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MODELLAZIONE STRUTTURALE
DI UNA CAPRIATA MOHNIE
SOMMARIO
1. Premessa Pag. 2
4. Dimensionamento Pag. 9
7. Conclusioni Pag. 31
ALLEGATI
1. PREMESSA
2.1 Geometria
La capriata Mohnie in questione è composta da 33 aste e 18 nodi.
In riferimento alla figura 1 sono date le misure della trave reticolare:
l= 2 metri; L= 16 metri; i=5 metri.
Isolando una capriata dal resto della costruzione, si ottiene la seguente struttura
che sarà oggetto dello studio:
2.3 Materiale
L’intera struttura portante, quindi l’insieme arcarecci-capriate, è in acciaio
Fe 360 per il quale è la normativa a fornire il valore della tensione ammissibile,
per spessori minori od uguali a 40 mm:
σamm = 160 N/ mm2
E = 210000 N/mm2
In questo studio verranno trattati il peso proprio e l’azione della neve mentre
si trascurano l’azione del vento e le variazioni termiche.
1
Nella condizione di carico di progetto – ossia la più gravosa – non tutti i carichi variabili saranno
computati, ma verrà considerata solo la voce più gravosa.
2
Il carico di neve al suolo si determina in base alle condizioni locali di clima e di esposizione. Per tener
conto della variabilità di precipitazione nevosa, la normativa suddivide il territorio italiano in tre zone
(Pistoia risulta nella zona II) ed infine differenzia i valori di carico in base all’altezza sul livello del mare
(Pistoia si trova a 70 m slm).
3.2.1 Copertura:
La copertura del fabbricato è costituita da un pannello di lamiera grecata
2
tipo 2047 dello spessore di 1,2mm e del peso di 20 kg/m .
3.2.2 Arcarecci:
Per trovare il peso proprio degli arcarecci che gravano sulla capriata in
corrispondenza dei nodi, occorre eseguire il loro dimensionamento.
Su di essi gravano il peso della copertura ed il carico della neve (è il più
sfavorevole dei sovraccarichi variabili). L’area di influenza dell’arcareccio è 5 m
X 2 m.
Dimensioniamo gli arcarecci in relazione al carico che sopportano: gli arcarecci
che appoggiano sui nodi marginali della capriata - arcarecci di bordo -
sostengono metà carico rispetto a quelli che appoggiano sui nodi interni -
arcarecci centrali. Perciò saranno valutati distintamente per ottimizzare il
dimensionamento.
Arcarecci centrali:
q = 92 + 20 = 112kg / m 2
q = 112 ⋅ 2 = 224kg / m
Poiché l’arcareccio è schematizzabile come un’asta appoggiata agli
estremi, esso ha il momento massimo nella mezzeria:
q ⋅ l 2 224 ⋅ 5 2
M max = = = 700kg ⋅ m = 70000kg ⋅ cm
8 8
M max 70000
Wx = = = 70cm 3
σ adm 1000
Per gli arcarecci centrali viene adottata una trave di tipo IPE 140 ad ali
parallele, UNI 5398-78, con le seguenti caratteristiche3:
Wx = 77.30cm 3 P = 12.9 Kg / m
Per effettuare la verifica di resistenza si considera anche il peso proprio
degli stessi, tenendo conto che questi sono soggetti a tensione semplice.
3
Vedi Allegato 1.
q = 92 + 20 = 112kg / m 2
q = 112 ⋅ 2 + 12.9 = 236.9 ≈ 237kg / m
Lo schema statico relativo all’arcareccio è una trave appoggiata agli
estremi, per cui il momento massimo risulta in mezzeria e pari a:
q ⋅ l 2 237.1⋅ 5 2
M max = = = 740.62kg ⋅ m = 74062kg ⋅ cm
8 8
M x 74062
σ eff = = = 958.1kg / cm 2 < σ a ,adm = 1600kg / cm 2 (Verifica)
Wx 77.3
Arcarecci di bordo:
Il carico a cui sono sottoposti è la metà rispetto agli arcarecci centrali, per
cui anche il momento massimo sarà la metà del momento degli arcarecci
centrali. Il modulo di resistenza sarà anch’esso la metà (Wx = 35cm 3 ).
