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LA PIOGGIA NEL PINETO

Autore

Gabriele D'Annunzio

Cosa

La pioggia nel pineto

Quando

1902

Caratteristiche

Si tratta di una lirica composta fra luglio e agosto 1902 e inserita nella raccolta Alcyone,
sezione dell'opera più grande delle Laudi. Il metro è libero e la tematica dominante è quella
del Panismo, ovvero della completa fusione dell'uomo con la natura.

Dove

Villa La Versiliana

Frase celebre

«E piove su i nostri volti / silvani, / piove su le nostre mani / ignude, / su i nostri vestimenti /
leggeri, / su i freschi pensieri / che l'anima schiude / novella, / su la favola bella / che ieri /
m'illuse, che oggi t'illude, / o Ermione.»

TESTO
Taci. Su le soglie
del bosco non odo
parole che dici
umane; ma odo
parole più nuove
che parlano gocciole e foglie
lontane.
Ascolta. Piove
dalle nuvole sparse.
Piove su le tamerici
salmastre ed arse,
piove su i pini
scagliosi ed irti,
piove su i mirti
divini,
su le ginestre fulgenti
di fiori accolti,
su i ginepri folti
di coccole aulenti,
piove su i nostri volti
silvani,
piove su le nostre mani
ignude,
su i nostri vestimenti
leggieri,
su i freschi pensieri
che l’anima schiude
novella,
su la favola bella
che ieri
t’illuse, che oggi m’illude,
o Ermione.

Odi? La pioggia cade


su la solitaria
verdura
con un crepitío che dura
e varia nell’aria
secondo le fronde
più rade, men rade.
Ascolta. Risponde
al pianto il canto
delle cicale
che il pianto australe
non impaura,
nè il ciel cinerino.
E il pino
ha un suono, e il mirto
altro suono, e il ginepro
altro ancóra, stromenti
diversi
sotto innumerevoli dita.
E immersi
noi siam nello spirto
silvestre,
d’arborea vita viventi;
e il tuo volto ebro
è molle di pioggia
come una foglia,
e le tue chiome
auliscono come
le chiare ginestre,
o creatura terrestre
che hai nome
Ermione.

Ascolta, ascolta. L’accordo


delle aeree cicale
a poco a poco
più sordo
si fa sotto il pianto
che cresce;
ma un canto vi si mesce
più roco
che di laggiù sale,
dall’umida ombra remota.
Più sordo e più fioco
s’allenta, si spegne.
Sola una nota
ancor trema, si spegne,
risorge, trema, si spegne.
Non s’ode voce del mare.
Or s’ode su tutta la fronda
crosciare
l’argentea pioggia
che monda,
il croscio che varia
secondo la fronda
più folta, men folta.
Ascolta.
La figlia dell’aria
è muta; ma la figlia
del limo lontana,
la rana,
canta nell’ombra più fonda,
chi sa dove, chi sa dove!
E piove su le tue ciglia,
Ermione.

Piove su le tue ciglia nere


sìche par tu pianga
ma di piacere; non bianca
ma quasi fatta virente,
par da scorza tu esca.
E tutta la vita è in noi fresca
aulente,
il cuor nel petto è come pesca
intatta,
tra le pàlpebre gli occhi
son come polle tra l’erbe,
i denti negli alvèoli
con come mandorle acerbe.
E andiam di fratta in fratta,
or congiunti or disciolti
(e il verde vigor rude
ci allaccia i mallèoli
c’intrica i ginocchi)
chi sa dove, chi sa dove!
E piove su i nostri vólti
silvani,
piove su le nostre mani
ignude,
su i nostri vestimenti
leggieri,
su i freschi pensieri
che l’anima schiude
novella,
su la favola bella
che ieri
m’illuse, che oggi t’illude,
o Ermione.

PARAFRASI
. Taci. Sulle soglie 
2. del bosco non sento 
3. delle parole pronunciate 
4. da esseri umani, ma sento 
5. delle parole inusitate («più nuove»), 
6. sussurrate da gocciole e foglie 
7. lontane. 
8. Ascolta. Piove 
9. dalle nuvole sparse. 
10. Piove sulle tamerici 
11. salmastre e aride, 
12. piove sui pini 
13. dai tronchi a scaglie e dagli aghi pungenti,
14. piove sui mirti 
15. divini, 
16. sulle ginestre brillanti 
17. di fiori raccolti a grappoli, 
18. sui ginepri fitti 
19. di bacche profumate, 
20. piove sui nostri volti 
21. silvestri, 
22. piove sulle nostre mani 
23. nude, 
24. sui nostri vestiti
25. leggeri, 
26. sui pensieri freschi 
27. che l’anima rinnovata dall’amore fa nascere, 
29. sui sogni e le illusioni («la favola bella»)
30. che ieri 
31. t’illusero, che oggi m’illudono, 
32. o Ermione.

