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Alcuni interruttori orari digitali vengono eseguire alle campane mediante
costruiti per usi specifici, come ad esempio i servomeccanismi motorizzati. Per avere la
modelli usati per le campane scolastiche o massima precisione, gli interruttori orari più
aziendali (dette badenie); ancor più comples- recenti di questo tipo hanno la parte orologio
si sono quelli adoperati per i rintocchi delle sincronizzata con appositi segnali radio
campane nelle chiese. Questi apparecchi provenienti da emittenti dedicate a questo
sono dei veri e propri computer in grado di scopo.
memorizzare anche brani musicali da far
Schema per l’alimentazione a 24V di badenie in del contatto. Nel circuito sono inoltre stati inseriti
un edificio scolastico pilotate da orologio digitale un interruttore (A) per escludere il funzionamento
a programmazione settimanale. E’ stato interpo- delle campane (durante le vacanze) ed un
sto tra l’uscita dell’orologio e le badenie un relè pulsante (B) per il suono manuale che deve poter
monostabile a modulo Din con adeguata portata essere attivato anche ad interruttore (A) aperto.
Schema funzionale
A B
24V~ 230V~
NC C NO L N
al carico 230V~
Esempio di programmatore della serie Living International (art.L4470) visto frontalmente e sul
retro. Si noti il significato delle lettere che identificano i morsetti di collegamento:
L/N = alimentazione di rete (linea e neutro)
C = morsetto comune del contatto di uscita in scambio
NO = contatto normalmente aperto
NC = contato normalmente chiuso
57
R
4°) riposo
Trascorso il tempo di temporizzazione si ripristina automaticamente la situazione di riposo.
58
Nella pratica impiantistica era usuale utilizza- invece i due circuiti restavano separati. Nei
16
re con i temporizzatori di tipo temporizzatori elettronici tipo l’art. F25/230
elettromeccanico il collegamento detto “a tre un apposito selettore li predispone per
fili” rispetto al più razionale “quattro fili”. Nel inserirli in circuiti a 3 o 4 fili permettendo la
primo caso, per risparmiare un conduttore, sostituzione di apparecchi obsoleti negli
si miscelavano tra loro il circuito di comando impianti esistenti senza intervento sul
e quello delle lampade; nel secondo caso cablaggio originale.
A2 P
A2 P
A1 4 1 L 1 L 1 L
A1 4
N
temporizzatore luce scale F25230 pulsanti Living international
A2 P
A2 P
A1 4 1 L 1 L 1 L
A1 4
L
N
temporizzatore luce scale F25230 pulsanti Living international
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R
ON posizione
OFF interruttore luce
ON contatto di uscita
OFF del temporizzatore
T
contatto di
chiusura ritardato
all’apertura
60
Schema di collegamento
16
A2 A1
1 L
16 15
18 Y1
L
N
temporizzatore interruttore Living luce aspiratore
F16D/230N International L4001 bagno
Segno grafico
P NO C L N P NO C L N
temporizzatore L4461
impiego del temporizzatore impiego del temporizzatore
L4461 per luce scale L4461 per bagno
Il temporizzatore della serie Living international esterno (vedere schema) si apre, indipendente-
L4461 offre il vantaggio della modularità nelle mente dal tempo in cui è rimasto chiuso. Ciò
serie civili e la possibilità di essere usato come significa che è possibile utilizzare un pulsante per
temporizzatore per luce scale o per comando di ottenere l’impiego come temporizzatore luce
elettroventilatore del bagno. scale, oppure un interruttore per pilotare un
La temporizzazione parte quando un contatto ventilatore bagno.
61
R
Interruttori crepuscolari
Dispositivi sensibili alla luce
In elettronica vengono spesso usati è possibile far chiudere il contatto di un relè
dispositivi sensibili alla luce, in grado cioè, di quando la soglia luminosa scende sotto un
modificare alcune loro caratteristiche in certo livello ed aprirlo nel caso opposto; in
funzione della luminosità che li colpisce. questo modo si realizza un comando auto-
E’ il caso ad esempio delle fotoresistenze matico per l’illuminazione stradale, del
che cambiano il valore in ohm in forma giardino, di un’area industriale, di una
inversamente proporzione alla luce che le vetrina, ecc.
raggiunge. Mediante un circuito amplificatore
fotoresistenza
L L
N N
Nella fotoresistenza circola una corrente debolissima che varia a seguito del variare del valore in
ohm (maggiore o minore luminosità che colpisce la fotoresistenza). Questa corrente “pilota” un
amplificatore elettronico in grado di alimentare la bobina di un relè monostabile. La soglia
luminosa di intervento dell’interruttore crepuscolare è solitamente regolabile mediante un
cacciavite che agisce su un reostato (potenziometro) facente parte del circuito dell’amplificatore.
