sperimentazione in didattica
della fisica sui fenomeni di attrito
L’analisi fenomenografica e il modello di Rasch possono essere
strumenti utili per indagare sul livello di comprensione, da parte
degli studenti, di argomenti di fisica sviluppati in classe.
TD n. 19 numero 1-2000 21
prietà in esame: nel nostro caso tale pro- Pr{Xni = 1 / ßn, di } = exp (β n − δ i )
prietà è il grado di conoscenza relativo a
un fenomeno fisico. Dopo aver ripartito
[1 + exp (β n − δ i )]
le risposte in diverse categorie, seguendo il cui andamento è, come è noto, quello
il metodo fenomenografico precedente- rappresentato in Figura 1.
mente schematizzato, tali categorie ven- La misura statistica dei parametri di abi-
gono raggruppate in “livelli di risposta” lità e difficoltà, a questo punto, può esse-
progressivi, a ciascuno dei quali viene at- re formulata come un tipico problema in-
tribuito un punteggio tanto più alto verso: dato un insieme di valori {Xni}, si
quanto maggiore risulta la comprensione stimano i valori ßn e ∂i che minimizzano
dell’argomento riscontrabile nelle catego- l’errore quadratico medio riscontrato nel
rie assegnate al livello. confrontare la formula (1) con i valori
L’insieme di dati che vengono elaborati sperimentali {Xni}. Una trattazione ap-
da un procedimento di scaling è rappre- profondita delle operazioni matematiche
sentato da un insieme di variabili Xni, con cui procede il modello di Rasch è sta-
ciascuna delle quali si riferisce a uno stu- ta fatta, per esempio, da Wright e Stone
dente (indicato con n) e a un livello di ri- [1979].
sposta (indicato con i) ed assume il valore
1 o 0 a seconda, rispettivamente, che lo LA SPERIMENTAZIONE
studente abbia raggiunto il livello consi- Il nostro gruppo di ricerca ha già utilizza-
derato oppure no. Questi dati rappresen- to un approccio fenomenografico per l’a-
tano il punto di partenza per arrivare a nalisi dei risultati di una sperimentazione
stimare parametri significativi del campio- riguardante l’idrostatica [Borghi et al,
ne, caratteristici del metodo di analisi uti- 2000a]. Tale lavoro ha consentito di evi-
lizzato. Nel modello di Rasch [1960] i denziare come, utilizzando un program-
parametri fondamentali sono due: l’abilità ma di analisi Rasch disponibile in rete
del soggetto n, indicata con ßn, e il livello (“Ministep”, MESA, University of Chica-
di difficoltà del livello i, indicato con ∂i. go, http://mesa.spc.uchicago.edu), sia
Viene inoltre attribuito un valore di diffi- possibile trarre indicazioni utili sull’effica-
coltà ∂k al quesito k-esimo, definito come cia dell’intervento didattico proposto.
valor medio delle difficoltà dei suoi livelli. In questo articolo presentiamo un’analo-
L’ipotesi alla base del modello di Rasch è ga indagine riguardante la sperimentazio-
che ogni variabile Xni sia influenzata solo ne di una proposta didattica sui fenomeni
dalla differenza dei due parametri (ßn - di attrito, focalizzando l’attenzione sul ti-
∂i) e che tali parametri intervengano a po di informazioni ottenibili da un’analisi
determinare la probabilità che il soggetto Rasch e sul modo di estendere queste
Figura 1 n di abilità ßn raggiunga (ed eventual- informazioni con un procedimento euri-
Funzione caratteristi-
ca del modello di Ra- mente superi) il livello i di difficoltà ∂i stico più elementare.
sch. (Xni =1), secondo la relazione: La sperimentazione è stata condotta in
collaborazione con gli insegnanti di quat-
tro classi della scuola secondaria, del se-
1 condo e del terzo anno, nel cui program-
probabilità di risposta corretta
22 TD n. 19 numero 1-2000
TABELLA 1 Evoluzione dei punteggi dal test iniziale al test finale in quesiti che riguardano la stessa si-
tuazione fisica. I quesiti sono riportati in appendice 1.
