n°29
Gennaio 2018
Ripensare
ISSN 2281-9320
Numeri
le
problemi
competenze?
e non solo
POSTE ITALIANE S.P.A. - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) ART. 1 COMMA 1 - DCB ROMA
Ricette
di
carnevale Leggere
Esploriamo
il e
mondo Scrivere
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01-02 Sommario.qxd:- 05/01/17 15:53 Pagina 1
Didatticamente
Didatticamente
Didatticamente
Scuola
Scuola primaria
primaria
Scuola primaria
Didatticamente
Didatticamente
SS
Scuola primaria
Scuola primaria
OMMARIO
OMMARIO
OMMARIO
Editoriale
Editoriale
Editoriale
Editoriale
OMMARIO3333
OMMARIO
33
Editoriale
Editoriale
FARE
FARESCUOLA
SCUOLAATTIVITÀ
ATTIVITÀ
FARE SCUOLA ATTIVITÀ
Italiano
Italiano 55
FARE SCUOLA ATTIVITÀ
355
Italiano
Matematica
Matematica FARE SCUOLA ATTIVITÀ 35
Matematica
Storia
Storia
Italiano
Italiano 3555
71
71
Italiano
Storia
Inglese
Inglese
Matematica
Matematica 895
71
89
47
35
Matematica
Inglese
Geografia
Geografia
Storia
Storia
35
89
93
93
77
71
Storia
Geografia
Scienze
Scienze 71
93
107
107
89
Direttore
Direttore
Inglese
Inglese
Inglese
Scienze 99
89
107
Direttore
Pietro Gentile
Pietro Gentile Geografia
Geografia
Geografia 93
105
93
Pietro Gentile
ViceDirettore
direttore
Scienze
Scienze
Scienze CONTRIBUTI
107
133
107
Direttore CONTRIBUTI
VicePietro
Elettra
Vice Gentile
Maria
Direttore Castelli
Direttore CONTRIBUTI
Pietro Gentile
Vice
Elettra Direttore
Maria Castelli
Elettra Maria Castelli L’alunno
L’alunnoautistico
autisticoin inclasse
classe 123
123
Elettra Maria Castelli
Redazione
ViceTorchella
Maria Direttore
L’alunno autistico in classe CONTRIBUTI
CONTRIBUTI 123
Vice Direttore
Elettra
M.Direttore Maria
Rosariaresponsabile
Direttore Castelli
Nardecchia
responsabile
Elettra Maria Castelli
L’alunno autistico in classe
L’alunno autistico in classe
LABORATORI
123
123
Direttore
Letizia Lucarini
Letizia responsabile
Lucarini LABORATORI
Letizia Lucarini
Direttore responsabile LABORATORI
Direttore
Letizia Lucarini responsabile I problemi…
I problemi…che cheproblema
problema 127
127
Direttore
Letizia
Grafica
Grafica
responsabile
Lucarini
e impaginazione
e impaginazione
Letizia Lucarini
I problemi…
A Ascuola
scuolacon che
conle lemappe problema
mappe LABORATORI
LABORATORI 127
133
133
Grafica
Ser. For.
Grafica SAS
e e impaginazione
impaginazione
Ser. For. SAS A scuola le
Sviluppare
Sviluppare
I problemi…
con le mappe
leabilità
abilità didicomprensione
che problema comprensione 133
143
143
127
Ser.Ser.
For.For.
SASSAS
Grafica e impaginazione
ISviluppare
problemi…
Recupero
Recupero
A scuoladelle
le che
abilità problema
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con
di
ledifficoltà
comprensione
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lettura 127
143
153
153
133
Grafica
Ser. For.ediSAS
Immagini
Stampa
Stampa
impaginazione
copertina
A scuola
Recupero
Comprensione con
delle
Sviluppare ledel
Comprensione
le mappe
difficoltà
deltesto
abilità testo di lettura
di comprensione 133
153
157
157
143
Ser. For. SAS
Stampa
Ser.
MONDO
MONDOFor.
MONDO SAS
STAMPA
STAMPA
STAMPA Srl -- Roma
Srl SrlRoma
- Roma
Sviluppare
Comprensione le abilità di comprensione
del testo
Recupero delle difficoltà di lettura 143
157
153
MONDO STAMPA Srl - Roma
Stampa
Recupero delle difficoltà di lettura
Comprensione del testo 153
157
Stampa
MONDO
Stampa
Anno
Anno
IX IXSTAMPA
- n.
- n. - Srl
2626 - Roma 2017
Gennaio
- Gennaio 2017
Comprensione del testo 157
MONDO STAMPA Srl - Roma
Anno IX
MONDO - n. 26Srl
STAMPA - Gennaio
- Roma 2017
Anno
Anno X -IXN.- 28
n. 26 - Gennaio 2017
- settembre 2017
Anno IX - n. 26 - Gennaio 2017 ViaVia
Gualtiero Serafino, 8 -8 00136 Roma
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Editoriale
Anno nuovo...
problemi vecchi
Redazione
3
ITALIANO
Lucia Torrente
CLASSE PRIMA
q Suoni e rumori
Otteniamo l’attenzione dei bambini e
proponiamo loro un gioco di imitazione
dei rumori che conoscono.
