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PRIMA GUERRA MONDIALE

QUANDO:1914 - 1918
DOVE: combattuta prevalentemente in territorio europeo ma coinvolse anche Giappone e Stati
Uniti
COME: In campo erano stati messi eserciti mai stati così grandi con grande potenziale distruttivo,
ingigantito dal massiccio uso bellico degli apparati industriali e delle tecnologie che avevano avuto
tanto sviluppo nei secoli precedenti.

EFFETTI:
Primo: provoca la scomparsa di 4 imperi:
1. Impero russo: abbattuto nel 1917 da una rivoluzione
2. Impero degli Asburgo: da cui sorsero nuovi stati nazionali
3. Impero tedesco: lasciò il posto ad una repubblica democratica
4. Impero turco
Secondo: Stati Uniti soppiantarono la Gran Bretagna nel ruolo di superpotenza mondiale
Terzo: i contrasti politici in Europa nel dopoguerra segnarono:
- la definitiva sconfitta dell’antico regime
- l’avvento della moderna società di massa
Quarto: da questa guerra avrebbero tratto forte impulso i movimenti nazionalisti di liberazione dei
popoli coloniali del cosiddetto Terzo Mondo

COSA SCATENÓ IL CONFLITTO: assassinio dell’arciduca Francesco Ferdinando, erede al trono


d’Austria Ungheria, che assieme alla moglie rimase vittima di un attentato a Sarajevo. (giugno
1914)
ATTENTATO A SARAJEVO 1914: gesto terroristico ad opera di un gruppo irredentista slavo
(favorevoli all’irredentismo, movimento politico mirante a congiungere alla madrepatria territori
sottoposti al dominio straniero; in particolare, quello sorto in Italia dopo il 1866 per liberare le terre
italiane ancora soggette all'Austria) e il governo austro-ungarico reagì dando per certa la
corresponsabilità della Serbia (mai dimostrata). La Serbia era il punto di riferimento del
nazionalismo slavo nei Balcani. (Balcani = Bulgaria, Grecia, parte della Turchia (Tracia orient.),
Serbia, Montenegro, Albania, Macedonia, Bosnia, Croazia, Slovenia, Romania) La Serbia era
considerata un pericolo perchè nelle guerre del 1912-13 aveva conquistato molti territori.
L’attentato fu un pretesto per dare una lezione alla Serbia e ridimensionare l’influenza in tale area.
Austria ottiene l’appoggio dei tedeschi suoi alleati, ed impose a Belgrado (Serbia) un ultimatum
con la richiesta di una serie di misure per far cessare ogni attività antiaustriaca in quel paese.
CONSEGUENZA ATTENTATO = ULTIMATUM = era di carattere provocatorio perchè:
- esigeva risposta entro 48 ore
- pretendeva che rappresentanti austriaci partecipassero all’inchiesta sull’attentato: se avesse
accettato, la Serbia avrebbe rinunciato alla propria sovranità ed infatti la sua replica su questo
punto fu negativa. (Motivo scoppio guerra tra Austria Ungheria e Serbia) Così l’Austria - Ungheria
dichiara guerra alla Serbia.

CHI ENTRA NEL CONFLITTO:


- RUSSIA: sosteneva la Serbia perché: entrambi erano di religione ortodossa, per mire
egemoniche sulla
penisola balcanica e per la propria strategia di controllo nel Mediterraneo.
- GERMANIA: 1) chiese alla Russia di revocare il provvedimento e alla Francia di impegnarsi alla
neutralità. Ricevendo risposte negative da entrambe la Germania muove guerra sia alla Russia sia
alla Francia; 2) invase il neutrale Belgio, che non intendeva lasciar attraversare il territorio dal suo
esercito, come esigevano i piani militari tedeschi.
- ITALIA: apparteneva alla triplice alleanza, si era dichiarata neutrale, ma il conflitto era ormai
generalizzato.
-GIAPPONE: muove guerra alla Germania per scalzarne le posizioni in Estremo Oriente
- TURCHIA
2 anni dopo entrano: BULGARIA a fianco della TRIPLICE ALLEANZA (durata dal 1882 fino al
1915, è un patto militare che l’Austria-Ungheria, la Germania e l’Italia firmarono il 20 maggio del
1882, a Vienna. Di carattere puramente difensivo, tale accordo prevedeva il reciproco aiuto in caso
di invasione esterna, con particolare riferimento alla Francia, di uno qualsiasi dei tre firmatari),
Entrano in fine Romania, Stati Uniti, Portogallo, Cina e molti stati dell’America Latina.

CHI PORTÓ LA RESPONSABILITÁ DELLA GUERRA?


- Aggressione tedesca = causa scatenante della guerra
- Responsabilità = Austria e Germania che cercarono di imporre alla Serbia e alla Russia la propria
volontà, i due imperi svilupparono nei loro confronti una politica coercitiva che implicava la
possibilità di una guerra e condussero tale strategia di rischio fino alle estreme conseguenze.
- Francia e Russia: opponendosi stettero al gioco
- Gran Bretagna: opta per il negoziato, ma il suo tentativo fu incerto e si scontrò contro
l’intransigenza degli altri stati.
La storiografia più recente ha concentrato la propria attenzione sulla condotta concreta dei singoli
stati nazionali. Ogni ceto politico e dirigente opera le proprie scelte di politica estera in un quadro
teorico e pratico dominato dal dilemma della sicurezza: accrescere la propria sicurezza spesso
significa aumentare l’insicurezza degli altri e indurli a fare altrettanto, innescando una spirale di
tensioni e di corsa agli armamenti. Fondato su reciproche ostilità, questo meccanismo fece sì che
l’Austria percepisse come un pericolo il rafforzamento della Serbia e che la sua iniziativa incutesse
alla Russia un timore uguale e contrario.
Da tempo la crescita della potenza economica germanica era fonte di preoccupazione per:
- Gli stati confinanti
- L’Inghilterra che temeva per la propria supremazia
Tali tensioni si erano acuite per due fattori:
- Esaurirsi della corsa alle colonie
- Crescente bipolarismo del sistema di alleanze fondato sulla Triplice Alleanza (Austria,
Germania e Italia) e la Triplice Intesa (Francia, Russia e Inghilterra)
A complicare le cose era poi l’incongruenza delle posizioni dei vari paesi:
1. la politica mondiale di partenza perseguita dalla Germania, postulava la conquista di
un’egemonia continentale inaccettabile per l’Inghilterra, la cui leadership poggiava sulla
conservazione di un ruolo arbitrale in Europa e quindi su un equilibrio tra Francia e Germania.
2. Francia: la sua vita politica si consumava attorno alla rivincita della sconfitta del 1870.
3. Altri Stati: i conflitti si collocavano su scala regionale più ridotta:
- Austria: aspirava a salvare l’integrità del suo impero
- Russia mirava ad espandersi verso Costantinopoli
Le rivalità imperialistiche, la corsa agli armamenti e le continue tensioni internazionali che
coinvolsero le grandi potenze, i movimenti nazionalisti contribuirono a provocare il conflitto, ma non
basta a chiarirne le cause e le caratteristiche. Neanche gli eventi del luglio 1914 sono riconducibili
a una meccanica conseguenza di fenomeni precedenti, che condizionarono pesantemente le
decisioni, ognuna delle quali determinò a sua volta le successive.

UNA GUERRA NUOVA


Piano Schlieffen: caso più famoso di disposizione strategico – offensiva. Prevedeva una
compagna veloce e risolutiva contro la Francia. Per realizzarla occorreva attraversare il Belgio. Ma
prima ancora che l’invasione del Belgio provocasse l’intervento inglese, quel piano influì sulla crisi
prefigurando un preciso tipo di guerra, dando così al potere politico tedesco la misura del rischio e
accelerando i tempi delle se decisioni.
Tedeschi fermati dagli anglo-francesi così non riuscirono a mettere in atto l’annientamento
auspicato. Russi: fallirono negli attacchi sul fronte orientale
Inglesi: spedizione nei Dardanelli fallimentare

BATTAGLIE ANNI SEGUENTI:


- 1915: operazioni nei Balcani a favore della Triplice Alleanza
- 1916: tedeschi non riuscirono a espugnare la fortezza di Versailles _ Francesi e inglesi
vincono dal campo della Somme
Italia, intervenuta a fianco dell’intesa contro l’Austria (vince Italia)
- 1916: Spedizione punitiva avversaria fermata (Strafexpedition)
- Sfondamento delle linee italiane a Caporetto arginato sul fiume Piave dopo che erano fallite
due campagne anglo – inglesi
- Offensiva tedesca sul fronte occidentale venne fermata
Tra le varie atrocità della guerra vi era anche il genocidio. Ad esserne vittima fu il popolo armeno,
accusato di disfattismo, fu usato dal governo turco come caprio espiatorio delle sconfitte belliche
sfruttando l’antico contrasto religioso che divideva i cristiani armeni dai turchi mussulmani.

ASPETTI DISTINTIVI DELLA GRANDE GUERRA:


Tecnologie usate:
- Tedeschi: gas asfissiante
- aerei da caccia
- Sottomarini
- polvere da sparo senza fumo
- Cannoni a tiro rapido senza rinculo
- Mitragliatrici portatili

Comunicazioni:
Nonostante l’uso massiccio di telefoni e dal telegrafo la grande novità fu costituita dalla scala delle
operazioni. Ruolo importante delle ferrovie per trasportare truppe e approvvigionamenti anche se
non era nuovo (già usato in guerra civile americana).

Carattere totale della mobilitazione dei paesi belligeranti:


Più che sul campo di battaglia le sorti della guerra si giocarono sulla capacità di ciascuno di essi di
sostenere uno sforzo umano, sociale ed economico immane. Mandare al fronte sempre nuove
truppe, produrre sempre più velocemente armi e munizioni, alimentare ed equipaggiare gli eserciti:
all’interno di ogni paese tutta la vita fu riorganizzata intorno a questi obiettivi. La vittoria sarebbe
andata a chi fosse riuscito a portare l’avversario allo stremo, non solo i soldati ma l’economia e le
stesse popolazioni. Fu da questo punto di vista che risultò decisiva la guerra per mare: l’Inghilterra
più forte dei tedeschi in mare cercò di battere la Germania impedendole con un blocco navale il
rifornimento di materie prime e generi alimentari all’estero. La Germania vinse e intervennero gli
Stati Uniti. Dopo varie battaglie la Germania chiede l’armistizio.
BATTAGLIA DI AMIENS 1918: importante per introduzione carri armati, segna la fine della guerra.

