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Incontro Annuale dei Ricercatori di Geotecnica 2006 - IARG 2006

Pisa, 26 – 28 giugno 2006

UN METODO PER LA PREVISIONE DELLO SPOSTAMENTO DI


PALI IN GRUPPO CARICATI ORIZZONTALMENTE

Francesco Castelli
Facoltà di Ingegneria, Università di Catania
fcastelli@dica.unict.it

Sommario

Nel presente lavoro viene descritta una procedura di tipo numerico per l’analisi del comportamento dei
pali in gruppo soggetti ad azione orizzontale e/o momento flettente applicati in testa basata
sull’impiego di “curve p-y” non lineari di tipo iperbolico. L’estensione del metodo delle “curve p-y” ad
un gruppo di pali è possibile con l’introduzione di moltiplicatori dei parametri che definiscono tali
curve e mediante i quali è possibile modificarne opportunamente l’andamento, in modo da tenere conto
dei fattori d’interazione che intervengono tra i pali stessi che costituiscono il gruppo.

Introduzione
Per analizzare la risposta sismica del complesso palo-terreno è necessario ricorrere a modelli
dinamici sofisticati, che permettano di considerare i fenomeni non lineari che intervengono in
vicinanza dei pali e gli effetti cinematici conseguenti al moto del terreno indotto dall’azione
sismica. Tenuto conto delle difficoltà connesse all’impiego di tali modelli, essi sono in genere
poco utilizzati nella progettazione corrente, per cui le procedure di calcolo adottate per il
progetto dei pali sotto carichi sismici sono prevalentemente basate su metodi pseudo-statici.
Nei metodi di tipo pseudo-statico si assume che durante un sisma le opere di fondazione siano
soggette ad un carico eccentrico ed inclinato. L’eccentrità deriva dal momento di trasporto
delle forze d’inerzia orizzontali dagli elementi strutturali, dove si manifestano, al livello della
fondazione; l’inclinazione del carico viene valutata componendo la forza peso con l’aliquota
di essa applicata staticamente in senso orizzontale, calcolata sulla base del coefficiente
sismico convenzionale della zona su cui sorge la fondazione.
In definitiva, nelle analisi pseudo-statiche, l’azione sismica viene rappresentata da una serie di
forze statiche equivalenti, orizzontali e verticali, e la valutazione del comportamento della
fondazione può essere affrontato considerando la stessa soggetta a tali carichi verticali ed
orizzontali, ovvero inclinati ed eccentrici.
Sebbene spesso approssimate, le procedure che fanno ricorso a schematizzazioni statiche
equivalenti presentano il vantaggio di essere facilmente implementabili in codici di calcolo o
addirittura su fogli elettronici, permettendo una previsione realistica del comportamento dei
pali in termini di azione orizzontale limite, spostamento laterale e caratteristiche della
sollecitazione in essi indotte.

Modello di Calcolo
Nel caso di un palo singolo o di un gruppo di pali, il meccanismo di trasferimento del carico
dipende da vari fattori come: le proprietà meccaniche del terreno, la geometria del singolo
palo o del gruppo di pali, l’interazione tra i pali ed il terreno circostante. Il comportamento dei
pali sotto azioni sismiche è reso oltremodo complicato da ulteriori fattori che entrano in gioco
quali, ad esempio, il comportamento non lineare del terreno, la dipendenza delle proprietà di

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rigidezza e smorzamento del terreno dall’entità delle deformazioni indotte dal sisma, la
possibilità di separazione tra palo e terreno, la presenza di stratificazioni nel sottosuolo, etc.
I pali che costituiscono una fondazione, inoltre, sono connessi da una struttura di
collegamento che li rende solidali tra loro. Le caratteristiche di rigidezza di tale struttura di
collegamento condizionano la risposta del gruppo di pali, così come anche il grado di vincolo
che si induce al contatto tra struttura di collegamento e la testa dei pali stessi.
Lo studio del comportamento di una fondazione su pali dovrebbe essere condotto, a rigore,
considerando la contemporanea azione di tutte le componenti del carico esterno, anche se per
semplicità queste vengono in genere considerate agenti separatamente. Di solito la
componente prevalente dei carichi è quella verticale, ed in tali circostanze, i criteri di progetto
della fondazione vertono su considerazioni legate al carico limite verticale dei pali ed
all’ammissibilità dei cedimenti.
Per semplicità, i metodi per la previsione dei cedimenti di un gruppo di pali correlano in
genere tali cedimenti a quello di un palo singolo. In un approccio cosiddetto “ibrido” (O’Neill
et al., 1977; Lee, 1993), ad esempio, si modella il comportamento del singolo palo ricorrendo
al metodo delle “curve di trasferimento del carico” (Coyle e Reese, 1966; Kraft et al., 1981;
Hirayama, 1990; Kuwabara, 1991; Fleming, 1992), mentre l’interazione tra i pali ed il terreno
circostante viene valutata mediante la nota soluzione di Mindlin (1936).
Le curve di trasferimento adottate per il singolo palo possono allora essere modificate per
tenere conto degli effetti di interazione del gruppo, correlando il cedimento del singolo palo a
quello del gruppo attraverso un’aliquota del cedimento dovuta agli effetti di interazione.
Per la sua versatilità il metodo delle funzioni di trasferimento del carico si presta ad essere
esteso anche alla simulazione del comportamento di un gruppo di pali soggetti ad un carico
orizzontale e/o ad un momento flettente applicati in testa. Mediante il noto approccio delle
“curve p-y”, infatti, la soluzione relativa ad un palo singolo può essere adattata al gruppo di
pali ricorrendo al concetto di moltiplicatore della resistenza laterale limite fm proposto da
Brown et al., (1988), i quali hanno definito il concetto di “effetto ombra (shadow)” per
indicare il fenomeno per il quale la resistenza di un palo appartenente ad una data fila di un
gruppo è ridotta a causa della presenza del palo che gli sta davanti.
L’osservazione sperimentale del comportamento di pali sottoposti a carico orizzontale mostra
che si può ritenere sufficientemente corretto fare riferimento a “curve p-y” esprimibili
attraverso semplici espressioni analitiche quali quelle di tipo iperbolico. Pertanto, per un
gruppo di pali soggetti ad azione orizzontale, le funzioni di trasferimento definite per un palo
singolo vengono modificate per tenere conto degli effetti di gruppo mediante un
“abbassamento (squashing)” delle funzioni nella direzione dello spostamento laterale.
Ovvero, il comportamento di una data riga di pali di un gruppo, può essere rappresentato dalla
corrispondente curva p-y di un palo singolo, modificata opportunamente a seconda della
posizione della riga nel gruppo stesso.
Seguendo questo approccio, le “curve p-y” relative ai pali appartenenti ad ogni riga del
gruppo possono essere ottenute “scalando” la curva del palo singolo (Figura 1), ovvero
moltiplicando i valori dei parametri che le definiscono plim e Esi per un fattore di riduzione del
gruppo denominato rispettivamente fm e ζm, ed i cui valori sono ovviamente compresi tra 0 e 1
(Castelli, 2006). Conseguentemente nel caso di un gruppo di pali si ha:

