-
LE VIGNETTE
ne e l’appartenenza etnica sono
tutt’uno”. Se il lettore francese
del vostro giornale si ricorda di
Santa Genoveffa che ferma Atti-
la; se si rammenta di re Clodo-
veo che accetta il dio di sua mo-
glie Clotilde, barattando una
conversione con una vittoria; se
ripensa a una pulzella dall’udi-
to fine, in seguito canonizzata,
che libera la Francia dal domi-
nio degli inglesi; se non ha di- “L’Europa non si arresta!”. pancho, le monde, francia
menticato che nel maggio 1940
i dirigenti e i cittadini di una
Repubblica laica da decenni si
recarono nella cattedrale di No-
tre-Dame, pieni di fervore e de-
vozione, per respingere gli in-
vasori tedeschi con le loro pre-
“Lo chef vi consiglia la sua eccellente encefalopatia
ghiere, e, essendo stati esauditi
spongiforme…”. lefred-thouron, le canard enchaîné, francia
con un certo ritardo, vi tornaro-
no nell’agosto 1944 per rendere
grazie; se, infine, ha notato che
lo stesso Le Monde che in pri-
ma pagina si mostrava tanto ri-
sentito verso gli ortodossi, in ul-
tima titolava debitamente “ses-
santaseiesimo miracolo ricono-
La crisi dello yen giapponese. miel, the straits times, singapore
sciuto a Lourdes”; ebbene po-
trebbe, non senza ragione,
esclamare: “Ma siamo tutti orto-
dossi balcanici!”.
Christoforos C. Matiatos,
le monde
Svizzera, paradiso
Il martirio di santa Monica. moir, morning herald, australia
della corruzione
Nella vostra classifica sulla cor-
ruzione, la Svizzera risulta uno
dei paesi meno corrotti. Non si
tiene però conto che, grazie alla
sua rigida legislazione sul se-
greto bancario, la Svizzera fun-
ge da centro per il riciclaggio
del denaro sporco e da porto si-
curo per le ricchezze accumu-
late in maniera fraudolenta. È
pertanto un centro internazio-
nale per la promozione della
corruzione e meriterebbe quin- “Come è andata la sua visita in Uruguay, principe Carlo?”. “Very
di di stare in cima alla vostra well, però mi hanno infastidito per tutto il tempo con la questione
graduatoria. delle Malvine”. “Chiaro, è la solidarietà rioplatense con le
M.N. Sivasubramanian, Polonia, Ungheria e Repubblica Ceca entrano nella Nato. rivendicazioni argentine”. “No, là dicono che le Malvine sono
the economist ammer, wiener zeitung, austria uruguayane”. rudy & paz, página 12, argentina
internazionale 275, 19 marzo 1999 49
 C A R T O L I N E D A L L’ A F R I C A E D A L M E D I O O R I E N T E

CARTOLINE DALL’AFRICA E DAL MEDIO ORIENTE

A metà gennaio il parlamento senegalese ha approvato una legge che vieta

l’escissione. Ma ci vorranno anni prima di sconfiggere veramente questa tradizione

Un voto contro la violenza sulle donne

A Ï D A S O U M A R É D I O P, L’ O B S E R VAT E U R PA A L G A , B U R K I N A FA S O

Q
uando aveva 13 anni, néné si non metteranno mai in prigione una donne sono vittime di questa pratica, il BURKINA FASO KENYA ALGERIA LIBRI
era messa in testa di farsi pratica-
re l’escissione, la mutilazione ge-
donna per il fatto di aver praticato l’e- problema è destinato a diventare una
scissione alla figlia”. questione elettorale. In alcune località,
La morte di Le vittime di Nairobi È cominciata la corsa Il Pane nudo
nitale a cui vengono sottoposte molte Eppure, dal 13 gennaio scorso, la leg- infatti, il dibattito rischia di riemerge- Norbert Zongo contro Washington alla presidenza censurato in Egitto
ragazze africane. La incontriamo nel ge senegalese prevede che “sarà passi- re in occasione delle elezioni presi- le nouvel afrique asie the east african el watan al wasat
suo villaggio, a 155 chilometri da bile di reclusione dura fino a cinque denziali del 2000, che già occupano francia kenya algeria gran bretagna
marzo 1999 14 marzo 1999 15 marzo 1999 8 marzo 1999
Dakar, dove ci confessa di aver rinun- anni chiunque attenterà all’integrità con forza la scena politica. Lo testimo-
ciato al suo progetto grazie allo zio, che dell’organo genitale di una persona di niano le parole di un deputato del par- Da quando è stato ucciso il Le vittime dell’attentato al- Mahfoud Nahnah non ci A più di dieci anni dalla pub-
l’ha portata da una levatrice. Néné ri- sesso femminile. Sarà applicato il mas- tito al potere, originario della Casa- giornalista Norbert Zongo, l’ambasciata statunitense di sta. Il leader del Movimento blicazione del Pane nudo, il li-
corda ancora tutti i colloqui con quella simo della pena qualora il responsabi- mance, nel sud del paese: “Nella mia nelle principali città del Nairobi dell’agosto scorso della società per la pace pro- bro dello scrittore marocchi-
donna come se fossero avvenuti il gior- le faccia parte del corpo medico o pa- regione, non oso dire che, all’origine Burkina Faso si sono svolte hanno chiamato in giudizio testa contro la sua esclusione no Mohamed Choukri non
no prima: “Tutte le mie cugine erano ramedico”. Le senegalesi Oceano di questa legge sull’e- molte manifestazioni di pro- il governo di Washington per dalla lista di candidati che cessa di suscitare polemiche.
Mauritania
escisse. Non la smettevano mai di pren- che eseguono le escissioni Atlantico scissione, c’è il presi- testa. Zongo era il direttore essere risarcite dei danni fisi- parteciperanno alle elezioni Un romanzo autobiografico
dermi in giro. E io volevo assomigliare rischiano davvero di var- Louga dente della Repubbli- dell’Indépendant, e il suo set- ci e materiali causati dall’e- presidenziali il 15 aprile pros- duro, in cui il protagonista,
a tutte le altre. Ma la levatrice mi ha care le porte delle prigio- Dakar Senegal ca in persona”. Il par- timanale attaccava aperta- splosione. L’iniziativa di que- simo e annuncia che presen- poverissimo, dopo una vita
spiegato che alle donne che hanno su- ni? In ogni caso, il giorno lamentare precisa che mente il governo, denun- sta azione legale è stata presa terà ricorso. Per essere am- randagia nelle strade del suo
Tambacounda
Mali
bito l’escissione manca qualcosa”. Dis- in cui è stata approvata la sono proprio gli eletti ciando i crimini politici com- da un noto avvocato califor- messi alla consultazione era paese, a più di diciotto anni
Gambia