Per gli arcarecci di bordo viene adottata una trave del tipo IPE 100 ad ali
parallele, UNI 5398-78, dotata delle seguenti caratteristiche:
Wx = 34.2cm 3 P = 8.1Kg / m
Abbiamo quindi:
q = 92 + 20 = 112kg / m 2
q = 112 ⋅ 1+ 8.1 = 120.1kg / m
q ⋅ l 2 120.1⋅ 5 2
M max = = = 375.31kg ⋅ m = 37531kg ⋅ cm
8 8
M x 37531
σ eff = = = 1097.4kg / cm 2 < σ a ,adm = 1600kg / cm 2 (Verifica)
Wx 34.2
72.64 ⋅ 4
P= = 290.56kg ≈ 291Kg
8
I carichi agenti sui nodi superiori della capriata sono quindi:
- nodi centrali: P = [(92 + 20) ⋅ 2 + 12.9] ⋅ 5 + 291 = 1475.5kg ≈ 1492Kg
P 291
- nodi marginali: = [( 92 + 20) ⋅ 1+ 8.1] ⋅ 5 + = 746kg
2 2
Nella figura seguente viene illustrato lo schema dei carichi.
4. DIMENSIONAMENTO
H 1 = 0
V1 + V17 = 8 P
PL + 2 PL + 3 PL + 4 PL + 5 PL + 6 PL + 7 PL + 4 PL − 8V L = 0
17
H 1 = 0
V1 = 4 P
V = 4 P
17
• Nodo 1
N(12)
Equazione di equilibrio traslazione verticale:
N (12) = −4 P ; asta 12 puntone
• Nodo 2
• Nodo 3
Equazione di equilibrio traslazione verticale:
7 2
P⋅ + N ( 43) = 0 ;
2 2
7
N(43) N ( 43) = − P ; asta 4-3 puntone
7P/√2 2
N(35) Equazione di equilibrio alla traslazione orizzontale:
7 2
N ( 35) − P⋅ =0;
3 2 2
7
N ( 35) = P ; asta 3-5 tirante
2
• Nodo 4
• Nodo 5
• Nodo 6
• Nodo 7
• Nodo 8
• Nodo 10
• Nodo 9
Sez. A-A:
• Sezione di Ritter coniugata rispettivamente alle aste 2-3, 2-4, 1-3.
P
4P − − N ( 23) ⋅ cos 45° = 0
2
P 8P 2 7P
N ( 23) = − + =
2 2 2 2
L’asta 2-3 risulta essere un tirante.
P 7
N ( 24) = −4 P +=− P
2 2
L’asta 2-4 risulta essere un puntone.
N (13 ) l = 0
L’asta 1-3 risulta essere scarica.
• Sez. B-B
Equilibrio alla traslazione verticale:
P
4 P − − N ( 45) ⋅ cos 45° − P = 0
2
P 2 5P
N ( 45) = − − P + 4 P =
2 2 2
L’asta 4-5 risulta essere un tirante.
P 7
N ( 35) = −+ 4P = P
2 2
L’asta 2-4 risulta essere un tirante.
N ( 46) = −8 P + 2P = −6 P
L’asta 4-6 risulta essere un puntone.
• Sez. C-C
Equilibrio alla traslazione verticale:
P
4P − − 2P − N ( 67) ⋅ cos 45° = 0
2
P 2 3P
N ( 67) = − − 2P + 4 P =
2 2 2
L’asta 6-7 risulta essere un tirante.
N ( 57) = 8 P − 2P = 6 P
L’asta 5-7 risulta essere un tirante.
3P 15
N ( 68) = 3 P − 12P + =− P
2 2
L’asta 6-8 risulta essere un puntone.
• Sez. D-D
Equilibrio alla traslazione verticale:
P
4 P − − 3 P − N ( 89) ⋅ cos 45° = 0
2
P 2 P
N ( 89) = − − 3 P + 4 P =
2 2 2
3 15
N ( 79) = − P + 12P − 3 P = P
2 2
L’asta 7-9 risulta essere un tirante.