33. Senti? La pioggia cade 


34. sulla solitaria
35. vegetazione
36. con uno scrosciare costante 
37. che varia nell'aria 
38. solo a seconda che le foglie 
39. siano più o meno fitte. 
40. Ascolta. Risponde 
41. a questo pianto il canto 
42. delle cicale 
43. che né la pioggia portata dall’Austro, 
44. impauriscono
45. né il cielo grigio. 
46. E il pino 
47. ha un suono, e il mirto 
48. un altro suono, e il ginepro 
49. un altro ancora, come strumenti 
50. diversi
51. suonati da innumerevoli dita. 
52. E immersi 
53. siamo noi nell’anima 
54. silvestre, 
55. partecipi della vita del bosco;
56. e il tuo volto inebriato 
57. è bagnato dalla pioggia 
58. come una foglia, 
59. e i tuoi capelli 
60. profumano come 
61. le ginestre chiare, 
62. o creatura terreste, 
63. che hai per nome 
64. Ermione.

65. Ascolta, ascolta. Il canto armonioso 


66. delle cicale nell’aria 
67. a poco a poco 
68. si attutisce (si fa «più sordo»)
69. sotto la pioggia 
70. che s’intensifica; 
71. ma vi si mescola un altro canto 
72. più roco 
73. che sale da laggiù, 
74. dalle profondità del bosco («umida ombra remota»). 
75. (Il canto delle cicale) più attutito e più sordo 
76. s’allenta, si spegne. 
77. Solo una nota (una cicala) 
78. continua a tremare, si spegne, 
79. riprende, trema, si spegne. 
80. Non si sente la voce del mare. 
81. Ora si sente su tutti gli alberi 
82. lo scrosciare 
83. della pioggia argentea 
84. che purifica, 
85. e questo scrosciare varia 
86. a seconda che le fronde degli alberi 
87. siano più o meno folte. 
88. Ascolta. 
89. La figlia dell’aria (la cicala) 
90. è ora in silenzio, ma la figlia 
91. del fango in lontananza, 
92. la rana, 
93. canta nell’ombra più profonda, 
94. chissà dove, chissà dove! 
95. E piove sulle tue ciglia, 
96. o Ermione.

97. Piove sulle tue ciglia nere, 


98. cosicché sembra che tu pianga, 
99. ma di piacere; non bianca di carnagione, 
100. ma quasi diventata verdeggiante, 
101. sembra che tu esca dalla corteccia (di un albero). 
102. E tutta la vita in noi è rinascita 
103. profumata, 
104. il cuore nel petto è come una pesca 
105. non colta, 
106. gli occhi tra le palpebre 
107. sono come delle sorgenti nei prati, 
108. i denti negli alveoli 
109. sono come mandorle acerbe. 
110. E andiamo, di cespuglio in cespuglio, 
111. ora per mano, ora separati 
112. (e i verdi rami tenaci e aggrovigliati 
113. ci stringono le caviglie, 
114. ostacolando il movimento delle ginocchia), 
115. chissà dove, chissà dove! 
116. E piove sui nostri volti
117. silvestri, 
118. piove sulle nostre mani 
119. nude, 
120. sui nostri vestiti 
121. leggeri, 
122. sui pensieri freschi 
123. che l’anima fa nascere
124. rinnovata dall’amore, 
125. sui sogni e le illusioni (la favola bella) 
126. che ieri 
127. m’illusero, che oggi t’illudono, 
128. o Ermione.

RIME
scagliosi ed irti,
piove su i mirti

di fiori accolti,
su i ginepri folti

ASSONANZE

salmastre ed arse,

piove su i nostri vólti


silvani,

ONOMATOPEE

Gocciole

Crepitio

RIPETIZIONI

Ascolta, ascolta

Ermione, Ermione

CONSONANSE
Secondo le fronde
“TRA LE PALPEBRE GLI OCCHI SON COME POLLE TRA
L’ERBE”

Qui comincia la vera e propria metamorfosi dei protagonisti della poesia


in creature silvestri, un tutt’uno con la natura. In questo verso possiamo
vedere il paragone degli occhi con delle sorgenti che attraversano un
verde campo ( si parla ancora di panismo)
LA MIA ESPERIENZA
È capitato anche a me come al poeta di ritrovarmi proprio in un pineto
nel bel mezzo di un temporale. Facevo una passeggiata ascoltando della
musica, quando all’improvviso sentii un tuono molto forte nonostante la
musica. Tutto ad un tratto iniziò a piovere, e mi ritrovai li, senza un
ombrello, sotto la pioggia. Subito ebbi l’istinto di correre in casa, ma dopo
poco decisi di trattenermi un altro minuto per provare quelle sensazioni
che solo il leggero rumore della pioggia ti può dare. In quel momento,
nonostante mi stessi completamente bagnando, mi sentivo libera, come
se tutti i miei pensieri, le ansie, mi stessero scivolando via portati vi dalla
pioggia. Oltre a quello mi sentivo veramente calma e più allegra.

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