Sei sulla pagina 1di 2

Le Terme Rinascimentali dei Medici sono state riscoperte a Firenze

di Ann Pizzorusso

Finalmente, dopo 400 anni, nel cuore di una delle più belle città del mondo, in
Italia a Firenze, sono state riscoperte e restaurate meticolosamente, le terme dei
Medici. Ci voleva l’intuito di un imprenditore immobiliare Fiorentino, Gianni
Ristori, a far rivivere un edificio usato come garage dalla Seconda Guerra
Mondiale ed a far ricordare quindi una delle più note terme in Europa. Il Sig.
Ristori si rese conto che le dimensioni e la collocazione dell’edificio potevano
diventare un posto notevole; il suo errore fu quello che fanno tante persone, cioè
comprare la proprietà basandosi sulle emozioni. I suoi istinti erano corretti,
perché dopo che ebbe comprato l’edificio, l’ufficio dei beni culturali confermò
che quelle erano le terme smarrite dei Medici.

Sebbene l’immobile fu suddiviso e le suddivisioni furono vendute nei secoli


successivi, le terme originali avevano giardini con fontane elaborate e grotte che
erano note in tutta l’Europa. Un invito alle terme era una cosa che non veniva mai
rifiutato dai personaggi di quel tempo. Infatti il complesso intero con i
giardini, le terme e gli edifici che appartenevano al complesso originale si
chiamava Orti Oricellari; risaliva al 1200 come si può vedere dalla torre
medioevale che esiste ancora oggi. Nel 1400 Orti Oricellari fu proprietà di
Bernardo Rucellai, un Fiorentino notevole, marito di Nannina dé Medici e cognato
di Lorenzo dé Medici. Questo luogo agì come una calamita sugli intellettuali e
potenti d’Europa. Un habitué fu Machiavelli, che fu profondamente influenzato da
coloro che li frequentavano, personaggi come Guicciardini, Nardi, Vettori,
Soderini e il futuro Papa Leone X. Machiavelli dedicò il suo Arte della Guerra ed
I Discorsi ad alcuni dei frequentatori e lì, li ambientò. Tutte le biografie di
Machiavelli dicono che le conversazioni in Orti Oricellari lo influenzarono e
dettero raffinatezza ai suoi pensieri politici.

Le conversazioni non furono limitate soltanto alla politica, ma furono molto


importanti anche per lo sviluppo filosofico e letterario degli umanisti,
l’Accademia Platonica di Ficino e lo sviluppo della lingua Italiana. Tante opere
che formarono i punti di riferimento nella storia della letteratura Italiana,
dovevano ringraziare queste riunioni per l’effetto stimolante che avevano dato. Fu
all’Orti Oricellari dove venne presentata la prima moderna tragedia Italiana,
Rosamunda di Giovanni Rucellai e dove Machiavelli lesse il capitolo sulle
cospirazioni nei suoi Discorsi. Le riunioni furono frequentate da Trissino che
parlava dello sviluppo della lingua Italiana, Francesco da Diacceto che parlava
del suo amore, il poeta Luigi Alemanni, lo scrittore Antonio Brucioli e da altri
giovani ragazzi che programmarono negli Orti Oricellari l’ultima e fallita
cospirazione repubblicana contro i Medici, nel 1522.

Dopo la sfortuna economica e politica della famiglia Rucellai e dopo la fallita


cospirazione contro i Medici, nel 1573 la proprietà fu venduta a Bianca Cappello
che restaurò i giardini riportandoli allo splendore di una volta. Dopo una dura
battaglia sull’eredità, la proprietà tornò alla famiglia Medici, dove nel 1640 fu
assegnata al Principe Giovan Carlo dé Medici da suo fratello, il Granduca
Ferdinando II.

Il Principe Giovan Carlo dé Medici la trasformò nelle terme più lussuose di


Firenze, e poiché aveva notato che l’Alberti nel suo Tratto sull’Architettura
aveva indicato in Dedalo l’ideatore di una grotta, decise di creare un posto di
ottima raffinatezza e, seguendo il consiglio di Alberti, decise di fare affreschi
che riguardavano miti Greci. Diede l’incarico a due artisti di Bologna, Angelo
Michele Colonna e Agostino Vitelli di decorare la parete con archi, colonne e
nicchie, per questo potettero ricevere l’acqua che usciva dalle bocche dei delfini
scolpiti. Sul soffitto, Icaro e suo padre Dedalo volando verso il sole. La scena
con le nuvole, la luce del sole e le caratteristiche mitologiche che curvano sopra
la testa mimetizzano il cielo mediterraneo.

Quando il Sig. Ristori comprò l’edificio quattro anni fa, era molto rovinato, le
mura stavano per crollare, i sali minerali e l’acqua avevano rovinato gli
affreschi. Comunque, con la famosa restauratrice di affreschi, Gioia Germani, che
fra tanti altri progetti aveva restaurato anche l’affresco dell’ultimo Giudizio di
Vasari nel Duomo di Firenze, fu capace di restaurare l’affresco di Icaro
riportandolo alla bellezza di una volta. Per il restauro ci volevano tanti anni,
con ogni metro quadrato pulito con l’acqua deionizzata e poi stabilizzata per
evitare ai sali minerali di penetrare dentro le volte, rovinando l’opera nuova.

Il Sig. Ristori, insieme all’Archietto Riccardo Dalla Negra, usarono la stessa


misura di eccellenza quando riconfigurarono lo spazio abitabile. Tutti i dettagli
sono perfetti in questo rifugio di multi-livelli. Il mezzanino è raggiunto da una
scala a chiocciola del 1200. La scala, nella torre medioevale, assomiglia a una
conchiglia di nàutilo, curvando su una simmetria perfetta, sbarcando nel mezzanino
dove si rimane senza fiato dalla bellezza. Lì con Icaro e Dedalo che volano nel
cielo affrescato ed i delfini che sorridono negli angoli, c’è un pavimento di
pietra con letto e una vasca da bagno tedesca incassata. Tutte e due hanno la
prospettiva ideale per vedere l’affresco nel soffitto. Questo livello dove c’è la
camera da letto è di una bellezza senza paragone, diventando più affascinante di
un tramonto, quando gli affreschi prendano un altro colore, più morbidi e sottili.

Il piano terra ha un salotto con due tv al plasma, situati in angoli comodi. Il


bagno è una conglomerazione straordinaria con marmo, cromo e vetro. La cucina è un
tributo al disegno Italiano con mobile pensile d’acciaio e i piani di lavoro di
granito non lavorato. Dando rispetto alla dimora, i lavelli, i rubinetti e gli
spogliatoi, sono stati lasciati come all’epoca del 1600 e integrati nel disegno
intero. Il risultato è proprio Italiano; una casa privata con un senso delle terme
dove il disegno moderno si fonde con la bellezza lussuosa e rinascimentale. Nella
restaurazione il Sig. Ristori ha pensato sempre all’invito dato agli ospiti dai
proprietari originali di venire “in un posto dove il corpo e l’anima possano
restare ed essere ricaricati in un atmosfera di pace e bellezza”.

Per alteriore informazione: annp1950@yahoo.com

Potrebbero piacerti anche