suadere Néné è stato un lavoro lungo. legge contro l’escissione e Kolda locali a finanziare i fe- messi nel paese: casi di tortu- niano, John Burris, che ha sti- necessario presentare 75mila impara a leggere e a scrivere.
Grazie all’azione di un’organizzazione le violenze sulle donne, è Guinea steggiamenti per le ra, esecuzioni extragiudiziali lato una lista provvisoria di firme raccolte in 25 delle 48 Il libro, tradotto in inglese da
Bissau
non governativa, un giorno la ragazza questo che speravano mol- Guinea cerimonie delle escis- e sparizioni. Il 13 dicembre 2.300 vittime e chiede per cia- wilaya (prefetture) del paese. Paul Bowles e presentato in
ha avuto la fortuna di vedere un film te rappresentanti delle as- sioni nei villaggi. E l’i- scorso, il corpo mutilato del scuna di esse un risarcimento I nati prima del 1942 doveva- Francia da Tahar Ben Jel-
sulla lotta di una madre per preserva- sociazioni di difesa dei diritti della don- slam che ne dice? Un maestro coranico giornalista è stato ritrovato in fino a un milione e mezzo di no inoltre esibire un certifi- loun, è uscito in Marocco per
re sua figlia dall’escissione. na, accorse all’Assemblea nazionale, avanza un punto di vista sfumato: “L’e- un’auto, insieme ai cadaveri dollari. Burris accusa le auto- cato che garantisse la loro poche settimane, prima del
Se Néné ha tutta la vita di fronte a sé dove hanno preso d’assalto i palchi ri- scissione non deriva da una raccoman- del fratello e di un suo colla- rità statunitensi di non avere partecipazione alla guerra sequestro definitivo. Analogo
per apprezzare la fortuna che ha avuto servati al pubblico. Nell’unanimità dazione coranica, ma da una pratica boratore. Le indagini della tutelato adeguatamente la si- d’indipendenza. Ed è su que- provvedimento è stato preso
di sfuggire a questa pratica, Fatima quasi totale, si sono notate solo le voci islamica. Perciò è una questione cultu- polizia sul delitto sono state curezza della sede diplomati- sto punto che è caduto Nah- di recente in Egitto, dove la
non può dire altrettanto. A 36 anni, ma- discordanti di due deputati, secondo i rale che dipende da una scelta indivi- condotte in maniera estrema- ca e di avere sottovalutato gli nah, arrivato secondo alle lettura del romanzo è stata
dre di una bambina e con due matri- quali la legge contro l’escissione espri- duale. Io, personalmente, sono contra- mente superficiale, sostiene avvertimenti di un possibile presidenziali del 1995 dietro vietata agli studenti dell’Uni-
moni falliti alle spalle, ha deciso di vol- me un’idea venuta dall’Occidente. rio. Non imporrei mai l’escissione alle Le Nouvel Afrique Asie, e attentato, come dimostrereb- al generale Zeroual. Il leader versità americana del Cairo.
tare definitivamente la pagina del ma- mie figlie, perché le mie sorelle ne non è stata neanche ordinata be una relazione del Diparti- della formazione islamica “Questo divieto”, spiega ad al
trimonio. Questa è la sua amara testi- Un lavoro lungo hanno sofferto molto”. Nei villaggi, a l’autopsia. I manifestanti mento di Stato americano. moderata urla al complotto e Wasat il ministro egiziano
monianza: “Non so quale piacere pro- Eppure, la schiacciante maggioranza quanto sembra, per il momento la leg- chiamano in causa il presi- The East African ha intervi- si definisce vittima di un re- dell’Istruzione superiore e
vino le donne nel compiere il dovere dei 140 parlamentari senegalesi è con- ge non ha modificato le abitudini. E co- dente del Burkina Faso, Blai- stato alcune delle persone gime antidemocratico. Ma se- della Ricerca scientifica, “non
coniugale. Io non ho mai scoperto ciò sapevole che la legge da sola non potrà sì, a fine gennaio, secondo quanto ri- se Compaoré, spesso preso di contattate da Burris, le quali condo il quotidiano El Wa- è un provvedimento contro
che le mie amiche descrivono in ter- mettere fine a una pratica culturale se- portato dalla stampa senegalese, nella mira dagli editoriali del gior- non nascondono la loro sor- tan, il potere algerino non ha la libertà di pensiero, perché
mini così evocativi. Quanto a me, se i colare. Alcuni deputati, come d’altron- regione orientale del Senegal più di nalista ucciso. Il governo ne- presa per questo aiuto ina- nulla da guadagnare dalla l’opera è disponibile nelle li-
miei due matrimoni non hanno fun- de alcune militanti dei diritti della cento ragazze hanno subito l’escissione ga di essere responsabile di spettato. Gli Stati Uniti han- sua esclusione. Al contrario: brerie. Lo Stato è responsabi-
zionato, è stato certamente a causa del- donna, ritengono che sarà necessario pubblicamente. questo omicidio e, a gennaio, no già pagato complessiva- “La decisione del Consiglio le dei programmi scolastici e
l’escissione. È stato un calvario”. Fatima un lavoro di sensibilizzazione di diver- A Kolda (670 chilometri a sud di ha infine autorizzato l’istitu- mente 41 milioni di dollari costituzionale ha reso un universitari, ha il dovere di
rievoca con pudore ricordi dolorosi si anni. Soltanto i più ottimisti pensano Dakar) le donne che eseguono questa zione di una commissione per risarcire il Kenya dei grande favore al partito di difendere i valori e le tradi-
seppelliti dentro di lei. Pur salutando che l’escissione sparirà da sola, com’è pratica si dichiarano pronte ad andare d’inchiesta, presieduta da un danni provocati dall’attenta- Nahnah. Gli ha evitato una zioni della società egiziana e
l’avvento della recente legge che proi- accaduto per le scarificazioni (cicatrici in prigione piuttosto che rinunciare a giudice appartenente al mo- to, ma l’avvocato californiano sconfitta sicura in una com- non può permettere la lettu-
bisce l’escissione, non crede che susci- a scopo rituale). quella che considerano una tradizione vimento burkinabé dei diritti definisce questa somma “re- petizione in cui i voti islamici ra di un testo che incita gli
terà una rivoluzione: “Scommetto che In Senegal, dove più di 700mila indiscutibile. (c.b.) p umani e dei popoli. lativamente bassa”. saranno molto ambiti”. studenti alla dissolutezza”.

