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1 LEZIONE

Docente: Nicla Palanghi

Anno Accademico
2017/2018
IDROTERAPIA E CRENOTERAPIA
Idro(acqua)- terapia(cura): cura per mezzo dell’acqua
Creno(sorgente)- terapia(cura): cure termali

La cura termale fa parte del nostro millenario patrimonio.


Era una pratica molto diffusa sin dall’antica Grecia-Roma fino
ai tempi nostri. Si trovano notizie di terme nei testi di storia,
letteratura ed arte.
IDROTERAPIA E CRENOTERAPIA

L’acqua è da sempre considerata simbolo universale di


purificazione e rinascita sia nella simbologia religiosa che in
quella filosofica e artistica.
La crenoterapia si serve di un utilizzo differenziato di acque
minerali per mezzo di terapie idropiniche, inalatorie, irrigatorie,
uso di bagni, docce, esposizioni in grotta ecc…
TERME

Al giorno d’oggi lo stabilimento termale è un luogo di


cura, di tutela della salute e di recupero dello stato di
benessere psicofisico.
L’acqua minerale è un vero e proprio farmaco naturale.
Il concetto di salute espresso anni fa
dall’Organizzazione Mondiale della Sanità è il
seguente: « la salute non è assenza di malattie, ma
uno stato completo di benessere»
PATOLOGIE CHE TRAGGONO BENEFICIO
DALL’USO D’ACQUE MINERALI E
TERMOMINERALI

•Patologie reumatiche (infiammatorie, degenerative…)


•Patologie delle vie respiratorie (rinosinusiti, bronchiti, asma…)

•Patologie otorinolaringoaitriche (faringolaringite,otite…)

•Patologie dermatologiche (psoriasi, eczema, dermatite…)

•Patologie ginecologiche (leucorrea, vaginiti…)

•Patologie dell’apparato urinario (calcolosi, cistiti…)

•Patologie vascolari (flebopatie…)

•Patologie dell’apparato gastroenterico (colon irritabile…)


L’ACQUA
E’ un composto chimico di formula molecolare H2O, in cui i
due atomi di idrogeno sono legati all’atomo di ossigeno
con legame covalente polare.
Si trova in grandi quantità in natura a diversi stadi di
aggregazione: solido, liquido e aeriforme.
E’ un costituente essenziale di esseri viventi, vegetali ed
alcuni minerali.
Il 77% circa degli esseri viventi è costituito d’acqua.
In natura non è mai pura.
L’ACQUA
PROPRIETA’ FISICHE DELL’ACQUA

Ha un elevato calore specifico.


Ha un’elevata tensione superficiale.
Gela a 0°C alla pressione di 1 atmosfera.
Evapora a 100°C alla pressione di 1 atmosfera.
La temperatura critica è di 373,9° C.
La pressione critica è di 217,7 atmosfere.
PROPRIETA’ CHIMICHE DELL’ACQUA

E’ un liquido inodore, insapore e incolore.


E’ un ottimo solvente (anche se non si può considerare
universale).
Si combina con gli ossidi liberando basi e si combina
con gli anidridi liberando acidi.
ORIGINE DELLE ACQUE MINERALI
ACQUE VADOSE (METEORICHE)

Le acque piovane penetrano nel sottosuolo, ad un certo


punto raggiungono uno strato impermeabile e creano
delle falde. In corrispondenza di fratture di rocce
possono scendere ulteriormente fino a trovare altri
strati impermeabili. Tali acque vengono dette profonde.
Nella loro discesa avviene un arricchimento salino e una
diminuzione della carica microbiotica instauratasi al
contatto con il terreno. L’acqua tenderebbe a scendere
ancora ma, per l’aumento di temperatura all’interno
della crosta terrestre, risale e va ad alimentare le
sorgenti da cui fuoriesce per infiltrazione.
ACQUE IUVENILI

Sono acque che non hanno mai raggiunto la


superficie terrestre.
In genere di origine vulcanica, si generano dai
processi magmatici sotterranei.

