di Cecilia Ranza
Esordio innocuo
all’apparenza, ma allarma
la lesività potenziale
Ortoressia: disturbo
alimentare
subdolo e poco noto
Risponde Donatella Ballardini
Presidente dell’Associazione Nazionale Specialisti in Scienza dell’Alimentazione (ANSISA)
Lo spettro dei disturbi dell’alimentazione è carat- DOMANDA: Quando è stato coniato il termi-
terizzato da quadri clinici molto vari e, spesso, di ne «ortoressia» e perché?
difficile inquadramento. Non fa eccezione l’orto- RISPOSTA: Ortoressia è un termine che deriva
ressia, disturbo alimentare meno noto al pubbli- dal greco Orthos (giusto) e Orexis (appetito): indi-
co, ma sempre più presente nei Centri di diagno- ca l’ossessione psicologica per il mangiare sano.
si e cura dedicati: un corretto inquadramento e L’ortoressia è quindi un disturbo alimentare, carat-
una terapia multidisciplinare sono decisivi anche terizzato dal rifiuto/fobia per i cibi che si ritengono
in questo caso. A caratterizzare l’ortoressia è un “non sani”. Le persone che ne soffrono sviluppano
comportamento alimentare altamente selettivo, una vera ossessione e paura verso il cibo: si tratta
focalizzato su aspetti ossessivi relativi al “man- di uno stato di allerta continuo, che si traduce in
giare sano”. un controllo della propria alimentazione con carat-
Apparentemente innocua agli esordi, l’ortoressia teristiche ossessive e che, se non riconosciuto e
può invece portare a danni severi per la salute, trattato, può sfociare in un danno sia per la sfera
fisica e psichica. Con la guida di Donatella Bal- psicosociale, sia per la salute della persona.
lardini, Presidente dell’Associazione Nazionale
Specialisti in Scienza dell’Alimentazione (ANSI- D.: Quali sono i comportamenti caratteristici
SA), chiariamo le molte insidie di questo distur- della persona che soffre di ortoressia?
bo, ma anche le contromisure migliori. R.: Tra i comportamenti tipici presenti nel di-
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sturbo ortoressico, si possono segnalare: tra- ta da ortoressia a desiderare di depurarsi se le
scorrere più di tre ore al giorno pensando alla accade di ingerire cibi considerati non salutari:
propria alimentazione, sentirsi in colpa qualora ecco che, per rimediare, può ricorrere al vomito
non si segua la dieta abituale, sentirsi padroni di autoindotto, o all’assunzione ripetuta di purganti.
sé stessi soltanto se si ha un pieno controllo del Severità. L’ortoressico è estremamente severo
cibo, in particolare delle caratteristiche salutari con sé stesso. Una severità destinata a peggio-
del cibo. rare man mano, con l’autosomministrazione di
regole alimentari sempre più rigide e con un’ac-
D.: Quali sono i dati italiani sull’ortoressia? centuata intransigenza.
R.: Secondo dati diramati dal Ministero della Sa-
lute, sarebbero oltre 3 milioni gli Italiani, uomini e D.: Quali sono i soggetti maggiormente a ri-
donne di età compresa tra i 18 e i 65 anni, affetti schio?
dai diversi disturbi alimentari. Di questi, circa il R.: L’ortoressia può fare capolino quando si ini-
15% soffrirebbe di ortoressia. Secondo studi su ziano a seguire regimi alimentari non motivati da
campioni della popolazione italiana (Donini et al. condizioni di salute, dalle diete “fai da te”, a quelle
2004), l’ortoressia sarebbe prevalente nel ses- lette sulle riviste, o scaricate dal web. Ma orto-
so maschile (11,3%) rispetto a quello femminile ressico può diventare anche chi si affida a diete
(3,9%). suggerite da un dietologo, ma non personalizzate
Questa differenza potrebbe essere attribuita alla per età e condizioni e non monitorate nel tempo.
diffusione attuale, nella popolazione maschile, di La persona ortoressica si alimenta in modo sem-
modelli salutistici legati alla forma fisica e all’alle- pre più restrittivo, con cibi sempre più selezio-
namento sportivo, che suggeriscono un elevato nati, controllando e ricontrollando gli ingredienti
controllo del cibo per il raggiungimento della for- dei prodotti e rinunciando a frequentare eventi
ma e della performance ideale . sociali che prevedano il consumo di cibo.
È cruciale ribadire che le conoscenze nutrizio-
D.: Nelle sue forme estreme, come si manife- nali di questi soggetti non trovano quasi mai fon-
sta un comportamento ortoressico? damento in una reale competenza, ma derivano
R.: L’ortoressia, così come altre forme di distur- piuttosto da una somma di convinzioni personali,
bo dell’alimentazione, affonda le sue origini in di passaparola, di indicazioni generiche e non
un disagio psicologico, che si manifesta con un personalizzate, spesso reperite sul web e co-
controllo ossessivo del cibo focalizzato su: munque prive di una validazione scientifica.
