Unità europea nata dai trattati di Roma del 1957, avrebbe dovuto porre le basi per una futura e graduale integrazione politica. Progressi furono l’ente faticosi poi si arrestarono. Nel 1974 a Parigi, si decise che i capi di governo dei paesi membri si sarebbero incontrati a scadenze regolari e dando vita al consiglio europeo, che avrebbe avuto la responsabilità di tracciare le linee guida nel processo di integrazione. Contemporaneamente si stabilì che il parlamento europeo, anziché essere composto, da rappresentanze dei parlamento i nazionali, sarebbe stato eletto direttamente dai cittadini, con scadenza quinquennale. Le prime elezioni per il parlamento europeo si tennero nel 1979, in quello stesso anno al fine di rilanciare il processo di integrazione economica e di proteggere le economie nazionali, entrò in funzione il sistema monetario europeo: un sistema di cambi fissi fra le monete dei paesi membri tranne la Gran Bretagna. MAASTRICHT E L’EURO Le grandi trasformazioni degli assetti economici mondiali posero l’Europa di fronte a nuove e difficili sfide, fu così che per rispondere a ciò i 12 paesi membri della CEE decisero di dare un nuovo impulso al processo di integrazione: L’atto unico europeo, così chiamato perché affrontava in un unico testo gli aspetti riguardanti l’economia e quelli relativi al rafforzamento della cooperazione politica. Si stabiliva che entro il 1992 sarebbero state rimosse le residue barriere alla circolazione delle merci e dei capitali e si introduceva il voto a maggioranza qualificata nel Consiglio dei Ministri europeo. Sempre nel 1985, a Schengen fu stipulato un altro trattato che impegnava firmatari ad abolire i controlli alle frontiere sul transito delle persone. Le direttive dell’atto unico divennero esecutive con la firma, nel 1992 a Maastricht, di un nuovo trattato che istituiva l’Unione Europea. Esso sanciva la completa unificazione dei mercati e allargava l’area di competenza delle istituzioni europee a campi nuovi, fra cui la ricerca e l’istruzione, la sanità pubblica e la tutela dei consumatori. Si prevedeva inoltre una politica estera e di sicurezza (pesc). La decisione più significativa fu l’impegno realizzare entro il 1999 una moneta comune e una banca centrale europea. Nel maggio 1988 venne ufficialmente inaugurata no no no monetaria europea con la partecipazione di 11 Stati: restarono fuori la Grecia e la Gran Bretagna mentre la Danimarca e la Svezia rinviarono l’adesione per loro scelta. Contemporaneamente venne istituita la Banca centrale europea nel 1 maggio 1999. EUROPEISMO-> L’europeismo è un movimento politico e di idee che tende a promuovere l’avvicinamento tra gli Stati nazionali europei, fino alla costruzione di una Europa politicamente unita. Si richiama alle fondamentali affinità culturali e storiche che legano tra loro i popoli d’Europa. Richiami a una civiltà europea erano già presenti in epoca pre-rinascimentale ma ciò ritorno in auge nel settecento (con Voltaire e Kant) e nell’800 (con Mazzini), non più inteso soltanto nei suoi aspetti culturali ma anche come opzione politica. Spazi per un movimento politico europeista sembrarono aprirsi dopo la fine della prima guerra mondiale, infatti negli anni 20 del novecento Kalergi, fondò l’unione paneuropea, finalizzata alla promozione dell’unione politica tra gli Stati del vecchio continente (escluse Russia e Inghilterra); furono anche elaborate alcune proposte federaliste come gli Stati uniti d’Europa. Le tensioni conflitti degli anni 30 dimostrarono che i tempi non erano ancora maturi per l’unione europea. La fine della guerra e beh come risultato la divisione politica dell’Europa tra est e ovest e fu in questo contesto che l’idea di un’Europa unita divenne un tema all’ordine del giorno del dibattito politico e culturale. Loro per Ismo assunse diverse declinazioni: al modello federalista si contrapposero quello con federalista (basato sulla cooperazione tra i governi e sulla conservazione delle sovranità statali), e quello funzionalista (che puntava il superamento della sovranità statale assoluta). Le idee o europeiste, diedero una impulso all’avvio del processo di integrazione. Il percorso seguito a partire dalla costituzione della CECA e soprattutto della CEE sino ai più recenti sviluppi, è stato contrassegnato da un prevalere del modello funzionalista per far precedere l’integrazione economica a quella politica degli Stati.