50 internazionale 275, 19 marzo 1999 www.internazionale.it/cartoline/cartoafrica.html internazionale 275, 19 marzo 1999 51


CARTOLINE DALLE AMERICHE
Davanti alla peggior crisi economica in settant’anni, il governo di Quito ha adottato
misure d’emergenza. Adesso tocca a Caracas pensare alle riforme
Ecuador e Venezuela nella bufera
SEMANA, COLOMBIA
L
a svaluta zione di circa il 40
per cento del sucre ecuadoriano
all’inizio di marzo torna a mettere
a nudo le serie debolezze strutturali
dell’economia di questo paese, alle pre-
se con la peggiore crisi degli ultimi set-
tant’anni. Quanto al Venezuela, anche
se l’economia non è ancora entrata nel-
la spirale della svalutazione, i rischi
continuano a essere latenti. In partico-
lare destano allarme le ambigue di-
chiarazioni del presidente Hugo Chá-
vez in materia di politica economica.
Così, dopo che nel 1998 Colombia, Ve-
nezuela ed Ecuador hanno fatto regi-
strare entrambi una crescita prossima
allo zero, e non essendoci ancora se-
gnali che la crisi abbia già toccato il suo
fondo, tutto lascia presagire che il 1999
sarà per la regione un anno di depres-
sione generalizzata.
Il caso dell’Ecuador è drammatico.
Gli effetti nefasti del Niño sulla zona
costiera – il cuore economico del paese
– nel 1997 e agli inizi del 1998 e il crollo
del prezzo del petrolio hanno prodot-
to enormi voragini nei conti del gover-
no e nella bilancia dei pagamenti. Co-
me se non bastasse, le riserve valutarie
estere del paese sono sufficienti a co-
prire appena tre mesi di importazioni,
mentre il deficit ammonta all’80 per
cento del prodotto interno lordo (Pil).
Questa situazione precaria tiene con i
nervi a fior di pelle i creditori del pae-
se, riluttanti a concedere i 1.700 milio-
ni di dollari (circa tremila miliardi di
lire) di finanziamento ulteriore di cui
il paese necessita quest’anno.
Da quando il presidente Jamil
Mahuad ha assunto il potere, lo scorso
agosto, hanno già chiuso otto banche.
Il settore finanziario ecuadoriano non
registra la presenza rilevante di grandi
52 internazionale 275, 19 marzo 1999
gruppi internazionali e le disponibilità
dei gruppi locali si sono ridotte di pa-
recchio.
Dopo il sucre il bolivar?
Dopo la caduta del sucre, in molti nel-
la regione si chiedono quale sarà la
prossima economia a crollare. Sia in
Venezuela che in Colombia il panora-
ma è simile a quello che in Ecuador ha
portato alla crisi del sucre: bassa cre-
scita, deficit fiscale e un si-
stema controverso di ban-
de di oscillazione moneta-
ria.
Ma il candidato più pro-
babile a una nuova maxi
svalutazione è il Venezuela, i cui pro-
blemi generali sono piuttosto acuti.
Particolarmente preoccupante è il di-
sordine dei conti dello Stato. Secondo
un rapporto di Corfivalle (una delle
maggiori società finanziare colombia-
ne), anche se il governo venezuelano
sostiene che nel 1998 il deficit è am-
montato al 6,5 per cento del Pil, l’agen-
zia indipendente Venecomía stima che
in verità è stato dell’11 per cento, poiché
le cifre ufficiali “non tengono conto
delle spese per gli interessi e delle per-
dite della Banca centrale, che per legge
devono essere ripianate dal governo”.
Inoltre, secondo calcoli della Banca
mondiale, il bolivar sarebbe sopravva-
lutato del 40 per cento.
Sebbene alcuni analisti sostengono
che anche il peso colombiano è so-
pravvalutato, nessuno parla di questi
ordini di grandezza. Questa circostan-
za aumenta considerevolmente il ri-
schio di svalutazione. Ultimo aspetto
da tenere in considerazione, e forse il
più importante, è il fatto che il presi-
dente Chávez non è riuscito a sgom-
brare i dubbi sul suo passato populista
né a enunciare un programma econo-
mico coerente.
Tuttavia il Venezuela ha anche un
paio di punti forti strutturali. In primo
luogo il deficit della sua spesa corrente
è limitato – l’1,8 per cento del Pil nel
1998 rispetto al 6,7 per cento della Co-
lombia – e perciò le sue riserve di 14.500
milioni di dollari (circa 25mila miliar-
di di lire) sono sufficienti a coprire più
di undici mesi di importa-
zioni. Inoltre, dopo aver at-
traversato una gravissima
crisi finanziaria a metà de-
gli anni Novanta, il Vene-
zuela conta oggi un settore
finanziario abbastanza sano, nel quale
la maggioranza delle istituzioni più im-
portanti è in mano a grandi gruppi in-
ternazionali. La rilevanza di questo fat-
tore non può essere sottovalutata, poi-
ché il sistema finanziario è solitamente
il punto debole nei momenti di crisi.
In ogni caso le prospettive per la re-
gione non sono incoraggianti. Forse
questo è il momento di cercare solu-
zioni strutturali congiunte per raffor-
zare i paesi in vista del prossimo seco-
lo. (n.m.) p re la baby sitter dal computer
La rivolta ecuadoriana
I
l paese è nel caos. Le organizzazio-
ni sociali, indigene e sindacali
hanno dichiarato guerra al governo
ecuadoriano dopo l’annuncio, l’11
marzo, del piano anticrisi: aumento
del prezzo della benzina del 165 per
cento e congelamento parziale per
un anno dei depositi bancari. Sciope-
ri e manifestazioni hanno paralizza-
to tutto l’Ecuador.
TECNOLOGIE
La casa
interattiva
time
stati uniti
22 marzo 1999
La copertina di Time è sul-
l’Europa: le dimissioni del
ministro delle Finanze tede-
sco Oskar Lafontaine e i pro-
blemi che l’Unione europea
deve risolvere per il suo allar-
gamento a est. L’inserto Time
digital descrive come cam-
bierà la nostra vita quotidia-
na. Tra pochi anni sarà possi-
bile accendere il riscalda-
mento di casa con il telefoni-
no; sulle nostre agendine
elettroniche arriveranno
messaggi dal frigorifero e
dalla lavatrice, per avvisarci
che è finito il latte o che deve
essere controllato il filtro; il
telecomando della porta del
garage accenderà anche le
luci di casa e le telecamere ci
permetteranno di sorveglia-
dell’ufficio. Tutto questo sarà
possibile grazie a un pro-
gramma della Sun Microsy-
stems. Il software, Jini, per-
mette di fare interagire tutti
gli apparecchi senza dover
necessariamente passare dal
computer. Entusiasti, i mag-
giori produttori di elettrodo-
mestici hanno accettato di
dotare i loro apparecchi, en-
tro pochi anni, di micropro-
cessori in grado di ricevere i
dati di Jini.
www.internazionale.it/cartoline/cartoameriche.html
COMMERCIO
Euro e dollaro
non trovano pace
foreign affairs
stati uniti
aprile 1999
La nascita dell’euro ha note-
volmente rafforzato il ruolo
dell’Europa sulla scena eco-
nomica internazionale. Gli
Stati Uniti devono adeguarsi
a questa nuova realtà e accet-
tare di trattare alla pari con
l’Unione europea, sostiene
Fred Bergsten su Foreign Af-
fairs. Durante i loro incontri
bilaterali, le due potenze eco-
nomiche continuano a scon-
trarsi su questioni tecniche,
come la guerra delle banane.
Secondo l’economista Berg-
sten, invece, ci sono due am-
biti in cui è estremamente
importante che Stati Uniti e
Europa collaborino. Innanzi
tutto, deve essere stabilizzato
il tasso di cambio tra l’euro e
il dollaro: un eccessivo raffor-
zamento della moneta euro-
pea ridurrebbe le esportazio-
ni dell’Unione, mentre la de-
bolezza del dollaro obblighe-
rebbe gli Usa ad aumentare i
tassi d’interesse, per attirare
gli investimenti. Secondo la
rivista sarebbe anche utile ri-
lanciare il processo di libera-
lizzazione dei mercati e soste-
nere la proposta europea di
aprire un nuovo round di ne-
goziati nell’ambito dell’Orga-
nizzazione mondiale del
commercio.
BRASILE
La fine
del sapere
caros amigos
brasile
febbraio 1999
“Genocidio programmato”:
il filosofo e professore uni-
versitario Roberto Romano
non usa mezzi termini. Quel-
lo che succede negli atenei
brasiliani è secondo lui “una
distruzione pianificata, inten-
zionale e razionale del siste-
ma di produzione del sape-
re”. Taglio dei fondi, scorag-
giamento della ricerca, retto-
ri legati ai poteri politici, cor-
ruzione, incompetenza: nella
lunga intervista al mensile
Caros Amigos emergono i
mali del mondo accademico
brasiliano. In questo numero
della rivista – severa e attenta
ai fenomeni sociali e cultura-
li del Brasile – si parla anche
della crisi economica, che sta
diventando una crisi delle
istituzioni politiche. Otto
esperti discutono la svaluta-
zione della moneta brasilia-
na, il modello economico che
l’ha provocata dando prova
di fallimento, l’aggravarsi
della situazione e le possibili
soluzioni. Tra le altre storie,
ce n’è una che rischia di non
fare notizia perché positiva:
la vita nella prigione di Bra-
gança Paulista, dove le guar-
die non esistono e il fine del-
la reclusione è il recupero
dei detenuti.
internazionale 275, 19 marzo 1999
CARTOLINE DALLE AMERICHE
AMERICA LATINA
Guai in famiglia
e crisi valutarie
semana
colombia
15 marzo 1999
La rivista colombiana Sema-
na si diverte con i retroscena
di una lite con tanto di colpi
bassi, insulti e aggressioni
verbali tra due fratelli del
presidente Andrés Pastrana e
il leader del Partito liberale
Horacio Serpa. Si tratta di de-
biti, favori fatti e ricevuti.
Un’altra saga tipicamente la-
tina come quella dei fratelli
Carlos e Raúl Salinas in Mes-
sico. Più interessante l’atten-
zione che Semana dedica alla
crisi dell’Ecuador. Lontano
dai riflettori della politica in-
ternazionale, il piccolo paese
andino sta vivendo sul filo
del rasoio. La moneta, il su-
cre, è crollata e il presidente
Mahuad ha bloccato per
quattro giorni i conti correnti
bancari. Ora sul tappeto c’è
un durissimo piano d’auste-
rità che sta provocando scio-
peri a catena in tutto il paese.
E si teme una nuova e massic-
cia fuga di capitali. Una parte
del parlamento si oppone al-
le misure scelte dal presiden-
te e minaccia battaglia sulle
privatizzazioni e sulla
riforma fiscale. Il Fondo mo-
netario internazionale, inve-
ce, chiede un patto d’unità
nazionale per concedere
nuovi aiuti.
53

