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Lucia Balduzzi
Dipartimento di Scienze dell’Educazione
Il programma del Corso – Modulo di Didattica Generale
1
Obiettivi formativi
Calvani, A; Trinchero R. (2019). Dieci falsi miti e dieci regole per insegnare
bene. Roma: Carocci Faber.
Castoldi, M. (2010 oppure 2015). Didattica generale. Milano: Mondadori.
(escluso capitolo 10. Parte IV solo lettura) –
4 ottobre 1957
3 novembre 1957
Lancio dello Sputnik 2
con il primo essere
vivente a bordo.
• Specificazione dell’oggetto:
- didattica generale e didattiche disciplinari
- didattica ed educazioni
DIMENSIONE DIMENSIONE
ORGANIZZATIVA METODOLOGICA
CONTENUTI
CULTURALI
CONTESTO
ISTITUZIONALE
INSEGNANTE ALLIEVO/I
DIMENSIONE
RELAZIONALE
L’azione di insegnamento tra validità e pertinenza
Riprendiamo la definizione di
insegnamento analizzata:
«una relazione educativa finalizzata
all’apprendimento di un determinato
patrimonio culturale situata in un dato
contesto istituzionale»
• Ciascun modello mette in evidenza aspetti particolari di una realtà, mettendone altri in
secondo piano (cfr. accentuazione)
PRODUTTI • Perciò può risultare utile applicare più modelli alla stessa realtà agendo simultaneamente
VITA’ su diverse dimensioni di essa**
Modelli didattici (III):
come utilizzarli nella pratica educativa?
UTILIZZO FLESSIBILE e INTEGRATO di
DIVERSI MODELLI sulla base della loro
adeguatezza alla situazione facendo
Perché fare riferimento a riferimento a criteri di lettura
pedagogicamente fondati per
modelli didattici nella l’interpretazione della realtà educativa:
pratica educativa? piano assiologico (ideali e valori a cui
ci si ispira) es. adattamento del soggetto alla
• facilitano esplicitazione società o autodeterminazione del soggetto
(cambiare la società per renderla più inclusiva)?
dei propri assunti piano scientifico (teorie di riferimento) es.
pedagogici (utile nel teorie dell’apprendimento, teorie psicologiche,
sociologiche e antropologiche applicate
confronto con colleghi in all’educazione**
piano prasseologico (implicazioni
sede di team)* rispetto a utilizzo coerente di metodi e
tecniche nell’operatività) es. l’adozione
• acquisizione di di metodi cooperativi presuppone il riferimento a
visione socio-costruttivista dell’apprendimento
Metodo didattico:
definizione e caratteristiche
METODO DIDATTICO: può essere definito come insieme
di modalità operative che facilitano un’acquisizione
Modello
significativa, stabile e fruibile dei contenuti proposti
dall’azione di insegnamento (Maccario, 2005; p. 49)
La scelte operative legate ai metodi didattici devono Metodo
essere coerenti con il modello di riferimento
www.youtube.com/watch?v=WSVd4NUYjDA
Modello didattico (I):
definizione
MODELLO: schema concettuale secondo cui viene Modello
strutturata ed ordinata la pratica educativa in relazione
alle diverse variabili che entrano in gioco nel
Metodo
processo di insegnamento-apprendimento
(Maccario, 2005; p. 52-53)
• Ciascun modello mette in evidenza aspetti particolari di una realtà, mettendone altri in
secondo piano (cfr. accentuazione)
PRODUTTI • Perciò può risultare utile applicare più modelli alla stessa realtà agendo simultaneamente
VITA’ su diverse dimensioni di essa**
Modelli didattici (III):
come utilizzarli nella pratica educativa?