Qualità degli alimenti. L’ortoressia si differen- Gli adolescenti sembrerebbero più a rischio de-
zia dall’anoressia e dalla bulimia proprio perché gli adulti.
la focalizzazione del paziente è incentrata sulla Come già accennato, lo sportivo potrebbe porre
“qualità” degli alimenti mentre, nelle altre forme maggiore attenzione al cibo, convinto di aumen-
di disturbo alimentare, il focus è posto primaria- tare più facilmente la propria massa muscolare
mente sulla “quantità” e solo secondariamente e migliorare il fisico, attraverso l’eliminazione di
sulla “qualità”. alimenti che ritiene lo allontanino dal suo ideale.
Paura della “contaminazione”. L’ortoressico Può essere a rischio anche chi opera una scelta
teme che il cibo sia “contaminato” dai svariati vegana o vegetariana, restringendo così il range
fattori. Questa paura può sfociare in una forma di alimenti per motivi non solo etici, ma anche
di ipocondria. salutistici.
Programmazione. Per essere sicuro di mangia-
re solamente cibi sani e puri, l’ortoressico dedica D.: Quali sono, nel lungo periodo, i maggiori
molte ore al giorno a pensare alla propria ali- rischi di un comportamento ortoressico?
mentazione e a programmare i pasti. R.: Le conseguenze dell’ortoressia si manifesta-
Depurazione. La paura della contaminazione e no, come già accennato, sia sul piano fisico, sia
l’ipocondria indotta stimolano la persona affet- su quello psicologico. Sul versante fisico, vanno
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segnalate carenze nutrizionali man mano più se- D.: Quali sono i messaggi che ANSISA ritiene
vere: squilibri elettrolitici, deficit di vitamine e altri fondamentali per contrastare questo distur-
micronutrienti che, nelle forme estreme, posso- bo fin dalle sue fasi iniziali?
no sfociare in fragilità ossea (osteoporosi) e atro- R.: Spesso le fasi iniziali dell’ortoressia passano
fie muscolari anche in giovane età. inosservate. Anzi. Va detto che, a volte, l’ortores-
È di nuovo cruciale sottolineare che queste con- sico è in questa fase ammirato da amici e parenti
dizioni, se non individuate precocemente e trat- (se non addirittura da professionisti della nutri-
tate, possono risultare irreversibili. Ugualmente zione), per la propria capacità di autocontrollo e
pericoloso, nel soggetto ortoressico, è il rischio di adesione totale alle regole destinate a diven-
di una patologia da abuso di integratori alimenta- tare la sua gabbia.
ri, che sfocia in un loro accumulo nell’organismo. È quindi necessario che i clinici e gli operatori
Sul versante psicologico, lo stato emotivo di fon- della nutrizione vengano formati specificamente
do della persona con ortoressia è segnato da de- su questo disturbo, così da individuare preco-
pressione e senso di colpa, su cui si innesta un cemente i casi e motivare chi ne soffre a intra-
atteggiamento di tipo ossessivo-compulsivo: l’orto- prendere un trattamento riabilitativo specialistico
ressico vive in un perenne stato di ansia, legato al che, per la complessità del disturbo, dovrà esse-
timore che il contatto con i cibi da lui ritenuti malsa- re multidisciplinare.
ni possa causargli problemi di salute. Un secondo aspetto fondamentale riguarda l’in-
Altrettanto preoccupanti sono i transitori momenti formazione (e la pubblicità) nutrizionale. È dimo-
di euforia, che si manifestano soltanto quando l’or- strato infatti che molti comportamenti alimentari
toressico riesce a resistere a una tentazione nu- disfunzionali e molti disturbi dell’alimentazione
trizionale, o a mantenere una nuova ferrea regola trovano terreno fertile in un’informazione (e in
autoimposta. una pubblicità) nutrizionale aggressiva e superfi-
L’ossessione nei confronti del cibo non di rado si ciale. Non sono pochi i casi di informazione rela-
associa ad altre forme maniacali, come l’ossessio- tiva ai settori della nutrizione affidata a contenuti
ne per l’esercizio fisico, per la pulizia, per le cure sensazionalistici, con ricadute sul grande pubbli-
estetiche. Spesso l’ortoressia convive con un pre- co fuorvianti e ingannevoli.
giudizio patologico verso i farmaci: non è raro, infat- In questo senso, l’Associazione Nazionale
ti, che l’ortoressia celi anche la paura delle malat- Specialisti in Scienza dell’Alimentazione (AN-
tie e dell’invecchiamento. Da qui prende le mosse SISA) sostiene da tempo la necessità di una
il voler rendere il corpo resistente agli “attacchi” regolamentazione sia dell’informazione, sia
dell’ambiente esterno, o al trascorrere del tempo, della pubblicità del settore. L’azione che vo-
proprio attraverso un’alimentazione ipercontrollata. gliamo promuovere parte dalla collaborazione
Infine, da non sottovalutare è l’isolamento pro- tra mondo scientifico e istituzioni, da cui pos-
gressivo del soggetto colpito da ortoressia che, sano scaturire “linee di indirizzo” condivise, fi-
se inizialmente tenderà a coinvolgere amici e nalizzate da un lato a migliorare la qualità dei
parenti in questo stile di vita presunto sano, do- contenuti dell’informazione e, dall’altro, a sot-
vrà poi prendere atto del fallimento di questi suoi tolineare l’impatto lesivo sulla salute individua-
tentativi, che lo porteranno a isolarsi e a peggio- le e sulla società di contenuti scientificamente
rare il suo quadro psicopatologico. scorretti.
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