STATO, INDUSTRIA E SOCIETÁ NELLA GUERRA


Durante la guerra:
1. Crescita delle industrie di armamenti, acciaierie, cantieri navali, aziende chimiche, automobili.
2. Le industrie aumentarono di dimensioni, addetti e di numero
3. Uso di tecnologie e forme di organizzazione avanzate ne moltiplicarono la produttività.
Nei paesi meno progrediti, come la Francia e l’Italia, fu proprio la guerra a portare a compimento il
processo d’industrializzazione. Tutto ciò porta alla modificazione dei rapporti tra stato, economia e
società.
Altri cambiamenti importanti causati dalla guerra:
- Rafforzamento di trusts e cartelli  provoca concentrazione industriale e finanziaria e creandone
di nuove a danno delle imprese minori.
Tuttavia non ci furono mutamenti qualitativi nel quadro strutturale dell’industria.
Maggiori alterazioni si verificarono nel campo della finanza:
Per pagare i costi della guerra c’erano tre modi: imporre tasse, contrarre debiti, stampare carta
moneta.
L’aumento delle imposte indirette non dette i risultati sperati perché i consumi crollarono con
l’abbassarsi del tenore di vita e con l’ascesa dei prezzi.
I prezzi erano alzati dall’inflazione a sua volta incrementata dall’aumento del denaro circolante. E
poiché neppure il lancio dei prestiti garantì un gettito adeguato, sul fronte dell’Intesa la guerra fu
finanziata con un complesso sistema di prestiti internazionali che vide i paesi più deboli indebitarsi
con quelli più forti e tutti quanti con gli Stati Uniti: Così alla fine della guerra gli americani si
trovavano a vantare molti crediti rispetto agli avversari, L’Europa aveva perso la sua supremazia.
Cambiarono gli stati nazionali:
- Assunzione di specifiche funzioni imprenditoriali.
- Coordinamento di un’economia sempre più regolamentata.
- Smette di esserci il modello elitario liberale e liberista.

Effetti della partecipazione dello stato nell’economia:


- Moltiplicazione del numero degli uffici, degli organi e degli enti pubblici
- Risultato = dilatazione della burocrazia e della creazione di centri decisionali esterni alle
istituzioni rappresentative.

Effetti dell’emergenza bellica:


- Svuotamento del ruolo dei parlamentari
- Concentrazione del potere nelle mani dei governi
- Aumento del peso delle gerarchie militari
- Regimi di censura e di controllo nei confronti della stampa
- Governi e vertici militari si dotarono di uffici x la propaganda per il rafforzamento del morale
patriottico di soldati e di civili.
In Europa: Si instaurarono meccanismi di tipo autoritario connessi all’eccezionalità del momento.
Sorse quindi uno stato centralizzato, burocratico e interventista sia per le esigenze dell’economia
sia x l’ampiezza della mobilitazione di massa cui fu sottoposta la società civile. L’intervento statale
nella società fu caratterizzato da un intreccio di repressione e ricerca del consenso. Si toglieva
qualcosa dando qualcos’altro.
La società era diventata di massa. Vi fu un cambiamento nella condizione femminile, per ovviare la
carenza di manodopera creata dallo sviluppo dell’industria e dall’arruolamento di milioni di
lavoratori, le donne vennero inserite nella produzione e il loro ruolo nella società cambiò di
conseguenza.

IL FRONTE INTERNO
I popoli europei accolsero la guerra con entusiasmo. Perché:
- La tensione accumulata dai contrasti internazionali aveva predisposto l’opinione pubblica ad
avvertire la guerra come un fatto liberatorio.
- Una lunga abitudine alla pace aveva diffuso insofferenza per la normalità borghese del vecchio
mondo liberale.
- La fiducia in un progresso illimitato e nella soluzione razionale dei conflitti si era incrinata
cedendo il passo al mito della violenza come strumento di liberazione.

DA DOVE NASCE L’IDEA DELLA GUERRA COME IMPRESA RIGENERATRICE?


Dalla cultura europea influenzata da pensatori come Nietzsche. Insieme alle correnti irrazionaliste
ci fu la crescita di movimenti antidemocratici che manifestarono l’amor di patria attraverso un
nazionalismo aggressivo. Tali fenomeni riguardavano i ceti medi colti (parte influente ma
minoritaria della società). I contadini, più spesso sottomessi che integrati negli stati, ne rimasero
immuni subendo la guerra come una sorta di calamità naturale. In pochi rifiutarono la leva, vi
furono deboli manifestazioni per la pace e i contrasti interni passarono in secondo piano.
PERCHE’:
- I popoli europei erano relativamente ignari della tragicità della guerra perché da decenni erano
stati impegnati in conflitti brevi e in genere non molto cruenti.
- I principali mezzi di comunicazione (scuola e l’esercito) non avevano solo trasmesso valori e
sentimenti nazionali, ma sparso una retorica patriottica e imperialistica intrisa di ostilità per l’altro.

ASPETTO POLITICO:
Tutti i maggiori partiti si schierarono a favore del conflitto TRANNE i partiti socialisti dei PAESI
NEUTRALI: Italia, Stati uniti e Russia.

TRA GLI EFFETTI DELLA GUERRA:


- Divisione per linee nazionali e per le linee interne (tra favorevoli e contrari al conflitto) del
movimento operaio europeo.
- Fallimento della II Internazionale
- Lacerazioni in altre e più radicate istituzioni sovranazionali religiose (pace = imperativo etico).
Man mano che la guerra andava avanti il fronte interno si accese di contrasti. Ci furono varie lotte
operaie e proteste spontanee. Col tempo anche tra gli intellettuali si estese il disgusto per la
guerra.

L’ITALIA IN GUERRA
Lo scoppio della guerra colse l’Italia in una fase di transizione. La crisi del sistema giolittiano
aperta dalla guerra in Libia e dal suffragio universale maschile aveva lacerato la classe dirigente
liberale, mentre interessi economico-finanziari premevano x una politica espansionistica.
1914: SETTIMANA ROSSA: rivolta popolare in Romagna e nelle Marche  espressione di uno
spirito di ribellione contro le autorità, ma le preoccupazioni che suscitò si unirono a quelle già
esistenti per l’ascesa della conflittualità operaia. Per tale contesto l’Italia si proclamò neutrale
anche se faceva parte della Triplice Alleanza, ma il primo ministro Salandra contrattò le condizioni
dell’intervento.
1915 l’ITALIA ENTRA IN GUERRA: l’entrata in guerra fu decisa da Salandra e dal ministro degli
esteri Sonnino con una sorta di colpo di stato contro la maggioranza del parlamento e del paese. Il
ruolo del re fu incerto, il governo venne esautorato e la Camera convocata solo a cose fatte.

OBIETTIVI DELL’INTERVENTO SUL PIANO INTERNO:


- Affossare il sistema giolittiano
- Affermare un blocco di potere conservatore.
- Battere il movimento operaio.

POLITICA ESTERA:
Il trattato di Londra, con cui l’Italia era già stata segretamente impegnata ad entrare in guerra con
l’intesa, mostra che l’obiettivo di una espansione nei Balcani e nel Mediterraneo contava più della
conquista di Trento e Trieste. La scelta di campo maturò soltanto dopo che i tedeschi furono
fermati sulla Marna.
1917: ITALIA SCONFITTA A CAPORETTO E PERDE IL FRIULI. Il trauma di Caporetto fece si che
si formasse un nuovo governo. Governo di prima = presieduto da Emanuele Orlando e Cadorna.
Governo nuovo = presieduto da Armando Diaz, la cui guida dell’esercito portò alla vittoria finale nel
1918 a Vittorio Veneto.
1918 = tregua sociale che subentrò alla protesta contro il caroviveri e la guerra.

STATO LIBERALE ENTRA IN CRISI PERCHÉ:


- Malcontento popolare
- Il caro prezzi e l’inflazione minarono lo status degli impiegati e dei percettori di piccole rendite.
- Si acuirono le divisioni tra i gruppi sociali.
- Sradicamento degli ex combattenti
- l’aumento degli organici e l’ampia delega lasciata agli istituti religiosi in materia di assistenza (in
uno stato ancora oligarchico) “oligarchia è il sistema di governo di una minoranza, di un gruppo
ristretto di persone”.
- L’intervento statale sull’economia fu anche attuato con una subordinazione degli interessi pubblici
al potere economico.
Se in Italia i cambiamenti portati dalla guerra risultarono più pesanti che in altri paesi europei, ciò si
dovette alla maggiore arretratezza istituzionale, sociale ed economica che la caratterizzava
quando vi entrò.
L’Italia uscì vittoriosa dal confitto.

LA RIVOLUZIONE IN RUSSIA
SITUAZIONE QUANDO ENTRA IN GUERRA:
- Le basi dell’autocrazia (forma di governo in cui un singolo individuo detiene un potere illimitato)
e del potere semifeudale, la disuguaglianza giuridica delle minoranze nazionali, la burocrazia e la
corruzione erano appena state toccate dalle riforme di Stoplyn.
- Arretratezza sociale
- Rapidità di uno sviluppo industriale circoscritto a poche aree e molto dipendente da capitali esteri
(fattore di squilibri)
Sconfitte patite da esercito zarista (1914) dovute a una cattiva preparazione dell’esercito in tutti i
fronti (equipaggiamento, armamenti...)