N ( 810) = 6 P − 16P + 2P = −8 P
L’asta 8-10 risulta essere un puntone.
• Sez. E-E
Equilibrio alla rotazione attorno al polo 1, coniugato all’asta3-4:
7
Pl + N ( 34) l = 0
2
7
N ( 34) = − P
2
• Sez. F-F
Equilibrio alla rotazione attorno al polo 1, coniugato all’asta 5-6:
− Pl + 6 Pl + 2 N ( 56) l = 0
5
N ( 56) = − P
2
• Sez. G-G
Equilibrio alla rotazione attorno al polo 1, coniugato all’asta 7-8:
15
− 2Pl − Pl + Pl + 3 N ( 78) l = 0
2
3
N ( 78) = − P
2
Per calcolare gli sforzi nelle aste 1-2, 9-10 e simmetrici, si ricorre
obbligatoriamente al metodo di equilibrio ai nodi già illustrato, o ad altri metodi
di risoluzione, quali il diagramma cremoniano.
I risultati così ottenuti possono sintetizzarsi nella tabella sottostante (tabella
1), dove P indica che l’asta è un puntone e T un tirante, mentre X indica che
l’asta è scarica.
asta 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17
sforzo 4P 7/2 P 7√2/2 X 7/2 P 6P 5√2/2 P 7/2 P 5/2 P 15/2 P 3√2/2 P 6P 3/2 P 8P √2/2 P 15/2 P P
tipo P P T X P P T T P P T T P P T T P
Tabella 1. Dati relativi agli sforzi normali delle singole aste, per metà struttura (vedi §4.1.1 Simmetria della struttura).
Legenda:
█ Aste tipologia A █ Aste tipologia B █ Aste tipologia C █ Aste tipologia D
Figura 9. Visualizzazione delle quattro tipologie di aste nelle quali è stata divisa la struttura.
• Aste A:
Le aste A sono tutte dei puntoni e quindi sarà utilizzato come verifica il
metodo ω . Lo sforzo di compressione maggiore si manifesta nell’asta 8-10, ed
anche nella simmetrica 10-12, ed è pari a:
N c = 8 P = 11936Kg
Dal prospetto 7-IIa della tabella UNI 10011-88 per aste semplici con profili cavi
quadri, rettangolari o tondi, con spessore minore di 40 mm, ricaviamo il valore
del coefficiente ω, che vale, per λ = 100 ed acciaio Fe360:
ω = 1.60
per cui abbiamo:
ω ⋅ N c 1.60 ⋅ 11936
Amin = = = 11.94cm 2
σ adm 1600
Dalle tabelle dei prodotti siderurgici in acciaio, scegliamo una profilo a sezione
cava circolare Ccavo 108 x 3.754.
Verifica:
Essendo le aste della capriata incernierate ai nodi e l’acciaio adottato di tipo
Fe360, la snellezza ed il coefficiente ω per le aste tipo A risultano:
lo 200
λ= = = 54.20
i 3.69
A questo valore di snellezza, nella tabella, corrisponde a:
ω = 1.12
ω ⋅ Nc 1.12 ⋅ 11936
σ eff = = = 1088.6 Kg / cm 2 ≤ σ adm = 1600Kg / cm 2
A 12.28
Per le aste tipo A adotto quindi un profilo a sezione cava circolare Ccavo 108 x
3.75.
• Aste B
Essendo le aste B sottoposte a trazione saranno progettate a sforzo
normale. Lo sforzo normale di progetto risulta lo sforzo che interessa le aste 7-9
e, simmetricamente, 9-11:
15
Nt = P = 11190Kg
2
E quindi il dimensionamento è:
Nt 11190
Amin = = = 6.99cm 2 ≈ 7.00cm 2
σ adm 1600
4
Le caratteristiche del profilato adottato sono riportate nell’Allegato 1.
Verifica:
N t 11190
σ eff = = = 1374.7Kg / cm 2 ≤ σ adm = 1600Kg / cm 2
A 8.14
Per le aste tipo B adotto quindi un profilo a sezione cava circolare Ccavo 67 x 3.