Le fasi di solidificazione del magma:


1.Fase Ortomagmatica

2.Fase Pegmatica

3.Fase Pneumoautolitica

4.Fase Idrotermale
ACQUE FOSSILI

Sono acque costituite da bacini sotterranei che


sono rimasti intrappolati, nel corso delle ere
geologiche, tra le rocce sedimentarie.
Restano nel sottosuolo per migliaia, milioni o
addirittura miliardi di anni.
ACQUE MISTE

Sono dovute dalla mescolanza delle precedenti.


Durante il percorso sotterraneo le acque a contatto
con le rocce si mineralizzano acquistando le proprietà
chimico-fisiche che le rendono terapeuticamente
attive. Le caratteristiche pecuniarie di ogni acqua
dipendono dal terreno che ha attraversato. Nel
sottosuolo l’acqua ha in genere una temperatura
maggiore in quanto esiste un gradiente geotermico di
1°C ogni 33metri di profondità. Altri fattori che
provocano il riscaldamento sono i fenomeni vulcanici
vicini o il mescolamento di gas o acque di origine
profonda.
CARATTERI ORGANOLETTICI

•TORBIDITA’: può essere temporanea, permanente o falsa.


•COLORE: si osserva con lo spettrofotometro di Pulfrich.

•ODORE: generalmente le acque minerali sono inodore, fatta

eccezione per le solfuree


•SAPORE: si distingue in amaro, salino, acido, salmastro. Può

variare rispetto a quello iniziale se si lascia riposare l’acqua,


forse per l’evaporazione dell’anidride carbonica che lo aveva
mascherato.
CARATTERI FISICI

Temperatura: si determina all’atto del prelievo del


campione d’acqua. Occorre prendere nota della data,


dell’ora della misurazione, della temperatura esterna.
L’acqua termale ha uno strato termico medio annuo
superiore di almeno 4°C rispetto alla temperatura media
dell’aria e di 2°C rispetto a quella media del suolo.
Possiamo distinguere in base alla temperatura, acque:
 Fredde <20°C
 Ipotermali 20-30°C
 (omeo)termali 30-40°C
 Ipertermali >40°C
CARATTERI FISICI

•Densità: dipende da diversi fattori quali temperatura e


profondità della falda. Il peso specifico (rapporto
massa/volume) è influenzato dalla quantità di Sali e di
gas disciolti.
•Abbassamento del punto di congelamento: è in

funzione alla salinità e pressione osmotica dell’acqua in


raffronto all’acqua distillata. La differenza tra i due
risultati ci da il valore dell’abbassamento crioscopico
dell’acqua in esame. L’acqua dolce congela prima
dell’acqua salina.
CARATTERI FISICI
•Conducibilità elettrica: l’acqua chimicamente pura non
conduce la corrente elettrica, mentre le soluzioni ioniche
hanno una conducibilità variabile.
•Determinazione del PH: la scala del ph va da 0 a 14. da 0 a

7 l’acqua è acida, da 7 a 14 l’acqua è basica. Intorno a 7 è


neutra. La legge 31/2001 prevede che il ph di un’acqua
destinata al consumo umano sia compreso fra 6,5 e 9,5.
per le acque frizzanti si può scendere a 4,5.
•Radioattività: le acque definite radioattive contengono e

liberano emanazioni di radio sotto forma di Radon.


CARATTERI FISICI
Il RADON:
È l’elemento più importante ai fini terapeutici delle acque

radioattive e il più rilevante in quantità


Ha un’emivita di circa 3,825 giorni (periodo in cui la sua

radioattività si dimezza)
Viene assorbito molto facilmente attraverso le mucose e a cute e

viene eliminato in poche ore


Viene impiegato come parametro di misura della radioattività

nelle acque minerali


La radioattività delle acque minerali viene espressa in unità
marche UM.
Leggere <82 UM
Medie 82-410 UM
Forti >410 UM
CARATTERI CHIMICI

•Determinazione dell’alcalinità: per alcalinità s’intende l’acido


carbonico combinato sotto forma di carbonati e bicarbonati.
•Determinazione del residuo fisso: quantità di soluti nell’acqua

mg/l. Si ottiene per evaporazione di 1L d’acqua a bagnomaria in


capsula di platino a 100°C e poi con essicature variabili a 110° C
e poi a 180°C.