EFFETTI DELLA GUERRA SUL POPOLO:


- Cala produzione agricola per chiamata alle armi dei contadini
- Ne furono taccate le famiglie non agiate per il gran numero di morti e prigionieri, già messe a
dura prova dalla scarsità dei generi alimentari.
- Crescita degli scioperi
I partiti liberali e moderati si riunirono in un blocco progressivo chiedendo delle riforme che lo zar
Nicola II non concesse rimanendo sempre più isolato assieme alla Corte, perfino la chiesa
ortodossa se ne distaccò.
1917: RIVOLUZIONE DI FEBBRAIO (per i Russi di marzo)
- punto di rottura causato da agitazioni spontanee a Pietrogrado che sfociò in un grande sciopero
generale. - La città era in mano agli insorti:
- si formava un consiglio degli operai e dei soldati,
- zar dovette abdicare
- Duma (unica assemblea rappresentativa legale del paese) costituì un governo provvisorio con a
capo il principe liberale L’vov.
ERA PRESENTE UN DOPPIO POTERE:
- Governo espresso dal PARTITO COSTITUZIONAL-DEMOCRATICO (o cadetto): voleva
instaurare
una democrazia parlamentare e proseguire la guerra.
- SOVIET dove prevalevano il PARTITO MONSCEVICO E I SOCIALISTI RIVOLUZIONARI = Sola
autorità riconosciuta dalle masse popolari perché il governo provvisorio era molto debole.
FENOMENI RIVOLUZIONARI NELLA PERIFERIA DI PIETROGRADO:
- Disfacimento dell’esercito
- Rivolta dei contadini
- Lotte operaie
- Spinte delle nazionalità non russe ( dall’Ucraina alla Finlandia)
Solo chi avesse risolto i grandi nodi della guerra w della fame di terra dei contadini avrebbe potuto
conquistare o conservare il consenso delle grandi masse.
GOVERNO PROVVISORIO (DUMA):
- Proseguì l’impegno bellico
- Rinviò la riforma agraria all’Assemblea costituente
PARADOSSO DELLA RIVOLUZIONE DI FEBBRAIO (Marzo)
I depositari del consenso e delle aspirazioni popolari, i soviet e i partiti che li guidavano
rinunciarono ad assumere il potere ,accodandosi al partito borghese.
Così:
- MONSCEVICHI: la cui condotta nasceva dal convincimento che in Russia non esistessero le
condizioni per il socialismo.
- I SOCIAL RIVOLUZIONARI: che con l’obiettivo della terra ai contadini accantonarono il cardine
del loro programma.
Si divisero e persero influenza nel paese e fu così che crebbero i BOLSCEVICHI, che in principio
erano in netta minoranza rispetto ai soviet e non si erano distinti dagli altri partiti socialisti.
CAPO DEI BOLSCEVICHI = LENIN torna dall’esilio.
LENIN AFFERMO’ LA NECESSITA’ DI :
- Opporsi al governo provvisorio
- Opporsi alla prosecuzione della guerra
- Caldeggiare una repubblica dei soviet anziché un regime parlamentare
- Nazionalizzare le terre
- Passare alla presa del potere da parte degli operai e dei contadini.
Ebbe vari consensi fra operai, soldati e contadini.
KARENSKIJ socialrivoluzionario di destra:
- Scatena la repressione contro i Bolscevichi. Lenin andò in Finlandia e altri leaders vennero
arrestati, il partito tornò alla clandestinità.
- Crea nuovo governo di coalizione ma non riuscì ad avere autorità.
Generale KORNILOV = fa un tentativo di un colpo di stato controrivoluzionario, che potè essere
sventato solo grazie alla mobilitazione del soviet di Pietrogrado e all’appoggio dei bolscevichi, così
questi ultimi ottennero la maggioranza all’interno dei soviet.
Bolscevichi: assumevano la presidenza dei soviet di Mosca e di Pietrogrado.
LENIN : ora è convinto che uno sviluppo pacifico del progresso rivoluzionario fosse impossibile e
occorresse instaurare una dittatura degli operai e dei contadini. Giudica la situazione adatta per la
conquista violenta del potere del proprio partito; torna dalla Finlandia fissa un’insurrezione per il
giorno in cui era convocato il congresso dei soviet. (RIVOLUZIONE D’OTTOBRE)
La stessa sera dell’insurrezione venne proclamata la REPUBBLICA SOVIETICA che approvò due
decreti per:
- Pace immediata
- Confisca delle terre
-Restituzione delle terre ai contadini
Tali decreti andarono incontro alle attese delle masse popolari e furono fondamentali per
consolidare il potere dei bolscevichi. Le prime misure del governo presieduto da Lenin (al quale
avrebbero aderito i social rivoluzionari di sinistra) ribadirono:
- Decreti sulla pace e sulla terra
- Controllo operaio sulle fabbriche
- Nazionalizzarono le banche, le ferrovie e alcune industrie
- Concessero l’indipendenza alla Finlandia e alla Polonia
- Sancirono il diritto dell’autodeterminazione dei popoli del vecchio impero
In Elezioni per l’Assemblea costituente: la maggioranza dei voti però andò ai social rivoluzionari.
L’assemblea costituente si riunì nel 1918, non riconobbe il potere sovietico e venne sciolta. Ciò è il
primo segno di un atteggiamento autoritario e intollerante dei bolscevichi. Era sul problema della
guerra che si sarebbero giocate le sorti della rivoluzione d’ottobre. Incapace di reggere lo sforzo
bellico. Il nuovo governo aveva ottenuto un armistizio, ma poi esitò perché le condizioni di pace
poste dalla Germania erano durissime. Lenin però poi firmò una pace nel 1918 a causa della
ripresa delle ostilità.
REPUBBLICA DI SOVIET cede:
- Finlandia
- Polonia
- Province baltiche
- Ucraina
- Parte della Bielorussia e della Russia
Giudicando tale pace una resa all’imperialismo tedesco i social rivoluzionari di sinistra uscirono dal
governo.

DALL’INTERVENTO AMERICANO ALLA FINE DELLA GUERRA


EFFETTI DELLA GUERRA:
Gli alti comandi e i governi non ressero all’intensità e alla durata della guerra. Cambiano i generali
francesi e tedeschi. Per quanto riguarda i governi muore Francesco Giuseppe imperatore
dell’Austria-Ungheria, importante elemento di coesione; in Inghilterra il governo liberale ha ceduto
il passo ad un gabinetto di coalizione con i conservatori. Nel 1917 si dimette il cancelliere tedesco,
ciò aprì la strada ad una dittatura dello stato maggiore militare.

EFFETTI DEI CAMBI DI GOVERNO E DEI GENERALI:


- Governi più forti e autoritari
- Maggior potere per i vertici delle forze armate
- Conduzione meno avventata delle operazioni militari
A imprimere al conflitto una svolta decisiva fu L’INTERVENTO DEGLI STATI UNITI. Il presidente
democratico WILSON voleva la neutralità. Il suo atteggiamento cambiò per la condotta sottomarina
tedesca, che colpiva anche i convogli e gli interessi americani violando il diritto internazionale.
L’intervento degli Stati Uniti rafforzò l’Intesa anche dal punto di vista ideologico. Persuaso che la
guerra dipendesse non solo dall’autoritarismo delle potenze centrali, ma anche dai metodi della
diplomazia segreta ESPRESSE IN 14 PUNTI (1918) IL SUO PROGRAMMA PER LA PACE E PER
UN ORDINE MONDIALE CHE SCONGIURASSE NUOVI CONFLITTI.
- Libertà di commercio.
- Riduzione degli armamenti.
- Autodeterminazione del popolo.
- Rispetto delle minoranze e formazione di una società della nazione che componesse le
controversie internazionali. = quattro principi informatori dei 14 punti, che indicavano anche
soluzioni immediate per il nuovo assetto europeo.
Le speranze di una pace negoziata furono sepolte dalla pace firmata da Lenin: si ridusse la
disponibilità a un accordo da parte degli imperi centrali e il conflitto ne uscì trasformato in una
guerra a oltranza. Sconfitte turche: posto le basi del futuro predominio inglese nel mondo arabo, il
limite della capacità di resistenza si avvertì nel 1918 quando si avvertì il peso dell’apporto
americano. Quando fu la volta dell’Austria il suo impero non esisteva più perché alcune nazioni se
ne erano distaccate.
La Germania aveva chiesto di trattare la pace in base ai 14 punti, il Kaiser Guglielmo II dovette
abdicare prima che venisse firmata la capitolazione del paese, con l’armistizio che pose termine al
conflitto.
Vincitori: Italia, Francia, Gran Bretagna e stati uniti
Perdenti: Germania, Russia, Austria
PS: l'Italia non può essere considerata "vincitrice" visto che è stata usata come campo di battaglia
è rimasta quasi completamente distrutta.

SECONDA GUERRA MONDIALE


LE ORIGINI
A differenza della prima, la seconda guerra mondiale fu un evento previsto.
Le previsioni traevano origine principalmente dai trattati di pace della Prima Guerra Mondiale, che
non avevano risolto le divisioni del continente europeo ma contenevano le premesse di nuovi
conflitti.
Le vicende internazionali tra due guerre furono contraddistinte da una contraddizione insanabile: le
potenze europee non erano + in grado di risolvere da sole i conflitti, ma gli USA decisero di
restringere la loro sfera di influenza al continente americano e al pacifico. Sugli equilibri
continentali pesò anche l’assenza dell’URSS.

OBIETTIVO DI MANTENERE LA PACE: venne perseguito dalle varie potenze alla luce dei loro
interessi politici, territoriali ed economici.

DIVISIONE: vincitori e vinti; soddisfatti e chi voleva una revisione (revisionisti) degli assetti di
Versailles.
FRANCESI: paese che tentò nel modo + rigido di imporre il rispetto dei trattati perché voleva avere
un ruolo egemone nel continente dopo il crollo della potenza tedesca.
EUROPA: zone nevralgiche per la pace erano l’area centro-orientale e quella danubiano-balcanica
= zone in cui vi erano stati mutamenti più radicali imposti dai trattati. Tali aree instabili erano
importanti per contenere la pressione tedesca (perché Austria e Cecoslovacchia confinavano con
la Germania) e il possibile ritorno dei sovietici (perché la Polonia confinava con L’URSS).

FRANCIA e ITALIA: volevano combattere i revisionisti.


- Francia per salvaguardare la posizione di vantaggio acquisita a Versailles
- Italia per chiudere la questione dell’Alto Adige (strappato all’Austria) e le mire jugoslave sui
territori di confine.
Inoltre vi era il PROBLEMA DELLA RIPRESA ECONOMICA + STABILITA’ E DURATA DEL
SISTEMA DELL’ECONOMIA DI MERCATO: gli sconvolgimenti subiti dalle economie europee ad
opera della guerra e le difficoltà di assicurare una ripresa significativa della produzione industriale
richiedevano un impegno collettivo che contrastava la tendenza a privilegiare gli interessi nazionali
e venne ostacolato dall’opzione isolazionalistica degli Stati Uniti.
- 1923 il cancelliere tedesco Strasemann, annuncio la fine della ‘resistenza passiva’,
all’occupazione francese della Ruhr, mostrandosi disponibile a ricontrattare il pagamento dei debiti
e allentando la tensione europea.
- 1924 Stati uniti attuarono il loro isolamento d’accordo con Gran Bretagna, Francia,
Germania, (piano Dawes).
La questione delle riparazioni venne cosi collegata al rilancio dell’economia internazionale,
mirando a chiudere il circolo vizioso che si era determinato tra i debiti della Germania nei confronti
dei paesi europei vincitori e quelli di vincitori nei confronti degli USA.
- 1925 TRATTATO DI LOCARNO: confermò l’intangibilità delle frontiere tra Germania, Francia e
Belgio e la smilitarizzazione della Germania. Se ne resero garanti la Gran Bretagna e l’Italia.