CARTOLINE DALL’ASIA E DAL PACIFICO
La siccità e il crollo dei prezzi del riso stanno gettando l’agricoltura in una crisi
profonda. E i contadini tornano nelle città, dove non c’è lavoro
Thailandia, disperazione nelle campagne
P R A N G T I P D A O R U E N G E R O D N E Y TA S K E R , FA R E A S T E R N E C O N O M I C R E V I E W, H O N G K O N G
P
er sangchan reangmata ci sono
più opportunità stando sul suo let-
to di fortuna fuori della stazione
ferroviaria di Bangkok che nell’azien-
da agricola della famiglia. Non che in
città il lavoro abbondi, ma in campa-
gna la vita si è fatta più dura che mai.
Lavorava in una fabbrica di Bangkok,
ma nel 1998 ha perso il lavoro; allora è
tornato a casa, nella provincia nordo-
rientale del Burinam afflitta dalla sic-
cità, a coltivare due ettari di risaie con
gli altri cinque componenti della sua
famiglia. “Era inutile restare là”, spiega
il giovane, che ha 29 anni. “Ora c’è an-
che la siccità, e se ci va bene
il riso basterà appena a sfa-
mare la famiglia per tutto
l’anno. E non abbiamo de-
naro da parte”.
Sangchan è uno dei cir-
ca due milioni di disoccu-
pati urbani che hanno la-
sciato Bangkok per la campagna, in
cerca di migliori prospettive. Adesso
molti stanno tornando alla spicciolata
nella capitale, dopo aver scoperto che
per loro, nelle province, non c’è niente
da fare. Nei prossimi mesi, prevedono
gli analisti del settore agricolo, il loro
numero è destinato a crescere, visto
che la siccità continua a infliggere dan-
ni sempre più pesanti ai raccolti. Con
l’ingrossarsi delle loro fila, aggiungo-
no gli esperti, le proteste dei piccoli
gruppi di agricoltori ora nella capitale
potrebbero prendere forza e trasfor-
marsi in un serio grattacapo politico
per il governo. “Dato che questi lavora-
tori agricoli non riusciranno a trovare
occupazione né in campagna né in
città, il mio timore è che la povertà pos-
sa condurre a ulteriori problemi di cri-
minalità e, di conseguenza, politici”, af-
54 internazionale 275, 19 marzo 1999
C A R T O L I N E D A L L’ A S I A E D A L PA C I F I C O
ferma Nipon Puapongsakorn, diretto- cembre gli agricoltori erano in debito DISOCCUPAZIONE INDIA DIPLOMAZIA CINA
re delle ricerche all’Istituto di ricerca
per lo sviluppo della Thailandia (Tdri).
di 403 miliardi di baht (circa 190mila
miliardi di lire) verso questi istituti
La parola Brutte Un segno di Ritorno
Dei 17 milioni di agricoltori tailan- pubblici e di altri privati. Ennoo Seu- ai protagonisti abitudini buona volontà al futuro
desi (di gran lunga il settore più vasto suwan, vicepresidente esecutivo della asiaweek india today herald far eastern economic review
della forza lavoro della nazione), molti banca, dice che nel 1997 la banca ha hong kong india pakistan hong kong
12 marzo 1999 8 marzo 1999 marzo 1999 11 marzo 1999
sono già carichi di debiti. E il futuro ap- prestato agli agricoltori 356 miliardi di
pare minaccioso: con i principali baci- baht. Un viaggio attraverso la di- Il settimanale indiano giu- In Pakistan la notizia del Nel novembre scorso la Mi-
ni idrici pieni solo a metà, il governo Come se siccità e debiti crescenti soccupazione della classe me- dica il bilancio preventivo momento è l’incontro avve- crosoft ha aperto un centro
sollecita gli agricoltori a diminuire la non bastassero, il ribasso di quest’anno dia asiatica, raccontato dai statale per il 1999 esiguo e nuto tra il primo ministro in- per la ricerca e lo sviluppo
loro attuale produzione di riso. Nelle del prezzo mondiale del riso ha inferto protagonisti. Decine di mi- troppo timido rispetto ai bi- diano, Atal Behari Vajpayee, tecnologico in Cina.
pianure centrali, da sempre zona risi- un altro colpo agli agricoltori. I prezzi gliaia di manager, quadri, sogni del paese. “Concentrato e la sua controparte pachista- Non è una scelta casuale, so-
cola per eccellenza del paese, le risaie sono scesi in media del 30 per cento, in operai, impiegati, negli ulti- sullo sviluppo delle campa- na, Nawaz Sharif. Al termine stiene la Far Eastern Econo-
coprivano 432mila ettari, nel 1998. Que- seguito agli eccezionali raccolti di al- mi anni sono stati “retrocessi, gne, ha l’obiettivo di stimola- della cerimonia, seguita da mic Review: in passato la Ci-
st’anno, invece, il governo vuole che gli cuni paesi produttori di riso e alla crisi depauperati, insomma estro- re la domanda e raccogliere centinaia di giornalisti, i due na è stata il paese tecnologi-
agricoltori ne coltivino solo 307. economica in Asia e altrove, che ha fre- messi dal tessuto produttivo voti. Ma resta carente negli capi di governo hanno sotto- camente più avanzato del
Non esistono proiezioni ufficiali nato la domanda. E i prezzi in caduta del loro paese”. Gli intervista- investimenti infrastrutturali, scritto una dichiarazione co- mondo e la sua civiltà ha pro-
o dati accurati sul numero di ex costringono le famiglie nelle province ti – filippini, giapponesi, co- nella promozione dell’indu- mune, detta Dichiarazione di dotto invenzioni fondamen-
lavoratori urbani tornati nei vil- a dipendere ancora di più dal denaro reani, tailandesi – hanno pa- stria e del commercio. E la- Lahore. Con questo docu- tali: la bussola magnetica, la
laggi e che stanno trasferendosi dei parenti che lavorano in città. gato la profonda crisi econo- scerà l’economia ancora in mento si impegnano a inten- carta, la polvere da sparo e la
nuovamente nella capitale, o è mica che ha colpito le tigri stallo”. Anche lo sport india- sificare gli sforzi per risolve- carta moneta, per citarne so-
probabile che lo facciano. Ma Un esercito di affamati asiatiche: Woo Ha Geun, un no non è in buone condizio- re i problemi che hanno se- lo alcune. Dopo la lunga sta-
quanto più a lungo resteranno Dal suo trespolo davanti alla stazione di bancario sudcoreano, è stato ni: “Ci si chiede come mai un gnato gli anni della Partizio- gnazione, che ha seguito la
in uno stadio di transizione, tanto più Bangkok, Sangchan aspetta di vedere licenziato dalla Daedong paese di 980 milioni di perso- ne e hanno alimentato le rivoluzione culturale, si assi-
difficile si farà, per loro, la vita. arrivare in città altri agricoltori. man- Bank dopo nove anni di lavo- ne non riesca a sfornare spor- guerre tra i due paesi. L’arti- ste oggi a un rapido recupero
Yongyouth Chalaenwong, ricercatore cano almeno tre mesi alla stagione del- ro. Da un giorno all’altro si è tivi di talento”, scrive il diret- colo di copertina dell’Herald del divario con l’Occidente.
al Tdri, ha studiato i lavoratori emigra- le piogge; via via che la campagna si messo a vendere castagne e tore Aaron Purie, presentan- tende a ridimensionare l’im- Gli esperti sostengono che in
ti disoccupati che hanno fatto ritorno inaridisce, crescono le ansie dei picco- seppie affumicate per strada; do i ritratti di alcuni campio- portanza dell’incontro, affer- Cina esistono grandi poten-
ai loro villaggi nel ’98: “Ora che questi li coltivatori di riso nella provincia cen- Mike Julian, brillante agente ni indiani degli anni Sessanta mando che non è stata avan- zialità in alcuni settori, come
lavoratori disoccupati stanno tornando trale del Suphanburi, che temono di di cambio filippino, ha subìto e Settanta. “Forse perché ten- zata alcuna proposta concre- le telecomunicazioni, la ri-
a casa, dove non trovano niente da fare, non poter irrigare le loro risaie. Sedu- una sorte analoga; Kimura diamo a scordare quelli del ta per risolvere effettivamen- cerca sui nuovi materiali, le
non ci sono vie d’uscita né per loro né to vicino a un canale di irrigazione, Soichi, 44 anni, era manager passato, tutti coloro che vin- te i problemi più gravi, come biotecnologie e la medicina.
per le loro famiglie, che dipendevano una notte di poco tempo fa, Utit Peam- delle vendite di una grande sero in nome di un paese che la questione del Kashmir. Inoltre, oggi molti giovani
dalle rimesse dalla città. Quando il tre- pal, uno di questi agricoltori, si lamen- azienda di Tokyo, guadagna- li ha poi gettati nel dimenti- L’incontro giova ai due uomi- cinesi tornano nel loro paese
no arriverà in città dal nordovest, in tava: “Dobbiamo stare qui, per essere si- va circa 110 milioni l’anno. catoio”. Purie si ferma anche ni politici dal punto di vista dopo essersi diplomati negli
aprile, li vedremo tornare a milioni”. curi che quando l’acqua arriva faccia- “Era uno dei leggendari uo- sulla “bizzarra” abitudine che della politica interna. Dopo i Stati Uniti o in Europa.
Le famiglie indebitate contano su di mo in tempo a pomparla, prima che fi- mini giapponesi che non po- hanno i mariti del Rajasthan test nucleari – effettuati an- Per mettere a frutto queste
loro per trovare lavoro. La comunità nisca, al mattino”. Qualche notte l’ac- tevano lamentarsi del loro di vendere le loro mogli: “Ho che dal Pakistan e che hanno potenzialità, il governo deve
rurale, circa il 60 per cento dei 60 mi- qua non arriva affatto: se accadrà più stipendio. Ora non guadagna sempre pensato che il pro- suscitato forti critiche facen- varare una chiara legislazio-
lioni di abitanti del paese, è la più in- spesso, Sangchan potrebbe avere un nulla. La moglie, per fortuna, gresso di un paese debba es- do diminuire gli investimen- ne che tuteli la proprietà in-
debitata della nazione. Secondo la Ban- gran numero di compagni a Bangkok qualche settimana prima che sere giudicato da come sono ti stranieri – Nawaz Sharif tellettuale e deve adeguare le
ca dell’agricoltura e le Cooperative – e il governo potrebbe ritrovarsi con lo licenziassero aveva comin- trattati i bambini e le donne. aveva bisogno di riaffermare sue leggi agli standard di
agricole del governo, principali fonti un esercito di agricoltori affamati sulla ciato a lavorare dal fornaio I nostri risultati, allora, sono il proprio ruolo alla guida qualità internazionalmente
di credito della comunità agricola, a di- soglia di casa. (e.p.) p sotto casa”. vergognosi”. della coalizione di governo. riconosciuti.
www.internazionale.it/cartoline/cartoasia.html internazionale 275, 19 marzo 1999 55

