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Episodio #001: Presentazione del podcast

https://italiancoach.net/wp-content/uploads/2018/11/001-Presentazione-del-Podcast-
trascrizione.pdf

Come ti aiuterà il mio podcast a migliorare il tuo italiano?


Ciao a tutti! Io sono Moreno, il creatore di The Italian Coach, e sono qui per aiutarti a
imparare a parlare l’italiano.
Stai ascoltando il primo episodio del mio podcast e questo mi rende molto felice!
Lo ammetto: Esistono moltissimi podcast per imparare l’italiano e ora ti starai chiedendo,
perché dovresti ascoltare proprio il mio.
La mia unica missione è, che tu possa imparare a parlare l’italiano in modo fluente. Voglio
aiutarti a PARLARE l’italiano autentico. Se vuoi migliorare altri aspetti della lingua, come
per esempio scrivere o capire le regole grammaticali, allora questo non è il podcast per te.
Ma se vuoi imparare a parlare l’italiano in modo naturale e divertente, resta qui con me!
Ogni episodio del podcast avrà due parti:
Nella prima parte parlerò di un tema specifico, come per esempio:
Aspetti linguistici: Qui parlerò di aspetti della lingua italiana, che possono essere difficili
da capire. Perché, ogni tanto, qualche breve spiegazione può essere utile. Per esempio: il
congiuntivo
Cultura e società italiana: Quando si impara una lingua straniera, è importante conoscere
il modo di vivere e le abitudini della gente di quel paese. Più ne sai della cultura, più
facilmente capirai le conversazioni in italiano.
Vocabolario e modi di dire in italiano autentico: Anche se puoi imparare molte parole ed
espressioni usate dagli italiani tramite l’ascolto e la lettura di contenuti autentici, qui
spiegherò delle espressioni specifiche usate per esempio nel business, nella tecnologia,
oppure durante una visita dal medico ecc.
Motivazione e consigli sull’apprendimento: Come coach non possono mancare i miei
migliori consigli su come imparare l’italiano e su come restare motivati.
Nella seconda parte tocca a te: Userò una tecnica chiamata “domanda e risposta”, con la
quale simuleremo una conversazione. Così potrai esercitarti a parlare l’italiano, senza avere
bisogno di una “vera” persona.
Ti spiegherò esattamente come funziona nel prossimo episodio.
Questa è la struttura del mio podcast. E visto che ci saranno momenti in cui non riesci a
capire tutto quello che dico (anche se cercherò sempre di parlare in modo chiaro), insieme
ad ogni podcast avrai a disposizione la trascrizione in pdf.
Oltre all’italiano parlo altre lingue e so benissimo cosa significa imparare una lingua con i
metodi convenzionali.
I corsi in classe tradizionali, i libri di testo, le regole di grammatica non ti aiuteranno mai a
parlare in modo fluente ed autentico una lingua.
Se oggi so parlare l’inglese ed il francese in modo sicuro e spontaneo, è soltanto grazie ai
metodi naturali. I miei principi, come coach d’italiano, si basano proprio su questi metodi:
Ascolto e lettura di contenuti interessanti e divertenti, e conversazione. Tutto in lingua
autentica. E posso dirti che funzionano.
Perciò, non vedo l’ora di aiutarti a migliorare il tuo italiano
Bene, siamo arrivati alla fine di questo primo episodio. La trascrizione la puoi trovare sul
mio sito italiancoach.net.
Ti aspetto nel prossimo episodio!
Ciao Ciao
https://italiancoach.net/wp-content/uploads/2018/11/002-i-certificati-di-lingua-
trascrizione.pdf
Episodio #002: I certificati di lingua
Ciao a tutti!
Io sono Moreno, il creatore di The Italian Coach, e sono qui per aiutarvi a imparare a
parlare l’italiano.
Benvenuti al secondo episodio del mio podcast. Oggi parlerò:
Dei certificati di linguae di quello che ci indicano e non.
Dopodiché potrete praticare il vostro italiano parlato simulando una conversazione.
Siete pronti? Iniziamo subito!
Conoscete i certificati di lingua italiana? Forse, ne avete già uno?! Quelli più popolari sono
il CILS, il CELIe i vari DELI, DILI e DALI.
Molti studenti hanno il desiderio di ottenere uno di questi certificati, in modo da avere una
prova ufficiale e riconosciuta della propria conoscenza dell’italiano.
Come forse già sapete, io non sono molto entusiasta di questi diplomi. Secondo me, avere
un diploma di italiano non significa automaticamente sapere parlare l’italiano.