Residuo fisso secondo la classificazione di Marotta & Sica:


 Oligominerali r.f. <200mg/l a 180°C
 Medio minerali r.f. 200-1000mg/l a 180°C
 Minerali r.f. >1000mg/l a 180°C
CARATTERI CHIMICI

Residuo fisso secondo la classificazione acque in


bottiglia D.I. n 105 del 25/01/1992:
Acque minimamente mineralizzate r.f. < 50mg/l a

180°C
Acque oligominerali (o leggermente minerali) r.f. 50-

500mg/l a 180°C
Acque mediominerali (o minerali) r.f. 500-1500mg/l a

180°C
 Acque ricche di Sali minerali r.f. > 1500mg/l a 180°C
ACQUE MINIMAMENTE MINERALIZZATE RAPIDO ASSORBIMENTO INTESTINALE
AUMENTO DELLA DIURESI
NELLA CALCOLOSI RENALI
PER LA RICOSTITUZIONE DEL LATTE IN
POLVERE
ACQUE OLIGOMINERALI FAVORISCONO LA DIURESI
NELLA PREVENZIONE DELLA CALCOLOSI
RENALE
AZIONE ANTISPASTICA DELLE VIE URINARIE
ACQUE MEDIOMINERALI MINOR EFFETTO DIURETICO DELLE
PRECEDENTI ACQUE
CARATTERISTICHE IN FUNZIONE DELLA
COMPONENTE IONICA DOMINANTE
ACQUE RICCHE DI SALI MINERALI A SCOPO TERAPEUTICO
USO DIETRO CONTROLLO MEDICO
SCONSIGLIATE PER USO QUOTIDIANO
CARATTERI CHIMICI
Determinazione della durezza: è data dalla presenza di sali di

calci e magnesio. Le acque dolci trovano un ottimo utilizzo nella


preparazione di tisane, liquori e medicinali in genere. Le acque
dure sono valori superiori a 40° F e sono indicate per:
Integrare l’apporto di calcio

Nei bambini che hanno denti ed ossa in formazione

Negli anziani dove è frequente il riscontro di osteoporosi


CARATTERI CHIMICI
•Determinazione dei gas disciolti: in base alla quantità
presente di CO2, le acque minerali vengono classificate
in:
Acque lisce o piatte: la CO2 libera è presente in quantità

minore di 250 mg/l


Acque effervescenti naturale: la CO2 libera è presente in

quantità maggiore di 250mg/l


Acque degassate: la CO2 libera presente alla sorgente è

stata totalmente eliminata


Acque rinforzate con gas di sorgente: la CO2 aggiunta

proviene dalla stessa falda o giacimento


Acque addizionate con CO2: la CO2 aggiunta non

proviene dalla stessa falda o giacimento


MECCANISMI D’AZIONE DELLA CRENOTERAPIA

Le azioni biologiche delle acque termali vengono suddivise in:


•AZIONE GENERALE ASPECIFICA

•AZIONE GENERALE SPECIFICA

•AZIONE LOCALE ASPECIFICA

•AZIONE LOCALE SPECIFICA

L’azione generale comporta una risposta di tutto l’organismo,


per azione locale invece, s’intende l’effetto diretto sulla
regione anatomica di applicazione. L’azione specifica è legata
alla sua peculiare componente chimica, mentre aspecifica
dipende dalle caratteristiche fisiche del mezzo termale
utilizzato.
AZIONE ASPECIFICA

Dipende dalle proprietà fisiche del mezzo e dalla


metodica di applicazione.
Le proprietà maggiormente responsabili dell’azione
aspecifica comunemente utilizzate in terapia sono:
1.Il calore

2.Il galleggiamento

3.La pressione meccanica esterna

4.L’umidificazione

5.La pressione meccanica interna

6.Il lavaggio

7.L’azione volumetrica meccanica

8.La pressione osmotica (ipertonia e ipotonia)


IL CALORE
È la principale proprietà fisica impiegata nelle terapie con acque
minerali. Infatti i termini termico e termale derivano entrambi dal
greco «thermè» che significa calore. Le metodiche che applicano il
calore sono: peloidoterapia, balneoterapia, inalazione caldo
umida, idropinoterapia, irrigazioni, antroterapia.