La Francia stipula trattati di alleanza con Cecoslovacchia e Polonia. La Germania firma arbitrati
con Francia, Gran Bretagna, Belgio, Cecoslovacchia, e Polonia. La normalizzazione franco-
tedesca e il ritorno degli Stati Uniti sulla scena europea favorirono una ripresa produttiva, ma il
mutamento del clima non fu duraturo perché:
- Trattato di Locarno non prese in considerazione le frontiere sudorientali della Germania,
lasciando spazio alle future rivendicazioni tedesche.
- La Francia continuò a perseguire un’egemonia continentale.
- Gran Bretagna tentò di bilanciare il peso francese con quello di una Germania normalizzata.
- Italia intervenne nell’area centroeuropea riavvicinandosi alla Jugoslavia; intervenendo in Albania;
sostenendo il revisionismo ungherese.
- Unione Sovietica: esclusa da Locarno, interpretò il trattato come un assenso alle rivendicazioni
tedesche verso est e dunque come una minaccia.
- L’anessione della Bessarbaia alla Romania fu vista allo stesso modo
- Perquisizione della missione commerciale sovietica a Londra portò alla rottura delle relazioni
diplomatiche tra i due paesi
- Il ritorno degli Stati Uniti in Europa si limitò al versante finanziario e fu poi rivendicato dalla crisi
del 29. Con tali premesse: patto firmato nel 28 da Briand e da Kellog (americano) che escludeva la
guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali, non potè avere alcun effetto
concreto.
Una svolta negativa si ebbe nel ’29-’30 la crisi economica evidenziò un sistema finanziario
interdipendente, che favori la diffusione mondiale, non coesistendo con il protezionismo
commerciale, impedendo la circolazione delle merci.
La conferenza sul disarmo di Ginevra nel ’32 registro l’apertura di un conflitto tra le potenze
vincitrici, sulle tematiche revisioniste (nel ‘33 la Germania si ritirò dalla conferenza e abbandonò la
società delle nazioni).

L’avvicinamento alla guerra fu segnato dall’aggressione giapponese alla Cina in Manciuria, e


dall’aggressione dell’Italia all’Etiopia, che decreto l’alleanza tra Italia e Germania (asse Roma-
Berlino nel ’36 per la preminenza degli interessi tedeschi a Est, di quelli nel Mediterraneo per
l’Italia).
La causa decisiva per il conflitto fu la determinazione di Hitler a rompere con la forza gli equilibri
europei.
Uscita dalla Societa delle Nazioni, la Germania nazista infranse le clausole dei trattati di pace e nel
’36 vi fu l’ingresso delle truppe tedesche nella Renania smilitarizzata.

La PENISOLA IBERICA E LA GUERRA DI SPAGNA


Rimasta neutrale durante la Prima Guerra Mondiale, la Spagna era un paese diviso.
-sviluppo dell’industria (per incremento domanda estera connesso allo sforzo bellico) dove ci fu un
movimento autonomista. (nord)
- resto del territorio agricoltura arretrata in mano ad un’aristocrazia nazionalista (ricchi al contrario
della popolazione rurale legata a un’economia di autoconsumo)

ASPETTO POLITICO:
- ceto politico governava sotto la guida di Alfonso XIII. Espressione di oligarchia che si poggiava
sulla chiesa e sulle forze armate.
- crisi aperta da un sanguinoso smacco inferto dai ribelli in Marocco che si risolse nel 23 con un
colpo si stato effettuato da DE RIVERA con l’appoggio del re.
-proclamata la legge marziale
-istituita la censura
Il dittatore non cancellò le conquiste degli anni precedenti e ottenne la collaborazione di Caballero
( segretario del sindacato socialista), in base ad un disegno di sostituzione degli istituti
parlamentari con un sistema corporativo, mai compiutamente definito.
- si ingigantisce il debito pubblico x politica di lavoro pubblici molto ambiziosa ma si riduce la
disoccupazione e si diede nuovo impulso alla produzione industriale
- Grazie all’alleanza con la Francia tra il 25 e il 27 De Rivera portò a termine la repressione della
rivolta anticoloniale in Marocco.
Tali successi non arrestarono il malcontento per la miseria delle masse rurali e per le aspirazioni
democratiche che si diffusero nelle università e nelle forze armate.
- 1930 Rivera si dimette.
Alfonso XIII abbandonò il paese per una disfatta subita dai monarchici alle elezioni del ‘31. In
elezione per assemblea costituente vince alleanza formata dai socialisti e dai repubblicani di
sinistra.
Venne promulgata una Costituzione repubblicana che istituì il suffragio universale, sancì la libertà
religiosa e introdusse la separazione tra stato e chiesa.
1932-33: il governo guidato dal repubblicano AZANA sciolse ordine dei gesuiti, chiuse le chiese
cattoliche e approvò lo statuto rivendicato dagli autonomisti, che attribuiva alla Catalogna organi
costituzionali propri con ampi poteri fiscali e amministrativi.

PROBLEMA DELLA RIFORMA AGRARIA: la struttura sociale delle campagne era divisa in estesi
latifondi e un minifondo.
Concordi nell’espropriare le terre non coltivate socialisti e repubblicani la pensavano diversamente
sulla loro destinazione:
socialisti = uso collettivo
repubblicani = proprietari indipendenti.
Legge di compromesso con risultati limitati. La repubblica perse un’occasione per estendere le
proprie basi sociali e fornì un’arma potente ai suoi avversari. La caduta della popolarità del
governo fu resa evidente da una sommossa organizzata dal movimento anarchico.
Alla divisione e radicalizzazione delle classi popolari faceva riscontro la volontà di reazione
dell’aristocrazia terriera e della chiesa a cui si unì la borghesia imprenditoriale e dei ceti urbani.

ELEZIONI DEL 1933: vince la destra.


Biennio nero:
- le sinistre risposero con scioperi generali.
-Rivolte sotto la spinta di anarchici e comunisti ed anche il partito di Caballero si spostò su una
linea rivoluzionaria tentando un’insurrezione ma senza successo.

EFFETTO INSUCCESSI: le sinistre spagnole si unirono in un fronte popolare che raccolse


repubblicani, socialisti, comunisti e parte degli anarchici.
- 1936 alle elezioni il fronte ha la maggioranza EFFETTO: cattolici abbandonano l’idea di una
conquista pacifica del potere. Tale scelta rafforzò i partiti estremi che stilarono un programma
vicino a quello del fascismo italiano e fondato su: autorità, gerarchie e ordine.
Nel 1936 le guarnigioni del Marocco e di molte città spagnole si sollevarono conto il governo dando
inizio ad una lunga guerra civile (sostenuta da Italia e Germania). I ribelli conquistarono vaste zone
della Spagna con al comando Franco. Madrid, Barcellona e le regioni più ricche e industrializzate
rimasero in mano ai repubblicani.

SCHIERAMENTI DEI PARTITI:


- 1937 i partiti di destra si unificarono nella falange (strumento di propaganda di ideologia di Franco
e dell’esercito). Partiti repubblicani furono minati da contrasti interni.
Anarchici e alcune forme di sinistra privilegiavano misure rivoluzionarie di socializzazione della
terra.
I comunisti davano priorità alla conduzione della guerra.
- 1937 scontro militare a Barcellona
Tali divisioni e il venir meno degli aiuti internazionali assieme a una minore efficienza militare,
segnarono le sorti della repubblica spagnola. La Guerra civile si concluse con la caduta di Madrid.
Franco aderisce all’asse tra Italia, Germania e Giappone, mantenendo però nel conflitto mondiale
una posizione di neutralità.

LA VIGILIA DELLA GUERRA


Per molti aspetti la guerra civile spagnola fu una sorta di laboratorio di quella mondiale,
anticipandone gli schieramenti che si sarebbero affrontati tra il 1939 e ‘45.
Il suo contesto diplomatico venne definito da: riavvicinamento Italia e Germania, e tra Germania e
Gran Bretagna.
- La Gran Bretagna si rifiutava di spalleggiare la Francia nella ricerca di una sicurezza collettiva
del continente europeo e perseguiva una politica di apertura nei confronti di Italia e Germania, per
dirottarne l’aggressività verso i governi di sinistra di Francia, Spagna e Unione Sovietica.
- Scoppiata la guerra civile in Spagna Mussolini e Hitler si impegnavano nella sedizione franchista
- Gran Bretagna indusse la Francia al non intervento.
- Fino al 1934 la prospettiva dell’unificazione dell’Austria alla Germania aveva incontrato
l’opposizione delle potenze europee.
- Italia si riavvicina alla Germania ( dopo guerra di Etiopia).
- Francia perde peso internazionale
- Gran Bretagna segue una politica lineare di appeasement. (scopo di placare le mire
espansionistiche di Hitler e conseguentemente scongiurare l'intervento militare contro la
Germania.)
- Austria: non aveva + protettori in Europa e venne imposto da Hitler l’ingresso al ministero degli
interni del nazista austriaco Inquart.

EFFETTO: maggiori disordini causati dai nazisti austriaci in favore dell’annessione alla Germania,
cancelliere austriaco opta per referendum popolare ma Hitler gli lancia un ultimatum minacciando
la guerra. Cosi’ il cancelliere accettò Inquart.
- 1938 Hitler entra a Vienna, accolto dalla folla. Dopo l’anschluss (l'annessione dell'Austria alla
Germania per formare la "Grande Germania" nel 1938) il fuhrer si impegnò nella questione dei
Sudeti, una regione cecoslovacca di confine abitata da molti tedeschi, dove vi era un movimento
irredentista incoraggiato dalla Germania. La Gran Bretagna si oppose dando vita ad una
schermaglia diplomatica che si concluse con un ultimatum di Hitler alla Cecoslovacchia perchè
cedesse alla Germania i Sudeti e altri territori rivendicati da Polonia e Ungheria. Chamberlein
(presiedeva il governo conservatore inglese) convoca la CONFERENZA DI MONACO (1938) dove
ci fu un accordo per concedere i Sudeti alla Germania. Tale accordo spezzò i residui legami
diplomatici della ‘Piccola intesa”, il sistema di alleanze creato dalla Francia in Europa Orientale.
Nel ’39 la Cecoslovacchia venne divisa in un protettorato di Boemia e Moravia sotto controllo
tedesco e in una Slovacchia formalmente indipendente, governata da Tiso che la pose sotto la
protezione della Germania. La Rutenia venne annessa all’Ungheria. Hitler occupò la citta di Memel
in Lituania.
Nel ’38 il ministro degli Esteri tedesco Von Ribentrop chiese alla Polonia la cessione di Danzica.
Tale pretesa di Hitler fu respinta dal governo polacco e Francia e Gran Bretagna garantirono l’aiuto
militare alla Polonia in caso di guerra.

REPLICA DI HITLER: dichiarò decaduto il patto di non aggressione stipulato con la Polonia nel
1934.
Nel ’39 Mussolini invase l’Albania, per bilanciare l’iniziativa tedesca, e strinse il ‘Patto d’acciaio’
che impegnava l’Italia ad entrare in guerra a fianco dei tedeschi.