Molte persone, dopo aver studiato duramente ed aver speso tanti soldi per ottenere il
certificato, decidono di andare in Italia per immergersi nella cultura e praticare la lingua.
Ecco, e sapete cosa succede poi? Vengono a galla (diventa evidente) i più grandi problemi:
Non riescono a capire le persone di madrelingua e non riescono ad esprimersi in modo
spontaneo.
Ma perché succede questo?
Perché quando vi preparate per un certificato di lingua, che sia da soli o seguendo un corso
in classe, praticate soltanto gli esercizi, che verranno chiesti durante l’esame.
Quando, però, vi ritrovate in una situazione reale, dove dovete parlare, non c’è tempo per
pensare o tradurre. Non potete fermare la conversazione e dire alla persona con cui state
parlando: “un attimo, devo prima capire cosa mi hai detto”.
Per questo motivo, i certificati di lingua attestano solamente che si ha risposto in modo
corretto alle domande dell’esame.
La maggior parte dei madrelingua italiana non passerebbero quei tipi di esame. Però,
nessuno si sognerebbe di dire che non sanno parlare l’italiano in modo fluente. D’altra
parte, molti studenti d’italiano con certificati di livello avanzato, purtroppo non sanno
parlare senza sforzo
Con questo non voglio dire, che i certificati di lingua siano del tutto inutili. Possono essere
utili quando cerchi un nuovo lavoro. Oppure quando devi iscriverti all’università.
Comunque, anche in questi casi, secondo me, le aziende e le istituzioni dovrebbero
verificare le conoscenze di una lingua con una breve conversazione. Perché rimane il
migliore indicatore. Ma mi rendo conto che questo richiederebbe troppo tempo.
Esercizio di conversazione
Ma ora passiamo alla seconda parte del podcast.
In questo esercizio simuleremo una conversazione con la tecnica del “domanda e risposta”.
In questo modo potete praticare il vostro italiano parlato.
Vi spiego come funziona:
1.Dirò una o due frasi, per darvi delle informazioni e per creare un contesto.
2.Farò delle semplici domande sulle informazioni, che vi ho appena dato.
3.Dopo ogni domanda, ci sarà qualche secondo di silenzio. Adesso, tocca a voi rispondere
alla domanda. Provate a rispondere in modo breve e semplice. Ad alta voce.
4.Dopo la vostra risposta, vi darò una possibile risposta corretta.
5.Questasequenzasi ripete fino a formare una breve storia.
Come potete vedere, risponderete tutto il tempo a delle semplici domande. Le domande
sono semplici di proposito. Perché lo scopo principale dell’esercizio è, di forzar via
rispondere spontaneamente, simulando una vera conversazione.
Bene, partiamo subito!
Marco ha studiato per tre anni ed ha ottenuto tutti i certificati della lingua italiana.
Per quanto tempo ha studiato Marco?
Per tre anni. Ha studiato per tre anni.
Che cosa ha studiato? Il tedesco? L’inglese?
Non ha studiato né il tedesco, né l’inglese. Non ha studiato nessuna di queste lingue.
Ha studiato l’italiano.
Marco voleva praticare l’italiano, così ha deciso di andare in Italia.
Dov’è andato Marco?
È andato in Italia.
Ha deciso di andare in Italia.
Perché Marco è andato in Italia?
Perché voleva praticare l’italiano.
Che lingua voleva praticare Marco?
L’italiano. Voleva praticare l’italiano.
In Italia, Marco non riusciva a capire niente. Tutti parlavano troppo veloce.
Capiva l’italiano?
No, non riusciva a capire niente.
Davvero? Non riusciva a capire neanche una parola?
Sì, davvero. Non capiva neanche una parola.
Perché non riusciva a capire niente? Era troppo difficile?
Non era troppo difficile. Parlavano tutti troppo veloce.
Dopo questa esperienza, ha deciso di cambiare metodo per imparare l’italiano. Ora,
guarda ogni giorno un film in italiano.
Marco ha cambiato qualcosa?
Sì, ha cambiato metodo per imparare l’italiano.
Quindi, Marco ha cambiato il metodo per studiare?
Esatto, ha cambiato quello. Ha cambiato metodo.
Che cosa ha cambiato esattamente?
Ora, guarda ogni giorno un film in lingua italiana
Allora, crede che il metodo che usava prima, non era quello giusto?
Proprio così. Per questo ha deciso di cambiarlo e di guardare ogni giorno un film
Un anno dopo, Marco è tornato in Italia, dove ha conosciuto Anna, una giraffa molto
divertente.