UTILIZZO FLESSIBILE e INTEGRATO di
DIVERSI MODELLI sulla base della loro
adeguatezza alla situazione facendo
Perché fare riferimento a riferimento a criteri di lettura
pedagogicamente fondati per
modelli didattici nella l’interpretazione della realtà educativa:
pratica educativa? piano assiologico (ideali e valori a cui
ci si ispira) es. adattamento del soggetto alla
• facilitano esplicitazione società o autodeterminazione del soggetto
(cambiare la società per renderla più inclusiva)?
dei propri assunti piano scientifico (teorie di riferimento) es.
pedagogici (utile nel teorie dell’apprendimento, teorie psicologiche,
sociologiche e antropologiche applicate
confronto con colleghi in all’educazione**
piano prasseologico (implicazioni
sede di team)* rispetto a utilizzo coerente di metodi e
tecniche nell’operatività) es. l’adozione
• acquisizione di di metodi cooperativi presuppone il riferimento a
visione socio-costruttivista dell’apprendimento
Metodo didattico:
definizione e caratteristiche
METODO DIDATTICO: può essere definito come insieme
di modalità operative che facilitano un’acquisizione
Modello
significativa, stabile e fruibile dei contenuti proposti
dall’azione di insegnamento (Maccario, 2005; p. 49)
La scelte operative legate ai metodi didattici devono Metodo
essere coerenti con il modello di riferimento
www.youtube.com/watch?v=WSVd4NUYjDA
Azione di insegnamento come azione Pratico-Poietica
Phronesis
Definizione della
praxis programmazione
educativa
poiésis
Téchne
Definizione della
programmazione
didattica.
L’azione didattica come mediazione
MECCANICO SIGNIFICATIVO
(il nuovo apprendimento si (integrazione del nuovo
giustappone a quello apprendimento alla matrice
pregresso) cognitiva)
PER RICEZIONE Meccanico – per Significativo – per
(posizione passiva del ricezione ricezione
discente) (assimilazione)
PER SCOPERTA Meccanico – per Significativo – per
(posizione attiva scoperta scoperta
(accomodamento)
Punti di forza:
- Efficienza rapporto
informazioni/tempo
C
- Informazioni identiche a
grandi gruppi
- Sistematicità dell’approccio
I A alla conoscenza
Criticità
- Passività dello studente
- Prevalenza del codice verbale
APPRENDISTATO Punti di forza:
- Concretezza
- Progressiva autonomia dello
studente
- Sollecitazione verso approccio
C riflessivo
Criticità
- Applicabilità solo a certi
I A ambiti del sapere
- Rischio di passività e
imitazione
- Trasferibilità delle conoscenze
e abilità
APPROCCIO TUTORIALE – forma Punti di forza:
Personalizzata di supporto - Feed back continuo
- Rinforzo mirato
all’apprendimento
- Approccio personalizzato
C Criticità
- Rischio di privilegiare rapporti
1:1
- Costo e sostenibilità
I A - Rischio di incrementare le
differenze fra gli studenti
DISCUSSIONE– Punti di forza:
- Interazione sociale come
supporto alla motivazione
- Problematizzazione del
proprio punto di vista
- Sviluppo di capacità
A argomentative
Criticità
I C A - Difficoltà di gestione delle
dinamiche
- Difficoltà a garantire la
A
partecipazione di tutti
- Rischio di andare fuori tema,
dispersività
PROBLEM SOLVING (variante Punti di forza:
Della discussione) - Interazione sociale come
supporto alla motivazione
- Approccio euristico
- Concretezza del compito
A Criticità
- Necessita di pre-requisti
- Difficoltà a garantire la
I P A partecipazione di tutti
- Tempi lunghi per elaborare le
soluzioni
A
- Problema della trasferibilità
delle conoscenze apprese
L
D
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s
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l • Metodo
i
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d – Collettivo: rivolto a tutti nello stesso modo
i
d
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t
– Dialogico: scambio e richiesta di chiarimenti
t
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c (è possibile collegarla alla DISCUSSIONE, metodo
h
e anch’esso collettivo/dialogico)
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Lezione