CARTOLINE DALL’EUROPA
L’arresto di Öcalan ha sconvolto i curdi che vivono nelle città tedesche.
“L’umiliazione del capo del Pkk davanti al mondo intero ha umiliato anche loro”
La ferita dei curdi di Germania
ANNETTE RAMEISBERGER, SÜDDEUTSCHE ZEITUNG, GERMANIA
S
ono diverse centinaia, arriva-
ti a gruppi formati da intere fa-
miglie. Dalla porta socchiusa si
vedono delle madri, sedute, e dei padri,
immobili, quasi paralizzati. Uomini
con la barba e giovani donne in jeans.
Regna un silenzio inquietante. Siamo
nel quartiere Kreuzberg di Berlino, in
fondo a un cortile interno, al secondo
piano, nel Centro curdo. Sui muri del-
la tromba delle scale si legge la scritta
“Apo”, “Zio”, soprannome affettuoso di
Abdullah Öcalan, capo del Pkk. All’in-
gresso alcuni giovani lasciano entrare
solo i curdi. Nessuno vuole parlare. La
stampa, per loro, significa la polizia, lo
Stato, il nemico. Una comunità in lutto,
che non vuole più dare spiegazioni.
Güllü Tayden e la sua famiglia non
sono curdi estremisti. Vivono a Berlino
da vent’anni e sono soddisfatti del loro
destino. Mai gli verrebbe in mente di
fare lo sciopero della fame, e tanto me-
no di immolarsi. Eppure, tutt’a un trat-
to, con l’arresto di Öcalan, ciascuno di
loro ha sentito riaprirsi una ferita. L’u-
miliazione del capo del Pkk davanti al
mondo intero ha umiliato anche loro.
Come i Tayden, la maggior parte dei
circa 500mila curdi che vivono in Ger-
mania è rimasta profondamente scon-
volta dalla cattura di Öcalan. Questa
cattura ha ricordato loro dolorosa-
mente che, anche in Germania, restano
curdi. Che quasi ogni famiglia ha per-
so un parente nella guerra. Che i loro
villaggi sono stati rasi al suolo. Restano
curdi, anche se, qui, hanno amici tur-
chi, anche se non sono simpatizzanti
del Pkk, anche se non pensano affatto
di andarsene un giorno.
Azad è radioso. Ha appena compiu-
to 17 anni e possiede il romanticismo e
l’entusiasmo tipici della sua età. Ma la
56 internazionale 275, 19 marzo 1999
sua emozione è tutta per Öcalan. “Lui è
il mio fratello maggiore, il mio presi-
dente. Ha ridato la vita a milioni di cur-
di che erano già morti in fondo al loro
cuore. Ci ha fatto prendere coscienza di
noi stessi”. Il Kurdistan, per lui, è insie-
me il futuro, la patria, la nostalgia, la fe-
licità. Lui che è cresciuto a Kreuzberg,
lui che è di nazionalità tedesca, lui che
farà qui l’esame di maturità l’anno
prossimo, vuole vivere laggiù, là dove,
un tempo, vivevano i suoi genitori e i
suoi nonni.
“Non abbandonare mai la lotta”
Abbandonato in una poltrona di vellu-
to rosso, Merhas Bucak sorseggia una
bibita al Theatercafé di Brema. Ha 16
anni. Il Kurdistan? “Andrei volentieri a
vedere com’è, ma quanto a viverci, du-
bito che sia meglio di qui”,
dice il giovane. I suoi amici
sono quasi tutti tedeschi,
lui è rappresentante di clas-
se nel suo liceo. La lingua
curda è per lui un “rompi-
capo”. Oggi il padre di
Merhas rimpiange di non
aver insegnato il curdo a
suo figlio. Bucak padre, in-
fatti, ha vissuto in tutta la sua brutalità
il destino del suo popolo. Quando ave-
va 12 anni la polizia segreta turca ha mi-
tragliato la macchina della sua fami-
glia. Suo padre, un dirigente politico
curdo, è stato colpito da 12 proiettili,
suo fratello, seduto sul sedile posterio-
re, se l’è cavata con qualche ferita. Ser-
tac ne è uscito illeso. Sul letto di morte,
suo padre gli ha detto: “Non abbando-
nare mai la lotta”. Bucak ha sempre ri-
spettato le ultime parole del padre.
Fondatore dell’Associazione interna-
zionale per i diritti dei curdi, tenta da
anni di sensibilizzare l’opinione pub-
blica sul destino del suo popolo. Per-
corre così 70mila chilometri all’anno.
Bucak condanna sia la Turchia che il
Pkk, ma anche lui è rimasto molto tur-
bato dalle immagini dell’arresto di
Öcalan. “Umiliando Öcalan, la Turchia
cerca di togliere ogni dignità al popolo
curdo”, dice. “La Turchia vuole farci
passare per terroristi e barbari. Ma le
immagini dei curdi che si danno fuoco
e che occupano le ambasciate hanno
molto scosso i tedeschi”.
Come molti altri, neppure Siamed
Hajo ha partecipato alle manifestazio-
ni. Dietro gli occhiali, ha lo sguardo un
po’ triste. “I curdi non cercano di atti-
rarsi la simpatia di nessuno. A che ser-
ve? Non hanno altra alternativa che di-
ventare, per il governo tedesco, un pro-
blema tale da costringerlo a
intervenire”. Politologo, ha
una trentina d’anni e lavora
per l’Associazione dei genito-
ri di alunni curdi a Berlino.
Per lui, tutto quello che è ac-
caduto – l’occupazione delle
ambasciate così come gli scon-
tri con la polizia – è piena-
mente legittimo. Gli europei
capiranno finalmente di aver perso
l’occasione di contenere il Pkk, lascian-
dolo diventare una specie di Olp. “I te-
deschi reagiranno solo quando i curdi
saranno per loro un grosso problema”,
dice Siamed. I curdi dunque faranno si-
curamente del loro meglio per diven-
tare un grosso problema. E la Germa-
nia non potrà semplicemente espeller-
li. La maggior parte di loro ha da mol-
to tempo la nazionalità tedesca. Quan-
to al passaporto turco, proprio non ci
tengono. Anche Siamed Hajo è tede-
sco. Da dieci anni. (c.p.) p già visibili.
DIPLOMAZIA
Che succede tra
Europa e Stati Uniti
the economist
gran bretagna
19 marzo 1999
È stata fittissima l’agenda
europea di queste idi di mar-
zo: lunedì 15 un comitato di
saggi ha stabilito che alcuni
membri della Commissione
europea hanno usato in ma-
niera impropria i soldi dei
contribuenti. Lo stesso gior-
no sono ricominciati i nego-
ziati per il Kosovo e gli euro-
pei devono decidere se adot-
tare una linea dura contro
Slobodan Milosevic, come vo-
gliono gli Stati Uniti. E sem-
pre il 15 marzo l’Organizza-
zione mondiale per il com-
mercio ha cominciato a esa-
minare il dossier sulla “guer-
ra delle banane” aperta dal-
l’Europa, ma resa più aspra
dagli Usa. Da questa serie di
eventi l’Economist prende
spunto per tracciare un bi-
lancio dei rapporti tra il Vec-
chio continente e l’unica po-
tenza mondiale rimasta dopo
la Guerra fredda. È evidente,
per il settimanale britannico,
che non si può ridurre la
questione alla forma che as-
sumerà la vecchia Alleanza
atlantica nel nuovo scenario
internazionale. Ma i germi di
una nuova partnership, di
cui hanno bisogno sia gli eu-
ropei sia gli americani, sono
www.internazionale.it/cartoline/cartoeuropa.html
GERMANIA
Le dimissioni
di Lafontaine
der spiegel
germania
15 marzo 1999
La decisione di Lafontaine
di dare le dimissioni come
ministro delle Finanze e co-
me presidente della Spd è sta-
ta accolta da molti con sollie-
vo. Lo Spiegel parla di una
“seconda opportunità” per
Schröder, i cui conflitti con
Lafontaine su questioni di
politica economica avevano
ritardato l’attuazione di im-
portanti riforme, come quel-
la fiscale. All’estero esponen-
ti della diplomazia finanzia-
ria, che avevano rimpianto in
più occasioni il precedente
ministro delle Finanze Wai-
gel, salutano ora con entusia-
smo il sostituto di Lafontaine,
Eichel, fedelissimo di Schrö-
der. E i Verdi, minacciati dal-
la possibilità di una coalizio-
ne tra l’Spd e i liberali o da
una grande coalizione con
l’opposizione, si mostrano
più accomodanti con la poli-
tica economica di Schröder.
La leadership del cancelliere
appare perciò rafforzata.
Condivide questa opinione il
49 per cento dei tedeschi.
Non è la prima volta che la
vita politica tedesca diventa
un “duello uomo contro uo-
mo”: andò così tra Adenauer
e Erhard, tra Brandt e Sch-
midt e tra Kohl e Strauss.
SOCIETÀ
Un film storico fa
impazzire i polacchi
tysol
polonia
febbraio 1999
L’intera Polonia – e anche
Tysol, il mensile di Solidar-
nosc – è sedotta da un film.
Tratto dall’opera più letta nel
paese, la Trilogia di Henryk
Sienkiewicz, scritta alla fine
del Diciannovesimo secolo
per “sollevare il morale” del
popolo sottomesso da tre op-
pressori (Russia, Prussia, Au-
stria) raccontando le vittorie
della nobiltà polacca del Di-
ciassettesimo secolo su cosac-
chi, tatari, svedesi e ottoma-
ni. I due primi libri, Il diluvio
e Messere Wolodyjowski, portati
sullo schermo negli anni Set-
tanta, erano stati grandi suc-
cessi. Ma il regista, Jerzy
Hoffman, ha dovuto aspetta-
re la democrazia per girare
l’ultima parte della Trilogia: A
ferro e a fuoco. Il soggetto – la
guerra civile tra polacchi e
cosacchi, i quali poi formaro-
no la base del popolo ucraino
– non piaceva alla censura
dell’epoca comunista: tra
paesi fratelli meglio non
mettere in evidenza le divi-
sioni storiche. Oggi il film
riempie le sale. “Invaso da
produzioni occidentali”, scri-
ve il settimanale Wprost, “il
pubblico trova finalmente un
film polacco che non è la co-
pia dei film stranieri”.
internazionale 275, 19 marzo 1999
C A R T O L I N E D A L L’ E U R O PA
SVIZZERA
Il lifting
della destra
l’hebdo
svizzera
12 marzo 1999
L’11 marzo il Parlamento
svizzero ha eletto i due consi-
glieri federali – i ministri del
direttorio esecutivo elvetico –
che dovranno sostituire i di-
missionari democratici cri-
stiani Flavio Cotti e Arnold
Koller, rispettivamente mini-
stro degli Esteri e della Giu-
stizia. Si tratta di Ruth Metz-
ler, originaria dell’Appenzel-
lo, che, con i suoi 35 anni, è la
più giovane consigliera fede-
rale del secolo, e dell’econo-
mista friburghese Joseph
Deiss. La nomina dei due de-
mocratici cristiani è, secondo
l’Hebdo, “una formidabile
operazione di lifting” per la
destra svizzera, a sei mesi dal-
le elezioni federali.
Le dimissioni di Cotti e Kol-
ler erano motivate con l’esi-
genza di “rinnovare il parti-
to” e si inseriscono nello stes-
so disegno. I due neoeletti
dovranno ora rendere conto
ai deputati che li hanno scel-
ti. Mentre Ruth Metzler do-
vrebbe rimanere fedele alle
idee liberali professate du-
rante la campagna elettorale,
Joseph Deiss, eletto con i
voti della sinistra radicale,
dovrà invece astenersi dall’as-
sumere posizioni troppo con-
servatrici.
57
 C U LT U R A E S P E T TA C O L I