Dov’è tornato Marco?
È tornato in Italia.
Quando è tornato in Italia?
Ci è tornato dopo un anno.
Ha conosciuto qualcuno?
Sì, ha conosciuto Anna. Una giraffa.
Non ha incontrato degli amici?
No, ha conosciuto soltanto una giraffa, che si chiama Anna.
Ma allora non ha conosciuto nessuna persona?
No, solo un animale. Una giraffa molto divertente di nome Anna.
Questa è la fine dell’esercizio. Povero Marco. La prima volta che è andato in Italia si è
demoralizzato, perché non riusciva a capire una parola. Dopo aver cambiato metodo
guardando ogni giorno un film, il suo italiano è migliorato. Così, quando è tornato in Italia
per la seconda volta, ha conosciuto la giraffa Anna. Sicuramente si sono divertiti.
Bene, siamo arrivati alla fine di questo episodio. Ricordatevi di ripetere l’ascolto e
l’esercizio almeno un’altra volta.
Vi auguro una buonissima giornata e ci sentiamo settimana prossima per un nuovo
episodio.
Ciao Ciao
Episodio #003: Come ordinare un caffè al bar
https://italiancoach.net/wp-content/uploads/2018/11/003-Come-ordinare-un-caff%C3%A8-
al-bar-trascrizione.pdf
Ciao a tutti!
Io sono Moreno, il creatore di The Italian Coach, e sono qui per aiutar via parlare in modo
fluente l’italiano autentico.
Benvenuti al terzo episodio del mio podcast.
Oggi vi spiegherò come ordinare un caffè al bar in Italia. Dopo aver parlato di caffè ho
pronto per voi un nuovo esercizio di “domanda e risposta”, con cui potete praticare il vostro
italiano parlato.
Direi di iniziare subito!
L’Italia non è soltanto famosa per il suo cibo. Quando si pensa alla cultura del caffè, si
pensa subito all’Italia. Infatti, intorno al 1600, fu uno dei primi paesi in Europa ad avere il
piacere di conoscere il caffè. Secondo voi, perché i diversi tipi di caffè portano un nome
italiano? Ecco, appunto.
Ma andiamo a scoprire i modi più diffusi di prendere un caffè al bar in Italia
Iniziamo con il più semplice di tutti: Se volete bere un espresso, vi basta ordinare un caffè.
Se dite al barista che volete un caffè, vi farà sempre e comunque un espresso. Quindi, se
volete parlare in lingua autentica, ordinatelo così. Ovviamente, se dite al barista che
vorreste un espresso, vi capirà lo stesso.
Se un caffè per voi è troppo forte, potete sempre dire al barista di farvi un caffè lungo. Per
ottenere un caffè lungo viene utilizzata più acqua, il caffè viene allungato con l’acqua. La
quantità nella tazzina è quindi più ampia.
Il contrario rappresenta il caffè ristretto. Per fare un ristretto viene utilizzata meno acqua.
Così, il caffè è più concentrato e più forte.
Se vogliamo fare una classifica dell’intensità dei vari tipi di caffè, possiamo dire che il
caffè ristretto è quello più forte, al secondo posto c’è il caffè ed infine il caffè lungo.
Che ne dite se passiamo alle varietà con il latte?
Iniziamo con il cappuccino. Forse la bevanda italiana più famosa del mondo. La perfetta
combinazione tra latte scaldato con il vapore e caffè. Come resistere alla sua schiuma?!Ah,
se volete ordinarlo come dei veri italiani potete dire al barista, che vorreste un cappuccio.
Un’altra bevanda molto famosa, è il latte macchiato. Viene preparato con la schiuma di
latte insieme ad un po’ di caffè, giusto per macchiare appunto il latte. Rispetto al
cappuccino, viene utilizzato più latte e meno caffè.
Se esiste il latte macchiato, poteva non esistere il caffè macchiato? Certo, che no. Il caffè
macchiato è il contrario del latte macchiato. Si tratta, cioè, di un caffè con un goccio di latte
caldo.
Ecco, queste sono le varianti di caffè, che potete sicuramente ordinare in qualsiasi bar
italiano.
Esercizio di conversazione
Bene, ora continuiamo con la seconda parte del podcast.
In questo esercizio simuleremo una conversazione con la tecnica del “domanda e risposta”.
Così potete praticare il vostro italiano parlato.
Vi spiego come funziona:
1.Dirò una o due frasi, per darvi delle informazioni e per creare un contesto.
2.Farò delle semplici domande sulle informazioni, che vi ho appena dato.