Utilizziamo a questo scopo degli ele-
menti delle vacanze appena trascorse
e a loro sicuramente familiari. Dise-
5
Fare scuola
con gli elementi presentati inventiamo gli alunni a suddividerli in cartellini che
e raccontiamo una storia invitando i si possono leggere da quelli che invece
bambini, ogni volta che sentono il non è possibile farlo e ad indicarci il
nome di un oggetto, di un animale o di perché.
una situazione che può emettere un Infine, predisponiamo altri cartellini con
suono o un rumore a dire “Stop” e ad il nome di ciascun bambino, fissiamoli
eseguirlo. Continuiamo così aggiun- su un cartellone con dello stretch e in-
gendo altri elementi o coinvolgendo gli vitiamoli uno alla volta a ritrovare il pro-
stessi bambini nella loro indicazione. Uti- prio nome e a ricopiarlo o trascriverlo a
lizziamo l’attività per chiedere ai bam- memoria su un foglio.
bini quali altre situazioni rumorose L’attività si presta inoltre a ulteriori ap-
conoscono, a riprodurle e infine a rap- profondimenti quali: formare dei gruppi
presentarle graficamente. Infine, pre- con i nomi che iniziano o finiscono con
sentiamo loro le schede 1 e 2. lo stesso suono; raggruppare nomi lun-
ghi e nomi corti, ecc.
q I suoni delle lettere Infine, consegniamo agli alunni schede
Realizziamo dei cartoncini con dei di-
simili alla numero 3 e invitiamoli a de-
segni e iniziamo a giocare pronuncian-
scrivere cosa accade e osserviamo tra
done ad alta voce il nome
l’altro se nella “lettura” seguono la di-
dell’immagine di ciascuno, poi solo il
rezione sinistra destra.
suono iniziale del fonema o della sil-
laba.
Successivamente, giochiamo a sco-
prire quali parole cominciano con gli
stessi suoni e formiamo con esse cop-
pie o gruppi. Verifichiamo se cono-
scono le lettere che compongono
q L’astuto topolino
Leggiamo agli alunni la seguente sto-
ciascun nome e passiamo poi a pro-
ria:
porre giochi più strutturati quali ad
Una volta un topolino trovò un bel pezzo
esempio il classico “è arrivato un basti-
di formaggio, ma subito arrivò un
mento carico di...”.
grande gatto che facendo gli occhi
Infine, sempre con gli stessi disegni ci- cattivi portò via il pezzo di formaggio al
mentiamoci a fare lo spelling provando topolino. Ma quando il gatto cominciò
così a separare tra loro i suoni. a mangiare il suo pezzo di formaggio
ecco arrivare un gatto più grande.
Anche lui voleva il pezzo di formaggio. I
q Immagini da leggere due gatti fecero gli occhi cattivi, gira-
Consegniamo ai bambini numerose ri- vano intorno al formaggio cercando di
viste e invitiamoli a ritagliare immagini attaccarsi l’un l’altro. Allora il topolino si
e segni che si possono leggere: segnali infilò tra i due grossi gatti, si prese il pezzo
di formaggio e svelto svelto corse via. I
stradali, orologi, prezzi, insegne, ecc., a
due grossi gatti non se ne accorsero
raggrupparli su un cartellone e a com- neppure. Seguitarono a girare in tondo
mentarne insieme il significato. facendo gli occhi cattivi e rizzando il
In seguito, presentiamo alcuni cartellini pelo. Ma il pezzo di formaggio non c’era
più. L’astuto topolino lo aveva divorato
predisposti appositamente e invitiamo
da un pezzo.
6
Italiano
7
Obiettivo: Riprodurre rumori. Obiettivo: Riprodurre rumori.
Fare scuola
scHEDa 2
scHEDa 1
8
Attività: Osserva i vari elementi poi prova a riprodurne il rumore. Attività: Osserva le immagini e collegale al rumore corrispondente.
Italiano
osserva le
OsseRvA le vignette
vignette e
e descRivile
descrivile nel
nel mOdO
modo piùpRecisO
più precisopOssibile.
possibile.
9
Fare scuola
Vocali strambe 1
q Paesaggi... speciali
A con due gambe Rechiamoci in palestra e sempre utiliz-
E con tre braccia zando un lenzuolo invitiamo di volta in
I magrolina volta gruppi di due o tre alunni a collo-
O tonda in faccia
carsi sotto di esso e ad assumere con il
U guarda in su
e di vocali non ce ne sono più proprio corpo posizioni capaci di pro-
durre sulla stoffa appoggiata su di loro
Vocali strambe 2 punte, forme, avvallamenti. Quando
Che cose strambe:
tutti avranno avuto modo di sperimen-
A con due gambe
E con tre braccia tarsi con l’attività chiediamo ai bambini
O tondo in faccia di commentare i “paesaggi” che
curioso U con le gambe in su, hanno realizzato.
ma il più carino è I col suo puntino!
q Filastrocche
q Giochi in palestra Leggiamo ai bambini una delle fila-
Procuriamoci un lenzuolo e rechiamoci strocche proposte nella pagina suc-
in palestra. Disponiamoci intorno al len- cessiva e invitiamoli a scegliere una
zuolo e cominciamo a muoverlo lenta- immagine che rappresenti ogni giorno
mente imprimendo dei leggeri della settimana. Riportiamo alla lava-
movimenti: gna le varie associazioni, trascrivendo il
Utilizziamo inizialmente i comandi in nome dei giorni e disegnando il sim-
alto-in basso; lento-veloce e invitiamo bolo prescelto.
due o tre bambini per volta a sdraiarsi Completati i disegni, leggiamo i giorni
sotto il lenzuolo e, tenendo gli occhi e le immagini alcune volte, spieghiamo
chiusi, sentire le sensazioni provate agli alunni che ora copriremo una
dallo sfiorare del lenzuolo. parte della lavagna e loro dovranno
Quando tutti hanno avuto modo di completare a voce l’intero schema.
