La densità di popolazione (in demografia) misura il rapporto fra la popolazione
presente in un territorio e la superficie dello stesso si esprime in numero di abitanti
per chilometri quadrati. In realtà la densità di popolazione è una misura puramente teorica in quanto presuppone la distribuzione omogenea della popolazione. La distribuzione della popolazione fin dal passato è stata condizionata da fattori naturali favorevoli ad esempio per la morfologia del territorio la concentrazione maggiore della popolazione si ha nelle zone pianeggianti, nelle zone costiere, nelle zone con presenza di corsi d’acqua( grandi fiumi e grandi laghi), per la climatologia la popolazione è distribuita maggiormente nell’ambiente temperato. Oggi il popolamento è condizionato da fattori economici e sociali, come il trasferimento verso le città che offrono maggiori opportunità lavorative. La presenza dell'uomo sulla Terra non è uniforme. Esistono zone della superficie terrestre fortemente abitate ed altre del tutto disabitate. La presenza dell’uomo in alcune aree geografiche dipende da fattori quali il clima, la presenza di acqua,la fertilità del suolo e la presenza di agevoli vie di comunicazioni. La parola ecumene indica le aree della superficie terrestre che sono abitate dall'uomo date le favorevoli condizioni ambientali. Fanno parte dell'ecumene, ad esempio, tutte le zone che si estendono nelle regioni temperate dei due emisferi (zona temperata boreale e zona temperata australe) sono quelle zone della terra abitate stabilmente dall’uomo in cui per la sua adattabilità all’ambiente e per il progresso delle tecniche di sfruttamento del suolo, l’uomo riesce a vivere stabilmente sfruttando le risorse del suolo. La parola anecumene indica le aree della superficie terrestre disabitate a causa delle condizioni climatiche, della posizione geografica o dell'altitudine. Fanno parte dell'anecumene, ad esempio, i deserti caldi e freddi, le foreste pluviali, le zone polari e le cime più elevate delle catene montuose. In queste zone l’uomo non può vivere perché la terra non può offrire risorse per la sopravvivenza dei gruppi umani. La zona intermedia tra anecumene ed ecumene è chiamata subecumene indica le aree abitate solamente per alcuni giorni dell’anno, in cui le condizioni di vita sono sfavorevoli e, quindi, l’abitazione può essere solo saltuaria (nomadi). Fanno parte del subecumene, alcune zone sub-polari dove vivono gli Eschimesi per alcuni mesi dell'anno e anche le zone di alta montagna dove i pastori portano i greggi al pascolo in estate. La parola periecumene indica zone in cui si trovano osservatori scientifici o altri tipi di postazioni: in queste zone non si produce alcun tipo di sostentamento che proviene da altre zone pertanto non danno risorse per gli insediamenti degli uomini, ma sono stabilmente abitate e ricevono rifornimenti dall’esterno (ad esempio alberghi ed attività di commercio.
Il concetto di distribuzione della popolazione non va confusa con l’insediamento
della popolazione che consiste nell’insieme dei fatti e degli aspetti connessi alla dimora dell’uomo sulla superficie terrestre, ad esempio ( una comunità in cui vivono delle persone.)