3.Dopo ogni domanda, ci sarà qualche secondo di silenzio. Adesso, tocca a voi rispondere
alla domanda. Provate a rispondere in modo breve e semplice. Ad alta voce.
4.Dopo la vostra risposta, vi darò una possibile risposta corretta.
5.Questa sequenza si ripete fino a formare una breve storia. Partiamo subito!
Massimo va al bar e ordina un caffè macchiato.
Cosa ha ordinato Massimo?
Ha ordinato un caffè macchiato.
Dovesi trova Massimo?
Massimo si trova al bar.
Massimo si trova in un ristorante?
No. Si trova in un bar ed ha ordinato un caffè macchiato.
Ha ordinato un cappuccino?
No. Non ha ordinato un cappuccino. Ha ordinato un caffè macchiato.

Dopo qualche minuto, entra nel bar Luigi, un amico di Massimo.


Chi è entrato nel bar?
È entrato Luigi.
Chi è Luigi?
Luigi è un amico di Massimo.
L’amico di Massimo si chiama Mario?
No. Si chiama Luigi. L’amico di Massimo si chiama Luigi.
Quando è entrato nel bar?
È entrato dopo qualche minuto.
Massimo chiede a Luigi se ha voglia di prendere qualcosa insieme a lui.
Cosa chiede Massimo a Luigi?
Gli chiede se ha voglia di prendere qualcosa insieme a lui.
Luigi è d’accordo?
Non si sa, se Luigi è d’accordo.
Chi ha chiesto qualcosa a Luigi?
Massimo. È stato Massimo a chiedere qualcosa a Luigi.
Massimo consiglia a Luigi di prendere un cappuccino, ma a Luigi non piace il latte.
Cosa consiglia Massimo a Luigi?
Gli consiglia di prendere un cappuccino.
Massimo consiglia a Luigi di prendere un caffè ristretto?
No. Gli consiglia di prendere un cappuccino.
A Luigi piace il latte?
No. A Luigi non piace il latte.
Il cappuccino è fatto con il latte?
Si. Il cappuccino si fa con il latte ed il caffè.
Luigi prenderà un cappuccino?
No. Luigi non prenderà un cappuccino, perché non gli piace il latte.
Quando Luigi ordina un caffè lungo, Massimo all’improvviso se ne va arrabbiato
senza finire di bere il suo caffè macchiato.
Cosa ha ordinato Luigi?
Ha ordinato un caffè lungo.
Allora, non ha preso un cappuccino?
No. Luigi ha preso un caffè lungo.
Cosa ha fatto Massimo?
Se n’è andato all’improvviso. Era arrabbiato, e se n’è andato all’improvviso.
Massimo ha bevuto il suo caffè?
No, se n’è andato senza finire il suo caffè.
Perché Massimo se n’è andato?
Perché era arrabbiato. Massimo se n’è andato perché era arrabbiato.
Questa è la fine dell’esercizio. Chissà perché Massimo ha lasciato il bar arrabbiato?!Non lo
sapremo mai.
Durante l’esercizio avete risposto tutto il tempo a delle semplici domande. Le domande
sono semplici di proposito. Perché lo scopo principale, è di forzarvi a rispondere
spontaneamente. Questo può aiutarvi a diventare più fluenti.
E siamo già arrivati alla fine dell’episodio. Ricordatevi di ripetere l’ascolto e l’esercizio
molte volte.
Vi auguro una buonissima giornata e ci sentiamo settimana prossima per un nuovo episodio
del podcast.
Ciao Ciao!
Episodio #004: Fare la spesa
https://italiancoach.net/wp-content/uploads/2018/11/004-Fare-la-spesa-trascrizione.pdf
Ciao a tutti!
Io sono Moreno, il creatore di The Italian Coach, e sono qui per aiutar via parlare in modo
fluente l’italiano autentico.
Benvenuti ad un nuovo episodio del mio podcast. Il quarto per essere precisi.
Vi ricordo, che potete trovare la trascrizione, se non l’avete già trovata, sul mio sito:
italiancoach.net.
Oggi parlerò di un argomento che riguarda tutti noi: Fare la spesa. Nella seconda parte, vi
darò come sempre la possibilità di praticare il vostro italiano parlato con un nuovo esercizio
di conversazione.
Andiamo
Prima di tutto, chiariamo cosa significa “fare la spesa”. Fare la spesa vuol dire acquistare
generi alimentarie beni di prima necessità, come per esempio il cibo, le bevande, la carta
igienica e così via. Quando facciamo la spesa, compriamole cose, di cui abbiamo bisogno
per vivere.