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li Vantaggi Limiti
n
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•Esposizione sistematica, •Problemi di comunicazione
zd
ordinata, organica (linguaggi, codici linguistici,
zi
id •Evidenzia nessi logici fra le parti prevalente unidirezionalità del
-a •Esemplificazione ad hoc messaggio)
t
U •Possibilità di adattare •Tempi di attenzione (curve di
t
n l’intervento alle situazioni stanchezza)
i (feedback, controllo ritenzione, •Diversità dei modi di
vc …) interpretazione del ricevente
h
e •Autoritarismo, asimmetria del
re rapporto di comunicazione
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d
Percorso deduttivo
•Adatto per:
Trasmettere definizioni premessa
Dare informazioni in breve
tempo
•Rischi Principi generali
Spiegare concetti
complessi
riflessioni
•Rischi
Banalizzazione
Tempi lunghi concetti
Conseguenze
pratiche/
esempi/
Altri casi
Percorso per problemi
Domande
•Adatto per: significative
Facile da seguire
efficace Importanza del
tema
•Rischi
Non semplice da
Soluzioni e
progettare concetti
Non si adatta a contenuti
teorici Conseguenze
pratiche/
conclusioni
Percorso storico-temporale
Conclusioni
L
D
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u
cs
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La ricerca
Identificazione del problema
i
a Analisi della situazione ed
p
B identificazione di interrogativi/incongruenze
l
a
li Formulazione di ipotesi di soluzione
Indicazione delle possibili linee operative
n
d e
e
u delle informazioni necessarie
zd
zi Raccolta dati
Ricerca bibliografica / inchiesta
id Indagine / osservazione
-a
t
U Analisi e confronto dati
Collegamento delle informazioni raccolte
t
n in rapporto alle ipotesi formulate
i
Verifica ipotesi
vc Controllo dei dati in relazione
h
e alle proposte di soluzione
e
Confronto
Con altro materiale
Didattica per competenze: Cronistoria di un termine
Comportamentismo SKILL
Prospettiva (Competenz SAPERE SAPER FARE SAPER ESSERE
e)
comportamentista: la
‘competenze’ si identifica JOB
con una prestazione (Compiti)
osservabile e misurabile. Per Elenco • Teoria • Risolvere • Rigore
potere osservare e valutare dei cinetica un’equazion • Flessibilità
una competenza occorre compiti dei gas e di II° grado
‘scomporla’ in un insieme di • Riservatezza
prestazioni empiricamente
• Metodi • Utilizza
• …..
1. ... di re un
osservabili le quali, sommate 2. ...
fra loro, consentono di risoluzio termin
3. ... ne di ale
verificare il livello di
4. ... un’equaz inform
padronanza. Es. Modello
Job/Skill ione di atico
(competenze/compiti). II°grado • ….
• ….
Componente implicita:
dimensione interiore
Perché l’approccio per competenze si riferisce ad un
altro modo di fare scuola
• Modello Ponte
Studente elabora prestazioni complesse e
locali, riferite a problemi concreti
Ricorsività fra teoria e prassi
(realtà/concettualizzazioni)
Conoscenza come evento complesso,
globale e situato
Gruppo come risorsa
Caratteristiche dell’insegnamento scolastico per
competenze
L’interconnessione tra i mondi virtuali e reali e la conseguente possibilità di percorrerli senza soluzione di
continuità, permetterebbe alle persone di appropriarsi di ulteriore spazio-tempo formativo, in una
dimensione esistenziale e di apprendimento permanente, diffusa e profonda.
Il web e gli spazi di informazione, comunicazione e negoziazione della conoscenza online rappresentano
ulteriori ambienti di formazione e di esperienza sociale per l’acquisizione di quelle conoscenze, abilità e
competenze volte alla cittadinanza partecipata, all’inclusione sociale e al miglioramento dell’esperienza
formativa e professionale del singolo studente e della collettività. All’interno di essi i cittadini possono
intraprendere ricchi interscambi cognitivi e relazionali, grazie ai quali far crescere la propria riflessività,
l’autonomia intellettuale, la capacità di autosussistenza critica, sperimentando, modellando, creando
conoscenza ed identità individuale e sociale.