CULTURA E SPETTACOLI

In Svezia le librerie sono piene di opere sul grande drammaturgo, di cui si

celebrano i 150 anni dalla morte. Ma i best-seller sono altri

Innamorati di Strindberg
R I C A R D O M O R E N O , E L PA Í S , S PA G N A

D
ue avvenimenti hanno segnato Kerstin Dahlback; e una raccolta delle gren, che ha 91 anni – sono morti. CLASSICA CINEMA POP LIBRI
la vita letteraria svedese degli ul- sue lettere, in più volumi, pubblicata
timi mesi: il premio Nobel per la dalla Società degli amici di August
Tra i “cento libri svedesi del secolo”
non figurano solo i classici, ma anche
In memoria La scoperta A Hollywood Tahar Ben Jelloun
letteratura allo scrittore portoghese Jo- Strindberg in collaborazione con la ca- scrittori delle generazioni successive di Yehudi Menuhin di Asia Argento il futuro dell’hip-hop uomo pudico
sé Saramago e, lo scorso 22 gennaio, il sa editrice Bonnier. L’ultimo di questi che, a differenza di molti dei loro gran- libération cahiers du cinéma spin lire
centocinquantesimo anniversario del- volumi copre la corrispondenza tenu- di predecessori, hanno trasceso la cor- francia francia stati uniti francia
13 marzo 1999 marzo 1999 marzo 1999 marzo 1999
la nascita di August Strindberg. ta nel 1911, l’anno prima di morire. nice nazionale e sono stati tradotti in
Il talento dell’autore di La signorina diverse lingue. È il caso di Jan Guillou, “Yehudi Menuhin raggiun- “Assistere alla rivelazione di La nuova frontiera dell’hip- “Tahar Ben Jelloun è un uo-
Giulia, una delle opere di Strindberg Le donne Henning Mankell e Marianne Fre- ge Stradivari”: Libération de- un’attrice non accade tutti i hop? I film comici. Spin mo pudico. I suoi turbamenti
più conosciute al mondo; le molte di- In Svezia c’è una potente presenza fem- driksson. Quest’ultima è un caso mol- dica la prima pagina al gran- giorni. Asia Argento ha sapu- ha analizzato al microscopio li evoca per qualche istante.
scipline nelle quali lasciò la sua im- minile che cerca di farsi largo, un fe- to singolare: mentre in patria i critici si de violinista morto venerdì 12 to rivoluzionare, con la sua l’estetica dei nuovi rapper, Ci tiene a restare un artigia-
pronta; la personalità complessa e con- nomeno che sembra comune a tutta rifiutano di concederle il riconosci- marzo a Berlino, a 82 anni. presenza, il cinema del padre sempre più lontani dall’im- no della letteratura, fuori
flittuale, che si manifestò tanto nella vi- l’area nordica. Si tratta in molti casi di mento di scrittrice seria, nessuno scrit- Scrive nell’editoriale Gérard e quello di Abel Ferrara”. magine da “gangsta”, guer- dalla scena politica. Misterio-
ta privata quanto nelle re- donne giovani o di tore svedese di oggi vende nel mondo Dupuy: “‘Ho sempre avuto La consacrazione ufficiale rieri metropolitani, che li ha so, riservato, si svela improv-
lazioni pubbliche (tre di- mezza età che tra- tanti libri quanto lei. un’anima da zingaro’, confes- della giovane attrice romana resi celebri. “L’esplosione del- visamente attraverso i suoi
vorzi e dissidio permanen- mite la poesia o la sò una volta. E in effetti, co- è sancita dagli illustri la comicità è il risultato inevi- paradossi, raccontati come
te con i poteri e i valori prosa, soprattutto La storia per tutti me uno zingaro ideale, Yehu- Cahiers du cinéma, che le de- tabile di un’antica ossessione possibili verità”. Il profilo
espressi dalla società del- il romanzo, espri- Questa discrepanza tra le preferenze di Menuhin non aveva una dicano una lunga intervista dell’hip-hop: Hollywood. Già dello scrittore marocchino, a
l’epoca): tutto questo con- mono le vicissitu- dei lettori e quelle dei critici si manife- patria, se non la musica e le in occasione dell’uscita di Tupac Shakur e Ice-T alla fi- firma di Catherine Argand,
tribuisce a mantenere vivo dini della loro esi- sta, forse con più intensità, anche con tappe a cui la musica lo obbli- New Rose Hotel di Abel Ferra- ne degli anni Ottanta erano introduce una lunga intervi-
l’interesse degli studiosi stenza familiare, la un altro scrittore svedese, Herman gava. Non era cittadino del ra, di cui la Argento è prota- passati dal microfono al sta. Ben Jelloun ha appena
www.nobel.se La pagina web
per la vita e l’opera di ufficiale del premio Nobel nostalgia del para- Lindquist, che dopo anni come corri- mondo solo per scelta morale gonista insieme a William grande schermo, poi alcuni pubblicato L’auberge des pau-
Strindberg, in Svezia e al- diso perduto del- spondente estero si è dedicato alla let- e convinzione da adulto; lo Dafoe e Christopher Walken. rapper hanno cominciato a vres: il libro narra la storia di
l’estero. A rendere l’opera di Strind- l’infanzia e una certa angoscia esisten- teratura, soprattutto storica. La sua se- era da sempre, a cominciare Il discorso ruota intorno al utilizzare le proprie registra- uno scrittore marocchino di
berg un classico è la sua capacità, testi- ziale di fronte a un panorama fitto di rie sulla storia della Svezia, disprezzata dalla sua infanzia di violini- rapporto tra l’attrice e i regi- zioni come biglietto da visita provincia che, annoiato dalla
moniata soprattutto nelle opere tea- incertezze. Ma le scrittrici svedesi non dagli storici di professione e, in buona sta prodigio e dai vagabon- sti con cui si trova a lavorare: per ottenere una parte in un routine e dalla vita coniuga-
trali, di mettere a nudo le grandezze e riescono, salvo rare eccezioni, a impor- misura, dalla critica, lo ha collocato già daggi che gli assegnarono da “Ferrara e mio padre sono film. Il loro scopo comunque le, si trasferisce a Napoli. Qui
le miserie dell’animo umano, anche si ai vertici delle classifiche. da qualche anno tra gli scrittori più let- subito come casa il mondo in- completamente diversi”, dice. è diventare registi: dopo Ice alloggia nell’Albergo dei po-
del proprio. Due ricercatori universi- Una trasmissione televisiva di suc- ti del paese. (n.m.) p tero. Pochi uomini hanno “Abel improvvisa sempre, Cube (The Player’s Club) e Rza veri, dove fa alcuni incontri
tari, Magnus Florin e Ulf Olsson, han- cesso dedicata ai libri ha recentemente meritato quanto lui di esser mentre mio padre (ride) è (Bobby Digital), è la volta di straordinari e ritrova la gioia
no pubblicato una selezione di testi lanciato un concorso, a cui hanno ri- considerati un simbolo dell’a- puntiglioso, si sente perduto Prince Paul. “Il suo film, Un di vivere. Il coraggio di ri-
estratti da La sacca verde. Strindberg, sposto circa ventimila persone, sul li- SCELTI DAI GIORNALI pertura all’altro”. Se è giusto se la scena non corrisponde principe in mezzo ai ladri, è un schiare, i desideri repressi, i
che era un viaggiatore instancabile, era bro svedese che in questo secolo ha ricordarne la grande statura perfettamente a quello che saggio perfetto della comi- limiti piccolo-borghesi: la
solito portare con sé una sacca di colo- avuto la maggiore influenza. In testa Un film: Trafico, di João Botelho. Con- umana, non va dimenticato ha scritto. Abel invece posi- cità hip-hop”. È in crescita la conversazione si muove su
sigliato da Les Inrockuptibles
re verde dove conservava e riponeva alla classifica sono arrivati Gli emigranti che Menuhin è stato soprat- ziona con cura le sue tre mac- produzione di videoclip, trai- queste linee. “La vita di cop-
annotazioni, disegni e tutto ciò che gli di Vilhelm Moberg, Aniara di Harry Un disco/pop: Manu Chao, Clandesti- tutto un protagonista del pa- chine da presa e diventa mat- ler e film realizzati, tra gli al- pia si basa su una violenza. Si
serviva nelle lunghe ore dei viaggi in Martinson, Il serpente rosso di Frans G. no (Virgin). Consigliato da The Observer norama musicale del Nove- to se la scena viene uguale tri, da Notorius B.I.G., Fugees, tratta, per ciascuna delle due
treno o in barca. Bengtson, e Pippi Calzelunghe di Astrid Un disco/classica: Jean Barraqué, cento. Tra i suoi dischi, fon- per due volte di seguito. Cre- Wu-Tang Clan, Lauryn Hill. comparse, di impossessarsi
La copiosa corrispondenza di Lindgren. La serie di Per Anders Fö- Sonata per piano, Henck (Ecm). Consi- damentali le due registrazio- do che il mondo di mio pa- Le ambientazioni preferite? dell’altra, di affrontare una
Strindberg – nel corso della vita scrisse gelström sulla città di Stoccolma, L’im- gliato da Diapason ni del Concerto di Beethoven dre imiti la realtà, mentre nel Tribunali, letti, stazioni ra- sfida: ‘Come cambiarlo? Co-
circa diecimila lettere – ha dato origi- peratore del Portogallo di Nils Holgersson con Wilhelm Furtwängler cinema di Ferrara la realtà diofoniche. I testi invece par- me farlo diventare mio?’. Ci
Un libro: Ian Buruma, Voltaire’s Coco-
ne ad almeno due libri: August Strind- e Gerusalemme di Selma Lagerlöf com- nuts, or Anglomania in Europe. Consi- (Emi e Testament) e il Con- imita il suo mondo. Ma in lano di cospirazioni interna- vuole una grande intelligen-
berg scrittore di lettere, della docente di pletano i primi posti. Tutti gli autori ci- gliato dall’Independent on Sunday certo di Bartók registrato con nessuno dei due casi lo spet- zionali, droga, orge, ménage za per accettare l’altro come
letteratura all’Università di Stoccolma tati – con l’eccezione di Astrid Lind- Antal Doráti nel 1947 (Rca). tatore si sente tranquillo”. à trois. una persona ‘diversa’ da sé”.