Ma di solito dove andiamo a fare la spesa? Beh, credo che la maggior parte delle persone
vada a fare la spesa al supermercato. Quando entriamo al supermercato, scegliamo se usare
un cestino oppure un carrello. Il cestino può andare bene se non abbiamo intenzione di
comprare tanti articoli. Ma se abbiamo bisogno di tante cose, allora è più comodo usare il
carrello.
Quando abbiamo finito di riempire il cestino oil carrello, passiamo alla cassa. Alla cassa
possiamo pagare in contanti oppure con la carta. I due tipi di carta più diffusi in Italia sono
la carta di credito ed il bancomat. Beh, la carta di credito la conoscete sicuramente. Ma cosa
è il bancomat? Il bancomat non è nient’altro che una carta di debito, come per esempio la
Maestro.
In Italia, sia la carta di debito, che l’automatico da cui prelevare i soldi vengono chiamati
bancomat. Strano, vero?
Lasciamo per un attimo il supermercato, e vediamo dove possiamo ancora andare a fare la
spesa. Per molti italiani è tornata di moda fare la spesa al mercato. Purtroppo da quando è
stato introdotto l’Euro, il costo della vita è generalmente aumentato.
Al mercato abbiamo, perciò, l’opportunità di risparmiare, perché di solito i prezzi dei
prodotti venduti nelle bancarelle sono più bassi in confronto a quelli dei supermercati. E se
vogliamo risparmiare ancora di più, possiamo provare a chiedere uno sconto al
commerciante della bancarella. Più che mandarci via, non può, quindi non abbiate paura!
Un altro vantaggio di fare la spesa al mercato è la possibilità di confrontare i prezzi. Se per
esempio in una bancarella un chilo di mele costa 2.50 Euro (due Euro e cinquanta) e in
un’altra le stesse mele costano1.99Euro (un Euro e novantanove), allora è chiaro dove le
compriamo. Ma può essere che il commerciante della bancarella con le mele più care ci è
più simpatico, ed allora è un’altra storia...
Uno svantaggio che possiamo avere facendo la spesa al mercato è che raramente è possibile
pagare con la carta. Ma forse al giorno d’oggi è anche più sicuro pagare in contanti...
Per concludere, devo dire che preferisco in ogni caso comprare la frutta e la verdura al
mercato, perché di solito sono più fresche e tante volte ci trovo delle varietà, che non trovo
al supermercato.
Esercizio di conversazione
Ed eccoci arrivati all’esercizio.
Come sempre simuleremo una conversazione con il gioco della domanda e risposta. Non è
importante dare la risposta esatta, ma rispondere in modo breve e spontaneo, senza tradurre
prima di rispondere. Per sapere parlare in modo fluente l’italiano, devi abituarti a pensare in
italiano.
Ti consiglio di fare l’esercizio varie volte. Ogni volta che ripeti l’esercizio puoi migliorare
le tue riposte aggiungendo sempre più dettagli.
Oggi l’esercizio lo farai rispondendo in prima persona.
Partiamo subito!
Non ho più niente da mangiare a casa e devo andare a fare la spesa.
Non hai più niente da mangiare?
No, non ho più niente da mangiare.
Dove non hai niente da mangiare?
A casa. Non ho più niente da mangiare a casa.
Cosa devi fare?
Devo fare la spesa. Devo andare a fare la spesa.
Perché devi andare a fare la spesa?
Perché non ho più niente da mangiare. Non ho più niente da mangiare a casa.
Penso di andare al supermercato in centro.
Dove pensi di andare?
Al supermercato. Penso di andare al supermercato in centro.
Vai al centro commerciale?
No, vado al supermercato in centro.
Vai al supermercato fuori città?
No, non vado fuori città. Vado al supermercato in centro.
Al supermercato ho usato il carrello ed ho pagato con la carta di credito.
Cosa hai usato?
Il carrello. Ho usato il carrello.
Hai usato il cestino?
No, ho usato il carrello.
Come hai pagato?
Ho pagato con la carta di credito.
Non hai pagato con il bancomat?
No, non ho pagato con il bancomat. Ho pagato con la carta di credito.
Hai pagato in contanti?
No, ho pagato con la carta di credito.
Mi sono dimenticato le mele. Vado a comprarle al mercato qui vicino a casa mia.
Cosa ti sei dimenticato?
Le mele. Mi sono dimenticato di comprare le mele.
Ti sei dimenticato le fragole?
No, mi sono dimenticato le mele.