PROBLEMA: Una strategia antihitleriana per essere efficace, doveva coinvolgere l’URSS per porre
Hitler di fronte alla minaccia di una guerra su due fronti: a oriente con l’URSS, a occidente con
Francia e Gran Bretagna.
Con il Neutrality Act (votato nel ’35 e confermato nel ’39), gli USA confermarono il loro
isolazionismo (la legge stabiliva che non si potessero vendere armi ai paesi belligeranti). Tuttavia
le clausole di quella legge avevano subito modifiche nel corso del tempo. Nel 1937 era stata
inserita la formula: cash and carry (gli acquirenti di merci americane dovevano acquistare in
contanti, provvedendo da soli al trasporto nei paesi di destinazione).
Roosvelt si espresse in favore di aiuti per i paesi aggrediti dalla Germania e, dopo le annessioni di
Cecoslovaccia e Albania, diffidò Hitler e Mussolini dal compiere atti di aggressioni per almeno 10
anni. Gli Stati uniti si tennero fuori dalle controversie europee.
Hitler convinto della necessità di agire in fretta per bruciare sul tempo il riarmo francese e
britannico, strinse un patto di non aggressione con Stalin (il 23 agosto del ’39) = PATTO
RIBBENTROP-MOLOTOV, procedendo alla definizione delle rispettive zone d’influenza:
- Germania aveva liberta sulla Polonia a Ovest,
- Urss aveva liberta sulla Polonia orientale,parte degli Stati baltici e Bessarabia.
Nel 1° settembre ’39 i tedeschi varcarono il confine della Polonia, provocando il 3 settembre la
dichiarazione di guerra di Francia e Gran Bretagna.

La guerra era stata un atto d’immotivata crudeltà sia per gli scopi sia per i mezzi usati, compiuta
per conquistare il mondo. Fin dall’inizio il dominio di Hitler si era fondato su un progetto
imperialistico di espansione militare del terzo reich su scala continentale (paradigma di
Norimberga).
Due scopi di tale piano interpretativo:
- Circoscrivere le colpe e scagionare la popolazione dall’accusa di corresponsabilità nelle
persecuzioni attuate dal regime nazista nei confronti delle popolazioni civili e principalmente degli
ebrei favorire la ripresa democratica della nuova Germania;
- Accusare l’appeasement che aveva guidato le democrazie occidentali , e in particolare la Gran
Bretagna e la Francia, nei loro rapporti diplomatici con Hitler.

TAYLOR: critica questa interpretazione spogliando la questione da ogni pregiudizio eticopolitico


e esaminando la politica estera di Hitler come la strategia di una grande potenza per riconquistare
il suo ruolo internazionale. Spettava alla Francia e alla G.B predisporre un equilibrio europeo che
assicurasse alla Germania sconfitta il proprio posto e neutralizzasse la sua voglia di rivincita.
Invece la Germania venne umiliata. È la pace di Versailles la vera responsabile del consenso di
massa riscosso dalla propaganda di Hitler e della sua ascesa al potere. Per Hitler la guerra
rappresentava un piano espansionistico che restituisse alla Germania una posizione continentale
predominante.
Nella Prima Guerra Mondiale le operazioni belliche si erano svolte in larga misura nel vecchio
continente.
Nella Seconda Guerra Mondiale le operazioni belliche assunsero una dimensione mondiale.
Differenze in contenuti politici e militari:
- Delimitata dagli eserciti
- Coinvolse le popolazioni
Dopo il 1939 si ebbe una ‘guerra totale’:
- Di movimento: i cui fronti attraversarono continenti ed oceani x effetto dell’impiego di aviazione e
mezzi corazzati veloci, che resero obsolete fortificazioni e trincee
- Ideologica: fondata sulla contrapposizione di sistemi politici.
- Venne combattuta per annientare il nemico e non (come la prima) per spostare frontiere e
guadagnare territori. Modificò gli equilibri internazionali, segnando il tramonto della centralità
dell’Europa e l’inizio del dominio degli Stati Uniti e dell’Unione Sovietica (entrarono in guerra dopo i
primi due anni).

PRIMA FASE DELLA GUERRA: (punto di vista ideologico) contrapposizione tra nazismo tedesco
e democrazie occidentali, con la neutralità del comunismo sovietico.
Dopo l’aggressione della Germania all’URSS (1941) e quella del Giappone agli Stati Uniti la guerra
divenne uno scontro mondiale tra fascismo e antifascismo.
L’OFFENSIVA DELLA GERMANIA PARTÌ DALLA POLONIA per poi estendersi ai paesi
scandinavi, concentrandosi contro Belgio, Olanda e Francia. I successi tedeschi furono il risultato
della strategia militare del Blitzkrieg ‘; la “guerra lampo”, bruciando i tempi: attaccando il nemico
con campagne brevi, con mezzi corazzati e aerei( x bruciare i tempi); i territori conquistati erano
fonte di materie prime, fabbriche, manodopera per incrementare la produzione perchè tale
strategia (pianificata nel ‘37) teneva conto del fatto che una guerra lunga sarebbe stata decisa
sulla superiorità produttiva e tecnologia.
- 1939: POLONIA non potè contare sull’aiuto di Francia e Gran Bretagna, cosi cadde Varsavia; la
conquista della Polonia segno una rottura delle convenzioni internazionali. Caduta la Polonia Hitler
decise di puntare sui paesi scandinavi per il controllo del Baltico con l’attacco a Danimarca e
Norvegia (la prima non riuscì a resistere, la seconda cedette il 9 giugno).

BATTAGLIA GERMANIA CONTRO FRANCIA: sul fronte occidentale si ebbe la drole de guerre,
‘guerra farsa’, con i tedeschi superiori in uomini e in corazzate, contro la Francia arretrata dal
punto di vista strategico (fu eretta la linea Maginot alla frontiera tra Germania e Svizzera). L’attacco
tedesco si ebbe secondo un piano che prevedeva offensive secondarie verso l’Olanda e il Belgio, i
tedeschi sfondarono al centro lo schieramento alleato, conquistandole. I tedeschi raggiunsero la
Manica costringendo alla ritirata le truppe alleate e circa un mese dopo le truppe naziste
occuparono Parigi; il maresciallo Petain, divenne capo del governo dopo la firma dell’armistizio, la
Francia fu divisa in due (il nord sotto il controllo tedesco, il sud e le colonie sotto l’amministrazione
collaborazionista di Petain, con capitale Vichy).

INGRESSO DELL’ITALIA: L’Italia entrò in guerra il 10 giugno del ’40 con l’armistizio con la
Francia;
Sul territorio europeo la vittoria tedesca era completa, l’ultimo ostacolo rimaneva la Gran Bretagna,
dove Churchill aveva assunto la guida di un governo di coalizione (conservatori e laburisti), che
chiese e ottenne aiuti e armi dagli Usa. Denunciata l’alleanza con la Francia collaborazionista, la
Gran Bretagna ne attaccò la flotta in Algeria e instauro un blocco navale nell’Atlantico e nel
Mediterraneo.
Le truppe tedesche non incalzarono con decisione gli alleati a Dunkerque e il piano d’invasione
dell’Inghilterra fu rinviato, grazie alla resistenza della popolazione, all’efficace difesa dell’aviazione
e delle postazioni antiaeree inglesi (col radar). La ‘battaglia dell’Atlantico’ portò allo scontro tra la
flotta britannica e i sottomarini tedeschi, che tra il 39-41, affondarono navi alleate.

DALLA GUERRA EUROPEA ALLA GUERRA MONDIALE.


La sconfitta della Francia e l’ingresso dell’Italia avevano allargato l’area del conflitto perchè vi
coinvolsero le rispettive colonie. Nell’agosto del ’40 gli italiani invasero la Somalia britannica e
attaccarono l’Egitto, per acquistare il controllo delle aree petrolifere del Medio Oriente e del nodo
Strategico di Suez. Le truppe italiane avanzarono in Egitto ma furono bloccate dalla Gran
Bretagna. All’insaputa di Hitler l’Italia invase la Grecia, dopo alcuni successi iniziali l’esercito
fascista subì la controffensiva greca e venne ricacciato in Albania. Nel 194 uno sbarco britannico a
Salonicco portò Mussolini a richiedere l’intervento dei tedeschi, che fu risolutore e modificò a
favore delle forze dell’Asse la situazione in Africa del nord.
In Jugoslavia, abbattuto il governo di Belgrado con un colpo di stato militare, l’azione nazista portò
alla resa dell’esercito jugoslavo e lo stato federale creato nel ’19 fu smembrato tra Croazia e
Serbia. Germania e Italia si divisero la Slovenia. L’intera area passò sotto il controllo tedesco e
anche la Grecia subì la stessa sorte. Altri successi furono conseguiti dall’Asse in Africa del nord.
La Gran Bretagna occupando l’Iraq e liberando la Siria e il Libano, riuscì ad allontanare dal Medio
Oriente la minaccia tedesca.
L’Italia fu costretta dalla controffensiva britannica ad abbandonare l’Etiopia.
1941: le sorti del conflitto erano favorevoli alle potenze dell’Asse, fino all’intervento di Usa e Urss
nella seconda meta del ’41. Per Hitler una vittoria sui sovietici avrebbe costretto la Gran Bretagna
alla pace, scoraggiando un intervento americano.

OPERAZIONE BARBAROSSA  iniziò nel 1941 (fu la più colossale operazione mai
realizzata),con l’armata rossa che non resse l’urto e i tedeschi giunsero in qualche settimana vicino
Mosca, dove l’offensiva si arrestò. Hitler assegno la priorità al fronte sud, per aprirsi la strada
verso: grano dell’Ucraina, carbone di Donetz, petrolio del Caucaso. Vincono i tedeschi. Dopo aver
occupato Kiev e Crimea, Hitler ordinò di riprendere l’avanzata verso Leningrado e Mosca,
arrestandosi l’8 dicembre, per la controffensiva sovietica. Bloccato il fronte sovietico in attesa della
primavera, la guerra si estese al pacifico.
Il 7 dicembre del ’41, senza dichiarazione di guerra, I GIAPPONESI ATTACCARONO LA BASE DI
PEARL HARBOR nelle Hawaii, infliggendo un duro colpo alla flotta americana in cui vincono i
Giapponesi ed ebbero mano libera nel pacifico perchè sconfiggono gli americani. Le conseguenze
furono determinanti per le sorti del Conflitto; nel dicembre del ’41 Usa e Gran Bretagna
dichiararono guerra a Giappone, Germania e Italia agli USA. Parteciparono al conflitto: America
del Nord, Australia e Nuova Zelanda.