Quesito del test iniziale Punteggi Quesito del test finale Punteggi
(sigla) (n. di persone) (sigla) (n. di persone)
TD n. 19 numero 1-2000 23
CONFRONTO BASATO
Questionario Iniziale
SUL MODELLO DI RASCH
16 a) Distribuzione degli studenti
14 e dei livelli
Il modello di Rasch consente, come si è
12
detto, di stimare per ogni persona del
10
numero di studenti
12
10 la media delle difficoltà dei livelli viene
8 sempre posta uguale a zero dal modello
6 (è un punto fisso), la media delle abilità
4 degli studenti dipende dal loro risultato:
2 essa risulta pari a –0,15 nel primo que-
0 stionario e a 0,60 nel secondo questiona-
numero di livelli
livelli
2 studenti
rio.
4 b) Variazioni delle abilità degli studenti
6 e delle difficoltà delle domande
-4 -3 -2 -1 0 1 2 3 4
La Figura 4 riporta la distribuzione del-
abilità degli studenti e difficoltà dei livelli l’abilità degli studenti e della difficoltà dei
quesiti nel questionario iniziale ricavata
24 TD n. 19 numero 1-2000
dai dati forniti in uscita dal programma Questionario Iniziale
Ministep. La figura riporta, in unità arbi-
INCM
trarie, sull’asse inferiore il parametro di DUE ORIF
abilità degli studenti (ßn), sull’asse supe- ORIM INCF VERF
-4 -3 Q -2 S-1 M 1S 2 Q 3 4 difficoltà
riore il parametro di difficoltà dei quesiti
(∂k) (a differenza delle Figg. 2 e 3 che ri- A11
A17
portano la distribuzione della difficoltà A3 A14
A7 A4
cale è riportata la distribuzione degli A8 B27
studenti
alunni distinguendo le classi di apparte- A9
C20
A1
A12 A13
C22
C23
nenza (A, B, C, D); ogni studente è inol- C24 A16 A15 C25
D36
A6
B29
C21
D38
D39
D42
D51
A19
D49
A19
D49
D40
D45
B32
B34
D47
D52
D50
D53
B31
B33 B28
A11
A3
A8 A17 A1
dio nella classe D e un esito peggiore nel- A16
D40 C21 D35 A2 D42 B34 A14 B32 A15 D41 D29 B29 C23 C20 B28
classe aveva un buon livello di abilità di D51 D46 D38 D47 D36 D49 D45 D44 D37 C24 D48 D43 C25 D53 D50 D52 C22
TABELLA 2 Evoluzione dell’abilità degli studenti, ripartiti per classe, dal test iniziale al test finale.
Si considera il valor medio dell’abilità relativo a ciascuna classe.
TD n. 19 numero 1-2000 25
della B, rimane distante dalle altre al ter- confronto. L’attrito dinamico in un piano
mine della sperimentazione e necessite- inclinato (sigla “Incm”), l’attrito statico
rebbe forse di un ulteriore intervento. in un piano verticale (sigla “Verf”), l’at-
È inoltre interessante osservare l’evolu- trito tra due corpi in moto relativo (sigla
zione dei singoli studenti, trattandosi di “Due”), sono invece considerati ciascuno
un dato che può risultare significativo per in un quesito del test iniziale e in due
una riflessione dell’insegnante sull’attività quesiti del test finale.
didattica svolta. Ad esempio si potrebbe- È stata confrontata la difficoltà del quesi-
ro cercare le cause del decremento di abi- to iniziale con la difficoltà media dei cor-
lità subito dallo studente “B26” (-3,2), rispondenti quesiti finali. Le situazioni fi-
che, sebbene in sé non implichi affatto siche che sono state oggetto di una mi-
che lo studente abbia diminuito la sua co- gliore evoluzione delle idee degli studenti
noscenza in assoluto, è tuttavia indice di sono quelle che corrispondono ai quesiti
un’involuzione rispetto ai compagni (la che hanno visto diminuire maggiormente
cui abilità media aumenta di 0,75, come la loro difficoltà: si tratta soprattutto del-
detto in precedenza). Analogamente, l’in- l’attrito nel piano verticale (Verf) e del-
segnante si potrebbe soffermare sul pro- l’attrito statico nel piano orizzontale
gresso dello studente D44 (+3,5) per in- (Orif), mentre nel caso del moto relativo
dagarne i motivi. Evidentemente, questo dei due corpi (Due) il risultato è decisa-
strumento di misura non si presta a un mente negativo. Nelle altre due situazioni
uso sistematico per la valutazione degli fisiche (Orim, Incm) il risultato è stato
alunni da parte del docente; esso può tut- intermedio: il fatto che si abbia un au-
tavia mettere a fuoco, più precisamente di mento assoluto della difficoltà non signi-
un voto, l’efficacia dell’intervento didatti- fica, come già ricordato, che tali argo-
co, se correlato alle osservazioni dell’inse- menti siano realmente diventati più diffi-
gnante sugli atteggiamenti (in classe e in cili per gli studenti, ma che è variata in
laboratorio) e sugli interessi degli alunni. senso positivo la loro difficoltà rispetto
In Tabella 3 è riportata la variazione della agli altri quesiti.