E adesso cosa fai?
Vado a comprarle al mercato vicino a casa mia.
Il mercato è lontano da casa tua?
No, il mercato è qui vicino a casa mia.
Vai al centro commerciale?
No, vado al mercato vicino a casa mia.
Le mele costano 10.99 Euro (dieci Euro e novantanove) al chilo. Chiedo al
commerciante uno sconto, ma lui mi risponde di no.
Quanto costano le mele?
Dieci Euro e novantanove. Le mele costano dieci Euro e novantanove.
Le mele costano 5.66 Euro al grammo?
No, le mele costano dieci Euro e novantanove al chilo.
Chiedi uno sconto al commerciante?
Si, chiedo uno sconto.
Il commerciante è d’accordo?
No, il commerciante non è d’accordo. Mi risponde di no.
Il commerciante ti vende le mele a 8.87 Euro (otto Euro e ottantasette) al chilo?
No, il commerciante non mi fa lo sconto. Mi vende le mele a 10.99 Euro al chilo.
Il commerciante mi dice di andare aduna bancarella in Cina, se voglio comprare le
mele ad un prezzo più basso.
A quale bancarella ti dice di andare il commerciante?
Ad una bancarella in Cina. Mi dice di andare ad una bancarella in Cina.
Ti dice di andare in Francia?
No. Mi dice di andare in Cina.
Perché devi andare in Cina?
Perché voglio comprare le mele ad un prezzo più basso. Perché voglio uno sconto sul
prezzo delle mele.
Fine dell’esercizio. Andare in Cina per comprare delle mele? Non penso che sia una buona
idea. Vi ricordo ancora che potete trovare la trascrizione di questo episodio sul mio sito:
italiancoach.net. A questo punto vi saluto e spero di ritrovarvi nel prossimo episodio. Ciao
Ciao!

Episodio #005: Espressioni di frequenza in italiano


https://italiancoach.net/wp-content/uploads/2018/11/005-Espressioni-di-frequenza-in-
italiano-trascrizione.pdf
Ciao a tutti!
Io sono Moreno, il creatore di The Italian Coach, e sono qui per aiutar via parlare in modo
fluente l’italiano autentico.
Ben ritrovati al mio podcast. Come state? Siamo già arrivati al quinto episodio.
Come sempre, vi ricordo, che potete scaricare la trascrizione del podcast, se non l’avete già
fatto, sul mio sito: italiancoach.net.
Avete mai dovuto rispondere a delle domande che iniziano per “quanto spesso...?”, “quanto
frequentemente...?”, “quante volte...?”, “vai spesso...?”, “fai spesso...?”
Sicuramente vi è già capitato e vi capiterà in futuro. Per rispondere a questo tipo di
domande, avete bisogno delle espressioni di frequenza.
A me piace dividerle in due categorie: Ovvero, in espressioni di frequenza precise ed
espressioni di frequenza più approssimative.
Iniziamo con quelle precise. Se vi chiedo: “Quanto spesso mangiate la pizza?”
E voi lo sapete precisamente, allora mi potete rispondere per esempio: “Mangio la pizza
ogni giorno”, o “mangio la pizza ogni minuto”. Ok, se mi date la seconda risposta, inizio a
preoccuparmi.
Facciamo un altro esempio. “Quante volte all’anno andate in Italia?” “Andiamo in Italia
due volte all’anno”, oppure “Quanto frequentemente andate in Italia?” “Ci andiamo
settimanalmente.”
Altre espressioni che potete usare per dire precisamente alle persone quanto spesso accade
qualcosa sono: ogni ora, ogni mese, mensilmente, ogni anno, annualmente, una volta
all’anno, una volta, due volte, ogni due settimane e tante altre ancora.
Ma passiamo alle espressioni da usare, quando non è possibile essere precisi e, quindi,
dovete essere più approssimativi.
Facciamo subito un esempio. Alla domanda “Andate spesso al cinema?” potreste
rispondere: “Sì, andiamo molto spesso al cinema, ma ci divertiamo raramente”, oppure “Sì,
ci andiamo ogni tanto, e ci divertiamo sempre”.
Altro esempio. “Fai spesso la spesa qui?”, “No, solo a volte”.
Per capire meglio il grado di frequenza possiamo fare una classifica delle espressioni a
partire da quella con una frequenza del 100% (cento percento) fino ad arrivare a quella con
lo 0% (zero percento). Se avete davanti a voi la trascrizione del podcast, più in basso
vedrete una bella grafica colorata.
Ecco a voi la classifica.