10
Italiano
Il pulcino benino
Lunedì chiusin chiusino, VENERDì prese il paniere per raccogliere
Martedì bucò l’ovino, le pere
sgusciò fuori Mercoledì, SABATO E DOMENICA si riposò
“Pio, pio, pio” fe’ Giovedì, La settimana di sette giornate una alla
Venerdì fu un bel pulcino, volta son tutte passate
Beccò Sabato un granino.
La Domenica mattina La settimana dei fiori
aveva già la sua crestina. LUNEDì raccolgo un fiore
MARTEDì un girasole
Filastrocca della settimana MERCOLEDì una bella viola
Tanto sole il lunedì; GIOVEDì una rosa sola
bianca neve il martedì; VENERDì un ciclamino
mercoledì si scende in piazza SABATO e DOMENICA un mazzolino e
per sentir la storia pazza; sto a casa con mamma e papà.
qui si ride il giovedì;
non si piange il venerdì;
e di sabato, vi avviso, In caso di dubbi, ripetiamo ancora una
c’è la festa del sorriso. volta la filastrocca, proponiamo delle
La domenica, è baldoria,
rime, ecc.
perché inizia un’altra storia.
11
Fare scuola
utilizzando le carte dei suoni. della parola sia quello iniziale della
In questo caso, estraiamo dalla scatola prola successiva.
predisposta un suono. I bambini do-
vranno ricercare, tra le parole ricevute q La pausa
all’inizio, quelle che contengono il è importante fin da ora costruire nei
suono indicato. Ad esempio se noi bambini la capacità di avvertire la ne-
estrarremo il suono BA gli alunni po- cessità di ricorrere all’uso delle pause,
tranno dire: che vengono evidenziate con l’im-
Vado in BAgno. piego di un’esatta intonazione nella lin-
Lo zio ha una BArca. gua parlata, alla quale deve
corrispondere un simbolo nella lingua
Dammi un BAcio.
scritta.
Ho visto una BAlena.
Mi affaccio al BAlcone.
In questo modo gli alunni scopriranno
che tutte queste parole possono essere
raggruppate nella famiglia delle parole
con il suono BA.
Riportiamo l’esperienza su un cartel-
lone in modo da fissare meglio il con-
cetto appena acquisito.
Allo stesso modo, potremo far scoprire
agli alunni che una stessa parola può
appartenere a più “famiglie”.
NAve BAleNA
NUvoLA LAvagna
Dopo un’attività di questo tipo ripetuta
più volte gli alunni saranno in grado di Iniziamo dall’utilizzo della virgola per-
comprendere che coi suoni si formano ché risulta tra i segni fondamentali
le parole. della punteggiatura.
Evidenziamo questa nuova consape- Prendiamo spunto dalla festa di com-
volezza riportando la frase in una stri- pleanno di un bambino, parliamo dei
regali che ha ricevuto, immaginando
scia da disporre alle parete dell’aula.
di metterli in uno scatolone da quello
poi li estrarremo uno a uno.
q Catene di parole Rappresentiamo graficamente la situa-
Forniamo agli alunni delle carte dei zione e successivamente, verbaliz-
suoni e iniziamo il gioco disponendo su ziamo la nostra azione in questo modo:
un piano d’appoggio un determinato
suono. Invitiamo gli alunni ad acco- Luca ha ricevuto in regalo il robot,
stare al suono proposto un altro suono l’automobilina, l’astuccio, il pallone.
così da costruire una parola, che po-
trebbe inizialmente esere una di quelle Risulterà facile per gli alunni scoprire la
già note agli alunni, ma anche una del convenzione nell’uso del simbolo che
tutto nuova. Proseguiamo in questo sostituisce il disegno della mano così
modo facendo sì che l’ultimo suono come le parole, anche esse dei simboli,
12
Italiano
PUNTA COLORARE
q Descrivo
è importante, fin dalle prime settimane,
PENNARELLO CANNUCCIA IMPUGNARE
che i nostri alunni imparino a fissare un
“ordine” che sostenga la descrizione di
un qualsiasi aspetto della realtà consi- TAPPO PROTEGGERE
13
Fare scuola
14
Italiano
q Descrivere e connotare
Sottoponiamo all’attenzione degli alunni
un giocattolo o un oggetto qualsiasi che
si presti alla descrizione e che contem-
poraneamente possa suscitare in loro
una certa emozione, ad esempio un
bambolotto con un’espressione partico-
larmente simpatica. CLASSE SECONDA
Mostriamolo agli alunni, lasciando a
ciascuno la libertà di esprimere le pro-
Traguardi per lo sviluppo
prie impressioni; qualcuno coglierà la
delle competenze
“simpatia” attraverso l’espressione
•Utilizza la lingua per comunicare in
degli occhi, altri attraverso le guance contesti diversi.
paffute e colorate, altri ancora attra-
verso dentini sporgenti, oppure osser-
vando le gambe e le braccia Obiettivi di apprendimento
cicciottelle. •Ascoltare e comprendere descrizioni.
Facciamo disegnare tutto quello che •Acquisire e consolidare la tecnica
viene colto dutante l’osservazione e della lettura.
poi evidenziamo alla lavagna per •Leggere e comprendere brevi testi.
mezzo di una schematizzazione gli •Scrivere brevi testi.
aspetti colti ai fini del testo da produrre: •Strutturare esperienze in modo ogget-
Ed ecco il testo realizzabile: tivo.
•Verbalizzare esperienze.