58 internazionale 275, 19 marzo 1999 www.internazionale.it/cartoline/cartocultura.html internazionale 275, 19 marzo 1999 59


SCIENZA E TECNOLOGIA
Il nome zebra deriva da una parola swahili che significa “asino a strisce”.
Ma a che serve questo mantello striato? Ecco alcune ipotesi
Le oscure strisce della zebra
STÉPHANE DELIGEORGES, LA RECHERCHE, FRANCIA
I
n un suo libro, lo zoologo de-
smond Morris passa in rassegna le
molte ipotesi avanzate dagli scien-
ziati di diverse discipline per spiegare
le strisce delle zebre. Quale potrebbe
essere la funzione di questo carattere
che si è conservato nel corso dell’evo-
luzione?
Una delle prime ipotesi – a lungo
considerata la migliore – parla di mi-
metizzazione. La zebratura
avrebbe la funzione di mo-
dificare l’esatto contorno
dell’animale. Questo effet-
to nasconderebbe la zebra
allo sguardo dei predatori,
in particolare al leone. Seb-
bene la sagoma delle zebre risalti net-
tamente quando si trovano in uno spa-
zio aperto, si è pensato che questi equi-
di preferissero tenersi in luoghi pro-
tetti all’alba e al crepuscolo, le ore di
caccia preferite dai predatori. Infatti in
un terreno boscoso il loro mantello si
confonde con l’ambiente circostante.
Ma è un mito da sfatare. Le zebre non
si nascondono nella boscaglia, e sono
in continuo e rumoroso movimento.
Sono state quindi formulate altre
ipotesi. Si basano tutte sull’idea del-
l’inganno, del trompe-l’œil: farsi vede-
re meglio per disorientare il predato-
re. La prima di queste ipotesi ritiene
che la zebratura del mantello crei nel
leone una specie di illusione ottica. Se
confrontiamo un oggetto rigato con lo
stesso oggetto ma con le righe disposte
in modo diverso, i due non sembrano
avere le stesse dimensioni. A causa di
questo effetto ottico il corpo della ze-
bra apparirebbe al leone più grande di
quanto non sia in realtà, e il felino cal-
colerebbe male la distanza. Tuttavia
l’osservazione dimostra il contrario: il
60 internazionale 275, 19 marzo 1999
leone prende la mira con precisione.
Per la zebra l’unica via di scampo è la
sua prontezza di riflessi.
Nello stesso filone rientra l’ipotesi
“Op art”. In questo caso, sull’esempio di
alcune tele dalle linee ondulate in mo-
do da provocare particolari effetti otti-
ci, il leone che si sta avvicinando alla
preda rimarrebbe abbagliato dal suo
mantello e quindi la mancherebbe.
Un’altra ipotesi, invece,
non prende in considera-
zione il singolo individuo,
ma l’effetto visivo che pro-
voca l’intero branco, una
massa di righe in movi-
mento che confonderebbe
ogni contorno, impedendo al leone di
capire dove una zebra comincia e dove
finisce. Ma se questo è vero come spie-
gare che il leone riesce così facilmente
a isolare la sua preda?
Segni di riconoscimento
Un’altra teoria non si basa sull’ipotesi
della difesa, ma su quella del ricono-
scimento tra gli animali. Si sa che per
molte specie di ungulati i quarti po-
steriori sono una sorta di bandiera, di
marchio di riconoscimento, che ne
permette l’identificazione. Sembra sia
così anche per le zebre.
Il disegno dei quarti posteriori del-
la zebra di montagna è a strisce sottili.
Si distingue nettamente da quello del-
la zebra di Grevy (spesse righe nere su
fondo bianco) e da quello della zebra
comune (righe più fine e discontinue).
Inoltre nessuna zebra ha una disposi-
zione assolutamente identica delle li-
nee. Così ogni membro del branco mo-
strerebbe una firma personale ai suoi
confratelli. La spiegazione sarebbe
convincente se i cavalli bradi, che non
hanno alcun motivo sul mantello, non
riuscissero a riconoscersi tra di loro.
La penultima spiegazione, in questa
selezione di ipotesi tutt’altro che com-
pleta, è stata proposta dal biologo in-
glese Jeffrey Waage. Attraverso prelie-
vi di sangue ha dimostrato che le zebre
erano poco colpite dalle mosche tse-
tse, che trasmettono la forma animale
della malattia del sonno. Queste mo-
sche, che si orientano con la vista e non
con l’olfatto, sarebbero ingannate dal-
l’alternanza delle strisce. Tuttavia nel-
la maggior parte delle zone frequenta-
te da questi equidi le mosche tse-tse
non rappresentano un grave problema
per le popolazioni animali.
È stata proposta, infine, una spiega-
zione termodinamica. Si basa sull’idea
che l’alternanza di bianco e nero cree-
rebbe una sorta di corrente rinfrescan-
te. Con il nero, che attira il calore, e il
bianco che lo respinge, si avrebbe una
positiva circolazione rinfrescante.
Il problema rimane in attesa di so-
luzione. Ricordiamo però che la que-
stione delle strisce non è stata studiata
con lo stesso zelo per il canguro a stri-
sce, il cusco macchiato o il formichiere
marsupiale, tutte specie che esibiscono
un analogo mantello contrastato. Pro-
babilmente ci sono ragioni storiche.
Nel suo libro sulle righe – Rayures –, Mi-
chel Pastoureau precisa: “Per gli uomi-
ni del Medioevo la zebra era un asino
brado, nero a righe bianche; era visto
come un animale terribile e diabolico.
Nel secolo dei Lumi invece era un ca-
vallo bianco a righe nere ed era consi-
derato il più bell’animale del creato”.
Un’osservazione che porta spontanea-
mente a una domanda: la zebra è a stri-
sce bianche su fondo nero o viceversa?
(a.d.r.) p che delle case farmaceutiche.
SALUTE
Medicine
in fondo al mare
discover
stati uniti
marzo 1999
Fuori, la brezza marina, l’ac-
qua trasparente e le onde.
Dentro, uno strano mondo di
creature verdastre e fanghi-
glia marrone. Siamo nel labo-
ratorio del biologo William
Fenical, alla Scripps Institu-
tion of Oceanography di La