FALTA IMAGEN
Fate attenzione quando usate “quasi mai” e “mai”. Dovete sempre metterci davanti il
“non”.
“Non bevo quasi mai il caffè.”
“Non dormo mai per terra.”
Ora vi chiederete come fare a ricordarsi tutte queste espressioni. Tranquilli, non le dovete
imparare tutte a memoria. Non avrebbe senso impararle così senza contesto. Le incontrerete
molto spesso in tutto quello che ascoltate o leggete.
Quindi, rilassatevi e preparatevi per il nostro esercizio di conversazione. Praticheremo
proprio alcune di queste parole.
Esercizio di conversazione
Adesso è ora di iniziare a familiarizzare con le espressioni e metterle subito in pratica.
Vi ricordo che non è importante dare la risposta esatta. È più importante dare una risposta
breve e spontanea. Questo esercizio vi forza a pensare in italiano, così che diventerete
sempre più sicuri e fluenti quando parlate l’italiano.
Ripetete l’esercizio varie volte ed aggiungete ogni volta qualche dettaglio in più alle vostre
risposte.
Pronti? Via!
Sono vegetariano e mangio sempre verdura. Non mangio mai carne.
Mangi spesso carne?
No, non mangio mai carne. No, non la mangio mai.
Quanto spesso mangi verdura?
Mangio sempre verdura. La mangio sempre.
Perché mangi sempre verdura?
Perché sono vegetariano.
Mangi ogni tanto carne?
No, non mangio mai carne. No, non la mangio mai.
Una volta alla settimana cucino un uovo per colazione. Molto spesso ho mal di pancia
dopo averlo mangiato.
Cosa cucini per colazione?
Un uovo. Cucino un uovo per colazione.
Cucini un uovo per colazione ogni mese?
No, cucino un uovo una volta alla settimana. No, lo cucino una volta alla settimana.
Hai spesso mal di pancia?
Sì, molto spesso. Ho molto spesso mal di pancia.
Cosa hai molto spesso dopo aver mangiato l’uovo?
Il mal di pancia. Ho molto spesso il mal di pancia dopo averlo mangiato.
Quando sto male raramente vado dal dottore, anche se mia moglie mi dice sempre di
andarci.
Vai spesso dal dottore?
No, ci vado raramente. No, vado raramente dal dottore.
Non vai mai dal dottore quando stai male?
Sì, ci vado, ma raramente. Sì, ma solo raramente.
Chi ti dice sempre di andare dal dottore?
Mia moglie. Me lo dice sempre mia moglie.
Quanto spesso ti dice tua moglie di andare dal dottore quando stai male?
Me lo dice sempre. Mi dice sempre di andare dal dottore.
Quando vado dal dottore, solitamente mi dice di tornare a casa perché non ho niente.
Quando lo racconto a mia moglie, non mi crede mai.
Cosa ti dice il dottore?
Mi dice, solitamente, di tornare a casa. Solitamente mi dice di tornare a casa.
Ti dice sempre di tornare a casa?
No, me lo dice solitamente. No, mi dice solitamente di tornare a casa.
Perché ti dice, solitamente, di tornare a casa?
Perché non ho niente. Me lo dice perché non ho niente.
Quante volte ti crede tua moglie quando glielo racconti?
Mia moglie non mi crede mai. Non mi crede mai.
Ottimo, anche per oggi abbiamo finito
Forse bisogna cambiare dottore, mmmh.
Vi ricordo ancora che potete trovare la trascrizione di questo episodio sul mio sito:
italiancoach.net.
Avete domande o suggerimenti per i prossimi episodi del podcast? Scrivetemi un’email a
ciao@italiancoach.net, oppure lasciate un commento sul mio profilo facebook.
A questo punto, vi auguro una splendida giornata, e ci risentiamo la settimana prossima.
Ciao Ciao!
Episodio #006: Interiezioni italiane
https://italiancoach.net/wp-content/uploads/2018/12/006-Interiezioni-italiane-
trascrizione.pdf
Ciao a tutti!
Io sono Moreno, il creatore di The Italian Coach, e sono qui per aiutar via parlare l’italiano
autentico.
Benvenuti ad un nuovo episodio del mio podcast.
Prima di iniziare, vi ricordo che potete scaricare la trascrizione dell’episodio sul mio sito:
italiancoach.net. Vi consiglio di scaricarlo, perché questa volta ne avrete bisogno per poter
fare l’esercizio.