IL CONFLITTO IN ASIA E L’INTERVENTO AMERICANO


L’espansionismo giapponese presentava analogie con quello nazista, basato su di un’ideologia
fondata sulla superiorità razziale del Sol Levante sui colonizzatori bianchi, mirando (come
Germania e Italia) a ricavare una ‘spazio vitale’, liberandosi dell’accerchiamento da parte degli
imperi coloniali europei e della presenza americana nel Pacifico. La guerra di aggressione contro
la Cina, (’31- ripresa nel ’37), rappresento la direttrice dell’espansionismo giapponese, verso i
territori orientali dell’URSS. Nel ’40 dopo aver imposto un protettorato sulla Thailandia, venne
firmato un patto di alleanza con Germania e Italia, anche se Tokyo si mantenne neutrale nel
conflitto Europeo e nel ’41 stipulo un trattato di non aggressione all’Urss.
Intervento USA a Pearl Harbor: Pearl Harbor pose fine all’isolazionismo degli Stati Uniti.
Dopo la disfatta francese Roosvelt (presidente Usa) aveva individuato nella Germania il nemico
principale e nell’Europa e nell’Atlantico i settori prioritari di un eventuale impegno militare.
Nel1941fu approvato il Lend-Lease Act legge su ‘Affitti e prestiti’ che autorizzava le forniture
belliche ai paesi amici a condizioni vantaggiose. Roosevelt e Churchill vararono la Carta Atlantica,
che fu poi sottoscritta da tutti i paesi in lotta contro le potenze del patto tripartito (sottoscritto nel ‘40
a Berlino dal governo del III Reich tedesco, dal Regno d'Italia e dall'Impero del Giappone al fine di
riconoscere le aree di influenza in Europa ed Asia).
CARTA ATLANTICA: venivano definiti i principi e progetti per un nuovo ordine internazionale
fondato sul rifiuto delle guerre di aggressione e di conquista, sul rispetto dell’autodeterminazione
dei popoli e sulla libera circolazione delle merci e dei capitali e il libero accesso alle materie prime.
Il coinvolgimento degli Stati Uniti ebbe cosi un riflesso sul piano degli schieramenti contrapposti,
definendo il conflitto come una lotta politica tra fascismo e antifascismo.
CONFERENZA A WASHINGTON  gettò le basi delle Nazioni Unite: una grande alleanza
antifascista tra gli stati che sottoscrivevano la Carta Atlantica ed erano decisi a combattere fino alla
vittoria le potenze fasciste. Venne anche imposto l’embargo sul petrolio e sull’acciaio destinati al
Giappone, nel luglio del ’41, gli Usa sequestrarono i beni giapponesi esistenti nel paese, per
preparare il terreno all’ingresso in guerra, insistendo sull’aggressività del Giappone e
fronteggiandone con durezza le iniziative. L’intervento degli Usa sancì il fallimento della “guerra
lampo” e costrinse la Germania a dare assoluta priorità alla produzione di armi, spostando il
baricentro dell’economia mondiale dall’Europa agli Usa, che ebbe il vantaggio di non subire
distruzioni.

IL ‘NUOVO ORDINE EUROPEO’ E LA SHOAH


La dominazione tedesca presento il suo volto più feroce nei Balcani, Polonia e nei territori sovietici.
In tali aree avvenne lo sterminio delle ‘razze inferiori’, in primis ebrei, anche slavi e zingari, nella
parte polacca, in mano ai tedeschi le direttive emanante nel ’39 prevedevano il trasferimento
coatto degli ebrei dalle campagne in recinti edificati nelle maggiori città (i ghetti). Dopo l’attacco
all’Urss si avvio l’elaborazione di un ‘Piano generale dell’est’ che programmo la deportazione in
Siberia di 31 milioni di persone. Gli ebrei (che dall’ottobre del ’41 provenivano dalla Germania,
Boemia, Moravia, Austria e Lussemburgo), arrivavano nei ghetti polacchi, dove le condizioni di
vista erano insostenibili, portando a numerose vittime, anche con fucilazioni di massa da parte
delle S.S. Nel 1941 un decreto chiamato ‘notte e nebbia’ dispose le deportazioni nei Lager di parte
dei prigionieri di guerra e di tutti i sospetti di resistenza al terzo Reich.
In Polonia vennero edificati imponenti campi di concentramento come Auschwitz nel ’40 in Slesia,
(con capienza di 100.000 prigionieri) e Birkenau dove entrarono in azione le camere a gas nel ’41.
La soluzione finale del ‘problema ebraico’, pianificata il 20 gennaio del ’42, dai massimi gradi di
S.S, polizia, ministeri, partito nazista e del governatorato della Polonia (Himmler), portò al
rastrellamento degli ebrei a est e ovest, per trasferirli in Polonia. Qui decimati da stenti e malattie, i
rimanenti venivano eliminati perchè ‘pericolosi’; tutto ciò è stato definito Shoah (distruzione di 6
milioni di persone), cancellando gli insediamenti ebraici nell’Europa orientale, della loro cultura e
della loro lingua. Nonostante tutto ciò trapelasse in occidente tramite il governo polacco esiliato a
Londra, regnava una forte indifferenza.

LA GUERRA TOTALE. VITTIME CIVILI, COLLABORAZIONISMO E RESISTENZA.


La guerra di sterminio condotta del nazismo sul fronte orientale determinò una rottura di civiltà, che
non mancò di avere effetti sui suoi stessi nemici. L’Armata rossa uccise circa 800.000 vittime civili
tedesche.
I bombardamenti anglo americani avevano il fine di fiaccare il morale delle popolazioni. Negli USA i
cittadini di origine giapponese vennero chiusi in campi di concentramento.
- 1945: gli Usa nell’agosto sganciarono la bomba atomica sulle citta di Hiroshima e Nagasaki
(provocando 200.000 vittime civili).
Collaborazionismo e resistenza mostrano la faccia della guerra vissuta attivamente da uomini
politici, governi e semplici cittadini. Le vicende degli stati e dei collaborazionisti europei furono
diverse per:
- Specifiche tradizioni nazionali
- Situazioni geopolitiche particolari
- Tempi diversi della dominazione tedesca
- Diverso peso esercitato dall’estrema dx nella vita politica.
Tratti comuni:
- Scarsa o nulla autonomia del terzo reich
- Antisemitismo e persecuzione degli ebrei
- Durezza della repressione contro gli oppositori e la popolazione civile
-Intreccio tra un nazionalismo contraddittorio ( perche combinato con la soggezione all’occupante
tedesco) e un’appartenenza religiosa intollerante e persecutoria. POLITICA
COLLABORAZIONISTA: in Norvegia e Olanda, politica basata su una convinta adesione al
nazismo e su comuni pregiudizi razziali e antibolscevichi.

SLOVACCHIA E CROAZIA: connubio tra nazionalismo e cattolicesimo, che alimento lo sviluppo di


regimi di tipo fascista antisemiti.
UNGHERIA: politica collaborazionista dove la soluzione fascista era stata combattuta prima della
guerra da governi nazionali autoritari, costretti ad arrendersi nel 44 all’occupazione tedesca.
Slovacchia, Ungheria e Romania si schierarono a fianco dell’Asse.
FRANCIA di Vichy: caso più complesso per l’antagonismo con la Germania. I tedeschi estesero
l’occupazione in tutto il paese. Il maresciallo Petain, simbolo della vittoria contro i tedeschi nella
Grande Guerra, fu prima fu presidente del consiglio e poi capo di uno stato con una nuova
Costituzione, segnando la fine della terza repubblica.
Regime di Vichy: sintetizzo un modello di stato autoritario e corporativo che si ricollegava a una
tradizione antidemocratica di destra. Godette di gran consenso durante la prima fase.
Poi nel ’42 con Laval capo del governo, il collaborazionismo divenne totale (legislazione semita
molto severa, Francia e Ungheria deportarono ebrei da zone non occupate dalle truppe tedesche).
In risposta al collaborazionismo, c’era la Resistenza, un comportamento di opposizione attiva per
ragioni esistenziali, politiche, sociali, di dignità nazionali. Essa pur essendo un movimento di
minoranza, fu importante per l’esito della guerra;(per le azioni di sabotaggio, scontri a fuoco col
nemico, impegnando il nemico, ottenendo la solidarietà della popolazione). La Resistenza si
sviluppo con caratteristiche diverse:
- Urss come una guerriglia di appoggio all’Armata rossa,
- Balcani dividendosi tra fiancheggiatori e oppositori dell’Armata Rossa.
Anche in Francia e in Italia fu forte la partecipazione dei comunisti alla resistenza
In Francia l’unità del movimento fu incarnata in De Gaulle, col tenente Moulin principale
organizzatore della lotta nel paese. In GERMANIA, invece, la Resistenza ebbe gravissime difficolta
a crescere e non riuscì a unire 71 forze politiche contrapposte dai tempi della repubblica di
Weimar. Qui la repressione durissima, la passività e il consenso diffusi ostacolarono la nascita di
una forte opposizione. Con obiettivi diversi, gruppi della vecchia opposizione nazional-
conservatrice, esponenti socialdemocratici e comunisti fecero un attentato a Hitler nel 44 dove
rimase illeso e scateno una brutale vendetta, condannando a morte migliaia di persone.
GLI ULTIMI ANNI DI GUERRA.
Nella primavera del ’42 ripresero le operazioni belliche, con i tedeschi che sul fronte orientale
lanciarono un offensiva a sud, che raggiunse il fiume Don. Hitler centellinò le forze per raggiungere
tre obiettivi:
1) raggiungere Stalingrado;
2) indirizzare l’offensiva principale a sud,(verso il Caucaso);
3) conquistare Leningrado nell’estremo nord.
SCOPO: conseguire un vantaggio strategico prima del prevedibile intervento americano.
Raggiunte tramite il Caucaso l’Iran e l’Iraq e minacciando le posizioni britanniche nel Vicino
Oriente le truppe tedesche avrebbero dovuto incontrare quelle giapponesi provenienti dall’Iran: la
tenaglia sarebbe stata poi chiusa a ovest dalle truppe italo-tedesche.
Si ebbe la dispersione delle armate naziste in territorio russo, favorendo l’infiltrazione dei partigiani
sovietici, che accerchiarono il nemico a STALINGRADO.
- 1942 gli Usa dopo aver bombardato Tokyo, inflissero perdite pesanti alla flotta giapponese nella
battaglia nelle isole Midway che segno la fine dell’iniziativa giapponese nel Pacifico
Comincio una guerra che consenti agli Stati Uniti di rimontare le conseguenze di Pearl Harbor: la
battaglia di Guadalcanal, nelle isole Salomone ( inizio 42 fine 43) conclusa con la ritirata
giapponese
1942: CONTROFFENSIVA SOVIETICA A STALINGRADO, che provocò la ritirata delle truppe
tedesche.
La BATTAGLIA DI STALINGRADO segnò una svolta nella guerra. (SVOLTA 1943)
Le truppe Britanniche comandate dal generale Montgomery, reagendo all’offensiva sfondarono le
linee a El Alamein. Le truppe di Eisenhower (generale angloamericano) sbarcarono in Sicilia
- 25 LUGLIO 1943 ARRESTO DI MUSSOLINI su ordine del re d’Italia segnò la CADUTA DEL
FASCISMO. Successore = Badoglio che siglò un armistizio con gli alleati.
L’unità della coalizione non era priva di tensioni e di problemi. Le strategie di guerra degli Stati
Uniti, Gran Bretagna e Unione sovietica si intrecciarono con quelle relative al futuro assetto del
mondo liberale dalla minaccia fascista. Entrambe vennero affrontate in un primo incontro tra
Roosvelt (presidente USA), Churchill (britannico) e Stalin svoltosi a Teheran (1943).
INCONTRO TEHERAN: si prefigurarono le future zone d’ influenza delle tre potenze, stabilendo di
porre l’Italia sotto il controllo degli eserciti che l’avessero liberata. Fu deciso di aprire un secondo
fronte in Europa perchè non si poteva assalire la Germania dall’Italia e dai Balcani. Fallito il
tentativo di Stalin di pace con Hitler nel 1944 gli occidentali aprirono il secondo fronte con lo
SBARCO IN NORMANDIA.
La linea difensiva tedesca cedette, aiutata dai partigiani francesi, provocando ad agosto l’entrata
degli alleati a Parigi, col governo provvisorio di De Gaulle.
SOVIETICI: erano giunti a Varsavia, dove si fermarono senza intervenire a sostegno
dell’insurrezione nella citta, scoppiata su ordine del governo polacco di Londra. I Tedeschi
distrussero la città e deportarono migliaia di persone: di questo crimine la strategia del dittatore
sovietico porto quindi una parte di responsabilità. I tedeschi, (con l’appoggio di Polonia, Italia,
Cecoslovacchia, Ungheria), fallirono un disperato attacco nelle Ardenne). Nel 1945 con
l’avanzamento sovietico si ebbe il crollo del Terzo Reich.
Cadute l’Italia, Vienna e assediata Berlino; Hitler si uccise, e venne firmata la resa della Germania.
Tra il ’45 e il ’46 i grandi criminali di guerra nazisti furono giudicati dal tribunale Militare
Internazionale di Norimberga. Intanto i sovietici l’8 agosto entrarono in guerra contro il Giappone
avanzando in Manciuria, Corea e isole Kiruli.Venne sganciata la BOMBA ATOMICA SU
HIROSHIMA (dagli Stati Uniti) e un’altra su NAGASAKI. Nel 1945 il Giappone si arrende La bomba
atomica era il risultato del PROGETTO MANHATTAN. Bomba atomica terminata dopo la morte di
Roosvelt nel ‘45, in principio era stato suggerito di sperimentarla in una zona deserta, ma Truman
propose invece di utilizzarla direttamente sul Giappone.
La decisione di lanciare la bomba e stata considerata da alcuni studiosi come uno strumento di
pressione degli USA nei confronti dell’URSS, ma in realtà essa fu presa per indurre il Giappone
alla resa e risparmiare le vite dei soldati americani. Il possesso della bomba atomica provoco una
svolta nei rapporti tra gli alleati, squilibrandone i rapporti di forza a favore degli USA e minando le
prospettive di una coesistenza pacifica tra le grandi potenze nel dopoguerra.
L’uso della bomba atomica (progetto Manhattan) fu una novità di rilievo nella storia dell’umanità,
rafforzando il primato tecnologico, economico, degli Usa, per divenire leader nel mondo
postbellico.