Gli interruttori crepuscolari sono normalmente caratterizzati da un ritardo di alcuni secondi per
impedire che lampi, od il passaggio di auto con luci accese facciano intervenire intempestiva-
mente il dispositivo.
fotoresistore
2 4
Lo schema è relativo al comando automatico di due lampade. Nel circuito è stato inserito un commuta-
tore ad un contatto (1NO) a 3 posizioni con zero centrale. Lo scopo di questo dispositivo è quello di
poter comandare le lampade con le seguenti modalità:
lampade sempre spente
lampade comandate dall’interruttore crepuscolare
lampade sempre accese
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Schema di collegamento
17
N
2 1 3
4 3 2 4
Questo schema di collegamento è relativo allo schema funzionale Commutatore a zero centrale della serie
visto nella pagina precedente. Nel circuito è inserito il commutato- Btdin art. F61/20C. E’ predisposto per
re a zero centrale. l’installazione in centralini con guida DIN35
63
R
Interruttori crepuscolari
Abbinamento interruttore crepuscolare/interruttore orario
L’abbinamento di un interruttore crepuscola- scolare adatta progressivamente il tutto alle
re con un interruttore orario permette di modifiche di luce stagionali. Nello schema
comandare una vetrina, una insegna lumino- seguente si è voluto pilotare una insegna
sa in funzione della luce ambiente e di luminosa che si desidera accendere nelle
specifici orari desiderati. Infatti il sistema fa si seguenti fasce orarie, da impostare sull’inter-
che la vetrina o l’insegna siano accesi solo ruttore orario:
nelle fasce orarie stabilite e se la stagione - dalle 06 alle 10.00
determina una situazione di buio. Il crepu- - dalle 16 alle 23.00
Schema funzionale
18 2
0
non confondere con il contatore (singola T) 22 24
64
Schema di collegamento
17
Questo schema evidenzia i collegamenti da effettuare per ottenere l’impianto rappresentato nella pagina precedente.
L
N
1 3
12 14
10
16
68
18 2
24
0
22 24
0 I A1 A2
M 2 4
U1 U2 1 4 2
N L
Schema di collegamento
Analogo risultato a quanto precedentemente descritto si sarebbe ottenuto impiegando l’interruttore crepuscolare art. F11/8P,
anch’esso del tipo con sonda separata, che nel modulo di controllo incorpora un interruttore orario digitale a programmazio-
ne giornaliero/settimanale. Con questo apparecchio ogni giorno della settimana può essere oggetto di una programmazione
differente, questa funzione è solitamente apprezzata per diversificare soprattutto il fine settimana. Inoltre il dispositivo aggior-
na automaticamente l’ora legale.
L
N
A1 A2
1 3
M
~
A1 A2
230V~ A1 A2
7 8 2 4
4 5
3 4 5
Lo schema risulta semplificato rispetto al precedente ed anche i moduli DIN occupati sono inferiori; si è mantenuta
l’interfaccia contattore per le medesime ragioni enunciate prima. Tra queste considerazioni non può mancare una valutazio-
ne economica, questa soluzione è più costosa della precedente ma offre una funzionalità ed una flessibilità di impiego
maggiori. Nello schema, accanto al crepuscolare F11/8P è disegnata la funzione dei morsetti. Anche nella figura del
contattore, sono evidenziati gli schemi di collegamento interni.
65
R
Segnalatori luminosi
Fotorelé
I componenti sensibili alla luce come le lampadina a 24V collegata in serie ad una
fotoresistenze, di cui si è parlato nelle pagine fotoresistenza che fisicamente è posta
precedenti a proposito di interruttori crepu- davanti alla lampadina stessa. Il valore in
scolari, possono essere utilizzate per vari ohm della fotoresistenza è molto elevato e
impieghi come, ad esempio, la realizzazione non consente il passaggio di una corrente
di fotorelè. Il fotorelè è un dispositivo di sufficiente a provocare l’accensione della
segnalazione luminosa che occupa un lampadina.
modulo Magic; all’interno è contenuta una
fotoresistenza
lampada
Premendo il pulsante 1 la
fotoresistenza viene “shuntata”
(cortocircuitata) e la lampadina si
accende illuminando fortemente la
fotoresistenza che diminuisce
drasticamente il proprio valore e
premette la circolazione di una
corrente in grado di mantenere accesa
la lampada. I due fenomeni si
230V~ 24V~ concatenano creando una sorta di
“autoalimentazione” della lampada; lo
spegnimento è possibile con un
pulsante (A = annullamento) di tipo NC
inserito in serie nel circuito. Il frontale
del dispositivo è trasparente/opaco e
può essere completato con l’inseri-
mento di una pellicola incisa che
costituisce il messaggio che si deside-
ra illuminare.
66
Schema funzionale
18
230V~ 24V~
Premendo i pulsanti 1, 2, ecc.., si illumina la corrispondente lampada che rimane accesa perché
autoalimentata dalla relativa fotoresistenza; il tempo di funzionamento della suoneria dipende invece dalla
durata dell’azionamento sul pulsante. All’arrivo di una successiva chiamata si accende anche la nuova lampada
interessata e si ha un nuovo squillo. Il pulsante di annullamento (A) azzera completamente la situazione.