difficoltà dei quesiti relativi alla stessa si- A differenza della Tabella 1, in cui si face-
tuazione fisica. Come si può vedere in vano valutazioni assolute e si sceglieva,
Appendice 1, l’attrito statico in un piano nel test finale, la domanda più simile a
orizzontale (sigla “Orif”) è considerato in quella del test iniziale, in Tabella 3 conta-
un quesito del test iniziale e in due quesi- no solo valutazioni relative e tutti i quesi-
ti del test finale; l’attrito dinamico in un ti del test finale corrispondenti a quello
piano orizzontale (sigla “Orim”) è consi- del test iniziale sono stati considerati (si è
derato in un quesito del test iniziale e in infatti calcolata la loro difficoltà media).
quattro quesiti del test finale; l’attrito sta- Nel caso dell’attrito dinamico lungo un
tico in un piano inclinato (sigla “Incf”) è piano orizzontale (Orim), la Tabella 1 in-
considerato solo in un quesito del test dicava un mancato progresso, contraria-
iniziale e per questo non è soggetto a mente al caso del moto lungo un piano
TABELLA 3 Evoluzione della difficoltà dei quesiti, ripartiti per situazione fisica, dal test iniziale al test finale. Nel
questionario finale si considera il valor medio della difficoltà relativo a ciascuna situazione fisica.
26 TD n. 19 numero 1-2000
TABELLA 4 Distribuzione della variabile di misfit relativa agli studenti
e ai quesiti nei due questionari.
inclinato (Incm), mentre il dato della Ta- lisi di Rasch costituiscano strumenti utili
bella 3 rivela che l’evoluzione della com- nella valutazione dell’apprendimento. Ri-
prensione delle due situazioni è confron- guardo alla nostra sperimentazione sul-
tabile. l’attrito, il modello di Rasch ha permesso
di individuare:
ANALISI DELLA • le situazioni fisiche per le quali il livello
VALIDITÀ DEL FIT di comprensione degli studenti è mag-
Il programma Ministep consente di valu- giormente aumentato e quelle per cui
tare il livello di confidenza del fit che esso invece tale livello ha subito un aumento
stesso ha effettuato, seguendo l’analisi di inferiore (ad esempio non si è osservato
Rasch. Viene costruita, infatti, una varia- un progresso significativo nella com-
bile di “misfit” t, che segnala il discostarsi prensione delle caratteristiche delle for-
dei risultati di una persona, o di un quesi- ze di attrito di strisciamento tra blocchi
to, dai “valori probabili” che il modello, in moto relativo);
dopo l’esecuzione del fit, prevederebbe • le classi in cui l’intervento ha prodotto
[Wright e Stone, 1979]. La variabile t, un miglior risultato rispetto alle altre e
per come è definita, dovrebbe avere una di evidenziare come l’approccio didatti-
distribuzione normale di media 0 e devia- co possa avere una efficacia diversa per i
zione standard 1. Riportiamo in Tabella 4 diversi studenti.
le medie e le deviazioni standard di t rela- Sebbene l’interpretazione dei risultati ot-
tive agli studenti e ai quesiti e calcolate tenuti con il tipo di analisi illustrata ri-
per l’analisi Rasch dei questionari iniziale chieda una certa cautela, in quanto le ca-
e, rispettivamente, finale. tegorie di risposte sono state definite con
Si osserva come le distribuzioni del misfit criteri qualitativi, scelti dagli sperimenta-
degli studenti e dei quesiti siano tutte vi- tori, le indicazioni fornite si sono rivelate
cine alla distribuzione normale, segno che utili sia per gli insegnanti sia per i ricerca-
il fit ha una buona attendibilità. Il pro- tori e hanno consentito una valutazione
gramma consente di esaminare i valori di più articolata dell’intervento didattico.
