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Storia
Lo strutturalismo linguistico iniziò con la pubblicazione postuma del Cours de linguistique générale di
Ferdinand de Saussure nel 1916, che fu composto con gli appunti dei suoi studenti. Il libro fu alla base della
nascita della moderna linguistica e semiotica.
Dopo de Saussure la storia dello strutturalismo linguistico prese due direzioni, connotando in modo
determinante le più importanti scuole linguistiche del XX secolo.
Negli Stati Uniti influenzò la corrente del distribuzionalismo nata nella metà degli anni trenta a opera di
Leonard Bloomfield e successivamente elaborata da Zellig Harris. Il paradigma della linguistica di
Bloomfield fu sostituito dal trasformazionalismo originato dalle teorie di Noam Chomsky.
In Europa de Saussure influenzò la scuola del circolo di Praga di Roman Jakobson, quella del circolo di
Copenaghen, detta glossematica e iniziata dal danese Louis Hjelmslev intorno al 1930, quella del
funzionalismo sviluppatasi nel XX secolo principalmente per opera di Nikolaj Trubeckoj e André Martinet in
Europa
In particolare nella critica artistica e letteraria (si vedano ad esempio gli studi di Gérard Genette), è stata
applicata la teoria e la prassi strutturalista che considera l'opera presa in esame (testo letterario, creazione
pittorica o filmica) come un insieme organico scomponibile in elementi e unità, il cui valore funzionale è
determinato dall'insieme dei rapporti fra ogni singolo livello dell'opera e tutti gli altri.
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