Volendo si potrebbe inserire un pulsante di annullamento per ogni lampada (in serie a ciascuna di esse) e fare
annullamenti singoli identificandoli con 1,2,.., ma questa situazione non ha una utilità pratica e non si realizza
mai. Il tratteggio dei conduttori significa che lo schema può continuare con altri fotorelè con collegamento
analogo a quello rappresentato.
Schema di collegamento
5325 5325 5325 5005/1N 5024N
Nello schema l’art. 5325 è il fotorelè, l’art. 5053 è il pulsante con due contatti normal-
mente aperti (2NO), l’art. 5005/1N è il pulsante di annullamento delle chiamate (un
contatto normalmente chiuso 1NC) e l’art. 5042N è la suoneria.
67
R
Segnalatori luminosi
Quadretti luminosi numerici
I quadretti luminosi per segnalazione hanno zione elettronica che consente funzioni
subìto nel corso degli anni numerose innova- complesse e indicazioni “alfanumeriche”,
zioni. Oltre che realizzabili mediante fotorelè, cioè costituite non solo da numeri ma anche
come visto nelle pagine precedenti, sono da lettere per dar luogo a vere e proprie
disponibili già assemblati in versione parole. In questa fase ci occupiamo dei
elettromeccanica od elettronica. Si rinvia ad quadretti elettromeccanici che basano il loro
un altro fascicolo la trattazione della segnala- funzionamento su relè, diodi e lampadine.
Cuore del quadretto luminoso è un particola- dalla polarità della corrente che lo attraversa.
re relè detto “polarizzato” per il tipo di Sfruttando opportunamente questa caratte-
costruzione che prevede al suo interno ristica, a seconda del senso di circolazione
l’àncora vincolata ad una calamita. Come della corrente, si ottiene una attrazione o
noto dall’elettrotecnica, se si invia in una una repulsione dell’àncora alla quale è
bobina una corrente continua, si ottiene un ovviamente agganciato un contatto che si
campo magnetico con polarità che dipende apre o si chiude.
Schema funzionale
230V~ 24V~
Circuito di comando di un numero del quadretto luminoso con relè polarizzato bistabile; l’alimen-
tazione è in corrente alternata a 24V che viene “raddrizzata” e quindi resa unidirezionale da un
diodo. I diodi sono due, uno in serie al pulsante che determina l’accensione della lampada e
l’altro, con polarità rovesciata, in serie al pulsante di spegnimento (annullamento). Si noti che
basta un impulso per cambiare lo stato del contatto che rimane in tale posizione fino al giungere
di un altro impulso che però deve avere polarità opposta.
68
Nel circuito viene inserito anche un ronzatore di comando doppi, si impiega un relè
18
che ha la funzione di attirare l’attenzione monostabile in corrente continua che viene
verso il quadretto all’arrivo di una chiamata. connesso mediante un diodo in modo da
Per rendere compatibile il funzionamento ottenere il suono solo in caso di azione sui
della suoneria con il resto del circuito, pulsanti di chiamata per una durata pari al
evitando la dispendiosa soluzione di pulsanti tempo di pressione sul tasto.
Schema funzionale
230V~ 24V~
Circuito con due lampade e la suoneria. I pulsanti annullano le singole chiamate e si azionano premendo lo schermo
opalino illuminato (vedere immagine sottostante). Nel quadretto ci sono altri due stadi identici alla “chiamata 1” per
arrivare alle 4 chiamate del centralino in esame. Nella realtà il circuito comprende anche altri diodi e morsetti di
connessione per permettere l’impiego di un pulsante di annullamento generale e la “ripetizione” delle chiamate su
un altro visore, esteticamente identico al centralino e quindi con quattro numeri luminosi, ma che elettricamente
contiene solo delle lampade in parallelo a quelle del centralino stesso.
ronzatore
pulsante interno
per annullamento
69
R
sensore soglia
crepuscolare
ritardo regolazione
spegnimento crepuscolare
regolazione
crepuscolare regolazione ritardo
spegnimento
70
Schema funzionale
19
L NO Schema funzionale e di collegamento
dell’interruttore a raggi infrarossi
passivi L4432 della serie Living
circuito international. Il dispositivo consente
P elettronico l’eventuale connessione di pulsanti per
il comando manuale; premendo uno di
questi pulsanti la lampada si accende
N C per il tempo impostato. A volte gli
interruttori ad infrarossi vengono
definiti “IR”, dall’inglese Infrared Ray.
Schema di collegamento
1 L 1 L P NO C L N
L
N
eventuali pulsanti per interruttore lampada
comando manuale IR passivi comandata
71
R
led di comando
funzionamento manuale locale
Il sistema di comando a raggi infrarossi BTicino è costituito da: telecomando, ricevitore ad 1
canale, ricevitore a 2 canali e ricevitore dimmer. Nell’immagine: telecomando e ricevitore ad 1
canale della serie Living International idoneo a pilotare una lampada (funzione interruttore ON/OFF).