I benefici del calore sono:


•Riduzione della rigidità articolare

•Riduzione dello spasmo muscolare

•Effetto analgesico

•Aumento del flusso del sangue

•Riduzione degli infiltrati infiammatori, dell’edema e degli essudati

•Termoregolazione
TERMOREGOLAZIONE

L’uomo possiede i meccanismi necessari per far fronte a


condizioni termiche ambientali diverse. La dispersione del
calore prodotto dal metabolismo e dall’attività muscolare viene
favorita dal freddo ed ostacolata dal caldo.
La risposta termoregolatrice all’eccesso di calore è data da:
• Controllo nervoso
• Vasodilatazione cutanea
• Diaforesi (sudorazione)
• Iperventilazione polmonare
IL GALLEGGIAMENTO

Il corpo umano immerso in acqua perde una grande


percentuale del proprio peso in relazione
all’aumento del peso specifico dell’acqua. Questa
proprietà viene utilizzata molto nella in acqua
(motoria e flebologica). Lo scarso peso corporeo e la
densità del mezzo permettono movimenti controllati
e con una minima componente algica.
L’UMIDIFICAZIONE E IL LAVAGGIO

Sono proprietà utilizzate sia a livello cutaneo che


mucoso. Possiedono una modesta azione
lenitiva, antinfiammatoria, battericida e
antimicotica.
PRESSIONE OSMOTICA

L’ipertonia di alcune acque minerali viene utilizzata a


livello dell’apparato gastroenterico a scopo lassativo.
L’elevata pressione osmotica impedisce l’assorbimento
intestinale dell’acqua che, rimanendo nel lume, idrata
la massa fecale, aumentandone il volume. Ciò favorisce
la motilità intestinale, il transito e l’evacuazione.
L’ipotonia invece viene utilizzata nelle patologie
dell’apparato urinario. Tali acque, assunte per bibita,
vengono rapidamente assorbite provocando un
«lavaggio» delle vie urinarie.
LE METODICHE DELLA CRENOTERAPIA

• IDROPINOTERAPIA
• BALNEOTERAPIA
• IDROMASSAGGIO
• DOCCE
• PELOIDOTERAPIA
• ANTROTERAPIA
IDROPINOTERAPIA
L’idropinoterapia è la somministrazione di acqua minerale per
bibita a scopo terapeutico. La cura consiste nel bere
determinate quantità d’acqua ad una data temperatura, orario
di assunzione, tempo di bevuta e ritmo giornaliero della
bevuta.
Necessita di una prescrizione medica con visita e valutazione
anamnestica. La terapia è personalizzata.
La cura idropinica può essere effettuata in qualsiasi periodo
dell’anno. Il ciclo di cura non dovrebbe essere inferiore a due
settimane.
In genere le acque minerali vengono assunte a digiuno al mattino
o comunque lontano dai pasti.
IDROPINOTERAPIA

Per l’azione diuretica, viene spesso indicata l’assunzione


dell’acqua minerale nelle ore serali, oltre che al mattino, per
ridurre la concentrazione urinaria.
Negli ultimi tempi è sorta l’esigenza di effettuare questo tipo di
cura anche a domicilio. Tuttavia l’esperienza clinica e
sperimentale concorda nell’attestare che la cura effettuata
presso la stazione termale è in grado di raggiungere risultati
terapeutici più significativi ed incisivi.
IDROPINOTERAPIA