L’ITALIA IN GUERRA E LA SCONFITTA DEL FASCISMO.


Dopo l’iniziale ‘non belligeranza’(l’Italia si confermava alleata della Germania, ma x il momento non
partecipava alle operazioni belliche); Mussolini si risolse all’intervento, dove l’Italia recito una
posizione subalterna rispetto all’iniziativa tedesca.
La vita quotidiana fu profondamente segnata dalla guerra, l’unica citta che riuscì a crescere fu
Roma, inizio nel ’42 a maturare un’ostilità nei confronti del fascismo, e nel ’43 si registrarono gli
scioperi di massa nelle città del triangolo industriale (per rivendicazioni economiche e richiesta
della pace).
Il Fascismo cadde per una congiuntura di palazzo, di gerarchi dissidenti, vertici dell’esercito sotto
la direzione della monarchia.’ Nel ’43, messo in minoranza nel Gran Consiglio, Mussolini fu fatto
arrestare dal re, che affidò il governo al maresciallo Pietro Badoglio; egli prosegui la guerra,
nonostante l’euforia per la pace nel paese. Badoglio ottenne l’armistizio con le truppe
angloamericane, che venne annunciato l’8 settembre del ’43 dagli alleati, provocando la fuga dello
stesso Badoglio e del re a Roma, lasciando il paese in balia delle truppe tedesche, che riuscirono
facilmente a conquistare la capitale. Il 9 settembre allo sbarco a Salerno le truppe alleate furono
duramente, contrastate dai tedeschi e il fronte si attestò sulla ‘ linea Gustav’.
L’Italia del sud resto sotto la giurisdizione del governo Badoglio, sotto la tutela angloamericana, nel
’43 dichiararono di voler liberare l’Italia dal Fascismo.
I partiti antifascisti dettero vita al Comitato di liberazione nazionale, per organizzare la resistenza,
pur soffrendo di grande debolezza politica, il CLN, chiese invano l’allontanamento del re, cui
attribuiva gravi responsabilità a partire dall’ascesa al potere del Fascismo. Una svolta si ebbe nel
’44, con il riconoscimento del governo Badoglio da parte dell’Urss, con cui i partiti del CNL
entrarono al governo del sud per estendere l’unita del fronte antifascista e non contrastare la
volontà degli alleati. Intanto Mussolini liberato dai tedeschi formo uno stato collaborazionista,
contrapposto a quello del sud (la repubblica sociale italiana), insediato il 23 settembre ’43 a Salo
sul lago di Garda. La RSI (repubblica sociale italiana), composta da migliaia di fedeli all’alleanza
tedesca, ebbe scarso successo. La politica fu una componente decisiva della Resistenza i partiti
ne assunsero la guida, e le formazioni partigiane si differenziarono per le linee di appartenenza
politica). Alla fine del ’44 il comitato di liberazione dell’alta Italia (CLNAI) ottenne l’appoggio degli
alleati e controllo le repubbliche partigiane. Nonostante le feroci rappresaglie a Boves (Piemonte),
Marzabotto (Emilia) e a Roma, il movimento partigiano supero le difficolta preparando
l’insurrezione nazionale in concomitanza con l’offensiva angloamericana del 1° aprile ’45.

LA GUERRA FREDDA
Il ciclo di conflitti conclusosi con la seconda guerra mondiale aveva segnato la definitiva
scomparsa dell’antico regime e dei grandi imperi multietnici, cancellati dalla Grande guerra.
Pace di Versailles = teatro della contrapposizione tra spinte opposte:
- Proposta del presidente USA Wilson di un nuovo ordine mondiale legato alla società delle
nazioni.
- Rivendicazioni degli Usa vincitori, tesi ad ampliare la propria sovranità territoriale e il proprio
potere politico ed economico a spese dei paesi sconfitti.

ASPETTO POLITICO:
- Nuovi nazionalismi, da ci erano scaturiti regimi totalitari in Germania e Italia e molte
dittature in altre aree europee.
- Unione sovietica = autocrazia.
- Stati uniti: avevano aperto lo sviluppo ad una moderna società di massa e dei consumi, della
quale la crisi del 29 aveva messo in luce le fragilità.
La Seconda Guerra Mondiale segna la fine di un periodo pieno di catastrofi contrassegnata dalla
concentrazione nelle mani dello stato di una capacita di controllo e di una potenza tecnologica
senza precedenti nella storia umana. Fase che si aprì nel 1945: avvio di un nuovo ciclo economico
in Occidente con crescita dei consumi e della produzione.
CAMBIARONO GLI EQULIBRI MONDIALI:
- baricentro delle potenze mondiali = USA e Unione Sovietica.
Il mondo e spartito a meta in zone d’ influenza degli Usa e Unione Sovietica, depositarie di armi
nucleari che dettero corpo ad una guerra fredda sempre sul punto di scaldarsi in un conflitto
armato.
TRASFORMAZIONE DEL RAPPORTO TRA POLITICA INTERNA ED ESTERA: l’’egemonia delle
due superpotenze non si limitava al loro predominio militare ma si traduceva in modelli politico-
istituzionali e di crescita economica al quale rifarsi: scegliere la protezione e l’alleanza diplomatica
di una delle due significava optare x un’idea precisa di società.
Dovettero effettuare tale scelta anche i nuovi stati-nazione sorti dalle ceneri del dominio coloniale:
Africa e Asia che divennero indipendenti con risultati diversi sul piano della crescita e del
benessere. Inoltre vi furono conflitti e instabilità in Corea, Vietnam e in Medio Oriente. Tali processi
raggiunsero il culmine tra la fine degli anni ‘60 e l’inizio degli anni ‘70:
- Baby boom generation: nata dopo la fine della guerra, ora e adulta e congestiona le strutture
formative e produttive.
-Sconfitta USA i Vietnam apri una nuova fase d’instabilità negli equilibri internazionali: Unione
Sovietica ne approfitta x cercare di espandersi militarmente dando vita ad una seconda guerra
fredda.
- Imprese multinazionali e nuovi mercati potenziarono le proprie reti di scambio commerciale e
produzione industriale, mettendo in crisi la capacita della valuta statunitense di funzionare da
moneta base della nuova economia mondiale.
- Dopo quasi 30 aa di stabilita del sistema monetario internazionali ( grazie agli accordi di Woodes,
il sistema entra in crisi.
- Trasformazioni delle economie + sviluppate.

LA DEFINIZIONE DELLE SFERE D’ INFLUENZA E LE ORIGINI DELLA GUERRA FREDDA.


Gli assetti attorno ai quali sarebbe ruotata la storia dell’Europa e del mondo nel cinquantennio
successivo alla Seconda Guerra Mondiale furono stabiliti in una serie di incontri fra Stati Uniti,
Gran Bretagna e Unione Sovietica, che si svolsero tra il ’43-’45 (il conflitto era ancora in corso).
Quindi tali assetti, prima ancora di rispecchiare gli esiti della guerra, risentirono dell’andamento e
delle esigenze delle operazioni militari. Il terzo incontro defini le condizioni di pace.