Schema funzionale
72
Schema di collegamento
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1 L 1 L PL
L
N
eventuali pulsanti per ricevitore IR lampada ricevitore IR
comando manuale ad un canale comandata con funzione
L4412 dimmer L4412
Schema funzionale
C1=
Lo schema funzionale a lato impiega
L C2= il ricevitore a due canali art. L4426
adatto alla alimentazione di un
P1 C1 motore di tapparelle. Le due uscite
circuito C1 e C2 corrispondono ai due sensi
elettronico di rotazione del motore per far salire
P2 C2 o scendere la tapparella.
73
R
La temperatura nell’impiantistica
Lamine bimetalliche
Come noto i materiali metallici si dilatano più un “bimetallo”. Questo componente, se
o meno sensibilmente se sottoposti ad riscaldato, si deformerà in funzione della
incremento della temperatura. L’entità della temperatura raggiunta perché la lamina a
dilatazione dipende dal tipo di materiale, basso coefficiente tenderà ad avere una
ogni materiale è infatti caratterizzato da un dilatazione limitata, mentre l’altra si allunghe-
proprio “coefficiente di dilatazione”. Se si rà di più con il risultato rappresentato nel
prendono due lamine con diverso disegno. Al calare della temperatura il
coefficiente e le si vincolano tra loro median- bimetallo ritornerà nella condizione iniziale.
te saldatura, o processo analogo, si ottiene
A
A B
A B
B
bobina magnetica
(protezione dai
Segno grafico cortocircuiti)
contatto
fisso
contatto
mobile
interruttore automatico
magnetotermico bimetallo
modulare 1P serie Btdin (protezione dai sovraccarichi)
Tra i dispositivi dipendenti dal valore di corrente per proteggere le linee o i motori dai sovraccari-
transitante in un circuito, molto importante è il relè chi. La corrente transitante riscalda il bimetallo
termico degli interruttori automatici che si piega in un tempo tanto più breve quanto
magnetotermici o dei salvamotori. La sua più è alta la corrente e raggiunge un meccanismo
funzione è quella di intervenire al di sopra di un che fa aprire automaticamente l’interruttore.
determinato valore di corrente (corrente nominale)
74
A titolo di esempio si riporta un’altra applica- piega a sufficienza, “cortocircuita” la resi-
20
zione con un bimetallo riscaldato da una stenza (R) e provoca l’illuminazione nominale
corrente. Si tratta di una semplice delle lampade. Però la resistenza, non più
intermittenza natalizia; in questo caso il percorsa da corrente, cessa di riscaldare il
riscaldamento è indiretto tramite una resi- bimetallo che, raffreddandosi, apre il contat-
stenza (R) posta in serie alle lampadine. La to e il ciclo riprende dall’inizio. Anche le
ridotta corrente che percorre il circuito non è “frecce” tradizionali delle automobili funzio-
in grado di provocare la piena accensione nano in maniera analoga alla intermittenza
delle lampadine ma, quando il bimetallo si natalizia.
intermittenza elettromeccanica
a bimetallo
Segno grafico
Questo tipo di intermittenza, molto economi-
ca, è normalmente posta in un contenitore
portatile spina/presa. Durante il funziona-
mento è spesso causa di disturbi radio-
televisivi; per ovviare a questo inconveniente
ed avere cicli di funzionamento rigorosi si
ricorre ad intermittenze di tipo elettronico.
1 2 3 4 5 6 7 1 2
Intermittenza elettronica per tre catenarie e grafico con relativo ciclo di funzionamento. In questo caso il circuito è
realizzato con dispositivi semiconduttori che provvedono mediante “interruttori elettronici” alla accensione delle
lampade. Mancando la resistenza di riscaldamento R non c’è dispersione di energia all’interno del dispositivo salvo le
ridottissime perdite che anche i componenti elettronici hanno.
75
R
Termostati e cronotermostati
Termostati a bimetallo
I bimetalli, visti nelle pagine precedenti, recchi similari; in questi dispositivi di basso
vengono spesso impiegati come protezione costo il bimetallo può essere direttamente
di apparecchiature quando la temperatura di attraversato dalla corrente del circuito e
funzionamento raggiunge valori troppo svolgere la funzione di interruttore di sicurez-
elevati. Si ritrovano bimetalli nelle stufette za con ripristino automatico (al calare della
elettriche, negli asciugacapelli ed altri appa- temperatura).
Segno grafico
76
Le caldaie sono normalmente dotate di due Il collegamento del termostato ambiente alla
21
termostati che controllano la temperatura caldaia deve essere effettuato nel rispetto
dell’acqua: uno è di servizio ed ha la mano- delle indicazioni fornite dal costruttore della
pola di regolazione, l’altro, inaccessibile, è di caldaia stessa, ma nella maggioranza dei
emergenza ed è tarato su un valore prossi- casi va posto in serie ai due termostati di
mo all’ebollizione. L’utente può far funzionare caldaia. Per fare ciò sono disponibili due
la caldaia agendo sul termostato incorporato morsetti cortocircuitati da un ponticello che
(che arresterà il bruciatore in funzione della va tolto. Per evitare interferenze funzionali il
temperatura dell’acqua in circolazione), termostato regolabile di caldaia va posto su
oppure, se desidera un controllo più accura- valori di temperatura alta; in pratica anche la
to della temperatura dei locali, deve poter sua funzione si trasforma in emergenza.
disporre di un termostato ambiente.