Ho una domanda per voi, adesso: Cos’è corta e rende una conversazione molto più
naturale? Tre, due, uno...stop! Un’interiezione. Che strano nome, vero? Un’interiezione è
una parola che può essere pronunciata da sola e che esprime una certa emozione o un certo
sentimento. Molto spesso, però, si usa in una frase. Ma, basta con le spiegazioni. Vediamo
subito insieme alcuni esempi.
Ah–può esprimere rabbia, meraviglia, tristezza o desiderio.
Esempi:
Ah, dammi la chiave, che guido io!
Ah, davvero?
Ah, se solo fossi qui con me!
Ahi, ahia – esprime dispiacere o dolore.
Esempi:
Ahi, che peccato!
Ahia, che mal di testa
Bah, mah – indicano perplessità, dubbio, indifferenza.
Esempi:
Bah! Proprio non ti capisco.
Mah! Che scenata inutile.
Mah! Ho i miei dubbi.
Boh – usata molto spesso, quando non si sa qualcosa o si è incerti.
Esempi:
Non trovo la mia borsa, sai dov’è? Boh!
Cosa facciamo stasera? Boh, non saprei.
Beh – si usa in frasi che contengono una conclusione, un’osservazione, o in frasi
interrogative.
Esempi:
Beh, per fortuna è andato tutto bene.
Beh, meglio così.
Beh? Che succede?
Toh – indica un invito a prendere qualcosa.
Esempi:
Toh, ecco la penna.
Toh, per te.
Eh – può essere approvazione, disapprovazione, speranza o meraviglia.
Esempi:
Eh, sì! Proprio così.
Eh, no!
Eh, speriamo.
Eh?!
Ehi – per richiamare l’attenzione di qualcuno.
Esempi:
Ehi, vieni qua!
Ehi, stai attento!
Uffa – indica fastidio, noia, insofferenza.
Esempi:
Uffa, è la terza volta che te lo dico.
Uffa, non ho voglia di andarci.
Ehm – esprime dubbio, incertezza o imbarazzo.
Esempi:
Ehm, non volevo dire questo.
Ehm, non penso
Queste erano soltanto alcune interiezioni, ne esistono molte altre ancora. Mi è venuta
un’idea. Forse, prima o poi, scriverò un articolo per il mio blog, dove includerò tutto il
resto. Vedremo.
Ma ascoltiamo, ora, una conversazione tra Mario e Luigi, in cui vengono usate queste
parole. Rilassatevi e vedete se riuscite a capire il senso.
Conversazione tra Mario e Luigi
M: Ehi, Luigi, sono qui!
L: Ah, sì, adesso ti vedo. Arrivo subito.
M: Ehi, attento alla testa!
L: Ahia, che male. Ho preso una bella botta.
M: Beh, bisogna aprire gli occhi quando si cammina. Ti va di prendere un caffè?
L: Ehm, no, ho ancora da fare. Però, ho un regalo per te. Toh.
M: Grazie. Ma ce l’ho già questo libro.
L: Ah, davvero? E quando l’hai comprato?
M: Boh! Non mi ricordo.
L: Uffa, e io pensavo di farti una sorpresa. La mia giornata è rovinata.
M: Bah, non ti capisco. Non fare così. È il pensiero che conta.
L: Beh sì, ma sono triste lo stesso. Ciao!
M: Mah, non ha proprio senso questa scenata…
Non so voi, ma a me sembra una strana amicizia questa, tra Mario e Luigi. Boh!
Ora, vi do un consiglio per come usare la conversazione tra Mario e Luigi in modo da
praticare il vostro italiano.
Scaricate il testo dell’episodio sul mio sito: italiancoach.net. Scegliete se volete essere
Mario o Luigi. Fate partire l’audio della conversazione.
Se, per esempio, siete Mario, leggete ad alta voce quello che dice Mario. Dopo, cambiate
ruolo e leggete ad alta voce quello che dice Luigi. In questo modo simulate una
conversazione con Mario o Luigi.
All’inizio, magari, l’audio sarà più veloce di voi. Ma, se fate l’esercizio varie volte, alla
fine riuscirete ad avere la stessa velocità mentre leggete ad alta voce la vostra parte.
A proposito, questa tecnica si chiama “shadowing”, per chi si interessasse.
Perfetto, per oggi abbiamo finito.
Sarei molto felice di comunicare con voi. Fatemi sapere cosa pensate del podcast e se avete
suggerimenti per i nuovi episodi. Scrivetemi un’emai la ciao@italiancoach.net, oppure
lasciate un commento sul mio profilo facebook.
Vi auguro una buonissima giornata, e ci risentiamo la settimana prossima.
Ciao Ciao!

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