15
Fare scuola
Leggiamo numerose volte, sottoline- C’era una volta una fanciulla molto po-
ando toni ed espressioni, la descrizione vera che viveva sola con sua madre e
del viso di una persona e invitiamo gli non aveva nulla da mangiare. Un giorno
la fanciulla andò nel bosco e lì incontrò
alunni a realizzare un ritratto che tenga una vecchina che le regalò un pento-
conto di quanto hanno appena ascol- lino. Il pentolino era magico: bastava dir-
tato. gli cosa si voleva mangiare e il pentolino
lo preparava in men che non si dica.
Potremmo ad esempio proporre loro La fanculla lo portò a sua madre: ora la
testi simili ai seguenti: fame era finita e madre e figlia mangia-
vano tutte le volte che avevano fame.
La signora Paolini Un giorno la fanciulla uscì e la madre
disse al pentolino di preparare un’ottima
La signora Paolini ha il viso tondo tondo. cioccolata. Il pentolino obbedì, ma
I capelli sono lisci e castani e le arrivano quando fu arrivato il momento di smet-
alle spalle, porta anche gli occhiali con tere la madre non conosceva la parola
lenti spesse e colorate. Ha la bocca pic- magica e quindi il pentolino continuò a
cola e a forma di cuore. I suoi denti sono preparare della cioccolata che invase
bianchissimi. tutto il bosco. Finalmente tornò la fan-
ciulla che disse al pentolino di smettere
ma per parecchio tempo chi voleva an-
Il mago Pentolone
dare a trovarle doveva mangiare cioc-
colata.
Il mago Pentolone ha la faccia verde,
due nasi e quattro denti sporgenti e leggere poi le frasi delle domande e ri-
aguzzi. Ha un neo sulla fronte e uno sul
spondere ad esse.
mento. Ha un occhio giallo e uno rosso
come la brace. I capelli sono blu e ricci
ricci.
q Forma la coppia
Presentiamo agli alunni la scheda 5 poi
q Il pentolino magico proponiamo loro di trovare la stessa let-
Leggiamo ai bambini la storia Il pento- tera scritta in corsivo maiuscolo e minu-
lino magico, poi consegniamo loro una scolo e di cerchiare la lettera che non
scheda con le seguenti domande, in- forma la coppia.
vitandoli a sottolineare di verde le af- Successivamente, con le stesse moda-
fermazioni corrette. lità invitiamo gli alunni ad abbinare
La bambina riceve il pentolino dalla due modi di scrivere la stessa parola e
zia. di scrivere infine la parola che resta iso-
Il pentolino cuoce ogni cosa. lata (scheda 6).
Solo la mamma poteva dare ordini al
pentolino. q La ricetta
La cioccolata invade tutto il bosco. Proponiamo ai bambini la lettura della
La bambina riesce a fermare il pento- seguente ricetta e dopo esserci ac-
lino. certati che tutti abbiano compreso le
La bambina mangia tutta la ciocco- parole contenute nel testo, propo-
lata appena tornata a casa. niamo quindi di eseguire i due esercizi
Lasciamo agli alunni il tempo suffi- riportati nella scheda 7. Il primo consi-
ciente per ascoltare la nostra lettura, sterà nello scegliere tra vari gruppi di
se necessario anche più volte, e per parole quello che presenta le parole
16
Obiettivo: Riconoscere lettere. Obiettivo: Riconoscere parole.
17
scHEDa 6
scHEDa 5
Italiano
Attività: collega maiuscole e minuscole, quale lettera resta da sola? Attività: collega le parole uguali, cerchia quella che resta da sola.
Fare scuola
Attività: dopo aver letto la ricetta scegli il gruppo di parole che ne fa completamente
parte, poi sottolinea la serie di azioni che servono a fare l’insalata di funghi e formaggio.
Obiettivo: leggere e comprendere testi.
scHEDa 7
18
Italiano
Lella
19
Fare scuola
20
Inserto
S OMMARIO
Disgrafia 3
TPR 31
Didattica inclusiva 55
Direttore
Marzia Badaloni
Pedagogia 71
Direttore responsabile
Letizia Lucarini Bibliografia 103
Settembre 2017
Disturbo di scrittura. In merito agli strumenti compensativi, gli studenti con disor-
tografia o disgrafia possono avere necessità di compiere una doppia lettura del testo
che hanno scritto: la prima per l’autocorrezione degli errori ortografici, la seconda
per la correzione degli aspetti sintattici e di organizzazione complessiva del testo.
Di conseguenza, tali studenti avranno bisogno di maggior tempo nella realizza-
zione dei compiti scritti. In via generale, comunque, la valutazione si soffermerà
soprattutto sul contenuto disciplinare piuttosto che sulla forma ortografica e sintat-
tica.
Gli studenti in questione potranno inoltre avvalersi:
• di mappe o di schemi nell’attività di produzione per la costruzione del testo; Mi-
nistero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca - D.G. per lo studente, l’inte-
grazione, la partecipazione e la comunicazione;
• del computer (con correttore ortografico e sintesi vocale per la rilettura) per ve-
locizzare i tempi di scrittura e ottenere testi più corretti;
• del registratore per prendere appunti.
Per quanto concerne le misure dispensative, oltre a tempi più lunghi per le verifiche
scritte o a una quantità minore di esercizi, gli alunni con disgrafia e disortografia
sono dispensati dalla valutazione della correttezza della scrittura e, anche sulla
base della gravità del disturbo, possono accompagnare o integrare la prova scritta
con una prova orale attinente ai medesimi contenuti
Cos’è la disgrafia?