Segno grafico
Θ
Θ
A D
C V
P
A = candelette di accensione
B = bobina modulante gas
C = termocoppia fiamma
T D = display
E = eventuale sonda NTC esterna
scheda F = flussostato pompa
scheda elettronica M = pressostato fumi
di principale P = pompa acqua
M R = eventuale controllo remoto
accensione
S = sonda NTC sicurezza
T = sonda NTC acqua calda
S TA = eventuale termostato ambiente
V = aspiratore fumi
Θ
TA F
B
R E
Esempio di scheda elettronica di caldaia a metano. Internamente nelle caldaie moderne i termostati a bimetallo sono
sostituiti da sonde elettroniche, denominate NTC, in grado di rilevare con notevole precisione i valori di temperatura.
77
R
Termostati e cronotermostati
Termostati a elettronici
I termostati elettronici controllano la tempe- sono dotati di alimentazione di emergenza in
ratura ambiente per mezzo di un sensore quanto se manca la tensione di rete, la
elettronico incorporato che pilota un relè di caldaia e tutti i suoi accessori non possono
uscita. Per il loro funzionamento necessitano funzionare.
di alimentazione a 230V e, ovviamente, non
Segno grafico
Θ manopola per
impostazione alla caldaia
temperatura L N
termostato NC NO C
con contatto
in scambio
(simbolo non
codificato)
230V~
spie di funzionamento
termostato elettronico con uscita a relè attraversare il radiatore da aria che si riscal-
mediante un contatto di tipo NO/NC (art. da o si raffredda, a seconda della stagione,
L4441). Questo contatto, libero da tensione, e poi viene diffusa nell’ambiente. Questa è la
usato nella parte NO (morsetti NO/NC) tipica situazione delle camere di albergo
svolge le stesse funzioni di quello dei termo- dove si desidera consentire all’ospite la
stati a bimetallo: si chiude quando la tempe- personalizzazione della temperatura. Per far
ratura va al di sotto del valore impostato ciò si equipaggia ogni camera di un termo-
sulla manopola frontale dell’apparecchio. stato che comanda l’elettroventilatore del
fan-coil tenendo presente che in estate il
Il contatto NC serve per poter usare il ventilatore deve intervenire quando la
termostato nel controllo della temperatura di temperatura sale oltre il valore impostato sul
ambienti climatizzati con apparecchiature termostato, mentre la situazione si rovescia
idrauliche a doppia funzione caldo/freddo, in inverno. Occorre quindi utilizzare entrambi
come ad esempio i gruppi fan-coil. In i contatti del termostato e portarli ad un
maniera semplificata si può dire che questi deviatore esterno “estate/inverno” (che può
dispositivi dispongono di un radiatore essere posizionato in un punto non accessi-
idraulico nel quale viene fatto circolare bile all’ospite in quanto va manovrato solo al
liquido caldo in inverno e liquido freddo in cambio di stagione).
estate. Un elettroventilatore provvede a far
230V~
L N
NC NO C
inverno
estate
230V~
deviatore L5003
gruppo fan-coil
78
Alcuni termostati hanno il deviatore (spesso a seconda della posizione del commutatore.
21
definito commutatore) estate/inverno incor- Questi termostati possono essere usati nelle
porato ed accessibile dal fronte. Il relè ha stesse funzioni del precedente.
una sola uscita che modifica la sua funzione
commutatore
estate/inverno
gruppi fan-coil L N
NO
230V~
termostato con commutatore
estate/inverno incorporato ed unico
contatto in uscita. (art. L4442)
Cronotermostati a elettronici
Il cronotermostato elettronico è un apparec- cioè inserendo delle cifre e quindi manca la
chio che incorpora due funzioni: quella di manopola meccanica di regolazione. La
termostato e quella di interruttore orario parte “interruttore orario” consente di avere
settimanale. Elettricamente il risultato di cicli di funzionamento diversificati a seconda
queste due funzioni può essere immaginato del giorno della settimana con intervalli
come derivante da due contatti posti in serie minimi di un minuto. E’ solitamente possibile
e collegati alla caldaia dopo aver asportato il scegliere dei programmi standard già
ponticello visto nelle pagine precedenti. preimpostati, oppure crearne di nuovi; un
Affinchè la caldaia possa funzionare devono ampio display permette di visualizzare le
verificarsi due condizioni: 1) la temperatura è varie funzioni. I cronotermostati necessitano
bassa (al di sotto di quella impostata) 2) ci si di alimentazione che può provenire dalla rete
trova all’interno delle fasce orarie fissate. La oppure da pile, in ogni caso dispongono di
programmazione è specifica per ogni una alimentazione di emergenza che serve
apparecchio in quanto anche i valori di per mantenere in funzione la parte orologio.
temperatura si impostano in forma digitale,
sensore di
temperatura
display
NC C NO L N
230V~
pulsanti di
programmazione
Cronotermostato elettronico con funzioni tradizionali multiple art, L4448. L’uscita con contatto in
scambio consente di usarlo in impianti di riscaldamento e di condizionamento. Sono disponibili
anche cronotermostati più complessi con possibilità di teleattivazione mediante telefono. Questi
impianti rientrano nella automazione della casa “domotica” e richiedono una serie di
apparecchiature in grado di dialogare tra loro. Apposite interfacce permettono di controllare lo
stato dell’impianto dall’esterno mediante telefono o internet.