Le acque con più elevata concentrazione vengono in genere


somministrate a dosaggio inferiore rispetto a quelle meno
concentrate.
Durante il ciclo di cura, il paziente può andare in contro ad
assuefazione o intolleranza con una revisione del dosaggio.
Si può raggiungere un dosaggio dai 3 ai 5 litri di acqua al giorno
in caso di calcolosi renale. Nelle patologie del grosso intestino
invece vengono impiegate dosi nettamente inferiori 150-300 ccl
per via dell’utilizzo di acque ipertoniche.
BALNEOTERAPIA

La tecnica del bagno varia in base alla temperatura, alla durata,


alla tipologia di acqua minerale utilizzata e soprattutto alla
patologia da trattare. Nei paesi del nord-est Europa la pratica
del bagno freddo costituisce una metodica d’impiego comune
mentre in Italia viene utilizzata con minore frequenza.
Molto diffusa è invece la ginnastica vascolare idrica che consiste
nell’immersione di uno o più arti in acqua calda o fredda
rapidamente alternate. La variazione rapida di temperatura
determina un’attivazione della circolazione periferica attraverso
la dilatazione e costrizione alternata delle piccole arterie e
capillari.
BALNEOTERAPIA
In molte stazioni termali, la cura del bagno viene associata a
mobilizzazioni passive e attive in acqua degli arti inferiori,
superiori e della colonna vertebrale. Le piscine termali adibite
alla riabilitazione sono dotate di attrezzature che facilitano
l’immersione e sono provviste di sussidi per la sicurezza
nell’esecuzione degli esercizi.
BALNEOTERAPIA

Il trattamento balneoterapico viene fatto generalmente in acqua


calda o riscaldata alla temperatura circa di 36-38°C per una
durata compresa tra i 15-20 minuti. Un ciclo completo
comprende 10-15 bagni, effettuati a digiuno, al ritmo di 1
bagno al giorno.
Al termine del bagno il paziente viene sdraiato su un lettino
completamente avvolto da coperte per 20 minuti circa.
IDROMASSAGGIO

Sfrutta la pressione esercitata da getti d’acqua minerali. Le


vasche utilizzate sono dotate di bocchette multiple dalle quali
l’acqua mista ad aria e a volte arricchita di ozono, esce a
pressione sufficientemente elevata e comunque regolabile
secondo le necessità.
IDROMASSAGGIO

Trova indicazione soprattutto nelle patologie a carico di:


• Apparato locomotore: reumatismi, esiti di traumi e interventi
chirurgici, edemi ecc..
• Apparato circolatorio: flebopatie, insufficienza venosa, esiti di
sanefectomia ecc…
• Cute: azione detergente, tonificante.
DOCCE

E’ una metodica utilizzata sia con acqua di rete che


minerale. Esistono vari tipi di docce che si
differenziano per la forma degli erogatori e la
modalità di fuoriuscita dell’acqua. Le docce possono
essere estese in tutto il corpo oppure applicate
localmente.
In campo terapeutico possono essere utilizzate:
• Docce fredde (15-25°C)
• Docce calde fino a temperature di 38-44°C
DOCCE

Le docce locali di possono suddividere in:


• Epatiche
• Epigastriche
• Perineali
• Plantari
• Cutaneo-facciali
DOCCE

Alcune modalità a scopo terapeutico sfruttano la rapidità di


variazione della temperatura (es. doccia scozzese).
La pressione del getto d’acqua può variare, da elevata ad
attenuata, ciò comporta una diversa durata di applicazione.
Docce fredde, troppo calde e ad alta pressione generalmente
non superano 1 minuto, mentre quelle temperate possono
essere applicate dai 3 ai 5 minuti.
DOCCE

In base alla varietà di getto, le docce possono assumere


varie forme e denominazioni.
Si distinguono in docce:
• Fisse a colonna
• A pioggia
• A cerchio
• A getto orizzontale
• Mobili
• A soffione
• Filiformi
DOCCE

Rispetto ad altre metodiche, le docce esplicano un’azione


prettamente stimolante.
Interessano il sistema circolatorio, nervoso e locomotore. In base
alla pressione utilizzata si possono ottenere effetti simili al
massaggio, funzione iperemizzante, esfoliante e nella
prevenzione e trattamento degli inestetismi.
Le docce sono indicate anche per patologie dermatologiche quali
l’acne giovanile e la seborrea e soprattutto per il trattamento
delle cicatrici deturpanti nei grandi ustionati.
DOCCE

