Sei sulla pagina 1di 1

Oggi parlerò del testo di Todorov sui viaggiatori e gli indigeni.

Prima di tutto farò un piccolo


riassunto dei principali argomenti trattati nel testo e dopo mi soffermerò sui 3 viaggiatori
dell'America e il loro rapporto con gli indigeni. Quello che mi ha colpito di più sono le
differenze che esistono tra di loro sul fatto di come ogni viaggiatore concepiva i "selvaggi"
e come venivano descritti nelle loro cronache di viaggio.

Viaggiatori e indigeni​ (pp. 329-357) del bulgaro Tzvetan Todorov. Filosofo del linguaggio,
poligrafo, allievo di Roland Barthes, intellettuale impegnato e problematico, Todorov ci presenta i
viaggi compiuti da Colombo, Vespucci, Cortès, de Las Casas e Sahagun con una capacità
analitica da par suo. In particolare, è interessante come Todorov individui la tensione conoscitiva
alla base di viaggi che avevano altro scopo: Colombo viaggia nutrito delle sue mille letture religiose
e di cataloghi di mostri e creature subumane, conducendo la sua ciurma in un'avventura che sulla
carta non aveva nessuna speranza di successo; Vespucci, marinaio di molto inferiore, né
comandante della sua nave e neanche il primo ad avere "scoperto" l'America, è però un ottimo
letterato, che stila rapporti di viaggi avventurosi che generano il mito dell'autore Vespucci e del
nuovo mondo; Cortès comprende l'importanza della comunicazione e dei dati da acquisire per
disorientare, sconfiggere e conquistare il territorio controllato dagli Aztechi; las Casas procede per
una doppia via di evangelizzazione, conoscenza e difesa dei diritti degli indigeni americani,
difendendo e diffondendo un principio di colonizzazione pacifica, utilizzando e riformulando la sua
profondissima cultura domenicana; infine Sahagun, che, sempre nell'intento di evangelizzare, trova
però tempo e modo di imparare la lingua degli indigeni e di scrivere una Storia generale delle cose
della Nuova Spagna in nahuatl (a beneficio e istruzione degli stessi messicani e poi tradurla in
spagnolo, per i suoi concittadini.

Potrebbero piacerti anche