Ogni individuo struttura il proprio schema corporeo nello spazio e nel tempo. Si-
gnifica avere rapporti con lo spazio composto da oggetti e persone e con il tempo
nel senso di “prima”, “per un certo tempo” e “con un certo ritmo”. Ognuno si co-
struisce così un immagine motoria che interiorizza. Avere una buona integrazione
spazio-temporale, significa, nella scrittura, avere una buona ripartizione dello spa-
zio (margini giusti, interrighe regolari, spazio tra le lettere e spazio tra le parole
conforme al modello di base, rigo di base abbastanza dritto); del tempo (per scrivere
in modo scorrevole; è necessario eseguire una successione di piccoli movimenti
5
Disgrafia
nell’ordine esatto) e del ritmo (l’alternare della pressione più forte nei tratti discen-
denti e meno forte nei tratti ascendenti, una attaccatura morbida tra una lettera e
l’altra, una buona ma non rigida omogeneità dei parametri scrittori).
Disgrafia: cause
Non esiste ancora una specifica causa individuata che possa portare alla genesi della
disgrafia. Solitamente è il cervello che gestisce il tutto: prende informazioni acquisite
e immagazzinate in memoria per poi riprodurle in un secondo momento attraverso
la scrittura. In persone disortografiche tutto questo non avviene, infatti si rilevano
problemi sia a livello di organizzazione delle informazioni memorizzate sia nella
riproduzione su carta o digitale delle informazioni apprese. Questo si traduce in un
prodotto finale caratterizzato da una scrittura di difficile lettura, piena di errori e,
cosa più importante, che non trasmette ciò che il bambino intendeva scrivere real-
mente.
Spesse volte il bambino presenta problemi a carico della memoria di lavoro, che
utilizza un processo di codifica per immagazzinare nuove parole scritte. Questo
meccanismo nel disgrafico non funziona e per questo si verifica una difficoltà nel
ricordare come scrivere una lettera o una parola, con conseguenti complicazioni
nella scrittura.
I bambini con disgrafia non hanno un disturbo dello sviluppo motorio, ma possono
avere difficoltà a pianificare i movimenti sequenziali delle dita che portano ad avere
una buona grafia.
Inoltre, è stata riscontrata familiarità tra i disortografici, e per questo è possibile possa
esserci un problema a livello genetico che porta a tramandare il disturbo di padre
in figlio.
Disgrafia: i sintomi
1. difficoltà visuo-spaziale:
- problemi con la forma e la spaziatura tra lettere;
- difficoltà a organizzare parole da sinistra a destra nella pagina;
- difficoltà a scrivere su una linea e dentro i margini;
- difficoltà a leggere le mappe, il disegno o la riproduzione di una forma di un
testo.
2. difficoltà motorie:
- problemi a tenere una matita in modo corretto;
- incapacità di usare adeguatamente le forbici;
- problemi a colorare all’interno dei margini;
- posizionare il polso, il braccio, il corpo o la carta in maniera scomoda durante la scrittura.
6
Disgrafia
5. grammatica:
- Punteggiatura non corretta;
- Utilizzo di troppo virgole;
- Mescolare i tempi verbali;
- Non si iniziano le frasi con la lettera maiuscola;
- Non si scrivono frasi complete, e spesse si usano elenchi puntuali.
7
Disgrafia
Alcuni bambini possono avere una combinazione di due o tutte e tre queste tipologie
di disgrafia.
Disgrafia: comorbidità1
Disgrafia: diagnosi
1
Comorbidità è la presenza o l’insorgenza di un’entità patologica accessoria durante il decorso cli-
nico di una patologia oggetto di studio.
8
Disgrafia
Disgrafia: trattamento
Il trattamento per la disgrafia varia e può includere esercizi motori, per rafforzare
il tono muscolare, migliorare la destrezza e la coordinazione occhio-mano, e di
controllo della scrittura, oltre ai trattamenti riguardanti esercizi di memoria o neu-
ropsicologici. L’uso del computer è consigliabile rispetto alla carta. Spesse volte a
una riabilitazione cognitiva e motoria neuropsicologica sono affiancati incontri con
uno psicoterapeuta adiuvanti al miglioramento del benessere del bambino.
Disgrafia: conseguenze
L’impatto della disgrafia sullo sviluppo del bambino varia a seconda dei sintomi e
dalla loro gravità. I bambini con disgrafia possono restare indietro nel lavoro sco-
lastico impiegano molto tempo a scrivere e a prendere appunti e per questo pos-
sono scoraggiarsi e evitare compiti in cui è richiesto l’uso della scrittura. Inoltre, le
capacità motorie di alcuni bambini disgrafici sono molto deboli e per questo fati-
cano nelle attività quotidiane, come ad esempio abbottonare le camicie o allacciare
le scarpe.
I bambini con disgrafia possono sentirsi frustrati o in ansia perché si sentono sempre
dei falliti nella vita rispetto ai loro coetanei. Inoltre, se giudicati pigri o sciatti dalle
insegnanti potrebbero sviluppare una serie di problemi psichici come bassa auto-
stima, ansia, pensieri cattivi ricorrenti e depressione. Tutto questo, alla lunga po-
trebbe portare a isolamento sociale e problemi col gruppo dei pari.
9
Disgrafia
1) Il primo comprende quelli cosiddetti rigidi: scrittura inclinata a destra, curve delle let-
tere trasformate in angoli, lettere alte e strette, righe ravvicinate, progressione a scatti.
10
Disgrafia
11
Disgrafia
Disgrafia: conseguenze
L’impatto della disgrafia sullo sviluppo del bambino varia a seconda dei sintomi e
dalla loro gravità.