79
R
Rivelatori di gas
Termostati a elettronici
I moderni apparecchi domestici funzionanti a caratteristica ha tre conseguenze: 1) dall’ini-
gas (caldaie, stufe, ecc) sono dotati di zio della alimentazione il dispositivo necessi-
dispositivi atti a rendere minima la probabilità ta di un minuto circa di preriscaldamento
di una fuga di gas; inoltre l’installazione deve prima di essere attivo, 2) il degrado delle
essere effettuata secondo rigide prescrizioni prestazioni della sonda costringe a sostituire
normative che riguardano soprattutto il il rivelatore ogni cinque anni, 3) non è possi-
ricambio di aria dell’ambiente. A questi fini, i bile inserire una batteria di emergenza e
principali provvedimenti per le piccole quindi, in mancanza della tensione di rete, il
caldaie da riscaldamento per appartamento, dispositivo non funziona più.
sono due:
A) la camera di combustione “stagna”, Rivelatore di gas metano
B) due tubazioni distinte, una per l’aspirazio-
ne dall’esterno dell’aria, l’altra per lo scarico
dei fumi.
Nonostante ciò, è importante poter disporre
di un sistema di allarme che si attivi automa-
ticamente in caso di fuga di gas. I rivelatori
elettronici di gas, comunemente usati nelle
abitazioni, svolgono questa funzione basan-
dosi su un semiconduttore che modifica la led
propria conducibilità in presenza di gas. alimentazione corretta
Affinché la sonda possa funzionare corretta- led led + suono
mente deve essere mantenuta calda da un apparecchio guasto = allarme gas
apposito riscaldatore incorporato; questa
Si deve tener presente che, in un ambiente, bombola) è del 2,1%; i rivelatori devono
il pericolo di esplosione si concretizza intervenire prima del raggiungimento di
quando la concentrazione di un gas nell’aria questi valori. Affinché i rivelatori siano
supera una determinata soglia; per essere selettivi e correttamente tarati per il tipo di
sicuri di non avere pericoli, sono stati fissati gas che devono rilevare, BTicino ha realizza-
dei limiti al di sotto di tale soglia che vengo- to due apparecchi destinati rispettivamente
no definiti Limiti Inferiori di Esplosività. Il LIE all’impiego con gas metano oppure con
per il metano è del 5% e per il GPL (gas in GPL.
max 8m
20 - 40 cm
min 1m
Bticino METANO
max 8m
min 1m
Bticino GPL
20 - 40 cm
Per installare correttamente un rivelatore suolo. Nelle figure è indicata anche una
occorre tenere presente la natura del gas distanza minima/massima dal centro di
interessato. Il metano è più leggero dell’aria pericolo che va rispettata per evitare inter-
e quindi l’apparecchio va posizionato in alto, venti intempestivi (vicinanza a vapori di cibi)
mentre al contrario, il GPL è più pesante e o eccessiva insensibilità (apparecchio troppo
quindi il rivelatore va posto in prossimità del lontano dalla fuga di gas).
80
La sola installazione del rivelatore di gas da E’ però possibile realizzare un sistema che,
22
incasso è semplice in quanto è sufficiente oltre a generare l’allarme, blocchi automati-
alimentarlo a 12V; per ottenere la tensione camente il gas. Richiede l’impiego di
ridotta si deve utilizzare un trasformatore (è un’interfaccia, denominata ripetitore di
disponibile uno specifico trasformatore da segnale che, tramite i contatti del proprio
incasso). In caso di fuga di gas si avrebbe un relè di uscita, piloti una elettrovalvola.
allarme ottico/acustico.
Elettrovalvola ON-OFF per gas
L’elettrovalvola è un “rubinetto elettrico” che
può essere equipaggiata con un motore
elettrico per ottenere gradualità nell’apertura e
nella chiusura, oppure può essere governata coperchio
da una bobina se trattasi di elettrovalvola del
tipo “tutto o niente”, cioè totalmente aperta o
chiusa. Nei sistemi di arresto per fuga di gas si pistoncino per
utilizzano elettrovalvole con bobina, quella ripristino manuale
impiegata nel sistema BTicino per usi domesti-
ci è una elettrovalvola normalmente aperta bobina
(lascia passare il gas senza bisogno di essere
alimentata elettricamente). Al ricevimento di un raccordo di
impulso elettrico, la bobina provoca la chiusura ingresso gas
del passaggio del gas; il ripristino è raccordo di
volutamente manuale mediante azionamento di uscita gas
un pistoncino meccanico incorporato
nell’elettrovalvola stessa.