La doccia più impiegata, anche in Italia, è la filiforme che consiste


nel dirigere perpendicolarmente alla cute un getto d’acqua con
un diametro di mezzo millimetro circa ad alte temperature e
con una pressione compresa tra le 3 e le 10 atmosfere.
PELOIDOTERAPIA
I peloidi vengono utilizzati a scopo terapeutico sotto forma
d’impacchi. Essi sono costituiti da una mescolanza, naturale o
artificiale di un’acqua minerale con materie organiche e/o
inorganiche.
Si distinguono essenzialmente in due tipi:
• Peloidi naturali: utilizzati come si trovano in natura
• Peloidi preparati: con due componenti (solida e liquida) che
devono essere mantenute a contatto per un determinato
periodo di tempo prima dell’utilizzo.
PELOIDOTERAPIA

Le caratteristiche peculiari dei fanghi sono:


• Capacità calorica o indice di ritenzione del calore: hanno potere
di accumulo e inibizione della dispersione di calore
• Plasticità: il fango è molto malleabile e può essere plasmato
aderendo alla superficie corporea.
• Potere di assorbimento e scambio ionico: gli ioni, l’acqua e le
sostanze organiche e inorganiche sono dotate i carica polare e
si collocano tra gli interstizi dei cristalli argillosi. Tale
conformazione cristallina permette lo scambio ionico tra la
componente solida e l’acqua e tra fango e cute.
PELOIDOTERAPIA

Il fango è una melma ipertermale formato da una


componente solida e una liquida. La componente solida
comprende una parte inorganica e una organica. Quella
inorganica è costituita da argilla sotto forma di granuli fini,
mentre la parte organica comprende: microflora,
microfauna, humus, batteri, alghe, secrezioni ecc…
Nella componente liquida si distingue l’acqua contenuta nel
fango vergine dall’acqua minerale dove viene fatto
maturare il fango.
PELOIDOTERAPIA

Classificazione dei fanghi


• In rapporto alla componente liquida:
Fanghi solfurei
Fanghi salsobromoiodici
Fanghi arsenicali-ferruginosi
Fanghi oligominerali ecc…
• Fango rigenerato: già utilizzato in terapia e reinserito nel
processo di maturazione.
PELOIDOTERAPIA

Maturazione dei fanghi:


1.Transmineralizzazione: integrazione tra il fango e l’acqua
minerale con scambio di mineralizzazioni e ioni
2.Rielaborazione di sostanze organiche
3.Modificazione delle caratteristiche organolettiche
4.Variazione di alcuni parametri fisico-chimici
PELOIDOTERAPIA
La fangoterapia viene effettata in stazione termale in
appositi camerini. L’applicazione del fango sulla superficie
corporea viene affidata a personale esperto sotto direttive
mediche. Il fango uniformemente distribuito ha uno
spessore di 3-10 cm alla temperatura di 45-50°C. Il paziente
viene poi ricoperto da lenzuola e coperte per ridurre la
dispersione di calore. La durata di applicazione è di 15-20
minuti. Al termine della seduta, il paziente fa un bagno o
una doccia di pulizia con acqua ad alta temperatura. Si
trasferisce poi in una cabina dove soggiorna per 30-60
minuti in posizione sdraiata o semisdraiata. Questa fase
della terapia viene definita «reazione». Un ciclo di fango
terapia comprende 12-15 applicazioni a cadenza
giornaliera.
ALTRI PELOIDI

• LIMI (fondale di lagune e laghi salati)


• SAPROPELI (acqua solfurea)
• TORBE (componente organica vegetale)
• BIOGLEE (componente organica mucillaggini)
• MUFFE (componente solida alghe e liquida acqua di mare)
LIMI