I bambini con disgrafia possono restare indietro nel lavoro scolastico impiegano
molto tempo a scrivere e a prendere appunti e, per questo, possono scoraggiarsi e
evitare compiti in cui è richiesto l’uso della scrittura. Inoltre, le capacità motorie di
alcuni bambini disgrafici sono molto deboli e per questo faticano nelle attività quo-
tidiane, come ad esempio abbottonare le camicie o allacciare le scarpe.
I bambini con disgrafia possono sentirsi frustrati o in ansia perché si sentono sempre
dei falliti nella vita rispetto ai loro coetanei. Inoltre, se giudicati pigri o sciatti dalle
insegnanti, potrebbero sviluppare una serie di problemi psichici come bassa auto-
stima, ansia, pensieri cattivi ricorrenti e depressione. Tutto questo, alla lunga, po-
trebbe portare a isolamento sociale e problemi col gruppo dei pari.
Disgrafia psicologica
In questo ambito, vanno considerati una serie di disgrafie che traducono una difesa
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Disgrafia
Disgrafia relazionale
Si parla di disgrafia relazionale quando il fine stesso della scrittura viene a mancare
e cioè la comunicazione. Rientrano in questa categoria tutte le scritture illeggibili
senza cause strumentali o le scritture artificiali e sofisticate nelle quali certe esage-
razioni (eccessivi ornamenti, esagerazioni nelle proporzioni, organizzazione dello
spazio anticonformista) compromettono la lettura. Non troveremo qui segni di esi-
tazione, di maldestrezza, di ammaccature, di disomogeneità.
Certi Autori classificano in questa categoria le scritture che nascondono la perso-
nalità dello scrivente come lo possono essere le scritture troppo curate, troppo pa-
rallele o troppo uguali, in breve le scritture calligrafiche.
Disgrafia reattiva
Disgrafia sintomatica
Escludiamo qui tutti i disturbi neurologici e motori. Il crampo dello scrivano colpi-
sce di solito gli uomini tra i 40 e 50 anni. S’instaura prima con una semplice fatica
nello scrivere sino ad arrivare a crampi delle dita, del polso e qualche volta del
braccio intero. Il crampo si manifesta quando il soggetto deve scrivere e sparisce
nel momento in cui decide di non scrivere più. Il disturbo colpisce soprattutto gli
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Disgrafia
La grafofobia
La disgrafia immaginaria
Diagnosi e cura
Il grafoterapeuta deve essere attento a queste sfumature perché può trovarsi davanti
a dei genitori che consultano per la prima volta un esperto per una cattiva scrittura
sintomo di diverse patologie.
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Disgrafia
serratura. Per il piede: dare un calcio ad un pallone; salire uno scalino. Si ha una
lateralizzazione ben acquisita se tutti i movimenti sono fatti con mano, piede e oc-
chio dello stesso lato. Si ha una lateralizzazione non totalmente acquisita se solo
la maggior parte dei movimenti sono fatti da uno stesso lato. Si ha una lateralizza-
zione incrociata se la dominanza del piede, della mano e dell’occhio non concorda
tra di loro.
L’atto dello scrivere si colloca simultaneamente nello spazio e nel tempo. Il gesto
scrittorio comporta una partenza, un’accelerazione, una frenata in sequenza e che
viene descritto nello spazio. La scrittura comporta una composizione di segni orien-
tati nello spazio ed assemblati secondo certe leggi: una successione di segni per
comporre le parole e una successione di parole per comporre una frase. I disgrafici
hanno un’organizzazione spaziale molto deficiente. Le perturbazioni dovute all’in-
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Disgrafia
Lo schema corporeo passa attraverso il ruolo della madre che insegna al bambino
il toccare affettuoso, il toccare giocoso, il controllo degli sfinteri, il vestirsi da solo,
il mangiare con l’ausilio delle posate. In seguito, il bambino completa la sua strut-
turazione dello schema corporeo a scuola con ginnastica, sport e giochi e infine
(con quello che utilizzeremo per la valutazione) con l’interiorizzazione e la rappre-
sentazione mentale trascritta su carta sotto forma di disegni. Quindi, proponiamo
qui il test del disegno dell’uomo ispirato da Florence Goodenough. Il numero di
elementi presenti nel disegno aumenta con l’età. Da fare su bambini dai 3/4 anni
fino ai 9 anni.
Le perturbazioni della rappresentazione del corpo si ritrovano nella scrittura con un
tratto faticoso, dei legamenti e concatenazioni difettosi e con delle parole che “gal-
leggiano” incerte nella pagina o che si schiacciano contro i bordi del foglio.
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Disgrafia
Il protocollo di valutazione
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Disgrafia
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Disgrafia
Ogni esercizio ginnico sarà richiesto verbalmente in modo chiaro senza che il gra-
foterapeuta faccia il movimento richiesto e l’ordine non verrà ripetuto. In questo
modo, la non ripetizione s’indirizza direttamente al sistema reticolare e limbico.
L’attenzione, la memoria e il tono cerebrale si perfezionano con la messa in guardia
della vigilanza. All’inizio, questa non ripetizione può frustrare il soggetto ma dopo,
egli si stabilizzerà e farà fiducia alla sua memoria. Questo modo di fare, attiverà le
funzioni associative dell’aria frontale che sono dedite alla programmazione, piani-
ficazione dell’attività e coordinazione del gesto. Prima di ogni esercizio ginnico,
viene quindi imposto un certo tempo di riflessione che provoca la messa in moto
delle funzioni associative dove l’azione da compiere viene prima mentalmente con-
cepita, pianificata e progettata nel futuro prima di diventare un atto concreto.
Ci sono anche esercizi che mirano ad acutizzare la percezione visiva, tattile della
mano e propriocettiva.