Educare alla cittadinanza digitale
Con il termine di Digital Citizenship intendiamo qui il diritto/dovere di ogni cittadino di accedere e di
appropriarsi, con competenza e criticità, ai nuovi ambienti digitali, personalizzandoli in vista della
soddisfazione dei propri bisogni identitari, sociali, politici, abitandoli con responsabilità, eticità, e
contribuendo attivamente a renderli il più possibile ambienti inclusivi, sicuri e partecipativi per se stesso e
per gli altri da sé.
Il cittadino della learning society ha la possibilità, acquisite le conoscenze, le abilità e le competenze
critiche specifiche, di conoscere, comunicare, partecipare, esperire in prima persona ed attivamente la vita
sociale, politica, economica della propria comunità anche attraverso i media digitali, allargando le
possibilità di scelta ed il proprio raggio di influenza sociale e decisionale nei diversi ambiti della vita.
Competenze chiave di cittadinanza da acquisire al termine
dell’istruzione obbligatoria(DM 139/07, Allegato tecnico):
1. imparare ad imparare
2. progettare
3. comunicare
4. collaborare e partecipare
5. agire in modo autonomo e responsabile
6. risolvere i problemi
7. individuare collegamenti e relazioni
8. acquisire ed interpretare l’informazione
Raccomandazione del Consiglio, del 22 maggio 2018, relativa alle
competenze chiave per l’apprendimento permanente
4. Competenza digitale
«La competenza digitale presuppone l’interesse per le tecnologie digitali e il loro utilizzo
con dimestichezza e spirito critico e responsabile per apprendere, lavorare e
partecipare alla società. Essa comprende l’alfabetizzazione informatica e digitale, la
comunicazione e la collaborazione, l’alfabetizzazione mediatica, la creazione di contenuti
digitali (inclusa la programmazione), la sicurezza (compreso l’essere a proprio agio nel
mondo digitale e possedere competenze relative alla cibersicurezza), le questioni legate
alla proprietà intellettuale, la risoluzione di problemi e il pensiero critico».
Conoscenze, abilità e atteggiamenti essenziali legati a tale
competenza (Raccomandazione del Consiglio, 2018)
«Le persone dovrebbero comprendere in che modo le tecnologie digitali possono essere di aiuto alla comunicazione, alla creatività e
all’innovazione, pur nella consapevolezza di quanto ne consegue in termini di opportunità, limiti, effetti e rischi. Dovrebbero
comprendere i principi generali, i meccanismi e la logica che sottendono alle tecnologie digitali in evoluzione, oltre a conoscere il
funzionamento e l’utilizzo di base di diversi dispositivi, software e reti. Le persone dovrebbero assumere un approccio critico nei
confronti della validità, dell’affidabilità e dell’impatto delle informazioni e dei dati resi disponibili con strumenti digitali ed essere
consapevoli dei principi etici e legali chiamati in causa con l’utilizzo delle tecnologie digitali.
Le persone dovrebbero essere in grado di utilizzare le tecnologie digitali come ausilio per la cittadinanza attiva e l’inclusione sociale,
la collaborazione con gli altri e la creatività nel raggiungimento di obiettivi personali, sociali o commerciali.
Le abilità comprendono la capacità di utilizzare, accedere a, filtrare, valutare, creare, programmare e condividere contenuti digitali. Le
persone dovrebbero essere in grado di gestire e proteggere informazioni, contenuti, dati e identità digitali, oltre a riconoscere
software, dispositivi, intelligenza artificiale o robot e interagire efficacemente con essi.
Interagire con tecnologie e contenuti digitali presuppone un atteggiamento riflessivo e critico, ma anche improntato alla curiosità,
aperto e interessato al futuro della loro evoluzione. Impone anche un approccio etico, sicuro e responsabile all’utilizzo di tali
strumenti».
Carretero, Vuorikari & Punie (2017). The Digital Competence Framework for Citizens (DigComp).
Luxembourg: Publications Office of the European Union.
I MITI
lucia.balduzzi2@unibo.it
www.unibo.it