y( z )
p( z ) =
1 y( z ) (1)
+
ζmEsi( z ) fmp lim( z )

dove Esi [FL-2] è il modulo di reazione orizzontale iniziale, y [L] è lo spostamento laterale del

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palo, p e plim [FL-2] sono rispettivamente la resistenza unitaria laterale mobilitata e la


resistenza unitaria limite del sistema palo-terreno.
Sulla base di tale approccio è stata elaborata una procedura di tipo numerico per la previsione
dello spostamento laterale di un palo singolo o di un gruppo di pali, che tiene conto della
degradazione dei parametri di rigidezza del sistema palo-terreno in funzione del livello di
carico agente (Castelli et al., 1995; Castelli, 2006). La procedura è stata codificata in un
originale codice di calcolo, che è stato testato con risultati di prove sperimentali riportati nella
letteratura internazionale.
Resistenza Laterale p

p lim (z)
palo singolo
E si(z) p(z)
palo gruppo
p(z) = fm p(z) singolo

E si(z) = ζ m E si (z)
singolo

y(z) i Spostamento Laterale y

Figura 1. Curve p–y per palo singolo ed in gruppo.

I risultati forniti dal codice di calcolo consento di evidenziare il profilo degli spostamenti
laterali con la profondità e le caratteristiche della sollecitazione al variare delle condizioni di
vincolo in testa.

Validazione del Modello


Allo stato attuale delle conoscenze, non esistono ancora sufficienti informazioni sui valori da
attribuire ai fattori di riduzione dei parametri che definiscono le funzioni di trasferimento al
punto da potere definire un criterio generale di progetto di pali in gruppo basato su tale
approccio. I numerosi studi sperimentali condotti in questi ultimi anni sembrerebbero
evidenziare che i valori di tali fattori di riduzione sono indipendenti dalla natura del terreno,
dalla tipologia dei pali e dal livello di carico agente, pertanto è ragionevole pensare di
suggerirne valori solo in funzione del numero di pali costituenti il gruppo, del loro interasse e
della posizione nel gruppo (Rollins et al., 1998; Zhang et al., 1999).
L’analisi a posteriori dei risultati sperimentali di prove di carico condotte su pali singoli ed in
gruppo, come sempre, è il modo migliore per testare l’affidabilità delle correlazioni per la
determinazione dei parametri dei modelli adottati, ed ottenere indicazioni sui valori da
attribuire ad essi per simulare in maniera affidabile quanto osservato sperimentalmente.
A titolo di esempio nelle Figure 2 e 3 si riportano i risultati di alcune elaborazioni numeriche,
in termini di confronto tra spostamento misurato in testa (Rollins et al.,1998; Kimura et
al.,1994) e calcolato, con riferimento sia al caso di palo singolo che di palo facente parte di un
gruppo.

Bibliografia
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200 150

re)
Carico Orizzontale Medio per Palo [kN]

Carico Orizzontale Medio per Palo [kN]


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160 120
(f i
l a re)
olo po eri
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Si Gr la p
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upp
120 Gruppo (fila centrale) 90 Gr

80 60

Calcolati Calcolati
40 Misurati 30 Misurati
(Rollins et al.,1998) (Rollins et al.,1998)

0 0
0 20 40 60 80 0 20 40 60 80
Spostamento Laterale Medio [mm] Spostamento Orizzontale Medio [mm]

Figura 2. Confronto con i risultati sperimentali riportati da Rollins et al., (1998).

1.5 2.5

Palo Singolo Pali in Gruppo

1.2 Carico Orizzontale Medio per Palo [MN] 2.0


Carico Orizzontale [MN]

0.9 1.5

0.6 1.0
Calcolati Calcolati
Misurati Misurati
0.3 (Kimura et al.,1994) 0.5 (Kimura et al.,1994)

0.0 0.0
0 5 10 15 20 0 5 10 15 20 25 30
Spostamento Laterale [cm] Spostamento Laterale Medio [cm]

Figura 3. Confronto con i risultati sperimentali riportati da Kimura et al., (1994).

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Francesco Castelli

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