L 4511/12 L 4520
rivelatore U
N L 4512/12
di gas I-
E
C
M
IG
R
O
D
N
IS
E
IC
M
R
U
FO
R
EZ NC C NO
N
ZA
O
LE
C
G
G
E
83
6
10
D
IC
O
EM
ER
M
B
R
A - + A - +
U
E
N
71
19
L 4541 L4525/12NO
ripetitore
di segnale
230Va.c. 12V a.c.
81
R
Prese d’antenna TV
Distribuzione dei segnali televisivi
Un impianto di antenna TV è costituito rio l’utilizzo di un particolare tipo di cavo
dall’insieme delle antenne riceventi, dal chiamato coassiale. Il nome deriva dal fatto
centralino di amplificazione, dalla rete di che è costituito da un conduttore centrale
distribuzione e dalle prese d’utente. La rivestito da una spessa guaina isolante sulla
distribuzione può essere monoutente con un quale è depositata una rete (calza) di rame
numero limitato di prese (da 2 a 5) o centra- avente lo scopo di offrire immunità dai campi
lizzata per servire più appartamenti. Come magnetici esterni. Tutti i morsetti di connes-
l’energia elettrica, anche i segnali televisivi sione delle antenne, dei centralini e delle
devono essere distribuiti con due conduttori, prese TV sono predisposti per questo tipo di
ma la loro debolissima intensità e l’alta cavo.
frequenza che li caratterizza rende necessa-
Segno grafico
sede per
cavo coassiale
calza in rame
guaina isolante
conduttore
centrale
La progettazione e la realizzazione degli estetica delle loro linee civili. Per ragioni di
impianti di antenna richiede conoscenze sicurezza la norme prevedono che la distri-
specialistiche, ma anche gli installatori di buzione TV rimanga separata dalla distribu-
impianti elettrici ne sono coinvolti in quanto zione elettrica; nella maggior parte dei casi
l’impianto TV è integrato esteticamente questa prescrizione è soddisfatta predispo-
nell’installazione elettrica. Per tale motivo le nendo apposite tubazioni e scatole da
aziende produttrici di materiale elettrico incasso indipendenti equipaggiate con le
offrono anche le prese TV con modularità ed sole prese TV.
Negli ultimi anni le tecniche installative TV hanno subito notevoli trasformazioni per l’avvento delle trasmissioni satellitari.
Nell’immagine di sinistra lo schema di principio di un impianto in una abitazione singola, mentre in quella di destra è riportato
lo schema di distribuzione in un condominio.
82
La distribuzione dei segnali TV può essere monoutente sarà realizzato in derivazione,
23
realizzata in due configurazioni tipiche: mentre in un complesso con molti apparta-
distribuzione in derivazione o distribuzione in menti risulta conveniente anche economica-
cascata. La prima è assimilabile mente adottare una distribuzione in cascata.
concettualmente ad un collegamento delle Analogamente al tipo di distribuzione,
prese in parallelo, mentre nel secondo caso esistono due tipi di prese TV d’utente,
l’assimilazione è con un collegamento tipo costruttivamente diverse:
serie. La scelta di uno o dell’altro sistema - prese di derivazione (derivate)
dipende dalla struttura dell’edificio (possibili- - prese passanti
tà o meno di realizzare più linee) lunghezza Le prime vengono usate nelle reti derivate,
dei cavi e tipo di componenti specifici mentre le seconde negli impianti in cascata.
utilizzati. Ad esempio: un impianto
centralino
partitore partitore
partitore
derivatore TV
TV
TV
TV
TV
TV 1
max
TV TV 5 prese
TV TV TV
TV
TV
TV
TV
TV
prese 5
d’utente
TV
TV
TV
TV
derivate TV
TV
TV
TV
TV
TV
TV
TV
TV
TV
TV
TV
TV
TV 6
prese
max d’utente
TV
TV
TV
TV TV TV
5 prese TV passanti
TV TV TV
10
resistenza di resistenza di resistenza di
chiusura 75‰ chiusura 75‰ chiusura 75‰
TV TV
TV TV
TV
TV
*)( '&
Negli impianti di distribuzione televisivi vengono introdotte grandezze che non si riscontrano nella
distribuzione elettrica come l’impedenza caratteristica del cavo (75ohm) e la resistenza di chiusu-
ra terminale di bilanciamento da inserire in fondo alla linea. La comprensione di questi elementi
richiede l’approfondimento della tecnologia alla base dei segnali TV.