I limi sono al pari dei fanghi con una componente solida


composta da materiale minerale con una quota di
sostanze organiche depositatesi sul fondale di lagune e di
laghi salati.
Può essere utilizzato il metodo a «camicia». Grazie
all’intenso colore scuro dei limi, è possibile esporre il
paziente all’azione diretta dell’energia radiante del sole.
SAPROPELI

Etimologicamente «melme putrefatte». La


componente liquida più utilizzata è l’acqua
solfurea, raramente viene impiegata l’acqua
dolce. Sono utilizzati soprattutto nei paesi
scandinavi, in Russia e in Germania.
TORBE

Sono peloidi derivati dalla lenta trasformazione di sostanze


organiche di natura prevalentemente vegetale entro bacini
lacustri, palustri o marini. Nella torbe la percentuale di
componente organica è molto elevata (70-90%). Le torbe
vengono considerate il primo gradino del processo di
carbonizzazione dei vegetali. A scopo terapeutico vengono
utilizzate solo le torbe di cava che necessitano di una adeguata
preparazione prima dell’uso. Per il trattamento si utilizzano
vasche in acciaio smaltato o ceramica.
BIOGLEE

Sono peloidi di aspetto gelatinoso. La parte


organica è costituita soprattutto da mucillaggini.
La componente inorganica comprende materiale
siliceo, sali derivati dall’acqua minerale e dalle
rocce su cui le bioglee si sviluppano e vegetano.
MUFFE

La componente solida è rappresentata essenzialmente


da alghe e la componente liquida da acqua solfurea.
La coltivazione avviene su delle scalinate a piani
inclinati sopra i quali scorre l’acqua a flusso lento e
laminare. Giunti a completa formazione, i blocchi,
denominati placente, vengono applicati sotto forma
d’impacchi.
ANTROTERAPIA

Trattamento termale che prevede la permanenza


del paziente in un ambiente comunemente
definito grotta e caratterizzato da un particolare
microclima ad azine terapeutica.
Le grotte sono escavazioni naturali formatesi negli
strati rocciosi per fenomeni carsici o vulcanici.
ANTROTERAPIA

Si classificano in:
• Caldo-umide (grotte propriamente dette)
• Caldo-secche (stufe)
Gli elementi che condizionano il clima delle grotte sono:
• Temperatura
• Umidità
• Radioattività
• Presenza di gas e ioni termali
ANTROTERAPIA

GROTTE: sono direttamente in connessione con sorgenti


idrotermali a diversa composizione chimica. In alcune di esse
sgorgano all’interno saturando l’ambiente di vapore acqueo con
un’umidità del 98-100%. L’aerosol termale che si sviluppa
all’interno della grotta, può influenzare l’attività respiratoria ed
influire in senso antiallergico.
Per la cura vengono consigliate temperature comprese trai 32-
47°C.
ANTROTERAPIA

STUFE: la terapia può essere effettuata a temperature


più elevate rispetto alle grotte caldo-umide. La
secchezza dell’aria consente una sudorazione più
profusa rispetto alle grotte. A fini terapeutici
vengono sfruttate temperature comprese tra i 50 e i
70°C.
ANTROTERAPIA

La terapia deve essere sempre prescritta da un medico previa


visita personalizzata. L’antroterapia è sicuramente più
impegnativa rispetto ad altre metodiche termali. Nel
percorso, il paziente passa da grotte più fredde fino ad
arrivare a quelle più calde e rifare poi il percorso a ritroso. I
tempi di permanenza vanno dai 10 ai 30 minuti circa.
Terminato il soggiorno in grotta, il paziente viene a volte
sottoposto a docce calde e via via sempre più fredde per
combattere l’azione ipotensiva ed astenizzante.
Successivamente viene avvolto in biancheria calda e
soggiorna per 20-40 minuti a riposo. Un ciclo comprende 12-
15 sedute.
ANTROTERAPIA

Le indicazioni terapeutiche principali dell’antroterapia sono


costituite da:
• Atropatie degenerative
• Reumatismi infiammatori cronici
• Atropatie dismetaboliche
• Infiammazioni croniche e recidivanti delle alte e basse via
respiratorie

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