t per ciascuna persona e per ciascun que- La misurazione di quelle che abbiamo
sito: un valore anomalo di t (molto diver- chiamato “variazioni relative” è stata resa
so da 0) indica uno studente che ha ri- possibile dal confronto di risultati ottenu-
sposto meglio ai quesiti difficili che a ti nella comprensione di situazioni fisiche
quelli facili o un quesito che è stato risol- riguardanti la stessa area concettuale, pro-
to meglio dagli studenti meno abili (con- poste nel test iniziale e riprese, in termini
teneva un tranello?). Il programma è in diversi, nel test finale. Una quantificazio-
grado di isolare gli individui e i quesiti ne di tipo più elementare, basate sul con-
con un valore di misfit considerato inac- fronto dei punteggi ottenuti con l’analisi
cettabile, di escluderli automaticamente e fenomenografica, ha permesso di valuta-
di ripetere l’analisi Rasch sul campione re, per ciascuna area concettuale, l’evolu-
epurato. zione delle concezioni degli studenti in
modo assoluto (Tabella 1) e di completa-
NOTE CONCLUSIVE re il quadro di valutazione ottenuto con
Riteniamo che la fenomenografia e l’ana- l’analisi di Rasch.
TD n. 19 numero 1-2000 27
Appendice 1
Questionario iniziale
1B - ORIF B - Spiega la tua risposta.
1 - ORIF - Un mattone è ap- F ________________________________________________
poggiato su un piano orizzon- ________________________________________________
tale. Il mattone viene spinto,
ma non si muove. 2A - ORIM A - Disegna le forze F
applicate al blocco nel caso in
Pensi sia possibile? In caso affermativo spiega come mai. cui esso strisci sul piano.
________________________________________________
________________________________________________ 2B - ORIM B - Spiega la tua risposta.
________________________________________________ ________________________________________________
________________________________________________
2 - INCF - Lo stesso oggetto vie-
ne appoggiato su un piano in- 3A - ORIM C - Se la forza F ad un certo istante venisse a
clinato e si osserva che non si mancare cosa succederebbe al blocco?
muove. ________________________________________________
________________________________________________
Come mai?
________________________________________________ 3B - ORIM D - Spiega la tua risposta.
________________________________________________ ________________________________________________
________________________________________________ ________________________________________________
3 - INCM - Che cosa faresti per farlo muovere? 4A - INCM A - Lo stesso ogget-
________________________________________________ to viene appoggiato su un pia-
________________________________________________ no inclinato e si osserva che
________________________________________________ scende con accelerazione co-
stante. Disegna le forze appli-
4 - VERF - È possibile impedire F cate al blocco.
al mattone di cadere premen-
dolo contro una parete vertica- 4B - INCM B - Spiega la tua risposta.
le, come è indicato in figura? ________________________________________________
________________________________________________
Se sì spiega perché.
________________________________________________ 5A - VERF A - Un mattone è
F
________________________________________________ premuto contro una parete
________________________________________________ verticale da una forza F, co-
me è indicato in figura ed è
5 - ORIM - Un libro, appoggiato su un tavolo è sottopo- fermo. Disegna le forze agen-
sto ad una spinta di breve durata: si mette in moto, ma ti sul mattone.
poi si ferma.
Come mai si ferma? 5B - VERF B - Spiega la tua risposta.
________________________________________________ ________________________________________________
________________________________________________ ________________________________________________
________________________________________________
6A - DUE A - Un blocco
6 - DUE - Un vocabolario è ap- di massa m1 giace a ri- (2)
poggiato su un carrello. poso, senza attrito, sopra
un tavolo orizzontale. (1) F
Se il carrello viene spinto bru- Un blocco di massa m2
scamente in avanti, che cosa giace a riposo sul primo
può succedere al vocabolario? blocco. Fra i due blocchi
________________________________________________ vi è attrito. Sul blocco di massa m1 viene esercitata una
________________________________________________ forza costante F. Si osserva che il blocco di massa m2
________________________________________________ slitta sul blocco di massa m1.
Questionario finale Traccia sul disegno le forze che agiscono sui due blocchi.
28 TD n. 19 numero 1-2000
Appendice 2 Categorie e livelli di risposta del quesito 5 (ORIM) del test iniziale
Domanda: Un libro, appoggiato su un tavolo, è sottoposto ad una spinta di breve durata: si mette in moto, ma
poi si ferma. Come mai si ferma?
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