83
R
Diffusione sonora
Sistema di sonorizzazione della casa
Fino a pochi anni fa agli impianti elettrici civili questi sistemi, la fondamentale è costituita
veniva richiesta la normale funzionalità di da un alimentatore, un dispositivo di ingres-
illuminazione ed alimentazione degli elettro- so del segnale audio e, per ogni ambiente
domestici. Oggi è sempre più frequente sonorizzato, un amplificatore locale
l’integrazione delle funzioni base con installa- regolabile ed il diffusore (altoparlante). In
zioni ausiliarie aventi lo scopo di aumentare il ambiente domestico l’impianto può essere
grado di comfort della abitazione. E’ il caso, costituito dalla configurazione base integrata
ad esempio, dei sistemi di diffusione sonora da un sintonizzatore radio in modo da poter
che, diffondendo il programma nelle varie scegliere l’ascolto di un programma radio,
stanze, consentono all’utente di seguire il oppure di una fonte esterna come l’impianto
sottofondo musicale preferito, senza interru- HI-FI.
zioni. Esistono vari tipi di configurazioni di
amplificatore locale diffusore sonoro preamplificatore per ingresso HI-FI diffusore sonoro
amplificatore locale
84
In ambiente terziario, gli impianti di diffusione Amplificatore locale
24
sonora possono essere utilizzati in uffici,
negozi, ambulatori medici e simili. In questi tasto
casi l’ascolto di musica viene integrato con attivazione
altre funzioni inserendo, ad esempio nell’im-
pianto un modulo microfonico. Con esso la
segretaria può inviare messaggi di servizio o
di ricerca di persone. Negli alberghi si può
realizzare un sistema indipendente per ogni
camera predisponendo uno specifico
sintonizzatore radio dotato di funzione
sveglia che, all’ora impostata, diffonde
nell’ambiente il programma radiofonico
memorizzato.In qualsiasi momento della
giornata è comunque possibile attivare il tasto regolazione
volume
sintonizzatore.
Schema di collegamento
DIFFUSORE
AGLI ALTRI DIFFUSORI art. N4958
art. 4958
C
230V~ CH
S1
L N S2
L+
- A -
FONTE SONORA
AMPLIFICATORE
LOCALE PULSANTE DEVIATORE
art. L4485 art. L4005 art. L4003
L4753
SINTONIZZATORE
art.L4492 C - L+
AS
RELE' PREAMPLIFICATORE
art. L4499 art.L4481 + + - C S CH
+ -
L+ R S - +
NO C CH
S1
C*
S2
L+
-
++
ALIMENTATORE
art. E45/24DC
Lo schema di collegamento rappresentato è relativo all’impianto ipotizzato nell’appartamento della pagina a lato; sono
previste due sorgenti sonore commutabili, il sintonizzatore radio e l’Hi-Fi. I collegamenti sono specifici per gli apparecchi
BTicino; in questi sistemi ogni costruttore adotta un suo protocollo di connessione che va seguito secondo le specifiche
istruzioni.
85
R
Lampade di emergenza
Lampade autonome ricaricabili
Sono disponibili torce in grado di accendersi 230V a quella della batteria dopo averla
autonomamente in caso di black-out, cioè di convertita da alternata in continua. E’
interruzione improvvisa della alimentazione di sempre l’elettronica che provoca l’accensio-
rete. Sono molto utili in ambito residenziale ne della lampada al mancare della tensione
per evitare gli evidenti disagi derivanti dal ed a spegnerla al ripristino della alimentazio-
buio improvviso e sono obbligatorie in ne. Per le unità abitative esistono piccole
ambienti di tipo terziario con presenza di torce autonome da incasso, integrate con le
lavoratori o pubblico. Queste torce incorpo- serie civili, che hanno la possibilità di estra-
rano un circuito elettronico ed una batteria zione per un uso portatile, oppure ci sono
ricaricabile normalmente collegata in “tam- torce esterne da tavolo o parete; entrambe
pone”, cioè sempre mantenuta in carica; le versioni devono essere connesse alla rete
l’elettronica provvede a ridurre la tensione da continuativamente per la ricarica.
torcia autonoma da incasso estraibile torcia autonoma esterna con base di ricarica
Living international ed alimentatore dotato di spina da 10A
86
Negli ambienti del terziario dove si svolgono periferiche, oppure punti autonomi di illumi-
25
attività di lavoro dipendente oppure c’è la nazione con singole lampade. Si suddivido-
presenza di pubblico, è obbligatoria l’instal- no in due categorie:
lazione di apparecchi per l’illuminazione di - apparecchi ad illuminazione non perma-
emergenza. Le loro caratteristiche sono nente (si accendono solo in caso di mancan-
definite da normative specifiche e l’installa- za di rete)
zione deve essere idonea a garantire una - apparecchi ad illuminazione permanente
efficace segnalazione delle vie di fuga ed (sono sempre accesi in quanto posti in
evitare situazioni di panico conseguenti al corridoi ciechi o situazioni similari. In man-
buio imprevisto. Possono essere realizzati canza di rete interviene la batteria interna)
impianti con batteria centralizzata e lampade
Modulo di
controllo
Lampade di emergenza
220 - 230V~ + BATT. -
ON
ART.3416
OFF
P P
Modulo di controllo
Comando
remoto
Modulo elettronico di controllo a distanza delle lampade di emergenza e circuito di inserzione. Il tipo di collegamento è
imposto dalla circuitistica elettronica.
87
R
Tabella riepilogativa delle dotazioni minime previste per l’unità abitativa con la planimetria
rappresentata nelle pagine successive:
88