Jolla, California. Qui un’équi-
pe di ricercatori sta cercando
nei funghi e nei batteri rac-
colti nei sedimenti in fondo
all’oceano, nei detriti marciti,
nelle erbacce, nei coralli, nel-
le spugne i farmaci del terzo
millennio. Fenical, e non so-
lo lui, ne è convinto: abbiamo
bisogno di nuove medicine. I
giorni gloriosi degli antibioti-
ci sono finiti, i batteri stanno
diventano sempre più immu-
ni al nostro arsenale. E allora,
dopo aver setacciato le fore-
ste, è arrivato il momento di
rovistare in fondo al mare. Le
prime ricerche hanno già da-
to qualche frutto: una sostan-
za chimica che fa passare il
gonfiore, un composto che
interrompe la riproduzione
delle cellule cancerose e alcu-
ne proteine che uccidono i
virus. Ci vorrà tempo, ma in
tutto sono già più di trenta i
farmaci venuti dall’oceano
sottoposti alle indagini clini-
www.internazionale.it/cartoline/cartoscienza.html
RICERCA
La gavetta
dei giovani scienziati
nature
gran bretagna
25 febbraio 1999
Com’è la vita di un giovane
ricercatore europeo? Per ri-
spondere a questa domanda
il settimanale Nature, in col-
laborazione con la European
Science Foundation, ha com-
missionato un’inchiesta sulle
condizioni di lavoro dei post-
dottorati in Europa. Un dato
comune a quasi tutti i paesi è
che i giovani ricercatori han-
no la sensazione di non rice-
vere il “giusto credito” per il
loro lavoro: colleghi con at-
teggiamenti ostili, cattiva or-
ganizzazione, competitività
eccessiva e, soprattutto, com-
pensi inadeguati sono le ra-
gioni principali. Fanno ecce-
zione i Paesi Bassi, dove il 45
per cento degli intervistati
considera il salario appro-
priato. I più scontenti sono
invece in Italia, dove il 64 per
cento dei giovani scienziati si
considera malpagato. I ricer-
catori olandesi e britannici, e
i maschi soprattutto, hanno
più libertà dei colleghi spa-
gnoli e italiani (e delle don-
ne) nell’esplorare nuove ipo-
tesi di studio. La maggioran-
za si lamenta, infine, degli
obblighi aggiuntivi, come
l’insegnamento o le pratiche
amministrative, che tolgono
troppo tempo alla ricerca.
TECNOLOGIE
Le migliori aziende
del 1999
upside
stati uniti
marzo 1999
Il 1998 è stato un anno diffi-
cile per il settore delle tecno-
logie. L’influenza asiatica e il
virus russo hanno colpito
molte aziende, e Wall Street
ha reagito alternando l’indo-
lenza alla paranoia. Come
sarà il 1999? Upside lo ha
chiesto a Yankee Group, so-
cietà specializzata nelle anali-
si del mercato, che dopo aver
studiato duemila aziende tec-
nologiche, ha stilato una clas-
sifica – divisa per settori – del-
le società che promettono di
raggiungere i migliori risul-
tati. Naturalmente sono
escluse le circa seicento nuo-
ve aziende nate tra il 1998 e l’i-
nizio del 1999, i cui primi ri-
sultati non sono ancora ana-
lizzabili. Nel settore Internet,
guidano la classifica Ama-
zon.com, America Online e
E-Trade Group. Per il softwa-
re: Microsoft, New era of
Networks, Sap. Nei compu-
ter: Hewlett-Packard, Ibm e
Compaq. Tra le società che
producono contenuti, nel
1999 potrebbero dare ottimi
risultati la News di Murdoch,
Time Warner e Viacom. Tutte
all’attacco del mercato mon-
diale delle tecnologie, stima-
to per il 1999 in settecento mi-
liardi di dollari.
internazionale 275, 19 marzo 1999
SCIENZA E TECNOLOGIA
FISICA
La fine del principio
di indeterminazione
new scientist
gran bretagna
6 marzo 1999
Negli anni Trenta la sfida
tra Albert Einstein e Niels
Bohr sulla fisica quantistica si
risolse a vantaggio di que-
st’ultimo, spiega New Scienti-
st. Ogni volta che Einstein
era a un passo dal dimostrare
che questa teoria non funzio-
nava, Bohr dimostrava la sua
esattezza basandosi sul prin-
cipio di indeterminazione.
Considerato il cuore della
teoria quantistica, il princi-
pio di indeterminazione è so-
pravvissuto fino ai giorni no-
stri perché non esistevano gli
strumenti per smentirlo. Ma
dall’inizio degli anni Novan-
ta, i fisici sono in grado di far-
lo, grazie a laser perfezionati
e a temperature bassissime.
Anche se l’argomento usato
da Bohr è stato smontato, la
teoria dei quanti è, però, sem-
pre valida perché il suo vero
cuore è un altro.
All’interno, un rapporto del-
l’Imperial Cancer Research
Fund rivela che la British
American Tobacco e la Philip
Morris, hanno brevettato ne-
gli anni Ottanta 58 sistemi
per rendere le sigarette me-
no nocive, ma che non li han-
no usati perché sarebbe stata
un’ammissione della tossicità
dei prodotti sul mercato.
61
 IL MONDO IN TV
L’India su E Tv
è stato inaugurato il 16 marzo il
primo servizio regolare di autobus tra
Pakistan e India: la nuova linea collega
Lahore con la capitale indiana Nuova
Delhi. Il collegamento stradale era sta-
to aperto formalmente il 21 febbraio,
quando il primo ministro indiano Atal
Behari Vajpayee, arrivato in pullman
da Nuova Delhi, aveva incontrato il suo
omologo pachistano Nawaz Sharif a
Wagah, l’unico valico di frontiera tra i
due paesi. I due si erano poi recati a
Lahore, dove si erano impegnati a mi-
62 internazionale 275, 19 marzo 1999
gliorare i loro rapporti dopo cin-
quant’anni di guerre e tensioni e, in
particolar modo, dopo i test nucleari
condotti da India e Pakistan lo scorso
anno. Del disgelo indopachistano si so-
no occupati anche i brevi notiziari di E
Tv, la più popolare emittente televisiva
indiana. È diffusa in banda C dal satel-
lite Intelsat 704 collocato a 66 gradi est
e il suo segnale è analogico, ma per ri-
ceverla in Italia sono necessarie anten-
ne paraboliche di almeno 4,5 metri di
diametro.
www.internazionale.it/mondotv/tv.html