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Una ribellione. Tutto partì da un atto di ribellione.

E all’estasi del Paradiso seguì


l’oblio.
Reiyel custode della libertà, si discostò da Dio, padre, e scelse gli uomini. Tutti gli
uomini, e la terra vasta e piena zeppa di strade e mari. Rinunciò alla sua casa per la
libertà che per sempre aveva piantato nei petti dei suoi protetti, quella libertà per
millenni osteggiata, umiliata, spezzata, negata, seme indifeso di cui i figli di Dio
sempre fanno scempio, o ci muoiono, lottano per conquistarla.
La frattura non avvenne subito, non fu come spegnere la luce. Fu più il lento,
implacabile, estinguersi di un fuoco. Successe piano piano, con la lentezza delle
cose monumentali, la ferocia del tempo ispessì le divergenze e allontanò l’angelo da
quel Dio che è estasi ed energia, di cui ogni fibra del suo essere immortale era
intessuto. Si rinnegò a lui, con la violenza di un rigetto, come un organo malato
smise di riconoscere il sistema in cui era incastonato, lo rifiutò, fino ad esserne
estirpato.
Ma fu sua la scelta, invero mai vacillò, mai claudicò, mai tentennò.

Quando si risvegliò incosciente, era intrappolato inconsapevolmente nel corpo


giovane e liscio di una ragazzina con gli occhi diversi, conscio della sua identità. Da
quel giorno sono passati due mesi. Reyiel, fattosi Mildred ha attraversato il Pacifico
da sponda a sponda, risalendo gli Stati Uniti, studiato la vita e le sue forme,
ripiegando la sua esistenza terrena in egual misura su libri e creature. Ha
collezionato cartine e citazioni, letto Chomsky e Baudelaire. Sbirciato il cielo
notturno, con dentro incagliata una sempiterna e sacrosanta nostalgia che ne ha
affilato l’empatia e l’ha reso piuttosto coraggioso, ma soprattutto. Mildred è stata per
due mesi, libera. Come mai Reiyel s’era sentito.

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