PRIMO INCONTRO: Teheran 1943:


- si posero le premesse degli accordi x gli anni successivi.
- Roosvelt (sostenitore della necessita di costruire un ordine internazionale fondato sui principi
della Carta Atlantica) espose la sua teoria dei 4 polizziotti che avrebbero dovuto reprimere ogni
tentativo di alterare con la guerra gli equilibri internazionali (il quarto poliziotto era la Cina
nazionalista di Kai Shek). La pace doveva essere garantita dalle 4 potenze.
Gli equilibri mondiali dovevano essere ridisegnati rifiutando il protezionismo doganale rimanendo in
secondo piano gli aggiustamenti ispirati alle logiche della diplomazia tradizionale.

QUESTIONE DELL’ASSETTO ELL’EUROPA POSTBELLICA (cominciando dalla sorte dei paesi


sconfitti): le sfere d’influenza delle potenze vincitrici furono dettate dalla situazione militare. In
Polonia e Romania l’URSS si vide riconoscere le frontiere del 1914 e governi soggetti
alla sua influenza.
Alleati occidentali: primo interesse era mantenere la compattezza della coalizione (per questo
erano accondiscendenti nei confronti di Stalin).
Angloamericani: impegnarono Stalin a rispettare i risultati delle elezioni da tenersi nell’Europa
Orientale, ritenendo che la loro prosecuzione della loro alleanza avrebbe reso possibile qualche
forma di controllo sul loro svolgimento.
USA e Unione Sovietica: auspicavano che la collaborazione bellica proseguisse e lo provarono
con la conferenza di San Francisco nel 1945 dove costituirono l’organizzazione delle nazione unite
(ONU).
ACCORDI TRA STALIN, ROOSVELT E CHURCHILL prevedevano che gli stati bellici rimanessero
all’URSS e le frontiere polacche avrebbero coinciso a est con quelle fissate dal patto russo-
tedesco nel 1919, mentre a Ovest sarebbero state tracciate lungo la linea dei fiumi Oder e Neisse
a spese della Germania.

SORTE DELLA GERMANIA: a Yalta (secondo incontro) si decise di mantenere unita la Germania,
dividendola provvisoriamente in quattro zone di occupazione, una delle quali fu affidata alla
Francia. La Germania sarebbe stata inoltre gravata di pesanti spese per riparazioni di guerra. Ma
se Yalta rappresento il passaggio tra guerra e dopoguerra, il vero incontro al vertice tra le potenze
vincitrici, fu la conferenza di Potsdam nel 1945 ( terzo incontro); anche se sul pacifico la guerra era
ancora in corso. Roosevelt e Churchill, furono sostituiti da Harry Truman e il laburista Attlee.
- Il confine tedesco-polacco resto provvisoriamente fissato sulla linea Oder-Neisse;
- La Prussia orientale divenne parte dell’Urss, cosi come le regioni orientali della Polonia.
Successivamente in seguito a piccoli episodi scoppio la ‘guerra fredda’, che oppose Usa e Urss nel
dopoguerra.
- Il 9 febbraio del ’46, Stalin dichiaro l’inevitabilità di un conflitto tra mondo socialista e mondo
capitalista,
- 1947 la G.B annuncio di non poter + fornire aiuti finanziari e militari alla Turchia e alla Grecia ,
dove era in atto una guerra civile tra i comunisti e il governo monarchico tornato al potere nel 44
con l’appoggio degli Inglesi.
- Chiedendo agli USA di autorizzare un aiuto finanziario in quei paesi nel ’47 il presidente
americano enuncio la DOTTRINA ‘TRUMAN’ che fu considerata come la dichiarazione formale
della guerra fredda: gli Usa si sarebbero sentiti minacciati da ‘qualunque’ aggressione contro la
pace e la liberta ed avrebbero aiutato in ogni modo i popoli liberi a difendersi dai tentativi di
asservimento di minoranze o pressioni interne. In pratica tale dottrina era un indirizzo di politica
estera per il contenimento del comunismo
e dell'espansione sovietica.

CONTENIMENTO DEL COMUNISMO:


Con l’avanzamento elettorale del comunismo in Romania, Polonia, Ungheria tra il ’46-’47, e in
Cecoslovacchia tra il ’47-’48 il disprezzo di Stalin per le liberta politiche e per l’indipendenza dei
popoli danubiani e balcanici aumento, anche se la sua politica non aveva un espresso carattere
espansionistico.
Con la politica del containement, del‘contenimento’ dell’Urss entro i confini della sua area
d’influenza, gli Usa intendevano impedire con ogni mezzo, che la sfera d’influenza sovietica si
allargasse, contaminando le regioni limitrofe. Gli Stati Uniti volevano contenere il comunismo
espandendo i mercati sui quali vendere i propri prodotti e acquistare materie prime (in URSS).

IL PIANO MARSHALL E LA NASCITA DELLE DUE GERMANIE.


Tre mesi dopo l’enunciazione della dottrina Truman, il segretario di stato americano, generale
George C. Marshall emano un piano di aiuti economici all’Europa (PIANO MARSHALL) Tale piano
fu lo strumento principale dell’attuazione della dottrina Truman e della politica del containement.
Gli Usa erano convinti della loro egemonia e l’imposizione delle proprie regole Finanziarie e
commerciali; scegliendo il terreno degli aiuti economici per definire e rafforzare il loro
coinvolgimento politico in Europa.
In vista di una conferenza aperta a tutti i paesi interessati, convocata a Parigi nel 47, il ministro
degli esteri Molotov si dichiaro favorevole ad aiuti bilaterali, ma rigetto le proposte americane e
respinse la costituzione di un comitato anglo-russo-francese che compilasse un rapporto sulle
priorità e i bisogni dei singoli stati. L’Urss temeva che qualsiasi forma di controllo indebolisse la
sua influenza sull’Europa Orientale e paventava la minaccia rappresentata da una Germania
ricostruita.
Il piano Marshall si rivolgeva anzitutto ai paesi occidentali, ma presto si prospetto la possibilità che
vi aderissero anche quelli dell’est europeo e la stessa Unione Sovietica.
RIGIDITA’ DI MOLOTOV: provoco il ritiro dalla conferenza di Polonia, Romania, Ungheria e
Cecoslovacchia.
EFFETTO = rafforzamento della convinzione occidentale che il comunismo costituisse una
minaccia alla liberta dell’Europa e che lo si sarebbe combattuto meglio stringendosi attorno alla
potenza industriale, finanziaria e commerciale statunitense.
Quindi il piano segno la nascita del ‘blocco occidentale’ che con il Patto Atlantico nel 1949 si
sarebbe anche dotato di un organismo militare, la NATO.
Il PATTO ATLANTICO è un trattato puramente difensivo stipulato tra le potenze dell'Atlantico
settentrionale a cui poi aderiranno anche paesi non geograficamente atlantici (ossia senza sbocchi
sull'Oceano Atlantico) come l'Italia, la Grecia, la Turchia ed altri.
Il Patto Atlantico viene firmato a Washington, negli Stati Uniti, il 4 aprile 1949. Le 12 nazioni che lo
siglarono e che saranno poi anche le prime fondatrici della NATO furono: Stati Uniti d'America,
Gran Bretagna, Canada, Francia, Italia, Portogallo, Paesi Bassi, Belgio, Lussemburgo, Danimarca,
Islanda, Norvegia. La chiave di lettura più importante del trattato risiede nell'articolo V in cui viene
dichiarato che ogni attacco ad una nazione tra quelle appartenenti alla coalizione verrà considerato
come un attacco alla coalizione stessa. La nascita dell'accordo trova origine dal timore, molto
radicato in quel periodo, di un possibile attacco dell'Unione Sovietica a una delle nazioni
dell'Europa occidentale)
’47 i delegati di 9 partiti comunisti si riunirono in Polonia dando vita al Cominform come risposta
politica dei sovietici al piano Marshall, rivolgendosi:
- Ai paesi occidentali, dove la ricostruzione avrebbe incontrato ostacoli politici e sociali
- Paesi centro-orientali: rivolgeva un monito di abbandonare le vie nazionali al socialismo e a
riconoscere la completa egemonia dell’URSS.
Balcani = partiti comunisti erano giunti al potere autonomamente.
Romania , Polonia, Ungheria: le coalizioni tra comunisti, socialisti e partiti contadini emarginarono
e misero fuori legge i partiti ostili sovietici. I comunisti dettero vita a partiti unificati con le forze a
collaborare con loro, rafforzando il proprio dominio e procedendo a una sovietizzazione delle forze
armate, dell’amministrazione e dell’economia.
- Cecoslovacchia: i comunisti raggiunsero il monopolio del potere.

COLPO DI STATO PRAGA 1948: Si registrò una perdita dei consensi del partito comunista,
mentre i socialisti contrari alla fusione con i comunisti rafforzavano le proprie posizioni. Ne
seguirono forti tensioni nel governo e nel 48 alcuni ministri non comunisti si dimisero nella
speranza che il presidente della repubblica BENES (socialdemocratico) formasse un governo
senza comunisti. Invece Benes sostituì i ministri che si erano dimessi per paura di un intervento
dell’URSS e lascio che si formasse un governo di uomini federali. Alcuni giorni dopo il ministro
degli esteri MASARYK fu trovato ucciso. Il colpo di stato di Praga si concluse con le dimissioni di
Benes. Nella primavera-estate i due blocchi sembrarono sul punto di scontrarsi perchè USA e
URSS avevano posizioni diverse sul futuro della Germania (che tutti auspicavano riunificata).

BLOCCO DI BERLINO 1948-1949: (prima crisi si Berlino)


Dopo che inglesi e americani avevano creato un governo provvisorio nelle zone controllate, da loro
e dai Francesi, nella notte tra il 23-24 giugno Berlino venne isolata dal resto della Germania
orientale, posta sotto il controllo sovietico( le vie di comunicazione furono interrotte, e la parte
occidentale della citta, in mano agli alleati, venne esclusa dai rifornimenti energetici e militari,
sopperendo solo grazie ad un ponte aereo americano che ogni giorno scarico a Berlino migliaia di
tonnellate di merci, mentre le potenze occidentali interrompevano le forniture di carbone e acciaio
alla Germania orientale). Tale blocco durò fino al maggio del ’49, portando alla divisione del paese:
- Ovest la Repubblica federale tedesca,
- Est la Repubblica democratica tedesca.
La crisi di Berlino porto ad un sistema ideologico (enfatizzato per raccogliere consensi), favorendo
una contrapposizione frontale e globale in cui prevalsero toni forti, e la capacità di mantenere i
nervi saldi.
Questi favorirono a loro volta una polarizzazione dell’opinione pubblica e il predominio di posizioni
rischiose per la pace e gli equilibri post bellici.

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