• Aste C
Verifica:
Essendo le aste della capriata incernierate ai nodi e l’acciaio adottato di tipo
Fe360, la snellezza ed il coefficiente ω per le aste tipo B risultano:
lo 200
λ= = = 77.5
i 2.58
A questo valore di snellezza, nella tabella, corrisponde a:
ω = 1.29
ω ⋅ Nc 1.29 ⋅ 5968
σ eff = = = 1119Kg / cm 2 ≤ σ adm = 1600Kg / cm 2
A 6.88
Per le aste tipo C adotto quindi un profilo a sezione cava circolare Ccavo 76 x 3.
• Aste D
Le aste D risultano tiranti e per questo deve essere dimensionata solo a
sforzo normale, il valore di progetto del quale è quello relativo alle aste 2-3 e
15-18 :
5
Le caratteristiche del profilato adottato sono riportate nell’Allegato 1.
6
Le caratteristiche del profilato adottato sono riportate nell’Allegato 1.
7
Nt = P = 7385Kg
2
E quindi il dimensionamento è:
Nt 7385
Amin = = = 4.62cm 2
σ adm 1600
Scegliamo quindi un profilo circolare CAVO 57 X 37.
Verifica:
N t 7385
σ eff = = = 1453.7Kg / cm 2 ≤ σ adm = 1600Kg / cm 2
A 5.08
Per le aste tipo D adotto quindi un profilo a sezione cava circolare Ccavo 57 x 3.
4.5 Risultati
2 A 4 A 6 A 8 A 10 A 12 A 14 A 16 A 18
D
D
C
C
D
D
Z
1 B 3 B 5 B 7 B 9 B 11 B 13 B 15 B 17
X
Aste A B C D
Sezioni Ccavo 108 x 3.75 C c a v o 67 x 3 C c a v o 76 x 3 C c a v o 57 x 3
7
Le caratteristiche del profilato adottato sono riportate nell’Allegato 1.
8
Vedi § 4.2 e § 4. 3. Figura 10. Visualizzazione dei puntoni (rossi) e dei tiranti (gialli) della struttura reale.
Figura 10. Visualizzazione dei puntoni (rossi) e dei tiranti (gialli) della struttura reale.
asta 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17
sforzo 4P 7/2 P 7√2/2 X 7/2 P 6P 5√2/2 P 7/2 P 5/2 P 15/2 P 3√2/2 P 6P 3/2 P 8P √2/2 P 15/2 P P
tipo P P T X P P T T P P T T P P T T P
Figura 12. Visualizzazione dei puntoni (rossi) e dei tiranti (gialli) del sistema delle forze fittizio.
asta 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17
sforzo 3/4 3/4 3√2/4 X 3/4 1 1/2 3√2/4 3/4 1/4 3/4 3√2/4 3/2 √2/4 1 √2/4 3/4 X
tipo P P T X P P T T T P P T P P T T X
asta 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33
sforzo 1 √2/4 3/4 1/4 3/4 √2/4 1/2 1/4 1/2 √2/4 1/4 1/4 1/4 √2/4 X 1/4
tipo P T T P P T T P P T T P P T X P
i =1 E ⋅ A i
Dove:
• N* è lo sforzo normale delle aste del sistema di forze e tensioni virtuali
equlibrato;
• N0 è lo sforzo normale delle aste del sistema di spostamenti e
deformazioni congruente;
• A è l’area delle sezioni del sistema spostamenti e deformazioni
congruente;
• E è il modulo di elasticità dell’acciaio;
• li è la lunghezza della i-esima asta.
i
dove v5 è l’abbassamento verticale incognito , relativo al nodo 5 nel sistema di
spostamenti e deformazioni congruente.
* *
Quindi, per il PLV: Lest = Lint
9
Vedi Allegato 3 per la tabella di calcolo utilizzata e cd allegato per il file excel.
6. ANALISI SAP
6.1 Caso 1
E’ stato creato il modello relativo alla capriata studiata, inserendo la
geometria ed i carichi applicati, per verificare la correttezza dei calcoli analitici
svolti.