La musicoterapia
La musicoterapia è l’uso della musica e/o degli elementi musicali (suono, ritmo,
melodia e armonia) in un processo atto a facilitare e favorire la comunicazione, la
relazione, l’apprendimento, la motricità, l’espressione, l’organizzazione e altri ri-
levanti obiettivi terapeutici al fine di soddisfare le necessità fisiche, emozionali,
mentali, sociali e cognitive.
La musica sarà utilizzata negli esercizi di rilassamento come negli esercizi di toni-
ficazione muscolare e di ritmo.
Esercizi generali
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Disgrafia
Ginnastica
Spalla e braccia
Polso
Mano e dita
Piazzare un mazzo di carte di formato adatto alla grandezza della mano del bam-
bino e verbalizzare l’ordine: “quando te lo dirò, prendi il mazzo di carte nella mano
sinistra e distribuisce una ad una le carte formando 4 mazzetti ben ordinati. Comin-
cia quando senti la musica e smetti quando avrai finito il compito.”
Massaggi e rilassamenti
Automassaggio
Un piccolo esercizio di auto massaggio consiste nello stringere per due secondi ogni
dita di una mano nel pugno dell’altra e vice versa, ripetere la cosa con leggera tor-
sione, finire con lo strofinare i due palmi fortemente l’uno contro l’altro.
Esercizi di rilassamento
È utile fare esercizi di contrazione e rilasciamento dei muscoli che entrano in gioco
nella scrittura soprattutto se il bambino è ansioso e teso. Per le spalle, mettersi in
posizione seduta, mani unite dietro la schiena. Contrazione dei muscoli tendendo
le braccia, raddrizzando la schiena e elevando la testa verso l’alto. Rilassamento:
incurvare la schiena, rilasciare le braccia e flettere la testa verso il suolo.
Per il rilassamento generale, far stendere il bambino e ad occhi chiusi farlo concen-
trare sulla propria respirazione, sui battiti del cuore e sulle sensazioni del suo corpo
in contatto col suolo. Tutto questo con sottofondo di musica rilassante.
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Inserto
S OMMARIO
Introduzione 5
Cittadinanza e Costituzione 31
Direttore
Marzia Badaloni
In cammino per la pace 65
97
Direttore responsabile
Letizia Lucarini Progetto teatro
Luglio 2017
Introduzione
5
Introduzione
Sono numerosi i documenti europei che negli ultimi decenni hanno consolidato la
necessità di porre come obiettivo dei sistemi scolastici nazionali il raggiungimento
da parte degli allievi di competenze disciplinari e trasversali
Con le Indicazioni Nazionali per la scuola dell’infanzia del primo ciclo del 2012
il sistema scolastico italiano “assume come orizzonte di riferimento verso cui ten-
dere il quadro delle competenze-chiave per l’apprendimento permanente definite
dal Parlamento Europeo”.
Contenuti chiave:
metodologie:
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Dal chicco al pane
IL PROGETTO
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Dal chicco al pane
Motivazione:
Obiettivo formativo:
Obiettivi specifici:
Esperienze:
Docenti coinvolti:
~ Scienze
~ Italiano
~ Informatica
~ Sostegno
~ Geografia
~ Storia
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Dal chicco al pane
Questa attività è utile per comprendere le conoscenze del gruppo classe. Una con-
versazione per avviare il lavoro e stimolare.
Portare in classe tanti semi (grano,orzo, mais, avena, farro…) e proporre ai bambini
di giocare con tutti i semi in modo da rivelare le differenze. Aiutati con domande
guida:
Si coinvolgono dando dei sacchetti di plastica a piccoli gruppi e gli si chiede di met-
tere nel sacchetto i semi che stanno bene insieme (uguali tra loro).
Poi in un cartellone si pongono i vari sacchetti e si scrive il nome così da far capire
ai bambini che il chicco di grano è importante per la nostra alimentazione.
Titoli:
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Dal chicco al pane
Organizzazione/metodo:
- esperienza semina,
- osservazione diretta,
- costruzione di ipotesi,
- registrazione cambiamenti.
Organizzazione/metodo:
Intervista al contadino:
- Semina
- Campo di grano verde
- Raccolta con le macchine
Oggi la pasta e il pane non sono più lavorati a mano, ma con macchinari che im-
pastano, tagliano, e spianano.
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Dal chicco al pane
Organizzazione/metodo:
- osservazione di immagini
- riflessione con domande guida,
- ascolto,
- attività di ritaglio e collocazione di immagini nello schema “fare il pane”.
Organizzazione/Metodo:
- attività manipolativa,
- conversazione orientata,
- attività iconica.
Organizzazione/metodo:
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Dal chicco al pane
SCHEDE
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Dal chicco al pane
Dopo una ventina di giorni il chicco germoglia: spuntano le piccole radici che vanno
verso il basso, dentro la terra.
Spunta anche un germoglio che va verso l’alto alla ricerca della luce, fuori dalla
terra.
Nel corso della primavera la pianta cresce e mette tante nuove foglie. Presto si for-
merà la spiga con tanti minuscoli fiori.
Ogni fiore fecondato dal polline formerà un chicco, cioè il seme del grano.
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Dal chicco al pane
In estate la pianta ha completato il suo ciclo: la bella spiga è tutta piena di chicchi
ricchi di amido.
Il sole fa maturare ogni chicco e tutta la pianta prende il caratteristico colore giallo
scuro.
Nel mese di luglio tutto il grano è pronto per essere mietuto.
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Dal chicco al pane
Ci sono delle macchine agricole dette mietitrebbiatrici che fanno tutto da sole.
