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(1) Classificazione dei tipi di lingue in base al canale della trasmissione dei segnali e alla
modalità di trasmissione tra generazioni.
lingue umane
storico-naturali pianificate
(2) LIS (Lingua italiana dei segni) (da Volterra, Virginia (a cura di), La lingua italiana dei segni.
La comunicazione visivo-gestuale dei sordi, Bologna, il Mulino, 2004, p. 218)
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ASL: Parigi, 1791, fondazione dell’Institut national des sourds-muets, da parte dell’abate
Charles-Michel de l’Épée. 1816, incontro del pastore protestante Thomas Hopkins Gallaudet,
della comunità di Hartford (Connecticut) con l’educatore Laurent Clerc. Trasferimento negli
USA e fondazione del Connecticut Asylum for the Deaf and Dumb. Dal 1986 Gallaudet
University a Washington (DC), bilingue in ASL e inglese.
(5) Rapporti di parentela tra le lingue dei segni (da Russo Cardona, Tommaso/Volterra, Virginia,
2007, Le lingue dei segni. Storia e semiotica, Carocci, Roma, p. 32):
a. Gruppo della LSF (lingua francese dei segni)
lingua dei segni francese, americana, svedese, finlandese
b. Gruppo della BSL
lingua dei segni britannica, alcune varietà di quella australiana
c. Gruppo indopakistano
varietà indiane, pakistane, nepalesi
d. Gruppo giapponese
varietà giapponese, coreana, taiwanese
(6) Esperanto. Lingua pianificata nel 1887 da Ludwik Lejzer Zamenhof (1859-1917), medico,
della comunità ebraica lituana di lingua yiddish allora sotto l’Impero russo. Esperanto in
esperanto significa “sperante”.
‘Nel giornale della vostra città ho letto che avete bisogno di un impiegato’
(7) Haitiano. Ca. 6 mio. di parlanti nella Repubblica di Haiti e nei Caraibi. Nato nel corso del
XVIII secolo nei processi di acquisizione di lingua prima di figli di schiavi, esposti a un input
frammentario del francese (pidgin) che i genitori avevano sviluppato durante la deportazione
dall’Africa da parte dei colonizzatori francesi.
Le caratteristiche delle lingue di contatto sono illustrate nell’Atlas of Pidgin and Creoles
Language Structures, disponibile in versione telematica: http://apics-online.info/
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B. Lingua e dialetto
a. Svedese: Han ät-er fisk, men det gör inte hans vänn-er
lui mangiare-PRES pesce ma ciò fare(PRES) NEG di_lui amico-PL
b. Danese: Han spise-r fisk, men det gør hans venn-er ikke
lui mangiare-PRES pesce ma ciò fare(PRES) di_lui amico-PL NEG
c. Norvegese: Han spise-r fisk, men det gjør ikke venn-e-ne hans
lui mangiare-PRES pesce ma ciò fare(PRES) NEG amico-PL-DEF di_lui
‘lui è a Shanghai’
(Ramsey, Robert S., 1987, The Languages of China, Princeton University Press, Princeton, p. 94)
(11) Lingua vs. ‘dialetto’: il caso italiano. I dialetti sono lingue sorelle dell’italiano, tutte derivate
dal latino, che presentano anche alti gradi di non intercomprensibilità. L’italiano si è
sviluppato come lingua standard dopo l’unificazione (1861) dal toscano letterario, basato sul
fiorentino antico, venendo a occupare una posizione sociale superiore a quella dei dialetti, in
quanto lingua ufficiale dello stato italiano e lingua dell’istruzione.
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latino
ITALIANO
(12) Lingue col maggior numero di parlanti. Dati pubblicati su Ethnologue nel 2017 e ricavati da
https://en.wikipedia.org/wiki/List_of_languages_by_total_number_of_speakers: rango e
parlanti in milioni.
I dati possono essere confrontati con quelli del 2003 nella tabella pubblicata in Berruto &
Cerruti (2017: 238-239).
(13) Percentuale di lingue con < 100.000 parlanti (Nettle, Daniel, 1999, Linguistic diversity,
Oxford Univesity Press, Oxford, p. 114)
(14) Popolazione mondiale e lingue (dati da Pereltsvaig, Asya, 2012, Languages of the World. An
Introduction, Cambridge University Press, Cambridge, p. 12).
b. La mediana del numero di parlanti di una lingua è 6000. Metà delle lingue del mondo sono
parlate da 6000 o più parlanti, l’altra metà da 6000 o meno parlanti.
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D. Le famiglie linguistiche
(16) Lingue verbali: classificazione genealogica: classificazione in famiglie e gruppi (di lingue). I
‘legami di parentela’ sono definiti da congruenze nel lessico e nella grammatica, individuate
in base a regolari corrispondenze fonetiche (v. Linguistica storica, metodo comparativo).
Nella rassegna seguente, le famiglie sono indicate in MAIUSCOLETTO, i gruppi sono indicati in
tondo e le lingue in corsivo. Le carte sono state elaborate in base alla versione elettronica
dello WALS (World Atlas of Language Structures, 2005).
Il numero di lingue è tratto dalla versione telematica di Ethnologue (www.ethnologue.org). Le
lingue riportate nelle cartine sono solo la frazione considerata nello WALS rispetto al totale di
quelle di un gruppo o di una famiglia.
La classificazione riflette la situazione storica del XIV secolo, cioè prima dell’espansione
coloniale europea che ha portato lingue come il portoghese, lo spagnolo, l’inglese, il francese,
il nederlandese e il russo negli altri continenti (cfr. “scoperta dell’America” nel 1492).
semitico (ebraico, arabo, maltese, tigrino, amarico), cuscitico (somalo), ciadico (hausa),
berbero (cabilo, tamazight), antico egiziano.
ALTAICO (65): turco (turco di Turchia, azerbaigiano, kazako), mongolo (mongolo), tunguso
(manciù, evenki)
NIGER-CONGO (1538): bantu ((ki)swahili, (ki)kongo, zulu), igbo, yoruba, ewe, twi, wolof.
(22) L’ipotetico raggruppamento indo-pacifico in Papuasia-Nuova Guinea: circa 730 lingue con 3
milioni di parlanti in totale (arapesh, enga, wantoat)
(23) Le Americhe: 3 famiglie secondo la proposta controversa avanzata da Joseph Greenberg nel
1987. La controversia riguarda la macro-famiglia detta amerinda.
(26) Lingue isolate: basco, burushaski, ket, nivkh, nahali, (sumero), (etrusco)