1492,00
1492,00
1492,00
1492,00
1492,00
1492,00
1492,00
746,00
746,00
2 4 6 8 10 12 14 16 18
1 3 5 7 9 11 13 15 17
X
10
Vedi §4.4.
11
Vedi §4 e §5.
12
Ossia relativo ai profilati adottati (§4.4).
13
Il valore degli spostamenti dei nodi è riportato nell’Allegato 3.
2 4 6 8 10 12 14 16 18
1 3 5 7 9 11 13 15 17
X
Figura 15. Diagramma dello sforzo normale della struttura studiata analiticamente.
6.2 Caso 2
Nella creazione di questo modello sono stati inseriti la geometria della
travatura, le sezioni delle aste15, il materiale, i carichi - costituiti dal peso degli
arcarecci e del manto di copertura - e i vincoli interni ed esterni.
Rispetto alla modellazione precedente non viene considerato nei carichi
applicati sui nodi il peso proprio della capriata. Esso verrà considerato nel suo
valore reale e nella sua applicazione reale, ossia linearmente distribuito lungo le
aste.
Il peso proprio delle aste della capriata, considerato automaticamente dal
programma lungo le aste, causa un momento flettente e uno sforzo di taglio.
I carichi applicati sui nodi sono:
14
Il valore degli sforzi normali delle aste è riportato nell’Allegato 3.
15
Le sezioni relative al § 4.4.
P
• Nodi esterni: = [( 92 + 20) ⋅ 1+ 8.1] ⋅ 5 = 592.5kg
2
1184,50
1184,50
1184,50
1184,50
1184,50
1184,50
592,25
592,25
2 A 4 A 6 A 8 A 10 A 12 A 14 A 16 A 18
D
D
C
C
D
D
Z
1 B 3 B 5 B 7 B 9 B 11 B 13 B 15 B 17
X
Essendo caricate le aste del proprio peso, in questo caso risultano non
nulle anche le sollecitazioni di momento flettente e taglio. Nell’Allegato 4 sono
riportati i valori delle sollecitazioni e degli spostamenti subiti dalla struttura.
2 4 6 8 10 12 14 16 18
1 3 5 7 9 11 13 15 17
X
2 4 6 8 10 12 14 16 18
1 3 5 7 9 11 13 15 17
X
2 4 6 8 10 12 14 16 18
1 3 5 7 9 11 13 15 17
X
6.3 Caso 3
E’ interessante analizzare anche la struttura modifica nel vincolo del nodo
17, sostituendo il carrello ivi situato con una cerniera.
1492,00
1492,00
1492,00
1492,00
1492,00
1492,00
1492,00
746,00
746,00
2 4 6 8 10 12 14 16 18
1 3 5 7 9 11 13 15 17
X
2 4 6 8 10 12 14 16 18
1 3 5 7 9 11 13 15 17
X
Gli sforzi di taglio e di momento flettente delle aste sono nulli, avendo
considerato, come nel caso 1, il peso proprio della capriata come un valore
approssimato applicato sui nodi, e in quanto sono state considerate cerniere al
termine di ogni asta.
7. CONCLUSIONI
Il confronto fra i vari casi avviene in termini di reazioni vincolari, sforzi delle
aste e spostamenti dei nodi. Per ogni singolo caso sono riportati in allegato16 i
valori determinati.
16
Allegati 2, 4, 5 e 6.
17
Cap. 4 e 5.
BIBLIOGRAFIA
Manuale d’uso del software integrato per l’analisi strutturale e le verifiche in ambiente
Windows SAP 2000 versione 8. Computers & Structures Inc.
Borri C., Appunti delle lezioni del corso di Meccanica dei solidi, a.a. 2001/02.
DOCUMENTI CONSULTATI
D.M. 16-01-1996 - Norme tecniche relative ai “Criteri generali per la verifica di sicurezza delle
costruzione e dei carichi e dei sovraccarichi”.
D.M. 09-01-1996 - Parte II - Norme tecniche per il calcolo, l’esecuzione e il collaudo per le
strutture metalliche.