Sono grossi trattori che vengono guidati da un operatore nel campo di grano e
mentre la macchina passa sulle spighe, le taglia e separa i chicchi dalle altre parti
della pianta.
I chicchi vengono inviati a un contenitore e con le altre parti si forma la paglia
che viene confezionata in grossi rotoli o balle, a seconda delle necessità.
La maggior parte della paglia verrà utilizzata come lettiera nelle stalle dove si al-
levano le mucche.
Piano piano, alla base del fusto principale, spuntano altri fusti.
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Dal chicco al pane
FUSTO PRINCIPALE
Le spighe non sono altro che infiorescenze, ciò significa che ogni spiga è com-
posta da tanti piccoli fiori senza corolla, senza nettare e senza petali.
In pochi giorni la fioritura è conclusa e la spiga si riempie di piccoli frutti verdi
che prendono il posto dei fiori già caduti.
Il frutto del grano si chiama chicco: è piccolo, di forma ovale con una spaccatura
nel senso della lunghezza ed è ricoperto da una buccia dura.
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Dal chicco al pane
Una volta si usava la falce, adesso si usano moderne macchine speciali (mietitreb-
bia).
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POSTE ITALIANE S.P.A. - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) ART. 1 COMMA 1 - DCB ROMA - SUPPLEMENTO AL N. 31 DELLA RIVISTA LAVORI IN CORSO
Orizzonte
infanzia
S OMMARIO
Direttore
Marzia Badaloni
Direttore responsabile
Letizia Lucarini
Settembre 2018
a cura di
Maria Grazia Ferretti, Sandra Marini
3
Progetto:
accoglienza 3 anni
Progetto accoglienza
Un progetto rivolto ai bambini che entrano a scuola per la prima volta. L’inizio di ogni
percorso scolastico, sia per i bambini che per gli adulti, è un evento carico di emozioni, di
significati, di aspettative e, a volte, di ansie e paure. La scuola si propone di organizzare
questo delicato momento offrendo un clima adatto e rassicurante per accogliere adeguata-
mente bambini e genitori. Come sempre, iniziamo esponendo gli obiettivi che andremo a
perseguire.
Campi coinvolti
Il sé e l’altro
• Capacità di essere amico ed accettare gli altri
• Capacità di rispettare le cose che si trovano nella classe
• Capacità di ordinare il materiale scolastico
• Capacità di acquisire le regole semplici dell’igiene personale
Il corpo e il movimento
• Capacità di usare il corpo come veicolo che permette di incontrare gli altri
• Conoscere l’ambiente scuola tramite il proprio corpo (occupare un posto, uno
spazio)
• Capacità di orientarsi nell’ambiente scolastico
• Sviluppo della coordinazione oculo-manuale
• Capacità di conoscere ed esplorare lo spazio-classe
• Percezione globale dei colori, degli oggetti e delle cose che si trovano in classe
I discorsi e le parole
• Capacità di apprendere i nomi dei compagni e di pronunciarli correttamente
• Conversazioni nel mondo familiare
• Apprendere le parole che aiutano a creare amicizia
• Capacità di memorizzare semplici poesie, filastrocche e canti
• Capacità di ascoltare una storia
• Scoprire i vari ambienti scolastici attraverso la lettura delle immagini
• Capacità di superare ansie e paure con il dialogo
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Progetto:
accoglienza 3 anni
Imparare ad imparare
• Pone domande pertinenti
• Recepisce informazioni varie
• Rispetta le norme che regolano la vita sociale
• Segue con interesse e costanza le attività proposte
• È disponibile alla collaborazione; ha fiducia negli altri
Metodologia
Per il raggiungimento di tali obiettivi si ritiene opportuno seguire queste modalità:
• Proporre attività ludiche per favorire i rapporti interpersonali tra bambini e tra
bambini ed insegnanti
• promuovere attività di esplorazione per scoprire i vari ambienti scolastici
• predisporre spazi ed attività per conoscere ed utilizzare i materiali presenti a
l’interno dell’aula
• sfavorire il senso di appartenenza al gruppo sezione ed al corrispondente gruppo
di età attraverso la scelta di simboli convenzionali.
Attività
• Rielaborazione verbale e semplice drammatizzazione della storia
• Rappresentazioni grafico-pittoriche delle varie sequenze della storia
• Giochi corporei e musicali per ripetere il proprio nome, quello dei compagni e
delle insegnanti
• Giochi per mettere in relazione i bambini tra di loro
• Esplorazione dell’ambiente scolastico
• Attività libere di gioco
• Attività manipolative
• Giochi e conversazioni ricordando le esperienze di vacanza
• Ascolto e memorizzazione di semplici canzoni
• Rappresentazioni grafico-pittoriche, utilizzando diverse tecniche (pittura con le
dita e con grossi pennelli)
• Verbalizzazione delle proprie esperienze di vacanza
• Esperienze di libera manipolazione di materiali diversi (farina, carta, colla, pasta,
cartone, semi, ecc.)
Strumenti e materiali
• Cartelloni della sezione: calendario giornaliero per la registrazione delle presenze
e del tempo atmosferico; calendario degli incarichi
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Progetto:
accoglienza 3 anni
Spazi
Gli spazi saranno organizzati in modo flessibile permettendo ai bambini di avviare una
prima, fondamentale esplorazione della scuola. Progressivamente saranno guidati alla sco-
perta degli altri spazi della scuola.
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Progetto:
accoglienza 3 anni
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Progetto:
accoglienza 3 anni
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Progetto:
accoglienza 3 anni
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accoglienza 3 anni
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